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I depositi vulcanici, costituiti sia da piroclastiti che da lave, presentano spessori complessivi<br />

che variano da qualche dec<strong>in</strong>a di metri, presso il marg<strong>in</strong>e orientale della struttura <strong>in</strong> esame,<br />

alle cent<strong>in</strong>aia di metri, nelle zone <strong>in</strong>terne.<br />

Le vulcaniti poggiano su un substrato sedimentario costituito dall’alto verso il basso dai<br />

sedimenti (argille-sabbie) del Plio-Pleistocene, che formano il riempimento del graben del<br />

Paglia, e da flysch alloctoni (“Liguridi”) del Cretaceo superiore - Paleocene <strong>in</strong>feriore,<br />

composti da alternanze di argille, marne, calcari marnosi e arenarie (Baldi et al., 1974).<br />

Su gran parte dell’area di studio la coltre vulcanica poggia direttamente sulle formazioni<br />

Plioceniche, mentre nell’area a sud-est di Torre Alf<strong>in</strong>a, sono le formazioni delle Liguridi a<br />

costituire il substrato.<br />

Da un punto di vista idrogeologico, le pr<strong>in</strong>cipali strutture presenti all’<strong>in</strong>terno del bac<strong>in</strong>o sono<br />

l’acquifero vulcanico Vuls<strong>in</strong>o e l’acquifero alluvionale del bac<strong>in</strong>o del Fiume Paglia.<br />

Sono <strong>in</strong>oltre presenti alcuni acquiferi m<strong>in</strong>ori all’<strong>in</strong>terno dei livelli a maggiore permeabilità dei<br />

depositi Plio-Pleistocenici e un acquifero termale nella zona di Fonti di Tiberio, nel comune di<br />

Castel Viscardo (Chiod<strong>in</strong>i e Giaqu<strong>in</strong>to, 1982).<br />

Tale sistema è ospitato dai livelli calcarenitici del Complesso delle Unità di facies Ligure<br />

(Cretaceo superiore - Paleocene <strong>in</strong>feriore) ed è probabilmente connesso con un sistema più<br />

profondo, nelle formazioni carbonatiche, collegato al reservoir geotermico di Torre Alf<strong>in</strong>a<br />

(Buonasorte et al., 1988).<br />

L'acquifero vulcanico è costituito da una sequenza di depositi piroclastitici e colate laviche,<br />

con permeabilità differenziate <strong>in</strong> funzione della porosità e grado di fatturazione, sovrapposta<br />

ad un basamento sedimentario prevalentemente costituito dai terreni argillosi Pliocenici<br />

impermeabili.<br />

All’<strong>in</strong>terno del sistema vulcanico è possibile dist<strong>in</strong>guere una falda di base, sostenuta<br />

direttamente dal substrato sedimentario, caratterizzata da portate complessive di 150-200 L/s<br />

(Boscher<strong>in</strong>i et al., 2005), e alcune falde sospese, locali e discont<strong>in</strong>ue, sostenute da livelli di<br />

lava compatta e caratterizzate da spessori e portate limitate.<br />

L’andamento schematico della piezometria della falda di base (Figura 2) mostra la presenza di<br />

uno spartiacque sotterraneo con direzione NNW-SSE che separa i flussi fra il bac<strong>in</strong>o del<br />

Fiume Paglia e quello del Lago di Bolsena.<br />

Le quote piezometriche sono situate <strong>in</strong>torno ai 470 m s.l.m. a nord di Castel Giorgio, e<br />

decrescono f<strong>in</strong>o a circa 300 m s.l.m. <strong>in</strong> corrispondenza del bordo orientale della struttura.<br />

Le pr<strong>in</strong>cipali sorgenti alimentate dalla falda di base sono localizzate al piede della ripida<br />

pa<strong>rete</strong> che def<strong>in</strong>isce il limite settentrionale dell’affioramento vulcanico, dove le vulcaniti<br />

mostrano il contatto con il substrato Plio-Pleistocenico.<br />

Tra le sorgenti più importanti ci sono quelle di Sugano e Tione. Le acque della sorgente Tione<br />

vengono commercializzate come acque m<strong>in</strong>erali <strong>in</strong> bottiglia, mentre le acque della sorgente di<br />

Sugano, con la loro portata praticamente costante di 90-100 L/s (Nucci, 2004), vengono<br />

utilizzate come captazione idropotabile.<br />

Le acque delle falde sospese emergono da sorgenti di portata limitata o vanno ad alimentare<br />

per drenanza la falda di base. La presenza di pozzi profondi non condizionati facilita<br />

localmente la percolazione delle acque delle falde sospese verso la falda di base.<br />

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