Agostino di Duccio Algardi, Alessandro Storia dell'arte ... - Artleo.It
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e per la cattedrale <strong>di</strong> Siena. Segna una ulteriore evoluzione<br />
stilistica il Pulpito scolpito per il Duomo <strong>di</strong> Pisa fra il<br />
1301 e il 1310, nel quale la forma esagonale lascia il posto<br />
alla sagoma circolare. Il maestro, che svolse anche la professione<br />
<strong>di</strong> orafo secondo quanto riportato dallo stesso<br />
Giovanni nell’iscrizione apposta sul pulpito <strong>di</strong> Pisa, terminò<br />
probabilmente l’attività entro il secondo decennio<br />
del XIV secolo. L’ultima opera eseguita fu probabilmente<br />
il sepolcro <strong>di</strong> Margherita <strong>di</strong> Lussemburgo, moglie dell’imperatore<br />
Enrico VII <strong>di</strong> Lussemburgo, morta nel 1311. La<br />
tomba, eretta nella chiesa <strong>di</strong> San Francesco <strong>di</strong> Castelletto<br />
a Genova verso il 1313, è stata smontata ed è andata in<br />
parte perduta. Importanti frammenti si conservano oggi<br />
nel Museo <strong>di</strong> Sant’<strong>Agostino</strong>.<br />
Gislebertus<br />
attivo nei primi decenni del XII sec.<br />
Scultore francese (?)<br />
La firma <strong>di</strong> Gislebertus (Gislebertus hoc opus fecit) compare<br />
sul timpano del portale <strong>di</strong> Saint-Lazare ad Autun, testimoniando<br />
la posizione <strong>di</strong> grande prestigio che l’artista<br />
ricopriva. Sulla base <strong>di</strong> quest’opera gli è stata attribuita<br />
tutta la decorazione scolpita della cattedrale, compresi i<br />
capitelli rovinati dell’abside, che si ritiene eseguita negli<br />
anni che hanno imme<strong>di</strong>atamente preceduto la consacrazione<br />
della chiesa, nel 1132. Partendo dalle promesse poste<br />
dagli scultori <strong>di</strong> Cluny, Gislebertus rinnova l’iconografia<br />
tra<strong>di</strong>zionale pervadendo le composizioni <strong>di</strong> un <strong>di</strong>namismo<br />
particolare, che altera le proporzioni della figura umana e<br />
ne deforma i tratti fisionomici. I risultati raggiunti sono<br />
affini a quelli del timpano <strong>di</strong> Vézelay, tanto che alcuni<br />
hanno ipotizzato la sua partecipazione anche a quest’impresa<br />
decorativa.<br />
Gran<strong>di</strong>, Giuseppe<br />
Varese 1843-1894<br />
Scultore italiano<br />
Frequentò l’Accademia <strong>di</strong> Milano legandosi successivamente<br />
al gruppo della Scapigliatura lombarda. Nel 1869<br />
eseguì la statua <strong>di</strong> Santa Tecla per il Duomo, nel 1871 il<br />
monumento a Cesare Beccaria, e nel 1874 il Ritratto del<br />
maresciallo Ney. La sua opera <strong>di</strong> maggior impegno fu il<br />
monumento alle Cinque Giornate <strong>di</strong> Milano che, iniziato<br />
nel 1881, sarà inaugurato solo dopo la sua morte.<br />
<strong>Storia</strong> dell’arte Einau<strong>di</strong>