TI LASCIO UNA CANZONE. Diario di bordo. Terza ... - Campo de'fiori
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C’era una volta una<br />
piazza....<br />
Tra le piazze storiche <strong>di</strong><br />
Roma, la sola che non<br />
ospita chiese. Fino al<br />
1350 era un grande<br />
prato fiorito, e da allora<br />
Paolo Balzamo le è rimasto il nome:<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori.<br />
Proprio per questa sua assenza <strong>di</strong> chiese,<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori fu scelto a teatro per le<br />
esecuzioni capitali degli eretici, rigorosamente<br />
arsi vivi. Nello Stato Pontificio vigevano<br />
vari tipi <strong>di</strong> esecuzioni capitali, normalmente<br />
effettuate a Piazza del Popolo o<br />
a Castel sant’Angelo. Le più pietose erano<br />
la decapitazione con mannaia (riservata<br />
agli altolocati), e l’impiccagione (normalmente<br />
per gli stranieri). Ai condannati<br />
meno abbienti e più efferati era riservato<br />
lo squartamento (taglio in quattro), con<br />
esposizione dei “tocchi” fino a putrefazione,<br />
la mazzarella (colpi <strong>di</strong> bastone alla<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
A proposito <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori e<br />
C’era una volta una statua,<br />
anzi due...<br />
La Repubblica Romana, dopo aver cacciato<br />
Pio IX, proclamato la libertà <strong>di</strong> culto,<br />
esteso il voto alle donne, abolito la pena <strong>di</strong><br />
morte e la tortura, nel 1948 eresse a<br />
<strong>Campo</strong> de’ Fiori, luogo del martirio, una<br />
statua al filosofo. Dopo pochi mesi però i<br />
cannoni francesi affogarono in un bagno <strong>di</strong><br />
sangue la troppo moderna Repubblica e il<br />
Papa rientrò trionfante nal Sacro Seggio,<br />
e quin<strong>di</strong>, fino al 20 settembre 1870 (ma<br />
chi ricorda la data della breccia <strong>di</strong> Porta<br />
Pia?), niente più libertà <strong>di</strong> culto, niente più<br />
istruzione per il popolo, condanne a morte<br />
a go-go, <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> vaccinazione, rapimenti<br />
<strong>di</strong> bimbi ebrei ecc., ma soprattutto niente<br />
C’era una volta (e c’è ancora)<br />
una rivista...<br />
Che ha deciso <strong>di</strong> dare libera voce a<br />
tutte le opinioni, <strong>di</strong> non rincorrere<br />
solo il lucro, <strong>di</strong> essere parola della<br />
gente, e per questo si richiama pro-<br />
<strong>di</strong> Girdano Bruno...<br />
Incisione <strong>di</strong> Piazza <strong>Campo</strong> de’ fiori, con i capannoni utilizzati per il mercato nel 1622.<br />
schiena ed alla testa fino alla frantumazione<br />
delle stesse), e la ruota (al condannato<br />
venivano spezzate in più punti braccia e<br />
gambre, in modo da attorcigliarle e fissarle<br />
ad una grossa ruota <strong>di</strong> carro, poi issata<br />
su un palo ed esposta fino alla fine). Solo<br />
C’era una volta un frate...<br />
intelligentissimo, ma con un caratteraccio<br />
inverosimile, la cui fama, oltre che <strong>di</strong> teologo,<br />
<strong>di</strong> mago ed astrologo si <strong>di</strong>ffuse in<br />
tutta Europa, e venne per questo chiamato<br />
ad insegnare nelle principali corti. Era<br />
famoso per la memoria (sapeva ripetere a<br />
memoria ogni libro che aveva letto) e<br />
scrisse molte opere, tra l’altro affermando<br />
che la terra non è al centro dell’Universo,<br />
che le stelle sono solo dei soli lontanissimi<br />
e che l’uomo non è solo, ma esistono infiniti<br />
mon<strong>di</strong> abitati. Ribelle <strong>di</strong> natura, con<strong>di</strong>-<br />
più statua <strong>di</strong> Giordano Bruno, frettolosamente<br />
rimossa e frantumata. Solo 18 anni<br />
dopo, a furor <strong>di</strong> popolo, venne inaugurata<br />
una nuova statua bronzea, che ancora<br />
possiamo vedere, scura, possente, col libro<br />
del sapere in mano ed il volto severo<br />
incappucciato e severamente volto in <strong>di</strong>rezione<br />
della basilica <strong>di</strong> San Pietro.<br />
Passò la belle é poque, venne il nuovo<br />
secolo, venne la guerra, e venne anche il<br />
fascismo. E col fascismo il Concordato. Tra<br />
le clausole “irrinunciabili” <strong>di</strong> Pio XI c’era<br />
anche l’abbattimento della statua <strong>di</strong> Bruno,<br />
ma il solo annuncio della cosa fece quasi<br />
traballare il regime, e così Mussolini<br />
dovette <strong>di</strong>re in parlamento (13 maggio<br />
1929): “Giordano Bruno resta lì dov’è !”.<br />
prio a quella bella piazza, alla fine <strong>di</strong><br />
Via dei Giubbonari che tanto sta a cuore al<br />
17<br />
nel 1816, tornato il papa a Roma, si affermò<br />
l’uso della “moderna” ghigliottina.<br />
(Per i curiosi: la pena <strong>di</strong> morte venne cancellata<br />
dai canoni vaticani solo il 12 febbraio<br />
2001!)<br />
vise (contestandone però parecchie) le<br />
tesi del protestante Calvino. Tanta intelligenza<br />
e sapienza (associata al caratteraccio)<br />
lo portarono presto nella braccia ben<br />
poco amorevoli dell’inquisizione. Così<br />
Giordano Bruno, che ebbe la forza <strong>di</strong> <strong>di</strong>re<br />
al suo inquisitore Roberto Bellarmino: “Voi<br />
che pronunciate questa sentenza avete<br />
più paura <strong>di</strong> me che la subisco” , il 17 febbraio<br />
del 1600 conobbe i morsi del fuoco,<br />
dopo otto anni <strong>di</strong> torture, <strong>di</strong>venendo simbolo<br />
della libertà <strong>di</strong> pensiero. Da allora il<br />
suo nome fu legato a quella piazza.<br />
Brutto scacco<br />
per il Papa.<br />
Però per curiosa<br />
coincidenza<br />
l’anno successivo<br />
avvenne la<br />
canonizzazionelampo<br />
proprio <strong>di</strong><br />
quel Car<strong>di</strong>nale<br />
R o b e r t o<br />
Bellarmino che<br />
aveva condannato<br />
il filosofo al<br />
rogo e Galileo<br />
Galilei all’abiura.<br />
Mysterium fidei!<br />
popolo <strong>di</strong> Roma, ma anche a tutta la gente<br />
che non vuole gabbie al proprio pensiero.<br />
E’ quella che state leggendo: la vostra<br />
“<strong>Campo</strong> de’ Fiori”<br />
Un caldo abbraccio a tutti e alla prossima