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Forestee al mond<br />
Conobbi Gianmaria Ferrari alla mia seconda esperienza<br />
in qualità di partecipante ad un concorso di<br />
poesia dialettale milanese.<br />
Fui soddisfatto <strong>de</strong>l mio secondo premio, e ammirai<br />
“quel tale” dott. Ferrari che vinse il primo<br />
premio.<br />
Non a caso Gianmaria Ferrari vinse il primo premio,<br />
le sue doti di poeta e le sue poesie mi colpirono<br />
da subito. Una coraggiosa <strong>de</strong>nuncia verso<br />
ciò che di ingiusto ci riserva questa nostra esistenza,<br />
ma non solo, anche un percorso attraverso le<br />
emozioni e i momenti positivi che non possono<br />
mancare.<br />
Dopo il suo primo libro “On pontesell tra ciel e<br />
terra” ve<strong>de</strong> ora la luce questo “Forestee al mond”<br />
dove Gianmaria alterna a liriche intimistiche e cariche<br />
di sogni e di ricordi, altre poesie che si rivelano<br />
subito più “leggere” e che potremmo <strong>de</strong>finire<br />
allegre, mai però scontate o banali.<br />
Docente da diverso tempo Gianmaria Ferrari porta<br />
ai corsisti <strong>de</strong>l “Pontesell” la sua esperienza e la<br />
sua capacità, soprattutto nello studio puntuale <strong>de</strong>lla<br />
grammatica milanese <strong>de</strong>lla quale, non a caso,<br />
ha pubblicato due volumetti di “Grammatica <strong>de</strong>l<br />
milanese” che rappresentano un validissimo aiuto<br />
nella scrittura dialettale.<br />
Credo che Gianmaria abbia il compito di far conoscere<br />
al più vasto<br />
pubblico possibile<br />
la bellezza<br />
<strong>de</strong>lla poesia dialettale<br />
milanese<br />
affinché la si<br />
possa perpetuare,<br />
attraverso le<br />
leve di milanesi<br />
che verranno<br />
dopo di noi.<br />
È con questo augurio<br />
che esprimo<br />
la mia gratitudine<br />
e la mia<br />
ammirazione a<br />
Gianmaria per<br />
questo suo “Forestee<br />
al mond”.<br />
10 <strong>Sciroeu</strong> <strong>de</strong> <strong>Milan</strong> - Marz/April 2013<br />
IN CARTA<br />
La <strong>Milan</strong> <strong>de</strong>l missée Romeo<br />
Che cosa posso dire ancora su Roberto Marelli?! E<br />
chi sono io per poter discettare su questo eclettico<br />
personaggio <strong>de</strong>l nòst <strong>Milan</strong>?<br />
Su di lui credo<br />
sia stato <strong>de</strong>tto<br />
tutto salvo,<br />
ovviamente,<br />
r a c c o n t a r e<br />
qualche cosa<br />
sulla sua ultima<br />
opera<br />
letteraria “La<br />
<strong>Milan</strong> <strong>de</strong>l missée<br />
Romeo”.<br />
Ma, anche qui,<br />
non voglio ergermi<br />
a critico<br />
o a saccente<br />
commentatore<br />
<strong>de</strong>l suo libro.<br />
Mi colpisce,<br />
tuttavia, il titolo<br />
<strong>de</strong>l libro<br />
e, soprattutto,<br />
quel “missée” che ritengo sia ingiustamente un termine<br />
troppo spesso consi<strong>de</strong>rato, “<strong>de</strong> an<strong>de</strong>ghee...”<br />
E fa bene Roberto a riproporre il missée perché a volte<br />
rinverdire alcuni termini <strong>de</strong>lla lingua milanese<br />
serve agli “ad<strong>de</strong>tti ai lavori” per evitare certi<br />
facili neologismi o certe troppo facili italianizzazioni<br />
che non giovano alla conservazione <strong>de</strong>l<br />
lessico meneghino.<br />
Oltre all’opera di narrazione di Marelli il libro<br />
è ulteriormente impreziosito dalle fotografie<br />
d’epoca, di Romeo Bosisio e da una serie di<br />
poesie di autori di chiara fama che ne fanno<br />
il commento: da Pier Gildo Bianchi a Fermo<br />
Roggiani, per passare a Lucio Calenzani, a Pier<br />
Luigi Amietta e a tanti altri che evito di citare<br />
per non sconfinare in una mera e arida lista.<br />
Ci dirà, Roberto, dove e quando potremo assistere<br />
alla presentazione di questa sua ultima<br />
opera che con interesse non mancheremo di<br />
leggere!<br />
Gianfranco Gandini