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Il Direttorio Diocesiano - L'Editoriale

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<strong>Direttorio</strong> per la celebrazione e la Pastorale dei Sacramenti nell’Arcidiocesi di L’Aquila<br />

lizzato nel defunto, a donare la speranza di incontrarlo<br />

ancora nel Regno di Dio, a ravvivare la pietà e ad<br />

aprire alla testimonianza (cfr. Rito delle Esequie, n.<br />

11). Tuttavia, è possibile ricordare con sobrietà la vita<br />

del defunto, soprattutto in relazione alla vita cristiana<br />

(cfr. n.12 di queste Norme).<br />

È opportuno tenere la Preghiera dei fedeli che non<br />

deve limitarsi a pregare per il solo defunto, ma deve<br />

abbracciare tutte le realtà ecclesiali e sociali. Nel caso<br />

in cui le invocazioni vengano preparate da parenti o<br />

da amici, il celebrante, prima della celebrazione delle<br />

Esequie, deve conoscerle, correggerle ed ordinarle in<br />

modo corretto secondo le norme liturgiche.<br />

Per quanto riguarda i canti è opportuno eseguire i<br />

più comuni, che dovrebbero rispondere, per contenuto,<br />

alla fede professata. Si deve comunque evitare di<br />

escludere l’assemblea dalla partecipazione piena all’Eucarestia.<br />

Dopo il Commiato, il celebrante può pronunciare<br />

eventuali parole di cristiano saluto nei riguardi del<br />

defunto (cfr. Rito delle Esequie, n. 74).<br />

Gli altri tipi di interventi (parenti, amici, autorità,<br />

ecc.) sono vietati in Chiesa, ma possono essere tenuti<br />

fuori da essa, ad es. nella piazza davanti alla Chiesa o<br />

al Cimitero.<br />

Dove c’è l’usanza che il Sacerdote accompagni il<br />

defunto al cimitero, sarebbe opportuno mantenerla<br />

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