P.o.f. approvato dal Collegio dei docenti in data - Liceo Artistico
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STORIA<br />
Riconoscere l’alto valore formativo della storia significa studiarla <strong>in</strong> modo sistematico per<br />
comprendere il corso globale della storia d’Italia, d’Europa e del mondo per <strong>in</strong>dividuare i legami<br />
forti tra passato e presente, e rafforzare il senso della nostra identità <strong>in</strong>dividuale e collettiva,<br />
nazionale e globale, mondiale e planetaria. Le ricadute etico-civili, condensate nell’educazione a<br />
una coscienza <strong>in</strong>ternazionalista e pacifista, presuppongono un impegno di conoscenza scientifica<br />
nella direzione specifica di alcuni obiettivi di fondo:<br />
1) Sapersi orientare nel dibattito storiografico;<br />
2) Saper leggere la contemporaneità <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di mondializzazione e globalizzazione;<br />
3) Saper <strong>in</strong>dividuare i nodi storici del secolo <strong>in</strong> un quadro articolato e complesso;<br />
4) Saper tracciare un bilancio critico delle trasformazioni strutturali che costituiscono<br />
l’eredità e il futuro delle prossime generazioni.<br />
Classe liceale I<br />
L’arco temporale si estende <strong>dal</strong>l’autunno del Medioevo alla rivoluzione <strong>in</strong>glese, pertanto implica<br />
lo studio dell’<strong>in</strong>gresso dell’Europa nella modernità e l’esito di questo ciclo epocale. La modernità si<br />
caratterizza nella sua essenza nell’avvento del modo moderno di produzione e nella nascita dello<br />
stato moderno. Questi due modi di essere della vita europea implicano e portano con sé la<br />
tendenza alla fuoriuscita <strong>dal</strong>lo spazio cont<strong>in</strong>entale dell’Europa e la messa <strong>in</strong> forma di categorie<br />
prima irreperibili di conflitto e di organizzazione. Si tratta essenzialmente del modo capitalistico di<br />
produzione, della forma stato, della costruzione di una sfera pubblica, del politico. Lo studio deve<br />
tendere alla gerarchizzazione concettuale di queste forme essenziali, <strong>dal</strong> momento che i<br />
tradizionali paradigmi sono da lungo tempo obsoleti. La globalizzazione è nata nel pianeta<br />
all’<strong>in</strong>izio della modernità, non certo dopo il suo epilogo – come è peraltro reso chiaro <strong>dal</strong>la<br />
circostanza che il modo di vita dell’homo europaeus è diventato planetario.<br />
Classe liceale II<br />
L’epoca contemporanea si apre a Parigi il 14 luglio 1789. L’universalismo della rivoluzione apre la<br />
scena allo stato di eccezione, dovuto alla circostanza che una classe riesce a impadronirsi della<br />
macch<strong>in</strong>a statale detenendo già il monopolio del modo di produzione e del dom<strong>in</strong>io sulle forze<br />
produttive. Pertanto il ciclo ottocentesco non è – contrariamente a quanto sostenuto <strong>dal</strong>le analisi,<br />
anche <strong>dal</strong>le più avvedute – un ciclo di lotte economiche. Perché il secolo XIX è il tempo della<br />
nascita e dell’organizzazione del movimento operaio, che si candida alla presa del potere statale,<br />
cioè a occupare lo spazio prima occupato <strong>dal</strong>la classe aristocratica. L’irruzione di questo nuovo<br />
soggetto politico materializzatosi sulla scena politica europea nel 1848 irradia pluralmente effetti<br />
ui popoli e sulle nazioni europee, ed è l’elemento esplicativo della modernizzazione prodotta alle<br />
rivoluzioni passive negli spazi periferici d’Europa. Va <strong>in</strong>dagata la tesi riguardante l’<strong>in</strong>izio della<br />
guerra civile mondiale. Le oscure tensioni irrisolte del secolo XIX sono la chiave esplicativa <strong>dei</strong><br />
processi di disfacimento dell’Europa e, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, <strong>dei</strong> grandissimi sforzi che si sono poi resi necessari per<br />
ricostituirne l’entità.<br />
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “ TORLONIA – BELLISARIO” - PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA - A.S. 2012/13<br />
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