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2 I dizionari fondamentali e di frequenza della lingua italiana

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4 Alcune applicazioni dei lessici <strong>di</strong> <strong>frequenza</strong> e <strong>di</strong> base<br />

I lessici <strong>di</strong> <strong>frequenza</strong> e <strong>di</strong> base, e in generale i dati <strong>di</strong> <strong>frequenza</strong> ricavati da larghi<br />

corpora, sono fonti importanti per varie <strong>di</strong>scipline. Fin dall’inizio le applicazioni hanno<br />

interessato tutti i campi <strong>di</strong>sciplinari: dagli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> stenografia, crittografia, stilometria,<br />

filologia, linguistica teorica e tecnologia delle lingue, attraverso la terminologia,<br />

traduzione computerizzata dei testi, ricerche <strong>di</strong> psicolinguistica e sociologia, fino alle<br />

scienze <strong>della</strong> comunicazione e al marketing, per non parlare <strong>della</strong> <strong>di</strong>dattica delle lingue.<br />

Genericamente si può affermare che i <strong><strong>di</strong>zionari</strong> <strong>di</strong> <strong>frequenza</strong> possono essere usati come<br />

strumenti linguistici <strong>di</strong> pieno <strong>di</strong>ritto in ogni caso, in cui un gruppo ristretto <strong>di</strong> parlanti non<br />

può esprimere un giu<strong>di</strong>zio sicuro, ed è quin<strong>di</strong> meglio fare affidamento su dati offerti da<br />

un corpus rappresentativo <strong>della</strong> <strong>lingua</strong> che si vuole descrivere.<br />

In questa breve rassegna non possiamo che tracciare in gran<strong>di</strong> linee alcune delle<br />

applicazioni lessicografiche, ci soffermiamo sull’apporto che i lessici <strong>di</strong> <strong>frequenza</strong> e <strong>di</strong><br />

base possono dare alla scrittura <strong>di</strong> testi <strong>di</strong> facile lettura, infine tratteremo qualche<br />

applicazione informatica che fa uso <strong>di</strong> dati <strong>di</strong> statistica lessicale.<br />

4.1 Lessicografia<br />

“Il carattere e l’estensione delle definizioni, la <strong>di</strong>stinzione dei vari lemmi e significati, la scelta<br />

e la <strong>frequenza</strong> degli autori citati, la misura e il taglio delle esemplificazioni, l’inclusione <strong>di</strong> voci<br />

d’uso rarissimo o <strong>di</strong> tipo troppo arcaico, l’accoglimento <strong>di</strong> voci tecniche e scientifiche, la<br />

dosatura fra antico e moderno, l’ambito e i limiti dell’in<strong>di</strong>cazione etimologica sono problemi<br />

assai delicati che non sempre è agevole mantenere ancorati ad una soluzione canonica, giacché<br />

ogni volta aspirano a conformarsi secondo la personale vicenda delle singole parole.”<br />

Così ragiona Battaglia nella Prefazione al Grande <strong><strong>di</strong>zionari</strong>o <strong>della</strong> <strong>lingua</strong> <strong>italiana</strong><br />

(Torino, UTET, 1961-2002), agli inizi degli anni Sessanta. Dalla pubblicazione <strong>di</strong><br />

quest’opera, singolare nel suo genere, sono passati quasi cinquant’anni, durante i quali la<br />

lessicografia, nonché i settori connessi, come la linguistica dei corpora e la lessicologia,<br />

hanno compiuto sviluppi notevoli. I <strong><strong>di</strong>zionari</strong> (elettronici) avanzati possono contenere<br />

una gran quantità <strong>di</strong> informazioni linguistiche in più rispetto a un <strong><strong>di</strong>zionari</strong>o tra<strong>di</strong>zionale:<br />

oltre alla pronuncia e la categoria grammaticale, possono includere in<strong>di</strong>cazioni sulle<br />

frequenze d’uso, informazioni lessicali, morfo-sintattiche e semantiche, esempi e<br />

collocazioni tratti da corpora, ecc. D’altro lato, nei <strong><strong>di</strong>zionari</strong> moderni la selezione dei dati<br />

inclusi è frutto <strong>di</strong> una metodologia più coerente, formulata in armonia con criteri<br />

prestabiliti. Di seguito si analizzeranno alcuni <strong><strong>di</strong>zionari</strong> d’uso, per verificare in quale<br />

misura ricorrono a dati statistici ricavati da corpora <strong>di</strong> riferimento. Vedremo in<br />

particolare secondo quali criteri avviene la selezione e la definizione dei lemmi,<br />

l’eventuale inclusione dei dati <strong>di</strong> <strong>frequenza</strong> e la scelta delle marche d’uso, l’or<strong>di</strong>namento<br />

delle accezioni, la registrazione delle polirematiche e delle collocazioni in alcuni<br />

<strong><strong>di</strong>zionari</strong> d’uso.<br />

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