NOTIZIARIO DELL'ARCHIVIO OSVALDO PIACENTINI - CAIRE
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• la defi nizione delle reti di movimento ed in<br />
particolare della rete di supporto ferroviario<br />
e stradale, fi nalizzate anche al rafforzamento<br />
di una mobilità più orientata al trasporto<br />
collettivo; la defi nizione dei principali<br />
collettori di rilievo urbano e la individuazione<br />
di una adeguata dotazione di aree a servizio<br />
degli interscambi tra diverse reti e vettori<br />
di trasporto. Per quanto riguarda la rete<br />
infraurbana di mobilità pedonale e ciclabile<br />
defi nirà i criteri per la loro individuazione in<br />
sede di piani operativi.<br />
• La defi nizione di aree di conveniente localizzazione,<br />
da farsi sulla base dei seguenti elementi:<br />
•• una mappa delle vocazioni urbane dei<br />
suoli, costituita sulla base delle analisi<br />
del territorio fi sico 11 , che evidenzi i diversi<br />
gradi di “impedenza” o di rischio ai fi ni<br />
della urbanizzazione e le aree strategiche,<br />
per suscettività o grado di infrastrutturazione,<br />
del sistema agro-forestale;<br />
•• l’esame delle infrastrutture di mobilità e<br />
dei loro più convenienti ambiti di “estensione”;<br />
l’esame dovrà essere fi nalizzato<br />
prioritariamente ad un progetto di accessibilità<br />
basato sul trasporto pubblico;<br />
•• l’esame della rete energetica e scolante<br />
e la defi nizione di criteri e modalità di<br />
un suo ampliamento, con la creazione,<br />
a partire dalle sue nuove parti, di un<br />
sistema integrato di reti infrastrutturali<br />
(energia, telecomunicazioni, defl ussi,<br />
ecc.);<br />
•• l’esame dell’insediamento urbano esistente<br />
e il suo progetto di razionalizzazione<br />
e qualifi cazione urbanistica, tenuto<br />
conto del grado di sostituibilità dei tessuti;<br />
ciò implica anche un approfondito esame<br />
delle aree attualmente non occupate<br />
da mantenersi quale riserva di lungo periodo<br />
a servizio di modalità insediative<br />
ora non prevedibili (sulla base di queste<br />
sistematiche ricerche avrà senso riaprire<br />
la discussione sugli standards urbanistici);<br />
•• l’esame del grado di assorbimento di<br />
utenza incrementale da parte del sistema<br />
dei servizi sociali di base esistenti.<br />
lavori di archivio<br />
• La localizzazione delle fondamentali infrastrutture<br />
prevalentemente a scala regionale<br />
o territoriale di servizio alla popolazione ed<br />
all’apparato produttivo.<br />
• La defi nizione della struttura del verde e più<br />
in generale degli spazi non edifi cati, il progetto<br />
della sua continuità e coerenza con la rete<br />
pedonale e ciclabile di mobilità; la introduzione<br />
della nozione di campagna-parco anche in<br />
sostituzione di grandi parchi territoriali, che<br />
talvolta potrebbero - investendo aree maggiormente<br />
distanziate dall’urbano - intervenire<br />
su aree scarsamente vocate all’uso agricolo<br />
o comunque bisognevoli di grandi opere<br />
di recupero idrogeologico consentendone la<br />
bonifi ca; con questo non si vuol certo sostenere<br />
che la città debba espandersi in forma<br />
compatta: al contrario la penetrazione di cunei<br />
di verde agricolo può anch’essa costituire<br />
un fattore determinante per la qualifi cazione<br />
dell’habitat.<br />
• La defi nizione dei criteri per la regolamentazione<br />
operativa del tessuto già urbanizzato<br />
(storico e non), per il quale è prioritario il fi ne<br />
di distinguere e specializzare le reti di movimento,<br />
creare adeguati spazi per il parcheggio<br />
e per il tempo libero, condizionare nuove<br />
destinazioni terziarie ad adeguati livelli di<br />
accessibilità e di sosta. Tali criteri riguarderanno.<br />
•• la defi nizione di progetti di fattibilità per<br />
i nodi strategici del tessuto urbano da attivare<br />
anche in connessione con la formazione<br />
di piani operativi;<br />
•• l’integrazione dei parametri quantitativi<br />
di controllo volumetrico con indirizzi per<br />
la progettazione urbanistica di dettaglio;<br />
per la periferia insediata ad esempio, si<br />
dovranno connettere le possibilità di intervento<br />
sui volumi esistenti e la variazione<br />
di destinazione d’uso alla riprogettazione<br />
degli spazi a terra;<br />
•• gli indirizzi del “piano dei servizi” come<br />
strumento tendente a superare ogni defi<br />
nizione puramente quantitativa degli<br />
standards, attraverso lo sviluppo di valutazioni<br />
sulle caratteristiche qualitative,<br />
localizzative e funzionali del sistema delle<br />
attrezzature pubbliche;<br />
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