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Beni pubblici STAMPA 27-01-2010 10:51 Pagina 46
Beni pubblici e comunità private
alla perdita causata agli altri consumatori dal suo voto,
vale a dire il cambiamento del risultato causato dal suo
voto. A ogni modo, in presenza di un gran numero di
votanti, la possibilità che un singolo voto possa cambiare
il risultato finale è piccola. L’ammontare di denaro
che probabilmente verrà raccolto da un individuo sarà
troppo insignificante per avere un qualche effetto sulla
sua domanda espressa. Come evidenziato da Dennis
Mueller (1979, p. 82), se l’effetto reddito conta, allora «la
proprietà di dominanza di un’onesta rivelazione delle
preferenze svanisce; comportamenti strategici diventano
potenzialmente attraenti».
Sono state proposte varianti alla Clarke Tax, come
pagamenti dal lato dell’offerta e sequenziali, piuttosto
che sistemi di voto simultanei. Tralasciando per un attimo
la questione dei costi e degli incentivi, questi schemi
vengono generalmente proposti, implicitamente o
esplicitamente, come metodi per determinare la
domanda di beni forniti da processi politici piuttosto
che da processi di mercato. Sono perciò irrilevanti
rispetto al problema della fornitura volontaria, se non
come possibili modi in cui alcune associazioni contrattuali
possono assumere decisioni. In pratica, i modelli
di Clarke non sono stati adottati anche se in molte
comunità alcuni candidati e alcuni temi vengono votati
non con un semplice voto di maggioranza, ma con
maggioranze qualificate, voti unanimi o sistemi di rappresentazione
proporzionali (come ad Arden, di cui
parleremo nel decimo capitolo).
Il problema della Pareto ottimalità
Il termine “efficienza” implica un certo rapporto fra
input e output. L’aggettivo “efficiente”, di conseguenza,
si riferisce all’efficienza di un certo processo in relazione
a una qualche norma; può riferirsi a un sistema che
ha la massima efficienza possibile. In economia, efficienza
ha due significati: 1. efficienza tecnica, ovvero il
rapporto fra il volume (misurato in termini di qualche
unità di misurazione) dell’output rispetto agli input (o ai
costi) impiegati in quel processo per unità di tempo; 2.
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