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Indialogo N.199 - Tagliuno

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DIARIO COMUNITÀ<br />

ha aperto il passaggio alla casa del<br />

Padre, il Regno della vita e della<br />

pace. Chi segue Gesù in questa<br />

vita è accolto dove Lui ci ha<br />

preceduto. Mentre dunque<br />

facciamo visita ai cimiteri, ricordiamoci<br />

che lì, nelle tombe, riposano<br />

solo le spoglie mortali dei nostri<br />

cari in attesa della risurrezione<br />

finale. Le loro anime – come dice<br />

la Scrittura – già ‘sono nelle mani<br />

di Dio’ (Sap 3,1). Pertanto, il modo<br />

più proprio ed efficace di onorarli<br />

è pregare per loro, offrendo atti di<br />

fede, di speranza e di carità. In<br />

unione al Sacrificio eucaristico,<br />

possiamo intercedere per la loro<br />

salvezza eterna, e sperimentare la<br />

più profonda comunione, in attesa<br />

di ritrovarci insieme, a godere per<br />

sempre dell’Amore che ci ha<br />

creati e redenti”.<br />

Il filo conduttore della predicazione<br />

tenuta da un padre monfortano<br />

ha avuto come riferimento fondamentale<br />

“la Speranza cristiana”.<br />

L’apostolo S. Paolo, da convinto e<br />

focoso persecutore dei cristiani,<br />

dopo la conversione, si è trasformato<br />

nel più deciso e completo<br />

conoscitore e annunciatore della<br />

salvezza operata da Gesù Cristo.<br />

E’ lui che nella lettera ai Romani<br />

annuncia: “Fratelli, la speranza non<br />

delude, perché l’amore di Dio è<br />

stato riversato nei nostri cuori per<br />

mezzo dello Spirito Santo che ci è<br />

stato dato” (5,5). Nella lettera ai<br />

cristiani di Tessalonica dice: “fratelli<br />

, non vogliamo lasciarvi nell’ignoranza<br />

circa quelli che sono morti,<br />

perché non continuiate ad affliggervi<br />

come gli altri che non hanno<br />

speranza” (4,13). L’apostolo<br />

Giovanni ci indica come trasformare<br />

questa speranza in certezza:<br />

“Carissimi, noi sappiamo che<br />

siamo passati dalla morte alla vita,<br />

perché abbiamo amato i fratelli.<br />

Chi non ama rimane nella morte”<br />

(1a Gv. 3,14).<br />

La partecipazione dei fedeli alle<br />

celebrazioni è stata numerosa. Un<br />

po’ scarsa la preparazione attraverso<br />

il sacramento della<br />

Riconciliazione sia da parte dei<br />

ragazzi che degli adulti. In particolare<br />

alle confessioni di giovedì sera<br />

29 ottobre precedute dalla<br />

preparazione comunitaria e con la<br />

presenza di numerosi confessori.<br />

Domenica 8 novembre 2009<br />

59° GIORNATA DEL<br />

RINGRAZIAMENTO PER LA<br />

TERRA, L’AMBIENTE E IL CREATO<br />

Quando doniamo anche solo una<br />

caramella ad un bambino, la sua<br />

mamma si fa premura di<br />

ricordargli di dire “grazie”, se per<br />

caso il bambino non lo fa<br />

spontaneamente.<br />

Sentirci dire “grazie” quando<br />

doniamo qualcosa o aiutiamo<br />

qualcuno ci fa piacere. E’ una<br />

parola dolce che gratifica e, se è<br />

Fotto Vezzzzollii<br />

sincera, vale più di tante cose. Il<br />

“grazie” non deve essere una<br />

formalità e nemmeno una semplice<br />

regola di buona educazione ma<br />

una espressione spontanea e<br />

genuina di gratitudine che dimostra<br />

quanto ci è gradito il dono<br />

ricevuto e quanto apprezziamo il<br />

gesto di chi ha pensato a noi.<br />

Se questo rapporto di riconoscenza<br />

tra le persone lo sentiamo<br />

così doveroso e apprezzato, come<br />

dovrebbe essere il nostro atteggiamento<br />

verso il Signore che ci<br />

ha donato tutto e si è donato<br />

tutto a noi? Se siamo sinceri dobbiamo<br />

riconoscere che ci capita<br />

spesso di chiedergli tante cose e<br />

raramente di dirgli “grazie”.<br />

Questa giornata del ringraziamento<br />

ha voluto offrirci l’occasione<br />

per riconoscere ed ammirare<br />

quanto di bello e di buono il<br />

Signore ci offre attraverso i frutti<br />

della terra e la bellezza del creato.<br />

Il presidente della sezione dei<br />

Coltivatori Diretti di Castelli<br />

Calepio, signor Fiorenzo Lazzari,<br />

ha proposto e ottenuto dalla<br />

<strong>Indialogo</strong> n. 199<br />

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