SIENKIEWICZ

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lo avesse supplito. II pensiero di rocarsi a Beneveato e di li airAoaia,
conducendo uua vita di piaceri e di
dissolutezze, gli produceva un
sentimento di freddo e di vuoto. "Perchó? Per qual ragione?„ si chiedeva.
Per la prima volta gli venne ii dubbio che la conyersazione di
Petronio, ii suo spirito, la sua precipitazione, i suoi fini apprezzamenti,
la ricercatezza del suo linguaggio, arrebbero potuto urtarlo. Peró gli
pesava abbastanza la solitudiae. Poichó tutti i suoi conoscenti erano a
Beneyento eon Cesare, egli ai trovava solo coi suoi pensieri o coi suoi
crucci dubbiosi. Cerauo dei inomenti in cui avrebbe voluto aprirsi eon
ualcuno, per sfogare tutto Tanimo suo. Dopo alcuni giorni di titubanza
decise di rispondere a Petronio; e sebbene ancora fosse incerto
se poi ayrebbe spedita Tepistola, scrisse quanto segue:
" Tu desideri da me ualche spiegazione, tengo caleolo del tuo desiderio.
Non so peraltro se diverró per uesto piii ehiaro, essendoci nel raio
spirito moiti probierni ch'io non rieseo a risolvere. Ti descrissi ii raio soggiorno
fra i cristiaui, ii loro modo di trattare i neraiei, fra i uali eon pieno
diritto potevano ealcolare me pure e Chilone; finairaento la bonta eon cui
rai vegliarono e la sparizione di Licia. No, caro mio, essi non rai risparraiarono
gia perch'io fossi un liglio di eonsoli essi non ; conoscono tali riguardi
umani; perdonarono pure a Chilone, sebbene io li aressi autorizzati
a seppellirlo in giardino. II mondo non ha sinora mai visto person
siraili, e la loro dottrina riesce nuova per tutti. Non potrei dir altro sul
conto loro; ma certo chi vuole misurarli alla nostra stregua s'inganna
di grosso. T'assicuro, che se coi braccio rotto fossi stató a casa mia, in
mezzo ai
raiei, avrei fors avuto maggiori comodit^, raa non avrei trovato
la meta di tutte le attenzioni di cui essi mi furono prodighi.
"Sappi pure che Licia b come gli altri. Posse stata raia raoglie •
mia sorella, non avrebbe potuto vegliarmi eon piu cura. U raio cuore
ne riraase estasiato, perchó compresi che Taraore solamente potova ispirare
tutte uelle affettuose •
preraure.
"
Piu d'una volta scorsi amore nei suoi sguardi, amore sul suo volto, ©
lo crederesti? fra uella povera gente, in quella raisera stanzache era eontemporaneamente
culina e triclinium, io rai sentivo felicissimo. No, io non
le ero indifferente, oggi stesso non posso crederlo. Eppure, causa mia,
abbandonó Licia la casa di Miriara. Ora passo lunghi giorni eol capo
tra le mani e penso: "Perchó fece questo?„ Ti ho scritto ch'io le avev0
offerto di renderla ad Aulo? Essa mi disse ehe ii per raoraento ció era
irapossibile, essendo Aulo e Pomponia partiti per la Sicilia, eppoi ehe
la notizia del suo ritorno, divulgata dagli schiavi, sarebbe risaputa al
Palatino, ed ayrebbe avuto per conseguenza una seconda separazione da
Aulo. Essa sapeva ch'io non Tayrei piu perseguitata, ehe avevo abbandonata
la via delia dissolutezza, e che, incapace di non araarla pii^, o di
vivere senza di lei, Tayrei condotta in casa raia attrayerso la porta in-
ghirlandata, per farla sedere al raio focolare benedetto. Eppure era fuggital
Perchó? NuUa la rainacciaya! Se essa non rai aves80 amato, avrei
potuto considerare ii suo contegno quale un rifiuto.
" U giorno precedente alla sua fuga io conobbi un uorao straordi-
nario, un certo Paolo di Tarso. Egli parló nieco di Cristo,
dellu sua
dottrina, ed ogni sua parcia celaya in s^ stessa una forza eapaee di
scuotere le fondaraenta del nostro ordine sociale. Ouest' uorao yenne a
troyarrai ii giorno dopo la fuga di Licia o disse: **Se Dio aprir& i luoi
occhi alla luoe e ne toglieri ii velo, corae fece eon me, tu apprezzerai
U suo modo d'agire e fors potrai ritrovarla. „