Il Direttorio Diocesiano - L'Editoriale
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<strong>Direttorio</strong> per la celebrazione e la Pastorale dei Sacramenti nell’Arcidiocesi di L’Aquila<br />
auspicato da SC 116, OGMR 41 e ScC 4219); ad<br />
esso devono fare riferimento le diverse comunità cristiane<br />
per la scelta appropriata dei canti nei vari<br />
tempi dell’anno. <strong>Il</strong> repertorio offre pure abbondante<br />
materiale affinché le scholae cantorum possano alternarsi<br />
con l’assemblea.<br />
Nella scelta dei canti va data priorità alle parti del<br />
celebrante, ai dialoghi, alle acclamazioni e a quanto<br />
costituisce un rito che, per sua natura, richiede di non<br />
essere semplicemente recitato o proclamato. Solo in<br />
secondo luogo vengono i canti che accompagnano<br />
un rito (canto d’ingresso, di offertorio, Agnello di<br />
Dio e di comunione - cfr. OGMR 40 e 37). Compete<br />
all’intero popolo il canto del ritornello del Salmo responsoriale,<br />
dell’acclamazione prima [e dopo] la<br />
lettura del Vangelo e della Preghiera del Signore con<br />
la relativa dossologia. L’assemblea ancora, salvo casi<br />
davvero particolari, non può essere totalmente esclusa<br />
dal canto della professione di fede e del Santo.<br />
Si abbia cura della formazione e della presenza<br />
della schola cantorum (cfr. SC 114) che «esercita un<br />
proprio ufficio liturgico» (OGMR 103). Essa ha un<br />
duplice ruolo: 1) eseguire con dignità e senso artistico<br />
le parti che le sono proprie, facendosi voce e rappresentante<br />
– mentre tutti ascoltano – della comunità<br />
radunata e della Chiesa; 2) sostenere e arricchire, con<br />
il proprio specifico apporto, la partecipazione attiva<br />
dell’assemblea al canto. La presenza e l’intervento<br />
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