2 Concessionaria BMW Ultramotor - Via delle Fiere - Nuova Zona P.A.I.P. 2 - Tel. 0835 386333 - MATERA N° 3 - APRILE 2010
l’ed<strong>it</strong>oriale la Puglia si chiama sempre più Vendola E’ F<strong>it</strong>to l’unico vero sconf<strong>it</strong>to di questa tornata elettorale di FRANCO DERAMO Ci dovrà pur essere qualcuno che vince e qualcuno che perde. No. Dicono che hanno vinto tutti. Ma, aldilà delle dichiarazioni, il risultato parla chiaro. Dal dato di partenza non si può prescindere. <strong>Il</strong> Pdl aveva 2 regioni (Veneto e Lombardia), adesso ne ha 6. Alle due si sono aggiunte Piemonte, Lazio, Campania e Calabria. <strong>Il</strong> PD aveva 11 regioni. E’ rimasto con 7: Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata, Puglia. E’ il primo dato. <strong>Il</strong> secondo è l’elevato <strong>numero</strong> di astensioni. Uno schiaffo alla pol<strong>it</strong>ica. <strong>Il</strong> rifiuto della pol<strong>it</strong>ica che diventa sempre più preoccupante. Un <strong>it</strong>aliano su tre non ha votato. Adesso lo chiamano “astensionismo strutturale”: disaffezione pura? L’Italia, in Europa, è sempre stata la nazione con il più elevato tasso di partecipazione al voto. Un primato che non vorremmo perdere. Disaffezione dalla pol<strong>it</strong>ica e dai part<strong>it</strong>i. Se si analizzano i dati, necessaria- mente bisogna ripartire, con seren<strong>it</strong>à e oggettiv<strong>it</strong>à, da questi. Quando un processo di degrado diventa inarrestabile, forse è indispensabile che ci si fermi a valutarne le ragioni andando in profond<strong>it</strong>à. <strong>Il</strong> Governo centrale, la maggioranza di centrodestra è rafforzata dal voto, anche se la competizione è stata regionale e non si è votato in 5 regioni. Altro che declino. Ma, il Pdl ha dovuto cedere il passo alla Lega che al Nord ha allargato la sua penetrazione e ha i numeri per condizionare sempre più il Governo dal suo interno. Un successo che nasce dal radicamento che realizza nel <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong> la scelta strategica: “la vicinanza ai problemi della gente paga sempre”. <strong>Il</strong> Sud ora, più che mai, dovrà fare i conti con la Lega che vuole il passaggio rapido al federalismo fiscale. Saranno dolori. <strong>Il</strong> Pd abbia il coraggio di ammettere la sconf<strong>it</strong>ta. Non ricerchi forme consolatorie di analisi inaccettabili. Non gli giova nascondere la realtà dei fatti. Le regioni perse sono tutte strategiche e determinanti: Piemonte, Lazio, Campania e Calabria. Erano tutte rette da governatori del Pd. <strong>Il</strong> voto li ha sconf<strong>it</strong>ti. Consolia- moci con la Basilicata e, nonostante tutto, con la Puglia. L’IdV raccoglie in maniera crescente il dissenso dell’antiberlusconismo. L’Udc mantiene la sua consistenza numerica ed il suo peso pol<strong>it</strong>ico. C’è solo da capire come utilizzerà questo consenso e verso quali scenari dirigerà il risultato tutto centrista. Guardiamo ora alla Puglia. La Puglia, ormai, si chiama sempre più Nichi Vendola. E Vendola vince anche su tutte le liste a suo sostegno. E Vendola non è il Pd. E Vendola, forte del consenso ricevuto, guardando al futuro pol<strong>it</strong>ico nazionale che potrebbe giocare, non consentirà a nessuno di minare il suo trionfo con “inquinamenti” nella nuova Giunta. Non ci sarà posto per sospettati e per ricatti che potrebbero muovergli le forze pol<strong>it</strong>iche. Impari il Pd dal metodo di lavoro de “Le fabbriche di Nichi”: si metta a lavorare tra la gente, non si disperda in estenuanti inutili l<strong>it</strong>igi interni, intercetti il voto di protesta e decida una volta per tutte se vuole essere carne o pesce. La smetta di inseguire Antonio Di Pietro e i suoi giudici strillanti. Si dia soprattutto una struttura interna davvero de- mocratica. Intanto, è la seconda volta che Vendola sconfigge Raffaele F<strong>it</strong>to. Anzi, come dice la Adriana Poli Bortone che non ha raggiunto con la sua lista il fatidico 4%, “Vendola ringrazi F<strong>it</strong>to per la seconda volta. E’ grazie a F<strong>it</strong>to se conquista la presidenza della Regione”. <strong>Il</strong> Pdl ce l’ha messo proprio tutta a riconsegnare la Regione al centrosinistra. L’unico vero sconf<strong>it</strong>to in questa elezione è F<strong>it</strong>to. Dovute le sue dimissioni, anche se scontatamente respinte. Molti hanno avuto difficoltà a votare Pdl perché il candidato presidente, Rocco Palese, o era poco conosciuto ai molti, o è stato considerato come “l’uomo di … F<strong>it</strong>to”. Pdl da una parte e Pd dall’altra ora hanno di che riflettere. Hanno da riorganizzarsi al loro interno in questo lungo vuoto elettorale verso il quale ci stiamo dirigendo. Tre anni senza votazioni possono dare l’opportun<strong>it</strong>à a questi part<strong>it</strong>i di organizzarsi seriamente, di fare scelte programmatiche adeguate e di eleggersi una nuova classe dirigente all’altezza delle attese di un <strong>terr<strong>it</strong>orio</strong> che ha tutte le potenzial<strong>it</strong>à per rilanciare il suo sviluppo. N° 3 - APRILE 2010 3