N. 5 - Maggio 2007 P oste Italiane S. p. A. - Parrocchia di Chiari
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20<br />
Madre Cristina<br />
50 anni in convento!<br />
spiegare la vocazione?<br />
È come spiegare<br />
“Come<br />
l’inizio <strong>di</strong> un amore: te lo<br />
trovi addosso senza neanche sapere<br />
come e perché”. Così mi risponde<br />
madre Cristina quando le chiedo <strong>di</strong> illustrarmi<br />
la sua scelta <strong>di</strong> vita. E prosegue:<br />
“È proprio vero che Dio chiama<br />
quando vuole! Io avrò avuto 14 anni<br />
quando andai a trovare mia nonna<br />
Enrichetta ricoverata in ospedale. Ed<br />
in uno <strong>di</strong> quei lunghi corridoi intravi<strong>di</strong><br />
una suora che si accostava agli<br />
ammalati e così, molto semplicemente,<br />
li assisteva. Mi balenò un pensiero:<br />
però, mi piacerebbe… Subito lo<br />
allontanai, quel pensiero. Ma neanche<br />
le sagre che continuai a frequentare<br />
riuscivano a farmi <strong>di</strong>menticare<br />
quell’idea, anzi! La chiamata <strong>di</strong> Dio<br />
si fece più insistente, quasi una persecuzione,<br />
tanto che alla fine… capitolai.<br />
Era l’otto settembre, festa della<br />
Madonna, quando decisi <strong>di</strong> iniziare<br />
un vero cammino”.<br />
Suor Cristina ricorda ora sorridendo<br />
il momento in cui dovette <strong>di</strong>rlo ai genitori.<br />
Si rendeva conto che per loro<br />
significava un doppio sacrificio: una<br />
figlia che si allontanava, ma anche<br />
un aiuto pratico, concreto, essendo<br />
la seconda <strong>di</strong> cinque figli, che veniva<br />
meno. Serviva la loro firma per entrare<br />
in convento, ma tanto fece e pregò<br />
che alla fine il padre cedette e... firmò.<br />
La mamma resistette ancora un<br />
poco, ma alla fine non solo accettò la<br />
decisione della figlia, ma certamente<br />
poi ne fu fiera fino alla morte.<br />
Era il primo maggio 1957 quando<br />
Delfina Verzeletti (questo è il nome<br />
anagrafico <strong>di</strong> madre Cristina) entrò<br />
nel convento Casa Madre <strong>di</strong> Brescia<br />
come Piccola Ancella, poi come aspi-<br />
rante, successivamente come postulante<br />
e novizia. E nel 1962 ecco arrivare<br />
la prima professione ed il primo<br />
servizio presso la Casa <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong> Brescia<br />
(una casa <strong>di</strong> riposo) per assistere<br />
le persone anziane.<br />
Un servizio durato 25 anni, fino al<br />
1987, quando venne trasferita alla<br />
Poliambulanza <strong>di</strong> Lumezzane, nel reparto<br />
chirurgia. Dall’agosto 2003 è a<br />
Bagolino, e presta la sua opera presso<br />
la Casa <strong>di</strong> Riposo del paese.<br />
Qualche rimpianto?<br />
“Assolutamente no” risponde. “Come<br />
si può rimpiangere <strong>di</strong> aver seguito la<br />
volontà <strong>di</strong> Dio?”<br />
I bambini <strong>di</strong> San Giovanni<br />
Elia Facchetti<br />
La settimana più importante per i Cristiani è la settimana Santa che nel<br />
triduo pasquale commemora la morte e risurrezione del Signore per la<br />
salvezza <strong>di</strong> tutti gli uomini. Anche quest’anno, la Comunità Cristiana<br />
Clarense la sera del venerdì Santo è stata chiamata a partecipare alla<br />
processione per le vie della città dove erano rappresentate tutte le stazioni<br />
della Via Crucis. È bello vedere come ogni citta<strong>di</strong>no si sia impegnato<br />
per rendere in modo originale e veritiero tutti i momenti più importanti<br />
della Passione <strong>di</strong> Cristo. Fra tutte le stazioni una spiccava sulle<br />
altre per la sua tenerezza mista a serietà e senso <strong>di</strong> devozione: era quella<br />
della condanna a morte <strong>di</strong> Gesù.<br />
I protagonisti erano i bambini <strong>di</strong> San Giovanni, una comunità viva e in<br />
piena attività che accoglie sempre con interesse e organizzazione le prop<strong>oste</strong><br />
della <strong>Parrocchia</strong> e che quest’ anno grazie a questa occasione ha<br />
avuto modo <strong>di</strong> presentare ai clarensi le sue nuove “reclute”!<br />
Lo spirito generazionale da noi è ora più vivo che mai e da sempre sia<br />
gran<strong>di</strong> che piccini si impegnano per far fiorire questa nostra bella chiesetta<br />
che ci riunisce e ci fa sentire più forte il fatto <strong>di</strong> essere fratelli uniti<br />
sotto il nome <strong>di</strong> Cristo Gesù.<br />
Gruppo <strong>di</strong> S. Giovanni