Argentovivo - dicembre 2009 - Spi-Cgil Emilia-Romagna
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della Direzione nazionale<br />
antimafia, recentemente<br />
nominato nuovo Procuratore<br />
capo di Bologna. Alfonso<br />
ha spiegato con dettaglio<br />
e chiarezza in base a quali<br />
diverse normative si procede<br />
oggi alla confisca dei beni<br />
individuati come appartenenti<br />
alle organizzazioni mafiose,<br />
e come le leggi attualmente<br />
in discussione incidano sulla<br />
possibilità stessa di procedere<br />
alla confisca e sulla gestione<br />
successiva dei beni.<br />
Molto partecipato anche il<br />
workshop rivolto ai giovani<br />
del 27 novembre “A schiena<br />
dritta”, sul tema delle minacce<br />
ai giornalisti attivi in terre ad<br />
alta penetrazione criminale, e<br />
dell’osservatorio “Ossigeno” che<br />
analizza e rende pubbliche le<br />
loro situazioni. In occasione del<br />
seminario è stato presentato per<br />
la prima volta il documentario<br />
“Avamposto”, realizzato da<br />
Roberto S. Rossi e Roberta<br />
Mani sui giornalisti minacciati<br />
in Calabria, e il fondatore di<br />
“Ossigeno” Alberto Spampinato<br />
ha lanciato due proposte<br />
per limitare gli ostacoli<br />
all’informazione: l’introduzione<br />
di un’aggravante specifica per le<br />
minacce e le violenze commesse<br />
per limitare la libertà di<br />
espressione giornalistica, e la<br />
subordinazione dei risarcimenti<br />
civili a giornalisti (la cui<br />
richiesta è oggi spesso strumento<br />
di “intimidazione preventiva”)<br />
all’esercizio dell’azione penale<br />
e al versamento di una cauzione<br />
proporzionale all’importo<br />
richiesto.<br />
Un teatro strapieno di ragazzi<br />
delle superiori ha accolto<br />
nelle mattinate di venerdì<br />
27 e sabato 28 novembre<br />
Pina Maisano Grassi e Gian<br />
Legalità<br />
Lo scrittore Carlo Lucarelli e don Luigi Ciotti, fondatore di “Libera”, durante un dibattito<br />
Carlo Caselli. La vedova di<br />
Libero Grassi ha ricordato<br />
l’impegno imprenditoriale<br />
e politico del marito,<br />
sottolineando un aspetto<br />
che è poi ritornato in diversi<br />
incontri di “Politicamente<br />
Scorretto”: la lotta alla mafia<br />
non è condotta da eroi, ma da<br />
persone normali che vogliono<br />
vivere una vita normale, ad<br />
esempio svolgere un’attività<br />
di impresa all’interno di un<br />
regolare contesto di mercato.<br />
Pina Grassi ha poi citato<br />
l’esperienza di “Addiopizzo”,<br />
un contrasto diffuso al racket<br />
che sta cambiando la Sicilia,<br />
ridando dignità a un intero<br />
popolo.<br />
Il magistrato Gian Carlo Caselli<br />
ha invece risposto alla difficile<br />
domanda “Rispettare le regole<br />
conviene?”, citando vari<br />
esempi in cui il non-rispetto<br />
di norme condivise comporta<br />
perdite per tutti i partecipanti<br />
a un contesto sociale. In<br />
particolare, Caselli ha<br />
rimarcato come un’economia<br />
affetta dalla criminalità<br />
organizzata implica extracosti<br />
come il pizzo e le<br />
maggiori spese per l’ordine<br />
pubblico, e quindi ostacola la<br />
competitività delle imprese che<br />
vi operano; in una situazione<br />
così impoverita la mafia può<br />
di conseguenza presentarsi<br />
come fornitore di lavoro e<br />
di sicurezza, generando un<br />
circolo vizioso che la rafforza<br />
e che va pertanto spezzato.<br />
Caselli ha anche affermato che<br />
la lotta alla mafia è a un buon<br />
punto sul piano meramente<br />
repressivo, ma ancora arretrata<br />
è l’analisi delle connivenze tra<br />
criminalità e politica, un tema<br />
molto difficile da affrontare<br />
e che, come l’esempio di<br />
Giovanni Falcone dimostra,<br />
porta spesso chi vi si avvicini<br />
a perdere la solidarietà e<br />
rimanere solo.<br />
L’attenzione di “Politicamente<br />
Scorretto” all'educazione<br />
alla legalità delle giovani<br />
generazioni si è concretizzata<br />
anche nella seconda edizione<br />
di “Il primo piatto della<br />
legalità”, in collaborazione<br />
con Concerta e Melamangio,<br />
con un notevole ampliamento<br />
rispetto al 2008: nella giornata<br />
del 27 novembre oltre 10.000<br />
alunni delle scuole di 14 Comuni<br />
delle province di Bologna,<br />
Modena e Ferrara hanno<br />
potuto mangiare un piatto<br />
preparato esclusivamente con<br />
prodotti biologici di “Libera<br />
Terra”, coltivati in terreni<br />
confiscati alle mafie. I prodotti<br />
di “Libera Terra”, inclusi i<br />
panieri natalizi, hanno inoltre<br />
avuto un rilevante riscontro di<br />
vendite nel mercatino allestito<br />
alla Casa della conoscenza.<br />
La giornata di domenica 29<br />
novembre ha infine costituito<br />
la prima tappa emilianoromagnola<br />
della Carovana<br />
antimafie di “Libera”, alla<br />
quale anche quest’anno aderiscono<br />
<strong>Cgil</strong> e <strong>Spi</strong>, e a cui<br />
“Politicamente Scorretto”<br />
ha passato il testimone per<br />
una lotta alla criminalità<br />
organizzata attraverso la<br />
cultura della legalità, che<br />
sappiamo bene avere ancora<br />
molti passi da compiere.<br />
<strong>Argentovivo</strong> <strong>dicembre</strong> <strong>2009</strong><br />
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