Il GAzzettINo dI trevIso - Azienda ULSS 8
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RASSEGNA STAMPA<br />
MARTEDI’ 20 APRILE 2010<br />
lA trIbuNA <strong>dI</strong> <strong>trevIso</strong><br />
Quarello: «Inaccettabile la tassa dell’usl 9 sui disabili».<br />
Minaccia il suicidio in ospedale<br />
2015: mezza Marca con l’allergia<br />
liste d’attesa eterne? Numero verde anticode<br />
<strong>Il</strong> corrIere del veNeto<br />
“Allergie, solo in veneto si paga il vaccino”.<br />
ospedali, bottacin contro Prade “chiudere in periferia? Non esiste”<br />
<strong>Il</strong> <strong>GAzzettINo</strong><br />
«colleghi medici imparate a curare meglio i malati»<br />
«colleghi medici imparate a curare meglio i malati»<br />
<strong>Il</strong> <strong>GAzzettINo</strong> <strong>dI</strong> <strong>trevIso</strong><br />
Anziana coi vermi: tutti assolti<br />
orrore senza colpevoli<br />
siringa e minacce: all’ospedale è il caos<br />
l’intestino fa male? c’è un’associazione<br />
cento feti su 2500 hanno problemi renali<br />
troppi soldi per il teatro la lega tumori emigra<br />
Medici e infermieri in rivolta<br />
PAGINA<br />
18<br />
20<br />
23<br />
23<br />
8<br />
10<br />
1<br />
17<br />
1<br />
5<br />
7<br />
15<br />
17<br />
18<br />
27
SO<br />
la tribuna di treviso<br />
i privati»<br />
Zugno incompatibile<br />
opra<br />
sede<br />
ella<br />
reviso<br />
ercati<br />
lle Stiore<br />
FOTOFILM<br />
gimento della Treviso Mercati»,<br />
ma puntano il dito anche verso<br />
Zugno, che risulta membro del<br />
collegio sindacale di Vercom, società<br />
che detiene la maggioranza<br />
in Fires. «Si evidenzia una situazione<br />
perlomeno paradossale<br />
— scrive il Comot — in palese<br />
incompatibilità tra i ruoli da esso<br />
ricoperti, proprio perché ciò<br />
può sottendere interessi privati<br />
in atti d’ufficio». <strong>Il</strong> 12% di Fires<br />
appartiene alla Leandro Mastria<br />
Design, ovvero Pitagora,<br />
l’agenzia di comunicazione che<br />
per anni ha lavorato per il Comune<br />
o le sue società. «Esprimiamo<br />
la nostra grande preoccupazione<br />
per le reiterate iniziative<br />
immobiliari proposte di natura<br />
privatistica sull’area del<br />
Mercato — scrivono — che risolvono<br />
problemi di altri a scapito<br />
della collettività». (f.d.w.)<br />
FOTOFILM<br />
Pagina 18 20 aPrile<br />
FOTOFILM<br />
la tribuna<br />
Quarello, segretario Pd, contesta<br />
la decisione dei sindaci sul Ceod<br />
«Inaccettabile<br />
la tassa dell’Usl 9<br />
sui disabili»<br />
«Inaccettabile che la Regione lasci<br />
le famiglie dei disabili sole, costrette<br />
a pagare per una compartecipazione<br />
che dal 2010 non sarà più possibile,<br />
tanto più che la destinazione del gettito<br />
non è finalizzata al miglioramento<br />
o all’implementazione<br />
dei servizi<br />
erogati dai<br />
centri diurni».<br />
Lo ha<br />
detto Enrico<br />
Quarello,<br />
coordinatore<br />
provinciale<br />
del Pd, commentando<br />
il<br />
voto dell’assemblea<br />
dei<br />
sindaci dell’Usl<br />
9 con<br />
cui sono state<br />
innalzate<br />
La protesta dei disabili<br />
le soglie di<br />
esenzione,<br />
confermando<br />
però l’indicazione<br />
verso una larga compartecipazione<br />
alla spesa da parte delle famiglie.<br />
«Tutto questo - ha detto Quarello -<br />
per incamerare 300 mila euro circa,<br />
mentre in Regione viene pubblicato<br />
un bando per “contributi per la costruzione<br />
e il restauro di imbarcazioni<br />
tipiche della laguna e relativi accessori”,<br />
per un ammontare di spesa<br />
complessivo di 1 milione di euro. Mi<br />
sembra evidente che tra le barche e<br />
l’aiuto alle famiglie dei disabili ci sia<br />
una differenza sostanziale».<br />
iati in 15, caos all’ufficio immigrati<br />
uncia: scadono i contratti e non saranno rinnovati<br />
ispensabili per la dar corso<br />
lle procedure di regolarizzaione<br />
dei lavoratori stranieri<br />
enza personale qualificato.<br />
iteniamo inaccettabile la dimissione<br />
di un importante<br />
ervizio pubblico, in una delprovince<br />
maggiormente ineressate<br />
dai flussi di immirazione,<br />
colpendo lavoratoi<br />
pubblici tra i meno tutelai<br />
e togliendo loro il posto di<br />
voro dopo un servizio pretato<br />
da sette anni. Così co-<br />
MURARO E FARNEA<br />
«Basta stagionali, tocca ai trevisani»<br />
Anche il presidente della Provincia Muraro batte un colpo<br />
in favore delle dichiarazioni di Barbiero in merito al<br />
blocco dei flussi per i lavoratori stagionali. «Condividiamo<br />
la posizione di Barbiero sui flussi di entrata: non ha<br />
senso chiamare altri stranieri, non c’è lavoro per nuove<br />
entrate - spiega Muraro - Però la priorità deve essere data<br />
ai trevigiani. Nei soli primi 3 mesi del 2010 abbiamo registrato<br />
ai Centri per l’impiego 5.730 dichiarazioni di imme-
la tribuna di treviso<br />
Venerdì 16 aprile è mancata all’affetto<br />
dei suoi cari con i conforti<br />
religiosi<br />
GIUSEPPINA<br />
PERALI<br />
ved. MARIN<br />
di anni 93<br />
Addolorati ne danno il triste annuncio<br />
il figlio ADRIANO con AN-<br />
GELA, i nipoti, le sorelle ed i<br />
parenti tutti.<br />
I funerali avranno luogo mercoledì<br />
21 aprile alle ore 15 nella<br />
chiesa votiva di Santa Maria<br />
Ausiliatrice.<br />
Si ringraziano fin d’ora quanti<br />
vorranno partecipare alla cerimonia.<br />
Treviso, 20 aprile 2010<br />
C.o.f. Srl - Ag. Pasini - tel. 0422/543342<br />
FOTOFILM<br />
e Paolo De Girolami, hanno<br />
impugnato le misure restrittive<br />
davanti al tribunale della<br />
Libertà e attendono ora la<br />
fissazione dell’udienza previ-<br />
sta per i primi giorni della<br />
prossima settimana. <strong>Il</strong> gip<br />
Elena Rossi, che ha firmato<br />
le ordinanze dei domiciliari,<br />
aveva fatto riferimento al pericolo<br />
di inquinamento delle<br />
<strong>Il</strong> giorno 19 aprile è mancata improvvisamente<br />
all’affetto dei suoi<br />
cari<br />
LUCIANA<br />
CARDAZZO<br />
ved. DEL BO<br />
Addolorati ne danno l’annuncio i<br />
figli, le nuore, i nipoti e i parenti tutti.<br />
I funerali avranno luogo nella chiesa<br />
parrocchiale di S. Maria Maddalena<br />
a Treviso.<br />
Per il giorno e l’ora si prega telefonare<br />
al numero 0422/405445.<br />
Non fiori ma eventuali offerte che<br />
saranno devolute all’A.D.V.A.R.<br />
Treviso-Belluno, 20 aprile 2010<br />
C.o.f. Srl - Ag. Linzi - tel. 0422/405445<br />
LUISA, IRENE, ILARIA e LOUIS<br />
piangono il loro amato<br />
GIULIANO PIVETTA<br />
che troppo presto li ha lasciati.<br />
Un ultimo saluto il giorno 21 aprile<br />
presso la sala del commiato di S.<br />
Bona ore 15,15.<br />
Non fiori ma offerte all’ A.I.R.C.<br />
Treviso, 20 aprile 2010<br />
Partecipano al lutto per la scomparsa<br />
di<br />
GIULIANO PIVETTA<br />
gli amici di sempre:<br />
FELICE DORIA<br />
GIORGIO DE CESARE<br />
ALBERTO GIACOMIN<br />
FRANCESCO LAZZAR<br />
PAOLO PRINCIVALLE<br />
TERESA RODA<br />
sura cautelare. Pericolo, questo,<br />
escluso dalla difesa anche<br />
perché tutte le persone<br />
coinvolte nell’inchiesta, spe-<br />
Pagina dizionieri 20 e incaricati delle co. 20 aPrile<br />
aziende, sono già stati sentiti<br />
dai carabinieri che hanno<br />
condotto le indagini, coordinate<br />
dal sostituto procuratore<br />
Giovanni Valmassoi. E da<br />
eslcudere sarebbe anche il<br />
ANNIVERSARIO<br />
20-4-2000 20-4-2010<br />
La famiglia BOLFELLI PILLON ricorda<br />
FRANCESCO<br />
a quanti lo hanno amato.<br />
Treviso, 20 aprile 2010<br />
XIII ANNIVERSARIO<br />
18-4-1997 18-4-2010<br />
NATALINA<br />
BERTELLI<br />
in BONAZZA<br />
Sei ogni giorno nel nostro cuore.<br />
Una S. Messa sarà celebrata oggi<br />
reato in quanto, di fronte a<br />
un procedimento penale, il<br />
funzionario pubblico dovrebbe<br />
essere sospeso dall’incari-<br />
Intanto continuano gli accertamenti<br />
da parte della<br />
Procura di Treviso. All’esame<br />
anche le intercettazioni<br />
telefoniche e ambientali. Sorprendente<br />
il tenore di alcune<br />
FOTOFILM<br />
stessi spedizion<br />
re che il contro<br />
ci venisse effet<br />
dai funzionari<br />
elemento, ques<br />
alcune aziende<br />
prospettare l’<br />
corruzione (ac<br />
parti) piuttosto<br />
concussione (a<br />
blico funzionar<br />
Minaccia il suicidio in ospedale<br />
Anziano malato si arma di siringa e si barrica in sala operatoria<br />
«Basta, lasciatemi morire». Si è barricato in sala operatoria.<br />
Una siringa come arma, per minacciare chiunque<br />
gli capitasse a tiro. La furia, nelle parole e nelle intenzioni.<br />
Ha rotto dei vetri, si è avvicinato a una finestra<br />
con l’intenzione — forse — di farla finita. E’ il violento<br />
dramma della disperazione di uomo di 73 anni, malato<br />
da dieci. Solo la polizia è riuscita a placarlo.<br />
E’ successo sabato pomeriggio<br />
all’ospedale Ca’ Foncello<br />
di Treviso, attorno alle<br />
quattro e mezzo.<br />
L’uomo, classe 1937, è malato<br />
da tempo. Sabato, in preda<br />
alla disperazione per il<br />
proprio stato, è uscito urlando<br />
dalla stanza in cui era ricoverato.<br />
Ha impugnato una<br />
siringa, brandendola come<br />
arma impropria. «Basta, lasciatemi<br />
morire», pare che<br />
abbia urlato. Una disperazione<br />
trasformatasi in raptus di<br />
violenza esasperata. L’uomo<br />
ha raggiunto una sala operatoria<br />
del Ca’ Foncello, si è<br />
barricato all’interno. Ha rotto<br />
dei vetri, forse a pugni.<br />
Poi si è avvicinato alla finestra.<br />
Nel frattempo, il personale<br />
medico dell’ospedale ha<br />
chiamato il 113: il sabato pomeriggio<br />
il posto di polizia<br />
del Ca’ Foncello è sguarnito.<br />
Dalla questura di Treviso è<br />
immediatamente arrivata<br />
una volante. Gli agenti hanno<br />
parlato con l’uomo, han-<br />
Tensione<br />
e paura<br />
all’interno del<br />
Ca’ Foncello<br />
no ascoltato il suo straziante<br />
sfogo. Lo hanno calmato, lo<br />
hanno convinto a non fare<br />
gesti sconsiderati. Solo a<br />
quel punto sono riusciti a intervenire<br />
anche gli infermie-<br />
ri, che lo hanno riportato nella<br />
sua stanza. All’uomo, per<br />
placare ira e disperazione, sono<br />
stati somministrati sedativi.<br />
Una storia tragicamente<br />
triste, il gesto disperato di<br />
un uomo tormentato dai gravi<br />
problemi di salute. Ad affliggerlo<br />
— pare — una grave<br />
forma di aneurisma. Gli<br />
agenti della questura hanno<br />
raccolto la testimonianza degli<br />
infermieri del Ca’ Foncello<br />
e di altre persone che hanno<br />
assistito alla scena. «Basta,<br />
lasciatemi morire»: dietro<br />
queste parole, pronunciate<br />
dall’uomo, tutta la sua disperata<br />
voglia di farla finita<br />
che lo ha portato a dare in<br />
escandescenze.<br />
(Fabio Poloni)<br />
RIPRODUZIONE RISERVATA<br />
Pizzeria Ritrovo,<br />
Un brasiliano aggredis<br />
«Non si può uscire col bicchiere»:<br />
dopo questa frase è<br />
scattata la violenza, con lancio<br />
di bicchiere, pungi, calci.<br />
Vittima Pasqualino Mansi, titolare<br />
della pizzeria «<strong>Il</strong> ritrovo»<br />
di viale Luzzatti. L’autore,<br />
un brasiliano di trent’anni,<br />
è stato denunciato per lesioni,<br />
danneggiamento e possesso<br />
di droga: nei calzini, infatti,<br />
nascondeva 20 grammi<br />
di hashish.<br />
Erano circa le 23.30 di domenica<br />
sera, Masi stava chiudendo<br />
la pizzeria dopo una<br />
serata di lavoro. A quel punto<br />
è entrato il trentenne brasiliano,<br />
residente a Sambughè<br />
di Preganziol. <strong>Il</strong> giovane<br />
ha chiesto da bere, poi si stava<br />
dirigendo all’esterno del<br />
locale. «Non si può uscire col<br />
bicchiere», gli ha detto il titolare<br />
della pizzeria. Da lì sono<br />
Una volante della<br />
volate prima p<br />
poi lo stesso b<br />
gliato contro M<br />
candolo). <strong>Il</strong> b<br />
messo a soqqu<br />
sfasciando alcu<br />
bili e suppellet<br />
gredito il titola<br />
Altra vendetta contro Daniele Abalsamo, ch<br />
Bici di Radiolina getta<br />
Chissà se si dovrà comprare uno stereo subacqueo.<br />
Per la seconda volta in poco più di<br />
un paio di mesi, la radio-bicicletta di «Radiolina»,<br />
al secolo Daniele Abalsamo, è stata sca-
la tribuna di treviso<br />
TC7POM...............19.04.2010.............21:48:17...............FOTOC24<br />
la tribuna<br />
Pagina 23 20 aPrile<br />
TREVISO<br />
MARTEDI’ 20 APRILE 2010<br />
2015: mezza Marca con l’allergia<br />
Studio choc: qui gli effetti più pesanti. E la Regione non «passa» le vaccinazioni<br />
Entro il 2015 un veneto su due soffrirà<br />
di allergie. A rivelarlo è Guido Marcer,<br />
professore di Medicina ambientale ieri a<br />
Treviso per la presentazione del monitoraggio<br />
Arpav dei pollini e delle spore. Nel<br />
capoluogo chi soffre di più sono gli allergici<br />
ai pollini del nocciolo e del carpino.<br />
Basta consultare i monitoraggi<br />
settimanali della centralina<br />
Arpav per registrare<br />
la concentrazione di pollini<br />
più elevata in un determinato<br />
periodo. I grafici sono pubblicati<br />
in una sezione speciale<br />
del sito internet dedicata a<br />
chi soffre di allergie. Per<br />
ogni provincia del Veneto<br />
viene indicato il tipo di polline<br />
maggiormente presente<br />
nell’aria con le previsioni<br />
per la settimana successiva.<br />
Ad oggi, il 35% dei veneti deve<br />
armarsi di antistaminici e<br />
cortisonici per proteggersi<br />
da pollini, spore fungine, pelo<br />
e punture di animali, acari<br />
della polvere e alimenti;<br />
entro il 2015 sarà il 50% della<br />
popolazione. Se si considerano<br />
invece solo gli allergici ai<br />
pollini e alle spore in Veneto<br />
la percentuale si ferma al<br />
20%. «Le cause principali sono<br />
l’interazione dell’inquinamento<br />
con i pollini — spiega<br />
Marcer — e il fattore igienico».<br />
Gli studi condotti fino<br />
ad ora infatti avrebbero dimostrato<br />
che la riduzione<br />
delle malattie contratte nell’infanzia<br />
provocherebbe il<br />
rischio maggiore di diventare<br />
allergici. Un fenomeno legato<br />
al modo di vivere dei<br />
Sopra<br />
il direttore<br />
Arpav<br />
Andrea Drago<br />
A fianco<br />
allergica<br />
Paesi sviluppati che si manifesta<br />
in particolare dal 15<br />
aprile al 15 giugno, periodo<br />
in cui entrano in circolazione<br />
i pollini delle graminacee,<br />
delle urticacee e delle oleacee.<br />
L’Arpav ha inoltre concluso<br />
una prima fase dello<br />
studio sul legame fra presenza<br />
di pollini e stato di salute<br />
della popolazione nel triennio<br />
2006-2008. La concentrazione<br />
dei pollini è stata messa<br />
in relazione con il numero<br />
di ricoveri ospedalieri per<br />
asma: la media regionale è risultata<br />
essere di 273 ricoveri<br />
annui (6 ricoveri su 100 mila<br />
abitanti, tasso che raddoppia<br />
nei soggetti sotto i 20 anni).<br />
Dati che però non hanno convinto<br />
la regione Veneto ad<br />
aiutare chi fra gli allergici<br />
volesse ricorrere a uno degli<br />
strumenti più efficaci per la<br />
prevenzione delle patologie<br />
da allargie, il vaccino. <strong>Il</strong> costo<br />
medio per una sola iniezione<br />
è di 350 euro l’anno in<br />
su (la vaccinazione inoltre<br />
va continuata per 3-5 anni e<br />
più persone in una stessa famiglia<br />
possono averne bisogno).<br />
Se in Lombardia e in Sicilia<br />
il rimborso è completo,<br />
in Veneto non vi è nessun<br />
contributo: la Regione resta<br />
sorda. (l.c.)<br />
IL SERVIZIO<br />
Liste di attesa che si allungano,<br />
ticket troppo elevati e<br />
servizi che lasciano a desiderare.<br />
Sono questi i bubboni<br />
della sanità pubblica secondo<br />
lo Spi-Cgil di Treviso<br />
che, per monitorare tutto<br />
ciò che non va nei nostri<br />
ospedali, ha deciso di attivare<br />
un numero verde per raccogliere<br />
informazioni e segnalazioni<br />
dei cittadini.<br />
«L’iniziativa si inquadra<br />
nelle attività di tutela individuale<br />
svolto dal nostro sindacato<br />
dei pensionati — ha<br />
spiegato Italo Improta, della<br />
segreteria provinciale dello<br />
Spi-Cgil — Sarà anche un-<br />
’occasione per creare una<br />
preziosa banca dati che servirà<br />
a tenere sotto controllo<br />
le situazioni relative all’erogazione<br />
delle prestazioni sanitarie».<br />
<strong>Il</strong> numero verde è<br />
800.104.777.<br />
Sarà una voce guida telefonica<br />
ad aiutare l’utente ad<br />
effettuare la segnalazione.<br />
Oltre alle proteste gli utenti<br />
potranno anche chiedere<br />
consiglio a uno staff di<br />
esperti per orientarsi nell’intricato<br />
mondo della sanità.<br />
Per gli iscritti al sindacato<br />
il nuovo servizio comprende<br />
la completa assistenza<br />
anche legale nel caso di<br />
Iniziativa Spi-Cgil per monitare la sanità<br />
Liste d’attesa eterne?<br />
Numero verde anticode<br />
comportamenti anomali da<br />
parte delle Usl.<br />
«Da parte dei cittadini —<br />
continua Improta — vi è<br />
una crescente percezione di<br />
disagio rispetto al servizio.<br />
Questo è provocato dall’aumentare<br />
di problematiche<br />
relative ai ticket, alle liste<br />
di attesa e ai servizi offerti<br />
negli ospedali. Questo corto<br />
circuito fra servizio sanitario<br />
e società può essere risolto<br />
da un lato attraverso<br />
la corretta informazione dei<br />
cittadini, dall’altro rendendo<br />
più efficace un servizio<br />
di reale vigilanza rispetto ai<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
23<br />
disservizi che diventano,<br />
nei fatti, violazione di un diritto<br />
fondamentale».<br />
Per promuovere l’iniziativa<br />
ieri mattina lo Spi-Cgil<br />
ha allestito una serie di banchetti<br />
e gazebo di fronte agli<br />
ospedali delle tre Usl della<br />
Marca per dare informazioni<br />
sul servizio.<br />
Nei prossimi giorni, invece,<br />
nelle piazze dei maggiori<br />
centri della provincia di Treviso<br />
il sindacato dei pensionati<br />
sarà a disposizione della<br />
cittadinanza con dei corner<br />
point dedicati all’iniziativa.<br />
(l.c.)<br />
FOTOFILM
a Marca con l’allergia<br />
più pesanti. la tribuna E la Regione di treviso non «passa» Pagina le vaccinazioni<br />
23 20 aPrile<br />
soggetti sotto i 20 anni).<br />
ti che però non hanno conto<br />
la regione Veneto ad<br />
tare chi fra gli allergici<br />
esse ricorrere a uno degli<br />
umenti più efficaci per la<br />
venzione delle patologie<br />
allargie, il vaccino. <strong>Il</strong> comedio<br />
per una sola iniene<br />
è di 350 euro l’anno in<br />
(la vaccinazione inoltre<br />
continuata per 3-5 anni e<br />
persone in una stessa faglia<br />
possono averne biso-<br />
). Se in Lombardia e in Sia<br />
il rimborso è completo,<br />
Veneto non vi è nessun<br />
tributo: la Regione resta<br />
da. (l.c.)<br />
IL SERVIZIO<br />
Liste di attesa che si allungano,<br />
ticket troppo elevati e<br />
servizi che lasciano a desiderare.<br />
Sono questi i bubboni<br />
della sanità pubblica secondo<br />
lo Spi-Cgil di Treviso<br />
che, per monitorare tutto<br />
ciò che non va nei nostri<br />
ospedali, ha deciso di attivare<br />
un numero verde per raccogliere<br />
informazioni e segnalazioni<br />
dei cittadini.<br />
«L’iniziativa si inquadra<br />
nelle attività di tutela individuale<br />
svolto dal nostro sindacato<br />
dei pensionati — ha<br />
spiegato Italo Improta, della<br />
segreteria provinciale dello<br />
Spi-Cgil — Sarà anche un-<br />
’occasione per creare una<br />
preziosa banca dati che servirà<br />
a tenere sotto controllo<br />
le situazioni relative all’erogazione<br />
delle prestazioni sanitarie».<br />
<strong>Il</strong> numero verde è<br />
800.104.777.<br />
Sarà una voce guida telefonica<br />
ad aiutare l’utente ad<br />
effettuare la segnalazione.<br />
Oltre alle proteste gli utenti<br />
potranno anche chiedere<br />
consiglio a uno staff di<br />
esperti per orientarsi nell’intricato<br />
mondo della sanità.<br />
Per gli iscritti al sindacato<br />
il nuovo servizio comprende<br />
la completa assistenza<br />
anche legale nel caso di<br />
Iniziativa Spi-Cgil per monitare la sanità<br />
Liste d’attesa eterne?<br />
Numero verde anticode<br />
comportamenti anomali da<br />
parte delle Usl.<br />
«Da parte dei cittadini —<br />
continua Improta — vi è<br />
una crescente percezione di<br />
disagio rispetto al servizio.<br />
Questo è provocato dall’aumentare<br />
di problematiche<br />
relative ai ticket, alle liste<br />
di attesa e ai servizi offerti<br />
negli ospedali. Questo corto<br />
circuito fra servizio sanitario<br />
e società può essere risolto<br />
da un lato attraverso<br />
la corretta informazione dei<br />
cittadini, dall’altro rendendo<br />
più efficace un servizio<br />
di reale vigilanza rispetto ai<br />
disservizi che diventano,<br />
nei fatti, violazione di un diritto<br />
fondamentale».<br />
Per promuovere l’iniziativa<br />
ieri mattina lo Spi-Cgil<br />
ha allestito una serie di banchetti<br />
e gazebo di fronte agli<br />
ospedali delle tre Usl della<br />
Marca per dare informazioni<br />
sul servizio.<br />
Nei prossimi giorni, invece,<br />
nelle piazze dei maggiori<br />
centri della provincia di Treviso<br />
il sindacato dei pensionati<br />
sarà a disposizione della<br />
cittadinanza con dei corner<br />
point dedicati all’iniziativa.<br />
(l.c.)<br />
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FOTOFILM
il corriere del veneto<br />
Pagina 8 20 aPrile
il corriere del veneto<br />
Pagina 10 20 aPrile
il gazzettino<br />
«Colleghi mediCi imparate a Curare meglio i malati»<br />
Pagina 1 20 aPrile
il gazzettino<br />
«Colleghi mediCi imparate a Curare meglio i malati»<br />
Pagina 17 20 aPrile<br />
PADOVA - Improvvisamente si trova dall’altra parte. Un giorno, come gli era già capitato innumerevoli<br />
volte, guarda gli esami di un malato di cancro: fase avanzata, prognosi infausta al 60%. Routine, non<br />
fosse che quelle lastre sono le sue. <strong>Il</strong> professor Francesco Sartori, direttore della Clinica di Chirurgia<br />
toracica nell’<strong>Azienda</strong> ospedaliera di Padova, con all’attivo oltre 10 mila interventi di chirurgia maggiore<br />
e oltre trecento pubblicazioni internazionali, diventa protagonista di una dolorosa inversione di ruoli. Da<br />
curante a curato. L’insorgenza del male, la scoperta<br />
che sconvolge la vita personale e sconquassa<br />
lo status professionale. La malattia non<br />
è più solo da curare, ma da vivere in prima persona.<br />
E da osteggiare.<br />
Dopo aver assistito, avvolto nel suo camice<br />
bianco, alle terapie più devastanti, all’angoscia<br />
di morte che paralizza i malati, Sartori è costretto<br />
combattere il suo male sferzando però il<br />
“mondo” dei colleghi sani, che non comprendono<br />
che voglia dire star male. E mette nero su<br />
bianco un decalogo per una medicina diversa.<br />
Più comprensiva, più attenta ai malati, più sensibile.<br />
“Dall’altra parte” è il libro uscito nel 2006<br />
(per i tipi di Rizzoli), dove Sartori confida le sue<br />
paure e racconta la lunga per la sopravvivenza. Un fulmine a ciel sereno, il tumore, che porta disordine<br />
ma nello stesso tempo anche consapevolezza. Quattro anni e dieci ristampe dopo, Sartori riprende il filo<br />
del discorso: guarito, tornato dall’altra parte, quella dei “sani”, fissa nel nuovo manuale “La comunicazione<br />
della salute” (Raffaello Cortina editore) la sua storia dal doppio punto di vista. Intenso, appassionato.<br />
Conferma tutto: l’angoscia, lo smarrimento, l’impreparazione ad affrontare una battaglia che lo aveva<br />
visto, per quarant’anni, coprotagonista. Ma adesso l’attenzione è per il letto di degenza.<br />
Professore, come le è cambiata la vita?<br />
«Mi rivedo drammaticamente nei miei pazienti. Io ho subìto una sorta di passaggio di identità e mi<br />
sono ritrovato ad aspettare le diagnosi dei colleghi, a fare i conti con inefficienze e burocrazia. Chi meglio<br />
del medico malato può dire come andrebbe ripensato l’universo salute? La mia personale riforma della<br />
sanità andrebbe rimodellata a partire dalle sofferenze dell’uomo, quelle più intime e autentiche. Perno<br />
centrale: educare fin dall’Università a trattare con umanità, parlare non solo delle malattie ma soprattutto<br />
dei malati, di cosa sentono e provano, di come vorrebbero essere trattati. Io ho imparato a dare alla<br />
scienza un’anima, sono consapevole che dietro ogni cartella clinica si cela una persona. E quella persona<br />
potrei essere io».<br />
Quanto è importante la comunicazione in sanità?<br />
«C’è crisi tra medici e malati. <strong>Il</strong> rapporto già nasce asimmetrico, da una parte la voce della scienza,<br />
dall’altra dell’emozione, dell’insicurezza, ma le competenze comunicative uno non se le può dare, non si<br />
può investire sul talento innato, queste capacità vanno insegnate. E non sono tanto le parole a fare la<br />
differenza, quanto il tono di voce, gli sguardi, i silenzi, l’accoglienza. Esistono vere e proprie tecniche che<br />
consentono di mettere il malato a suo agio. In questo modo è più facile responsabilizzare, creare percorsi<br />
condivisi e anche ripararsi da beghe legali».<br />
L’atteggiamento del paziente, sempre più agguerrito e saccente, certo non aiuta.<br />
«La gente legge i giornali, guarda la tv, consulta internet, sa o crede di sapere e pretende di avere<br />
con il medico un rapporto paritario, giustamente non più, come un tempo, calato dall’alto. Ma il medico<br />
non sempre è preparato e disposto ad un dialogo che escluda a priori la sua superiorità. Entra anche in<br />
gioco la responsabilità della divulgazione scientifica, che tavolta esagera o minimizza, creando squilibri,<br />
false speranze o inutili allarmismi».<br />
Un tomo di 512 pagine, articolato in nove sezioni, dall’antropologia all’etica, dalla salute nella società<br />
dei consumi alla deontologia e al diritto nella comunicazione medico-paziente. Nel manuale ora in libreria<br />
si legge: “La vita viaggia tra la salute e la malattia”.<br />
«La malattia oscura il nostro orizzonte del fare e del pensare, impedisce di progettare il futuro, cancella<br />
l’avvenire. I nostri sogni sono il sale del quotidiano, senza una proiezione di desiderio l’esistenza<br />
diventa grama. E il medico che non sarà stato disponibile ad ascoltare i dubbi, le angosce e le convinzioni<br />
del paziente, difficilmente potrà chiedere e ottenere accettazione e collaborazione in un piano di cura».
il gazzettino di treviso<br />
Pagina 1 20 aPrile<br />
IL CASO <strong>Il</strong> presidente delle case di riposo insiste: «Situazione raccapricciante»<br />
anziana Coi vermi: tutti assolti<br />
L’Usl 9 ha chiuso l’indagine interna: dubbi solo sul coordinamento<br />
GLI ACCERTAMENTI<br />
Assistenti sociali, medici di base e ospedalieri:<br />
assoluzioni su tutta la linea. Anche se avrebbero<br />
potuto fare di più per affrontare la condizione<br />
in cui viveva l’anziana ricoverata a fine di marzo<br />
in una struttura dell’Israa in condizioni pietose.<br />
L’indagine interna dell’Usl 9 si è conclusa con un<br />
generico richiamo a migliorare il coordinamento<br />
fra le realtà socio-assistenziali del territorio.<br />
.<br />
LA DONNA STA BENE<br />
Affetta da demenza senile, l’anziana non si<br />
lavava e rifiutava ogni contatto fisico e anche<br />
questa per l’Usl è un’attenuante. Oggi però, con<br />
le cure dell’Israa, è tornata a essere una persona<br />
quasi normale.
il gazzettino di treviso<br />
orrore senza Colpevoli<br />
Tutti assolti: assistenti sociali, medici di base e ospedalieri.<br />
Anche se avrebbero potuto fare di più per affrontare<br />
la triste condizione in cui viveva l’anziana signora<br />
di Quinto, giunta alla fine di marzo in una struttura<br />
dell’Israa in condizioni pietose, con la testa infestata di<br />
parassiti, le unghie dei piedi ritorte e piene di pus. Si è<br />
conclusa l’indagine interna dell’Usl 9, voluta dal direttore<br />
generale Claudio Dario per stabilire eventuali responsabilità<br />
in una vicenda che ha colpito l’opinione pubblica<br />
e suscitato un vespaio di polemiche. Ad occuparsi del<br />
caso una commissione costituita -fra gli altri- dal direttore<br />
sanitario Faronato, sociale Favaretto e ospedaliero<br />
Tessarin. Prima di giungere alla casa di riposo di Treviso,<br />
l’ottantenne originaria di Quinto era passata per il Pronto<br />
soccorso del Ca’ Foncello, dirottata poi alla casa di cura di<br />
Monastier per un ricovero temporaneo. Secondo le testimonianze<br />
degli operatori Israa, confermate dal presidente<br />
Fausto Favaro, l’anziana donna si trovava in condizioni<br />
igieniche terribili, con vermi e insetti nei capelli,<br />
attorcigliati attorno a mollette<br />
arrugginite. Affetta da demenza<br />
senile, non si lavava<br />
e rifiutava ogni contatto fisico.<br />
Ritrosia che, secondo la<br />
commissione, aveva arenato<br />
i precedenti tentativi di approccio.<br />
Ciò non giustifica ma<br />
spiega diverse cose, secondo<br />
l’Usl 9. Nella relazione si parla<br />
di mancanza di globalità, coordinamento<br />
e comunicazione.<br />
Sebbene il caso sia stato<br />
intercettato nel territorio,<br />
«nessuno dei nodi della rete<br />
prima del ricovero all’Israa è<br />
stato in grado di rispondere ai<br />
bisogni complessivi in modo efficace e globale».<br />
<strong>Il</strong> dottor Gerardo Favaretto precisa: «Abbiamo analizzato<br />
con estrema cura e attenzione tutta la documentazione<br />
e ascoltato numerosi testimoni, ma la situazione non<br />
è risultata così clamorosa e ciò emerge dall’analisi del<br />
dermatologo». La Commissione è convinta che a partire<br />
dalle assistenti sociali, ciascuno a modo suo e per la fetta<br />
di competenza abbia provato ad affrontare il caso, non di<br />
semplice gestione. «La signora negli ultimi mesi rifiutava<br />
ogni contatto e ogni aiuto; è per questo che l’assistente<br />
sociale ha sollecitato il medico di base per decretare<br />
l’invio al Pronto soccorso» spiega il direttore sociale.<br />
La degenerazione cognitiva avrebbe spinto già in<br />
gennaio gli operatori a decidere il ricovero in un Sapa, il<br />
nucleo di protezione Alzheimer, in accordo con il genero,<br />
amministratore di sostegno.<br />
Sull’esito dell’indagine il presidente dell’Israa Favaro<br />
per il momento non vuole intervenire («attendo che mi<br />
venga inviata») però ribadisce tutto ciò che aveva dichiarato<br />
in passato: «La situazione era indescrivibile, raccapricciante,<br />
intollerabile perché lesiva della dignità della<br />
persona».<br />
sospiro di sollievo alla giovanni XXiii<br />
«Ma avevamo già la coscienza a posto»<br />
«Questa non è la clinica degli orrori». Ugo Coli, il direttore<br />
sanitario della casa di cura Giovanni XXIII di Monastier,<br />
fin dall’inizio aveva difeso la struttura da lui diretta.<br />
E aveva messo in guardia chi si era dato ai processi<br />
Pagina 5 20 aPrile<br />
sommari: «Attenti, le cose non stanno come le hanno<br />
raccontate». Oggi a indagini concluse Coli si prende la<br />
sua piccola rivincita: la casa di cura di Monastier, secondo<br />
la Commissione dell’Usl 9, avrebbe fatto quello che<br />
gli competeva. Nulla di più, nulla di meno. Esattamente<br />
quello che aveva detto i giorni successivi allo scandalo.<br />
«Una cosa posso ribadirla con certezza: la signora è stata<br />
lavata. Ho parlato personalmente con una delle infermiere<br />
che le ha fatto il bagno e altre hanno confermato».<br />
Così aveva dichiarato il direttore sanitario all’indomani<br />
delle pesanti accuse arrivate dritte dritte dall’Israa. E alla<br />
sua voce si era aggiunto lo sdegno di un intero reparto,<br />
quello di medicina, dove la donna è stata ricoverata per<br />
sei giorni. «Noi siamo a posto con la coscienza», aveva<br />
dichiarato il capo reparto Ivano Gobbo. «Nessuno sa<br />
realmente in quali condizioni è arrivata quell’anziana<br />
-spiegò- La prima operazione di pulizia è stata fatta trenta<br />
secondi dopo che ha varcato le porte del reparto. Tre<br />
infermiere hanno fatto la doccia con lei e si sono prese<br />
pure sberle e calci, perchè l’anziana non voleva farsi toccare.<br />
Noi abbiamo fatto tutto quello che era possibile<br />
fare viste le condizioni nelle quali era<br />
arrivata e il poco tempo che abbiamo<br />
avuto a disposizione». Dopo settimane<br />
di polemiche e accuse, alla fine<br />
l’Usl ha stabilito che è andata proprio<br />
così. Monastier ha fatto il suo dovere.<br />
Gli altri, dall’assistente sociale in su,<br />
pure. Come sia potuto accadere che<br />
un’anziana si ritrovi in quello stato di<br />
degrado resta un punto di domanda.<br />
Per tutti.<br />
Con gli angeli dell’israa<br />
adesso è un’altra donna<br />
(la.si) In meno di un mese la signora<br />
Maria è rinata. Da quando l’Istituto<br />
per i servizi di ricovero e assistenza<br />
anziani del Comune di Treviso l’ha presa in carico. «I<br />
nostri angeli fanno miracoli» dichiara il presidente Fausto<br />
Favaro che descrive i progressi, impensabili al momento<br />
del ricovero. L’ottantenne di Quinto, pur manifestando<br />
problemi di confusione mentale dovuti a una malattia degenerativa,<br />
riesce oggi a interagire con gli operatori. Si<br />
lascia lavare, pur manifestando un antico pudore, è stata<br />
presa in cura dal parrucchiere e ha un aspetto più che<br />
dignitoso. Nei giorni scorsi è perfino uscita dall’istituto a<br />
passeggiare, accompagnata dal personale. In passato ha<br />
lavorato come sarta e per questo è importante, secondo<br />
gli psicologi, ricreare il senso della cura di sé, che in passato<br />
ha sempre avuto e che si era purtroppo smarrito<br />
nell’ultimo anno, travolto dalla malattia e dalla solitudine.
il gazzettino di treviso<br />
siringa e minaCCe: all’ospedale è il Caos<br />
Pagina 7 20 aPrile<br />
Si è barricato in una sala operatoria mandando in frantumi vetri e suppellettili e aprendo minacciosamente<br />
una finestra con l’intento, neppure troppo velato, di buttarsi di sotto.<br />
Poi gli agenti della polizia sono riusciti a tranquillizzarlo, a farsi aprire le porte e a risolvere una situazione<br />
che iniziava a farsi molto delicata.<br />
I fatti risalgono alle 16.20 di domenica quando dal Ca’ Foncello è giunta al 113 una chiamata: un<br />
uomo di 73 anni aveva iniziato a dare in escandescenze all’interno di un reparto e oltre a provocare danni<br />
e a ricoprire di ingiurie i presenti, brandiva pericolosamente una siringa con la quale minacciava chiunque<br />
tentasse di avvicinarsi.<br />
<strong>Il</strong> personale paramedico non riusciva perciò nè a calmarlo, nè a sottrargliela senza il rischio di farsi<br />
ferire. Al culmine della sua esplosione di rabbia, l’uomo si è letteralmente asserragliato all’interno di una<br />
sala operatoria spaccando tutto ciò che gli capitava a tiro.<br />
Quando gli agenti sono arrivati sul posto hanno inizialmente voluto sapere la storia clinica del<br />
paziente, un uomo che non aveva mai avuto problemi fino a 10 anni fa quando fu colpito da un aneurisma<br />
di cui sconta gli effetti anche al giorno d’oggi.<br />
Da quella volta, a più riprese, l’uomo è in cura anche per tenere sotto controllo i suoi sbalzi d’umore.<br />
Con grande tatto i poliziotti hanno tentato di ricondurlo alla ragione, uno sforzo che alla fine li ha<br />
premiati, quando l’uomo finalmente si è consegnato nelle loro mani. Nonostante i danni, l’allarme e la<br />
confusione creata nel reparto, nei suoi confronti, data la patologia, non verrà sporta alcuna denuncia.
il gazzettino di treviso<br />
SANITÀ Iniziativa dell’Unità operativa di Gastroenterologia dell’Usl 8<br />
l’intestino fa male? C’è un’assoCiazione<br />
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CASTELFRANCO - (m.r.) Nell’Usl 8 sono un centinaio le persone affette in maniera cronica da malattie<br />
infiammatorie dell’intestino, in particolare da colite ulcerosa e<br />
malattia di Crohn. Per venire loro incontro e permettere di affrontare<br />
con maggiore serenità la malattia, anche in ambito familiare, lavorativo<br />
e sociale, è nata l’associazione per le Malattie infiammatorie<br />
croniche dell’intestino dell’Usl 8. Si tratta di patologie non molto<br />
diffuse, ma molto impegnative e che richiedono il controllo costante<br />
del paziente, oltre che l’uso continuativo di farmaci molto seri. Le<br />
persone che ne soffrono alternano fasi di benessere a periodi di<br />
riacutizzazione. La colite ulcerosa e la malattia di Crohn possono<br />
manifestarsi a qualsiasi età, sia in uomini che donne, con l’incidenza<br />
più elevata tra i 20 e i 40 anni per la prima e tra i 15 e i 35 per la<br />
seconda. I malati dell’Usl 8 che soffrono di queste patologie possono<br />
rivolgersi all’Unità operativa di Gastroenterologia, diretta da<br />
Domenico Madia, che ha come obiettivo la prevenzione, la diagnosi e<br />
la cura delle malattie gastrointestinali, epato-biliari e pancreatiche.<br />
La stessa Gastroenterologia svolge un ruolo centrale nell’ambito del<br />
programma di screening del cancro colo-rettale che interessa tutti i<br />
soggetti di età compresa dai 50 ai 70 anni dell’Ulss 8. Informazioni<br />
allo 0423-732851, 732550 dalle 8 alle 13.
il gazzettino di treviso<br />
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USL 8 La patologia evidenziata per via ecografica nelle gestazioni delle future mamme<br />
Cento feti su 2500 hanno problemi renali<br />
MONTEBELLUNA - (l.bon) Per i neonati sono i reni il primo pericolo. Dei 2500<br />
parti all'anno dell'Usl 8, è significativo il numero di quelli che arrivano in porto<br />
con un'incognita che turba il lieto evento: durante la diagnosi prenatale, cioè,<br />
a 100 feti vengono diagnosticati, per via ecografica, problemi di tipo renale.<br />
Altrettanto significativo il numero di neonati che presentano patologie ai reni:<br />
queste, in tre casi su dieci, sono di origine congenita, cioè dovute a malformazioni<br />
fetali. «Tra le patologie -ha spiegato Annibale Mazzocco, ginecologo<br />
dell'ospedale di Montebelluna, in un recente convegno sul tema- la più grave<br />
è la mancanza di uno o entrambi i reni che obbliga il neonato alla dialisi e al<br />
successivo trapianto». Ma Luigi Pavanello, ex primario della pediatria di Castelfranco,<br />
precisa: «Nell'Usl 8 su 60 neonati all'anno con patologie 30 hanno<br />
malattie lievi e comunque risolvibili nei primi mesi di vita mentre altri 30<br />
casi circa hanno patologie più serie. Solo pochissimi casi, 2-3, necessitano<br />
invece di intervento chirurgico per risolvere il problema genito-urinario». Più<br />
in generale, nella scoperta di eventuali malformazioni del feto giocano un<br />
ruolo fondamentale gli esami della villocentesi e dell'amniocentesi. Mentre<br />
l'amniocentesi è praticata a Montebelluna da quasi vent'anni, la villocentesi<br />
è approdata in città solo nel 2007 e ha fatto segnare un continuo incremento<br />
di donne che vi si rivolgono. «Nei primi mesi del 2010 nell'ospedale di Montebelluna<br />
è cresciuto notevolmente il numero di donne che si sottopongono<br />
alla villocentesi - conclude il dottor Mazzocco -. A metà aprile sono circa 50,<br />
lo stesso numero »maturato" nel corso di tutto il 2009".
il gazzettino di treviso<br />
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troppi soldi per il teatro la lega tumori emigra<br />
Ancora la Fondazione di villa Benzi-Zecchini nel mirino della opposizione. Questa volta a scendere in campo<br />
è il coordinamento del Pdl di Caerano San Marco. “Prestando il dovuto ascolto a quello che i cittadini<br />
di Caerano esprimono - spiega Nevio Spadetto - sembra che l’attuale<br />
gestione non sia riuscita in qualche occasione a cogliere prontamente e<br />
quindi valutare l’importanza che certe manifesazioni socio-culturali possono<br />
rapresentare per la Fondazione stessa soprattutto quando sono promosse<br />
da onlus a volte molto note anche a livello nazionale il cui scopo<br />
principale è quello di raccogliere fondi da destinare alla ricerca scientifica<br />
e sanitaria. Ne è esempio la richiesta di utilizzo del teatro Maffioli per una<br />
serata programmata dalla Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori)<br />
con un concerto della “No profit Blues Band”. Alla richiesta dei dirigenti<br />
della LILT fu risposto che «l’uso del teatro era disponibile al prezzo di 420<br />
euro». Vista la cifra e considerato lo scopo del concerto la LILT ha deciso<br />
di rivolgersi ad un comune limitrofo per ottenere il patrocinio.<br />
“E’ sacrosanto che ci sia un tariffario - conclude Nevio - ma è sicuramente<br />
inopportuno fare di ogni erba un fascio” .
il gazzettino di treviso<br />
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IL CASO Due i fondi previsti: uno di 500mila, l’altro contestato di 400 mila<br />
mediCi e infermieri in rivolta<br />
I Cobas: «Dimezzata la cifra degli incentivi». L’Usl 7: «Tutto in regola»<br />
Medici ed infermieri sul piede di guerra per il conteggio del bonus. L’Usl 7 smentisce e replica. A lanciare<br />
il sasso sono i Cobas medici ed infermieri: «Dagli accordi del 2009 erano previsti 400mila euro di fondo<br />
incentivante per gli infermieri e 500mila per i medici, ma la settimana scorsa ci hanno comunicato che la<br />
cifra destinata agli infermieri si sarebbe dimezzata». In base ai conteggi dell’anno scorso, gli infermieri<br />
in forza nell’Usl7 avrebbero dovuto ricevere un bonus<br />
da circa 700euro. Così anche i 280 medici che operano<br />
nelle strutture sanitarie di Conegliano e Vittorio<br />
Veneto.<br />
La settimana scorsa a conclusione di una riunione,<br />
sarebbero emerse cifre diverse, dimezzate: «Ci autotasseremo<br />
- continuano i Cobas - e ci rivolgeremo ad<br />
un revisore dei conti esterno per esaminare il bilancio<br />
2008/09 e capire che fine ha fatto il fondo». Le azioni<br />
di protesta non di fermeranno qui: «Se queste cifre<br />
verranno confermate, si chiuderanno gli ambulatori<br />
per almeno due giorni la settimana e non verranno<br />
erogati i servizi». Cisl, Uil e Cgil gettano acqua sul<br />
fuoco e precisano: «L’accordo sottoscritto è provvisorio;<br />
le cifre sono vincolate ad accordi regionali in attesa di conferma e per ora abbiamo segnali positivi»<br />
commenta Aldo Lorenzon. L’azienda sanitaria interviene: «L’Usl 7 sta percorrendo tutte le soluzioni tecnicamente<br />
possibili per erogare quanto più possibile al personale del comparto, compatibilmente con i<br />
limiti imposti dalla normativa regionale e nazionale. Non corrisponde al vero che vi siano stati errori nella<br />
costruzione dei fondi. L’azienda ha costituito i fondi sulla base dei Contratti Collettivi Nazionali di lavoro<br />
e delle indicazioni regionali. Gli stessi sono stati presentati alle Organizzazioni sindacali e alle R.S.U. A<br />
seguito di particolari richieste sindacali l’azienda si è riservata di operare delle verifiche tecniche, anche<br />
in sede regionale, per individuare le eventuali ulteriori disponibilità economiche.I fondi risultano, quindi,<br />
provvisoriamente definiti».<br />
Per quanto riguarda i medici: «Con le OO.SS. dell’area medica si sta trattando sugli incarichi dirigenziali<br />
e sulle modalità di liquidazione di circa 500mila euro, residui del fondo di posizione. L’azienda nulla<br />
si trattiene di tali residui».