Copione (formato .pdf - 84 KB) - I topi di teatro

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Ugo: Gemma, ma che volete da me? Ma chi siete… mia moglie! Gemma: Meno male che non sono vostra moglie, meglio per me e per voi! Ugo: O Gemma, è l’ora di farla finita. Siete sempre a impicciarvi degli affari miei. Se non la smettete, cambio Locanda. Vo’ dalla Nerina, fuor dalle mura. Gemma: Andate, andate, così diventate astemio. Quella non è come me che aspetta la vendita del maiale; quella non fa credito a nessuno. Ugo: (incassando) Uffa! (arriva Teresa) Teresa: Buongiorno. Gemma: Buongiorno Teresa. Come state stamani? Teresa: Eh, come sempre, purtroppo! Per me i giorni sono diventati tutti uguali. Quando vedo un viandante gli chiedo del mio Niccolao, ma nessuno l’ha visto, nessuno ne sa niente! E allora vado in Chiesa. Solo lì trovo un po’ di pace. Gemma: Lo so. Coraggio, Dio vi aiuterà e un giorno o l’altro, chissà… (Teresa entra in Chiesa) Povera donna, da quando ha cacciato suo figlio, non sa darsi pace. Ugo: Già, Niccolao non s’è più visto . Chissà dove sarà andato! Ettore: Buongiorno Gemma, salute Ugo! Ugo: Salute a te , Ettore! Gemma: Ben arrivato, Ettore! Ettore: Vi ho portato le uova, scusatemi se sono in ritardo. Gemma: Non vi preoccupate, non avevo nessuna fretta. Ettore: Si è vista Agnese? Gemma: Ecco, per l’Agnese siete in ritardo! E’ già stata in Chiesa e ormai è tornata a casa. Ettore: Peccato, l’avrei vista volentieri! Sapete, Gemma, ora che la pace è tornata in paese,la sua famiglia si è messa d’accordo con la mia e l’ho chiesta in sposa. Sia benedetto il sangue del SS. Crocifisso che quel 18 Agosto ha riportato la pace tra gli uomini. Da allora non passa giorno che io non vada in Chiesa a ringraziarlo. Ugo: Che siete devoto si sa. Ma dite la verità, in Chiesa tutti i giorni ci andate perché ci viene anche l’Agnese e per voi è un’occasione in più per starle vicino. Gemma: Via Ugo, non fate il pettegolo. Lasciate che questi giovani tubino come colombi. Hanno passato brutti momenti, ma ora la vita sembra promettergli il meglio! 16
2° quadro – La delibera del Consiglio Ettore: Gemma, ma lo sapete che stamani su al Comune è stato convocato il Consiglio? Dovrebbe essere arrivato anche il podestà Angelini di Firenze per rinnovare alcune cariche. Ma non è solo per quello che si riuniscono! Gemma: No? O cosa c’è di nuovo? Ettore: Si dice che parleranno anche del Miracolo! Gemma: Davvero? Speriamo bene, perché il Vescovo di Lucca, per esempio, del miracolo non volle saperne di nulla …almeno a quanto ci hanno detto Parasacco e il Puccini che andarono da lui in delegazione! Io sarei contenta se questa volta si trovassero d’accordo sul rinnovo delle cariche, per il resto…non so che dire! Ugo: Sapete Gemma che faccio? Vado su al Comune, così dopo vi racconto cosa hanno deciso …delle cariche e di questo avvenimento. Gemma: Bravo, andate, e tornate presto. Ettore: Via, visto che l’Agnese se n’è già andata a casa, io continuo il mio giro. Salute Gemma. Gemma: Arrivederci Ettore, a dopodomani. (Ettore esce) Che bravo ragazzo! Onesto, laborioso, proprio un buon partito! Agnese è davvero fortunata! (giunge Gosto, fischiettando) Toh! Chi si rivede! Qual buon vento vi riporta da queste parti? Gosto: Buongiorno Gemma. Sempre ad accudire alle vostre cose! Qual buon vento mi porta? Nel mio girovagare, di solito, non seguo mai un motivo preciso. Però…questa volta qualcosa che mi ha attirato c’è! Gemma: Ah, si? E cosa? Gosto: Ma come, me lo domandate? Ho sentito dire che otto mesi fa’ il Crocifisso della vostra Chiesa ha sudato sangue! Non vi sembra normale che anch’io voglia venerare quell’immagine, voglia pregare ai suoi piedi? Gemma: Certo, e se non ve l’eravate data a gambe, avreste potuto assistere al prodigio, invece avete visto un po’ di baruffa , avete avuto paura e siete sparito all’istante! Gosto: E’ vero, Gemma, ho avuto paura. E quanto me ne sono pentito! Ho saputo del miracolo pochi giorni dopo, a Firenze, da alcuni Bianchi che avevano assistito al prodigio. Quando me l’hanno raccontato, sono stato tentato di seguirli. Poi, però, ho avuto paura . Mi hanno detto che camminavano a piedi nudi, non mangiavano né carne né uova, dormivano per terra, all’addiaccio, e poi si frustavano a sangue durante il loro pellegrinaggio. Io sono senza regole, mi son detto, non riuscirei a fare la loro vita per tanto tempo. Ma dite un po’, la pace è tornata in paese? Gemma: Sì, la situazione si è calmata. La presenza dei Bianchi è stata importante, Al loro passaggio anche i più duri d’animo hanno sentito il morso del pentimento e si sono inginocchiati in lacrime. Ma… il vero cambiamento è dovuto al miracolo che ha fatto pentire anche gli assassini! Gosto: Già, mi ricordo di quel ragazzo che aveva ucciso il padre, almeno così aveva detto Ugo… Gemma: Eh, sì, purtroppo è vero , ma non fu lui l’unica vittima di quella folle lite. Sapete, la madre cacciò via quel ragazzo ed ora, povera donna, non si da’ pace. E’ il suo unico figlio e non ne sa più niente da allora. Lei ora passa le giornate in Chiesa a pregare chiedendo perdono per non aver accettato il suo pentimento. Gosto: Come avrebbe potuto fare, aveva ucciso suo padre, suo marito! Gemma: Sì, lo so, ma bisogna saper perdonare chi si pente e lei si rimprovera di non averne avuto la forza. (torna Ugo) Ugo: Gemma, non sono nemmeno arrivato lassù. Ho trovato Iacopo di Niccolao e mi ha detto che era già tutto finito .(vede Gosto) Bah, chi si rivede! 17
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