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La gestione integrata dei rifiuti fra mito e - Comune di Montale

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raccolte <strong>di</strong>fferenziate che non è combustibile che quin<strong>di</strong> viene estratta ma estrarre biogas<br />

attraverso un processo controllato <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> biogas e <strong>di</strong> energia elettrica. Questo è un<br />

po’ lo scenario forse più similare alla logica del piano regionale toscano e delle varie<br />

pianificazioni susseguitesi nei vari atti <strong>di</strong> pianificazione provinciale delle province toscane con i<br />

dovuti <strong>di</strong>stinguo. Qui poi l'ultima, la strategia più spinta, nel senso della selezione più spinta<br />

possibile, cioè dobbiamo avere la minimizzazione, se vogliamo, <strong>di</strong> quanto è avviabile non altro<br />

che a trattamento termico, non altro per norma europea, quin<strong>di</strong> la selezione presenta<br />

un'ulteriore fase <strong>di</strong> affinamento in cui le <strong>fra</strong>zioni secche che non sono state raccolte in modo<br />

<strong>di</strong>fferenziato vengono ulteriormente raffinate per produrre CDR. Questa è una logica che ha<br />

avuto largo seguito in Italia, in Spagna. Anche in Germania in alcuni lender tedeschi si va verso<br />

questa strategia <strong>di</strong> produrre non più combustibile per un termovalorizzatore ma che possa<br />

trovare collocazione sempre in CD <strong>di</strong> recupero energetico o <strong>di</strong> combustione raffinato con un<br />

effetto <strong>di</strong> minimizzazione <strong>di</strong> quantità che va nel termico. Non <strong>di</strong>mentichiamo che quando si parla<br />

<strong>di</strong> ciclo integrato esiste un problema <strong>di</strong> cui spesso anche gli atti <strong>di</strong> pianificazione non tengono<br />

conto e cioè che qualsiasi azione <strong>di</strong> scelta che si fa in materia <strong>di</strong> trattamento <strong>rifiuti</strong> ha effetto in<br />

termini <strong>di</strong> massa e <strong>di</strong> energia. Ve ne è uno su tutti ormai <strong>di</strong>ventato quasi un caso <strong>di</strong> scuola,<br />

quello del riciclaggio della carta, una delle azioni più nobili che fondamentalmente in Regione<br />

Toscana ha avuto un grande effetto <strong>di</strong> spinta in ragione del fatto che abbiamo il polo cartario<br />

che ha un grande fabbisogno e quin<strong>di</strong> c'è stato un livello <strong>di</strong> incentivazione. <strong>La</strong> filiera del riciclo<br />

che traina in qualche modo la filiera della raccolta e anche in questo caso fare raccolta<br />

<strong>di</strong>fferenziata non vuol <strong>di</strong>re avere chiuso il ciclo ma avere eliminato da trattamenti quantità<br />

importanti che ovviamente altrimenti sarebbero andate a recupero energetico comunque a<br />

perdersi in impianti con costi sia ambientali che economici, quin<strong>di</strong> perseguendo l'obiettivo del<br />

riciclo <strong>di</strong> materia si va a riciclare materia ma si lascia sul territorio qualcosa, si genera <strong>dei</strong><br />

sovvalli. Do un numero; il polo cartario <strong>di</strong> Lucca, che è un polo che vede la destinazione <strong>di</strong><br />

gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> flussi <strong>di</strong> carta della raccolta <strong>di</strong>fferenziata in Toscana ma anche dalla<br />

Germania, dalla Svizzera, dall'Italia in generale, ha un ingresso <strong>di</strong> 800.000 tonnellate <strong>di</strong> carta da<br />

macero che producono carta e cartone riciclata con un incremento nel tempo notevole.<br />

L'incremento <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> carta nel tempo è incrementato; c'è un effetto <strong>di</strong> crescita del<br />

mercato del riciclo e ci dobbiamo preoccupare che il polo cartario produce comunque 180.000<br />

tonnellate l'anno <strong>di</strong> pulper che ad oggi non trovano altra soluzione che lo smaltimento in<br />

<strong>di</strong>scarica essendo <strong>fra</strong>zioni combustibili prevalentemente e con 175.000 tonnellate <strong>di</strong> fanghi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sinchiostrazione perché oggi abbiamo tecnologie in grado <strong>di</strong> intervenire. <strong>La</strong> carta da riciclo<br />

non la vogliamo scura ma chiara, vogliamo riportarla ad un uso nobile e questo costa<br />

ambientalmente e le aziende che svolgo la funzione lasciano come debito ambientale i <strong>rifiuti</strong> da

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