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librosolari_2parte - Società Umanitaria

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Fin dai primi anni di vita del quartiere, in fondo al lotto D venne<br />

realizzato un campo per il gioco delle bocce (qui, un gruppo di<br />

abitanti negli anni ‘70). A fianco del campo di bocce, per molti<br />

anni il Club degli 8 creò un locale ritrovo per soci e amici: il<br />

luogo ideale per riunioni, feste e serate in compagnia.<br />

Quando c’era quel marcantonio<br />

del portinaio, il Magnaghi, che<br />

era nato qua e lavorava in funzione<br />

del quartiere, chiunque<br />

varcasse il nostro cancello era<br />

controllato a fondo; non solo<br />

non si poteva entrare in macchina,<br />

ma in cortile non si poteva<br />

andare nemmeno in bicicletta,<br />

perché i cortili erano lo spazio<br />

giochi dei bambini e la<br />

salute dei bambini andava salvaguardata<br />

a tutti i costi.<br />

Quando c’era il Magnaghi nessuno<br />

avrebbe fatto furbo: oggi,<br />

se non è l’anarchia, poco ci<br />

manca.<br />

Certo, non tutto è stato rosa e<br />

fiori. Con il passare degli anni,<br />

e il venire meno di quella strana<br />

forma di trasmissione di<br />

valori condivisi di padre in<br />

figlio, quasi impressi nel codice<br />

genetico, negli appartamenti<br />

subentrarono famiglie che poco<br />

o nulla sapevano della storia<br />

del quartiere. Gente che scendeva<br />

le scale, attraversava il<br />

cortile e via in chiesa senza<br />

guardare in faccia nessuno. Ma anche loro con gli anni, sono stati conquistati.<br />

Ad esempio, in Cooperativa a un certo punto fu cooptato il Prada, un ex vigile, che<br />

sembrava totalmente estraneo alla vita sociale, eppure in pochi mesi cambiò atteggiamento,<br />

si fece coinvolgere e fu uno dei promotori di quella grossissima festa che<br />

si fece per il settanticinquesimo anniversaio. In fondo al cortile centrale, fu realizzato<br />

un palco enorme, che faceva invidia alle feste dell’Unità. Lassù si dimenò un<br />

intero corpo di ballo, in quell’occasione il quartiere fu mobilitato per due settimane<br />

e in giorno solo abbiamo avuto tre bande (Comune, Provincia e Atm), che hanno<br />

girato per tutto il quartiere e la zona limitrofa. Se si è potuto fare quella manifestazione,<br />

è solo perché la gente del quartiere non vedeva l’ora di darsi da fare, di partecipare<br />

alla vita collettiva.<br />

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