Ospedale dei Castelli: lavori fantasma - il Caffè

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4 La paghiamo noi tutti per curare le strade regionali, tipo Pontina e Nettunense, e fra un po' anche quelle provinciali. Ma non ci fa sapere se e come può e intende agire per ridare un po' di decenza e sicurezza a queste vie. A fine ottobre è stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione dell'Azienda Strade Lazio, Astral Spa, con tanto di presidente politico, Tommaso Luzzi (centrodestra), che succede a Giovanbattista Giorgi da Sezze (centrosinistra). Che idea si è fatto dell'attuale rete stradale di sua competenza e come ritiene di poter intervenire per migliorare la situazione delle strade regionali, in particolare sulla 148 Pontina e sulla Nettunense? Ha già dei progetti o delle ipotesi operative? Silenzio. Il cortese ufficio stampa della Spa pagata dai cittadini declina ogni richiesta di informazioni per ora. Quello che si sa è che stanno davvero messi male, senza fondi. Da luglio la Regione non gli dà più soldi. Ora si parla di una ricapitalizzazione, ossia una nuovo sostanziosa iniezione di denaro pubblico nelle casse della Spa. Come ha spiegato lo stesso Luzzi, hanno sul groppone 53 milioni di fatture da pagare, mentre aspettano ben 131 milioni di euro dalla Regione. «I problemi di Astral derivano da una sofferenza di cassa e da contenziosi per una cifra variabile fra i 25 e i 60 milioni di euro – ha spiegato l'Assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici Luca Malcotti –; c'è una contabilità tenuta in passa- to in maniera pittoresca, per questo da luglio abbiamo bloccato tutti i trasferimenti». Si capisce che in acque così incerte e agitate i nuovi vertici dell'Astral siano prudenti, ma è grave che neghino informazioni sulle loro attività istituzionali. Se l’incarico è troppo gravoso, se non hanno VIABILITÀ n. 232 - dal 15 dicembre 2011 all’11 gennaio 2012 Cosa farà il nuovo vertice dell’Azienda regionale strade Lazio per le nostre strade? Non rispondono. Perché questo tabù? Astral, sulla sicurezza stradale tutti zitti La situazione della Spa è molto complicata, tra debiti e contenziosi. Se non hanno i mezzi, si dimettano Un dirigente confida: i catarifrangenti sono un lusso. La Monti Lepini ferma? Colpa della burocrazia TOMMASO LUZZI Nuovo presidente dell’Astral mezzi, se non ce la fanno, si dimettano. Possibile che prima di accettare simili incarichi non si siano preparati, non abbiano valutato la situazione? Siamo costretti a rischiare l'incolumità e perdere tempo, con conseguente danno all'intero sistema economico regionale e alla qualità della vita. Perché tanti tabù in certi palazzi? Questo black out informativo dai capi politici della Spa regionale si riversa sui tecnici e li imbavaglia. «Guardi, se non sento l'amministratore delegato e il presidente del cda, non posso parlare, non se la prenda», ci ha risposto uno dei massimi dirigenti dell'Astral. Un suo collega invece parla e ci conferma che persino i catarifrangenti sono ormai un lusso, ma chiede il massimo riserbo e l'anonimato. Fa sapere che il completamento Le arterie stradali dei Castelli Romani tra incertezza del futuro e problemi infrastrutturali del presente? Certamente sì. Le “lingue d’asfalto” del comprensorio vivono un periodo di alti e bassi e avrebbero bisogno di una sterzata decisiva in termini di investimenti e di manutenzione. Tante le fiere delle belle intenzioni, pochi i risultati fattivi in termini di sicurezza stradale. Una programmazione più concreta e meno burocratica non farebbe male in un territorio in continua espansione urbanistica e demografica. Si prenda l’Appia Bis, la famosa Tangenziale dei Castelli, che agevolerà il collegamento con Roma e i flussi tra Albano, Ariccia e Genzano: ci sono voluti quasi dieci anni (2001-2010) per inaugurare il primo tratto albanense di due km, nemmeno un quarto dei 9 km del tracciato, ripartito in tre gallerie e due viadotti. E ora si sta lavorando sul secondo stralcio, che dovrebbe essere completato nel 2012, almeno sulla carta. Tanti bei progetti anche per la Nettunense, strada regionale, che taglia l’area bassa di Marino, Castel Gandolfo, Ariccia, Albano e Lanuvio. Il traffico caotico e la sicurezza sono i suoi talloni d’Achille e nel tentativo di prendere “due piccioni con una fa- della via dei Monti Lepini, a Sezze, «è a buon punto, come progetto e come finanziamento». Per ricongiungere i due tronconi di questa strada regionale strategica per la provincia pontina, manca solo un chilometro di tracciato. «Ma i lavori sono fermi per un iter buorocratico piuttosto tortuoso – spiega il dirigente Astral non imbavagliato – tra Regione e Acqualatina. Per il resto è tutto pronto ed abbiamo i soldi (circa 6-7 milioni di euro)». Sulla Pontina e Nettunense, invece, il manager regionale conferma il vergognoso scaricabarile tra enti: le Province di Roma e Latina, incaricate della manutenzione ordinaria, si rimpallano le responsabilità e i lavori con l'Astral, deputata invece alla manutenzione straordinaria. E così, le strade vanno in malora e semplici inteventi si trasformano in piccole calamità. Cosa stanno facendo? L'Astral è una tomba: «Non so che dirle – ha detto a denti stretti uno dei capi tecnici che si occupa della 148 - mi dispiace, ma non sono autorizzato e in merito a queste notizie non me la sento... e poi in questo periodo già abbiamo tanti problemi e qualunque cosa dici... per carità!». Per carità, davvero. L'Astral ha speso soldi dei contribuenti per farsi pubblicità sui giornali, ora è al verde e Il Caffè gli darebbe voce gratutitamente, ma loro niente, non comunicano. Cosa c'è da nascondere? La situazione è grave, d'accordo, e sulla “contabilità pittoresca” eventualmente si tratta di interpellare Titta Giorgi, il predecessore di Luzzi. Ma su cosa e come fare ora, i cittadini meritano risposte. E ora ancora di più, visto che, con la nuova manovra del Governo Monti, le strade provinciali passeranno all'Astral. Francesco Buda Appia bis, Squarciarelli, rotonde sulla Nettunense, via dei Laghi... Strade incerte ai Castelli Nettunense, rotatoria fantasma va” l’Astral, Azienda Strade Lazio, ha progettato ambiziose rotatorie nel tratto marinese, che incrocia il Divino Amore, e in quello gandolfino all’altezza delle “Quattro Strade”. Ora bisognerà vedere l’erogazione dei finanziamenti dalla Pisana, che recentemente ha chiuso i rubinetti. Anche la Provincia di Roma, per quel che ne rimarrà dopo la riforma Monti, ha il suo bel da fare per la manutenzione della bella ma dannata Via dei Laghi, che da Ciampino si incastona in maniera fascinosa fino a Velletri. Recentemente è stata inaugurata la maestosa rotatoria di Rocca di Papa, ma c’è ancora molto da lavorare per toglierle l’icona di “Strada più pericolosa del Lazio”. Per tre arterie da “rivedere”, ce n’è un’altra in creazione: il progetto di razionalizzazione “Squarciarelli”. Il piano di tracciato, che da Rocca di Papa scenderà per 12 km fino a Ciampino all’altezza dell’Anagnina, è nato tra le polemiche dei residenti sotto la Giunta Marrazzo e, nonostante i ritardi, è in fase di realizzazione con l’ok dei Comuni interessati, Provincia e Regione. Più spediti, invece, gli interventi a Rocca di Papa (via Barozze), Marino (via Sant’Anna) e Ciampino (zona Mola Cavona). Marco Montini Poche notizie sul progetto di rotatoria, previsto al posto dellʼattuale incrocio semaforico tra via Nettunense e via del Divino Amore, nel Comune di Marino. Lʼintervento dovrebbe realizzarlo lʼAstral, ma finora dei lavori nemmeno l'ombra. Il problema sembra essere un autolavaggio e il distributore di benzina su bordo strada: sarebbero troppo vicini alla progettata e annunciata rotatoria. Cosa succede? Hanno risolto? A quando la realizzazione dell'opera?
n. 232 - dal 15 dicembre 2011 all’11 gennaio 2012 VIABILITÀ Il degrado in cui versa la 148 provoca pericoli inverosimili: al km 35 la strada è diventata pericolante. Si corre ai ripari La Pontina crolla. E nessuno ve lo dice Stava cedendo alle infiltrazioni di acqua. E a Latina il ponte si stava per aprire come un libro Francesco Buda Che succede là sotto? Come mai queste code? Se lo domandano da ottobre migliaia di persone costrette a snervanti ingorghi, che tra l'altro rallentano anche l'economia, sulla Pontina al km. 35. In effetti lì c'è un cantiere, dove però sembra non muoversi nulla. E invece i lavori in corso ci sono eccome. E meno male! Di che si tratta? «Strada pericolante, l'acqua se stava a magna' l'asfalto e tutto sotto, stiamo facendo un rinforzo». Parola di un addetto ai lavori che abbiamo raggiunto sul cantiere. Ecco perché dalla macchina non si capisce che caspita facciano camion e ruspe. Semplice e assurdo, il problema è sotto: stavolta il rischio e il degrado sono così gravi che si è resa necessaria una barriera di pietre addosso alla spalletta di terra che tiene in piedi tutto. Chissà quanto mancava ad un rovinoso cedimento. Anche a questo può portare TENUTO IN PIEDI COI BULLONI Il ponte di Borgo Piave, Latina: la struttura delle rampe si stava divaricando SR 148, DIREZIONE SUD DOPO LO SVINCOLO PER ARDEA Si è reso necessario bloccare i cedimenti con una barriera di pietra 462 l'abbandono in cui versa la 148, mentre i politici annunciano che diventerà una moderna autostrada e rinviano – soprattutto le Province di Roma e Latina, competenti per la manutenzione ordinaria - gli interventi per renderla decente e sicura. Speriamo rimettano anche il guardrail su quel dirupo, praticamente inservibile. Altra chicca, che nessuno conosce, è il ponte di Borgo Piave, dove la 148 entra a Latina: avete mai notato quei grossi bulloni con placche di ferro sul cemento armato delle rampe? Servono a non far divaricare quei muri, li hanno dovuti “inchiavardare” con dei tiranti che passano da parte a parte, come i palazzi antichi. Intorno al 2007, infatti, si stavano aprendo come le pagine di un libro. Lo abbiamo scritto più volte: la Pontina è a pezzi. Ma ora è peggio: la Pontina crolla. Una delle più importanti strade del centrosud Italia, è pesantemente fuorilegge, pericolosa e nel degrado, con guardrail (dove ancora presenti) accartocciati e senza catarifrangenti, 5 IL CARTELLO DESCRIVE TUTT’ALTRO Dice “rifacimento del manto stradale tra km 39 e 46”. In realtà siamo al km 35 e si tratta di evitare il crollo asfalto scivoloso e che si allaga, segnaletica pericolosa o assente, illuminazione e visibilità scarsissime, cartelli pubblicitari pericolosi, abusivi e non abusivi... E i cartelli dei lavori (obbligatori per legge) dicono una cosa per un’altra: laddove sta cedendo, al km 35 sud, sul cartello Astral non c’è traccia del problema strutturale in corso e si descrivono altri lavori che riguardano un altro tratto.
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