Copione (formato .pdf - 84 KB) - I topi di teatro
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Primo atto<br />
Prima scena<br />
1° quadro - Davanti alla locanda, in un giorno <strong>di</strong> mercato<br />
2° quadro –La magia<br />
3° quadro – L’amore<br />
La scena si svolge all’aperto, in un caldo 18 d’Agosto, <strong>di</strong> fronte alla locanda “La Torre”<br />
che si trova sulla sinistra della Chiesa.<br />
E’ giorno <strong>di</strong> mercato e tre donne stanno preparando la loro mercanzia per la ven<strong>di</strong>ta<br />
al mercato. Seduto ad un tavolo della locanda c’è Ugo, un per<strong>di</strong>tempo, che sta<br />
sorseggiando un po’ <strong>di</strong> vino mentre Gemma, la locan<strong>di</strong>era, è intenta a spazzare e<br />
pulire i tavoli. C’è un viavai <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>tori ( ven<strong>di</strong>trice <strong>di</strong> nastri, ven<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> norcinerie,<br />
ramaio, ecc. che non intervengono <strong>di</strong>rettamente)<br />
1° quadro – Davanti alla Locanda<br />
Giu<strong>di</strong>tta: Venite , venite; da Giu<strong>di</strong>tta le mele più dolci! Nemmeno a Firenze ci sono<br />
delle giugnole più saporite!<br />
Gemma: Ma via, Giu<strong>di</strong>tta, stamani avete voglia <strong>di</strong> scherzare!<br />
Giu<strong>di</strong>tta: Io, non scherzo mai : nel mio podere in Selva, e voi lo sapete ,c’è un sole<br />
che al mondo non ce n’è,! Gemma, sentite che profumo, perché non ne comprate un<br />
po’?<br />
Gemma: E che me ne faccio!<br />
Giu<strong>di</strong>tta: O bella! Per i viandanti che si fermano alla vostra locanda !Dissetano più<br />
dell’acqua <strong>di</strong> sorgente! E poi… anche per voi: mantengono la pelle fresca e<br />
vellutata…!<br />
Gemma: Cara Giu<strong>di</strong>tta, le vostre mele son sicuramente buone,…ma la mia pelle non<br />
ne ha bisogno ! E poi gli affari non è che vadano bene! Ieri neanche un cane si è<br />
fatto vedere !<br />
Giu<strong>di</strong>tta: Via, oggi è giorno <strong>di</strong> mercato, e un po’ <strong>di</strong> gente dovrebbe venire! Vedrete<br />
che prima <strong>di</strong> stasera avrete fatto il pieno. E se poi le mele vi avanzano, ci farete del<br />
sidro!<br />
Gemma: Magari facessi il pieno! Comunque i miei clienti (ammiccando Ugo)<br />
preferiscono il succo d’uva a quello <strong>di</strong> mele!<br />
Ugo: Gemma, non fate altro che lamentarvi! Siete sempre a piangere miseria! Ieri<br />
non avrete avuto neanche un cane, ma due giorni fa cinque persone hanno mangiato,<br />
bevuto e parecchio! Mi piacerebbe contare i soldoni che vi siete messi nella scarsella!<br />
Gemma: O Ugo, sarebbe meglio che pensaste <strong>di</strong> più ai fatti vostri! Ma l’avete sentito<br />
? Mi vuol fare i conti in tasca! Piuttosto voi , pagatemi quel conticino <strong>di</strong> vino che<br />
comincia ad allungarsi un po’ troppo! Guardate se vi riesce <strong>di</strong> sistemarmelo una buona<br />
volta!(minacciosa) Se non pagate, caro Ugo, finisce che li chiedo a vostra moglie!<br />
Giu<strong>di</strong>tta: Povera donna, anche ieri era nel mio podere a opra: è andata via a buio…e<br />
il sole, d’estate, cala tar<strong>di</strong>!<br />
Ugo: Donne, ma ce l’avete con me stamani?! E voi Gemma, niente scherzi eh!<br />
Lasciate stare mia moglie! Lo sapete bene: sabato prossimo venderò un maiale a<br />
Bartolomeo e salderò il vostro conto!<br />
Gemma: Eh… la storia del maiale è <strong>di</strong>ventata lunga. Intanto glielo dovete vendere,<br />
e non è detto che ve lo compri, e se lo compra non è detto che ve lo paghi! Facciamo<br />
così: da oggi niente più vino a debito , poi …si vedrà!<br />
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