Copione (formato .pdf - 84 KB) - I topi di teatro

che si conserva nella mente e nel cuore.
La loro funzione non è quella di far cessare le liti, le guerre, ma di risvegliare
nell’animo umano il senso del divino e di educarlo al rispetto e all’amore per ogni
fratello.
Turista n. 4: Allora, vorrebbe dire che al Borgo , da quell’avvenimento in poi, sono
tutti santi!
Certo è stato un bel colpo lo scherzetto organizzato da quel prete: dopo seicento
anni se ne parla ancora!
Turista n. 2: Eccoci, è arrivato il miscredente! Credevo fosse solo quel facinoroso a
pensarla così, ma vedo che anche oggi un rappresentante del pensiero libero non
manca!
Turista n. 4: Se è per quello, ad esprimere la sua incredulità, ci fu anche qualcun
altro nel quattrocento: quel consigliere che votò con il lupino bianco dove lo metti?
All’epoca quel trucco fece sicuramente effetto, ma oggi queste immagini che gettano
sangue fanno meno scalpore: bisogna che si organizzino meglio questi preti e trovino
qualcosa di più eccezionale per incantare la gente!
Guida: Figliolo, sì, ti chiamo proprio così, per non chiamarti del tuo nome che sarebbe
“zuzzurullone”, evidentemente non hai ancora trovato quel seme, quella luce che ti fa
sperare, credere e confidare nell’amore del Signore e forse … il miracolo che potrebbe
compiersi oggi … è quello che tu, tornando a casa da questa gita, e riflettendo su ciò
che hai visto e udito, riscopra la bellezza del dono che Dio ci ha fatto mettendo a
nostra disposizione la fede e la capacità di leggere i segni che ci invia.
Sai come dice il sommo poeta?
“ Fede è sostanza di cose sperate
e argomento de le non parventi,
e questa pare a me sua quiditate!”
Altro che lupino bianco o lupino nero! Ma ora basta con le chiacchiere e andiamo! Tutti
qui a mezzogiorno!
(Un gruppo di persone in abiti moderni si avvia verso la Chiesa)
Turista n. 1: Professore, o dove va tutta quella gente?
Turista n. 2: Cosa sta succedendo? Che c’è, una svendita?
Guida: Niente di particolare, credo. Però… seguiamoli…
(Ci si avvia verso la Chiesa)
Riprendiamo il nostro discorso.
Voi non ci avete fatto caso, ma oggi è il 18 Agosto, sono passati oltre seicento anni da
quell’avvenimento, e noi stessi ci troviamo qui a constatare
come la storia di questo miracolo si sia effettivamente tramandata di generazione in
generazione,
come la gente, rinnovando la sua devozione, accorra ancora in Chiesa e vada ad
inginocchiarsi davanti a quella immagine, come fecero allora Gemma, Ugo, Agnese,
Teresa
Gosto: E’ proprio vero, stanno parlando di voi. Di me si sono dimenticati perché io ,
che avevo la possibilità di esserci, scappai per la paura e non me lo perdonerò mai.
Gemma: No, non dimenticheranno nessuno di noi: ognuno ha avuto la sua parte, il
suo ruolo più o meno importante.
Ugo: Sarebbe bastato che fosse mancato uno solo di noi e la storia, il prodigio non
avrebbero avuto lo stesso significato.
Gemma: Oggi è un giorno benedetto dal Signore e quindi dobbiamo fare festa!
Ugo: Gemma, dateci del buon vino. Offro io e ve lo pago quando…
Gemma: Quando venderete il prossimo maiale. Bevete tutti, oggi offre la Gemma!
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