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parliamo di taxi e tassisti / Gli appuntamenti di luglio e ... - Konrad

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Marte sott'acqua<br />

Un tempo si pensava che Marte fosse solcato da canali, e si fantasticava<br />

delle civiltà che li avrebbero scavati e delle fiorenti città abitate dai marziani.<br />

Con l’avvento <strong>di</strong> strumenti migliori e <strong>di</strong> osservazioni più attente i canali sparirono,<br />

rivelandosi il frutto <strong>di</strong> un banale effetto ottico. Più <strong>di</strong> recente è stata<br />

trovata una meteorite in Antartide – la celebre ALH 84001 – proveniente da<br />

Marte e <strong>di</strong>venuta una delle più allettanti e controverse scoperte, a causa del<br />

suo contenuto <strong>di</strong> possibili nanobatteri fossili. Ormai è stato accertato con<br />

un buon grado <strong>di</strong> sicurezza che i presunti nanobatteri non sono altro che<br />

delle strutture minerali. Anche la sonda Spirit, in sei anni <strong>di</strong> permanenza sul<br />

pianeta rosso, non ha trovato omini ver<strong>di</strong> con il naso a trombetta né batteri<br />

(con o senza naso a trombetta).<br />

In compenso abbiamo scoperto il nostro Marte proprio qui, sulla Terra, o<br />

meglio sul fondo degli oceani.<br />

Vi sono zone negli abissi marini dalle con<strong>di</strong>zioni assolutamente proibitive:<br />

niente luce (oltre i 1.000 metri c’è il buio totale), pochissimo ossigeno e<br />

con bocche vulcaniche, denominate caldere, che eruttano prodotti tossici<br />

come il solfuro <strong>di</strong> idrogeno, ovvero acido solfidrico (H 2 S). Anni fa si sono<br />

scoperti batteri che in questo inferno ci stanno benissimo, anzi, che si fanno<br />

gran<strong>di</strong> scorpacciate <strong>di</strong> solfuro <strong>di</strong> idrogeno e vivono anche a temperature <strong>di</strong><br />

centinaia <strong>di</strong> gra<strong>di</strong>.<br />

In effetti sulla Terra sono stati trovati batteri un po’ ovunque, ad esempio<br />

nelle Dry Valleys dell’Antartide, deserti ghiacciati e inospitali dove non<br />

piove da due milioni <strong>di</strong> anni, nei deserti <strong>di</strong> sale, nella crosta terrestre a venti<br />

chilometri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà e perfino nei serbatoi <strong>di</strong> sostanze ra<strong>di</strong>oattive.<br />

Ma gli abissi nascondono tesori ancora più preziosi e inaspettati <strong>di</strong> quattro<br />

germi con la passione per gli sport estremi.<br />

In anni recenti è stata fatta quella che definirei senza esagerazione una<br />

delle scoperte del secolo: un intero ecosistema – con animali abbastanza<br />

“superiori” – che prolifera attorno alle caldere sottomarine e alle loro emissioni<br />

tossiche e roventi.<br />

Nel 1977 il sommergibile Alvin scoprì al largo delle Galapagos quello<br />

che è stato chiamato “Rose Garden”, una sorta <strong>di</strong> Eden sottomarino, che<br />

prospera in una zona che pochi anni prima sarebbe stata giu<strong>di</strong>cata del tutto<br />

inadatta alla vita.<br />

Alla base <strong>di</strong> tutto ci sono i suddetti batteri, che grazie alle caldere proliferano<br />

in misura eccezionale, giungendo a costituire una coltre spessa alcuni<br />

centimetri.<br />

Ma ciò che balza subito all’occhio è la foresta <strong>di</strong> pogonofori, in particolare<br />

Riftia pachyptila, che tappezza il fondo marino. Si tratta <strong>di</strong> animali ancorati<br />

al fondo, dotati <strong>di</strong> un astuccio rigido e <strong>di</strong> un corpo vermiforme dotato <strong>di</strong><br />

tentacoli che spuntano all’esterno. Vivono grazie ai suddetti batteri, con i<br />

quali vivono in stretta simbiosi: i batteri permettono loro <strong>di</strong> metabolizzare i<br />

nutrienti, mentre loro forniscono il nutrimento e l’ossigeno necessario alle<br />

reazioni <strong>di</strong> ossidazione. Sono, tra l’altro, gli unici animali non parassiti ad<br />

essere privi <strong>di</strong> apparato <strong>di</strong>gerente: assimilano infatti il cibo <strong>di</strong>rettamente con<br />

i tentacoli. Possono crescere, a seconda delle con<strong>di</strong>zioni, da 1-2 cm a 80<br />

12 konrad <strong>luglio</strong>/agosto 2011<br />

cm l’anno, arrivando a raggiungere i 2,40 metri <strong>di</strong> altezza.<br />

Nella zona si trovano poi bivalvi giganti, che possono raggiungere i 30 cm<br />

<strong>di</strong> lunghezza, nonché mitili, gamberetti e granchi. Vi sono perfino pesci, che<br />

si sono adattati in modo particolare per sopravvivere alle sostanze tossiche<br />

<strong>di</strong>sciolte nell’acqua.<br />

Un organismo da Guinness dei Primati è l’Alvinella pompeiana, un verme<br />

che sopravvive fino a 105 °C. Si tratta dell’organismo superiore più resistente<br />

al calore che si conosca.<br />

Un’ulteriore particolarità che contrad<strong>di</strong>stingue il “Rose Garden”: è un ecosistema<br />

esclusivamente animale, non vi sono tracce <strong>di</strong> organismi vegetali, né<br />

<strong>di</strong> alghe, che peraltro non potrebbero vivere per l’impossibilità <strong>di</strong> realizzare<br />

la fotosintesi.<br />

Oggi si conoscono decine <strong>di</strong> siti analoghi sia nel Pacifico sia nell’Oceano<br />

Atlantico, sempre in prossimità delle dorsali oceaniche, ovvero le fratture<br />

sottomarine della crosta terrestre. Di tanto in tanto un’eruzione sottomarina<br />

<strong>di</strong>strugge un’intera zona, ma nel giro <strong>di</strong> un paio d’anni l’ecosistema si<br />

riforma ancora più lussureggiante <strong>di</strong> prima.<br />

Tornando a Marte, nel 2008 la sonda Phoenix analizzandone la superficie<br />

ha trovato finalmente tracce d’acqua. Inoltre i rilevamenti radar danno<br />

per molto probabile l’esistenza <strong>di</strong> una vasta riserva d’acqua – per lo più<br />

ghiacciata – al <strong>di</strong> sotto della calotta polare marziana. Anche Europa, una<br />

delle lune <strong>di</strong> Giove, potrebbe possedere un oceano <strong>di</strong> acqua salmastra al<br />

<strong>di</strong> sotto della sua superficie ghiacciata, mentre su Enceladus, un satellite <strong>di</strong><br />

Saturno, sono stati osservati geyser e acqua liquida.<br />

Alla luce <strong>di</strong> queste scoperte le probabilità <strong>di</strong> trovare la vita su Marte o altri<br />

corpi del sistema solare quin<strong>di</strong> aumentano.<br />

Alla fin dei conti gli alieni potrebbero essere molto più vicini <strong>di</strong> quanto pensiamo:<br />

secondo la teoria della panspermia, la vita potrebbe essere giunta<br />

sulla Terra portata da una cometa o a cavallo <strong>di</strong> qualche meteora. Potrebbe<br />

anche essere che i veri terrestri siano i vermi sottomarini e i batteri golosi<br />

<strong>di</strong> zolfo, mentre noi abitatori della crosta terrestre siamo coloni venuti dalle<br />

stelle.<br />

Più mi guardo in giro, più penso che questa teoria sia quella giusta.<br />

Per le strade e nelle case, negli uffici e alle fermate, in ascensore, in TV e<br />

perfino in Parlamento: ecco gli alieni, sono fra noi.<br />

Siamo noi.<br />

Francesco Giz<strong>di</strong>c<br />

www.bazardelbizzarro.net<br />

da sinistra:<br />

– Questi pennacchi bluastri e inquietanti sono le emissioni sulfuree provenienti dai<br />

vulcani sottomarini, fonte <strong>di</strong> sostentamento <strong>di</strong> ecosistemi fantastici come il “Rose<br />

garden” al largo delle isole Galapagos<br />

– Una <strong>di</strong>stesa <strong>di</strong> Riftia pachyptila, vermi tubolari che vivono in simbiosi con i batteri che<br />

si cibano <strong>di</strong> zolfo<br />

– Mitili giganti (Calyptogena magnifica), ripresi nel 2002 dal batiscafo Alvin presso le<br />

Galapagos

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