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l’inchiesta: BCC<br />

dichiarazioni di rinuncia, la difesa<br />

della BCC ha r<strong>it</strong>enuto di non accettarne<br />

nessuna ed il Collegio giudicante<br />

si è, così, riservato per la decisione.<br />

La rinuncia agli atti, difatti,<br />

secondo noto principio processualcivilistico,<br />

deve essere “accettata”<br />

dalla controparte perché possa<br />

avere valenza giuridica e consentire<br />

l’abbandono del giudizio.<br />

Questa è la ragione per cui il Tribunale<br />

ha, poi, esteso la pronuncia<br />

a tutti i l<strong>it</strong>isconsorti, ivi compresi i<br />

rinuncianti, rigettando la domanda<br />

dagli stessi avanzata sebbene con<br />

statuizioni che sul piano logico e<br />

giuridico sono indubbiamente eccepibili.<br />

3) I vizi di leg<strong>it</strong>tim<strong>it</strong>à dedotti<br />

Le ragioni di dir<strong>it</strong>to che hanno<br />

indotto a r<strong>it</strong>enere illeg<strong>it</strong>tima la delibera<br />

di esclusione e, pertanto, ad<br />

impugnarla in sede giudiziaria afferiscono<br />

il procedimento di adozione<br />

e notificazione.<br />

In altri termini, il provvedimento<br />

di estromissione è stato adottato<br />

in spregio alle previsioni statutarie<br />

che ne ordinavano l’<strong>it</strong>er procedimentale.<br />

Questi, i vizi procedurali e di mer<strong>it</strong>o<br />

dedotti in sede giudiziale:<br />

1. estrema generic<strong>it</strong>à ed illeg<strong>it</strong>tim<strong>it</strong>à<br />

della delibera<br />

2. omessa comunicazione ai soci<br />

delle ragioni della esclusione<br />

3. elusione della norma statutaria<br />

art. 14 lett. d) Statuto Sociale<br />

4. null<strong>it</strong>à della clausola statutaria<br />

invocata nella delibera.<br />

3) <strong>Il</strong> difetto di motivazione<br />

della delibera gravata<br />

L’importanza della motivazione<br />

è innegabile ove si consideri che<br />

l’esclusione è, sostanzialmente, un<br />

provvedimento sanzionatorio che,<br />

privando della qual<strong>it</strong>à di socio, lede<br />

gli interessi del soggetto estromesso.<br />

Ebbene, la delibera di esclusione<br />

era, stranamente, sorretta da una<br />

scarna motivazione e le con-testazioni<br />

elevate ai soci articolate in<br />

modo del tutto generico e approssimativo.<br />

Sostanzialmente, vi era una motivazione<br />

unica per tutte le oltre 200<br />

posizioni sociali, parafrasata con<br />

elementari artifici linguistici, ma in<br />

nessuna si dava atto:<br />

a. del tempo da cui il socio non<br />

intratteneva rapporti con la Banca<br />

b. della re<strong>it</strong>erazione della condotta<br />

antisociale ovvero di quel<br />

ripetuto disinteresse del socio che<br />

ai sensi dell’art. 14 lett. d) giustificherebbe<br />

la sua esclusione<br />

c. della ragione o dei cr<strong>it</strong>eri in<br />

virtù dei quali il rapporto era stato<br />

giudicato “non significativo”.<br />

4) L’omesso<br />

richiamo specifico<br />

Molti dei soci sono stati estromessi<br />

in forza dell’art. 14 lett. d)<br />

dello Statuto Sociale.<br />

Ebbene, tale noma interna,<br />

avrebbe potuto trovare applicazione<br />

solo ove il socio avesse mostrato<br />

“nonostante specifico richiamo<br />

del consiglio di amministrazione,<br />

palese e ripetuto disinteresse<br />

per l’attiv<strong>it</strong>à della Società, omettendo<br />

di operare in modo significativo<br />

con essa”.<br />

In altri termini, prima di procedere<br />

alla estromissione del socio,<br />

intesa comunque quale estrema<br />

ratio, detta previsione statutaria<br />

esige che:<br />

1. si proceda ad un previo richiamo<br />

“specifico” ossia individuale<br />

del socio, un mon<strong>it</strong>o che dia atto<br />

e contesti le irregolar<strong>it</strong>à afferenti la<br />

singola posizione bancaria;<br />

2. il disinteresse sia palese e ripetuto.<br />

Tale condizione si rivelava<br />

insussistente per tutti i soci ricorrenti.<br />

Fedelmente al testo normativo,<br />

dunque:<br />

a. il richiamo avrebbe dovuto essere<br />

“specifico”, e non “generico” o<br />

meglio, avrebbe dovuto dare atto<br />

al “singolo” socio del suo specifico<br />

inadempimento;<br />

b. nel periodo compreso tra il<br />

richiamo e la esclusione il C.d.A.<br />

avrebbe dovuto accertare la re<strong>it</strong>erazione<br />

della condotta antisociale<br />

(palese e ripetuto disinteresse per<br />

l’attiv<strong>it</strong>à societaria).<br />

Siffatta previsione statutaria è<br />

stata inspiegabilmente violata.<br />

Nessun richiamo specifico è mai<br />

pervenuto ai soci esclusi.<br />

Pochissimi giorni prima della<br />

esclusione ed in pieno periodo<br />

estivo, i soci ricevono, però, una<br />

nota assolutamente identica con la<br />

quale vengono esortati a cooperare<br />

con la Banca.<br />

<strong>Il</strong> senso di tale inv<strong>it</strong>o non è stato<br />

inteso quale richiamo non rivestendo<br />

quei caratteri di specific<strong>it</strong>à previsti<br />

dalla rifer<strong>it</strong>a norma statutaria.<br />

Nessun riferimento alla posizione<br />

bancaria del socio ed al suo<br />

inadempimento, ma una semplice<br />

esortazione dal tono “amichevole”.<br />

Ma vi è di più!<br />

Siffatta nota, non solo non integrava<br />

gli estremi di un richiamo<br />

specifico ma, cosa ancor più rilevante<br />

è che fosse pervenuta ai soci<br />

nei primi giorni di agosto, in pieno<br />

periodo estivo.<br />

L’esclusione è stata deliberata il<br />

29 agosto, dunque, dopo pochissimi<br />

giorni.<br />

Sia lec<strong>it</strong>o chiedersi in quale<br />

modo sarebbe stato possibile per i<br />

soci esclusi, in pochissimi giorni da<br />

tale “richiamo” e in pieno periodo<br />

estivo, durante il quale molti erano<br />

lontani dalla propria residenza ed<br />

il personale di banca in ferie, darvi<br />

segu<strong>it</strong>o con l’attivazione di nuovi<br />

rapporti bancari.<br />

5) Le celate ragioni<br />

della esclusione<br />

Per conoscere le ragioni sottese<br />

alla propria esclusione i soci hanno<br />

dovuto adire, sopportandone il costo,<br />

l’Autor<strong>it</strong>à Giudiziaria.<br />

La nota che informava della estromissione<br />

consisteva, di fatto, in un<br />

modulo prestampato, assolutamente<br />

identico, per tutti i 224 soci<br />

esclusi, nella forma e nei contenuti,<br />

del seguente tenore letterale:<br />

“il Consiglio di Amministrazione,<br />

previo accertamento, nella<br />

seduta del 29.08.2007 ha deliberato<br />

la Sua esclusione da questa<br />

Società, a norma dell’art.14 dello<br />

Statuto vigente.”<br />

La struttura di siffatta comunicazione<br />

è - per pacifica giurisprudenza<br />

– assolutamente priva di valid<strong>it</strong>à<br />

giuridica atteso che:<br />

1. non informa circa la condotta<br />

contraria ai doveri sociali ascr<strong>it</strong>ta al<br />

singolo socio che ne avrebbe leg<strong>it</strong>timato<br />

la sua estromissione;<br />

2. invoca la norma interna di cui<br />

all’art. 14 Statuto Sociale omettendo<br />

di indicare quale delle svariate<br />

e dissimili ipotesi normative ivi tipizzate<br />

sia stata applicata a ciascun<br />

escluso;<br />

3. non allega (né può supplire) il<br />

vero provvedimento espulsivo, ossia<br />

la delibera gravata.<br />

La comunicazione degli addeb<strong>it</strong>i<br />

che motivano la estromissione -<br />

statuisce la Suprema Corte - è condizione<br />

imprescindibile per poter<br />

allestire una valida difesa nel mer<strong>it</strong>o.<br />

(Cass. 19 novembre 1979, n.<br />

6027; C. Cass. 9 maggio 2008, n.<br />

11558).<br />

Ai soci esclusi pertanto era stato<br />

negato:<br />

1. il dir<strong>it</strong>to di conoscere le ragioni<br />

della propria estromissione<br />

2. il dir<strong>it</strong>to di apprestare una valida<br />

difesa nel mer<strong>it</strong>o.<br />

In altri termini, il socio estromesso,<br />

non conoscendo la reale ragione<br />

della sua esclusione, non può<br />

validamente difendere la sua posizione<br />

in giudizio.<br />

5) La indeterminatezza<br />

della norma statutaria<br />

E’ noto il principio secondo cui<br />

N° 3 - APRILE 2010 7

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