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48<br />

AMBIENTALISTA SARÀ LEI...<br />

© FEDERICOCECCHIN.COM<br />

di Bruno Gambarotta<br />

Biodiversità<br />

non convenzionali<br />

Un perfetto caso da manuale di biodiversità è riscontrabile fra gli esseri umani che frequentano abitualmente<br />

la mensa della sede Rai di Torino. In teoria la specie dovrebbe essere unica, “dipendenti<br />

della Rai che usufruiscono una volta al giorno dei servizi della mensa a prezzo convenzionale”, invece<br />

si può osservare un incessante brulichio di nuove forme. Con un esborso minimo e non frazionabile<br />

si ha diritto a un primo, un secondo e un contorno. A scelta, fra 4 primi, 4 secondi e 4 contorni.<br />

Una specie si diversifica per la ragione che nessuno dei 4 primi offerti è di suo gradimento e ottiene<br />

di sostituirlo con un altro contorno, detto secondo perché va al posto del primo, in quanto il<br />

primo contorno, quello istituzionale, si accompagna al secondo. Una seconda specie si distacca dalle<br />

altre per via del fatto che certi giorni la porzione del secondo è eccessiva e ne vuole solo la prima<br />

metà. Poiché, come abbiamo visto, non si può defalcare la seconda metà del secondo dal conto indivisibile,<br />

questa specie chiede e ottiene che la seconda metà del secondo sia sostituita da un contorno,<br />

che diventa il terzo contorno, in quanto il primo si accompagna al secondo e il secondo al primo.<br />

Un’ulteriore specie si caratterizza per il rigetto del secondo che viene scambiato con due contorni,<br />

il terzo contorno al posto del primo mezzo secondo e il quarto contorno al posto del secondo<br />

mezzo secondo. Con il risultato del formarsi della specie detta dei 4 contorni, che a sua volta si<br />

differenzia al suo interno in quanto c'è chi prende dose doppia, tripla o quadrupla dello stesso contorno<br />

e chi 4 contorni diversi. (Chi volesse approfondire l'argomento lo trova sviluppato sul sito<br />

www.mensaraitorino.com).<br />

Ma il tema della biodiversità è così affascinante che merita ben altro trattamento. Lo svedese Carlo<br />

Linneo (1707-1778) nella decima edizione del suo “Sistema naturae” elencò e descrisse 10.000 specie<br />

animali e 10.000 vegetali. Attualmente non esiste un catalogo aggiornato ma si calcola che esistano 2<br />

milioni di specie, nonostante gli sforzi degli uomini per estinguerne il più possibile. 50.000 sono i vertebrati,<br />

di cui 40.000 descritti. Fra gli ultimi arrivati: Okapi, Celacanto, Antilope del Vietnam, Ilochero, la<br />

Selevinia, un topo che si nutre unicamente di insetti. I fondali oceanici nascondono ancora mezzo milione<br />

di specie animali. Il capitolo più appassionante riguarda gli insetti, con numeri che danno le vertigini:<br />

i descritti sono 950.000, per gli stimati la cifra oscilla fra gli 8 e i 100 milioni. Perché gli insetti sono<br />

così disponibili alla biodiversità? Una prima risposta arriva dalle loro dimensioni: la stragrande maggioranza<br />

si situa fra il millimetro e il centimetro, perciò possono stare in tanti. Una stessa pianta può fornire<br />

nutrimento a molte specie di insetti, senza che tra questi si verifichi di necessità una stretta competizione.<br />

Alcuni si nutrono brucando le foglie, altri i germogli, altri ancora scavano gallerie all'interno<br />

dei tessuti vegetali, nei fusti, nelle radici. Se alla parola pianta sostituiamo la parola Comune, Provincia,<br />

<strong>Regione</strong>, Ministero e alla parola insetto fitofago le parole amministratore, politico, funzionario, ministro,<br />

abbiamo un quadro scientifico del funzionamento della società i cui viviamo. Non basta: ci sono insetti<br />

produttori di galle; immettono nei tessuti vegetali sostanze ad azione ormonale, per effetto delle quali<br />

la pianta produce strutture abnormi, le galle, all'interno delle quali l'insetto, o la sua larva, potrà poi<br />

nutrirsi. Qui basta sostituire alla parola “galla”, la parola preventivo di spesa per le opere pubbliche per<br />

avere la spiegazione del funzionamento del sistema degli appalti. Veniamo all'altro grande partito, i parassitoidi:<br />

sono quegli insetti (soprattutto imenotteri) il cui sviluppo larvale si compie a spese, e generalmente<br />

all'interno, di uova o di larve di altre specie di insetti. La grande varietà di vittime potenzialmente<br />

attaccabili determina la grande diversità. Voi che pagate le tasse, per civismo o perché siete costretti,<br />

non vi sentite dentro crescere delle larve che si nutrono del frutto del vostro lavoro?

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