NOTIZIARIO DELL'ARCHIVIO OSVALDO PIACENTINI - CAIRE
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L’applicazione della L.R. 20<br />
Sono passati più di sette anni dall’entrata in vigore<br />
della nuova legge urbanistica regionale, la<br />
20 del 2000, e stanno per andare in porto le prime<br />
modifiche sostanziali annunciate più di un anno<br />
fa. Non è semplice né scontato cercare di fare un<br />
bilancio di questa prima fase di attività di pianificazione<br />
al livello comunale. La prima ragione<br />
di un avvio a rilento della nuova legge è dovuta<br />
senz’altro al fatto che l’attività di pianificazione<br />
in Emilia Romagna è sempre stata all’attenzione<br />
delle Amministrazioni che hanno provveduto<br />
sistematicamente ad adeguare i piani o ad adottarne<br />
di nuovi. Nel 2000 non c’erano Comuni<br />
sprovvisti di Piano, o con una pianificazione<br />
obsoleta, che attendevano con ansia le nuove<br />
norme urbanistiche. C’era semmai l’esigenza di<br />
innovare complessivamente le regole ed i contenuti<br />
legislativi, a livello nazionale e locale, ormai<br />
fermi da troppo tempo. E’ sufficiente ricordare<br />
come il quadro legislativo nazionale sia fermo<br />
alla pure gloriosa legge del 1942, la 1150. E di<br />
una legge quadro nazionale che rifaccia il punto<br />
dopo tante controversie, dopo tante esperienze<br />
e, soprattutto dopo tante sedimentazioni di<br />
strumenti “in variante al PRG”, leggasi PRU,<br />
PRUSST, Accordi di programma…, credo ce ne<br />
sia veramente bisogno! Ha fatto bene la Regione<br />
ad assumere l’iniziativa legislativa.<br />
Nel 2000, tornando alla nostra realtà, molti<br />
Comuni avevano in corso la redazione di<br />
nuovi piani o li avevano da poco approvati. Ad<br />
esempio il Comune di Cesena, nel quale lavoro,<br />
ha adottato il suo Piano nel maggio del 2000 e<br />
la sua approvazione da parte della Provincia è<br />
avvenuta nel luglio del 2003.<br />
La pianificazione comunale negli anni ‘90<br />
La pianificazione di quegli anni aveva già<br />
introdotto molti dei contenuti della 20/2000 a<br />
partire dalle componenti strutturali e strategiche<br />
sulle quali era venuta basandosi la pianificazione<br />
sulla riforma urbnistica<br />
di Otello Brighi<br />
provinciale e quella di bacino. L’attenzione<br />
ai temi dell’ambiente, alle problematiche<br />
geoambientali era ben presente ai pianificatori<br />
ed era stata sviluppata ed incorporata nel Piano<br />
ex lege 47/78, come da ultimo modificata con la<br />
6/95.<br />
Ad esempio nel piano di Cesena è stata<br />
introdotta l’invarianza idraulica per tutte le<br />
nuove aree di trasformazione residenziali e<br />
produttive. Successivamente, col piano stralcio<br />
del Bacino dei fiumi romagnoli, la regola è stata<br />
estesa anche alle aree di completamento. Ma lo<br />
stesso piano contiene anche una carta di rischio<br />
archeologico per il centro storico e adotta il<br />
principio della perequazione per tutte le nuove<br />
aree di trasformazione.<br />
In quest’ultimo caso la legge regionale offre più<br />
solide basi ad un istituto, quello appunto della<br />
perequazione, che ormai si stava diffondendo<br />
come scelta della pianificazione comunale,<br />
seppure non supportata da alcuna norma<br />
legislativa di carattere nazionale o regionale, ma<br />
semplicemente come acquisizione disciplinare<br />
e scelta politica affidata alle regole del piano.<br />
Come si vede, nello specifico, non esistevano<br />
e, a parer mio non esistono tuttora, ragioni<br />
impellenti tali da fare mettere mano con urgenza<br />
al rifacimento di un PRG così concepito. Ma di<br />
casi se ne potrebbero ricordare tanti.<br />
L’applicazione della nuova legge<br />
Si può ritenere che anche le norme transitorie della<br />
20, che consentono una giusta “manutenzione”<br />
dei piani pregressi, fino alla possibilità di<br />
trasformarli in “strutturale, regolamento<br />
urbanistico ed edilizio ed operativo”, col famoso<br />
“spacchettamento”, non abbiano spinto ad<br />
utilizzare immediatamente la nuova disciplina<br />
ma abbiano piuttosto cercato di avviare un<br />
processo.<br />
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