Parole In Libertà - Distretto 2090

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Mario Giannola confermato Rotary Coordinator fino al 2013 di MaBig Cari amici, un paio di informazioni di... servizio, che interessano il Distretto e la Zona. L’incarico internazionale di Rotary Coordinator, nato e voluto dal presidente Ray Klinginsmith, ha la durata triennale: non è automatica, ma selettiva. Ossia, durante il primo anno in cui ricoprono l’incarico, i 41 nominati quali Coordinator vengono valutati. Alcuni passano solo il primo anno, altri sono confermati per il secondo anno e solo dieci sono confermati per i tre anni. Ebbene, a metà dicembre Evanston ha diramato le classifiche: Mario Giannola è tra i FELLOWSHIP Rotary Rotary2090 12 dieci, quindi è confermato per l’anno sia del presidente Kalyan Banerjee (2011/2012) che del presidente Sakuji Tanaka (2012/2013). Poiché il ferro va battuto finché è caldo, Mario è già stato convocato a Evanston per il rituale training seminar nel febbraio prossimo. Infine, il presidente Ray Klinginsmith lo ha nominato suo Rappresentante ai Congressi del Distretto 2110 e del Distretto 2030. Che dire di più? Non resta che augurare Buon lavoro a Mario da parte di tutti noi. Carissimi Amici e Amiche, la manifestazione in programma nel prossimo mese di Maggio ci calerà tra la suggestione ed il misticismo delle Abbazie Benedettine, i resti romani di Formia e Cassino, le ferite ancora aperte della battaglia di Montecassino con i cimiteri militari, le strade e le storie segrete, i residuati bellici ed i ricordi. Il cavallo è al centro del mondo ma questa volta le possibilità di distrazione saranno veramente molte. La collaborazione tra i club di Cassino e Gualdo Tadino sarà finalizzata ad aiutare un centro per bambini diversamente abili ai quali anche il nostro modesto aiuto potrà essere di grande utilità. Anche per questi ragazzi vi invitiamo a partecipare ad uno dei più classici ed originali appuntamenti del Rotary italiano, una speciale occasione per lanciare con nitriti e sbuffate un messaggio di impegno e solidarietà. I più cordiali saluti e a presto. 10 Dicembre 2010
13 Rotary2090 Pensieri PENSIERI di Maurizio Maurizi L’artigianato Essendo nato in provincia, ho avuto la possibilità di conoscere e apprezzare la vita operosa condotta da moltissimi artigiani nelle piccole botteghe, sparse un po’ ovunque, che rappresentavano, al contempo, il centro delle attività commerciali del luogo. Che fine hanno fatto? Nelle grandi città sono quasi del tutto scomparse, in quelle più piccole sono ormai una rarità e, ogni qualvolta mi capita di vederne una, mi sembra di tornare indietro di molti anni: Giorni fa, in una cittadina umbra, mi sono imbattuto in una delle sopravvissute, ove un uomo ancora prestante, sulla settantina, con grande maestria stava tagliando pezze di pelle per farne cinte, borse, gambali. Mi sono soffermato a vedere quel lavoro così preciso, eseguito con grande abilità e disinvoltura ma, soprattutto, ad ammirare quel volto sereno che esprimeva la consapevolezza del suo saper fare, derivata da una grande pratica e da una lunghissima esperienza, forse acquisita sin da adolescente in quanto, molto probabilmente, come sovente accadeva allora, aveva ereditato l’esercizio del padre. Dimostrava di essere un uomo felice e, non appena gli chiesi per quale motivo lavorasse ancora, mi rispose che era spinto dalla passione. Avendo svolto quell’attività da oltre cinquant’anni, non ne poteva fare a meno, in quanto poter esprimere la propria capacità era tutto per lui che, peraltro, si dispiaceva di non poter trasmettere a qualcuno (non aveva avuto figli) quanto sapeva fare, avendo inutilmente tentato di trovare qualche giovane apprendista. “Certo il nostro non è un lavoro che consente guadagni iperbolici -ha aggiunto- ma permette di vivere dignitosamente e decorosamente, necessita però di un grande impegno e di tempo per apprenderlo. Ma i giovani di questi due termini non desiderano neppure sentir parlare”. è stata un’esperienza bellissima e affascinante. Tra cesoie, forbici, cucitrici, usate con grande perizia, ho potuto apprezzare il valore e l’importanza della pazienza e, nello stesso tempo, delle abilità che conferivano a quel fare un senso di nobiltà che testimoniva un pezzo della nostra storia e della nostra tradizione creativa che ci ha resi famosi in tutto il mondo. Infatti, l’artigianato è considerato un lavoro tradizionale fatto completamente a mano e per mezzo di semplici attrezzi, utile alla quotidianità in quanto assolve a uno scopo non sempre disgiunto da una certa creatività, come nel caso degli ebanisti, degli orafi, dei vetrai, dei falegnami, dei sarti. A questo punto si innesta una riflessione. è vero che non abbiamopiù bisogno dello stagnino che con le sue accurate riparazioni consentiva ai nostri tegami di durare più a lungo, né del calzolaio che, a forza di rattoppi, prolungava la portabilità delle nostre calzature, né dell’ombrellaio, grazie al basso costo delle pentole, delle scarpe e degli ombrelli podotti industrialmente, ma dove andremo a finire? Come faremo senza idraulici, senza elettricisti, sarti, falegnami, arrotini? Qualcuno dice che ci salverà ancora una volta il fai da te, anche se non sempre è possibile, perché non tutti hanno disposizione per i lavori manuali, specie se non li hanno mai visti fare. Per fortuna, ci sta venendo incontro il solito stellone italiano. Da quando c’è la crisi, si sta registrando un aumento nel settore riparazione dei beni di consumo. La gente sta più attenta all’usa e getta, rinvia l’acquisto del prodotto nuovo e cerca di far riparare quello vecchio. Per questo l’artigiano sta tornando in auge e stiamo assistendo a una serie di iniziative, da parte di istituzioni pubbliche e private, che operano nella formazione di figure professionali specializzate, atte a organizzare corsi teorico-pratici che forniscano agli allievi una preparazione tale da potersi costruire una carriera, evento di grande rilevanza specie in questo momento in cui si ha penuria di posti di lavoro. Ma c’è di più. Si stanno realizzando iniziative socio-culturali mirate a far aumentare la consapevolezza delle proprie potenzialità in cui si insegna, tra l’altro, a non farsi scappare l’opportunità di dedicare del tempo all’autostima personale, onde sconfiggere o dominare le paure del quotidiano, a comunicare più efficacemente e a sviluppare più carisma nei rapporti interpersonali. Speriamo bene!
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