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Renzo Novatore SONO LA MIA CAUSA - Hop Frog

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Bisogna che la rivolta dell' "io" si espanda, si allarghi, si generalizzi!<br />

Noi — i precorritori del tempo — abbiamo già acceso i fari!<br />

Abbiamo acceso le torce del pensiero.<br />

Abbiamo brandito la scure dell'azione. E abbiamo infranto. Abbiamo scardinato!<br />

Ma i nostri "delitti" individuali devono essere l'annuncio fatale della grande tempesta<br />

sociale.<br />

Quella grande e tremenda tempesta che frantumerà tutti gli edifici delle menzogne<br />

convenzionali, che scardinerà i muri di tutte le ipocrisie, che ridurrà il vecchio mondo in un<br />

mucchio di macerie e di rovine fumanti!<br />

Perché è da queste macerie di dio, della società, della famiglia e dell'umanità, che potrà<br />

nascere rigogliosa e festante la nuova anima umana. Quella nuova anima umana che sulle<br />

rovine di tutto un passato canterà la nascita dell'uomo liberato: dell’ "io" libero e grande.”<br />

potrei sommergere queste pagine di citazioni e avvertimenti del <strong>Novatore</strong> a riguardo, meriterebbe di più<br />

soffermarsi su alcuni punti cardine del suo pensiero,ma lo spazio a disposizione non me lo consente come<br />

vorrei.<br />

“Il mio non è un pensiero o una teoria,ma uno stato d'animo,un modo particolare di sentire.Quando sentirò il bisogno di<br />

mettere decisamente in libertà i miei Centauri ed i miei furenti stalloni,sarà intorno a me un'orgia pazza d'amore e di<br />

sangue,perchè io sono-lo sento-ciò che gli abitanti delle paludi morali della società chiamano “delinquente comune”.<br />

Ah!<strong>Novatore</strong> tocca qui un nervo scoperto.In pochi possono - senza avere un brivido di terrore e raccapriccio<br />

ipocrita-leggere e sostenere il messaggio di unicità che viene esposto in maniera così concreta quanto<br />

poetica.In pochissimi riescono a condividere il fatto che un “delinquente comune” possa essere considerato<br />

un'anarchico.<br />

Il prigioniero politico ha dalla sua la solidarietà dei compagni(e qui bisognerebbe aprire una parentesi su<br />

cosa si intende per solidarietà,ma mi riservo per ora qualche momento di salute),gli stessi compagni che,<br />

seppur sbandierando l'annientamento del sistema carcerario,covano in loro,un piccolo muratore che già<br />

comincia a tirar su mattone su mattone un edificio simile a quello appena demolito -nel migliore dei<br />

casi-,altri invece le mura già le hanno tirate su da un pezzo-nel peggiore dei casi-,mura contenenti pensieri<br />

prima che persone:una psicopolizia preventiva.<br />

Alcuni compagni però non si fermano a limitare i propri pensieri e voleri,ma vogliono che questo limite sia<br />

applicato in maniera collettiva,democratica, e con ciò, impartire su scala un piano regolatore per edificare<br />

senza errori di percorso le galere dell'azione.Non potete immaginare quante braccia hanno le carceri di<br />

codesti sedicenti compagni!<br />

Utilizzare il termine compagno confonde purtroppo la questione in se.<br />

La solidarietà come dicevo è un punto di forza del movimento anarchico?<br />

Penso che idealmente lo sia,ma rimane come tale,un'idea un'astrazione.<br />

Non è questa la sede per approfondire tutto il senso della solidarietà.Ora la solidarietà -fortunatamente non<br />

in tutti i compagni,per alcuni- è un mezzo che muove solo un consenso di forza-etica da chi lo riceve,questo<br />

atto,e non come forza-attiva;funziona da motivatore e non da formula risolutiva del problema.Un rosario o<br />

una pregheria hanno lo stesso effetto.<br />

Ora,il detenuto politico ha dalla sua la massa inerme che si canalizza nella sua etica e solo a condizione di<br />

queste premesse si muove a questo scopo,che poco serve a tirarti fuori dalla galera ma che ti fa diventare un<br />

martire della causa se hai i numeri giusti.<br />

In pratica ti osservano morire e, dopo morto,alcuni canteranno messa per pareggiare i conti con la coscienza.<br />

Il delinquente comune è colui che è uscito fuori.<br />

Il delinquente del pensiero e dell'azione ha saputo osare,andare oltre!.<br />

Bruno Filippi in proposito scrive così:<br />

“Io so che vivo e che voglio vivere.<br />

E’ molto difficile mettere in azione questo voglio. Siamo circondati da un’umanità che vuole quello che vogliono gli altri.<br />

La mia affermazione isolata è delitto de’ più gravi.”<br />

(Il me faut vivre ma vie)<br />

Affermare se stesso è un crimine contro l'umanità.<br />

Il crimine più grande di cui la società si è macchiata è quello di aver tolto la possibilità e i mezzi all'individuo<br />

per comprendere e riconoscersi se stessi :<br />

E’ inutile sono bacato. La società mi ha vinto. E odio. Odio forsennatamente questa umanità bruta che mi ha ucciso, che<br />

ha fatto di me una scorza d’uomo.<br />

(ibidem)

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