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Un celiaco per amico
a cura di Serena Bedini
Le pratiche di Benessere di Aldenia
L’Avis provinciale di Bergamo, che
avendo tra i suoi scopi anche la
promozione della salute di chi
dona sangue, ha ritenuto opportuno
ricercare la celiachia tra i circa trentamila
donatori periodici che afferiscono
nelle proprie unità di raccolta. Sono
coinvolti anche gli Ospedali Riuniti di
Bergamo e – per la riconosciuta competenza
sulla celiachia ed esperienza
negli studi di screening – il professor
Carlo Catassi dell’Università Politecnica
delle Marche che è stato chiamato
come supervisore scientifico. Infine, è
12 ottobre 2011 Diagnosi&Terapia
Cosa vuol dire essere celiaci
in un mondo di non celiaci?
Incomprensioni, difficoltà quasi
quotidiane.
L’autrice, celiaca, affronta
l’argomento con ironia ed autoironia
in un modo che può appartite
leggero ma che, sotto la
patina di umorismo, nasconde
la serietà di questo argomento.
Un libro dedicato ai celiaci,
che si ritroveranno nelle disavventure
dell’autrice e le comprenderanno
con un sorriso, e,
soprattutto ai non celiaci che potranno
capire cosa sia la celiachi,
cosa voglia dire vivere da celiaci
e cosa fare, ma noprattutto cosa
non fare, quando si sia di fronte
ad un amico celiaco.
L’introduzione, affidata ad un
medico, spiega, dal punto di vista
scientifico, a coloro che non
la conoscono cos sia questa malattia
che colpisce molte più persone di quanto si pensi.
Un aiuto per i non celiaci a comprendere la celiachia e le difficoltà dei celiaci,
un modo per i celiaci per non sentisi soli e non capiti nelle loro esigenze.
SERENA BEDINI
Vive e lavora a firenze come insegnante di italiano a stranieri. Suoi interventi
compaiono sul Bollettino ITALS, rivista online dell’Università Ca’ Foscari di Venezia,
sulla Rassegna della Letteratura Italiana, La casa dei doganieri, Fronesis e
OVO-Rivista di Cultura e Arte Contemporanea. Oltre a Un celiaco per amico ha
pubblicato Stelle cadenti (ETS, 2009), Giochi (ETS, 2011). Ha vinto la XXX e XXXI
edizione del Premio Letterario Nazionale Il Portone di Pisa.
Screening per la celiachia tra i donatori di sangue
stato nominato un comitato scientifico,
con rappresentanti dell’Avis, degli
Ospedali Riuniti e dei referenti delle
ditte fornitrici dei test diagnostici.
Sono tre gli obiettivi principali che
l’Avis si propone in questo studio. Il
primo, ovviamente, è la valutazione
della presenza dell’intolleranza al
glutine e dei genotipi correlati in una
popolazione asintomatica o paucisintomatica;
il secondo riguarda l’impatto
che la celiachia non diagnosticata
può avere in relazione a un’eventuale
sideropenia nel donatore, e quindi la
celiachia
che cos’è
il glutine è una sostanza lipoproteina
che si origina, in campo acquoso, dalla
reazione di due proteine: la gliadina e
la glutenina.
Ne è ricco l’endosperma delle cariosside
di alcuni cereali: frumento, farro, segale,
kamut, orzo, bulgur, Avena*, Farro,
frik, Kamut, Spelta, seitan, Triticale che
non possono essere utilizzati per la produzione
di alimenti per celiaci.
Sono privi di glutine: Amaranto, grano
saraceno, mais, miglio, riso, legumi (fagioli,
lenticchie e piselli), castagna, patata,
sesamo, soia, sorgo, tapioca, quinoa,
manioca, ceci.
Il glutine era molto usato nell’Industria
farmaceutica per la preparazione delle pastiglie;
recentemente, in considerazione
del sempre maggior numero di intolleranti,
è stato quasi abbandonato.
In alcune confezioni di medicinali è
riportata lì’indicazione “privo di glutine”.
Purtroppo l’indicazione non c’è su tutti
i medicinale e quindi sovente bisogna
leggere attentamente la composizione
Federfarma per agevolare i pazienti ha
creato una sezione all’interno del suo sito
in cui è possibile, richiedendo il singolo
prodotto, sapere se contiene o meno glutine
secondo la seguente tabella:
• senza glutine: in questo caso si trat-
prevenzione di tale complicanza, infatti
l’anemia sideropenica è una delle
principali manifestazioni extraintestinali
del celiaco non a dieta; il terzo è
l’analisi dei costi diretti e indiretti che
possono essere causati dalla diagnosi
tardiva di celiachia.
La possibilità d’individuare la celiachia
in una popolazione senza sintomi è un
motivo ulteriore d’interesse per questo
studio, che, alla sua conclusione, sarà
in grado di fornire molte altre informazioni
di valore scientifico.