SIENKIEWICZ

— 261 -
(capelli gialli!) espressione usata per indicare le niale femmine. L'()n -
chio musicale di Cesare colse a yoIo pure tali parole, e portandoallot -
chio ii suo sraeraldo polito si diede a rioeroarne gli autori, uasi per
non scordarne Timinagine. Ed in tal momonto 11 auo sguardo incontró
uello delTApostolo ritto sur una pietra, ed i due uomini si
fissarono 1' un 1' altro per breve istante. A nessuno del brillante corteo,
a nessuno delia folia immensa balenó neppur lontanainenle Tidea che
in quel punto s' incrociarano gli sguardi di due forze terrene, una
dcUe quali destinata a sparire al piii presto come un sogno sanguinoso,
raentre Taltra, umil airaspotto, ayrebbe conguistato per sempre Roma
e ii mondo intero. Cesare passo; dietro a lui otto africani reggevano
una magnifica lettiga in cui sedeva Poppea, dal volgo tanto sprezzata.
Anch'essa, come Nerone, portava una tunica color uinetista, un denso
strato di cosmetico le ricopriva ii volto, e nella sua immobilitA, nella
sua aria indifTerente e pensosa, apparira simile ad una bella e malefica
divinitL Le traeva dietro una intera legione di servi, di schiayi, e per
ultimo una fila di carri eon vestiti e oggetti d'adornamento e di ne-
cessita.
II sole era gia prossimo a tramontare allorchó oominció ii passaggio
dei cortigiani, formando una linea infinita, splendida e variopinta. Lo
scettico Petronio, amichevolmonte salutato dalia folia, comparve nella
sua lettiga assieme alla bellissima schiava. Tigellino 8'avanz6 in un
cocchio tirato da puledri adorni di penne bianche e porporide. Ripetutamente
egli si rialzava e sporgera ii capo per vedere se Cesare lo
invitava ad assidersi presso a lui. Licinio venne accolto eon vivi
applausi e Yitellio eon scoppi di risa. I consoli Licino e I.