IL DEMANIO MARITTIMO: TITOLARITA' E ... - DSpace@Roma3
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Ciò ha indotto la dottrina a ritenere ormai superata detta dicotomia e<br />
a tentare nuove ricostruzioni, che tagliando trasversalmente la<br />
classificazione portata dal codice civile, hanno inteso valorizzare i profili<br />
sostanziali e oggettivi del regime dei beni pubblici ( 9 ). Tra le elaborazioni<br />
2006, n. 4, p. 947; V. Caputi Iambrenghi, Beni pubblici tra uso pubblico e interesse<br />
finanziario, in Dir. amm., 2007, n. 2, p. 165; F. Francario, Privatizzazioni, dismissioni e<br />
destinazione naturale dei beni pubblici, in Dir. amm., 2004, n. 1, p. 89; O. M. Calsolaro,<br />
Riflessi della cartolarizzazione sugli statuti dominicali pubblici, in Foro amm. - Tar, n. 2,<br />
vol. V, 2006, p. 781; C. Ibba, La tipologia delle privatizzazioni, in Giur. comm., 2001, I, p.<br />
484; A. Mari, La Patrimonio dello Stato S.p.A., in Giorn. dir. amm., 2002, n. 8, Ipsoa,<br />
Milano, p. 820; G. Pasquini, La Infrastrutture S.p.A., in Giorn. dir. amm., 2002, n. 8,<br />
Milano, p. 825; D. Sorace, Cartolarizzazione e regime dei beni pubblici, in<br />
www.aedon.mulino.it, 2003, n.1. Si vedano, inoltre, i lavori della Commissione sui beni<br />
pubblici, presieduta da Stefano Rodotà e istituita con decreto del Ministro della giustizia<br />
del 21 giugno 2007 (in proposito, si rinvia alla nota 9).<br />
( 9 ) Cfr. M. Renna, La regolazione amministrativa dei beni a destinazione pubblica, cit., p.<br />
20; N. Gullo, Beni pubblici, cit., p. 198. In proposito, si ricorda che l’abbandono della<br />
distinzione formalistica recata dal codice civile e l’introduzione di una partizione<br />
sostanzialistica sono stati gli obiettivi perseguiti dalla Commissione sui beni pubblici,<br />
presieduta da Stefano Rodotà e istituita con decreto del Ministro della giustizia del 21<br />
giugno 2007, i cui lavori hanno condotto alla predisposizione di uno schema di legge<br />
delega per la modifica delle norme del codice civile relative ai beni pubblici, che ha<br />
previsto la “sostituzione del regime della demanialità e della patrimonialità attraverso<br />
l’introduzione di una classificazione dei beni pubblici appartenenti a persone pubbliche,<br />
fondata sulla loro natura e sulla loro funzione in attuazione delle norme Costituzionali di<br />
cui all’art. 1, comma 2, [artt. 1, 2, 3, 5, 9, 41, 42, 43, 97, 117 della Costituzione] così<br />
articolata: 1) beni ad appartenenza pubblica necessaria; 2) beni pubblici sociali; 3) beni<br />
pubblici fruttiferi” (così l’art. 1, comma 3, lett. d), dello schema). In particolare, ai sensi<br />
dell’art. 1, comma 3, lett. d), punto 1), dello schema “i beni ad appartenenza pubblica<br />
necessaria sono quelli che soddisfano interessi generali fondamentali, la cui cura<br />
discende dalle prerogative dello Stato e degli enti pubblici territoriali. Non sono né<br />
usucapibili né alienabili. Vi rientrano fra gli altri: le opere destinate alla difesa; le spiagge<br />
e le rade; la reti stradali, autostradali e ferroviarie; lo spettro delle frequenze; gli<br />
acquedotti; i porti e gli aeroporti di rilevanza nazionale ed internazionale. La loro<br />
circolazione può avvenire soltanto tra lo Stato e gli altri enti pubblici territoriali. Lo Stato e<br />
gli enti pubblici territoriali sono titolari dell’azione inibitoria e di quella risarcitoria. I<br />
medesimi enti sono altresì titolari di poteri di tutela in via amministrativa nei casi e<br />
secondo le modalità che verranno definiti dal decreto delegato”. Si consideri che, a<br />
mente dello schema in parola, alcuni dei beni del demanio marittimo ricadono nella<br />
categoria dei beni comuni (lo schema divide i beni in tre categorie: i beni comuni, i beni<br />
pubblici e i beni privati), “ossia delle cose che esprimono utilità funzionali all’esercizio dei<br />
diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona. I beni comuni devono essere<br />
tutelati e salvaguardati dall’ordinamento giuridico, anche a beneficio delle generazioni<br />
future. Titolari di beni comuni possono essere persone giuridiche pubbliche o privati. In<br />
ogni caso deve essere garantita la loro fruizione collettiva, nei limiti e secondo le modalità<br />
fissati dalla legge. Quando i titolari sono persone giuridiche pubbliche i beni comuni sono<br />
gestiti da soggetti pubblici e sono collocati fuori commercio; ne e’ consentita la<br />
concessione nei soli casi previsti dalla legge e per una durata limitata, senza possibilità di<br />
proroghe. Sono beni comuni, tra gli altri: i fiumi i torrenti e le loro sorgenti; i laghi e le<br />
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