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2 I dizionari fondamentali e di frequenza della lingua italiana

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osservazione appaiono determinanti. Se seguente, ad esempio, è considerata una forma<br />

del verbo seguire, verrà a mancare l’aggettivo, ma in compenso il verbo seguire occuperà<br />

un rango più alto. Nel LE (1994) la <strong>di</strong>sambiguazione aggettivo-participio passato,<br />

aggettivo-avverbio è stata risolta assegnando manualmente al termine la categoria<br />

grammaticale <strong>di</strong> appartenenza.<br />

Un’altra questione interessante è il trattamento delle locuzioni. Il VELI ha segnato<br />

“esplicitamente la locuzione, invece del vocabolo, se oltre la metà delle occorrenze <strong>di</strong><br />

quella parola avvenivano in quella specifica locuzione” (p. 55). Per esempio la locuzione<br />

in quanto non appare nel VELI, poiché, pur essendo molto frequente, ciascuno dei<br />

vocaboli che la compongono (in e quanto) hanno una <strong>frequenza</strong> più che doppia <strong>di</strong> quella<br />

<strong>della</strong> locuzione stessa, infatti, appaiono come termini separati. Il LE (1994: 19) ha<br />

lemmatizzato come locuzioni le parole il cui significato è dato dalla “composizione<br />

stessa”, e poi sono state sud<strong>di</strong>vise in locuzioni preposizionali (a seconda <strong>di</strong>) e locuzioni<br />

avverbiali (<strong>di</strong> solito). Il LIF ha riunito solo alcune locuzioni che nei testi spogliati<br />

avevano una grafia unita o separata, del tipo fin ché (finché) e quelle in cui l’elemento<br />

semanticamente più importante non esiste più in<strong>di</strong>pendentemente, come: a galla, a<br />

malapena. Nel LIP (1993: 95), invece, è stata adottata una definizione più larga dei<br />

lemmi polirematici. Si considerano espressioni polirematiche tutte le parti <strong>di</strong> enunciato il<br />

cui uso si è cristallizzato (opinione pubblica); il cui significato non può essere scomposto<br />

in quello dei suoi membri (faccia <strong>di</strong> bronzo); la cui funzione grammaticale non è<br />

deducibile dalla classe grammaticale degli elementi che la formano, ma è data<br />

dall’insieme dei suoi membri (per quanto). Pertanto il LIP registra ca. 6800 voci<br />

polirematiche.<br />

Infine, bisogna notare che sono proprio i <strong><strong>di</strong>zionari</strong> basati su criteri empirici che <strong>di</strong> norma<br />

non contengono le parole grammaticali, il che comporta la <strong>di</strong>stinzione fra parole<br />

autosemantiche e parole sinsemantiche. L’eliminazione degli elementi grammaticali, pur<br />

sopprimendo l’estrema <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> classificazione <strong>di</strong> questi elementi, ne pone un’altra:<br />

spesso è veramente <strong>di</strong>fficile tracciare un limite netto tra elementi significativi ed elementi<br />

<strong>di</strong> relazione.<br />

Perfino questa rassegna breve e schematica fa capire che il trattamento delle parole scelte<br />

è poco uniforme, il che, insieme alle <strong>di</strong>vergenze dei criteri <strong>di</strong> selezione, spiega le<br />

<strong>di</strong>screpanze tra le varie liste.<br />

2.5 Riassunto, prospettive<br />

Alla fine <strong>di</strong> questo capitolo occorre rilevare, che esiste un numero consistente <strong>di</strong><br />

realizzazioni lessicografiche de<strong>di</strong>cate alla statistica linguistica e alla selezione dei lessici<br />

<strong>di</strong> base. Le parole più utili, più essenziali per la conoscenza <strong>della</strong> <strong>lingua</strong> sono state<br />

selezionate in vari mo<strong>di</strong>, per cui <strong>di</strong>sponiamo <strong>di</strong> vari tipi <strong>di</strong> raccolte.<br />

Nonostante i criteri <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione non siano sempre omogenei, c’è un’ampia<br />

convergenza nella determinazione <strong>di</strong> questo primo stato <strong>della</strong> <strong>lingua</strong> che ne costituisce lo<br />

zoccolo duro. Il numero delle parole <strong>fondamentali</strong> tende ad oscillare intorno alle 2.000.<br />

Tra un minimo <strong>di</strong> 1.400 parole <strong>di</strong> Galli de’ Paratesi 1981 e un massimo <strong>di</strong> ca. 3.200 voci<br />

<strong>di</strong> Russo 1947 troviamo le opere <strong>di</strong> Knease 1931, Skinner 1935, Migliorini 1943,<br />

Giovanelli 1966, Baldelli e Mazzetti 1974, Reiske 1974, Sciarone 1977, De Mauro et al.<br />

1980, Putzer 1998a.<br />

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