IL DEMANIO MARITTIMO: TITOLARITA' E ... - DSpace@Roma3
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poste in contatto con le acque marine e di ammettere la stessa in ipotesi<br />
particolari riferite alle acque interne. La questione non è di marginale<br />
importanza, ma rileva segnatamente in termini di teoria generale ( 100 ), in<br />
quanto qualora si ammettesse la possibilità che beni contemplati nell’art.<br />
28 del codice della navigazione possano appartenere a privati, si verrebbe,<br />
da un lato, a negare l’appartenenza di detti beni al demanio riservato,<br />
dall’altro, a consentire la realizzazione di bacini portuali privati destinati a<br />
qualsiasi tipo di navigazione ( 101 ).<br />
La dottrina che afferma la natura demaniale delle darsene scavate a<br />
secco segue due diversi iter argomentativi ( 102 ). Secondo alcuni autori<br />
l’acquisto della demanialità da parte del terreno di proprietà privata<br />
trasformato in darsena, avviene per accessione alla cosa principale, a<br />
seguito dell’ingresso delle acque pubbliche ( 103 ). In particolare, le opere di<br />
escavazione, sbancamento e allagamento realizzate su terreni privati<br />
cfr., Cons. Stato, sez. VI, 27 marzo 2003, n. 1601. Segnala la necessità di riferire le<br />
conclusioni a cui perviene il Consiglio di Stato nella citata sentenza al solo caso deciso,<br />
in particolare per quanto attiene l’affermazione del carattere necessariamente naturale<br />
del porto, S. Galasso, Regime dominicale dei beni demaniali marittimi, in Il demanio<br />
marittimo e il regime delle concessioni. Il nuovo sistema tributario marittimo, atti del<br />
seminario ITA, Roma, 24-26 novembre 2008, p. 112. L’opinione prevalente in dottrina è<br />
nel senso di ritenere che nella nozione di porto, di cui all’art. 28 del codice della<br />
navigazione, rientrino anche i porti artificiali.<br />
( 100 ) Si veda, in proposito, S. Galasso, Regime dominicale dei beni demaniali marittimi,<br />
cit., p. 112.<br />
( 101 ) Ritengono che la darsena scavata a secco, su terreni di proprietà privata, non sia<br />
assimilabile al porto e non possa rientrare nel concetto di demanio marittimo naturale F.<br />
G. Scoca e A. Forza, Darsene “a secco” e pericolose derive concettuali, in Il Foro amm. –<br />
CdS, vol. II, n. 3, 2003, p. 1119, che mettono in evidenza come in materia si registrino<br />
incertezze interpretative e prassi discordanti dell’Amministrazione marittima, che hanno<br />
inciso in maniera rilevante sul comparto economico della nautica da diporto, alimentando<br />
un considerevole contenzioso. Si veda, nel senso del permanere del diritto di proprietà in<br />
capo ai privati delle darsene scavate su terreni privati e delle relative strutture a terra, G.<br />
Impallomeni, L’ammissibilità della proprietà privata sulle darsene interne, in Riv. dir. civ.,<br />
Padova, 1975, 469.<br />
( 102 ) In merito ai due orientamenti citati si vedano F. G. Scoca e A. Forza, Darsene “a<br />
secco” e pericolose derive concettuali, cit., p. 1112; G. Di Giandomenico, Demanialità<br />
marittima e subingresso nella concessione dei porti turistici, in Il Foro amm. – CdS, 2004,<br />
n. 7-8, p. 2357.<br />
( 103 ) In questo senso, con riguardo al demanio fluviale, anche Cass. civ., sez. un., 6<br />
novembre 1998, n. 11211; Cass. civ., sez. un., 225 ottobre 2002, n. 1552.<br />
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