N. 5 - Maggio 2007 P oste Italiane S. p. A. - Parrocchia di Chiari
N. 5 - Maggio 2007 P oste Italiane S. p. A. - Parrocchia di Chiari
N. 5 - Maggio 2007 P oste Italiane S. p. A. - Parrocchia di Chiari
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
12<br />
Segni <strong>di</strong> un mondo che cambia.<br />
Segni <strong>di</strong> un mondo che <strong>di</strong>venta<br />
sempre più piccolo perché<br />
le nuove tecnologie consentono <strong>di</strong><br />
abbattere il tempo e lo spazio. Segni<br />
<strong>di</strong> un mondo che <strong>di</strong>venta sempre<br />
più grande perché il continuo spostarsi<br />
<strong>di</strong> persone mette a confronto<br />
con culture e tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>verse. Se<br />
una volta un girotondo del genere<br />
poteva nascere solo dalla penna <strong>di</strong><br />
Gianni Rodari, come rappresentazione<br />
gioiosa <strong>di</strong> un futuro <strong>di</strong> pace,<br />
adesso è facile, nei giar<strong>di</strong>ni delle<br />
scuole, vedere giocare bambini che<br />
vengono da Paesi <strong>di</strong>versi. Uniti dalla<br />
magia del gioco e del crescere insieme.<br />
Anche dove ce li aspetteremmo<br />
<strong>di</strong> meno, come nella scuola dell’Infanzia<br />
Mazzotti-Bergomi.<br />
Proprio recentemente ho avuto occasione<br />
<strong>di</strong> mettere piede nella nuova<br />
struttura (nuova per me, perché<br />
non c’ero ancora stato, dalla costruzione<br />
della “stella”) e <strong>di</strong> scambiare<br />
quattro chiacchiere con suor Giovanna,<br />
con l’intenzione <strong>di</strong> conoscere<br />
meglio come vengano accolti i<br />
bambini non italofoni. Già, una piccola<br />
precisazione: preferisco parlare<br />
<strong>di</strong> “non italofoni” (cioè che non<br />
sono <strong>di</strong> madrelingua italiana) più<br />
che <strong>di</strong> “extracomunitari”, date le <strong>di</strong>mensioni<br />
che ha assunto l’Unione<br />
Europea, o <strong>di</strong> “stranieri”, che per<br />
alcuni rischia <strong>di</strong> assumere un tono<br />
troppo <strong>di</strong>spregiativo.<br />
Suor Giovanna mi racconta, prima<br />
<strong>di</strong> tutto, che la scuola è stata voluta<br />
dalla città <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> e dai clarensi, e<br />
che la scuola stessa non può che essere<br />
un servizio per coloro che abitano<br />
a <strong>Chiari</strong>. Un servizio che tiene<br />
presenti i valori cristiani e l’attenzione<br />
ai più deboli e che, per sua natura<br />
stessa, nell’essere vissuto non<br />
può venire meno a questa identità.<br />
Provo a spiegarmi meglio: al <strong>di</strong><br />
là delle definizioni <strong>di</strong> scuola paritaria,<br />
ente morale o tutto quello che<br />
ci si vuole attaccare <strong>di</strong>etro, la scuola<br />
Mazzotti Bergomi nasce da solide<br />
fondamenta cristiane. Dal cristianesimo<br />
prende lo spirito <strong>di</strong> accoglienza,<br />
ma nel suo accogliere<br />
non può venire meno al<br />
suo essere cristiana.<br />
I genitori questo lo sanno.<br />
Sanno che quando<br />
arrivano a scuola i bambini<br />
si trovano davanti<br />
una statua <strong>di</strong> Maria che<br />
allarga le braccia per accoglierli.<br />
Sanno che nei<br />
tempi forti (in preparazione<br />
al Natale e alla Pasqua)<br />
si parla <strong>di</strong> Gesù e<br />
del suo messaggio. Sanno<br />
questo, ma scelgono<br />
comunque <strong>di</strong> mandare<br />
lì i loro bambini, perché<br />
sanno anche che si troveranno<br />
bene con gli altri,<br />
che avranno occasioni<br />
e stimoli per imparare<br />
e crescere.<br />
Degli oltre 230 bambini<br />
che la scuola accoglie, i<br />
a cura <strong>di</strong> Paolo Festa<br />
“Lasciate che i bambini<br />
vengano a me”<br />
L’esperienza della scuola Mazzotti-Bergomi<br />
nell’accoglienza dei bambini non italofoni<br />
non italofoni sono 17: 13 sono ortodossi,<br />
uno induista e 3 musulmani.<br />
Se preferiamo parlare <strong>di</strong> nazioni<br />
d’origine, la maggior parte sono<br />
rumeni. Ad<strong>di</strong>rittura, i genitori stessi<br />
hanno fatto opera <strong>di</strong> passaparola,<br />
per invitare famiglie amiche residenti<br />
a <strong>Chiari</strong> ad inscrivere alla Mazzotti-Bergomi<br />
i loro bambini. Tutti giocano,<br />
insieme con gli altri, negli spazi<br />
comuni e nel cortile. Tutti, a loro<br />
modo, rendono presente un pezzettino<br />
<strong>di</strong> quel grande girotondo, capace<br />
<strong>di</strong> abbracciare tutto il mondo.<br />
Certo, per riuscire a “raccontare”<br />
davvero come i bambini, soprattutto<br />
i più piccoli, vengono accolti all’interno<br />
dell’istituzione scolastica, non<br />
possiamo fermarci a quello che fa la<br />
Mazzotti-Bergomi, che qualcuno potrebbe<br />
in<strong>di</strong>care come un meraviglioso<br />
caso isolato, “un’isola felice”. Dovremo<br />
anche conoscere quello che<br />
avviene all’interno della scuola statale,<br />
dove ci confrontiamo con numeri<br />
e realtà <strong>di</strong>verse. Avremo modo<br />
<strong>di</strong> farlo, già dal prossimo mese. Per<br />
ora lasciamo suor Giovanna e le altre<br />
maestre al loro lavoro, impegnate<br />
in quella stupenda e <strong>di</strong>fficile sfida<br />
che è l’educazione.<br />
E lasciamo i bambini al loro girotondo,<br />
“con le mani nelle mani, sui paralleli<br />
e sui meri<strong>di</strong>ani”. <br />
Girotondo in tutto il mondo<br />
Filastrocca per tutti i bambini,<br />
per gli italiani e per gli abissini,<br />
per i russi e per gli inglesi,<br />
gli americani ed i francesi,<br />
per quelli neri come il carbone,<br />
per quelli rossi come il mattone,<br />
per quelli gialli che stanno in Cina<br />
dove è sera se qui è mattina,<br />
per quelli che stanno in mezzo ai ghiacci<br />
e dormono dentro un sacco <strong>di</strong> stracci,<br />
per quelli che stanno nella foresta<br />
dove le scimmie fan sempre festa,<br />
per quelli che stanno <strong>di</strong> qua o <strong>di</strong> là,<br />
in campagna od in città,<br />
per i bambini <strong>di</strong> tutto il mondo<br />
che fanno un grande girotondo,<br />
con le mani nelle mani,<br />
sui paralleli e sui meri<strong>di</strong>ani<br />
Gianni Rodari