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8 <strong>Sciroeu</strong> <strong>de</strong> <strong>Milan</strong> - Marz/April 2013<br />
ACCADEMIA<br />
Si torna a parlare <strong>de</strong>lla Pietà <strong>de</strong>i milanesi<br />
di Francesca Piragine<br />
“Statua principiata per un Cristo et un’altra figura di<br />
sopra, attaccate insieme, sbozzate e non finite”. Con<br />
queste parole viene inventariata la Pietà Rondanini<br />
rinvenuta nello studio di Michelangelo appena dopo<br />
la sua morte avvenuta nel 1564.<br />
I milanesi che non sono mai andati a farle visita dovrebbero<br />
pensare di ritagliarsi due ore di tempo per<br />
fare la sua conoscenza.<br />
E non solo perché si tratta di un gran<strong>de</strong> capolavoro<br />
“non finito”, ma anche perché <strong>de</strong>lle cinque Pietà<br />
scolpite dal Buonarroti la Rondanini è quella che più<br />
si discosta dalla produzione <strong>de</strong>l celebre scultore che<br />
si <strong>de</strong>dicò a quest’opera fino a pochi giorni prima <strong>de</strong>lla<br />
sua scomparsa.<br />
Con la sua ultima opera incompiuta, infatti, Michelangelo<br />
ripensa il proprio tormentato percorso artistico<br />
e abbandona la perfezione formale per approdare<br />
ad una mo<strong>de</strong>rna concezione di scultura che enfatizza<br />
il sentimento artistico e la spiritualità anche attraverso<br />
un nuovo tema compositivo, un doloroso abbraccio<br />
concepito in verticale con la Vergine che sorregge<br />
da dietro il Cristo. Nella scultura sono evi<strong>de</strong>nti due<br />
parti tra loro contrapposte, due stili che si riferiscono<br />
alle due versioni <strong>de</strong>lla Pietà, quella prece<strong>de</strong>nte, anatomico-realistica<br />
e quella successiva ripensata con<br />
un linguaggio più espressionista, più intimistico.<br />
Questo capolavoro scultoreo sta suscitando un rinnovato<br />
entusiastico interesse nella nostra <strong>Milan</strong>o culturale<br />
ed artistica. Sulla scultura si accendono i riflettori<br />
quando il Comune di <strong>Milan</strong>o annuncia l’intenzione di<br />
collocare l’opera in un contesto museografico nuovo,<br />
sia pur all’interno <strong>de</strong>lle mura <strong>de</strong>l Castello Sforzesco<br />
dove da sessant’anni alberga stabilmente.<br />
Con l’aiuto <strong>de</strong>lla Fondazione Cariplo nella sala <strong>de</strong>ll’ex<br />
Ospedale Spagnolo si lavora per allestire una<br />
nuova dimora. Si tratterà di uno spazio che, per la<br />
sua ampiezza (circa 600 metri quadri), permetterà al<br />
pubblico una diversa percezione di quello che può<br />
consi<strong>de</strong>rarsi il testamento michelangiolesco; sarà un<br />
museo <strong>de</strong>ntro al museo, con tanto di biglietteria e<br />
bookshop, oltre a stanze didattiche che connoteranno<br />
il nuovo sito come vero e proprio centro di studio e di<br />
documentazione. L’iniziativa, si pensa, potrà contribuire<br />
a rilanciare l’immenso patrimonio museale <strong>de</strong>l<br />
Castello, ma soprattutto a valorizzare la Pietà, opera<br />
d’arte di particolare fascino, poco conosciuta e spesso<br />
dimenticata, in particolar modo dai milanesi.<br />
La Pietà appartiene alla città di <strong>Milan</strong>o dal 1952, anno<br />
in cui, grazie ad una raccolta popolare di fondi, il Comune<br />
l’acquistò per 135 milioni di lire dalla famiglia<br />
Vimercati che, a sua volta, la ricevette dai marchesi<br />
Rondanini (proprietari dal 1744) con l’acquisto <strong>de</strong>ll’omonimo<br />
palazzo in via <strong>de</strong>l Corso a Roma.<br />
Essa fu <strong>de</strong>stinata alle Raccolte Civiche <strong>de</strong>l Castello<br />
Sforzesco ed esposta al gran<strong>de</strong> pubblico nel 1956.<br />
Per lei fu pensato un allestimento particolare, sofisticato,<br />
in linea con le ten<strong>de</strong>nze stilistiche <strong>de</strong>l momento:<br />
lo studio Bbpr (<strong>de</strong>gli architetti Banfi, Belgioioso.<br />
Peressutti e Rogers) la posizionò dietro un’elegante<br />
nicchia in pietra serena che l’avrebbe volutamente<br />
isolata dalle altre sculture <strong>de</strong>lla sala <strong>de</strong>gli Scarlioni,<br />
chiu<strong>de</strong>ndo, in tal modo, il percorso scultoreo <strong>de</strong>l civico<br />
museo milanese di arte antica.