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Biodiversità qua e là…<br />
MONTAGNE, COLLINE, PIANURE, BOSCHI, LAGHI E FIUMI PIEMONTESI OSPITANO<br />
UN PATRIMONIO DI BIODIVERSITÀ: 3500 SPECIE DI PIANTE, 400 DI UCCELLI,<br />
80 DI MAMMIFERI, 40 DI ANFIBI E RETTILI, 60 DI PESCI. IL RUOLO DEI PARCHI<br />
È FONDAMENTALE, PER CONOSCERE E CONSERVARE<br />
SCaterina Gromis di Trana<br />
Sullo Zingarelli minore, tra “biodinamico”<br />
e “biofisica” ci si aspetterebbe<br />
di trovare il termine “biodiversità”, e<br />
invece non c’è. Però se si scrive la parola<br />
al computer il controllo informatico<br />
non la segnala come errore, dunque<br />
la riconosce. Allora esiste ed è ufficiale,<br />
anche se per trovarne la definizione<br />
non è su un vocabolario che bisogna<br />
cercare. In un saggio intitolato<br />
“Il pasto gratis” (Ivonne Baskin, InStar<br />
libri 2005) la biodiversità è «una fitta<br />
rete di esseri viventi che operano di<br />
concerto per rendere abitabile la terra».<br />
Definizione azzeccata, anche prima<br />
della catastrofe di dimensioni incalcolabili<br />
nel golfo del Messico che,<br />
inquinando come mai prima il mare,<br />
sta funestando proprio quello che, neanche<br />
fosse una beffa, si chiama<br />
“Anno della biodiversità”. Oggi si abusa<br />
di questa parola come di tutte quelle<br />
che hanno “bio” per prefisso, e forse<br />
sarebbe più corretto parlare di “varietà<br />
della vita”: è molto più facile<br />
pensare alla “varietà” come sinonimo<br />
di “vita”, che alla “diversità” come sinonimo<br />
di “bio”. Si tratta di un semplice<br />
concetto di sopravvivenza, e dato<br />
che l’idea della vita come quella della<br />
morte è di immediata comprensione<br />
per tutti gli uomini, non è necessario<br />
usare parole complicate per intendersi,<br />
almeno su questo. Comunque in<br />
nome dell’abusato termine si lavora, e<br />
se ci si dedica alla biodiversità perché<br />
è di moda la parola, tanto meglio: si<br />
lavora per questioni di vita o di morte,<br />
e tra l’una e l’altra scegliere la vita<br />
è un nobile scopo.<br />
Chiunque si occupi di ambiente quest’anno<br />
porta avanti qualche progetto<br />
a salvaguardia della biodiversità, par-<br />
chi in testa. Il <strong>Piemonte</strong> dal 2005 a oggi<br />
ha investito 2,5 milioni di euro in<br />
progetti realizzati dai Parchi regionali<br />
a tutela degli habitat e della varietà<br />
della vita. Sembrano tanti soldi, ma la<br />
nostra regione ha anche tanti ambienti.<br />
Montagne, colline, pianure, boschi,<br />
laghi e fiumi significano un bel patrimonio,<br />
fatto di 3500 specie di piante,<br />
400 di uccelli, 80 di mammiferi, 40 di<br />
anfibi e rettili, 60 di pesci. All’interno<br />
dei Parchi naturali sono state possibili<br />
Una libellula nelle mani di un ricercatore. Il nome Libellula<br />
deriva dal latino “libra”, ovvero bilancia, così detta perché<br />
nel volo tiene le ali orizzontali (foto F. Tomasinelli)<br />
reintroduzioni che hanno avuto successo,<br />
di specie che poi hanno ripopolato<br />
le zone oltre i confini delle<br />
aree protette: dal gipeto nel Parco delle<br />
Capanne di Marcarolo e in quello<br />
delle Alpi Marittime, allo stambecco<br />
nel Parco della Val Troncea. Il lavoro<br />
dedicato all’educazione ambientale<br />
che i parchi sviluppano nelle scuole è<br />
importante, ma il vero nocciolo della<br />
questione biodiversità sta nei censimenti,<br />
nelle catalogazioni, nella certo-<br />
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