Il Direttorio Diocesiano - L'Editoriale
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<strong>Direttorio</strong> per la celebrazione e la Pastorale dei Sacramenti nell’Arcidiocesi di L’Aquila<br />
La preghiera del penitente che manifesta la sua<br />
contrizione e il proposito di una vita nuova sia ispi -<br />
rata ai testi della Sacra Scrittura: il Rito della Penitenza<br />
propone ben dieci formulari.<br />
L’esercizio penitenziale affidato dopo l’accusa dei<br />
peccati (soddisfazione) corrisponda alla gravità e alla<br />
natura dei peccati accusati e si concretizzi non solo<br />
nella preghiera, ma anche nella lettura o meditazione<br />
della Parola di Dio, nel servizio del prossimo e nelle<br />
opere di misericordia 23 .<br />
La formula di assoluzione deve essere proclamata<br />
dal ministro nella sua interezza e in modo che sia<br />
udita dal penitente. Mentre dice la formula il ministro<br />
tiene stese le mani sul penitente 24 . I confessori abbiano<br />
un atteggiamento di accoglienza di fronte alle situazioni<br />
matrimoniali irregolari (conviventi, sposati solo civilmente,<br />
separati/divorziati risposati); tuttavia a<br />
nessun confessore è lecito andare contro le indicazioni<br />
del Magistero ecclesiale circa i casi in cui non può<br />
essere data l’assoluzione sacramentale.<br />
Circa il caso eccezionale del rito per la riconciliazione<br />
di più penitenti con la confessione e l’assoluzione<br />
generale 25 , occorre attenersi alle disposizione del<br />
CIC, cann. 961-963 e del Motu Proprio di papa Gio -<br />
vanni Paolo II Misericordia Dei (7 aprile 2002).<br />
23 RP, Introduzione 18.<br />
24 RP, Introduzione 19.<br />
25 cfr. RP, Introduzione 31-35 e 60-66.<br />
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