SIENKIEWICZ

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— 86 — cui era stata allevata la poveriua? Non gli sorgeva mai Tidea che vi potessero essere delie donn ben dissimili da Nigidia, da Cal via Orispinilla, Poppea ed altre che frequentavano ii palazzo di Cesare? Non aveva adunue riconosciuto, sin dal primo sguardo, in Licia una creatura superiore, che al disonore arrebbe prefeito la mor te? Come poteva egli sapere se le divinita da essa adorate non fossero piu nobili e piu pure delia Yenere o delTIside, al cui altare si prostravano le romane piii corrotte? No! Licia non le aveva nulla confidato, raa solo le aveva espresso la sua fiducia in Yinicio da cui sperava salvezza, su lui calcolando per venir ricondotta presso Pomponia col permesso di Cesare. E facendole siraile confidenza, essa aveva arrossito come ogni fanciulla innamorata e fidente. II suo cuoricino batteva per lui, ed ella raveva intimorita, ofTesa, disgustata! Ed ora si raettesse pure a scguire le sue tracie colFaiuto dei soldati di Cesare; badasse peró che ove fosse morta la figlia di Poppea, i sospetti sarebbero caduti su Licia e la sua con- danna sarebbe stata inevitabile. Egli si rammentava come Licia, nel giardino di Aulo, ascoltasse le sue parole arrossendo e raggiante di felicita. Da allora, certo, ella aveva cominciato ad amarlo; e uosto pensiero gli inondava ii cuore di una gioia che mai avrebbe osato sperare. Pensaya pure come gli sarebbe stato facile, da quel giorno in poi, impadronirsi ognor piu di uelTanima vergine. Essa avrebbe incoronato la sua porta, Tayrebbe unta col grasso di lupo, e avrebbe seduto eon lui uale sua moglie sulla pelle di pecora innanzi al domestico focolare. La bocca arrebbe poi pronuncialo ii rituale giuramento: " Ove sei tu Caio, sono io Caia. ,, E sua sarebbe stata e per sempre. Perchó non . aveva fatto cosi? Ora invece raveva perduta, e fors non Tarrebbe ritrovata piu, e uando pure Tayesse ritrovata ne avrebbe fors cagionato la morte, o ammesso pure ii caso migliore, ne lei ne i suoi genitori adottivi avrebbero piu voluto sentir parlare di lui. Qui di nuoYO lo riprese la collera, ma non piu contro Aulo o Licia, ma di tutto. Senza di lui Licia non contro Petronio. Egli era colpevole avrebbe cercato scampo nella fuga, essa sarebbe stata ora sua sposa, e nessun pericolo avrebbe minacciato quel capo diletto. Ma ora era troppo tardi per riinediare; non si poteva piu mutare ció ch'era imrautabile ! "Troppo tardi!,, Gli pareva che un abisso si aprisse ai suoi piedi, ed egli non sapeva che intraprendere, che far, ove recarsi. Come un'eco le labbra di Atte ripeterono: "troppo tardi!,, parole che pronunciate da un'altra bocca, suonavano simili ad una sentenza di morte. Di una cosa soltanto egli sapera rendersi conto: che Licia cioe dovevasi ritrovare a qualunque oosto ! Si awolse, eon movimento istintivo, nella toga e stava per andar- sene senza congedarsi, allorche all' improwiso venne sollevata la portiera che divideva ii vestibolo dalFatrio, e apparve innanzi a lui la figura maestosa di Pomponia Grecina. Arendo appreso la sparizione di Licia, era evidentemente yenuta da Atte per udirne i particolari, supponendo di aver essa piu pi-obabilit^ di parlarle che non ne potesse avere Aulo. Alla vista del tribuno, rivolse a lui ii suo volto pallido e delicato 6, dopo una pausa, cosi : gli parló — Che Iddio ti perdoni, o Marco, tutto ii mae che hai fatto a noi ed a Licia! Confuso e vergognoso, poich6 conscio delia sua colpa, se ne stette
~ 87 — su'due piedi, non coraprendendo quale fosse ii Dio cho avrebbe potuto perdonargli, e Pomponia avrebbe avuto ogni diritto di pnrlu'/'!
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