Il Direttorio Diocesiano - L'Editoriale
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<strong>Il</strong> Sacramento del Matrimonio<br />
stessi, in tali circostanze, rendano impossibile quella<br />
celebrazione che peraltro chiedono”.<br />
2. La Celebrazione azione comunitaria<br />
In quanto realtà ecclesiale, poiché il Matrimonio<br />
è ordinato alla crescita e alla santificazione del Popolo<br />
di Dio, la sua celebrazione ha un carattere comunitario<br />
che coinvolge la partecipazione piena, attiva e responsabile<br />
di tutti i presenti al Rito, secondo il<br />
ministero proprio: degli Sposi anzitutto, come ministri<br />
e soggetti della Grazia; del Sacerdote (o del Diacono),<br />
nella sua veste di Presidente dell’Assemblea sacramentale<br />
liturgica, di teste qualificato della Chiesa<br />
(nel caso di Matrimonio concordatario, anche di rappresentante<br />
dello Stato); dei testimoni, non solo<br />
garanti di un atto giuridico, ma rappresentanti<br />
qualificati della Comunità cristiana; dei parenti, amici<br />
e altri fedeli, quali membri di una Assemblea che manifesta<br />
e vive il Mistero di Cristo e della Chiesa.<br />
3. Attenzioni celebrative<br />
<strong>Il</strong> Parroco, coadiuvato dai suoi più diretti collaboratori<br />
nella Liturgia, si faccia carico di alcune semplici<br />
ma preziose attenzioni, utili a favorire il clima adatto<br />
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