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Beni pubblici STAMPA 27-01-2010 10:51 Pagina 283
Città giardino di oggi: la Reston Association
gettista di Simon, questi voleva dimostrare che un’impresa
privata poteva creare e amministrare una nuova
città. Un asset chiave del sito era che si trattava di un
grande blocco di terra non edificata all’interno dell’area
metropolitana «di cintura di prossima crescita» (p. 1).
L’aeroporto Dulles era progettato per divenire un grande
datore di lavoro futuro e una grande circonvallazione
esterna doveva essere costruita proprio a ovest di
Reston.
Reston esemplifica anche un altro caso di politica
governativa proibitiva nei confronti della fornitura privata
di beni civici, la quale poteva aver luogo solo con
la rimozione delle restrizioni. L’edificazione di Reston
richiedeva un cambiamento nelle norme riguardanti la
zonizzazione. Nel settembre del 1961 venne sottoposto
alla contea di Fairfax un progetto di 13 quartieri, che
venne respinto. Il progetto era un tentativo di creare
raggruppamenti residenziali conformi alla zonizzazione
esistente e ai codici architettonici della contea; le case
a schiera erano affacciate e raggruppate su «vicoli ciechi
arbitrari e brutti». La visione di Simon richiedeva
una legislazione meno restrittiva sull’utilizzo della
terra. In effetti, per Simon i regolamenti di zonizzazione
erano responsabili, come diceva lui, dello «smembramento
delle nostre comunità in pezzi separati e scollegati,
senza nucleo, identità o vita comunitaria» (Grubisich
e McCandless, 1985, p. 41). Simon deplorava lo
spreco di terra delle tipiche edificazioni suburbane.
Ingaggiò una società di progettazione e d’architettura
di New York, la Whittlesey & Concklin, perché lo aiutasse
a rifare il piano generale. Secondo Glenn Saunders,
la squadra di Simon decise «di progettare Reston esattamente
come voleva che fosse, come se non esistessero
affatto i regolamenti di zonizzazione». Dopo aver ottenuto
un accordo con i responsabili della contea, avrebbero
quindi creato i regolamenti che lo permettessero
(Grubisich e McCandless, 1985, p. 43). Il risultato fu
un’innovazione nella zonizzazione chiamata «residential
planned community» (RPC; nel 1978 cambiata in
Planned Residential Community, PRC), utilizzando una
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