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Acquaviva delle Fonti Sottopassaggio... sotto assedio Muri della stazione usati come un diario, e i pannelli istallati sono diventati delle tele per gli imbrattamuri di FRANCESCO LOPUZZO Tra disagio giovanile e ist<strong>it</strong>uzioni che sembrano inerti, questa è la s<strong>it</strong>uazione che si respira in alcune zone della c<strong>it</strong>tà, come, ad esempio, la stazione ferroviaria. Se è vero che “il buongiorno si vede dal mattino”, chissà che giornata attende tutti quegli studenti e quei lavoratori che quasi ogni giorno devono utilizzare il sottopassaggio che collega tra loro le banchine dei binari e queste con via Monteschiavo. Sottopasso, particolari del degrado Quotidianamente centinaia di pendolari che giungono ad Acquaviva sia con il pullman, sia con il treno, o che con quest’ultimo partono, hanno nella stazione il loro punto di r<strong>it</strong>rovo mattutino. Accade, spesso, che qualche bontempone decida di marinare la scuola, trascorrendo l’intera mattinata in stazione. Ma poiché proprio non riescono a rimanere fermi, affidano le memorie della loro avvincente giornata non ad un diario, un quaderno, ma alle pareti della sala d’attesa, ai muri della stazione o del sottopassaggio o alle colonne. E così questi luoghi si r<strong>it</strong>rovano ricoperti da scr<strong>it</strong>te e simboli a sfondo pol<strong>it</strong>ico, sdolcinate frasi amorose, vere e proprie dichiarazioni d’amore, slogan sportivi, insulti (non si tratta ovviamente di invettive, ma di vuote offese di carattere osceno), il quotidiano elenco di coloro i quali si sono arb<strong>it</strong>rariamente concessi un giorno di riposo dalla routine scolastica, disegni e frasi sconce. Quando scende la notte, invece, le superfici più gettonate sono i muri del sottopassaggio (anche se quelli della stazione eserc<strong>it</strong>ano comunque un certo fascino). Gruppi di artisti – o almeno così si autodefiniscono –, mun<strong>it</strong>i di bombolette spray, disegnano scr<strong>it</strong>te colorate e talvolta incomprensibili, imbrattando e deturpando tali ambienti. I muri in cartongesso imbrattati da sconosciuti Più volte, varie d<strong>it</strong>te specializzate hanno ripul<strong>it</strong>o il marmo travertino che ricopriva il sottopassaggio e ridipinto i muri della stazione. Addir<strong>it</strong>tura, circa un anno fa, poiché i soprac<strong>it</strong>ati vandali hanno reso il travertino non più recuperabile perchè ormai impregnato di vernice. Quindi, la d<strong>it</strong>ta ha optato per ricoprire il sottopassaggio con pannelli in cartongesso, sovrapposti al marmo. Ma l’effetto è stato pari a quello che si avrebbe dando un foglio bianco ad un bambino: l’indomani nuove scr<strong>it</strong>te avevano già rovinato quel piacevole candore. Di lì a poco, però, una nuova mano di vernice sarebbe stata destinata a durare ben oltre ogni più rosea aspettativa: tinteggiando poco dopo la chiusura delle scuole (giugno), infatti, i muri sono rimasti pul<strong>it</strong>i addir<strong>it</strong>tura fino a settembre! È evidente come le responsabil<strong>it</strong>à siano quasi esclusivamente giovanili. <strong>Il</strong> Comune, però, dal canto suo, trascura il sottopassaggio di cui è in parte t<strong>it</strong>olare: per accordo l’ingresso di via Monteschiavo dovrebbe essere quotidianamente chiuso alle ore 23, ma ciò non accade, se davvero è mai accaduto, da tempo immemore. Inoltre, sarebbe sufficiente concedere a questi pseudo artisti degli spazi, da imbiancare saltuariamente, destinati appos<strong>it</strong>amente alle loro creazioni, affinché non vengano deturpati altri ambienti. Del resto, i pannelli cementizi che, per circa 1 km, delim<strong>it</strong>ano i binari, potrebbero essere una soluzione. Detto ciò facciamo appello alle ist<strong>it</strong>uzioni e al presunto senso civico di coloro i quali desiderano disegnare o scrivere qualcosa sui muri. N° 3 - APRILE 2010 37