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La valutazione del rischio geochimico: nuovi strumenti per una gestione sostenibile del<br />

territorio<br />

Carlo Cremis<strong>in</strong>i<br />

ENEA, Unità Tecnica Caratterizzazione, Prevenzione e Risanamento Ambientale<br />

Il tema generale dei rischi naturali assume nei nostri giorni una sempre maggiore rilevanza. In<br />

questo ambito recentemente ha preso più consistenza il problema del “rischio geochimico”. Il<br />

term<strong>in</strong>e ha una valenza generale ma più specificamente è riferito alla presenza <strong>in</strong> natura di<br />

aree nelle quali uno o più elementi (o composti) potenzialmente tossici presentano un livello<br />

di concentrazione “naturalmente” elevato, con un conseguente potenziale rischio per l’uomo.<br />

Questo fenomeno può creare problemi notevoli per l’uomo e per la gestione del territorio<br />

imponendo riflessioni ed <strong>in</strong>terventi sia dal punto di vista sanitario/ambientale che,<br />

conseguentemente, normativo.<br />

Un caso emblematico è il problema che si è venuto a creare a causa dell’abbassamento ope<br />

legis del valore limite di arsenico nelle acque potabili (limite abbassato nel 2001 da 50 a 10<br />

microgrammi per litro). Ciò ha creato notevoli difficoltà di gestione della risorsa idrica,<br />

divenuta improvvisamente fuori norma, per i molti Comuni italiani il cui territorio <strong>in</strong>siste su<br />

zone caratterizzate da valori relativamente alti di fondo naturale di arsenico e molte<br />

amm<strong>in</strong>istrazioni locali, tuttora, non hanno trovato una soluzione economicamente accettabile.<br />

Complicazioni simili s’<strong>in</strong>contrano spesso anche nella gestione dei siti contam<strong>in</strong>ati ed<br />

addirittura nella def<strong>in</strong>izione stessa di sito contam<strong>in</strong>ato. La mancanza di procedure codificate<br />

comporta spesso che ampie porzioni di territorio siano mantenute <strong>in</strong>utilizzate od improduttive<br />

a causa di difficoltà a dirimere i dubbi sulle eventuali autorizzazioni legate al superamento dei<br />

valori soglia per alcuni parametri non dovuti ad impatto antropico, ma a cause legate alla<br />

geologia/geochimica del territorio.<br />

La valutazione del rischio connesso a questi fenomeni richiede un esame prelim<strong>in</strong>are degli<br />

aspetti m<strong>in</strong>eralogici e dei processi bio-geochimici operanti a vari livelli nei suoli e nei<br />

sedimenti, ed una attenta valutazione della possibilità di trasferimento <strong>in</strong> falda (acqua<br />

potabile) e nella catena alimentare, ma gestire <strong>in</strong> modo scientifico questi problemi, trovando il<br />

necessario compromesso per una sostenibilità anche dal punto di vista socio-economico, è<br />

cosa ancora non acquisita nelle procedure correnti.<br />

ENEA ha ritenuto utile, <strong>in</strong>sieme alla Società Geochimica Italiana, offrire un’occasione di<br />

<strong>in</strong>contro e discussione tra Istituzioni, Enti di Ricerca, Università, Amm<strong>in</strong>istrazioni Locali per<br />

avviare un processo <strong>in</strong>terattivo di scambio di <strong>in</strong>formazioni e op<strong>in</strong>ioni tra mondo scientifico,<br />

istituzioni e addetti ai lavori, con l’obiettivo di aiutare le parti nel prendere decisioni sulla<br />

base di giudizi equilibrati, che riflettano elementi di fatto.<br />

Inoltre, i temi dibattuti dovrebbero nel futuro offrire opportunità di lavoro a giovani laureati <strong>in</strong><br />

geologia, <strong>in</strong> chimica ed <strong>in</strong> altre discipl<strong>in</strong>e att<strong>in</strong>enti. È <strong>in</strong>fatti evidente la necessità di tali<br />

competenze a fronte delle esigenze di tutela della salute pubblica, di sviluppo sostenibile,<br />

tutela ambientale, pianificazione territoriale, amm<strong>in</strong>istrazione locale. Tali competenze oggi<br />

sono necessarie non solo a livello centrale, ma anche nelle piccole Amm<strong>in</strong>istrazioni Locali,<br />

così come è evidente che il nostro Paese deve r<strong>in</strong>novare la sua capacità di studiare e<br />

comprendere il territorio, facendo di questa conoscenza la base del suo sviluppo futuro.<br />

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