Il Dal Molin ad Asiago? Che sparata! - Giornale dell'Altopiano
Il Dal Molin ad Asiago? Che sparata! - Giornale dell'Altopiano
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Grafica Altopiano<br />
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI<br />
l’Altopiano<br />
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO<br />
8<br />
La voce degli Comuni<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
I SAPORI<br />
DELLA<br />
TRADIZIONE<br />
N. 276 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 6 SETTEMBRE 2008<br />
<strong>Il</strong> <strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong> <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>? <strong>Che</strong> <strong>sparata</strong>!<br />
<strong>Il</strong> sindaco di <strong>Asiago</strong>: “La proposta di Porto è irrealizzabile, forse non dovrei neanche commentarla”<br />
<strong>Asiago</strong> Con il concerto di<br />
Katia Ricciarelli si chiude<br />
una stagione ricca di eventi<br />
Gallio La<br />
grande festa<br />
dei campioni<br />
Ad Ugine per<br />
rinsaldare il<br />
legame con<br />
gli emigranti<br />
pag. 12 e 28<br />
Canove Un “Gratta e<br />
Vinci” da 10.000 euro<br />
Enego Gite in fuoristr<strong>ad</strong>a,<br />
ma nel rispetto della natura<br />
pag.9<br />
pag. 10<br />
Rotzo Solo case per resi- 9<br />
denti e aumenta la natalità pag.<br />
pag. 16<br />
Lusiana Uno stemma da 13<br />
far vedere e valere pag.<br />
Scuola<br />
Paiola nuovo<br />
dirigente<br />
dell’Istituto<br />
superiore<br />
Si inaugura il<br />
nuovo Liceo<br />
pag. 17<br />
Elisa sogna la corona<br />
Da Conco a Salsomaggiore per le finali del concorso<br />
Giochi<br />
pag. 16<br />
I patiti del Fantacalcio<br />
Ad <strong>Asiago</strong> una<br />
quarantina di squ<strong>ad</strong>re<br />
Hockey Ghiaccio<br />
Michele Strazzabosco a Cortina<br />
ma <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong> arriva Mika Lehtinen<br />
pag. 23<br />
pag. 15<br />
Le interviste di<br />
don Marco<br />
Elena Donazzan<br />
TURI- “Credo<br />
SMO<br />
nell’esempio e<br />
nell’educazione”<br />
pag. 17<br />
Trofeo<br />
l’Altopiano<br />
In campo per<br />
stringere pag. 27 un<br />
legame<br />
d’amicizia<br />
pag. 21
ATTUALITA’<br />
«La proposta di Porto di spostare<br />
il <strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong> <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>?<br />
Una simpatica provocazione».<br />
Risponde con il sorriso sulle<br />
labbra il sindaco di <strong>Asiago</strong><br />
Andrea Gios alla proposta del<br />
primo citt<strong>ad</strong>ino di Roana<br />
Mario Porto di trasferire la<br />
base americana <strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong> <strong>ad</strong><br />
<strong>Asiago</strong>.<br />
«E’ stata una mera provocazione<br />
– continua Gios – e<br />
sarebbe del tutto irrealizzabile,<br />
non solo per una questione<br />
di volontà ma anche per i problemi<br />
logistici che ne deriverebbero.<br />
Sono certo<br />
che i primi <strong>ad</strong> esserne<br />
contrari sarebbero gli<br />
americani stessi».<br />
Porto aveva proposto di<br />
trasferire la base americana<br />
all’aeroporto di<br />
<strong>Asiago</strong> dove lo spazio<br />
sarebbe stato<br />
L’ultima provocazione del sindaco<br />
di Roana, prof. Mario<br />
Porto, (cfr. “L’Altopiano” del<br />
23 agosto ’08: “Portiamo qui il<br />
<strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong>”) ha ottenuto due<br />
risultati considerevoli:<br />
1.ha riportato sotto gli occhi<br />
degli Altopianesi la penosa condizione<br />
dell’ex ospedale<br />
elioterapico di Mezzaselva,<br />
ora dismesso e inutilizzato, lanciando<br />
un appello estremo,<br />
affinchè quanto prima si possa<br />
giungere <strong>ad</strong> una sua<br />
valorizzazione.<br />
2.Ha esteso al nostro<br />
Altopiano il grande dibattito<br />
che, in maniera esemplare, la<br />
città di Vicenza sta portando<br />
avanti, ormai da due anni, in<br />
relazione al rifiuto o all’accettazione<br />
della nuova base militare<br />
americana <strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong>.<br />
Dibattito che la domenica 05<br />
ottobre ‘08 sfocerà in una consultazione<br />
popolare, in cui la<br />
popolazione di Vicenza esprimerà<br />
la sua volontà in merito<br />
alla destinazione dell’area interessata<br />
<strong>ad</strong> un uso sociale e comunitario<br />
(indicando il comune<br />
come legittimo proprietario) oppure<br />
<strong>ad</strong> un uso militare, cedendola<br />
agli Americani per la nuova<br />
base. Riconosciuto questo me-<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
sufficiente per creare strutture<br />
ed infrastrutture e per<br />
risollevare l’economia<br />
altopiansese appianando alcuni<br />
problemi come quello dell’ospedale<br />
di Mezzaselva e<br />
quello dell’aviazione da turismo.<br />
«Nonostante ritenga di non<br />
dover nemmeno discutere la<br />
proposta – prosegue Gios –<br />
sono d’accordo con Porto sul<br />
fatto che dobbiamo puntare su<br />
uno sviluppo sostenibile per incrementare<br />
la nostra economia.<br />
Ma le risorse<br />
su cui dobbiamo<br />
puntare sono<br />
l’agroalimentare,<br />
il turismo e<br />
l’ambiente».<br />
C o m e<br />
risollevare allora<br />
le sorti dell’aeroporto?<br />
«L’idea che<br />
abbiamo in mente è quella di<br />
creare un collegamento con il<br />
Trentino – spiega Gios – di<br />
concepire cioè l’aeroporto in<br />
chiave interregionale. Ho già<br />
parlato con alcuni sindaci<br />
trentini, tra cui quello di<br />
Folgaria, che ha accolto con<br />
entusiasmo la proposta. Una<br />
valorizzazione in quest’ottica<br />
sarebbe un’ottima opportunità<br />
sia per noi che per gli<br />
altopiani di Folgaria e<br />
Lavarone. Dobbiamo riportare<br />
<strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong> gli amatori del<br />
volo a vela ed i proprietari degli<br />
aerei da turismo che in Euro-<br />
8<br />
l’Altopiano<br />
Un collegamento aereo<br />
tra <strong>Asiago</strong> e il Trentino<br />
Gios sta lavorando a nuovi progetti «<strong>Il</strong> <strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong> <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>? Solo una provocazione»<br />
Una provocazione salutare<br />
rito al prof. Mario Porto, ritengo<br />
che la sua “salutare provocazione”<br />
chieda almeno un paio di<br />
precisazioni:<br />
1.A Vicenza non “si stanno facendo<br />
tante storie”, ma si sta<br />
portando avanti una grande azione<br />
civile e democratica , per dare<br />
un segnale forte di quanto sta avvenendo<br />
non solamente nella<br />
nostra città (con tutte le conseguenze<br />
negative derivanti dall’impatto<br />
di una simile operazione),<br />
ma anche a livello mondiale<br />
sul piano della corsa al riarmo e<br />
dello sfruttamento delle risorse<br />
del pianeta.<br />
Si potrà essere d’accordo o<br />
meno su questa scelta di campo<br />
per una r<strong>ad</strong>icale opzione di pace,<br />
ma non si può non riconoscere<br />
che questa aggregazione a<br />
Vicenza di donne e uomini di ogni<br />
estrazione sociale, politica e religiosa<br />
costituisca ormai un grande<br />
patrimonio di sensibilità attorno<br />
ai valori della pace, della giustizia,<br />
della solidarietà. Patrimonio<br />
prezioso da non minimizzare,<br />
ma da coltivare con cura,<br />
perché, qualunque potrà essere<br />
l’esito della base militare <strong>Dal</strong><br />
<strong>Molin</strong>, non mancherà di dare i<br />
suoi frutti.<br />
2.Mi sembra decisamente di<br />
L’OPINIONE<br />
pessimo gusto (anche nella sua<br />
valenza forzatamente provocatoria)<br />
la proposta di collocare la<br />
base militare all’aeroporto di<br />
<strong>Asiago</strong>. <strong>Che</strong> a poche centinaia di<br />
metri dal Sacrario militare si possa<br />
pensare di allestire un trampolino<br />
di lancio, da cui partiranno altri<br />
ordigni di devastazione e di<br />
morte per l’umanità mi sembra<br />
del tutto inaccettabile per la sensibilità<br />
e la memoria storica degli<br />
Altopianesi. 3.Su “l’impennata<br />
dell’economia altopianese”, definita<br />
colossale, molto ci sarebbe<br />
da dire, ma ci sarà tempo e modo,<br />
grazie anche al dibattito aperto<br />
dal prof. Mario Porto. Mi limito,<br />
per ora, semplicemente<br />
a dire che lo Stato<br />
italiano (quindi,<br />
ognuno di noi tramite<br />
le tasse) paga il<br />
41% delle spese di<br />
gestione delle basi<br />
militari americane<br />
presenti in Italia (cfr.<br />
Documenti e Studi<br />
tratti dalle relazioni<br />
del Congresso e del Senato<br />
degli Stati Uniti<br />
d’America).<br />
4.Segnalo,<br />
infine,<br />
come<br />
pa sono oltre 50 mila».<br />
«Valuteremo ora con il Cda<br />
dell’aeroporto le linee guida<br />
da seguire – conclude Gios –<br />
studiando le strategie di<br />
marketing che più si <strong>ad</strong>dicono<br />
al rilancio dell’aeroporto».<br />
Oltre a questo i progetti dell’amministrazione<br />
Gios prevedono<br />
di riportare nel capoluogo<br />
altopianese voli di linea<br />
settimanali charter che colleghino,<br />
con aerei di medie dimensioni<br />
come gli Atr, <strong>Asiago</strong><br />
con le grandi città.<br />
Luigi Frigo Bettin<strong>ad</strong>o<br />
contributo alla riflessione uno<br />
splendido documento dal titolo<br />
“Una resistenza nel segno dell’amore”,<br />
redatto dal Coordinamento<br />
dei gruppi cristiani per<br />
la pace di Vicenza. Documento<br />
che è stato distribuito in 75.000<br />
copie, soprattutto nelle parrocchie<br />
della città e della diocesi e<br />
che potrebbe essere positivamente<br />
ospitato anche da questo<br />
giornale.<br />
Antonio Santini<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
AAA Altopiano offresi<br />
per base americana<br />
Sarà anche solo una provocazione, ma l’idea di Mario<br />
Porto di candidare <strong>Asiago</strong> come luogo per realizzare<br />
il nuovo <strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong> qualche discussione l’ha<br />
suscitata. Sembra comunque non si tratti di una proposta<br />
nuova: qualcuno in passato ci aveva già fatto<br />
qualche pensiero. Sempre di una provocazione si<br />
trattava, con lo scopo principale di attirare l’attenzione<br />
sul nostro magnifico territorio e diffonderne<br />
in via indiretta l’immagine turistica. <strong>Dal</strong>l’America<br />
Alberto Carli Muller ci fa pervenire questo sue righe.<br />
Rimaste nel cassetto per due anni, le aveva<br />
scritte ancora nel dicembre 2006 inviandole poi <strong>ad</strong><br />
un noto quotidiano locale, ma mai pubblicate.<br />
“AAA Altopiano di <strong>Asiago</strong> offresi per base Americana.<br />
Si assicurano aereoporto, caserme, svaghi e soprattutto<br />
lealtà per aver liberato l’Altopiano dalla<br />
schiavitù italiana. Direi che la vicenda del <strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong> ha<br />
rotto i “coglioni” (parola da non censurare dopo il suo<br />
utilizzo da parte del Berlusca). Ogni giorno ci sono novità<br />
e proteste. Chi va a destra, chi a sinistra e chi sta in<br />
mezzo a guardare. Abbiamo capito che il governo Italiano<br />
(sia destra che sinistra) non farà mai nulla per mettersi<br />
contro gli americani. Ma non solo. Non farà mai nulla<br />
anche per difendere i nostri diritti di citt<strong>ad</strong>ini di montagna.<br />
E allora per protesta oltre chiaramente che per pubblicità<br />
occulta perchè non mettiamo un inserzione sui giornali:<br />
AAA Altopiano offresi agli Americani?<br />
Altro che Trentino, offriamoci come acc<strong>ad</strong>de nel 1400<br />
con la repubblica di Venezia agli americani e sogniamo.<br />
Non dico si starà meglio, ma sicuramente peggio di <strong>ad</strong>esso<br />
sara’ difficile. Ed ora sogniamo. Immaginate un<br />
Altopiano, i cimbri, vivere in armonia con il popolo americano,<br />
una zona franca. Altre 30.000 persone permanenti<br />
che affolleranno le giornate inutili di novembre. E non<br />
solo. Magari un giorno avremmo voli diretti per gli USA.<br />
<strong>Asiago</strong> – NYC, <strong>Asiago</strong> – Miami...<br />
Chiaramente le condizioni da porre saranno molte ma non<br />
sarà difficile. Green Card e americanizzazione di tutti i<br />
residenti altopianesi da almeno 2 generazioni come prima<br />
richiesta. Immaginiamo poi l’economia. Se va bene gli<br />
americani farebbero costriure l’autostr<strong>ad</strong>a che da Piovene<br />
Rocchette potrà arrivare fino <strong>ad</strong> Enego con uscite a Treschè<br />
Conca, Cesuna, Canove, <strong>Asiago</strong>, Gallio, Foza ed<br />
Enego appunto. Poi sarà il Trentino a voler passare sotto<br />
l’altopiano.<br />
E l’Italia? Scusate ma voi altopianesi vi sentite Italiani?”<br />
Una provocazione che forse un anno e mezzo fa<br />
avrebbe potuto sortire qualche effetto e che ora,<br />
grazie a Mario Porto, se non altro trova pubblicazione<br />
e fa comunque riflettere.<br />
l’Altopiano<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
L’Altopiano srl - Società unipersonale<br />
Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002<br />
presso il tribunale di Bassano del Grappa<br />
Telefono servizio lettori: 348 - 3138606<br />
Telefono servizio abbonati 349 - 6548872<br />
Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517<br />
E-mail: redazione.altopiano@tiscali.it<br />
info@giornalealtopiano.it<br />
Direttore responsabile: Stefania Longhini<br />
Segretaria di redazione: Silvana Bortoli<br />
In redazione:<br />
Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettin<strong>ad</strong>o, Egidio Zampese,<br />
Martina Rossi, Gerardo Rigoni, Stefano Angonese,<br />
Stefania Simi, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit<br />
Hanno collaborato:<br />
Virginia Gianello, Aurora Carli, don Marco Pozza,<br />
Antonio Santini, Paolo Volpato, Fabrizio Carnino,<br />
Ivan Rigoni, Alberto Carli<br />
Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro<br />
Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano<br />
Foto: Foto Verona - Archivio <strong>Giornale</strong><br />
Stampa: Centro Stampa delle Venezie<br />
Via Austria, 19/b - 35217 P<strong>ad</strong>ova<br />
2
ASIAGO<br />
Nel numero scorso abbiamo<br />
lanciato la proposta di Alberto<br />
Brazzale intesa <strong>ad</strong> unificare<br />
per certi versi la proposta<br />
turistica della montagna<br />
vicentina catalizzandola sotto<br />
il marchio “Alpi<br />
vicentine”; una proposta che<br />
Brazzale ha ampiamente<br />
motivato e che è vista dall’autore<br />
come una sorta di possibile<br />
soluzione per un rilancio<br />
ed un rafforzamento dell’offerta<br />
turistica.<br />
Ritenendo che essa debba<br />
essere valutata e sottoposta al<br />
giudizio ed all’analisi di chi fa<br />
del turismo la propria “missione”,<br />
abbiamo iniziato una<br />
carrellata di opinioni partendo<br />
dal presidente del Consorzio<br />
Turistico <strong>Asiago</strong> 7 Comuni,<br />
Domenico De Guio, e dall’Assessore<br />
al Turismo del Comune<br />
di <strong>Asiago</strong>, Roberto Rigoni.<br />
<strong>Il</strong> Presidente De Guio<br />
prende spunto dalla proposta<br />
di Brazzale per un’analisi<br />
<strong>ad</strong> ampio spettro del<br />
problema turismo<br />
sull’Altopiano, e non solo.<br />
.<br />
- Assessore Rigoni, come<br />
vede questa proposta, intesa<br />
come catalizzatore<br />
promozionale e pubblicitario;<br />
ha secondo lei una<br />
sua valenza, un senso “turistico”?<br />
.<br />
- Ritiene la cosa “fattibile”,<br />
anche tenendo conto<br />
dei noti e non<br />
ancora superati<br />
“campanilismi” esistenti?<br />
.<br />
- Pensa che un’operazione<br />
come questa<br />
faciliterebbe la promozione<br />
e darebbe risultati<br />
tangibili?<br />
.<br />
- E’ realizzabile una sorta<br />
di unità d’intenti e di<br />
cassa comune anche sul<br />
piano economico per creare<br />
i presupposti di<br />
fattibilità <strong>ad</strong> una promozione<br />
della nostra montagna<br />
a tutto tondo?<br />
.<br />
Cesare Pivotto<br />
LE TRINCEE DELL’ALTOPIANO<br />
ALL’ALTARE DELLA PATRIA<br />
Nell’anno in cui si celebra il 90° anniversario dalla fine<br />
della prima guerra mondiale, tra le molteplici iniziative vi è<br />
stata quella autorevole dell’Ufficio Storico dello Stato<br />
Maggiore dell’Esercito che, nell’ambito della mostra “Storia<br />
di Uomini e di Armi”, allestita all’Altare della Patria<br />
per le celebrazioni per il 147° Anniversario della costituzione<br />
dell’Esercito, ha dedicato ampio spazio all’ illustrazione<br />
di luoghi, reparti, uomini e armi protagonisti della grande<br />
guerra sul fronte italiano. E grazie alla disponibilità manifestata<br />
dal Col. Antonino Zarcone, Capo Ufficio Storico dell’Esercito,<br />
l’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi<br />
Vicentine ha potuto esporre alcuni pannelli illustrativi degli<br />
ambiti più significativi interessati dai lavori di ripristino delle<br />
trincee e dei manufatti di guerra previsti dal “Progetto di<br />
Tutela del Patrimonio storico della prima guerra mondiale<br />
– L 78/2001”: l’Ortigara, il Monte Cengio, il Pasubio e le<br />
fortezze dell’Altopiano di <strong>Asiago</strong> e delle Prealpi Vicentine.<br />
E così migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo – il<br />
Vittoriano trovandosi nel cuore di Roma è visitato ogni anno<br />
da milioni di turisti – hanno potuto conoscere la realtà storica<br />
dell’Altopiano e prendere contatto attraverso i pannelli<br />
e le brochure con un territorio che si appresta <strong>ad</strong><br />
accogliere, sempre più numerosi, i “viaggiatori nella storia”.<br />
Altamente significativo è il messaggio simbolico della<br />
presentazione, se si tiene presente che nell’ala in cui è allestita<br />
la mostra sono custodite le spoglie del Milite Ignoto,<br />
non più all’esterno dove originariamente erano state tumulate,<br />
ma nella cripta interna che è stata aperta per l’occasione. E<br />
altrettanto forte è il messaggio che la Montagna vicentina, ed<br />
in particolare l’Altopiano dei Sette Comuni, invia per rib<strong>ad</strong>ire<br />
che la storia si può conoscere e vivere sul campo, alla scoperta<br />
di un territorio che offre elementi storici e naturali unici al<br />
mondo. Paolo Volpato
ATTUALITA’<br />
Momento di molti cambiamenti<br />
ai “vertici” della scuola<br />
asiaghese, visto che dal 1° settembre<br />
sono cambiati tutti i<br />
Dirigenti Scolastici dei tre ordini<br />
di scuola presenti nel capoluogo<br />
altopianese, dalla<br />
scuola primaria a quella secondaria<br />
di primo e di secondo gr<strong>ad</strong>o.<br />
Alla guida del complesso ed<br />
articolato Istituto Superiore<br />
(nato 3 anni fa, nell’anno scolastico<br />
2005/06, dalla <br />
forzata fra l’ITC e Liceo<br />
“Pertile” e l’IPSIA “Lobbia”, e<br />
condotto con competenza e<br />
passione in quest’arco di tempo<br />
non facile dalla prof.ssa M.<br />
Giovanna Rettore) è arrivato il<br />
prof. Alfredo Paiola, nato a<br />
Castelguglielmo (RO) il 21<br />
marzo 1951 e residente a<br />
Lendinara, coniugato, già docente<br />
di diritto; negli ultimi 3<br />
anni ha intrapreso la carriera di<br />
dirigente in vari istituti del<br />
rodigino, ultimo dei quali l’I.I.S.<br />
“Colombo” di Adria, molto simile<br />
per tipologia scolastica all’istituto<br />
asiaghese.<br />
<strong>Il</strong> neo immesso in ruolo dirigente<br />
scolastico è al lavoro nella<br />
sua nuova sede solo da<br />
due giorni quando lo incontro<br />
nel suo ufficio.<br />
Prof. Paiola, come mai da<br />
Rovigo proprio <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>?<br />
“E’ stata una scelta<br />
di vita –<br />
esordisce<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
<strong>Il</strong> prof. Alfredo Paiola è il nuovo Dirigente dell’Istituto Superiore di <strong>Asiago</strong><br />
“Lavorare a stretto contatto col<br />
territorio con serietà ed impegno”<br />
- a me ed a mia moglie piace<br />
molto la montagna ed <strong>Asiago</strong><br />
è una località che conoscevo<br />
per esserci venuto varie volte<br />
in passato. Poi la sede e la<br />
tipologia dell’Istituto mi stimolava<br />
molto sotto il profilo della<br />
sfida professionale e sono<br />
molto contento di aver fatto<br />
questa scelta che, ho già avuto<br />
modo di constatare, mi consentirà<br />
di lavorare in un ambiente<br />
che definisco e ritengo privilegiato”.<br />
Quali sono le sue prime impressioni?<br />
Quali i suoi intendimenti?<br />
“Per prima cosa voglio sottolineare<br />
che mi sento un po’<br />
come uno che sale su di un treno<br />
in corsa, e che quindi intendo<br />
rispettare il lavoro fatto<br />
da chi mi ha preceduto cercando<br />
di dare il meglio di me stesso<br />
per con- tribuire <strong>ad</strong> obietti-<br />
vi comuni, in un gioco di squ<strong>ad</strong>ra<br />
che vede tutti i suoi protagonisti,<br />
da me a tutti i miei collaboratori,<br />
impegnati: se le<br />
cose andranno bene sarà merito<br />
di tutti, ciò che dovesse non<br />
funzionare sarà invece da <strong>ad</strong>debitare<br />
a me, visto che questo<br />
rientra nel ruolo che sono venuto<br />
a ricoprire. L’importante<br />
è non dimenticare che siamo al<br />
servizio dei ragazzi e che<br />
l’obiettivo e di farli crescere,<br />
dando loro la possibilità di crearsi<br />
competenze importanti per<br />
la loro vita futura. I ragazzi<br />
hanno bisogno di offerte didattiche<br />
qualificate. Sarà fondamentale<br />
lavorare a stretto contatto<br />
con il territorio, visto che<br />
la scuola ne è elemento fondamentale,<br />
collaborando con gli<br />
enti e con le realtà presenti per<br />
farla crescere nel rispetto delle<br />
aspettative del territorio e della<br />
gente; punteremo a sfruttare<br />
al massimo collaborazioni a<br />
margine, sfruttando gli spazi<br />
che l’autonomia concede, consentendo<br />
fasi operative utili a<br />
dare risposte giuste ed <strong>ad</strong>eguate”.<br />
Pof. Paiola, mi sembra di capire<br />
che guarda avanti con ottimismo!<br />
“La scuola è già ben organizzata<br />
ed in gr<strong>ad</strong>o di<br />
metabolizzare tutti i processi<br />
educativi che arrivano, ci sono<br />
le strutture, ho già avuto<br />
modo di verificare<br />
come esistano importanti<br />
risorse<br />
di personale di<br />
cui si può<br />
capitalizzare<br />
la grande disponibilità<br />
e<br />
l’attacca-<br />
<strong>Il</strong> mento prof. alla<br />
Alfredo<br />
Paiola<br />
scuola, evidentemente frutto di<br />
professionalità ma anche di<br />
qualcosa in più, che ho già riscontrato.<br />
Esistono insomma le<br />
condizioni per fare bene, tutti<br />
insieme; in questi tre anni (questo<br />
la durata del contratto, ndr)<br />
ci sono potenzialità da <br />
per puntare al miglioramento<br />
ed alla crescita della scuola,<br />
Olmi festeggiato a Venezia<br />
Presente il Consorzio Turistico con tutti i prodotti tipici<br />
<strong>Asiago</strong> e l’Altopiano sono scesi<br />
in laguna per rendere omaggio<br />
al regista Ermanno Olmi<br />
premiato con il Leone d’oro alla<br />
carriera dalla Biennale di Venezia.<br />
A vent’anni dal Leone d’oro<br />
vinto con il film “La leggenda<br />
del santo bevitore” Olmi è stato<br />
il protagonista assoluto nella<br />
serata di preapertura della 65^<br />
Mostra Internazionale d’Arte<br />
Cinematografica con la proiezione<br />
del film vincitore nel<br />
1988. L’Altopiano ha riservato<br />
al regista una grande festa<br />
alla fine della proiezione del film<br />
all’Arena di Campo San Polo<br />
con un buffet offerto a tutti gli<br />
spettatori con i prodotti tipici<br />
di <strong>Asiago</strong>, dal formaggio del<br />
Caseificio Pennar ai prodotti del<br />
salumificio San Domenico, alle<br />
marmellate dell’azienda Rigoni<br />
ed organizzato dal Consorzio<br />
Turistico in collaborazione con<br />
il Comune di <strong>Asiago</strong>, la cantina<br />
Astoria, il servizio catering<br />
Pall<strong>ad</strong>io e con l’Istituto alberghiero<br />
di <strong>Asiago</strong>.<br />
Momento più ufficiale invece<br />
a Palazzo Querini Dubois, sede<br />
della Biennale, con pietanze<br />
sempre preparate con prodotti<br />
altopianesi con interventi del<br />
maestro Manoel Oliveira, del<br />
presidente della Mostra Internazionale<br />
d’Arte Cinematografica<br />
Paolo Baratta del direttore<br />
Marco Müller, del sindaco di<br />
Uno slogan che unisce idealmente<br />
tutti i donatori “Chi<br />
dona regala il mondo” accompagnerà<br />
il “Week-end del<br />
Donatore” in programma <strong>ad</strong><br />
<strong>Asiago</strong> il 13 e 14 settembre,<br />
per festeggiare i 35 anni di<br />
fondazione dell’Aido e i 40<br />
anni dell’Avis. Due giornate<br />
con un programma particolarmente<br />
ricco, che saranno<br />
aperte da un importante incontro<br />
sul tema “La Donazione<br />
in Italia”, al quale parteciperanno<br />
esperti e ospiti<br />
prestigiosi. Alle ore 21 nella<br />
Sala della Reggenza della Comunità<br />
Montana, presentati<br />
da Giandomenico Cortese, si<br />
susseguiranno gli interventi di<br />
Valerio Alberti, direttore generale<br />
dell’Ulss n. 3,<br />
Armanda Diamatini del Centro<br />
Trasfusionale di Bassano,<br />
Leonardo Cinetto, dirigente<br />
medico di Primo Livello,<br />
Venezia Massimo Cacciari ed<br />
infine del sindaco di <strong>Asiago</strong><br />
Andrea Gios che ha sottolineato<br />
“l’appartenenza di Olmi<br />
all’Altopiano” nel donargli<br />
un’opera su legno dell’artista<br />
vicentina Marika Vicari raffigurante<br />
il sottobosco. “Ho la fortuna<br />
di vivere in un luogo dove<br />
ogni giorno posso osservare la<br />
Natura che, istante dopo istante,<br />
celebra la festa della vita. –<br />
ha dichiarato il regista - .E così<br />
deve essere ogni altra festa: una<br />
lieta occasione per vivere in<br />
pacifica confidenza, una tregua<br />
degli affanni quotidiani, una felice<br />
opportunità per renderci disponibili<br />
all’amicizia.” Una ottima<br />
riuscita quindi quella<br />
dell’altopiano in laguna tra l’altro<br />
l’unico ente territoriale che<br />
4<br />
al servizio dei ragazzi, delle famiglie,<br />
del territorio, tutti insieme,<br />
all’insegna di due cose che<br />
ritengo fondamentali: serietà ed<br />
impegno”. Cesare Pivotto<br />
sia mai stato associato alla Biennale<br />
grazie anche al fatto che<br />
Olmi, nelle sue opere, ha sempre<br />
descritto l’uomo comune,<br />
la terra, il territorio e riuscendo<br />
questa volta a far uscire dai<br />
palazzi anche la Biennale. Giusto<br />
riconoscere anche il merito<br />
della riuscita della serata alla<br />
professionalità degli organizzatori,<br />
Leonardo Longhi, Stefano<br />
Turrini e Giuliano<br />
<strong>Dal</strong>l’Oglio. Alla stampa italiana<br />
e estera presente, oltre 100 testate,<br />
è stata donata una cartella<br />
contenente una riproduzione<br />
dell’opera di Vicari, alcuni scritti<br />
di Olmi e Mario Rigoni Stern<br />
nonché il discorso ufficiale del<br />
sindaco di <strong>Asiago</strong>, oltre a<br />
depliant promozionali del territorio.<br />
Gerardo Rigoni<br />
Chi dona regala il mondo<br />
Massimo Pedrotti, primario di<br />
oculistica dell’ospedale di<br />
Vicenza, Bruno Zamberlan,<br />
presidente provinciale Aido,<br />
Enrico Iseppi, presidente provinciale<br />
Avis; presenzierà il<br />
sindaco di <strong>Asiago</strong> Andrea<br />
Gios, mentre ospite d’onore<br />
della serata sarà Ermanno<br />
Olmi, Leone d’Oro alla Carriera.<br />
<strong>Il</strong> giorno successivo,<br />
domenica 14 settembre, l’intenso<br />
programma prenderà il<br />
via al Piazzale dello St<strong>ad</strong>io del<br />
Ghiaccio con il r<strong>ad</strong>uno dei<br />
gruppi Aido e Avis con i rispettivi<br />
labari, che mezz’ora<br />
dopo sfileranno in corteo fino<br />
al Municipio di <strong>Asiago</strong> in Piazza<br />
II° Risorgimento. Alle ore<br />
10 il via alla “1^ Corsa del Donatore<br />
“Città di <strong>Asiago</strong>”, marcia<br />
non competitiva di 6 km<br />
(su un circuito di 2 km da<br />
percorrere 3 volte) attraverso<br />
il parco Brigata Regina e il<br />
centro di <strong>Asiago</strong>. Le<br />
premiazioni dei concorrenti,<br />
divisi nelle categorie uomini e<br />
donne, sono in programma<br />
alle 11, mentre a mezzogiorno<br />
in Duomo S. Matteo verrà<br />
celebrata la S. Messa. In conclusione,<br />
il pranzo dell’Anniversario,<br />
al palatenda presso il Centro Giovanile,<br />
ospiti il Presidente e l’Alfiere<br />
di ogni gruppo Aido e Avis.<br />
I presidenti Aido e Avis<br />
dell’Altopiano, Mario Rigoni e<br />
Lorenzo Forte, ricordano che<br />
per assistere all’incontro “La<br />
Donazione in Italia”, per iscriversi<br />
alla Corsa del Donatore<br />
e per partecipare al pranzo è<br />
necessario compilare il modulo<br />
di prenotazione stampato<br />
nel pieghevole del programma.<br />
Per informazioni è possibile<br />
chiamare uno dei seguenti numeri<br />
telefonici: 347 2935443<br />
(Mario) 348 3240319<br />
(Mattea). S.B.
ATTUALITA’<br />
Si avvicina a grandi passi<br />
l’inizio di un nuovo anno scolastico<br />
che, per gli studenti<br />
della sezione di Liceo Scientifico<br />
dell’Istituto Superiore di<br />
<strong>Asiago</strong>, vorrà anche dire entrare<br />
nella nuovissima sede<br />
realizzata sul lato sud della<br />
palestra; nei due piani del nuovo<br />
“corpo” trovano spazio le<br />
nove aule didattiche e l’aula<br />
da disegno (tutte interamente<br />
arredate a nuovo con banchi,<br />
sedie, cattedre, lavagne,<br />
mobiletti, ecc.), oltre alla biblioteca<br />
e <strong>ad</strong> alcuni vani tecnici.<br />
L’edificio, progettato da un<br />
pool coordinato dall’architetto<br />
portoghese Gonçalo Byrne,<br />
è stato realizzato nei tempi<br />
programmati (meno di due<br />
anni, visto la data d’inizio dei<br />
lavori è stata il 3 ottobre 2006)<br />
dalla ditta “Andreola Costruzioni<br />
Generali S.P.A.” di Loria<br />
- TV, appaltatrice dei lavori,<br />
ed è costata alla Provincia oltre<br />
2 milioni 100 mila euro.<br />
L’architettura è decisamente<br />
“particolare” e fuori dai canoni<br />
per la tipologia tipica della<br />
montagna, ritagliandosi così<br />
uno spazio tutto suo di originalità.<br />
Le fondazioni sono di<br />
tipo continuo a trave rovescia,<br />
con pali trivellati posizionati<br />
nella zona di terreno molle; la<br />
struttura portante dell’edificio<br />
(verificata anche rispetto agli<br />
eventi sismici) è stata realizzata<br />
con muri perimetrali e da<br />
pilastrature in cemento arma-<br />
Sono partiti lunedì 1° settembre<br />
alla volta di<br />
Liverpool tre studenti del<br />
settore turistico dell’Istituto<br />
superiore di <strong>Asiago</strong>; non per<br />
fare turismo, però, bensì per<br />
usufruire di una borsa di studio<br />
per merito nell’Ambito<br />
del “Progetto Leonardo”,<br />
fortemente voluto dall’ormai<br />
ex Dirigente dell’Istituto<br />
asiaghese prof.ssa M. Giovanna<br />
Rettore e seguito dal<br />
prof. Franco Sella.<br />
Sulla base della gr<strong>ad</strong>uatoria<br />
di merito conseguente alle<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 5<br />
Si unaugurera’ nei prossimi giorni<br />
la nuova sede del liceo scientifico<br />
L’opera è costata oltre 2 milioni 100 mila euro - In appalto i lavori per la ristrutturazione dell’ex Villa Zecchin<br />
to, rivestiti esternamente in<br />
marmo Rosso di <strong>Asiago</strong> e internamente<br />
da contropareti in<br />
laterizio o, in alcuni casi, in<br />
cartongesso; i solai sono in<br />
laterocemento, così come il<br />
tetto a falda inclinata ricoperto<br />
in lamiera di alluminio naturale<br />
con camera di ventilazione.<br />
Tutta la superficie interna della<br />
scuola vede la sistemazione<br />
di controsoffitti (realizzati con<br />
lastre microforate <strong>ad</strong> elevato<br />
assorbimento acustico nelle<br />
aule, con lastre di tipo<br />
idrorepellente per ambienti<br />
umidi nei bagni), sopra i quali<br />
sono state inserite tutte le<br />
canalizzazioni impiantistiche,<br />
elettriche e termomeccaniche,<br />
nonché i corpi illuminanti.<br />
Se tutto è stato fatto e completato<br />
sul piano tecnico, sulla<br />
funzionalità della struttura si<br />
dovranno attendere le verifiche<br />
dei fatti ma quel che è certo è<br />
che si è puntato a creare e realizzare<br />
spazi e luminosità moderni<br />
e confortevoli. Già da lunedì<br />
prossimo 15 settembre,<br />
primo giorno di scuola, studenti<br />
ed insegnanti di liceo entreranno<br />
nelle loro nuove aule e potranno<br />
così verificare di persona,<br />
per esprimere poi il loro<br />
giudizio.<br />
La cerimonia di inaugurazione<br />
si terrà nell’ultima settimana<br />
del mese di settembre (al momento<br />
in cui scrivo non è ancora<br />
stata fissata la data), in<br />
forma ufficiale e con la presenza<br />
di molte autorità politiche<br />
della Provincia, dei titolari<br />
e tecnici della ditta Andreola,<br />
dei progettisti, dei tecnici della<br />
Provincia (dall’arch. Sandra<br />
Brentan al geom. Luca Vellar,<br />
che ha seguito in prima persona<br />
l’esecuzione dei lavori), di<br />
autorità politiche ed amministrative<br />
locali e, naturalmente,<br />
di autorità scolastiche, dall’attuale<br />
(freschissimo di nomina)<br />
nuovo Dirigente dell’Istituto<br />
Superiore di <strong>Asiago</strong>, prof. Alfredo<br />
Paiola, al prof. Sergio<br />
Bonato, ex preside dell’Istituto<br />
per quasi un trentennio dal<br />
1978 al 2005, alla prof.ssa M.<br />
Giovanna Rettore, che ha lasciato<br />
la guida dell’Istituto proprio<br />
in questi giorni dopo 4 anni<br />
trascorsi sull’Altopiano.<br />
Ma a breve si apriranno, sempre<br />
nell’area di proprietà della<br />
Provincia, altri cantieri; probabilmente<br />
nella prossima primavera<br />
prenderanno infatti il via i<br />
lavori di ristrutturazione dell’ex<br />
Villa Zecchin (dove saranno<br />
ospitate, nei tre piani dell’attuale<br />
edificio, otto aule) e del<br />
suo ampliamento a “U” sul<br />
retro, con un piano terra che<br />
ospiterà tutti i servizi (cucine,<br />
pasticceria, lavanderia<br />
ecc.) ed un piano superiore<br />
dove verranno realizzati gli<br />
spazi per il bar e per la sala<br />
da pranzo, con un costo previsto<br />
di 1 milione 400 mila<br />
Tre settimane di stage in Galles<br />
Borsa di studio per tre studenti del settore turistico<br />
risultanze finali dell’appena<br />
concluso anno scolastico, i tre<br />
migliori studenti della classe<br />
quarta, vale a dire Valentina<br />
Ambrosini (di Cesuna), Sara<br />
Panozzo (di Canove) e Michele<br />
Pezzin (di <strong>Asiago</strong>), si<br />
sono aggiudicati il diritto di<br />
effettuare uno stage di perfezionamento<br />
di tre settimane<br />
all’estero in lingua inglese<br />
(assieme <strong>ad</strong> altri ragazzi di<br />
altre scuole della pianura) ed<br />
al loro ritorno inizieranno, pur<br />
se con qualche giorno di<br />
giustificatissimo ritardo, la<br />
classe 5^D (settore Turistico).<br />
Valentina e Sara faranno<br />
la loro esperienza presso<br />
la “Liverpool School of<br />
English”, mentre Michele<br />
imparerà a fare la guida al<br />
“Williamson Tunnel” sempre<br />
di Liverpool; un’occasione<br />
nuova ed in più per i nostri<br />
ragazzi che non devono più<br />
aspettare solo l’ambito universitario<br />
per riuscire a migliorare<br />
grazie a stages all’estero<br />
anche durante il corso<br />
di studi della scuola secondaria.<br />
Cesare Pivotto<br />
euro. E’ già stata avviata anche<br />
l’istruttoria per appaltare<br />
i lavori che prenderanno probabilmente<br />
il via in contemporanea<br />
e che porteranno<br />
alla realizzazione di un altro<br />
edificio che ospiterà un<br />
auditorium da circa 300 posti<br />
a sedere; l’opera verrà realizzata<br />
sul retro della nuova<br />
sede del Liceo e comporterà<br />
un investimento previsto di 1<br />
milione 300 mila euro. Per<br />
entrambe le opere di può ra-<br />
gionevolmente preventivare<br />
la possibile ultimazione dei<br />
lavori entro due anni, all’inizio<br />
dell’anno scolastico 2010/<br />
11.<br />
Cesare Pivotto
ASIAGO<br />
Uno strumento moderno ed<br />
autorevole per dare visibilità<br />
al prodotto e consentire agli<br />
operatori del settore di accorciare<br />
la filiera con una nuova<br />
modalità d’incontro tra<br />
domanda e offerta. E’ la Borsa<br />
Merci Telematica Italiana,<br />
il mercato telematico dei<br />
prodotti agricoli,<br />
agroalimentari ed ittici nel<br />
quale è entrato ieri anche<br />
l’<strong>Asiago</strong> Dop. L’operazione,<br />
promossa dalla Camera di<br />
Commercio di Vicenza, è stata<br />
presentata nei giorni scorsi<br />
nel Municipio di <strong>Asiago</strong>.<br />
Alla presentazione sono intervenuti<br />
il sindaco di <strong>Asiago</strong><br />
Andrea Gios, il Commissario<br />
Straordinario della Camera di<br />
Commercio di Vicenza Dino<br />
Menarin, il Presidente del<br />
Consorzio di Tutela<br />
dell’<strong>Asiago</strong> Dop Roberto<br />
Gasparini, il presidente della<br />
Borsa Merci Telematica Italiana<br />
Francesco Bettoni e il<br />
consigliere della BMTI Diego<br />
Meggiolaro.<br />
L’apertura del mercato<br />
telematico dell’<strong>Asiago</strong> consente<br />
agli operatori di allacciare<br />
nuovi canali commer-<br />
E’ di <strong>Asiago</strong> una delle<br />
più richieste porno star<br />
d’Europa. Nel sito<br />
internet “Facciamo tardi”,<br />
l’asiaghese Angela<br />
Gritti è seconda solo alla<br />
romana Roberta Missoni.<br />
E a lei piace cavalcare il<br />
treno della notorietà che<br />
le sta dando un sacco di<br />
soddisfazioni. “Sei tu<br />
Angela Gritti ? - racconta<br />
con una punta d’orgo-<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
La Borsa telematica dell’<strong>Asiago</strong> Dop<br />
Consente agli operatori di allacciare nuovi canali commerciali, con la possibilità di aumentare<br />
le proprie opportunità di business – Gios: “Una scommessa, ma serve attenzione”<br />
ciali, con la possibilità di aumentare<br />
le proprie opportunità<br />
di business e assicura<br />
maggiore efficienza e razionalità<br />
al mercato, determinando<br />
in tempi rapidi e in<br />
modo trasparente i prezzi realizzati<br />
e i quantitativi scambiati.<br />
“Con tre obiettivi fondamentali<br />
– ha sottolineato Francesco<br />
Bettoni – ovvero la difesa<br />
e la tutela delle produzioni<br />
tipiche dalla contraffazione,<br />
la trasparenza assoluta, dal<br />
momento che possono entrarvi<br />
solo gli operatori accreditati,<br />
e l’opportunità per il sistema<br />
agroalimentare italiano di<br />
uscire dall’anonimato entrando<br />
in un sistema estremamente<br />
virtuoso”. “Con l’augurio –<br />
ha detto Dino Menarin – che<br />
l’<strong>Asiago</strong> abbia lo stesso successo<br />
dei formaggi grana che<br />
grazie al mercato telematico<br />
stanno sviluppando volumi significativi”.<br />
Per l’apertura del<br />
mercato telematico<br />
dell’<strong>Asiago</strong> è stato costituito<br />
uno specifico Comitato di<br />
filiera, con sede presso la Camera<br />
di Commercio di<br />
Vicenza che ha redatto il regolamento<br />
speciale successi-<br />
vamente approvato dalla Deputazione<br />
Nazionale organismo<br />
superiore che regola l’andamento<br />
della borsa.<br />
“Va sottolineato – ha aggiunto<br />
Bettoni – che questo è il primo<br />
mercato telematico al<br />
mondo che garantisce la<br />
solvibilità del prezzo dove cioè<br />
si ha la certezza che il contratto<br />
stipulato per via telematica<br />
ha la stessa efficacia ed efficienza<br />
della vecchia stretta di<br />
mano. Ricordo, <strong>ad</strong> ulteriore<br />
garanzia di trasparenza e serietà,<br />
che l’intermediatore (ovvero<br />
la società di gestione della<br />
piattaforma telematica, ndr)<br />
non percepisce un centesimo<br />
di euro sulle transazioni”.<br />
<strong>Il</strong> mercato dell’<strong>Asiago</strong> va <strong>ad</strong><br />
aggiungersi ai 32 mercati<br />
telematici attivi sulla Borsa<br />
Merci Telematica Italiana sui<br />
quali dal 2002 <strong>ad</strong> oggi sono stati<br />
raggiunti risultati importanti:<br />
8.716 contratti, pari a 1.394.318<br />
tonnellate di prodotto transato,<br />
per un ammontare di circa 400<br />
milioni di euro di valore scambiato.<br />
“E’ sicuramente un’opportunità<br />
importante per la nostra<br />
economia – ha detto il sindaco<br />
Andrea Gios – al prodot-<br />
Angela Gritti, diva da autografi<br />
La pornostar asiaghese è una delle più richieste d’Europa<br />
glio la porno diva - mi<br />
hanno chiesto alla stazione<br />
Termini di Roma alcuni<br />
giovani. Ho risposto di<br />
sì e subito mi hanno chiesto<br />
fotografie e hanno<br />
voluto l’autografo”.<br />
“Ho cominciato con esibizioni<br />
nei club privèe e<br />
lap dance nove anni fa –<br />
dice Angela - Ma da tre<br />
anni interpreto anche<br />
film. Ne ho già girati 21”.<br />
<strong>Che</strong> tipo di pubblico assiste<br />
ai suoi spettacoli?<br />
“Un pubblico misto formato<br />
sia da giovani che<br />
da persone di mezza età<br />
che vengono a vedermi<br />
per svago, per passare<br />
qualche ora fuori dai<br />
problemi del lavoro e dalla<br />
famiglia”.<br />
Perché ha scelto il nome<br />
d’arte Angela Gritti?<br />
“Perché sono veneta. Ho<br />
deciso di cambiare nome<br />
dopo aver conosciuto il<br />
fiorentino Silvio<br />
Bendinelli di Show Time<br />
tre anni fa iniziando <strong>ad</strong><br />
interpretare film con<br />
Maurizio Tangeri”.<br />
Le piace la professione di<br />
porno star?<br />
“Mi appassiona molto. E<br />
mi dà tante soddisfazioni<br />
anche la parentesi televisiva”.<br />
In che senso?<br />
“Sono nota al pubblico televisivo<br />
per le trasmissioni<br />
di Corr<strong>ad</strong>o Fumagalli su<br />
Televenezia e Sky Tv”.<br />
I suoi paesani come la pensano?<br />
“Mi apprezzano. Ho moltissimi<br />
fans anche<br />
altopianesi”.<br />
Egidio Zampese<br />
Nella foto, Angela Gritti, la<br />
porno star asiaghese tra le<br />
più famose d’Europa.<br />
to di qualità si abbina la storia<br />
della nostra terra e questo a<br />
livello di marketing può dare<br />
risultati elevati. Un timore c’è:<br />
Ben 58 formaggi da<br />
quattro province,<br />
Udine, Trento,<br />
Vicenza e Verona,<br />
hanno partecipato<br />
al concorso<br />
interregionale dei<br />
formaggi di montagna<br />
a latte crudo<br />
“Formaggio sotto il<br />
cielo di <strong>Asiago</strong>”. La<br />
manifestazione, organizzata<br />
da<br />
Vicenza Qualità e<br />
dalla Coldiretti di<br />
Vicenza, arrivata<br />
alla sua ottava edizione,<br />
ha visto una<br />
ventina tra malghe e<br />
caseifici contendersi<br />
lo scettro del miglior formaggio<br />
prodotto in sei categorie;<br />
fresco, vecchio e stravecchio<br />
di malga e altrettanti<br />
prodotti in caseificio.<br />
Già durante tutta l’estate,<br />
con la manifestazione<br />
“Malghe aperte”, gli ospiti<br />
dell’Altopiano hanno potuto<br />
scoprire il mondo<br />
dell’alpeggio e come viene<br />
prodotto il formaggio <strong>Asiago</strong><br />
d’allevo attraverso visite gui-<br />
Nominato il nuovo primario<br />
di oculistica al San Bassiano<br />
Simonetta Morselli,<br />
vicentina, è il nuovo<br />
Direttore della Struttura<br />
Complessa di<br />
Oculistica dell’Ospedale<br />
San<br />
Bassiano.Poco più che<br />
quarantenne, il nuovo<br />
Primario arriva al San<br />
Bassiano dalla Struttura<br />
Complessa di<br />
Oculistica dell’Azienda<br />
Ospedaliera di Verona<br />
dove si è specializzata<br />
- “cum laude”, nel 1995 - in<br />
Oftalmologia. Nella stessa<br />
Verona si occupa principalmente<br />
di chirurgia del segmento<br />
anteriore dell’occhio,<br />
cioè di chirurgia della<br />
cornea (compresi i trapianti<br />
e la nuova tecnica di “cross<br />
linking” per il cheratocono,<br />
il trapianto di cellule<br />
endoteliali e la correzione<br />
dei difetti di vista con laser<br />
e con bisturi), del glaucoma,<br />
della cataratta, della<br />
cataratta congenita e<br />
che una borsa telematica possa<br />
annacquare un prodotto<br />
particolare e di nicchia come<br />
il formaggio che si produce<br />
<strong>Che</strong> buono il formaggio<br />
sotto il cielo di <strong>Asiago</strong><br />
date, laboratori didattici,<br />
degustazioni a tema e iniziative<br />
turistico-culturali molto<br />
apprezzate dal pubblico.<br />
Questa manifestazione è il<br />
culmine del percorso a cui è<br />
stata abbinata anche la mostra<br />
del formaggio Stravecchio<br />
di malga e la mostramercato<br />
dei prodotti tipici e<br />
certificati dal Consorzio “Sapori<br />
del Pall<strong>ad</strong>io”, che raggruppa<br />
le eccellenze<br />
delll’inserimento di lenti<br />
intraoculari per alta miopia.<br />
In questa specifica branca<br />
ha assunto – nel 2005, nell’Azienda<br />
di Verona – l’incarico<br />
di “alta<br />
specializzazione”, pur non<br />
trascurando la chirurgia del<br />
segmento posteriore dell’occhio<br />
(quella riguardante<br />
il vitreo e la retina).<br />
A Verona è oggi incaricata<br />
anche del Servizio di Day<br />
Surgery Oculistico (chirurgia<br />
in giornata).<br />
6<br />
sull’Altopiano. E’ comunque<br />
una scommessa da fare mettendoci<br />
la necessaria attenzione”.<br />
Stefania Longhini<br />
agroalimentari della<br />
provincia.<br />
I vincitori, decretati da<br />
una giuria di esperti,<br />
sono per i formaggi di<br />
malga nella categoria<br />
fresco, Malga Biancoia<br />
a Conco di Edoardo<br />
Martinello, per il vecchio<br />
Malga Valcoperto a<br />
Grigno di Patrizia<br />
Cengio Baggio e per lo<br />
stravecchio la Malga<br />
Zebio <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong> di Maria<br />
Luisa Pancrazio. Per<br />
i formaggi da caseificio<br />
il miglior fresco è stato<br />
giudicato quello del<br />
Caseificio Gugole di San<br />
Giovanni <strong>Il</strong>arione in provincia<br />
di Verona, per il vecchio<br />
quello di Sabbionara di Avio in<br />
provincia di Verona e per lo<br />
stravecchio l’azienda agricola<br />
Waister di Canove di Roana.<br />
Anche il pubblico ha avuto il<br />
suo ruolo assegnando il premio<br />
“Città di <strong>Asiago</strong>”, dedicato al<br />
miglior formaggio stravecchio<br />
prodotto nelle malghe di<br />
<strong>Asiago</strong>, alla Malga Porta<br />
Manazzo di Antonio<br />
Rodeghiero. G.R.<br />
Ha nel suo curriculum<br />
oltre 4.000 interventi<br />
chirurgici di cataratta e<br />
di cataratta e<br />
glaucoma, circa 600 interventi<br />
per la correzione<br />
della miopia,<br />
dell’astigmatismo e della<br />
ipermetropia, oltre 50<br />
trapianti di cornea, 120<br />
tra distacchi di retina e<br />
vitrectomie per<br />
patologie vitreo<br />
retiniche.<br />
Molto attiva nell’ambito<br />
scientifico nazionale ed europeo,<br />
Simonetta Morselli<br />
vede con entusiasmo e<br />
progettualità il Primariato al<br />
San Bassiano, dove il Direttore<br />
Generale – Valerio<br />
Alberti – la accoglie con la<br />
certezza di aver nominato<br />
un’ottima professionista, di<br />
rilevante spessore scientifico,<br />
ma anche di intensa<br />
umanità. <strong>Il</strong> nuovo Primario<br />
prenderà servizio il prossimo<br />
1° ottobre.
ASIAGO<br />
Nell’annuale Festa dell’Anziano,<br />
tenutasi a Villa Rosa <strong>ad</strong> inizio dello<br />
scorso agosto e che ha visto la<br />
presenza di oltre seicento persone,<br />
il programma della giornata<br />
ha riservato numerosi momenti<br />
intensi. L’evento, organizzato dall’Opera<br />
Immacolata Concezione<br />
in collaborazione con il Comune<br />
di <strong>Asiago</strong> e il Gruppo Alpini di<br />
<strong>Asiago</strong>, si è aperto con la messa<br />
delle 11, celebrata dal parroco di<br />
<strong>Asiago</strong> don Roberto Bonomo, assieme<br />
a don Romeo Martello,<br />
sacerdote di Villa Rosa, e a p<strong>ad</strong>re<br />
Galante dell’O.I.C. di P<strong>ad</strong>ova. La<br />
messa è stata animata, come<br />
sempre nelle occasioni importanti,<br />
dal Coro degli ospiti di Villa<br />
Rosa, diretti dalla coinvolgente<br />
maestra Andreja Ravnic. Nato circa<br />
due anni e mezzo fa su idea<br />
del direttore dell’O.I.C. di <strong>Asiago</strong><br />
Paolo Mantese, il coro si è confermato<br />
con il passare del tempo<br />
una realtà importante, centrando<br />
in pieno l’obiettivo del progetto<br />
“Cantiamo insieme”, ovvero<br />
quello di coinvolgere gli ospiti sia<br />
in modo attivo che d’ascolto. “<strong>Il</strong><br />
canto – commenta Jerta Tessari,<br />
educatrice a Villa Rosa – è uno<br />
strumento interessante, in gr<strong>ad</strong>o<br />
di aprire nuovi canali di relazione,<br />
risveglia i ricordi del passato,<br />
suscita emozioni, crea nuovi le-<br />
Partirà a fine settembre<br />
la prima iniziativa<br />
formativa programmata<br />
per l’autunno<br />
dal<br />
mandamento<br />
Confcommercio di<br />
<strong>Asiago</strong> rivolta agli<br />
operatori del terziario.<br />
Si tratta del corso di<br />
“somministrazione<br />
e vendita di prodotti<br />
alimentari”, della<br />
durata di 120 ore, che abilita<br />
all’esercizio dell’attività di<br />
somministrazione di alimenti e<br />
bevande (ristoranti, bar, pizzerie,<br />
ecc.) e a quella di commercio<br />
di prodotti alimentari.<br />
I corsi si terranno presso<br />
l’Istituto Superiore di <strong>Asiago</strong>,<br />
in Via Matteotti, 115 e il calendario<br />
prevede lezioni, in<br />
orario pomeridiano dalle ore<br />
14.30 alle 18.30, tutti i lunedì,<br />
mercoledì e giovedì dal 29<br />
settembre al 4 dicembre 2008.<br />
Per partecipare al corso è necessario<br />
essere in possesso del<br />
titolo di studio di licenza media<br />
inferiore o aver conseguito<br />
otto anni di frequenza alla<br />
scuola dell’obbligo. Al termine<br />
del percorso formativo,<br />
che ha frequenza obbligatoria,<br />
è previsto un esame scritto ed<br />
un colloquio orale.<br />
Quello abilitante per i pubblici<br />
esercizi non sarà però l’unico<br />
corso previsto in autunno<br />
nell’Altopiano. “Abbiamo ac-<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
SCENDE IN CAMPO LA FORMAZIONE<br />
Molti i corsi formativi in autunno proposti<br />
dalla Confcommercio per gli operatori del terziario<br />
colto le esigenze di aggiornamento<br />
professionale dei nostri<br />
associati- informa Corr<strong>ad</strong>o<br />
Finco, presidente del<br />
mandamento asiaghese della<br />
Confcommercio- e offerto la<br />
possibilità di frequentare i vari<br />
corsi nella nostra zona, senza<br />
spostarsi nel capoluogo provinciale<br />
e l’interesse è alto,<br />
non solo per quelli obbligatori<br />
ma anche per le iniziative di<br />
formazione legate al<br />
marketing o mirati alle esigenze<br />
di singole categorie”.<br />
Nell’area sicurezza saranno<br />
infatti programmati, sempre<br />
nel mandamento<br />
Confcommercio di <strong>Asiago</strong>,<br />
alcuni corsi specifici. <strong>Il</strong> primo,<br />
corso per <strong>ad</strong>detti al<br />
pronto soccorso, è rivolto ai<br />
lavoratori designati quali incaricati<br />
del primo soccorso<br />
aziendale, che sarà sviluppato<br />
secondo le modifiche<br />
normative, di cui al D.M. 388/<br />
03 ed avrà una durata com-<br />
plessiva di 12 ore,<br />
con obbligo di frequenza<br />
a tutte le lezioni.<br />
L’altro percorso<br />
formativo è<br />
rivolto agli <strong>ad</strong>detti<br />
alla prevenzione<br />
incendi – livello di<br />
rischio medio, corso<br />
obbligatorio per il<br />
lavoratori designati<br />
quali incaricati della<br />
prevenzione incendi<br />
in imprese dal livello di rischio<br />
medio, che sarà sviluppato secondo<br />
il Testo Unico 81/2008<br />
e il D.M. 10.03.98 con una<br />
durata complessiva di 8 ore e<br />
obbligo di frequenza.<br />
I corsi sulla sicurezza si terranno<br />
in autunno e verranno<br />
opportunamente pubblicizzati<br />
ma già fin d’ora per informazioni<br />
ed iscrizioni si possono<br />
contattare la segreteria<br />
mandamentale della<br />
Confcommercio di <strong>Asiago</strong><br />
(tel 0424 460150) o il Servizio<br />
Formazione della sede<br />
di Vicenza (tel. 0444<br />
964300). Per la fine dell’autunno<br />
inoltre è prevista la<br />
ripresa dei corsi riservati<br />
agli <strong>ad</strong>detti alla manipolazione<br />
delle sostanze alimentari<br />
( ex libretto sanitario ) che<br />
per le passate edizioni ha visto<br />
la partecipazione di oltre<br />
900 <strong>ad</strong>detti tra titolari di<br />
aziende commerciali, collaboratori<br />
e dipendenti.<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 7<br />
L’emozione di cantare insieme,<br />
risvegliando i ricordi del passato<br />
gami, coinvolge emotivamente sia<br />
chi canta che chi ascolta, favorendo<br />
la partecipazione anche dei<br />
soggetti più isolati”. <strong>Dal</strong>lo scorso<br />
anno i componenti il coro, venticinque<br />
– trenta persone, hanno<br />
una loro divisa, contr<strong>ad</strong>distinta da<br />
un gilet rosso sul quale la signora<br />
Antonietta Rigoni (assistente di un<br />
ospite della struttura) ha ricamato<br />
una nota musicale e il nome<br />
del coro. Le prove si svolgono<br />
due volte la settimana, il lunedì e<br />
giovedì, e il gruppo, oltre <strong>ad</strong> animare<br />
le messe più importanti,<br />
canta anche in occasione di feste<br />
ricreative e compleanni. “Cantare<br />
– continua Jerta – è fra le atti-<br />
<strong>Il</strong> Coro di Villa Rosa anima feste religiose, ricreative e di compleanno<br />
vità che gli ospiti apprezzano maggiormente.<br />
Con la musica inoltre<br />
si riesce a coinvolgere altra gente,<br />
numerosi volontari, anche giovani,<br />
dando vita a bei momenti in<br />
compagnia. A volte il coro canta<br />
assieme alla Villa Rosa Band,<br />
gruppo musicale che accomuna<br />
persone dipendenti e non<br />
dell’O.I.C. di <strong>Asiago</strong>. <strong>Il</strong> repertorio<br />
va dai brani religiosi, alle canzoni<br />
popolari e folk, ma anche<br />
canti di montagna e degli alpini,<br />
imparati in occasione dell’<strong>ad</strong>unata<br />
di due anni fa. <strong>Il</strong> brano che riesce<br />
meglio è “Chitarra romana”,<br />
ma quello che piace loro di più è<br />
“La mula de Parenzo”, che can-<br />
tano a squarciagola”. A insegnare<br />
i brani, accompagnando i canti<br />
con la pianola, e cantando a sua<br />
volta, è la maestra Andreja<br />
Ravnic, che con impegno ha per<br />
prima studiato e imparato le<br />
canzoni del repertorio del coro.<br />
“Occuparmi del Coro di Villa<br />
Rosa – commenta con tono<br />
che lascia trasparire una grande<br />
passione – è per me una<br />
cosa stupenda. Vedo tanto entusiasmo,<br />
molto di più di quello<br />
che si può notare nei ragazzi<br />
e nei giovani che hanno grandi<br />
La Commemorazione a Granezza<br />
Si tiene domenica 7 settembre<br />
a Granezza-Monte Corno<br />
la tr<strong>ad</strong>izionale Commemorazione<br />
dei 250 c<strong>ad</strong>uti della Divisone<br />
Alpina “Monte Ortigara”, di tutte<br />
la formazioni Partigiane, del Corpo<br />
Italiano di liberazione e dei<br />
campi di internamento e prigionia.<br />
L’appuntamento è organizzato<br />
dal Comitato Permanente per<br />
le commemorazioni della Resistenza<br />
dell’Alto Vicentino ed i Comuni<br />
di <strong>Asiago</strong>, Lugo di Vicenza<br />
e Lusiana, con l’Associazione Volontari<br />
della Libertà e la Federazione<br />
Italiana Volontari della Libertà.<br />
Nella Resistenza e nella guerra di<br />
Liberazione si trovano le basi storiche<br />
ed i valori civili e patriottici<br />
che hanno dato all’Italia la Repub-<br />
capacità e velocità di apprendimento,<br />
ma non lo stesso trasporto<br />
e fervore. E’ straordinario<br />
l’impeto che ci mettono,<br />
anche persone che sono costrette<br />
in carrozzina, sono loro<br />
che danno la carica a me! All’inizio<br />
avevo dei dubbi, era difficile<br />
capire cosa potevo chiedere<br />
a loro, fin dove potevo<br />
spingermi, ma i risultati ottenuti<br />
sono superiori a qualsiasi aspettativa.<br />
Sono molto felice di occuparmi<br />
di questo coro, il contatto<br />
con queste persone mi ha<br />
blica e la Costituzione che ancor<br />
oggi regolano i rapporti di convivenza<br />
democratica e di solidarietà<br />
della società italiana.<br />
Questo il programma della cerimonia:<br />
alle 9,15, a Monte Corno<br />
in Comune di Lusiana, onori al<br />
Monumento al “C<strong>ad</strong>uto Ignoto<br />
aiutato anche <strong>ad</strong> affrontare meglio<br />
la lontananza dai miei genitori”.<br />
<strong>Il</strong> coro ha anche un suo<br />
referente per gli ospiti, Antonio<br />
Pertile, che con impegno si occupa<br />
di vari aspetti pratici e organizzativi.<br />
Un’attività <strong>ad</strong> ampio<br />
raggio, che tra protagonisti<br />
diretti e spettatori riesce a interessare<br />
tutti, sia gli ospiti più in<br />
gamba, che quelli con problemi,<br />
accomunandoli nel trascorrere<br />
insieme momenti piacevoli<br />
e spensierati.<br />
Silvana Bortoli<br />
per la Libertà”; alle 9,40, a<br />
Bocchetta Granezza, in Comune<br />
di Lugo di Vicenza, onori al Cippo<br />
ai c<strong>ad</strong>uti della “SPEER”; alle<br />
10,00, a Granezza, in Comune di<br />
<strong>Asiago</strong>, presso il Sacello Votivo,<br />
Onori ai c<strong>ad</strong>uti, discorso<br />
commemorativo e Santa Messa.<br />
La cerimonia sarà accompagna-
ATTUALITA’<br />
E’ partita un po’ in sordina,<br />
ma con tanto entusiasmo. Si<br />
è fatta conoscere durante<br />
l’estate attraverso alcune<br />
conferenze e con la distribuzione<br />
di pieghevoli e ora<br />
prosegue con sempre nuove<br />
proposte. E’ una nuova<br />
associazione di volontariato<br />
fondata con l’intento di portare<br />
aiuto e sollievo a chi è<br />
toccato da malattia.<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
Ai nostri capelli facciamo un po’ di tutto: li<br />
coloriamo, li lisciamo, li sottoponiamo a permanenti<br />
per arricciarli, usiamo phon e piastre<br />
caldissimi per asciugarli e dar loro forma.<br />
E spesso li trascuriamo, lasciando che<br />
d’estate sole, mare e salsedine li danneggino,<br />
mentre durante la stagione fredda sono<br />
soggetti agli sbalzi di temperatura, al riscaldamento<br />
che li secca, a un maggior uso del<br />
phon. Cosa possiamo fare per migliorare le<br />
nostre chiome, rendendole più sane e quindi<br />
più belle? Rivolgerci innanzitutto a un centro<br />
tricologico specializzato, che oltre <strong>ad</strong> offrire<br />
pettinature di tendenza, presti particolare<br />
interesse alla salute e alla cura del capello.<br />
<strong>Il</strong> Salone Anthony e Mara di <strong>Asiago</strong>, da<br />
sempre attento nel migliorare la qualità dei<br />
capelli, si tiene costantemente aggiornato su<br />
trattamenti e prodotti di bellezza che possono<br />
ridonare ai capelli la loro naturale lucentezza.<br />
Con c<strong>ad</strong>enza regolare, presso il salone<br />
funziona il servizio di tricologia con analisi<br />
utili a individuare problemi di c<strong>ad</strong>uta, grasso,<br />
sebo, anomalie della cute e del capello.<br />
<strong>Il</strong> prossimo appuntamento con la tricologa al<br />
Salone Anthony e Mara è in programma giovedì<br />
25 settembre, dalle ore 9 alle 18,<br />
NOVITA’<br />
Pizza del<br />
Pirata<br />
8<br />
l’Altopiano<br />
Fine settimana molto movimentato<br />
ne “<strong>Il</strong> negozio<br />
dietro l’angolo” <strong>ad</strong><br />
<strong>Asiago</strong>. L’ultimo weekend<br />
del mese di agosto infatti<br />
ha visto avvicendarsi nella<br />
libreria specializzata in<br />
letteratura (e non solo) per<br />
bambini e ragazzi, due<br />
personaggi molto carismatici.<br />
Sabato 30 più di qualche<br />
persona ha dovuto desistere<br />
dal farsi immortalare<br />
in uno dei tanti ritratti<br />
che Silvia Borgo ha regalato<br />
al numerosissimo<br />
pubblico di piccoli fan. La<br />
giovane insegnante di lettere,<br />
originaria del veneziano<br />
ma già da qualche<br />
anno residente<br />
sull’Altopiano, per più di<br />
tre ore ha potuto dare libero<br />
sfogo alla sua passione<br />
con fogli e colori,<br />
rendendo protagonisti curiosi<br />
quanto impassibili<br />
“modelli” in miniatura. Si è<br />
ripetuto il successo dello<br />
scorso 8 giugno quando, in<br />
occasione del primo compleanno<br />
della libreria, in tanti<br />
avevano voluto tornare a<br />
casa con un personalissimo<br />
ritratto sotto il braccio.<br />
Ma questa volta l’artista si<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Uniamo le mani per portare aiuto<br />
E’ nata una nuova associazione di volontariato con lo scopo di aiutare chi è toccato da malattia<br />
Emblematico il nome “Le<br />
mani” e il logo scelto per individuarla:<br />
otto mani stilizzate,<br />
a simboleggiare i Comuni<br />
dell’Altopiano. Le mani<br />
con la loro importanza nel<br />
saluto, le mani per ricordare<br />
il valore che ha una stretta<br />
di mano, l’importanza di<br />
prendere la mano dell’altro<br />
per aiutarlo, <strong>ad</strong> esempio in<br />
montagna, in un passaggio<br />
su di un sentiero difficile, il<br />
semplice e bel gesto di tenersi<br />
per mano. “Siamo per<br />
ora e speriamo per poco, -<br />
ha spiegato il dottor Maurizio<br />
Busa, uno dei fondatori,<br />
in occasione dell’incontro<br />
tenutosi recentemente nella<br />
chiesa di San Rocco - un<br />
piccolo gruppo di amici e<br />
vorremmo che “LE MANI”<br />
potessero essere di aiuto a<br />
Tricologia, trattamenti e prodotti<br />
di bellezza per migliorare i capelli<br />
su appuntamento, sarà possibile avere un<br />
check up gratuito del capello. Oltre alla<br />
nanotecnologia, che mediante il metodo<br />
professionale Nanomax ripara i danni del<br />
capello, irrobustendolo, ricostruendolo e<br />
dandogli lucentezza, da Anthony e Mara in<br />
piazzetta della Croce <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>, vengono<br />
eseguiti trattamenti di sigillo e ricostruzione<br />
americana, trattamenti<br />
personalizzati con la piastra GHD, riconosciuta<br />
per la sua particolarità di chiudere<br />
le squame del capello e dargli lucentezza<br />
mentre lo liscia. Concessionario dei prodotti<br />
Paul Mithchell, il salone Anthony e<br />
Mara è anche esclusivista di zona dell’ultima<br />
novità dell’estensione, con capelli<br />
veri applicati senza l’uso di cheratina: bellissimi!<br />
Una volta tolti, possono essere<br />
riutilizzati dopo un certo tempo,<br />
riposizionandoli. Siamo riusciti a incuriosirvi?<br />
Allora non esitate a contattarci al numero<br />
telefonico 0424 463319. Meglio ancora,<br />
venite a trovarci in piazzetta della<br />
Croce <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>! Vi informeremo anche<br />
sulle promozioni settembre – ottobre 2008.<br />
Servizio redazionale<br />
chi, toccato appunto dalla<br />
malattia, ne ha bisogno”.<br />
Ma portare aiuto in che<br />
modo?<br />
“Ci proponiamo – si legge<br />
sul pieghevole - di offrire un<br />
supporto attraverso esperti<br />
per capire la malattia, per<br />
affrontarla, per accettarla e<br />
per superarla. Promuoveremo<br />
occasioni di incontro e<br />
socializzazione. Disporremo<br />
di un servizio fisioterapico”.<br />
“Siamo partiti con l’offrire<br />
un aiuto di fisioterapia per il<br />
drenaggio linfatico alle pazienti<br />
operate al seno - sono<br />
ancora parole di Maurizio<br />
Busa - e, con il supporto del<br />
Comune di Roana, per degli<br />
incontri in piscina per una fisioterapia<br />
in acqua con pazienti<br />
con difficoltà alla<br />
mobilizzazione. Nei prossimi<br />
giorni dovremmo partire con<br />
un servizio di psicologia per<br />
incontri individuali e/o di<br />
gruppo. Poi saranno coloro<br />
che hanno dei bisogni a proporre,<br />
a chiedere. Quello che<br />
riusciremo <strong>ad</strong> offrire sarà in<br />
forma assolutamente gratuita.<br />
L’importante è che si ricordi<br />
che tutti, senza distinzione,<br />
possono fare parte di<br />
questa associazione per portare<br />
solidarietà, aiuto e idee”.<br />
La sede dell’Associazione è<br />
a Canove di Roana, Via dell’Artigianato,<br />
4. Questi i re-<br />
8<br />
capiti telefonici ai quali rivolgersi<br />
per cercare aiuto o<br />
per dare la propria disponibilità<br />
<strong>ad</strong> aiutare: 0424 692300<br />
– 3474825078. C’è ovviamente<br />
anche un indirizzo e-mail:<br />
lemaniunite@gmail.com<br />
<strong>Dal</strong> 20 settembre, con c<strong>ad</strong>enza<br />
settimanale, sempre<br />
alla 15, presso la sede dell’Associazione<br />
si terranno<br />
degli incontri di confronto e<br />
condivisione di esperienze<br />
guidati dallo psicologo<br />
Giampiero Moschini sul<br />
tema “Lo star male e lo star<br />
bene”. La partecipazione è<br />
gratuita e aperta a tutti.<br />
Stefania Longhini<br />
Un fine settimana un sacco bello<br />
è dovuta superare,<br />
trasferendo sul foglio<br />
il ritratto di due<br />
gemelle di pochi<br />
mesi, per la gioia di<br />
orgogliosissimi genitori.<br />
Un pubblico tutto al<br />
femminile ha accolto<br />
invece domenica<br />
31 la scrittrice p<strong>ad</strong>ovana<br />
Laura Walter<br />
all’esordio<br />
sull’Altopiano per<br />
presentare il suo libro<br />
“Agenzia<br />
Cammincammina”,<br />
dei quattro pubblicati,<br />
che hanno ottenuto<br />
premi e riconoscimenti<br />
oltre alla tr<strong>ad</strong>uzione<br />
in greco e<br />
olandese, quello rivolto<br />
ai più piccoli.<br />
Bambine in religioso<br />
silenzio hanno ascoltato<br />
come è nata<br />
quella curiosa Agenzia<br />
e per rendere più<br />
credibile e affascinante il racconto,<br />
prima comunque di<br />
leggerlo, sono spuntate anche<br />
scarpe e stivali. Ma non<br />
sono state le uniche sorprese<br />
del pomeriggio. Da un<br />
sacco inaspettatamente<br />
materializzatosi l’autrice ha<br />
invitato tutte le presenti <strong>ad</strong><br />
estrarre un oggetto; abbinata<br />
<strong>ad</strong> ogni estrazione l’occasione<br />
per una nuova storia<br />
tutta da inventare al momento.<br />
Un sacco bello.<br />
Giovanni Rattini
ASIAGO<br />
Un finale con i fiocchi quello<br />
della stagione turistica<br />
asiaghese.<br />
Nonostante il numero dei turisti<br />
presenti durante l’estate,<br />
a onor del vero, non abbia<br />
complessivamente toccato<br />
picchi altissimi, l’offerta<br />
culturale e d’intrattenimento<br />
è stata tra le più ricche mai<br />
proposte.<br />
Oltre ai consueti spettacoli<br />
allestiti presso il palco centrale<br />
di <strong>Asiago</strong>, quest’anno<br />
sono stati realizzati tre concerti<br />
di grande portata: quello<br />
di Francesco Renga, durante<br />
la Notte di Note, ha<br />
fatto sognare gli spettatori di<br />
tutte le età, giunti da più parti<br />
d’Italia, mentre quello di<br />
Gianluca Grignani si è<br />
contr<strong>ad</strong>distinto per singolarità<br />
ed esuberanza. Non dimentichiamo<br />
il concerto di<br />
Lola Ponce e Giò Di Tonno,<br />
che ha allietato residenti e<br />
turisti con la danza e il canto<br />
musical.<br />
Inoltre, al Museo “Le Carceri”,<br />
come ogni anno, è stata<br />
proposta una mostra pit-<br />
ROTZO<br />
Le discussioni e le polemiche<br />
sulle seconde case e sull’edificazione<br />
nei comuni più popolosi<br />
dell’Altopiano hanno impegnato<br />
i lettori della carta stampata in<br />
diverse occasioni e probabilmente,<br />
avvicinandosi le elezioni amministrative<br />
per il rinnovo delle<br />
cariche, torneranno a farsi sentire<br />
slogan e striscioni, troppe<br />
case, poche case, case per residenti,<br />
case vacanza, piani<br />
regolatori e piani di assetto del<br />
territorio, ambientalisti e<br />
palazzinari; certamente l’argomento<br />
è spinoso e facile spunto<br />
per animati confronti e per essere<br />
strumentalizzato a dovere a<br />
seconda delle necessità e del momento.<br />
I piccoli comuni<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 9<br />
Cascella Party, Notte Nera e Katia Ricciarelli<br />
Finale col botto per la<br />
stagione turistica asiaghese<br />
torica di arte contemporanea;<br />
anche nell’estate 2008, il<br />
nome di <strong>Asiago</strong> è stato accostato<br />
a quello di un grande<br />
artista: Michele Cascella.<br />
Questa ricca stagione turistica<br />
si è conclusa con dieci<br />
giorni di fuoco, ricchi di iniziative<br />
per tutti i gusti ed età,<br />
a partire proprio da un’iniziativa,<br />
ideata dall’Assessore<br />
alla Cultura e al Turismo Roberto<br />
Rigoni, proprio presso<br />
le vecchie carceri.<br />
Si è trattato di un primo esperimento<br />
di accostamento tra<br />
divertimento e cultura, per<br />
poter avvicinare anche i giovani<br />
al mondo dell’arte: il<br />
“Cascella Party”. Nella serata<br />
di mercoledì 20 agosto,<br />
l’Assessorato alla cultura di<br />
<strong>Asiago</strong>, in collaborazione con<br />
il locale asiaghese Le Petit<br />
Bistrot, ha organizzato una<br />
serata particolare: musica,<br />
cubiste/i e cocktail, ma anche<br />
la visita libera della struttura<br />
e della mostra, acquistando<br />
semplicemente una bibita.<br />
Edilizia, l’esempio virtuoso di Rotzo<br />
dell’Altopiano hanno un rapporto<br />
con l’edilizia molto diverso,<br />
anche se non deve trarre in inganno<br />
il fatto che non se ne parli<br />
sui media e che non ci si confronti<br />
a suon di carta bollate e<br />
tribunali; anche nei piccoli comuni<br />
esiste l’edilizia e lo sviluppo<br />
urbanistico è un momento di scelte<br />
politiche importanti per il paese.<br />
L’ottica però è tutta un’altra.<br />
Ci sono tante differenze tra due<br />
paesi come <strong>Asiago</strong> e come Rotzo,<br />
differenze che si vedono in tutti i<br />
settori ed anche nell’edilizia, che<br />
traggono origine dalla storia, dalle<br />
dimensioni, dalle aspirazioni,<br />
dalla politica, differenze che avvertono<br />
le persone che si svegliano<br />
la mattina a Rotzo e quelli<br />
che fanno del mattone il pane<br />
quotidiano. Rotzo dista da<br />
<strong>Asiago</strong> 10 km che con una macchina<br />
normale <strong>ad</strong> una andatura<br />
Tra le più ricche mai organizzate negli ultimi anni<br />
<strong>Il</strong> risultato di questa specie di<br />
piacevole ossimoro è stato<br />
positivo dato il numero di visite<br />
effettuate all’interno della<br />
mostra, un accesso cospicuo<br />
che ha incoraggiato gli<br />
organizzatori verso questo<br />
tipo di proposte indirizzate ai<br />
giovani.<br />
La Notte Nera, invece, è stata<br />
un appuntamento rivolto a<br />
turisti e residenti di ogni fascia<br />
d’età. L’evento si è posto<br />
come uno dei più interessanti,<br />
un vero lampo di genio,<br />
diremmo un’illuminazione se<br />
non si trattasse di una notte<br />
completamente e<br />
volutamente buia. La moda<br />
vigente delle notti bianche ha<br />
indotto il nostro Assessore a<br />
crearne una nera: la suggestione<br />
dell’illuminazione naturale<br />
a candele si unisce così<br />
alla sensibilizzazione verso il<br />
risparmio energetico, creando<br />
al contempo un’atmosfera<br />
magica, romantica ed<br />
evocativa.<br />
La serata è iniziata in manie-<br />
normale si coprono in circa dieci<br />
minuti, tempo e distanza che non<br />
sono sufficienti nel quotidiano <strong>ad</strong><br />
un vicentino per attraversare la<br />
città, eppure siamo distantissimi,<br />
siamo in un altro mondo, così<br />
per lo meno veniamo<br />
considerati.A Rotzo <strong>ad</strong> esempio<br />
non c’è neanche un agenzia immobiliare,<br />
vi sono un paio di imprenditori<br />
locali che si occupano<br />
di costruire e vendere fabbricati<br />
destinati al mercato delle seconde<br />
case, anche se gli stessi spesso<br />
e volentieri preferiscono investire<br />
in terreni di altri comuni,<br />
dove possono ottenere, a parità<br />
di sforzi, maggiori soddisfazioni<br />
dal punto di vista economico. Un<br />
primo dato che lancio da imput<br />
per la riflessione è che tranne<br />
qualche eccezione a Rotzo si costruiscono<br />
appartamenti o casette<br />
destinate a prima casa per residenti,<br />
famiglie che si insediano e<br />
decidono di vivere a Rotzo.<br />
Negli ultimi cinque anni non si è<br />
costruito nessun fabbricato con<br />
un numero di appartamenti superiore<br />
a 6, sicuramente in risposta<br />
al mercato ed alle richieste,<br />
ma anche e diamone atto, per la<br />
pervicace volontà degli amministratori<br />
che si sono succeduti nel<br />
tempo, che prevedendo cubature<br />
modeste e edificabilità mirate<br />
hanno permesso che a Rotzo prevalgano<br />
nettamente le abitazioni<br />
dei residenti rispetto alle<br />
famigerate seconde case.<br />
ra eccellente: le luci delle<br />
candele contornavano le<br />
str<strong>ad</strong>e gremite di gente, illuminando<br />
la nostra <strong>Asiago</strong><br />
con una luce nuova e autentica;<br />
in ogni angolo venivano<br />
proposti spettacoli per<br />
tutti i gusti, dalla musica all’osservazione<br />
guidata degli<br />
astri, dai giocolieri agli<br />
acrobati, sino <strong>ad</strong> arrivare<br />
allo scoppio dei fuochi artificiali,<br />
accompagnati purtroppo<br />
dalle prime e<br />
inclementi gocce di pioggia.<br />
L’evento, tra i più attesi della<br />
stagione, è stato parzialmente<br />
guastato dalla pioggia<br />
che ne ha impedito la<br />
conclusione. <strong>Il</strong> suggestivo<br />
spettacolo che si sarebbe<br />
dovuto tenere al Laghetto<br />
Lumera, come assicuratoci<br />
dall’Assessore Roberto<br />
Rigoni, sarà proposto a breve:<br />
si tratta di una vera e<br />
propria rievocazione dei<br />
100 anni del nostro turismo;<br />
i dettagli restano comunque<br />
una sorpresa che ci auguria-<br />
Va detto che per questa distanza<br />
apparentemente incolmabile rispetto<br />
<strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>, Rotzo non viene<br />
considerato territorio interessante<br />
per gli immobiliaristi e per<br />
la speculazione edilizia, ma non<br />
lo è anche perché la normativa<br />
comunale vigente e quella che<br />
l’ha preceduta non permettono<br />
edificazioni di dimensioni importanti,<br />
quelle che poi determinano<br />
i grossi gu<strong>ad</strong>agni e vi assicuro<br />
che farebbero tanto comodo al<br />
magro bilancio comunale gli oneri<br />
di urbanizzazione di qualche<br />
grosso ed inv<strong>ad</strong>ente condominio.<br />
Ci sono quindi tanti motivi<br />
che portano Rotzo a restare più<br />
o meno lo stesso paese che si<br />
vede nelle fotografie del dopo<br />
guerra o meglio a non risultare<br />
un paese completamente diverso<br />
rispetto alla sua storia ed al<br />
suo passato, ma tra i motivi c’è<br />
anche la volontà di chi nel tempo<br />
si è avvicendato sui banchi del<br />
consiglio comunale. Nei fiumi di<br />
parole che hanno invaso i giornali<br />
sul tema dell’edilizia, da qualche<br />
parte ho letto che edilizia significa<br />
sviluppo del territorio e<br />
che se non si costruiscono case<br />
per vacanzieri il paese è destinato<br />
a morire. E’ probabile che l’autore<br />
del di sopra pensiero non sia<br />
un residente di Rotzo, si sarebbe<br />
facilmente accorto passeggiando<br />
per il paese e salutando le mamme<br />
con le carrozzine, che i dati<br />
sullo sviluppo demografico del<br />
mo di ricevere al più presto.<br />
La stagione estiva si è di fatto<br />
conclusa domenica 24 agosto<br />
con il concerto di Katia<br />
Ricciarelli e dei suoi tre tenori.<br />
L’evento avrebbe dovuto<br />
tenersi nel palcoscenico<br />
attiguo al Sacrario Militare,<br />
ma, per motivi logistici, è stato<br />
proposto all’interno del<br />
Duomo di <strong>Asiago</strong> alle ore 21.<br />
L’affluenza è stata considerevole,<br />
così come la sensibilità<br />
del pubblico: si sono<br />
raccolte delle offerte libere<br />
per una cifra complessiva di<br />
3.300 euro circa, che sarà<br />
devoluta a favore dei bambini<br />
delle Scuole Materne di<br />
<strong>Asiago</strong>. E’ da sottolineare<br />
la semplicità della cantante<br />
che, oltre <strong>ad</strong> aver stupito i<br />
presenti con la sua riconosciuta<br />
bravura, si è esibita<br />
gratuitamente, a scopo puramente<br />
benefico.<br />
La soddisfazione dell’Assessore<br />
Roberto Rigoni è<br />
stata davvero grande: una<br />
conclusione col botto per una<br />
nostro paese dicono esattamente<br />
il contrario, giovani coppie si<br />
insediano e generano figli che<br />
restano poi sul territorio.<br />
Negli ultimi tre anni sono nati a<br />
Rotzo quasi trenta bambini che<br />
per noi sono davvero un bel segnale,<br />
anzi è il più bel segnale che<br />
possa esserci, il più chiaro e limpido<br />
della salute del paese. Concludo<br />
con un pensiero: dove il<br />
stagione turistica rivolta a turisti<br />
e residenti e indirizzata<br />
a tutte le fasce d’età, tra le<br />
più ricche che si possano ricordare<br />
e che ha qualificato<br />
il nostro paese dal punto di<br />
vista sia turistico che culturale.<br />
Martina Rossi<br />
Tranne qualche eccezione, qui le costruzioni sono destinate a prima casa per residenti<br />
Trenta bambini in tre anni nati in paese sono un buon segnale di salute per questo comune<br />
turismo chiama, dove il turismo è<br />
una fonte di ricchezza e di lavoro<br />
per la popolazione è giusto ed è<br />
doveroso cavalcare la tigre, investendo<br />
e dando spazio alle richieste,<br />
ma è altrettanto doveroso<br />
salvaguardare il territorio e la<br />
storia del territorio, perché quando<br />
la tigre non corre più, restano<br />
solo le cattedrali nel deserto.<br />
Fabrizio Carnino<br />
Sulle tracce dei nostri emigranti<br />
Proiettato a Rotzo il film “Eco das Montanhas<br />
( Eco dalle montagne) - <strong>Il</strong> Vaggio delle Parole<br />
Giovedì 28 agosto, nella sala consigliare del Municipio del Comune<br />
di Rotzo, è stato proiettato il film documentario “Eco das Montanhas<br />
( Eco dalle montagne) - <strong>Il</strong> Vaggio delle Parole”. <strong>Il</strong> film, che ha appena<br />
partecipato al Film Festival della Lessinia svoltosi a<br />
Boscochiesanuova, pone l’attenzione sugli emigranti partiti per il<br />
Brasile dal Veneto, con interviste, situazioni, problematiche, raccolte<br />
anche sull’Altopiano. Un lungo viaggio attraverso la parola<br />
parlata, il nostro antico idioma il cimbro, per ripercorrere a ritroso la<br />
str<strong>ad</strong>a dei nostri emigranti verso il Brasile dove hanno colonizzato<br />
terre fino a quel tempo costituite da bosco e praterie selvagge.<br />
Testimonianze raccolte da Andrè Costantin dell’Università di Caxias<br />
do Sul, nello Stato di Rio Grande do Sul in Brasile, in collaborazione<br />
con il Curatorium Cimbricum Veronese e l’Istituto di Cultura Cimbra<br />
di Roana. Nel documentario, particolare risalto è stato dato a Rosa<br />
Costa, nata in Brasile e discendente da genitori emigrati da Rotzo alla<br />
fine del 1800, da tutti chiamata nonna Rosa, l’ultima di una stirpe<br />
oramai scomparsa, fatta di gente che parlava il cimbro e che alla fine<br />
dell’800 ha varcato le nostre vallate spostandosi oltreoceano. Lei,<br />
Rosa Costa, deceduta pochi mesi fa, ha parlato fino alla fine dei suoi<br />
giorni l’antica lingua cimbra imparata dai genitori e, minoranza nella<br />
minoranza, come detto nel documentario, l’ha conservata con amore<br />
ed orgoglio quasi come monito a noi. Si può essere persone del mondo<br />
ma senza mai dimenticare le nostre r<strong>ad</strong>ici. G.R.
ROANA<br />
La Keese Fest, festa del formaggio,<br />
è nata a Roana 12<br />
anni or sono, in stretta collaborazione<br />
con la Comunità<br />
Montana, allo scopo di valorizzare<br />
quella risorsa tipica<br />
dell’Altopiano famosa in tutto<br />
il mondo come Formaggio<br />
<strong>Asiago</strong>. Appuntamento<br />
annuale, che trova il suo momento<br />
celebrativo nel mese<br />
di agosto e fa ormai parte<br />
viva della tr<strong>ad</strong>izione locale,<br />
la Keese Fest è occasione<br />
di incontro per tanta gente,<br />
di spettacolo, di folklore e di<br />
cultura, per far conoscere<br />
come viene prodotto il formaggio<br />
sull’Altopiano: il lavoro<br />
nei caseifici, nelle<br />
malghe con le loro caratteristiche<br />
legate al clima, al paesaggio<br />
naturale, alle secolari<br />
tecniche di allevamento<br />
e di lavorazione del latte.<br />
Una splendida giornata<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
A Roana la 12^ edizione della Keese Fest<br />
La festa del formaggio, occasione<br />
di incontro, folklore e cultura<br />
d’agosto ha consentito, domenica<br />
24 agosto, un gioioso<br />
svolgimento a Roana della<br />
dodicesima edizione. Fin dalle<br />
prime luci dell’alba Piazza<br />
S. Giustina è stata animata<br />
dagli standisti dell’Associazione<br />
Artigiani della Provincia<br />
di Vicenza, con un folto<br />
gruppo di imprese per Mestieri<br />
in str<strong>ad</strong>a; altri espositori<br />
con prodotti tipici locali sono<br />
andati via via <strong>ad</strong> aggiungersi,<br />
finché tutta la piazza è stata<br />
un pullulare di banchi e<br />
bancarelle, rendendo bene<br />
l’idea del mercato globale.<br />
Cinque produttori di formaggio<br />
hanno campeggiato la<br />
zona centrale della piazza<br />
davanti la locale Pro Loco:<br />
l’azienda agricola Waister di<br />
Riccardo Rela (Canove),<br />
l’azienda agrituristica e didattica<br />
El Tabaro di Andrea e<br />
Paolo <strong>Dal</strong>la Palma (Enego),<br />
l’azienda agricola Arcobaleno<br />
di Beltrame e Vl<strong>ad</strong>imiro<br />
(Nanto), il Gelso (Morlacco)<br />
di Pigato Roberto (Sandrigo)<br />
e Sapori di Sicilia-pecorino<br />
siciliano di Onofrio Russo<br />
(Ponzano Veneto – TV).<br />
Sempre dal centro della piazza<br />
un dolce motivetto ha rapito<br />
e diffuso melodie popolari<br />
della nostra storia e della<br />
nostra tr<strong>ad</strong>izione: il<br />
cantastorie veneto Gianni<br />
Buniolo, “Nane Stropa” ha<br />
tenuto banco per tutta la<br />
giornata con il suo organetto<br />
di barberia, diventando punto<br />
di attrazione anche per<br />
tanti bambini che immobili,<br />
curiosi e incantati hanno<br />
chiesto di toccare e di provare<br />
lo strumento, lasciandosi<br />
avvolgere nei giochi di<br />
un tempo che lo stesso<br />
giocoliere ha proposto: il<br />
pinocchio saltimbanco, le<br />
A Canove un “dodici” da diecimila euro<br />
Non è il risultato di una schedina, ma il numero che ha<br />
permesso una fortunata vincita con un “Gratta e Vinci”<br />
<strong>Il</strong> copione è più o meno sempre<br />
lo stesso: una vincita al<br />
gioco consistente, il titolare<br />
della ricevitoria che espone<br />
in vetrina la fotocopia del biglietto<br />
vincente, complimentandosi<br />
con il fortunato. E la<br />
gente che si chiede, e gli<br />
chiede, chi si sia accaparrato<br />
il favore della dea bendata.<br />
Stavolta è “La Tabaccheria”<br />
di Paolo Cappelletti che<br />
si trova a Canove in Via Milano<br />
16, indiretta protagonista<br />
di una vincita che, anche<br />
se non ha la consistenza di<br />
quelle (rarissime!) che possono<br />
cambiare la vita, è pur<br />
sempre fra quelle che tutti,<br />
una volta nella vita, vorremmo<br />
fare. A portare fortuna<br />
in questo caso non è stato il<br />
tr<strong>ad</strong>izionale 13, ma suo fratello<br />
minore, il 12, che tra i<br />
cinque numeri vincenti di un<br />
“Gratta e Vinci” da 5 euro<br />
ha regalato a chi lo ha scoperto,<br />
grattando il biglietto, la<br />
rispettabilissima somma di<br />
diecimila euro. Acquistato<br />
l’ultima settimana di agosto,<br />
il prezioso tagliando è stato<br />
presentato dal suo possessore<br />
per poter espletare le necessarie<br />
operazioni per l’incasso,<br />
il primo giorno di settembre.<br />
Bocche cucite, quelle<br />
di Paolo e Isabella della<br />
Tabaccheria, che prestano<br />
attenzione alle parole che<br />
pronunciano in risposta alle<br />
classiche domande che accompagnano<br />
questi lieti<br />
eventi, proprio per non venir<br />
meno alla promessa fatta di<br />
non rivelare il nome del vin-<br />
citore. “E’ in assoluto la vincita<br />
più consistente che si sia<br />
mai registrata da quando abbiamo<br />
rilevato noi il negozio<br />
– dicono – siamo felici per<br />
il fortunato vincitore, e soddisfatti<br />
che il biglietto sia<br />
stato acquistato da noi. Da<br />
quando abbiamo messo in<br />
vetrina la fotocopia del biglietto<br />
vincitore, tutti ci<br />
chiedono il nome del fortunato,<br />
e molti si invogliano <strong>ad</strong><br />
acquistare un tagliano<br />
“Gratta e Vinci” sperando<br />
in una sorte simile. Tra le<br />
varie possibilità di giocate,<br />
quella dei “Gratta e Vinci”<br />
è senz’altro la più in uso, i<br />
biglietti si vendono bene tutto<br />
l’anno, e anche in questa<br />
stagione estiva la richiesta<br />
è stata sempre consistente”.<br />
Chiedo almeno di sapere<br />
se il possessore del biglietto<br />
è un paesano, la risposta<br />
è una serie di parole ponderate,<br />
che alla fine tr<strong>ad</strong>uco in<br />
un “sì!”, anche se non ci posso<br />
giurare. Quel che è certo<br />
è che in questi giorni a<br />
Canove o dintorni c’è qualcuno<br />
che, magari tra le discrete<br />
pareti di casa, ha allegramente<br />
brindato, eleggendo<br />
d’ora in poi il 12 a suo<br />
numero fortunato.<br />
Silvana Bortoli<br />
I titolari de “La Tabaccheria”<br />
gallinelle che beccano il grano,<br />
la scatola magica, il bastoncino<br />
sonoro…<br />
Oltre al consueto assaggio di<br />
formaggi, tr<strong>ad</strong>izionalmente<br />
promosso dagli espositori,<br />
un’eccezionale degustazione<br />
di riso al bacalà, preparato sul<br />
campo dall’ “Antica trattoria<br />
Due Sp<strong>ad</strong>e” di Sandrigo è<br />
stato gentilmente offerto ai frequentatori<br />
della piazza che, divertiti,<br />
hanno accolto la gioiosa<br />
provocazione e<br />
ringraziato.Per tutta la giornata<br />
il piazzale antistante il<br />
Palatenda è stato festosamente<br />
animato dal gruppo della<br />
Pro Loco di Correzzola (Pa-<br />
Domenica 24 agosto, in<br />
Piazza Santa Giustina di<br />
Roana, si è svolta la sesta<br />
edizione di “Mestieri<br />
in Str<strong>ad</strong>a” organizzata<br />
dal Mandamento di<br />
<strong>Asiago</strong> dell’Associazione<br />
Artigiani della Provincia<br />
di Vicenza, ricompresa<br />
nella tr<strong>ad</strong>izionale Festa<br />
del Formaggio, denominata<br />
“Keese Fest 2008”,<br />
organizzata dalla Pro<br />
Loco di Roana.<br />
Per l’intera ed assolata<br />
giornata, hanno esposto<br />
i propri prodotti una ventina<br />
di imprese. Nella<br />
magica atmosfera creatasi<br />
all’interno della Piazza,<br />
la fantasia ci ha portato<br />
con facilità ai vecchi<br />
borghi, dove nelle botteghe<br />
artigiane, con estro<br />
creativo e capacità di realizzazione,<br />
gli artigiani<br />
davano forma e vita ai<br />
materiali più semplici<br />
quali il legno, il ferro, il<br />
vetro, il marmo ed altri.<br />
Così, anche a Roana, per<br />
tutta la giornata, artigiani<br />
locali e provenienti<br />
dalla provincia, hanno<br />
saputo intrattenere gli attenti<br />
ed interessati visitatori,<br />
durante la creazione<br />
dei loro prodotti.<br />
Un pubblico numeroso<br />
ha così potuto apprezzare<br />
il valore delle lavorazioni<br />
artistiche e tr<strong>ad</strong>izionali,<br />
eseguite sul posto<br />
da abili maestri artigiani<br />
e riscoprire antiche lavorazioni<br />
quali, l’intarsio<br />
del legno, le composizioni<br />
floreali essiccate, le<br />
sedie impagliate, le composizioni<br />
di ferro ed i tr<strong>ad</strong>izionali<br />
“cuchi”.<br />
Ivan Rigoni<br />
dova) che ha messo in atto una<br />
suggestiva riproposizione dei<br />
“mestieri di una volta”: el<br />
moleta, il calzolaio, la<br />
ricamatrice di merleti con il<br />
tombolo, il barbiere, l’antica<br />
cucina popolare. Sul praticello<br />
<strong>ad</strong>iacente il Palatenda, il Gruppo<br />
speleologico Settecomuni<br />
di <strong>Asiago</strong> ha costruito una<br />
grotta con emozionanti attrazioni<br />
per i bambini (“Khindar<br />
Kubala”) che, numerosi, hanno<br />
potuto divertirsi per tutto il<br />
pomeriggio. Alle ore 15, davanti<br />
al Museo della cultura<br />
cimbra, Riccardo Rela dell’azienda<br />
Agricola Waister ha<br />
dato una dimostrazione prati-<br />
Mestieri in str<strong>ad</strong>a a Roana<br />
il valore dell’artigianato<br />
10<br />
ca di produzione del formaggio,<br />
illustrando ai presenti le<br />
varie fasi della lavorazione.<br />
Non potevano mancare, a conclusione<br />
della giornata, “I<br />
Grützigar”, che ancora una<br />
volta hanno saputo riportare<br />
sulla piazza di Roana la suggestione<br />
di antiche melodie e<br />
danze popolari rievocatrici della<br />
tr<strong>ad</strong>izione cimbra. La serata<br />
ha, infine,offerto la possibilità<br />
di degustare al Palatenda<br />
uno stand gastronomico a base<br />
di pesce e ascoltare la musica<br />
della grande orchestra spettacolo<br />
di Yanos Trevaini.<br />
Antonio Santini<br />
Pro Loco Roana
ROANA<br />
Saranno I Polli(ci)ni, ovvero<br />
l’Orchestra Giovanile<br />
del Conservatorio Pollini di<br />
P<strong>ad</strong>ova a chiudere sabato<br />
6 settembre alle ore 16 nella<br />
chiesa parrocchiale di<br />
Roana la Stagione<br />
Concertistica organizzata<br />
da Artemusica.<br />
La manifestazione, arrivata<br />
alla quarta edizione, si è<br />
articolata su venti concerti<br />
più tre guide all’ascolto<br />
ospitati tra Roana, Canove,<br />
Cesuna, Camporovere e<br />
Mezzaselva, che hanno richiamato<br />
circa<br />
tremilacinquecento spettatori.<br />
Gli eventi musicali<br />
hanno allietato soprattutto<br />
le vacanze dei turisti, mentre<br />
anche quest’anno i residenti<br />
non hanno approfittato<br />
di un cartellone<br />
corposo quanto diversificato.<br />
Tra tanti spettatori Ezio<br />
Fabris rappresenta una<br />
mosca bianca, un po’ perché<br />
è nato e vive a Roana,<br />
un po’ perché di concerti<br />
quest’anno non ne ha perso<br />
uno. Due le grandi passioni<br />
della sua vita: i viaggi<br />
e la musica. Ha seguito la<br />
prima volando giovanissimo<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 11<br />
Ezio Fabris, i viaggi e la musica<br />
<strong>Dal</strong>l’Australia a Roana dove ha seguito tutti gli appuntamenti della Stagione Concertistica<br />
organizzata da Artemusica - “E’ un’ottima manifestazione sotto tutti i punti di vista”<br />
in Australia (per lavoro) e<br />
poi in India e in giro per<br />
l’Europa dove invece lo ha<br />
portato soprattutto la curiosità.<br />
E proprio in Australia è nata<br />
la passione per la musica.<br />
“Ho lavorato come cameriere<br />
per più di trent’anni -<br />
racconta - dal 1971 fino a<br />
quando sono andato in pensione,<br />
al Savini, lo storico,<br />
elegante e rinomato ristorante<br />
di Milano. Un lavoro<br />
che mi ha dato anche la<br />
possibilità di incontrare i più<br />
famosi personaggi del mondo,<br />
teste coronate e politici,<br />
imprenditori e star dello<br />
spettacolo. Sarà stato un<br />
po’ per il mio carattere<br />
espansivo, l’innata curiosità<br />
e la conoscenza di alcune<br />
lingue, mi è venuto naturale<br />
parlare con questi<br />
personaggi da copertina<br />
che, forse per il fatto di<br />
essere abituati a comunicare<br />
quasi esclusivamente tra<br />
loro, hanno accettato di<br />
buon gr<strong>ad</strong>o di confrontarsi<br />
anche con una persona<br />
semplice come me”.<br />
E i suoi beniamini?<br />
“Anche in questo caso tra<br />
i tanti incontri ricordo quelli<br />
con Maria Callas, Renata<br />
Tebaldi, Mario Del Monaco,<br />
Gianfranco Cecchele e<br />
poi Arthur Rubinstein e<br />
Riccardo Muti. Pur avendo<br />
iniziato giovanissimo in<br />
Australia a studiare da tenore,<br />
ho voluto continuare<br />
anche una volta sbarcato a<br />
Milano, prendendo lezioni e<br />
partecipando anche <strong>ad</strong> alcuni<br />
concorsi. Nata come<br />
“Un grazie di cuore a tutti”<br />
Attraverso il giornale, la famiglia di Moreno Frigo esprime riconoscenza a tutta la comunità altopianese, la cui<br />
vicinanza è stata determinante nella vicenda del giovane di Canove colpito un anno e mezzo fa da un grave malore.<br />
Come può cambiare in pochi<br />
istanti la vita di una persona,<br />
di una famiglia! Cambiano<br />
le piccole e grandi<br />
cose, le abitudini, le aspettative,<br />
il modo di guardare al<br />
futuro. Cambia anche il senso<br />
delle parole: camminare,<br />
parlare, andare a scuola,<br />
fare il tifo, attività normali,<br />
che in certi casi possono assumere<br />
un significato straordinario.<br />
<strong>Che</strong>, anche se<br />
svolte in modo limitato, hanno<br />
un valore immenso. E’<br />
un’emozione grande vedere<br />
Moreno camminare, pure se<br />
il suo sguardo, oltre alla soddisfazione,<br />
rivela la fatica di<br />
mettere insieme un passo<br />
dopo l’altro. E ascoltarlo<br />
mentre chiede, risponde,<br />
nonostante debba sforzarsi<br />
per farlo, con l’eccitazione<br />
che fa aumentare la difficoltà.<br />
Emoziona sapere che tornerà<br />
a scuola, che per farlo<br />
si dovrà impegnare in modo<br />
molto diverso rispetto a tempo<br />
fa, e allo stesso tempo<br />
capire come abbia ultimamente<br />
sviluppato una capacità<br />
di attenzione e una sensibilità<br />
maggiori. Fa piacere<br />
notare il suo sguardo che si<br />
illumina quando si parla di<br />
calcio, sua grande e<br />
immutata passione, sia<br />
quello giocato dalle grandi<br />
squ<strong>ad</strong>re, che quello locale,<br />
che lo hanno visto sempre<br />
protagonista. E come tanti<br />
famosi giocatori di pallone<br />
Moreno si è fatto crescere<br />
i capelli, li ha lunghi, tenuti<br />
all’indietro da un<br />
cerchietto. Anche lui è cresciuto,<br />
molto: lo si nota già<br />
da seduto, ma a vederlo in<br />
piedi la sua statura stupisce.<br />
E’ passato ormai un<br />
anno e mezzo da quel tremendo<br />
giovedì pomeriggio<br />
del 15 marzo 2007 quando<br />
un grave malore ha colpito<br />
Moreno Frigo, all’età di<br />
quattordici anni. Una vicenda<br />
che ha lasciato un<br />
segno profondo e doloroso<br />
in tutta la comunità, non<br />
solo a Canove, il suo paese,<br />
ma anche in quelli vicini.<br />
Gente di ogni età ha provato<br />
la stessa commozione,<br />
uguali sentimenti: apprensione<br />
e trepidazione, ma<br />
anche incredulità e rabbia.<br />
Dopo un anno e mezzo è<br />
giunto il momento di non<br />
guardare più indietro, di<br />
non porsi più domande, di<br />
riconoscere il presente e di<br />
gioire per ciò che offre, anche<br />
se il significato di certe<br />
parole assume un peso diverso.<br />
Moreno è in ripresa,<br />
lenta ma costante: dopo<br />
il ricovero all’ospedale di<br />
Bassano e successivamente<br />
ai lunghi periodi di cura e<br />
terapie nei centri specializzati<br />
di Negrar (Verona) e di<br />
Udine, per ovviare alle difficoltà<br />
di deambulazione e<br />
di parola seguite a quegli interminabili<br />
momenti in cui il<br />
suo cuore si è rifiutato di<br />
battere, è tornato<br />
definitivamente a casa e a<br />
far parte della comunità,<br />
passa il suo tempo uscendo<br />
con la mamma, incontrando<br />
gli amici, guardando i<br />
suoi programmi preferiti in<br />
tv, e continuando le terapie<br />
all’ospedale di <strong>Asiago</strong>. A<br />
metà settembre riprenderà<br />
la scuola, all’Istituto di<br />
Istruzione Superiore di<br />
<strong>Asiago</strong>, settore aziendale.<br />
“<strong>Il</strong> ritorno a scuola è un fatto<br />
importante – commenta<br />
papà Stefano – perché trascorrendo<br />
delle mattinate in<br />
classe con altri ragazzi potrà<br />
ricevere stimoli positivi<br />
per il proseguo del suo miglioramento<br />
nelle attività<br />
quotidiane. Ringrazio i docenti<br />
e responsabili della<br />
scuola unitamente agli operatori<br />
dell’Ulss che si sono<br />
<strong>ad</strong>operati per dargli questa<br />
possibilità, ma vorrei ringraziare<br />
di cuore anche tutti<br />
coloro che ci sono stati vicini,<br />
in particolare le prime<br />
persone che hanno soccorso<br />
Moreno, e gli amici di<br />
famiglia che si sono prodigati<br />
in tanti modi. Non faccio<br />
nomi per non scordare<br />
qualcuno, ma desidero rib<strong>ad</strong>ire<br />
come la nostra famiglia<br />
sia rimasta colpita dall’affetto,<br />
dall’interessamento e<br />
dall’aiuto di tanta, tantissima<br />
gente”. A trepidare per<br />
Moreno e per la sua famiglia,<br />
anche il parroco di<br />
Canove, don Giorgio<br />
Verzotto, fra i primi <strong>ad</strong> accorrere<br />
nel momento in cui<br />
Moreno si è accasciato al<br />
suolo, proprio nelle vicinanze<br />
della canonica: nelle sue<br />
esortazioni alla comunità<br />
parrocchiale non ha mai<br />
mancato di chiedere una<br />
preghiera, un pensiero sentito<br />
e condiviso per il suo<br />
giovane parrocchiano. Con<br />
il suo abituale<br />
coinvolgimento, nel bollet-<br />
semplice passione, la musica<br />
lirica è sempre rimasta<br />
tale, a margine della vita<br />
lavorativa, ma proprio grazie<br />
alla mia professione ho<br />
avuto la possibilità di tenerla<br />
sempre viva, incontrando<br />
quelle persone che<br />
mi regalavano grandi emozioni<br />
e assistendo spesso<br />
ai loro concerti alla Scala”.<br />
Ad un così “fortunato”<br />
intenditore non si può<br />
non chiedere una valutazione<br />
sulla Stagione<br />
Concertistica organizzata<br />
da Artemusica.<br />
“Un’ottima manifestazione<br />
sotto tutti i punti di vista.<br />
Sui palcoscenici sono<br />
sfilati concertisti di fama<br />
internazionale insieme a<br />
giovani promesse che hanno<br />
tutte le carte in regola<br />
per arrivare molto lontano.<br />
Un grande spettacolo<br />
sul palcoscenico ma anche<br />
un grande lavoro dietro le<br />
quinte, per programmare e<br />
allestire una Stagione<br />
Concertistica così articolata”.<br />
Eppure nonostante da<br />
più parti arrivino messaggi<br />
di apprezzamento per protagonisti<br />
ed organizzatori<br />
(se non ci credete chiedete<br />
tino parrocchiale di settembre,<br />
annuncia che a fine<br />
mese, nel pellegrinaggio dei<br />
150 anni di Lourdes, fra i<br />
partecipanti altopianesi, ci<br />
saranno anche Moreno ed<br />
Enza, la sua mamma, “per<br />
una grazia speciale da ottenere”.<br />
Un appuntamento<br />
che Moreno attende con<br />
trepidazione, anche perché<br />
per la prima volta salirà su<br />
un aereo. “Spero di migliorare<br />
ancora, per potermi<br />
gustare presto una buona<br />
birra ai Due Mori, assieme<br />
ai miei amici” – mi dice<br />
di leggere il registro delle<br />
firme), i suoi conterranei<br />
tendono a disertare questo<br />
tipo di eventi.<br />
Secondo lei perché?<br />
“Si muovono in massa<br />
quando canta Katia<br />
Ricciarelli, ma è un personaggio<br />
della musica lirica<br />
diventata famosa grazie<br />
soprattutto alla televisione.<br />
Bisogna abituare la<br />
gente a un certo tipo di<br />
musica. C’è da fare un<br />
lungo e paziente lavoro<br />
sul territorio, sperando<br />
che gr<strong>ad</strong>ualmente il pubblico<br />
si avvicini e si appassioni.<br />
Molti dei turisti<br />
con i quali ho avuto modo<br />
di parlare in occasione dei<br />
concerti di quest’anno,<br />
sono profondi conoscitori<br />
della musica, classica o<br />
lirica; una vicinanza che<br />
probabilmente nelle loro<br />
città di provenienza, ha<br />
avuto anche maggiori opportunità<br />
di crescita. Per<br />
il momento qui i giovani<br />
sono contenti quando possono<br />
ascoltare la musica<br />
rock che a me più che musica<br />
sembra solo rumore”.<br />
Giovanni Rattini<br />
infine, aiutato dal papà. Intanto,<br />
senza dubbio alcuno,<br />
sceglie la maglia da indossare<br />
nella foto da pubblicare<br />
sul giornale: del Milan,<br />
non poteva essere altrimenti!<br />
Una maglia speciale,<br />
autografata da Inzaghi e<br />
dono di un medico che lo ha<br />
avuto in cura a Bassano.<br />
Vestendo la maglia<br />
rossonera, Moreno torna a<br />
sfoderare la sua tipica grinta,<br />
che gli auguriamo di non<br />
perdere mai. Forza<br />
Moreno!<br />
S.B.
GALLIO<br />
Perché occuparsi degli animali<br />
quando ci sono tante persone<br />
che soffrono? E’ una domanda<br />
che viene spesso rivolta a<br />
chi opera come volontario<br />
dell’Enpa e che è stata tra le<br />
questioni affrontate nell’incontro<br />
“La Città per gli Animali”<br />
organizzato a Gallio dall’Enpa<br />
locale e dal Comune con la<br />
presenza di prestigiosi relatori<br />
tra cui il sottosegretario alla<br />
Salute Francesca Martini,<br />
Simone Cas<strong>ad</strong>ei dell’Enpa<br />
nazionale e l’etologo Giorgio<br />
Celli. Una risposta l’ha data<br />
proprio Celli che ha spiegato:<br />
“Io sono sicuro che chi<br />
pone questa domanda non fa<br />
alcunché né per gli animali,<br />
né per le persone. Sono fermamente<br />
convinto che il rispetto<br />
degli animali è segno<br />
di civiltà da cui deriva anche<br />
la solidarietà verso i nostri<br />
simili. Abbiamo molto da imparare<br />
dagli animali, dalla lealtà,<br />
all’affetto disinteressato;<br />
fossimo più simili agli<br />
amici a quattro zampe forse<br />
il mondo sarebbe un posto<br />
migliore”.<br />
Quindi il rispetto degli animali<br />
è un segno di civiltà, ma se<br />
si guardano i dati forniti dal<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
I Comuni dell’Altopiano hanno<br />
poca attenzione per gli animali<br />
All’incontro Enpa “La città degli animali” a Gallio presenti il sottosegretario alla Salute<br />
Francesca Martini, Simone Cas<strong>ad</strong>ei dell’Enpa nazionale e l’etologo Giorgio Celli”<br />
Ministero del Lavoro, della<br />
Salute e delle Politiche Sociali<br />
ci si trova davanti a numeri<br />
da emergenza; mezzo<br />
milione di cani e oltre 2 milioni<br />
e mezzo di gatti sono<br />
randagi in Italia, un segnale<br />
che forse la nostra civiltà<br />
deve farsi un esame di coscienza.<br />
E questo nonostante<br />
le leggi ci siano come ha<br />
ricordato il ministro Martini.<br />
“Sebbene la legge 281 del<br />
1991 regolamenti da ben 17<br />
anni la possessione degli animali<br />
domestici, la cippatura<br />
e il tatuaggio degli animali<br />
domestici rimane in fase<br />
embrionale come l’anagrafe ca-<br />
nina nazionale”.<br />
E nel nostro territorio come vanno<br />
le cose? Sicuramente meglio<br />
rispetto ai dati nazionali, come<br />
hanno spiegato Nicola<br />
Gasparinetti, presidente dell’Ordine<br />
dei Medici Veterinari di<br />
Vicenza, e Franco Bizzotto del<br />
Servizio Veterinario dell’Asl 3.<br />
“Nell’Asl 3 di Bassano nel 2007<br />
sono stati recuperati 493 animali<br />
da compagnia di cui 249 restituiti<br />
ai loro proprietari, inoltre il canile<br />
di Pove riesce far fronte alle<br />
necessità del territorio grazie alla<br />
convenzione finalmente raggiunta<br />
con i Comuni del territorio”.<br />
Una tiratina d’orecchie alle amministrazioni<br />
comunali<br />
dell’Altopiano però è arrivata<br />
comunque per la mancanza di<br />
un centro di prima accoglienza<br />
dove tenere gli animali fino all’arrivo<br />
del servizio raccolta. Un<br />
reclamo che rischia di c<strong>ad</strong>ere nel<br />
vuoto vista l’assenza degli amministratori<br />
locali tranne quelli di<br />
Conco e della Comunità Montana,<br />
oltre chiaramente ai p<strong>ad</strong>roni<br />
di casa di Gallio. Gallio da parte<br />
sua ha già messo a disposizione<br />
un’area per la raccolta degli animali,<br />
ma che è in<strong>ad</strong>eguata alle<br />
esigenze. Plauso anche a Conco<br />
che recentemente ha approvato<br />
un regolamento comunale sul<br />
possesso degli animali domestici.<br />
Forse le cose lentamente stanno<br />
cambiando. In ogni modo<br />
l’abbandono o il maltrattamento<br />
degli animali è un reato, come<br />
ricordato dal magistrato Davide<br />
Montini Trotti: “sono reati<br />
punibili anche con il carcere”.<br />
Ma nonostante ciò, nonostante<br />
una legislatura tra le migliori<br />
sul trattamento degli animali<br />
rimangono quei numeri da<br />
emergenza di randagismo.<br />
Gerardo Rigoni<br />
12<br />
Gallio <strong>ad</strong> Ugine ritrova<br />
i suoi emigranti<br />
<strong>Il</strong> viaggio in Francia si tiene dal 12 al 15 settembre<br />
<strong>Dal</strong> 12 al 15 settembre i citt<strong>ad</strong>ini di Gallio rinnoveranno il loro<br />
“patto d’amicizia” con Ugine in Francia. Ogni anno le due<br />
comunità si incontrano, un anno i francesi vengono ospitati<br />
dai loro amici galliesi e l’anno successivo viceversa. Nella<br />
città francese vive una grande comunità di emigranti partiti<br />
da Gallio nel secondo dopo guerra, un’emigrazione continuata<br />
fino agli anni sessanta. <strong>Il</strong> programma prevede la<br />
partenza da Gallio venerdì 12 alle ore 7 con arrivo in serata<br />
<strong>ad</strong> Ugine. Sabato e domenica saranno dedicati a visitare<br />
la zona e lunedì pomeriggio è previsto il rientro a<br />
Gallio. “E’ un momento di particolare suggestione e commozione<br />
– dice Wimer Baù, assessore al Sociale di Gallio<br />
– Credo sia importante mantenere questo patto di amicizia<br />
tra le nostre comunità, tra quella francese e quella<br />
italiana, non solo con i nostri emigranti che sono andati là<br />
a lavorare, ma con tutta la comunità francese che li ha<br />
accolti a braccia aperte. I francesi quando vengono a<br />
Gallio riconoscono il contributo dato dai nostri emigranti<br />
al benessere della loro comunità, arricchita non solo al<br />
livello economico, ma anche culturalmente.”<br />
Le iscrizioni sono raccolte all’ufficio Affari Generali del Comune<br />
versando la quota di partecipazione di 100 euro; tutte<br />
le altre spese saranno completamente a carico della comunità<br />
di Ugine. G.R.
LUSIANA<br />
Pagina a cura di<br />
Egidio Zampese<br />
Lo stemma del Comune di<br />
Lusiana non è mai stato inserito<br />
nei lobi posti nella facciata<br />
ovest del comune di<br />
<strong>Asiago</strong> che ricorda i Sette<br />
Comuni della Spettabile Reggenza.<br />
Lo fa notare l’appassionata<br />
di storia Rosa<br />
Boscardin che ha svolto una<br />
ricerca sull’origine degli<br />
stemmi dei comuni<br />
altopianesi. “Ai tempi in cui<br />
i sette comuni erano ‘fratelli<br />
cari’ – osserva- <strong>Asiago</strong>,<br />
Lusiana ed Enego erano<br />
considerati comuni maggiori<br />
e come tali erano ben rap-<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 13<br />
Ridiamo dignità al Lusiana e al suo stemma<br />
presentati dalle tre teste<br />
grandi raffigurate nella parte<br />
superiore dello stemma<br />
dell’antica Reggenza. Negli<br />
anni Venti, quando venne<br />
costruito il nuovo municipio<br />
di <strong>Asiago</strong>, si volle ricordare<br />
l’antica alleanza con la riproduzione<br />
degli stemmi di tutti i<br />
sette comuni ‘fratelli cari’.<br />
Lusiana, che ne era priva,<br />
venne rappresentata da uno<br />
scudo grigio con al centro<br />
l’iniziale ‘L’ in azzurro. Forse<br />
fu una soluzione provvisoria<br />
ma non è più stato cambiato<br />
il lobo. Benché, dal<br />
1933, Lusiana un proprio<br />
stemma l’ha avuto. Si tratta<br />
di un monte con tre abeti con<br />
la luna sacra a Diana. Si pen-<br />
sa che i tre abeti rappresentassero<br />
i tre colonnelli del territorio<br />
comunale: San Giacomo,<br />
San Donato del Covolo<br />
e Santa Caterina. Bisognerebbe<br />
– sostiene Rosa<br />
Boscardin – sostituire quella<br />
‘bruttura’ con lo stemma attuale<br />
del Comune per ridare<br />
dignità simbolica al Comune<br />
di Lusiana che tanto ha contribuito<br />
nello scrivere la storia<br />
del glorioso passato<br />
dell’Altopiano”.<br />
Nella foto, i sette lobi con gli<br />
stemmi dei sette comuni<br />
altopianesi posti nella facciata<br />
retrostante il municipio di<br />
<strong>Asiago</strong> che ancora non annovera<br />
lo stemma con i tre<br />
pini del comune di Lusiana.<br />
Corr<strong>ad</strong>in, un giardiniere speciale<br />
L’idea di Aurelio Corr<strong>ad</strong>in di<br />
abbellire la frazione Velo di<br />
Lusiana è stata apprezzata dai<br />
compaesani. Aurelio Corr<strong>ad</strong>in<br />
la primavera scorsa aveva<br />
notato che lungo la str<strong>ad</strong>a provinciale<br />
Lusianese che da<br />
Breganze porta a Lusiana e<br />
sull’Altopiano, nel tratto in facciata<br />
alla chiesa degli emigranti,<br />
nell’aiuola costruita per delimitare<br />
il parcheggio erano<br />
nate erbe infestanti. Si è preso<br />
la briga, da pensionato, di<br />
coltivare l’aiuola seminando<br />
dei girasoli che avrebbero abbellito<br />
l’area. Ma il Comune<br />
ha fatto seminare nelle stesse<br />
aiuole anche erba di trifoglio<br />
che non rappresentava una<br />
bella cornice. Per cui il pensionato,<br />
sempre di sua spontanea<br />
volontà, ha rivangato la<br />
E’ tornata la Cameraria<br />
terra delle aiuole e riseminato i<br />
girasoli intercalando anche la<br />
messa a dimora di pini che,<br />
una volta rinsecchiti i fiori, rimarranno<br />
come nota di colore<br />
sempreverde <strong>ad</strong> incorniciare la<br />
visione del tempietto degli emigranti.<br />
Ha fatto tutto a proprie<br />
spese per avere la soddisfazio-<br />
La cameraria ohridella, larva che si inserisce<br />
nelle foglie degli ippocastani facendole morire,<br />
è tornata a colpire anche quest’anno nel<br />
Lusianese. Interi filari di piante, in gran parte ai<br />
bordi della provinciale lusianese, in piena estate<br />
hanno presentato foglie di colore marrone che<br />
appena secche perché morte stanno scendendo<br />
verso il suolo. La cameraria ohridella attacca<br />
solo le foglie degli ippocastani ed infatti si<br />
assiste <strong>ad</strong> un contrasto evidente con una serie<br />
di alberi con foglie marrone e una serie di alberi<br />
ancora con le foglie verdi. Per debellare questo<br />
fenomeno bisognerebbe accumulare le foglie e<br />
bruciarle, ma il lavoro diventerebbe impotente<br />
perché è larghissima la fascia di piante colpite<br />
dal fenomeno.<br />
Nella foto, ippocastani con le foglie già diventate<br />
color marrone per l’attacco della cameraria.<br />
L’appassionata di storia Rosa Boscardin fa notare che sulla facciata del Municipio di <strong>Asiago</strong>,<br />
tra gli stemmi dei Comuni altopianesi, quello di Lusiana non è mai stato inserito<br />
ne di vedere abbellita la zona<br />
frequentata dai turisti che salgono<br />
fino in Altopiano. Un lavoro<br />
che merita un elogio.<br />
Nella foto, i girasoli lungo<br />
la provinciale che fanno da<br />
cornice alla chiesa degli<br />
emigranti a Velo di Lusiana.<br />
E’ autunno, i meli sono in fiore<br />
Singolare fioritura in questi giorni di settembre<br />
di un melo golden nel giardino di Giordano<br />
Tagliapietra a Mirabella di Breganze. La<br />
pianta che ha tre anni lo scorso anno aveva<br />
prodotto 25 mele e la primavera scorsa non<br />
aveva presentato i fiori.<br />
Sono sbocciati stranamente alla fine dell’estate<br />
con probabilità che i frutti possano<br />
essere raccolti <strong>ad</strong> autunno inoltrato.<br />
E’ uno scherzo della natura che nessuno riesce<br />
a spiegare perchè anche ai coltivatori<br />
trentini non è mai acc<strong>ad</strong>uto un caso simile.<br />
Nella foto Giordano Tagliapietra con il<br />
melo fiorito.<br />
Togliamo i rami dal sentiero<br />
I giovani, provenienti dai 5<br />
continenti, componenti del<br />
gruppo di volontariato di<br />
Legambiente Veneto, hanno<br />
ripreso durante l’estate la<br />
Perdita d’acqua in<br />
frazione Campana<br />
Su segnalazione di alcuni<br />
citt<strong>ad</strong>ini, gli operai di una<br />
ditta specializzata,<br />
co<strong>ad</strong>iuvati dai vigili del<br />
fuoco, hanno eliminato in<br />
frazione Campana una vistosa<br />
perdita d’acqua dell’acquedotto<br />
comunale.<br />
“Erano mesi, o forse di più<br />
– commenta Ranieri<br />
Ronzani, un abitante della<br />
zona – che la condotta perdeva<br />
causando anche danni<br />
agli orti e alle mura della<br />
frazione. E’ stato fatto<br />
un controllo della staticità<br />
del terreno ed è stato realizzato<br />
un by –pass eliminando<br />
così una perdita di<br />
50/60 metri cubi di acqua<br />
al giorno”. A causa dei lavori<br />
lungo la str<strong>ad</strong>a che da<br />
Campana porta a via Villaggio<br />
Bianco la circolazione<br />
str<strong>ad</strong>ale si è svolta a senso<br />
unico alternato la completati<br />
i lavori è tornata<br />
normale.<br />
Nella foto, i lavori di sistemazione<br />
della perdita d’acqua a<br />
Campana.<br />
pulizia degli antichi sentieri<br />
del Comune “aggiustando” i<br />
tratti in cui l’acqua piovana<br />
aveva anche danneggiato la<br />
str<strong>ad</strong>a negli ultimi mesi. <strong>Il</strong> loro<br />
impegno è proseguito quest’anno<br />
ripristinando l’antica<br />
str<strong>ad</strong>a che collega Santa<br />
Caterina di Lusiana al capoluogo.<br />
Solo che con la chiusura<br />
del campo di lavoro<br />
non è stata tolta la ramaglia<br />
accatastata in più punti della<br />
vecchia carrareggia. I<br />
cumuli di ramaglia rendono<br />
difficoltoso il transito ai pedoni<br />
che per percorrere il<br />
sentiero hanno dovuto spostare<br />
i rami secchi. Ma nessuno<br />
ha pensato di recuperare<br />
quella ramaglia che<br />
rappresenta un ostacolo.<br />
Dovrebbe farlo l’Amministrazione<br />
comunale incaricando<br />
una ditta apposita o<br />
gli operai del comune perché<br />
è un controsenso l’aver<br />
pulito i sentieri lasciando la<br />
ramaglia accumulata nei<br />
punti di passaggio pedonali.
Elisa Pilati, 23 anni, residente<br />
nel comune di Conco e cantante<br />
di una delle più note band<br />
altopianesi, i GPL, è la prima<br />
altopianese in assoluto <strong>ad</strong><br />
avere avuto accesso alle<br />
finali di Miss Italia e unica<br />
concorrente del<br />
vicentino.<br />
La vedremo in televisione<br />
il 9 settembre su Rai<br />
Uno, in occasione della<br />
prima puntata del<br />
prestigioso concorso<br />
dedicato alle bellezze<br />
nazionali.<br />
Eh, si! Oltre a essere<br />
una brillante<br />
studentessa, già<br />
laureata in<br />
Scienze Psicologiche<br />
e prossima<br />
al conseguimento<br />
della<br />
laurea specialistica<br />
in Psicologia<br />
Clinica Dinamica,<br />
Elisa fa parte<br />
delle 100 ragazze<br />
più belle<br />
d’Italia e questo<br />
è già un importantissimo<br />
traguardo rag-<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Elisa Pilati alle finali di Miss Italia<br />
CONCORSI Sarà in onda con il numero 026 il 9 settembre nella prima e decisiva puntata del concorso<br />
Una breve intervista con la nostra candidata alla bellezza nazionale<br />
giunto. La speranza è quella<br />
di poterla vedere anche<br />
nell’arco delle tre puntate<br />
successive, previste<br />
per l’11-12-13<br />
settembre, alle quali<br />
avrà accesso soltanto<br />
dopo la<br />
scrematura<br />
della prima<br />
serata.<br />
Tra una prova<br />
e l’altra,<br />
nella frenesia<br />
della preparazione<br />
e accompagnata<br />
da un’emozione<br />
che si<br />
può solamenteim-<br />
maginare, Elisa Pilati, numero<br />
026 nel prestigioso concorso,<br />
si è prestata <strong>ad</strong> alcune domande.<br />
Riusciamo a contattarla<br />
soltanto nella tarda serata del 3<br />
settembre: la sua voce è stanca<br />
per le selezioni e per le prove,<br />
ma anche carica di entusiasmo<br />
e soddisfazione.<br />
Com’è nato questo tuo sogno<br />
di partecipare a Miss Italia?<br />
Non è il primo concorso di bellezza<br />
a cui partecipo: nel 2004,<br />
sono arrivata in finale nazionale<br />
di Miss Italia nel Mondo.<br />
Miss Italia è una prosecuzione<br />
dei miei sogni, ma, soprattutto,<br />
di un obiettivo che ho sempre<br />
voluto raggiungere, una<br />
sfida che ho sempre cercato di<br />
vincere: dimostrare che una<br />
Miss può rappresentare qualcosa<br />
di diverso dal luogo comune,<br />
che dietro un bel viso si<br />
può nascondere anche un grande<br />
talento. Basti pensare <strong>ad</strong><br />
Anna Valle, che dopo Miss Italia<br />
è diventata un’attrice bravissima:<br />
bella, delicata e in gamba.<br />
A proposito di talenti, tu ne<br />
hai moltissimi: la bellezza è<br />
il tuo dono più evidente, ma<br />
sappiamo che hai molte altre<br />
attitudini...<br />
Beh, mi piace molto cantare;<br />
infatti sono la cantante di un<br />
noto gruppo altopianese con cui<br />
mi esibisco nei locali del posto:<br />
i GPL, acronimo di “Giovani<br />
Pazzi Liberi”.<br />
Mi piacerebbe molto coniugare<br />
il lavoro di presentatrice con<br />
quello di cantante: stare sul palcoscenico<br />
mi emoziona e mi<br />
affascina.<br />
Se dovessi pensare a un’artista<br />
che si avvicina ai sogni che<br />
vorrei realizzare direi sicuramente<br />
Loretta Goggi per la sua<br />
completezza artistica.<br />
Ecco, forse dovrei prendere<br />
qualche lezione di ballo...<br />
(ride, ndr)<br />
Queste sono giornate molto<br />
stressanti per te... manca<br />
S’intitola “Ciao Mario”<br />
l’opera vincitrice assoluta<br />
del 26° concorso sculture<br />
in legno di <strong>Asiago</strong> realizzata<br />
dallo scultore Fabrizio<br />
Muraro di Roana. Si tratta<br />
di un omaggio allo scrittore<br />
Mario Rigoni Stern.<br />
A Muraro è andato il premio<br />
della giuria e anche<br />
quello in memoria dell’artista<br />
Joe <strong>Dal</strong>le Ave decretato<br />
dal pubblico che gli ha attribuito<br />
116 voti, contro i 60<br />
di Silvano Ferretti di<br />
Chatillon (Aosta) con<br />
“Spiati dalla Luna” e i 23<br />
voti di Angelo Bettoni di<br />
Perloz (Aosta) con “Stor-<br />
meno di una settimana alla<br />
prima serata in TV...<br />
Effettivamente stiamo lavorando<br />
molto sodo... Le selezioni<br />
sono partite a giugno: prima le<br />
provinciali in cui mi sono classificata<br />
prima, poi le regionali<br />
dove ho ottenuto la fascia di<br />
Miss Cinema Friuli Venezia<br />
Giulia e poi le varie selezioni fino<br />
alla finale.<br />
<strong>Dal</strong>la serata del 9 settembre dipenderà<br />
l’esito della mia esperienza:<br />
di 100 ragazze ne rimarranno<br />
soltanto 60, dunque il tele<br />
voto sarà fondamentale.<br />
Nelle puntate successive, le ragazze<br />
rimaste avranno modo di<br />
dimostrare le proprie attitudini<br />
con delle sfide a tre: sarebbe<br />
una buona occasione per raggiungere<br />
il mio scopo che, ripeto,<br />
è quello di dimostrare che<br />
si può essere carine e capaci<br />
allo stesso tempo, sfatando il<br />
luogo comune del “bella, ma<br />
oca”.<br />
Come hai reagito alla notizia<br />
di essere arrivata in finale?<br />
Con stupore. Non avrei mai<br />
creduto di poter arrivare così<br />
distante con le selezioni.<br />
E’ stato un momento molto<br />
emozionante, anche perché il<br />
mio fidanzato Simone e mio fratello<br />
erano inaspettatamente<br />
presenti: una gioia che ho istintivamente<br />
sfogato con il pianto.<br />
So che ci vorrebbe un po’ di<br />
scaramanzia, ma potresti<br />
fare un pronostico?<br />
E’ davvero difficile fare delle<br />
previsioni, anche perché le ragazze<br />
sono davvero tutte bellissime<br />
e simpaticissime.<br />
Credo sia difficile ottenere il titolo<br />
di Miss Italia. Tuttavia la<br />
mia aspirazione più grande sarebbe<br />
quella di poter dimostrare<br />
di avere delle capacità, cosa<br />
per cui non è necessariamente<br />
importante ottenere una fascia.<br />
Vorrei fare bella figura, ecco<br />
tutto: questa sarà stata un’esperienza<br />
stupenda a prescindere<br />
14<br />
dall’esito, proprio perché inaspettata.<br />
In campagna elettorale, di<br />
solito, si chiede cosa si farà<br />
per il proprio paese... Tu pensi<br />
di poter in qualche modo<br />
valorizzare la tua terra attraverso<br />
questa esperienza?<br />
Se avrò modo di passare alla<br />
seconda serata (questo sarà<br />
possibile soltanto se supererà<br />
la prima scrematura del 9 settembre,<br />
ndr), avrò la possibilità<br />
di presentarmi e sarei disposta<br />
anche a urlare da dove vengo,<br />
perché ne sono davvero fiera:<br />
un comune bellissimo<br />
(Conco, ndr), situato in uno<br />
splendido contesto, che è quello<br />
dell’Altopiano di <strong>Asiago</strong>.<br />
Hai qualche ringraziamento<br />
particolare da fare?<br />
In primis vorrei ringraziare mio<br />
fratello e il mio fidanzato<br />
Simone, che mi hanno accompagnato<br />
nelle varie selezioni,<br />
spronandomi e seguendomi con<br />
sopportazione.<br />
Poi la mia famiglia e anche il<br />
gruppo con cui suono per la<br />
carica emotiva che mi hanno<br />
sempre dato nei momenti di<br />
sconforto.<br />
Non posso dimenticare di ringraziare<br />
anche i miei paesani e<br />
tutto l’Altopiano.<br />
Un ultimo appello prima dell’inizio<br />
“dei giochi”?<br />
Vorrei tanto dimostrare che, a<br />
volte, oltre alla forma c’è anche<br />
la sostanza: mi basta questo.Elisa<br />
Pilati, con la sua bellezza, ma anche<br />
con il suo talento e la sua<br />
umiltà, è arrivata alla finale del più<br />
prestigioso concorso di bellezza<br />
nazionale, a dimostrazione che la<br />
bellezza non è soltanto un dono<br />
fisico, ma un insieme di qualità<br />
che rendono una ragazza unica:<br />
bell’aspetto, finezza, femminilità,<br />
eleganza, grazia, talento e<br />
semplicità.Dunque, telefoni<br />
dell’Altopiano all’orecchio e<br />
mano lesta per selezionare il numero<br />
della nostra candidata alla<br />
bellezza nazionale: 026!<br />
Martina Rossi<br />
“Ciao Mario” vince il 26°<br />
concorso sculture in legno<br />
mire”.<br />
L’opera vincitrice raffigura su<br />
un pannello in legno il volto di<br />
Rigoni Stern mentre nello<br />
sfondo viene evidenziata la<br />
natura con un urogallo, una<br />
volpe, una pernice e una le-<br />
pre.<br />
Nella sezione “immagini” del<br />
sito www.giornalealtopiano.it<br />
sono disponibili le foto (scattate<br />
da Davide Degiampietro)<br />
di tutte le opere realizzate per<br />
il concorso.
Sabato 6 settembre 2008<br />
Fantacalcio <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong><br />
Sabato 30 agosto, con i primi due<br />
anticipi, è iniziata la nuova stagione<br />
del calcio e puntuale, come da<br />
dodici anni a questa parte, parallelamente<br />
è iniziata anche la nuova<br />
stagione del fantacalcio.<br />
In Italia, si sa, vige da tempo il luogo<br />
comune che “ci siano ormai<br />
quasi 60 milioni di allenatori” e in<br />
fondo in fondo è proprio così. Chi,<br />
davanti alla tv, in tribuna allo st<strong>ad</strong>io<br />
o al campetto del patronato,<br />
non ha mai sbraitato, non si è mai<br />
animato, dispensando a gran voce<br />
commenti, consigli ed “apprezzamenti”<br />
sull’operato dello sventurato<br />
tecnico di turno? Siate, anzi<br />
siamo, onesti. Tutti, o quasi, almeno<br />
una volta.<br />
Ma erano solo parole al vento. Fino<br />
a quando il fantacalcio non è comparso<br />
nella vita degli italiani, dando<br />
così la possibilità di mostrare<br />
agli altri, e a se stessi, l’allenatore<br />
che ognuno ha dentro di sé, mostrando<br />
le capacità di gestione, le<br />
intuizioni in ottica mercato e le abilità<br />
nello schierare la propria formazione,<br />
calcolando, rischiando, leggendo<br />
le insidie della partita e studiando<br />
a fondo il proprio avversario.<br />
Già, perché se il calcio è una cosa<br />
seria (anche troppo), il fantacalcio<br />
non è da meno. Se non ci credete,<br />
entrate al Fruit Club di <strong>Asiago</strong> dove<br />
va in scena la Lega di fantacalcio<br />
più antica dell’Altopiano.<br />
>. Tuona, soddisfatto,<br />
Alessio Cogo, ideatore e<br />
presidente della Lega (che vanta<br />
pure un consiglio in piena regola).<br />
>.<br />
Tre campionati (14 squ<strong>ad</strong>re in Serie<br />
A, altrettante in B, 8 in serie C),<br />
Champions League, Supercoppa,<br />
Europei e Mondiali (quando sono<br />
in programma), 300 fanta milioni di<br />
euro a disposizione di ogni partecipante<br />
per allestire la propria rosa<br />
e per assicurarsi i pezzi pregiati, e<br />
non, del mercato.<br />
Qui si fa sul serio. Ci sono sc<strong>ad</strong>enze<br />
da rispettare, offerte da presentare<br />
in busta chiusa per le varie aste,<br />
il mercato “a chiamata” e quello di<br />
riparazione, a gennaio.<br />
Un campionato che si può seguire<br />
su internet, sul nuovo sito ufficiale:<br />
www.fruitclub.helloweb.eu.<br />
Fare pronostici non è semplice. >. Anche se va<br />
detto che è proprio Alessio a detenere<br />
il maggior numero di scudetti<br />
(4). Ma non è l’unico record della<br />
famiglia Cogo: lui, la sorella Daniela<br />
ed il fratello Enrico hanno preso<br />
parte a tutte le edizioni. Alessio e<br />
Daniela, inoltre, non hanno mai conosciuto<br />
l’amarezza di una retrocessione.<br />
>. E via con un sorriso in<br />
stile Moratti dopo il gol liberatorio<br />
di “Ibra” a Parma.<br />
Qui non si scherza su certe cose,<br />
ma su altre si scherza eccome. >. Come nella<br />
realtà, anche per gli allenatori. >.<br />
Impossibile raccontare tutti gli<br />
anedotti di dodici stagioni di<br />
fantacalcio, ma Roberto Forte, uno<br />
dei fedelissimi assieme a Renato<br />
Busa, Davide<br />
Degiampietro ed Emanuele<br />
Mosele, ce ne regala<br />
qualcuno.<br />
>.<br />
Tra le “vittime” di “Berto” c’è pure<br />
Alessio. >. E giù a ridere<br />
tutti insieme. Ma il vero incubo per<br />
il pres di Lega sono le osservazioni<br />
al regolamento. >. E<br />
Alessio annuisce, sorridendo.<br />
“Berto”, infine, racconta un aneddoto<br />
che suona come un avvertimento.<br />
Lui non si fida dei consigli<br />
della Gazzetta e così “studia” sui<br />
siti internet e manda la sua formazione<br />
via mail tra le 16.30 e le 17,<br />
poco prima del calcio d’inizio dell’anticipo.<br />
>.<br />
Dodici stagioni di fantacalcio al<br />
Fruit Club, un centinaio di giocatori<br />
passati da quelle parti, uomini e<br />
donne, con un’età che spazia dai<br />
10 ai 50 anni di età, operai, ristoratori,<br />
studenti, bancari, esercenti, impiegati<br />
e dottori, insomma un gruppo<br />
estremamente variegato, con le<br />
proprie manie e scaramanzie. >.<br />
Un “popolo”, quello del<br />
fantacalcio, che si diverte a giocare,<br />
anche nel ricercare i nomi<br />
più originali da dare alle proprie<br />
formazioni: Habemus<br />
Papa…Waigo, Polenta Edusei,<br />
Pato col Diavolo solo per citarne<br />
alcuni di quest’anno. Ma tra gli<br />
evergreen ci segnalano<br />
“Termofifoni”, “Ballack coi lupi”<br />
e “Nakatastrofe”.<br />
Un gruppo di amici, che circa un<br />
anno fa ha purtroppo perso<br />
Domenico Forte, per tutti<br />
“Mingo”. Uno dei protagonisti,<br />
come ricorda Alessio: >.<br />
Stefano Angonese
ENEGO<br />
Si è chiusa la stagione estiva<br />
e come ogni volta acc<strong>ad</strong>e, un<br />
po’ di malinconia è inevitabile,<br />
resta tuttavia la consolazione<br />
che è stata una bella stagione<br />
in tutti i sensi, vivacizzata da<br />
iniziative molto interessanti,<br />
che hanno spaziato in ogni<br />
campo, offrendo un menù per<br />
tutti i gusti.<br />
L’Associazione Commercianti<br />
di Enego ha vinto la sua sfida,<br />
programmando con la collaborazione<br />
della Pro Loco<br />
serate di storia e filosofia, un<br />
offerta apparentemente di nicchia<br />
che invece ha trovato<br />
ampia approvazione e ogni<br />
volta un interessato e soprattutto<br />
partecipe pubblico.<br />
<strong>Dal</strong>la storia alla preistoria,<br />
l’Associazione Culturale “<strong>Dal</strong>la<br />
Brenta all’Ortigara”, sempre<br />
con la Pro Enego, ha allestito<br />
una interessante mostra<br />
sulla pietra e l’uomo e proposto<br />
uscite <strong>ad</strong> uno dei siti<br />
archeologici più interessanti<br />
della zona, il Riparo <strong>Dal</strong>meri.<br />
Un’escursione al Riparo è stata<br />
organizzata anche in notturna,<br />
con una sosta alla vicina<br />
chiesetta di S. Lorenzo, dove<br />
in un atmosfera davvero coinvolgente<br />
sono state lette poesie<br />
e intonati canti a cura del<br />
coro femminile di Enego.<br />
Quindi con una suggestiva<br />
fiaccolata, il numeroso gruppo<br />
è sceso al sito archeologico.<br />
Una serata indimenticabile,<br />
malgr<strong>ad</strong>o una pioggia battente<br />
<strong>ad</strong> un certo punto abbia<br />
rischiato di rovinare tutto, terminata<br />
con un ricco spuntino<br />
di mezzanotte che ha offerto<br />
il meglio dei prodotti tipici.<br />
Come tuttavia si diceva il programma<br />
estivo ha cercato di<br />
dare una risposta <strong>ad</strong> ogni gu-<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
sto e così non solo storia cultura<br />
e tr<strong>ad</strong>izione, ma offerte<br />
anche molto più leggere, che<br />
hanno riscosso gran successo,<br />
come la seguitissima e piacevolissima<br />
serata di cabaret<br />
e musica a cura di Cesare<br />
C<strong>ad</strong>deo e Luca Virago, organizzata<br />
dal Comune.<br />
Sempre l’amministrazione comunale<br />
di Enego, in collaborazione<br />
con la Federazione Italiana<br />
Fuoristr<strong>ad</strong>a, il club<br />
eneghese Ghenebe 4 x 4 e<br />
Daihatsu Italia, ha inoltre dato<br />
l’opportunità a chiunque di scoprire<br />
angoli caratteristici del<br />
comprensorio eneghese; gite<br />
in fuoristr<strong>ad</strong>a guidati da istruttori<br />
federali che hanno offerto<br />
la massima sicurezza.<br />
Un’ iniziativa che ha animato<br />
tutti i mercoledì e venerdì di<br />
agosto; inizialmente rivolta ai<br />
turisti, poi in realtà si è dimostrata<br />
una proposta molto apprezzata<br />
anche da moltissimi<br />
residenti, una bella opportunità,<br />
una ghiotta occasione per<br />
conoscere i posti che i p<strong>ad</strong>ri<br />
percorrevano <strong>ad</strong> occhi chiusi<br />
e che oggi invece pochi hanno<br />
la fortuna di aver visitato e di<br />
conoscere!!<br />
Una giornata, assolutamente e<br />
squisitamente promozionale, il<br />
sindaco Rodeghiero l’ha inoltre<br />
voluta offrire ai suoi colleghi<br />
operanti nella provincia di<br />
Vicenza. Un invito che è stato<br />
raccolto con grande favore da<br />
oltre 30 amministratori, i quali<br />
hanno a loro volta scoperto un<br />
territorio ed una vastità che per<br />
lo più ignoravano.<br />
Per questa iniziativa denominata:<br />
“Tour delle fortezze e<br />
delle malghe”, il club Ghenebe<br />
4x4 ha proposto due itinerari,<br />
entrambi gettonatissimi, tant’è<br />
che molte richieste non hanno<br />
trovato riscontro perché ogni<br />
volta si raggiungeva facilmente<br />
il tutto esaurito .<br />
L’escursione della mattina prevedeva<br />
l’uscita fino a Cima<br />
Lisser, 1633 mt , passando<br />
naturalmente per la vecchia<br />
str<strong>ad</strong>a militare, quindi la visita<br />
all’interno del forte Lisser costruito<br />
poco prima della grande<br />
guerra. Non meno emozionante<br />
il ritorno in paese attraverso<br />
vecchie mulattiere.<br />
L’itinerario pomeridiano invece<br />
un po’ più lungo, 4 ore, proponeva<br />
la str<strong>ad</strong>a degli alpini,<br />
8<br />
l’Altopiano<br />
vecchia str<strong>ad</strong>a costruita durante<br />
la prima guerra per permettere<br />
alle salmerie di raggiungere<br />
la prima linea, quindi<br />
malga Fossetta.<br />
<strong>Il</strong> tutto attraversando boschi<br />
incantati, passaggi ormai quasi<br />
sconosciuti e concessi solo<br />
per questa iniziativa.<br />
Naturalmente, in entrambe le<br />
proposte veniva riservata una<br />
parentesi non certo meno importante<br />
per comprendere la<br />
cultura e la tr<strong>ad</strong>izione, quella<br />
per l’assaggio dei formaggi<br />
prodotti in malga o dei semplici<br />
quanto deliziosi dolcetti, creati<br />
con ricotta freschissima e<br />
con particolare passione dalla<br />
ospitale malghese di Malga<br />
Scura.<br />
Un’iniziativa, questa dei tour<br />
in fuoristr<strong>ad</strong>a che di primo<br />
acchito può sembrare una violazione<br />
della serenità e della<br />
tranquillità dei boschi e di tanti<br />
luoghi montani.<br />
Ad essere sincera un pensiero<br />
di questo tipo era venuto<br />
anche alla sottoscritta, appassionata<br />
di montagna e trekking<br />
e soprattutto della pace che<br />
queste attività permettono di<br />
non turbare.<br />
Tuttavia, salendo nel<br />
fuoristr<strong>ad</strong>a guidato da Vanni<br />
Zarpellon, questi dubbi si sono<br />
dileguati in un attimo. Ho avuto<br />
modo di conoscere ed apprezzare<br />
il suo profondo rispetto<br />
per i luoghi, la sua abilità e<br />
prudenza nel percorrere anche<br />
i tratti più difficili ed impervi,<br />
la sua conoscenza dei posti più<br />
impensati e della<br />
toponomastica ormai quasi da<br />
tutti dimenticata e con tutto ciò<br />
diviene semplice condividere<br />
quello che è lo scopo che lo<br />
muove: ovvero far conoscere<br />
tanti posti incantati che il territorio<br />
di Val Maron e<br />
Marcèsina custodiscono.<br />
- Nessuna violenza viene perpetrata<br />
se i permessi vengono<br />
concessi per tempi limitati, e se il<br />
tutto viene regolamentato- tende<br />
a precisare il presidente di<br />
Ghenebe 4x4.<br />
Molti dei sentieri percorsi grazie<br />
a Vanni, stanno per essere<br />
fagocitati dalla vegetazione oltre<br />
che cancellati dalla memoria<br />
collettiva.<br />
Una perdita grave, che sarebbe<br />
salutare sia per il bosco stesso e<br />
naturalmente per il bene della<br />
comunità, salvare.<br />
Frequentare e far conoscere<br />
questi percorsi anche grazie ai<br />
fuoristr<strong>ad</strong>a, in questo caso gentili<br />
bestioni, senz’altro aiuta e stimola<br />
la curiosità, molti sono coloro<br />
che in futuro si sono detti<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Gite in fuori str<strong>ad</strong>a con il Club Ghenebe 4x4<br />
<strong>Il</strong> Tour delle malghe e delle fortezze<br />
Si è conclusa <strong>ad</strong> Enego una bella stagione, vivacizzata da iniziative molto interessanti,<br />
organizzate da Commercianti e Pro Loco, che hanno spaziato in ogni campo.<br />
16<br />
intenzionati a ripercorrere gli<br />
stessi sentieri a piedi o magari in<br />
mountain bike. Come si diceva<br />
sono sentieri, camminamenti<br />
quasi del tutto sconosciuti ormai,<br />
frequentati solo da qualche cacciatore<br />
o boscaiolo.<br />
Luoghi bellissimi, boschi che<br />
cambiano, a seconda della zona,<br />
colore, carattere, odore.<br />
Paesaggi da favola, dedali naturali<br />
dentro ai quali è piacevole<br />
girovagare in un contatto avvolgente<br />
e rassicurante con la natura.<br />
Un pomeriggio, 4 ore volate, ma<br />
che nello stesso tempo hanno<br />
offerto un’avventura interminabile,<br />
sempre coinvolti dai posti<br />
nuovi che si materializzavano <strong>ad</strong><br />
ogni curva e soprattutto curiosi<br />
di sapere, dopo esserci immersi<br />
nel fitto del bosco, dove saremo<br />
sbucati!<br />
Stefania Simi<br />
Chi sono Vanni Zarpellon<br />
ed il club Ghenebe 4x4<br />
Vanni Zarpellon di Romano d’Ezzelino, eneghese d’<strong>ad</strong>ozione,<br />
ha fondato Ghenebe 4x4 più di 20 anni fa, presidente della<br />
Ghenebe 4x4 da sempre, è il Segretario Generale della FIF e<br />
naturalmente istruttore federale.<br />
Da sempre l’attività della Ghenebe 4x4 è diversificata, ma tra le<br />
varie iniziative spiccano senza dubbio l’organizzazione di r<strong>ad</strong>uni<br />
per la Federazione Italiana Fuoristr<strong>ad</strong>a e soprattutto corsi per<br />
imparare a guidare i fuoristr<strong>ad</strong>a in sicurezza, e a questo proposito,<br />
l’attivissimo Vanni sta mettendo a punto un progetto proprio<br />
per creare, in uno dei tanti fantastici boschi del comprensorio<br />
eneghese, un “campo scuola” per chi voglia imparare o migliorarsi<br />
nella guida fuori str<strong>ad</strong>a.<br />
Tra le attività organizzate dall’associazione, anche iniziative benefiche<br />
come <strong>ad</strong> esempio quella che viene proposta ogni anno<br />
nel mese di maggio, di dare la grande opportunità a ragazzi ed<br />
<strong>ad</strong>ulti disabili di fare escursioni in mezzo alla natura, un gesto<br />
semplice che in realtà sbriciola barriere altrimenti insormontabili.
PERSONAGGI<br />
Pagina a cura di<br />
Marco Pozza<br />
Dietrich Bonhoeffer, teologo<br />
luterano, il 20 gennaio 1944<br />
scrisse nel campo di concentramento<br />
nazista: “Dio e<br />
la sua eternità devono essere<br />
amati da noi pienamente.<br />
Ma questo amore<br />
non deve nuocere <strong>ad</strong> un<br />
amore terrestre, né affievolirlo”.<br />
Un anno dopo, all’alba<br />
del 9 febbraio 1945,<br />
Bonhoeffer venne impiccato<br />
a Flossemburg. Nella sua<br />
cella trovarono la Bibbia e<br />
Goethe: il massimo dei libri<br />
sacri e il massimo dei libri<br />
profani. Due simboli. L’uno,<br />
della passione per il cielo.<br />
L’altro, della passione per la<br />
terra. Fedeltà a Dio e fedeltà<br />
all’uomo. Ma un fastidioso<br />
problema di interferenze –<br />
oltrechè di intercettazioni –<br />
sembra oggi deturpare il viso<br />
di quell’arte così nobile e<br />
bistrattata che un tempo andava<br />
sotto il nome di politica.<br />
Dove raccomandazioni<br />
e DDL, tax force dell’esercito<br />
e insulti di piazza, richiami<br />
a Robin Hood e<br />
spostamenti di processi, politica<br />
e antipolitica, Verità e<br />
Menzogna, insulto e rabbia<br />
convivono dentro i confini del<br />
medesimo Bel Paese. Qualcuno,<br />
forse, inizia a ritrovarsi<br />
nella frase secca di Boris<br />
Pasternak: “La politica<br />
non mi dice niente. Non<br />
amo le persone che sono<br />
insensibili alla verità”.<br />
E se all’origine stesse un problema<br />
d’educazione? Del<br />
cuore, prima di tutto. Ma<br />
anche del pensiero, dell’immaginazione,<br />
dell’anima.<br />
Parole che sembrano straniere,<br />
fuori moda, figlie di<br />
tempi antichi nelle “sale dei<br />
bottoni”. C’è una donna,<br />
però, che parla spesso di<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 17<br />
Elena Donazzan, Assessore Veneto all’Istruzione e alla Formazione<br />
Una donna, un’idea, un rischio da correre<br />
In “un clima da osteria”, una donna si discosta dal coro per invitare al buon senso<br />
Una ragazza semplice il cui motto è: “educazione è esempio, esempio è educazione”<br />
emergenza educativa. Lei è<br />
Elena Donazzan, Assessore<br />
della Regione Veneto all’Istruzione,<br />
alla Formazione<br />
e al Lavoro. Una donna giovane,<br />
appassionata, intraprendente<br />
che di fronte alla<br />
complessa difficoltà delle sfide<br />
odierne replica con<br />
l’ascolto, l’interpretazione<br />
attenta e il servizio alla comunità.<br />
Apprezzata e sfidata<br />
per quell’intransigenza<br />
morale che l’accompagna<br />
sin dalla sua nascita politica,<br />
è il volto di una destra giovane<br />
e ambiziosa nell’affermare<br />
la propria visione del<br />
mondo. Rimasta innamorata<br />
del profumo e della trasparenza<br />
delle proprie r<strong>ad</strong>ici.<br />
Donna che parla di identità:<br />
quella che respiri negli<br />
odori della terra, nell’atmosfera<br />
paesana, nella<br />
musicalità della lingua e dei<br />
dialetti, nella storia dei musei,<br />
nel silenzio delle chiese,<br />
nella letteratura dei nostri<br />
classici. Nell’unicità che<br />
ogni lembo di terra partorisce<br />
e nasconde gelosa.<br />
Ma davvero – come canta<br />
Francesco Guccini – la “politica<br />
è solo far carriera”?<br />
O c’è ancora chi la sera tiene<br />
sulla scrivania da una parte<br />
la Bibbia e dall’altra il giornale,<br />
come raccomandava il<br />
teologo protestante K.<br />
Barth?<br />
La politica custodisce storie<br />
di donne coraggiose,<br />
infaticabili, appassionate.<br />
Accanto a storie frivole,<br />
raccomandate, scoraggianti.<br />
Perché una donna<br />
sceglie di fare politica “con<br />
la schiena diritta”?<br />
“S’inizia perché – e riprendo<br />
Guccini – “c’è anche una<br />
generazione che è preparata<br />
<strong>ad</strong> un mondo nuovo e<br />
<strong>ad</strong> una speranza appena<br />
nata”. Scelsi la politica a 17<br />
anni: una scelta firmata con<br />
quell’idealità e sana generosità<br />
di chi non s’aspetta nulla<br />
in cambio. Quel giorno piov-<br />
vero uova e sassi e vidi per<br />
la prima volta l’odio e la cattiveria.<br />
Senza capirne la ragione.<br />
Lo stile che indossai<br />
in quei primi giorni è lo stile<br />
che voglio far abitare <strong>ad</strong>esso<br />
che rivesto una carica importante.<br />
Un onere e un onore!”<br />
La tua è la storia semplice<br />
di una ragazza cresciuta<br />
alla scuola di valori sani,<br />
genuini, nostrani. E il tuo<br />
outback tenti di farlo vivere<br />
nell’arte politica. Ma perché<br />
se un politico parla di<br />
Dio viene messo a tacere, se<br />
viene indagato fa carriera,<br />
se esibisce tendenze sessuali<br />
alternative crea tendenza?<br />
“A volte l’uomo è l’espressione<br />
matematica più ostica da<br />
risolvere. Sembra quasi che si<br />
sia scelto di vivere in una “società<br />
rovesciata” dove ti combattono<br />
se scegli di sposare<br />
principi, aneliti e aspirazioni<br />
che sono congeniti alla natura<br />
umana. <strong>Il</strong> rispetto per la famiglia,<br />
l’onore e la passione per<br />
l’identità, la cura dell’ambiente<br />
sono comandamenti eterni.<br />
Oggi tutto ciò sembra essersi<br />
rovesciato. Basterebbe tornare<br />
<strong>ad</strong> educarci alla semplicità:<br />
pubblico e privato diverrebbero<br />
provvidenziali incroci in cui<br />
raccogliere e appassionarsi<br />
alla vita della gente”.<br />
<strong>Il</strong> filosofo G<strong>ad</strong>amer ebbe a<br />
dire: ‘<strong>Il</strong> futuro è l’origine. Se<br />
non ci ricordiamo più della nostra<br />
origine, non avremo alcun<br />
futuro’. Presente, passato e<br />
futuro s’incrociano a scuola.<br />
Come sta la scuola, a proposito?<br />
“La diagnosi è riservata.<br />
Come anche la prognosi. Anche<br />
se terapie quali il rispetto,<br />
l’autorevolezza (non dice<br />
autorità, ndr) e la dignità dovrebbero<br />
avere più diritto di cit-<br />
t<strong>ad</strong>inanza tra le aule in cui<br />
s’<strong>ad</strong>destra al sapere.<br />
Quando la scuola diventa<br />
la baby-sitter dei nostri figli<br />
fallisce nel suo vero<br />
obiettivo, cioè l’integrazione<br />
tra sapere e vita attraverso<br />
la collaborazione di<br />
famiglie e insegnanti. Solo<br />
così, tra i banchi, s’apprende<br />
il fascino dei diritti ma<br />
anche la serie responsabilità<br />
dei doveri”.<br />
In questi mesi la politica<br />
sembra affetta da<br />
un “clima da osteria”<br />
(parole di Bonaiuti,<br />
portavoce del premier).<br />
Perché innamorarci di<br />
quella che per i greci<br />
era un’arte nobile e<br />
oggi è diventata un<br />
“gioco tra amici di<br />
amici”?<br />
“La ragione è presto detta:<br />
la vera politica è tutt’altro<br />
da questo clima da Grande<br />
Fratello! A gente incapace,<br />
esibizionista e disposta<br />
a tutto si deve rispondere<br />
con il senso del dovere,<br />
il rispetto della res<br />
publica, la responsabilità<br />
verso i citt<strong>ad</strong>ini. Se è vero<br />
che la politica è una cosa<br />
seria, lo dev’essere altrettanto<br />
l’atteggiamento di chi<br />
la sposa come scelta di vita.<br />
Elena Donazzan in<br />
primis”.<br />
Alexander Solzenicyn,<br />
dissidente e Premio<br />
Nobel, un giorno lanciò<br />
un invito: “Riportate Dio<br />
nella politica!” Ezra<br />
Pound scrisse: “se un<br />
uomo non è disposto a correre<br />
qualche rischio per le<br />
sue idee, o le sue idee non<br />
valgono nulla o non vale<br />
niente lui’.<br />
C’è gente che oggi merita<br />
veramente d’essere<br />
ascoltata?<br />
“Tu ne hai citati due d’immensa<br />
grandezza. Ognuno<br />
ha bisogno di qualcuno davanti<br />
che gli indichi la traccia<br />
da seguire. Come ognuno<br />
è guida – responsabile o<br />
meno - per chi nel cammino<br />
viene subito dietro.<br />
Marzio Tremaglia – un<br />
grande politico morto nel<br />
2000 a 33 anni – invitava<br />
a credere in una dimensione<br />
etica della vita che si<br />
potrebbe riassumere in tre<br />
nodi: rispetto e onore verso<br />
se stessi, rifiuto del<br />
compromesso sistematico,<br />
convinzione che oltre<br />
la vita e la libertà c’è<br />
qualcos’altro per il quale<br />
sacrificare pure vita e libertà.<br />
Penso non siano semplici<br />
parole inanellate su se stesse!”<br />
A “microfoni spenti” e<br />
dietro le quinte: chi è Elena<br />
Donazzan?<br />
“Un’idealista”.<br />
Ce lo insegnano sin da bambini:<br />
non basta una rondine<br />
a fare primavera. Come<br />
non basta lo stile di una donna<br />
a rovesciare l’abitudine.<br />
Ma consola che qualcuna<br />
dia ragione a E. Mounier<br />
quando scrisse: “la più<br />
grande virtù politica è<br />
non perdere il senso dell’insieme”.<br />
Accanto, magari, <strong>ad</strong> un<br />
cuore educato.<br />
Elena Donazzan nasce a Pove del Grappa (Vicenza) il 22 giugno<br />
1972. Sin dai tempi del liceo scientifico, a 17 anni, s’innamora<br />
con passione ed entusiasmo della vita politica attivamente.<br />
<strong>Il</strong> suo primo incarico fu come segretaria provinciale del Fronte<br />
della Gioventù. In seguito per cinque anni riveste il ruolo di consigliere<br />
di opposizione nel consiglio provinciale di Vicenza e per<br />
cinque anni in Consiglio Regionale Veneto in forza alla maggioranza.<br />
Attualmente è Assessore alla Formazione, all’Istruzione<br />
e al Lavoro della Regione Veneto. A lei competono numerose<br />
altre deleghe tra cui quella della caccia e degli alpini. Ha partecipato<br />
in prima persona all’organizzazione della Giornata degli<br />
Alpini di <strong>Asiago</strong> e di Bassano del Grappa. Ogni 25 aprile, in<br />
località Monte Corno, organizza una messa commemorativa in<br />
onore di tutti i c<strong>ad</strong>uti delle foibe. Nel curriculum campeggia<br />
una frase: “Vivi come se dovessi morire subito, pensa come<br />
se non dovessi morire mai” (G. Almirante)<br />
Nel sito internet www.donazzan.it il suo percorso umano e professionale.
MUSICA<br />
Ventitré anni, fascino e tanta<br />
passione per la musica: ecco<br />
le caratteristiche di Nicola<br />
Valente, già affermato talento<br />
nell’ambito della musica<br />
altopianese, che ha recentemente<br />
conseguito il diploma in<br />
chitarra elettrica Pop Rock/<br />
Jazz presso il prestigioso Centro<br />
Professione Musica<br />
(CPM) di Milano.<br />
<strong>Il</strong> suo talento e la sua velocità<br />
d’apprendimento sono stati<br />
notati da Roberto <strong>Dal</strong>la Vecchia,<br />
che, ancora nel 2005, lo<br />
ha indirizzato verso la sua str<strong>ad</strong>a<br />
musicale.<br />
Tra gli importanti nomi che<br />
Nicola può annoverare tra i<br />
suoi maestri, ci sono quelli di<br />
Luca Colombo, Pete La Pietra,<br />
Giorgio Cocilovo, Pietro<br />
Nobile, Fabio Nuzzolese e<br />
Paolo Jannacci; artisti-insegnanti<br />
che lo hanno accompagnato<br />
nello studio dei linguaggi<br />
Pop Rock Fusion e<br />
nell’apprendimento della teoria<br />
e dell’armonia musicali.<br />
Maurizio Filippi lo ha guidato<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano<br />
Grafica Altopiano<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Nicola Valente: il nuovo “dottore”<br />
delle sei corde altopianesi<br />
Ventitrè anni, di Cesuna, ha recentemente conseguito il diploma in chitarra elettrica<br />
Pop Rock/Jazz presso il prestigioso Centro Professione Musica (CPM) di Milano<br />
nello sviluppo degli studi di finger<br />
style per chitarra acustica<br />
e Luca Biggio nell’ambito<br />
della musica d’insieme.<br />
<strong>Il</strong> giovane altopianese, residente<br />
a Cesuna, dopo l’importante<br />
traguardo raggiunto, ha<br />
accettato di ripercorrere la sua<br />
passione e la sua formazione<br />
musicale in una breve intervista<br />
per il nostro quindicinale,<br />
rivelandoci anche sue opinioni<br />
e i suoi progetti per il futuro.<br />
Com’è nata la tua passione<br />
per la musica e, in particolare,<br />
per la chitarra?<br />
In realtà, fino ai 18 anni, non<br />
avevo neppure il lettore cd!!!<br />
Mia mamma, in casa, aveva<br />
una vecchia chitarra e, senza<br />
farmelo sapere, ha chiamato<br />
Bruno Forte (il celeberrimo<br />
Brunetto degli storici Roversi,<br />
ndr). Brunetto mi ha chiamato<br />
a casa per chiedermi se mi<br />
andava di provare a fare una<br />
lezione e così è nato tutto: a<br />
tr<strong>ad</strong>imento!<br />
Da quella prima lezione è nata<br />
in me una passione tale da<br />
spingermi, due anni dopo, a<br />
mollare gli studi di ingegneria<br />
elettronica per dedicarmi<br />
completamente alla musica,<br />
prima con il maestro Roberto<br />
<strong>Dal</strong>la Vecchia e poi al<br />
CPM di Milano, dove mi sono<br />
trasferito per completare al<br />
meglio la mia formazione.<br />
Adesso ti vediamo sicuro<br />
sul palcoscenico dei locali<br />
dell’Altopiano, ma com’è<br />
stata la tua prima esibizione?<br />
La prima esperienza come<br />
chitarrista all’interno di una<br />
band è stata quella con il M<strong>ad</strong><br />
Milk: abbiamo suonato per<br />
Enrico Fabris e durante il Concerto<br />
per un amico a Roana.<br />
Ricordo che provavo molto ti-<br />
more nel rapportarmi al pubblico,<br />
ma che l’emozione mi ha<br />
spronato a dare il meglio di me.<br />
Secondo il mio parere, una<br />
volta che la paura di sbagliare<br />
viene meno, non si riesce a<br />
dare il 100%, né a livello tecnico,<br />
né sul piano<br />
interpretativo.<br />
Se dovessi dirmi una canzone<br />
che ti ha accompagnato<br />
da quella famosa lezione<br />
<strong>Il</strong> matrimonio è sempre un<br />
giorno speciale, di festa, di<br />
gioia, con gli sposi circondati<br />
dall’affetto di amici e parenti.<br />
Ma è anche un giorno solenne<br />
in cui ci si promette<br />
fedeltà eterna, amore incondizionato,<br />
assumendo le proprie<br />
responsabilità davanti<br />
alla comunità e davanti a Dio.<br />
L’importanza della giornata<br />
non deve certo far diminuire<br />
l’aspetto di festa contornato<br />
anche da una sana goliardia<br />
messa in piedi solitamente<br />
dagli amici degli sposi che li<br />
canzonano sul passo che<br />
stanno per intraprendere, un<br />
rituale che si ritrova anche<br />
in altre culture e religioni.<br />
Però…c’è un però che viene<br />
segnalato da varie parti,<br />
del nostro Brunetto al<br />
conseguimento del diploma<br />
al CPM, quale ti<br />
verrebbe in mente per<br />
prima?<br />
Domanda un po’ difficile...<br />
Le mie influenze musicali<br />
spaziano da Clapton ai<br />
Beatles, da Mark Knopfler<br />
a Miles Davis, passando<br />
per Django Reinhardt, Tuck<br />
Andress e Tommy<br />
Emmanuel.<br />
Credo comunque di poter<br />
dire “Little Wing” di<br />
Hendrix e, a pari merito,<br />
“Sweet Child o’Mine” dei<br />
Guns’n’Roses: ricordo che<br />
mi guardavo allo specchio<br />
mentre suonavo e mi chiedevo<br />
se sarei mai stato così<br />
bravo da poterle suonare. Una<br />
volta imparate, mi sono più<br />
volte chiesto se sarei stato in<br />
gr<strong>ad</strong>o di suonare altre tantissime<br />
canzoni: per me è stata<br />
una specie di sfida continuativa<br />
contro il me stesso riflesso<br />
allo specchio.<br />
A proposito di sfide, qual’è<br />
la prossima?<br />
Attualmente, oltre a esibirmi<br />
citt<strong>ad</strong>ini ed istituzioni. In alcuni<br />
casi sembra ci sia la<br />
gara a chi esagera di più.<br />
Sembra che si debba assolutamente<br />
superare quanto<br />
fatto dagli altri perché la<br />
giornata rimanga memorabile.<br />
Si passa da scritte sulla<br />
sede str<strong>ad</strong>ale a gonfaloni<br />
messi lungo il percorso degli<br />
sposi verso la chiesa, da palloncini<br />
che segnano la via <strong>ad</strong><br />
alberi e segnali str<strong>ad</strong>ali tappezzati<br />
con l’immagine felice<br />
dei due promessi. In alcuni<br />
casi si va dal cattivo<br />
gusto a veri e propri<br />
danneggiamenti, come segnalato<br />
da più polizie locali.<br />
Bisogna ricordare che tappezzare<br />
i segnali str<strong>ad</strong>ali è<br />
pericoloso oltre che un vero<br />
18<br />
nei locali del posto con le mie<br />
band (tra cui un nuovo progetto<br />
di duo acustico chiamato<br />
Living Soul), tengo lezioni di<br />
chitarra acustica e sono impegnato<br />
in studio con il cantautore<br />
vicentino Leonardo Longhi.<br />
Nel mio futuro imminente, c’è<br />
l’insegnamento a Vicenza e provincia<br />
e la prosecuzione della mia<br />
attività di chitarrista nelle band<br />
del posto.<br />
Come progetto a lungo termine,<br />
il mio sogno è quello di inserirmi<br />
nel giro di turnisti a livello nazionale.<br />
In Altopiano, ci sono tanti ragazzi<br />
che hanno i tuoi stessi<br />
sogni: cosa pensi della realtà<br />
musicale locale?<br />
La densità di musicisti, in<br />
Altopiano, è senz’altro superiore<br />
alla media. Tuttavia credo che<br />
la consapevolezza nasca dalla<br />
pratica più che dal negativo confronto<br />
reciproco. E’ l’unico modo<br />
di crescere, musicalmente parlando.<br />
Non stai pensando a comporre<br />
qualche brano tutto tuo?<br />
Certo! Da ottobre mi impegnerò<br />
anche su questo fronte, specialmente<br />
sotto l’influenza artistica<br />
di Steve Trovato per la<br />
musica Country, di Robben Ford<br />
per la musica Blues e di Miles<br />
Davis per il Jazz.<br />
Ringraziamenti?<br />
Prima di tutto la mia famiglia,<br />
specialmente mia mamma che<br />
mi ha indirizzato verso la mia<br />
passione più grande, e poi Maurizio<br />
Filippi, per me una guida che,<br />
insieme all’impegno individuale,<br />
ha contribuito a farmi raggiungere<br />
questo importante traguardo.<br />
Martina Rossi<br />
Matrimoni con “annunci speciali”:<br />
“Cartelli e striscioni sono un pericolo”<br />
e proprio reato: certi cartelli<br />
e certe insegne possono distrarre<br />
l’automobilista creando<br />
situazioni spiacevoli per<br />
chi circola sulle str<strong>ad</strong>e.<br />
“Per carità non vorremmo<br />
passare a multare gli sposi,<br />
ma non è nemmeno giusto<br />
accollare la spesa di pulizia<br />
o di sostituzione di tabelle<br />
str<strong>ad</strong>ali alla comunità – spiegano<br />
da vari comandi – Si<br />
chiede solo un po’ di buon<br />
senso; se si fa degli scherzi<br />
agli sposi poi si passi a ripulire,<br />
evitando di attaccare cose<br />
ai cartelli str<strong>ad</strong>ali e cercando<br />
di rimanere nel buon gusto.<br />
Sarà apprezzato dai vostri<br />
concitt<strong>ad</strong>ini e molto probabilmente<br />
anche dagli stessi<br />
sposi”. Gerardo Rigoni
In una lingua quasi ibrida tra<br />
l’italiano e l’americano,<br />
Vanessa Rebeschini, di ritorno<br />
da Frazee dove ha svolto<br />
con profitto un anno di High<br />
School corrispondente alla<br />
nostra quarta liceo, ci racconta<br />
della sua esperienza di vita<br />
negli States, tra studio e divertimento.<br />
Era partita l’8 agosto dello<br />
scorso anno ed è tornata il 2<br />
luglio, dopo undici mesi di distacco<br />
completo dalla sua<br />
casa, dal suo paese e dalla<br />
sua scuola, un periodo interminabile<br />
per noi, ma per lei<br />
trascorso in fretta.<br />
Dopo il nostro articolo di<br />
qualche mese fa che, attraverso<br />
gli occhi dei famigliari<br />
e degli amici, raccontava<br />
l’inizio di questa esperienza,<br />
abbiamo deciso di completare<br />
il reportage con una chiacchierata<br />
face to face; la prima<br />
cosa che Vanessa, da<br />
ragazza diligente com’è sempre<br />
stata, vuole raccontarci<br />
riguarda proprio la scuola:<br />
“Negli Stati Uniti c’è più<br />
Grafica Altopiano<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
Vanessa torna e racconta<br />
Una chiacchierata sul suo viaggio negli States, tra esperienza vissuta e progetti futuri<br />
spirito scolastico;<br />
i ritmi di vita sono<br />
più sostenuti: ci si<br />
alza alle sei e mezza<br />
per raggiungere<br />
la scuola per le<br />
otto meno un<br />
quarto, nonostante<br />
le lezioni inizino<br />
soltanto alle<br />
8:15 per poter stare<br />
insieme e<br />
socializzare” ci<br />
racconta infatti, una<br />
cosa fondamentale<br />
in un piccolo<br />
paesino come<br />
Frazee, che conta<br />
di 1200 abitanti residenti<br />
nei luoghi più<br />
disparati di una vasta<br />
campagna che,<br />
in inverno, raggiunge<br />
i – 40°C!!!<br />
Vanessa ha frequentato sette<br />
materie per semestre, cercando<br />
di scegliere quelle più<br />
affini al percorso che riprenderà<br />
al Liceo Scientifico di<br />
<strong>Asiago</strong>: chimica, matematica,<br />
fisica, anatomia, storia<br />
americana e inglese, ma anche<br />
child development (ovvero<br />
pedagogia), teatro e tanto<br />
tanto sport; al termine delle<br />
lezioni (alle ore 15:11 in punto),<br />
infatti, gli studenti si trattenevano<br />
a scuola fino alle<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 19<br />
18 per seguire le lezioni<br />
di sport: dal<br />
basket al football,<br />
dalla pallavolo alla<br />
softball (baseball per<br />
ragazze), passando<br />
persino per il<br />
wrestling!!!<br />
Vanessa ha continuato<br />
a praticare lo<br />
sport che da più di<br />
dieci anni segue con<br />
passione anche <strong>ad</strong><br />
<strong>Asiago</strong>: la danza; a<br />
scuola, ha potuto<br />
frequentare corsi di<br />
ballo da competizione,<br />
high kick, jazz e<br />
hip-hop, mentre due<br />
sere la settimana ha<br />
coltivato la sua vera<br />
passione, la danza<br />
classica, seguita da<br />
una docente qualificata.<br />
I professori della High School<br />
(così si chiama l’istituto superiore<br />
onnicomprensivo statunitense)<br />
sono diventati per<br />
lei quasi degli amici: si pensi<br />
che sono loro stessi a curare<br />
l’offerta sportiva della scuola<br />
e le attività musicali (come<br />
per esempio quella della banda,<br />
che è stata chiamata a<br />
suonare al Disney Word in<br />
Florida).<br />
“Vivere un anno in America<br />
– ci ha raccontato la studentessa<br />
di Canove di Roana<br />
– è stato come entrare in<br />
un film: cheerle<strong>ad</strong>ers,<br />
gruppi d’arte e persino<br />
gruppi d’intelligenza. Negli<br />
Stati Uniti, – ha proseguito<br />
– le persone sono<br />
molto più aperte verso gli<br />
altri e più menefreghiste:<br />
pensate che c’era chi arrivava<br />
a scuola in ciabatte e<br />
pigiama!!!”. Ma Vanessa ha<br />
voluto spezzare una lancia<br />
anche in nostro favore, notando<br />
la superficialità dei rap-<br />
porti che, proprio perché costruiti<br />
con una velocità a cui<br />
non siamo abituati, sono più<br />
fragili e meno autentici.<br />
La conversazione si è poi<br />
spostata sulla famiglia che<br />
l’ha accolta: i Janke, una coppia<br />
con due figli che vivono<br />
distanti, a cui Vanessa si è<br />
talmente affezionata da sentirsi<br />
zia dei loro nipoti e di cui<br />
ha apprezzato ogni cosa, dall’accoglienza<br />
alle torte super<br />
colorate.<br />
Le chiediamo di tracciare un<br />
bilancio dell’esperienza: “E’<br />
stata molto positiva, – ci ha<br />
risposto – ma, in questo<br />
frangente, ricordo le parole<br />
che mi ha detto una ragazza<br />
altopianese che<br />
l’aveva intrapresa prima di<br />
me: nessuno ti apre le porte,<br />
ci si deve arrangiare.<br />
Non credo di dover essere<br />
io a dirlo, – ha proseguito<br />
Vanessa – ma credo di essere<br />
cambiata: ho <strong>ad</strong>otta-<br />
to punti di vista diversi.<br />
Sono comunque contenta<br />
di essere ritornata: non ho<br />
pianto partendo e non l’ho<br />
fatto certo al ritorno. – ride<br />
– Vorrei ringraziare la mia<br />
famiglia e i miei amici che,<br />
nonostante la distanza, ho<br />
sentito sempre vicini”.<br />
I progetti dopo questa<br />
irripetibile esperienza di vita<br />
che le è valsa ben due borse<br />
di studio per merito scolastico?<br />
Prima di tutto, stare con<br />
amici e famiglia, poi il quinto<br />
anno di liceo e, chissà, un bel<br />
corso universitario in Florida,<br />
dove vive il fratello Matteo,<br />
per una vita alla continua ricerca<br />
di qualcosa da apprendere<br />
e da osservare con occhi<br />
nuovi: un sogno che, come<br />
l’aria fa con i piccoli uccelli<br />
appena usciti da nido, ha cominciato<br />
<strong>ad</strong> accarezzare le<br />
sue giovani ali.<br />
Martina Rossi
CULTURA<br />
Antonio Brazzale<br />
torna a proporre<br />
«La contr<strong>ad</strong>a sotto<br />
l’Echar», il suo<br />
primo romanzo<br />
che tanti consensi<br />
ha riscosso dal<br />
1982, anno della<br />
sua pubblicazione;<br />
è dei giorni<br />
scorsi, infatti,<br />
l’arrivo il libreria<br />
di questa edizione<br />
nuova, con il suo<br />
restyling ed anche<br />
con una breve<br />
novità in chiusura.<br />
Un libro,<br />
questo, che nascedall’esperienza<br />
fatta dall’autore<br />
nel 1955 a<br />
Campomezzavia<br />
(da qui il titolo de<br />
«La contr<strong>ad</strong>a sotto<br />
l’Echar») come maestro<br />
di quella che oggi si definirebbe<br />
una pluriclasse “E’<br />
stata un’esperienza bellissima<br />
– racconta lo stesso<br />
Brazzale quando ci sediamo<br />
a tavolino per questa<br />
chiacchierata – uno<br />
degli anni più belli della<br />
mia vita, fra quella quindicina<br />
di ragazzini bravissimi<br />
e con famiglie<br />
amorevoli, un ricordo che<br />
mi commuove ancora<br />
<strong>ad</strong>esso, dopo tanti anni”.<br />
“<strong>Il</strong> romanzo, ambientato<br />
nel 1934 in piena epoca<br />
fascista, è per buona parte<br />
di fantasia – come precisa<br />
l’oggi 77enne scrittore<br />
originario di Velo di Lusiana<br />
– ma di vero e di autentico<br />
c’è lo spirito di questa<br />
gente e di quei luoghi. Sì,<br />
perché gli appunti e gli<br />
schizzi da cui poi è nata<br />
la narrazione li ho presi<br />
là, durante le lunghe passeggiate<br />
nei boschi con<br />
cui riempivo i miei pomeriggi<br />
di maestro”.<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Torna “La contr<strong>ad</strong>a sotto l’Echar”<br />
Pubblicata nei giorni scorsi la nuova edizione del fortunato romanzo di Antonio Brazzale<br />
Antonio si compiace nel<br />
raccontarmi di quei giorni,<br />
di quelle persone, di quelle<br />
emozioni, di quei piccoli fatti<br />
di una quotidianità povera,<br />
ma fiera, umile, ma dignitosa;<br />
una sottolineatura<br />
per un episodio “un giorno<br />
l’allora maestro<br />
Dionigi Rizzolo mi portò<br />
un libricino, stampato su<br />
carta grossolana, e mi<br />
disse di leggerlo; era «<strong>Il</strong><br />
sergente nella neve» di<br />
Mario Rigoni Stern che<br />
allora non conoscevo. Lo<br />
lessi e mi piacque tanto<br />
che chiesi al postino di<br />
portare a Mario (che lui<br />
invece da asiaghese ben<br />
conosceva) una lettera<br />
con i miei complimenti e<br />
con l’auspicio di poterlo<br />
incontrare, cosa che<br />
avrei fatto poco tempo<br />
dopo a seguito della sua<br />
risposta. Ero quello che<br />
oggi si definisce un precario<br />
e l’anno dopo fui<br />
assegnato <strong>ad</strong> una scuola<br />
sulle colline di<br />
Montebello e<br />
là ho tirato<br />
fuori quel<br />
libricino e<br />
l’ho usato,<br />
centellinando<br />
la lettura di<br />
quelle pagine<br />
per farle durare<br />
per l’intero<br />
anno”.<br />
<strong>Il</strong> tempo passa<br />
veloce ma Antonio<br />
vuole<br />
rendermi partecipe<br />
di quella<br />
sua esperienza<br />
e di<br />
quello che l’ha<br />
portato <strong>ad</strong> iniziare<br />
la stesura<br />
di questo<br />
suo primo libro<br />
(farà poi diverse<br />
altre<br />
“cose”, fra cui voglio ricordare<br />
i racconti de «E una<br />
sera d’inverno qualcuno<br />
…» del 1999 ed il romanzo<br />
«Nella terra dei p<strong>ad</strong>ri» del<br />
2000).<br />
“La nostalgia dell’anno<br />
passato a<br />
Campomezzavia – continua<br />
- fu la molla e la motivazione<br />
per cogliere da<br />
quegli appunti che avevo<br />
scritto lo spunto per scrivere<br />
questo romanzo; ma<br />
quando l’ebbi scritto rimase<br />
per molto tempo là,<br />
nel cassetto. Lo feci leggere<br />
anche a Mario<br />
Rigoni Stern, che, fra le<br />
mille cose che doveva<br />
fare, ci mise un po’ di tempo<br />
a farlo, ma poi mi<br />
espresse il suo parere positivo;<br />
per il mio carattere<br />
pignolo quel testo subì<br />
nel tempo <br />
limature, sistemazioni, tagli<br />
ed aggiunte, fino a che<br />
venne il tempo di pubblicarlo<br />
e, per farlo, decisi<br />
di fondare una casa edi-<br />
trice tutta mia. Era il 1982<br />
e con la pubblicazione de<br />
«La contr<strong>ad</strong>a sotto<br />
l’Echar» nacque anche la<br />
casa editrice “La Serenissima”<br />
che da parecchi<br />
anni ormai gestisce mio<br />
figlio Alberto”.<br />
Un romanzo che “… sa<br />
dosare con bravura<br />
dialettalismi e folclore locale,<br />
dialettalismi e parlato,<br />
dando vita a figure<br />
e paesaggi di un Veneto<br />
realistico e insieme fantasioso<br />
…” è la motivazione<br />
che gli valse il primo premio<br />
al Premio Nazionale di<br />
Narrativa Italiana<br />
“Arcangela Todaro<br />
Faranda” di Bologna nel<br />
1997 e che fa riferimento<br />
<strong>ad</strong> una delle caratteristiche<br />
Per motivi miei, benché la<br />
presentazione scritta da un<br />
ottimo G<strong>ad</strong> Lerner mi assicuri<br />
che si tratta di un libro<br />
che si legge tutto d’un fiato,<br />
ho impiegato giorni per arrivare<br />
all’ultima pagina. E non<br />
mi dispiace di questa esasperante<br />
lentezza.<br />
Una lentezza, a dire la verità,<br />
che mi ha fatto godere più<br />
a lungo i 18 racconti di “Fogli<br />
di via”, autore Giampaolo<br />
Trevisi, vicequestore di Verona.<br />
Nessuno avrebbe scritto<br />
un libro come questo, se<br />
non fosse immerso 24 ore su<br />
24 nelle problematiche degli<br />
immigrati. Trevisi conosce e<br />
soffre la burocrazia, con cui<br />
si filtrano le sofferenze umane<br />
che entrano nel suo ufficio<br />
e tuttavia non trasforma<br />
i suoi buoni sentimenti in piagnisteo<br />
o in denuncia, ma li<br />
rende volatili come un sogno<br />
nelle forme del surreale, del<br />
grottesco e del piacere di<br />
raccontare storie venute da<br />
lontano.<br />
Ci sono racconti, quindi,<br />
dopo i quali è cosa buona<br />
fermarsi e pensare, completarli<br />
col nostro immaginario<br />
prima di andare oltre per<br />
portare la nostra attenzione<br />
su quelli che seguono.<br />
Così ogni volta si riparte nella<br />
lettura con la certezza di immergerci<br />
in forti suggestioni<br />
o per via dei contenuti forti,<br />
drammatici e anche curiosi<br />
o dello stile di scrittura, che<br />
è sempre efficace e <strong>ad</strong>atto<br />
alla storia che il vicequestore<br />
ci narra.<br />
E così, io che da tempo per<br />
piacere-dovere affogo nelle<br />
immagini cinematografiche,<br />
che formano un mare impetuoso<br />
di vibrazioni cariche di<br />
espressività e che sono nel<br />
di questo libro, “… un<br />
modo di scrivere nuovo,<br />
in cui le parole venete si<br />
mischiavano al’italiano<br />
per meglio esprimere sentimenti,<br />
emozioni, sensazioni<br />
…” come scrive nella<br />
prefazione il figlio<br />
Alberto.Dopo un paio d’ore<br />
volate fra ricordi e descrizioni<br />
di cose, fatti, persone,<br />
saluto Antonio che mi autografa<br />
con dedica la copia<br />
del suo libro; sulla sua quarta<br />
di copertina si legge “Da<br />
un paese sul lago di Garda<br />
a una sperduta contr<strong>ad</strong>a dei<br />
Sette Comuni Vicentini …<br />
Nicola, un giovane maestro<br />
veronese, è mandato a insegnare<br />
a Val di <strong>Che</strong>mplen<br />
nell’ottobre del 1934, alla<br />
vigilia della Guerra d’Afri-<br />
20<br />
ca. Lassù il “maestro<br />
foresto” conoscerà tante<br />
persone amiche. In loro<br />
compagnia la vita trascorrerà<br />
operosa, serena … felice;<br />
un improvvisamente in<br />
un giorno di primavera …<br />
La Contr<strong>ad</strong>a sotto<br />
l’Echar è soprattutto la<br />
storia della nostra gente:<br />
speranze e sconfitte, sogni<br />
d’amore e piccole gioie,<br />
superstizioni e usanze, tragedie,<br />
fatiche, fame. E<br />
un’antica rassegnazione …<br />
E’ un romanzo scritto da un<br />
montanaro per chi ama la<br />
montagna nel volgere delle<br />
stagioni e s apprezzare la<br />
vita semplice primitiva, gli<br />
animali, le camminate nei<br />
boschi …”.<br />
Cesare Pivotto<br />
Storie venute da lontano<br />
<strong>Il</strong> libro “Fogli di via” di Giampaolo Trevisi<br />
contempo uno strumento per<br />
penetrare con gli occhi e col<br />
cuore nelle culture lontane<br />
dalla mia, mi diverto a immaginare<br />
qualcuno di quei 18<br />
racconti che evolve in una<br />
sceneggiatura preparandosi<br />
poi a trasformarsi in film.<br />
Penso: come sarebbe ricco<br />
e “impegnato” e pure allegro,<br />
movimentato e avventuroso<br />
un film nato dalla 14a storia,<br />
“L’asilo di un Colombiano”;<br />
immagino sullo schermo: un<br />
ufficio in questura, una scrivania<br />
zeppa di incartamenti,<br />
il Colombiano che si racconta,<br />
una dattilografa testimone<br />
della sua densa storia di<br />
vita nel terrore, nel ricatto,<br />
nell’omertà e nell’ignavia, la<br />
fuga in Italia, il tenero ricordo<br />
dei figlioletti ritratti in foto<br />
assieme al p<strong>ad</strong>re… angoscia<br />
e realtà, che Trevisi,<br />
quasi sommerso negli incartamenti,<br />
ascolta con la<br />
mente impegnata a dare<br />
una svolta al dolore del<br />
Sudamericano, offrendogli<br />
la via di fuga nella fantasia<br />
che trasforma e salva. E<br />
naturalmente, il flashback,<br />
gli avvenimenti in<br />
Colombia.<br />
Un film impostato sul contenuto<br />
del 16° racconto, invece,<br />
si farebbe acre e greve<br />
come un’altra Gomorra,<br />
dove l’indifferenza uccide<br />
la speranza, crea condizioni<br />
di avvilimento e cancella<br />
il valore della responsabilità.<br />
<strong>Il</strong> capitolo si presenta<br />
con un titolo enigmatico,<br />
“Almeno 40”. E’ la desolante<br />
descrizione di persone<br />
e situazioni dove la dignità<br />
è sacrificata e ciò che<br />
conta è solo il tornaconto<br />
miserevole di chi non è forse<br />
mai stato toccato dalla<br />
grazia e dalla cultura e vive<br />
all’ombra di una desolante<br />
banalità quotidiana.<br />
L’intero libro è fatto di commosso<br />
realismo, alzato sopra<br />
le nuvole da voli surreali<br />
e il sogno, che dà forma agli<br />
intimi desideri nascosti nell’anima,<br />
è fuga e consolazione.<br />
Tutte sono pagine sui<br />
generis, dato il quasi improbabile<br />
connubio tra una<br />
professione che suona, all’udirla,<br />
come una fredda<br />
stilettata, e il cuore manifestato<br />
dalla creativa e sincera<br />
originalità nel commentare<br />
tante situazioni che<br />
si verificano in una questura<br />
delle più calde d’Italia.<br />
Gianpaolo Trevisi fa un mestiere<br />
grigio e grintoso; questa<br />
almeno è la percezione<br />
da parte dell’opinione pubblica,<br />
perché i connotati del<br />
classico poliziotto sono la<br />
grossolanità spirituale, un<br />
viso severo, parole dure e<br />
secche che intimidiscono.<br />
Anch’egli entra in questo<br />
profilo dell’antipatico, insensibile<br />
questurino? Per quanto<br />
scrive, direi proprio assolutamente<br />
no; in lui dominano<br />
il cuore e la fantasia, frutto<br />
di una pena sommessa che<br />
gli viene dai continui colloqui<br />
e azioni nei riguardi degli immigrati<br />
senza permesso di<br />
soggiorno.<br />
Quello che alla fine si apprezza<br />
di più in lui, è la sensazione<br />
che sa trasmettere; ci fa<br />
capire che egli ama il suo lavoro,<br />
nel quale sa trovare elementi<br />
di profonda vicinanza,<br />
solidarietà e identificazione<br />
con i problemi che gli vengono<br />
esposti o che deve risolvere.<br />
Michele Serra<br />
serra.michele1@alice.it
Ho cominciato <strong>ad</strong> usare il<br />
Trenino che ero ancora piccolo.<br />
Durante la seconda<br />
Guerra Mondiale, frequentavo<br />
le scuole medie in collegio,<br />
all’Istituto Vescovile di<br />
Thiene.<br />
Non ero ancora <strong>ad</strong>olescente,<br />
ma già pratico di viaggi che<br />
affrontavo con disinvoltura<br />
all’inizio e alla fine dell’anno<br />
scolastico, durante le vacanze<br />
natalizie e pasquali, qualche<br />
volta anche nei fine settimana.<br />
Più felice naturalmente quando<br />
salivo verso i miei monti,<br />
un po’ meno quando era il<br />
momento di tornare a scuola.<br />
In quegli anni gli inverni<br />
erano così rigidi e nevosi<br />
che, nonostante lo<br />
spazzaneve (ne esistevano<br />
di due grandezze) venisse<br />
applicato come un gigantesco<br />
baffo davanti alla locomotiva,<br />
il convoglio poteva<br />
ugualmente bloccarsi.<br />
Capitò, se la memoria non<br />
m’inganna, nel 1942 e in<br />
quella occasione il Trenino<br />
rimase fermo diversi giorni.<br />
Proprio la neve era e continua<br />
<strong>ad</strong> essere la mia più<br />
grande passione, il mio elemento<br />
naturale preferito.<br />
Non avevo ancora iniziato<br />
<strong>ad</strong> andare a scuola, che già<br />
indossavo gli scarponi e mi<br />
muovevo sugli sci con<br />
grande agilità.<br />
Domenico Frigo Smidar, falegname<br />
nella nostra azien-<br />
Perché il sapere e il sapore<br />
amano passeggiare in compagnia.<br />
Non solo per fortuita<br />
rima letteraria, ma per quella<br />
r<strong>ad</strong>ice latina che costringe<br />
il sapere a congiungersi<br />
strettamente con il sàpere,<br />
cioè col provare gusto. <strong>Il</strong><br />
sapere e il sapore, ossia l’arte<br />
del vivere. Quell’arte silenziosa,<br />
educata e nobile<br />
che le nostre nonne tessevano<br />
all’ombra del lume nelle<br />
silenziose sere in attesa di<br />
mariti lontani. A ricordarci<br />
che senza sapore non esiste<br />
vero sapere.<br />
Settembre, tempo di ri-partenze.<br />
Fra poco ce lo ricorderà<br />
la celebre transumanza,<br />
la liturgica festa del Matteo<br />
apostolo, quelle gocce di<br />
pioggia settembrina - cantate<br />
dallo Stern scrittore - che<br />
aromatizzano il bosco avvolgendolo<br />
nelle prime nebbie<br />
d’autunno. Ancora qualche<br />
giorno e la natura si sbizzarrirà<br />
per l’ennesima volta. Ripartirà<br />
pure l’uomo, questa<br />
vecchia anticaglia di Dio, arrugginita<br />
ma <strong>ad</strong>domesticabile<br />
col sapore della vita. Nei<br />
cruscotti delle macchine e<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 21<br />
CANOVE: VALENTINO FRIGO<br />
da, realizzò per la mia famiglia<br />
tavole in frassino,<br />
alle quali lavorava con<br />
grande cura. Le sciovie<br />
non erano ancora state costruite.<br />
Nonostante la qualità<br />
degli sci, per salire sulle<br />
cime si doveva ricorrere<br />
all’aiuto delle pelli di foca<br />
e naturalmente al sostegno<br />
di tutti i muscoli del corpo.<br />
L’unica pista praticabile<br />
sull’Altopiano era quella del<br />
Kaberlaba <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>, dove<br />
esisteva anche una slittovia,<br />
uno dei primi impianti a<br />
fune in Italia. La passione<br />
per la neve mi spinse a costruire<br />
gli skilift di Tresché<br />
Conca e, in società con<br />
Alfonso Tortora, anche<br />
quelli di Cima Larici.<br />
Diventava così tutto più facile:<br />
più agile la salita, più<br />
riposata la discesa.<br />
Salite e discese alle quali in<br />
ugual modo sono abbinati<br />
anche i miei ricordi della<br />
ferrovia. Salendo <strong>ad</strong><br />
<strong>Asiago</strong>, nonostante la provvidenziale<br />
ed indispensabile<br />
presenza della<br />
c r e m a g l i e r a ,<br />
l’indescrivibile lentezza del<br />
viaggio, racconta anche la<br />
fatica del convoglio che, a<br />
Campiello, sostava a fare il<br />
pieno d’acqua dalla cisterna<br />
che ancora esiste. La<br />
prolungata permanenza in<br />
vettura dei passeggeri,<br />
li faceva<br />
arrivare a<br />
destinazione<br />
piuttosto affumicati.<br />
In discesa<br />
invece<br />
poteva capitare<br />
che, nel tratto<br />
tra Canove e<br />
Cesuna, i carboni<br />
ardenti<br />
che il camino<br />
della locomotiva<br />
sputava<br />
(privata anche<br />
della griglia per<br />
un migliore tiraggio),incendiassero<br />
l’erba<br />
e le piante lungo<br />
la ferrovia,<br />
cosicché spesso,<br />
nelle sere<br />
d’estate, noi<br />
ragazzi ci aggregavamo<br />
agli<br />
<strong>ad</strong>ulti, per aiutarli<br />
nello spegnimento degli<br />
immancabili focolai d’incendio.<br />
Negli ultimi mesi della seconda<br />
guerra mondiale, nel<br />
tratto da Tresché Conca a<br />
Campiello, i partigiani, che<br />
volevano proibire ai tedeschi<br />
della Todt di trasportare il legname<br />
verso la pianura, sabotarono<br />
il Trenino, lo lanciarono<br />
a tutta velocità senza<br />
controllo, facendolo deragliare.<br />
Negli anni ’50 si cominciò a<br />
capire che il Trenino difficilmente<br />
avrebbe potuto continuare<br />
il proprio esercizio.<br />
Troppo il personale occupato:<br />
bigliettai, capostazione,<br />
<strong>ad</strong>detti ai caselli, sovrintendenti;<br />
in tutto circa una cinquantina<br />
di persone, mentre<br />
il numero dei passegge-<br />
ri, anche per il<br />
contemporaneo<br />
utilizzo dei mezzi<br />
su gomma (auto<br />
e pullman), andava<br />
diminuendo.<br />
Per perorare la<br />
causa del<br />
Trenino e mantenerlo<br />
ancora in<br />
vita, verso la fine<br />
degli anni ’50,<br />
come assessore,<br />
sono stato più<br />
volte sia a<br />
Vicenza che a<br />
Roma, con il sindaco<br />
Bernar e il<br />
prof. Costa, presidente<br />
della Comunità<br />
Montana.<br />
Grazie all’interessamento<br />
dell’on. Mariano<br />
Rumor, abbiamo<br />
avuto anche colloqui<br />
con l’on.<br />
Giuseppe<br />
Spataro, dapprima Ministro<br />
delle Poste e Telecomunicazioni,<br />
in seguito dei Lavori<br />
Pubblici e Trasporti.<br />
Con il prezzo del gasolio ancora<br />
basso, la concorrenza<br />
della gomma ci dava poche<br />
possibilità di spuntarla. Stava<br />
prendendo piede anche<br />
una certa tendenza a scoprire<br />
ed utilizzare nuovi prodotti,<br />
lasciando dietro le<br />
‘Atleta vincente perchè uomo felice’<br />
sugli zaini degli<br />
studenti, nelle<br />
stoviglie delle<br />
massaie e nei<br />
trattori dei primi<br />
aratori, nei<br />
registri dei docenti<br />
e nelle<br />
borse dei politici,<br />
nei breviari<br />
dei prelati e<br />
nelle sacche<br />
d e g l i<br />
sportivi…c’incastonerei<br />
una foto. Un<br />
volto che, se ne<br />
vantassi l’onore,<br />
raffinerei<br />
del Premio Nobel per lo<br />
Sport. Una foto, un volto, una<br />
frase capace di custodire silenziosa<br />
la vera arte di vivere.<br />
Lui è Alex Schwartz da<br />
Vipiteno, baluardo estremo<br />
dell’Italia che s’approssima<br />
al confine. Muscoli affilati,<br />
resistenza nella testa e quella<br />
passione innata che ogni<br />
primo mattino lo butta giù dal<br />
letto e lo fa marciare. Per<br />
chilometri e chilometri, lun-<br />
go quel filo nascosto che<br />
lambisce vecchie fontane,<br />
dogane di Stato e vento di<br />
vallate. A Pechino ha strappato<br />
il bis dopo la storia di<br />
Atene: oro nella 50 km di<br />
marcia. Con il merito di aver<br />
vinto partendo da una situazione<br />
svantaggiata: era il favorito.<br />
Un faticatore silenzioso,<br />
una mente concentrata,<br />
un cuore ordinato. Un atleta<br />
che con eleganza nobile am-<br />
Sapor d’acqua natìa<br />
maestra il calcio domenicale<br />
<strong>ad</strong> uscire dal<br />
mondo viziato e puerile<br />
in cui s’è infossato.<br />
Dopo 50 km di<br />
massacrante<br />
<strong>ad</strong>escamento alla<br />
medaglia - quando <strong>ad</strong><br />
un calciatore sarebbe<br />
bastato un filo d’erba<br />
per farlo stramazzare<br />
a terra simulando fatiche<br />
inesistenti e<br />
rassomigliandolo più<br />
alle modelle di Piazza<br />
di Spagna che agli<br />
eroi dell’antica Grecia<br />
– trova il tempo e<br />
raccoglie la concentrazione<br />
per pubblicizzare la sua filosofia<br />
di vita, la sua tabella di<br />
marcia, il suo elisir per l’oro<br />
olimpico. Ai cronisti che gli<br />
chiedevano conto della sua<br />
felicità rispose: “Non sono<br />
felice perché ho vinto. Ma<br />
ho vinto perché sono felice”.<br />
Non è un gioco di parole,<br />
è un segreto modo di leggere<br />
la vita. Tutti vogliono<br />
vincere per essere felici.<br />
Correndo il rischio di non<br />
diventarlo. O di bruciarsi in<br />
compagnia di quel gatto e<br />
quella volpe che furono la<br />
sfortunata coincidenza del<br />
Pinocchio di Collodi. In pochi<br />
cercano la felicità come<br />
allenamento per la vittoria.<br />
Eppure oggi scopriamo che<br />
l’oro di Schwarz non è nato<br />
nei laboratori frequentati dagli<br />
sportivi coi tatuaggi e le<br />
veline come personal trainer,<br />
ma tra le mura di casa sua.<br />
Dove avrà appreso felicità<br />
nella dolcezza dei gesti, nell’amore<br />
affettuoso della sua<br />
Carolina pattinatrice, nell’ordine<br />
dato ai sentimenti. Nell’accogliere<br />
con stupore il<br />
quotidiano vivere fino a farlo<br />
diventare straordinario.<br />
Perché l’esistenza è<br />
un’equazione bellissima nella<br />
quale il sapere sta al sapore<br />
come lo straordinario<br />
sta all’ordinario: necessitano<br />
di una giusta posizione. Pure<br />
Maria di Nazareth, Cuore<br />
ordinato per eccellenza, intendeva<br />
questo segreto:<br />
spalle quelli ormai considerati<br />
obsoleti, come il<br />
Trenino con i suoi vagoni<br />
carichi di storia.<br />
Una volta smantellata la linea,<br />
durante la mia prima<br />
legislatura come sindaco di<br />
Roana (dal 1970 al 1975),<br />
mi interessai per acquistare<br />
tutti i sedimi (tracciato, caselli<br />
e stazioni) della ferrovia,<br />
dal confine di <strong>Asiago</strong> a quello<br />
di Cogollo del Cengio.<br />
Un’iniziativa per la quale,<br />
ancora grazie all’interessamento<br />
di Rumor, siamo tornati<br />
a Roma per ottenere un<br />
abbuono sul prezzo che la<br />
Società Veneta intendeva realizzare;<br />
costi che rispetto<br />
alla richiesta iniziale siamo<br />
riusciti quasi a dimezzare, acquistando<br />
il tutto per circa 95<br />
milioni di lire.<br />
<strong>Il</strong> Trenino era stato per quei<br />
tempi un mezzo di trasporto<br />
valido e sicuro. Anche la mia<br />
azienda se n’è abitualmente<br />
servita, per portare il legname<br />
in pianura verso P<strong>ad</strong>ova o<br />
Milano.<br />
Se avessimo avuto un temperamento<br />
svizzero, forse il<br />
Trenino sarebbe ancora al suo<br />
posto.<br />
Non mi piace comunque viaggiare<br />
in treno. Da quando non<br />
ho più avuto la necessità di<br />
utilizzarlo per andare a scuola<br />
a Thiene, credo di essere salito<br />
su un convoglio una sola<br />
volta, quando a Milano mi rubarono<br />
l’autovettura e fui costretto<br />
a servirmi delle ferrovie<br />
per tornare a Vicenza.<br />
“Maria custodiva tutte<br />
queste cose nel suo cuore<br />
meditandole in segreto”.<br />
Meditazione. Salvaguardia.<br />
Protezione.<br />
A Olimpi<strong>ad</strong>i serrate gli italiani<br />
se ne stanno imprigionati<br />
nelle palestre per emulare le<br />
gesta eroiche degli allori: sudati,<br />
nervosi e tristi. Partenza<br />
sbagliata. Prima costruiamo<br />
la felicità: l’oro nascerà<br />
spontaneo. Perché lo sport<br />
che merita ancora una citazione<br />
è quello che insegna <strong>ad</strong><br />
allenarsi alla felicità per <strong>ad</strong>dentrarsi<br />
nella vittoria.<br />
Senza doping. A testa alta.<br />
Con un sorriso invitante.<br />
don Marco Pozza<br />
www.sullastr<strong>ad</strong><strong>ad</strong>iemmaus.net
Sabato 6 settembre 2008<br />
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA<br />
La natura degli sport estremi<br />
Riflessioni psicologiche a margine dell’incontro<br />
con Mario Vielmo organizzato dal CAI <strong>Asiago</strong> Altopiano<br />
Prendiamo un bimbo di due<br />
anni. Lo facciamo “volare”<br />
in aria e lo riprendiamo tra<br />
le nostre braccia<br />
ripetutamente. Piangerà?<br />
Riderà? Da cosa dipende la<br />
sua reazione? Provare per un<br />
istante l’ebbrezza del vuoto<br />
può essere un’esperienza<br />
angosciosa o molto piacevole.<br />
La stimolazione che deriva<br />
dai movimenti rotatori violenti<br />
o dalle vertigini (detti<br />
“ilinx”) induce il nostro sistema<br />
nervoso a liberare alcuni<br />
neurotrasmettitori che attivano<br />
la nostra modalità di allarme<br />
producendo delle sensazioni<br />
psicofisiche “da brivido”<br />
attraverso l’azione<br />
dell’<strong>ad</strong>renalina e della<br />
dopamina. Quando<br />
l‘iperattivazione termina, il<br />
cervello “ci premia” facendoci<br />
tornare all’equilibrio biochimico<br />
grazie alla liberazione<br />
di endorfine naturali (una<br />
specie di droga autoprodotta)<br />
che hanno il potere di farci<br />
percepire un senso di benessere<br />
e di rilassamento.<br />
La dinamica biochimica descritta<br />
è il miglior indice del<br />
fatto che il nostro sistema<br />
interno non è statico ma è<br />
costantemente attivo per<br />
garantire l’<strong>ad</strong>attamento all’ambiente.<br />
I nostri molteplici<br />
recettori (soprattutto relativi<br />
ai cinque sensi e alla sensazione<br />
propriocettiva della<br />
nostra posizione nello spazio<br />
circostante) ci aiutano <strong>ad</strong><br />
essere in contatto con<br />
l’esterno e mandano in continuazione<br />
segnali al sistema<br />
nervoso centrale che coordina<br />
il tutto e sintetizza<br />
l’esperienza percettiva.<br />
Fatta questa premessa, probabilmente<br />
ora è più facile<br />
da un punto di vista organico<br />
comprendere come mai<br />
alcune persone cercano in<br />
attività estreme di vivere il<br />
brivido del rischio e dell’estrema<br />
dinamicità fisica.<br />
Attraverso questi articoli,<br />
spero di essere riuscito a far<br />
comprendere ai lettori che<br />
ogni fenomeno dev’essere<br />
studiato da molteplici punti di<br />
vista per essere correttamente<br />
interpretato. Parlando<br />
spesso di comportamenti,<br />
abbiamo visto come le<br />
spiegazioni degli atti umani<br />
sono da ricercarsi a vari livelli,<br />
senza alcuna esclusione<br />
di sorta.<br />
La passione per gli sport<br />
estremi non costituisce<br />
un’eccezione: i motivi vanno<br />
scovati tenendo in considerazione<br />
il livello biochimico,<br />
psicologico e sociale. <strong>Dal</strong><br />
punto di vista “bio-psichico”<br />
gli studiosi hanno da tempo<br />
scoperto che alcune persone<br />
si caratterizzano per un<br />
tratto di personalità denominato<br />
“sensation seeking” (ricerca<br />
di emozioni estreme).<br />
In parole povere questi soggetti<br />
hanno una soglia di attivazione<br />
per la liberazione dei<br />
neurotrasmettitori “del brivido”<br />
più alta rispetto alla norma.<br />
Ciò comporta una marcata<br />
avversione alla noia, una<br />
ricerca costante di attività<br />
stimolanti e bisogno di sentirsi<br />
eccitati. Nello specifico,<br />
i “sensation seekers” vanno<br />
alla ricerca del brivido e dell’avventura,<br />
ovvero di attività<br />
contornate dal rischio dell’imprevisto<br />
che faccia accendere<br />
i recettori<br />
<strong>ad</strong>renergici; inoltre, le attività<br />
preferite sono estremamente<br />
dinamiche e connotate<br />
dal senso di novità, in opposizione<br />
alle situazioni<br />
ripetitive e routinarie che sopportano<br />
a fatica.<br />
Se da un lato questa necessità<br />
“endemica” di essere alimentati<br />
da “benzina super”<br />
rispetto agli altri giustificherebbe<br />
una spiegazione di tipo<br />
organico, dall’altro è necessario<br />
appellarsi alle tr<strong>ad</strong>izionali<br />
teorie comportamentiste<br />
per avere una visione più<br />
completa del fenomeno. Senza<br />
peraltro essere in contr<strong>ad</strong>dizione<br />
con le ipotesi biologiche,<br />
l’ipotesi del<br />
condizionamento operante afferma<br />
che chi privilegia gli<br />
sport estremi ha imparato nel<br />
corso della vita a trovare certe<br />
sensazioni di piacere solamente<br />
nelle attività dinamiche<br />
in cui è presente il fattore “rischio”.<br />
Sembra infatti che il<br />
valore aggiunto sia proprio<br />
quell’elemento di pericolo per<br />
l’incolumità del soggetto (in<br />
proporzione molto elastiche a<br />
seconda della disciplina) in gr<strong>ad</strong>o<br />
di mantenere altissimo il livello<br />
di tensione e di sfida con<br />
se stessi. Sport quali l’alpinismo,<br />
il parac<strong>ad</strong>utismo, le discese<br />
estreme, contengono<br />
tutti gli ingredienti di gratificazione<br />
che queste persone hanno<br />
imparato <strong>ad</strong> apprezzare nel<br />
corso della loro vita.<br />
Da un punto di vista psicologico,<br />
la costante sembra consistere<br />
nel rapporto tra l’elemento<br />
base (aria, acqua, terra o<br />
fuoco) e la capacità dell’uomo<br />
di controllare la natura, di<br />
dominare (quale istinto più primordiale?).<br />
Ciò che coinvolge<br />
è proprio l’incremento gr<strong>ad</strong>uale<br />
della sfida che continuamente<br />
sorpassa i limiti precedenti,<br />
garantendo, al termine dell’impresa,<br />
una scarica di<br />
<strong>ad</strong>renalina e di appagamento<br />
conseguente. Verrebbe da<br />
pensare che sia una dipendenza<br />
da sport. In effetti è così,<br />
ma non dobbiamo tanto scandalizzarci.<br />
Tutti noi “funzionia-<br />
mo” proprio grazie a questi<br />
equilibri che ci mantengono<br />
vivi. Lo sport estremo può diventare<br />
in alcuni casi un vero<br />
e proprio motivo di vita, integrandosi<br />
completamente nel<br />
sistema identitario dell’individuo,<br />
estromettendo altre aree<br />
fondamentali quali la famiglia<br />
o gli amici. D’altro canto, a mio<br />
parere queste persone sono<br />
“sistemi umani” al limite della<br />
norma.<br />
Mi è capitato recentemente di<br />
ascoltare la testimonianza di<br />
un alpinista estremo. Mi ha<br />
colpito ed emozionato, nelle<br />
parole di questo scalatore, il<br />
senso della passione assoluta,<br />
la tensione irrefrenabile per<br />
l’incontro con la vetta (quando<br />
possibile), l’incosciente ricerca<br />
del controllo della natura<br />
e lo spirito libero. Ritengo<br />
che in questi “sistemi umani<br />
estremi”, molti parametri psicologici<br />
siano ben oltre la norma:<br />
la percezione del pericolo,<br />
la fame di sensazioni, la resistenza<br />
alla fatica, la determinazione<br />
a raggiungere un risultato,<br />
la soglia della paura. Ma<br />
per comprendere davvero queste<br />
persone, oltre a quanto già<br />
detto, è necessario aggiungere<br />
un’ulteriore ultima riflessione.<br />
Nelle attività che statisticamente<br />
sono altamente rischiose<br />
per la vita, subentra un<br />
sistema di significati che per<br />
definizione è psicologicamente<br />
estremo; <strong>ad</strong> essere “folle”,<br />
credo sia soprattutto il significato<br />
della morte, che viene<br />
percepita in un modo diverso.<br />
Per accedere a certe esperienze,<br />
il valore della perdita non<br />
può essere presente secondo i<br />
canoni tr<strong>ad</strong>izionali, perché non<br />
può essere considerato dolore.<br />
<strong>Il</strong> dolore ci blocca, ci annienta.<br />
La dimensione della morte<br />
per questi alpinisti non è di per<br />
sé un pericolo da cui fuggire ma<br />
uno stato naturale con cui convivere<br />
durante tutta la scalata.<br />
Solamente così, e ne sono consapevoli,<br />
si può anelare di raggiungere,<br />
magari per un attimo,<br />
quel “momento perfetto”, l’acme<br />
assoluto in cui l’equilibrio mente-corpo-creato<br />
contempla la vita<br />
e la morte contemporaneamente,<br />
su quella vetta infranta.<br />
Stefano Rigoni,<br />
Psicologo Psicoterapeuta<br />
Cognitivo<br />
Comportamentale –<br />
Tel. 338.2919597 – E-mail:<br />
stefanorigoni@hotmail.com<br />
8<br />
l’Altopiano<br />
Amore a prima vista: è successo<br />
a Francesca Rigoni<br />
dopo aver visto per la prima<br />
volta i Rispaar. Un colpo di<br />
fulmine che ha fatto nascere<br />
un’idea ferma, decisa: “questo<br />
genere di spettacolo lo<br />
sento mio, voglio farne parte!”<br />
Con lei c’era anche Laura<br />
Benetti, insieme le due<br />
amiche non hanno perso tempo,<br />
informandosi immediatamente<br />
sulla possibilità di entrare<br />
nel gruppo. Detto, fatto!<br />
Gli occhi di Francesca,<br />
che incontro nel suo negozio<br />
di abbigliamento per bambini<br />
e ragazzi in un momento di<br />
tranquillità, si illuminano mentre<br />
racconta il suo percorso<br />
nei Rispaar, ricordando particolarmente<br />
i primi anni,<br />
quando il tempo da dedicare<br />
a incontri, riunioni, prove era<br />
maggiore rispetto <strong>ad</strong> oggi,<br />
visto che attualmente tra i<br />
suoi vari ruoli predomina<br />
quello di mamma. “Avendo<br />
fatto danza fin da piccola –<br />
racconta – l’idea iniziale era<br />
quella di ballare, l’importante<br />
era entrare a far parte del<br />
gruppo, da qualche anno avevo<br />
smesso i saggi di danza, il<br />
palcoscenico mi mancava e<br />
quello dei Rispaar mi ha subito<br />
affascinato. Andò a finire<br />
che mi fecero fare un po’<br />
di tutto: ballare, cantare, dare<br />
una mano in diversi ruoli fra<br />
cui quello di aiutare nelle coreografie<br />
Piero Brazzale e<br />
Gianluca Rodeghiero. Ricordo<br />
benissimo il numero<br />
d’esordio, insieme a Laura,<br />
Franco e Paolo facemmo i<br />
Beatles. I primi 2 – 3 anni,<br />
quando non avevo ancora<br />
l’impegno di mamma e moglie,<br />
dedicai ai Rispaar ogni<br />
momento libero, ricordo in<br />
particolare le prove del bellissimo<br />
“Balletto dell’amore”,<br />
non vedevo l’ora di andare<br />
a provare e ogni volta<br />
ci si divertiva moltissimo”.<br />
Nel tempo poi Francesca diventò<br />
la coreografa “ufficiale”,<br />
ma oltre a danzare e a<br />
mettere a punto i balletti, non<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Francesca, folgorata dai Rispaar!<br />
ha rinunciato a nuovi ruoli,<br />
compreso quello di presentatrice.<br />
“Piero mi propose di affiancarlo<br />
nella presentazione<br />
poco prima dello spettacolo,<br />
accettai e ci completammo a<br />
vicenda, mettendo a punto<br />
passi di danza e momenti di<br />
ballo da fare insieme, come<br />
nella sigletta introduttiva e in<br />
altri momenti dello show, impostato<br />
allo stesso modo dei<br />
varietà di un tempo, con tanto<br />
di numerosi cambi d’abito!”.<br />
Nel penultimo spettacolo<br />
“<strong>Il</strong> locale dei locali”, Francesca,<br />
da poco mamma, ha<br />
dovuto rinunciare <strong>ad</strong> esserne<br />
parte attiva. “Essere solo<br />
spettatore – confida – è stato<br />
bello, mi sono divertita, ma<br />
allo stesso tempo ho sentito<br />
più di un colpo al cuore per<br />
non poter essere lì, sul palcoscenico,<br />
per il quale ho una<br />
grande passione”. Ma parliamo<br />
di come nasce un balletto,<br />
di quanto tempo occorre<br />
per metterlo a punto.<br />
“Nell’ultimo spettacolo –<br />
continua Francesca – mi è<br />
stata data carta bianca. Ho<br />
deciso di fare il flamenco, mi<br />
sono studiata i passi guardando<br />
dei video, mentre un’amica<br />
spagnola mi ha procurato<br />
le musiche. I balletti richiedono<br />
molto tempo, chi vede<br />
lo spettacolo non può render-<br />
Francesca con la<br />
figlia Valentina<br />
22<br />
si conto del grande impegno<br />
necessario per mettere a<br />
punto quattro minuti di ballo.<br />
Soprattutto quando, come nel<br />
flamenco che ha coinvolto<br />
una quindicina di persone, a<br />
ballare è un gruppo numeroso,<br />
anche i passi più semplici<br />
devono essere coordinati. Si<br />
comincia a provare circa sei<br />
mesi prima, ricordo che nessuno<br />
è professionista e che i<br />
risultati raggiunti sono per<br />
questo ancor più apprezzabili.<br />
Nei balletti poi molto importanti<br />
sono i costumi, di cui<br />
si occupano, impeccabilmente,<br />
Anna e Marisa. Gli abiti<br />
vengono decisi insieme, io<br />
propongo uno spunto e loro,<br />
che se ne intendono di più<br />
di tessuti, vedono come elaborarlo,<br />
fino alla confezione<br />
finale”. In conclusione<br />
Francesca ci fa partecipi di<br />
un suo desiderio. “Mi piacerebbe<br />
molto in futuro poter<br />
far qualcosa ancora con<br />
la mia amicona Laura<br />
Benetti, con la quale sono<br />
entrata a far parte del gruppo<br />
e che dopo il primo spettacolo,<br />
essendo sempre lontana<br />
per lavoro, non ha più<br />
fatto parte attiva dei<br />
Rispaar. Ma io spero sempre<br />
che un giorno il mio desiderio<br />
si possa avverare!”<br />
Silvana Bortoli
HOCKEY<br />
Pagina a cura di<br />
Cesare Pivotto<br />
Sembra si sia finalmente<br />
conclusa la telenovela che<br />
ha visto come protagonista<br />
Michele Strazzabosco;<br />
dopo la “chiusura” di Milano,<br />
dopo la paventata possibilità<br />
di una seconda avventura<br />
in terra<br />
nordamericana fra i ,<br />
dopo che sembrava vicinissimo<br />
un ritorno in<br />
giallorosso come le<strong>ad</strong>er e<br />
come uomo-immagine<br />
dell’<strong>Asiago</strong> 2008/09, dopo<br />
le svariate e proposte<br />
venute da varie altre<br />
formazioni (Valpusteria,<br />
Pontebba e Cortina), Michele<br />
avrebbe alla fine accettato<br />
il (si dice ricco)<br />
contratto offerto della società<br />
ampezzana. Rammaricato,<br />
a dir poco, il presidente<br />
Mantovani, che nei<br />
giorni scorsi aveva così<br />
commentato il del<br />
suo ex capitano dopo<br />
l’estenuante e prolungata<br />
fase interlocutoria “Dopo<br />
un lunga attesa eravamo<br />
ormai se non convinti<br />
quantomeno fiduciosi:<br />
poter rivedere Michele in<br />
giallorosso sembrava<br />
cosa se non fatta<br />
quantomeno fattibile,<br />
possibile; contavamo sul<br />
suo ritorno che sarebbe<br />
stato importante non solo<br />
sotto il profilo squisitamente<br />
tecnico ma anche<br />
sul piano dell’entusiasmo,dell’immagine<br />
e<br />
d e l l a<br />
scuola<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 23<br />
Strazzabosco va a Cortina e, dopo i forfait di Testa e Basso<br />
In difesa l’ultimo botto col finlandese Lehtinen<br />
Sabato 6 settembre alle 18 in Piazza II° Risorgimento la presentazione della squ<strong>ad</strong>ra<br />
Mika Lehtinen, lo scorso anno in forza al Milano<br />
per i giovani. Volevamo<br />
che entrasse alla grande<br />
nel nostro progetto e diventasse<br />
il le<strong>ad</strong>er della<br />
squ<strong>ad</strong>ra ed invece …”.<br />
Società alle prese dunque<br />
con una difesa che pensava<br />
sistemata e che invece<br />
deve ridisegnare.<br />
Camazzola non solo non potrà<br />
contare sulle qualità e<br />
sull’esperienza di<br />
Strazzabosco ma nemmeno<br />
potrà disporre dei due giovani<br />
e più che promettenti<br />
difensori frutto del vivaio<br />
asiaghese; Vittorio Basso,<br />
che si sta godendo qualche<br />
meritato giorno di<br />
vacanza al mare, nei<br />
giorni scorsi ha infatti<br />
confermato le voci di quest’ultimo<br />
periodo: lunedì 8<br />
settembre partirà<br />
alla volta<br />
della ca-<br />
Mercato<br />
<strong>Il</strong> Cortina, che dovrebbe (condizionale d’obbligo, anche<br />
se la cosa viene data per certa) aver sottoscritto<br />
il contratto con Michele Strazzabosco, ha ingaggiato<br />
anche il 26enne attaccante can<strong>ad</strong>ese Louis Robitaille<br />
e fa un pensiero all’ex giallorosso Pat Iannone.<br />
A Pontebba per un asiaghese che va, un asiaghese<br />
(forse) arriva; se Jean Baptiste “Titta” Dell’Olio ha<br />
lasciato le Aquile attirato da un ingaggio nell’hockey<br />
inline spagnolo (rimpiazzato nel ruolo di backup dal<br />
19enne goalie del Valpusteria Hannes Hopfgartner),<br />
per contro in Friuli sta provando il 28enne difensore<br />
altopianese Mauro Ferro, lo scorso anno nella formazione<br />
asiaghese del campionato C26.<br />
<strong>Il</strong> Bolzano ha riportato in Italia il promettente attaccante<br />
altoatesino Anton Bernard, prelevandolo dagli<br />
Star Bulls Rosenheim.<br />
Intanto ha trovato sistemazione l’ex bomber giallorosso<br />
Chris Stanley, ingaggiato dalla formazione austriaca<br />
dell’EC Dornbirn Bulldogs<br />
serma di Montorio Veronese<br />
per intraprendere la carriera<br />
militare “E’ stata una<br />
decisione difficile e sofferta<br />
–ha commentato –<br />
ma a volte ci si trova di<br />
fronte <strong>ad</strong> un bivio e bisogna<br />
fare delle scelte. Certo<br />
mi dispiace mollare<br />
l’hockey proprio <strong>ad</strong>esso<br />
che stavo raccogliendo i<br />
frutti di anni di duro lavoro<br />
ma è così: sono entrambe<br />
due mie grandi<br />
passioni ed ho dovuto<br />
scegliere,visto che le due<br />
cose non erano<br />
conciliabili,<br />
ed ho optato<br />
per<br />
quella<br />
in cui<br />
vedevo<br />
maggior futuro”. Sembra<br />
definitiva (anche senza<br />
aver ancora i carismi<br />
dell’ufficializzazione) anche<br />
la decisione con cui Fabio<br />
Testa, sorprendendo un po’<br />
tutti, ha optato per chiudere<br />
a vent’anni la sua carriera di<br />
promettente difensore dell’hockey<br />
su ghiaccio<br />
per dedicarsi<br />
all’inline con<br />
la Caoduro<br />
Vicenza.<br />
Ecco quindi<br />
che la società<br />
ha dovuto<br />
gioco forza<br />
andare a pescare<br />
nel mercato<br />
dei difensori;<br />
smentite infine<br />
le voci di un possibile<br />
ritorno in giallorosso del<br />
difensore asiaghese Fabio<br />
Rigoni (“Cioka”),<br />
la notizia è che <strong>ad</strong><br />
<strong>Asiago</strong> arriverà<br />
come quarto difensore<br />
di ruolo<br />
M i k a<br />
Lehtinen, lo<br />
scorso anno in<br />
forza al Milano, il<br />
nome nuovo, l’ultimo acquisto<br />
stagionale del presidente<br />
Mantovani (mossa data per<br />
certa anche se, al momento<br />
in cui scrivo, non ancora avvalorata<br />
dall’ufficialità).<br />
Lehtinen, 33enne finlandese<br />
di Turku (dove è nato il 23<br />
maggio 1975), giocatore<br />
dotato non di<br />
grande fisico<br />
(176 cm per 83<br />
Kg) ma di provate<br />
qualità ed<br />
esperienza,<br />
cresciuto<br />
hockeisticamente<br />
nella storica<br />
formazione<br />
del-<br />
<strong>Il</strong> presidente Mantovani<br />
la sua città, maglia con cui<br />
ha giocato dal 1991/92 (anche<br />
se il suo esordio d professionista<br />
è datato 1993/94)<br />
fino al 2006/07, con una parentesi<br />
di due stagioni (2002/<br />
03 e 2003/04) nella Elitserien<br />
svedese con la maglia del<br />
Modo di Örnsköldsvik. Nelle<br />
due prestigiose piazze<br />
scandinave matura numeri<br />
importanti: 691 gare, 69 reti<br />
e 123 assist, 664’ di penalità.<br />
Lo scorso anno l’approdo al<br />
campionato italiano con il Milano;<br />
con la maglia rossoblu<br />
ha disputato 47 partite con 2<br />
reti, 9 assist e 30’ di penalità.<br />
<strong>Il</strong> giocatore finlandese<br />
dovrebbe giungere <strong>ad</strong><br />
<strong>Asiago</strong> venerdì, in tempo<br />
per la presentazione ufficiale<br />
della sua nuova<br />
squ<strong>ad</strong>ra, programmata<br />
come noto<br />
per le ore 18 di<br />
sabato 6 settembre<br />
nella centrale<br />
Piazza II° Risorgimento,<br />
con<br />
una <br />
che ricalcherà<br />
un ormai consolidato<br />
cliché.
Calcio - “1° Trofeo l’Altopiano”<br />
Sleghe-Lusérn contatto!<br />
L’asse cimbro <strong>Asiago</strong>-<br />
Luserna in ambito calcistico<br />
sembra essere partito con il<br />
piede giusto. >.<br />
Una serata piacevole, allestita<br />
in breve tempo dal nostro<br />
giornale con l’indispensabile<br />
aiuto delle società calcistiche<br />
altopianesi: <strong>Asiago</strong> e Canove<br />
in prima linea; peccato, invece,<br />
che Gallio e Lusiana<br />
Conco alla fine non abbiano<br />
preso parte alla manifestazione.<br />
Sarà per la prossima volta.<br />
Sul campo del centro giovanile<br />
di <strong>Asiago</strong> ci si è divertiti,<br />
senza, però, tralasciare<br />
l’aspetto agonistico.<br />
La giovane rappresentativa<br />
dell’Altopiano, diretta in panchina<br />
da Rudy Baù (allenatore<br />
dell’<strong>Asiago</strong>), ha preso subito<br />
il comando delle operazioni,<br />
mettendo in difficoltà la nazionale<br />
cimbra, non al top della<br />
condizione e senza due tra<br />
gli elementi di maggior tasso<br />
tecnico.<br />
Cimbri un po’ in sofferenza e<br />
salvati, all’8’, dalla traversa.<br />
Gli altopianesi esercitano un<br />
evidente predominio territoria-<br />
Grafica Altopiano<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
Una bella serata tra sport e amicizia<br />
La Rappresentativa Altopiano vince la partita contro la Nazionale Cimbra per 4-1<br />
le, ma non riescono a finalizzare.<br />
Al 18’, per la prima volta,<br />
cimbri pericolosi con<br />
Moreno Nicolussi Paolaz, tra<br />
i migliori. Al 19’ altopianesi vicinissimi<br />
al vantaggio. Sull’azione<br />
seguente N<strong>ad</strong>ir<br />
Giagheddu raccoglie la sfera<br />
e la indirizza sul primo palo,<br />
dove il portiere non arriva (1-<br />
0). I ragazzi di Rudy Baù insistono<br />
e prima dell’intervallo<br />
r<strong>ad</strong>doppiano con merito sugli<br />
sviluppi di un calcio piazzato<br />
su cui Ariel Bernardi ha il giusto<br />
“timing” nell’inserimento<br />
(2-0). Si riparte, si effettuano<br />
i cambi a disposizione per consentire<br />
a tutti un po’ di divertimento<br />
e la selezione locale rallenta<br />
un po’. I cimbri ne approfittano<br />
per spostare in<br />
avanti il baricentro e colpire<br />
con il giovane Moreno<br />
Nicolussi Paolaz, davvero bravo<br />
nell’anticipare l’intervento<br />
in uscita di Fabio Rigoni (2-1)<br />
dopo uno splendido assist in<br />
profondità di un compagno. La<br />
rete dà carica ai cimbri, che<br />
insistono, anche se in maniera<br />
poco lucida, specie a ridosso<br />
dell’area. Ma, dopo una protesta,<br />
neppure troppo convinta,<br />
per un presunto rigore non<br />
concesso, la nazionale<br />
biancoazzurra fa harakiri: rinvio<br />
sbagliato del portiere (unico<br />
errore) e N<strong>ad</strong>ir Giagheddu<br />
non si fa pregare, chiudendo di<br />
fatto l’incontro (3-1). Poco dopo,<br />
è Riccardo Frigo a firmare il definitivo<br />
4-1. Poi spazio alle<br />
premiazioni, con Stefania<br />
Longhini, direttore del nostro giornale,<br />
a consegnare il “1° Trofeo<br />
l’Altopiano” nelle mani del capitano<br />
altopianese Fabio Rigoni. >. Soddisfazione<br />
anche tra gli Tzimbar,<br />
come afferma Lorenzo Baratter,<br />
difensore in campo, fulcro<br />
organizzativo fuori. .<br />
Stefano Angonese<br />
Domenica scatta la nuova stagione<br />
<strong>Asiago</strong>, Canove e Lusiana Conco in campo nel “Trofeo Regione Veneto”<br />
Leguzzano.<br />
In seconda categoria<br />
l’<strong>Asiago</strong>, nel girone 18, se<br />
la vedrà con Alto Astico<br />
Posina, Careciupan ed<br />
Orsiana; mentre il Lusiana<br />
Conco, nel girone 19, affronterà<br />
Cosfara, Lugo<br />
Calvene e S. Giorgio<br />
Perlena. <strong>Il</strong> calendario: domenica<br />
7 settembre ore 16<br />
<strong>Asiago</strong>-Alto Astico Posina<br />
e Cosfara-Lusiana Conco;<br />
mercoledì 10 settembre ore<br />
20.30 Orsiana-<strong>Asiago</strong> e<br />
Lusiana Conco-Lugo<br />
Calvene; domenica 14 settembre<br />
ore 16 <strong>Asiago</strong>-<br />
Careciupan e Lusiana<br />
Conco-S. Giorgio Perlena.<br />
Guardando più in là, al campionato<br />
che scatterà il 21<br />
settembre, nei giorni scorsi<br />
sono stati resi noti i calendari<br />
ufficiali e le nostre formazioni<br />
debutteranno tutte<br />
sul terreno di casa.<br />
In prima categoria, nel girone<br />
“C”, il Canove ospiterà<br />
il Breganze; mentre in<br />
seconda categoria<br />
l’<strong>Asiago</strong>, neopromosso ed<br />
inserito nel girone “E”, se<br />
la vedrà con il Cosfara. Infine,<br />
nel girone “F”, il<br />
Lusiana Conco riceverà la<br />
matricola G.S.R.L.<br />
Vallonara.
V<br />
O<br />
L<br />
L<br />
E<br />
Y<br />
Palazzetto dello Sport di<br />
Roana protagonista nel<br />
weekend di fine agosto con<br />
l’attesa “Notturna di<br />
Volley” organizzata dalla<br />
P.G.S. Pallavolo Cesuna.<br />
La manifestazione, prima<br />
del genere in Altopiano, ha<br />
visto impegnate le 10 squ<strong>ad</strong>re<br />
iscritte dalle 20 di sabato<br />
30 agosto a circa le 13<br />
della domenica successiva<br />
in una continua sfida accompagnata<br />
da un’interminabile<br />
veglia. Ad avere la<br />
meglio, rispettando così i<br />
favori del pronostico, una<br />
rappresentativa di Lugo<br />
Vicentino che, oltre <strong>ad</strong> essere<br />
abituata a partecipare<br />
<strong>ad</strong> eventi simili, vanta un<br />
organico di tutto rispetto<br />
potendo attingere atleti dalle<br />
limitrofe società di federazione.<br />
La formula che prevedeva<br />
Marta Fabris vince la prima<br />
edizione della<br />
Pedescalandorotzo, gara di<br />
corsa in montagna con partenza<br />
dal fondovalle<br />
dell’Astico con arrivo a<br />
Rotzo. La longilinea atleta<br />
di casa, fondista d’inverno<br />
con lo Sci Club 2A, ha affrontato<br />
il percorso col piglio<br />
giusto. Senza mai mollare<br />
il comando delle operazioni<br />
è riuscita a vincere<br />
in solitudine staccando di<br />
35" una tenace Paola Fedeli<br />
atleta molto esperta in<br />
questo tipo di competizioni.<br />
Sul “sentiero delle<br />
Banchette”, prende il via da<br />
Pedescala ed è un tracciato<br />
storico, fa prevalere la<br />
sua attuale buona condizione<br />
e la freschezza atletica<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
CORSA IN MONTAGNA<br />
Fabris regina alla Pedescalandorotzo<br />
di cui dispone e già messa<br />
in mostra, con gli sci a rotelle,<br />
lo scorso luglio durante<br />
la BostelRoll. A completare<br />
il podio è Sandra De<br />
Luca. In campo maschile,<br />
il “crono” finale lo conferma,<br />
a darsi battaglia sono<br />
due fra i maggiori protagonisti<br />
berici nell’ambito della<br />
corsa in montagna: Dens<br />
Grasselli (Gsa Vicenza) e<br />
Stefano Masetto (Running<br />
Team Zanè). Alla resa dei<br />
conti è l’agile podista di<br />
Santorso a firmare per primo<br />
l’albo d’oro mentre un<br />
altro “noto” della specialità,<br />
Lucio Spanevello (Gsa<br />
Vicenza), il migliore fra gli<br />
“over 40”, si sistema con<br />
loro sul podio più alto.<br />
Roberto Poletto (Gsa<br />
Vicenza) tiene invece a<br />
b<strong>ad</strong>a il fondista asiaghese<br />
Sergio Rigoni primo quindi<br />
fra gli altopianesi in gara.<br />
<strong>Il</strong> temporale notturno ha regalato<br />
ai partenti una giornata-doc<br />
per impegnarsi a<br />
fondo lungo l’antica via di<br />
commerci fra la valle<br />
dell’Astico e la parte occidentale<br />
dell’Altopiano, percorso<br />
ripristinato in occasione<br />
della gara, ma con<br />
l’obiettivo di renderlo permanente<br />
per chi vorrà apprezzarne<br />
le sue molteplici<br />
caratteristiche ben superiori<br />
al pur importante aspetto<br />
agonistico potendosi considerare<br />
un terreno di allenamento<br />
ed, al tempo stesso,<br />
<strong>ad</strong>atto a piacevoli passeggiate<br />
dove, grazie alla nuo-<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 25<br />
PALLAVOLO ALL NIGHT LONG<br />
A Roana la prima notturna di pallavolo con la partecipazione di 10 squ<strong>ad</strong>re<br />
Successo meritato della manifestazione per la soddisfazione degli organizzatori<br />
la partecipazione di squ<strong>ad</strong>re<br />
miste, femmine/maschi,<br />
con preliminare girone all’italiana<br />
prima degli scontri<br />
<strong>ad</strong> eliminazione diretta<br />
dai quarti di finale e lo svolgimento<br />
di un unico set a<br />
tempo determinato, ha fatto<br />
affluire al palazzetto più<br />
di 100 atleti.<br />
Successo meritato della<br />
manifestazione che rende<br />
sollievo all’impegno degli<br />
organizzatori, Annalisa<br />
Scapin e Fabio Munari in<br />
testa, che hanno colto con<br />
entusiasmo la sfida lanciata<br />
da Cristian Canesso, a<br />
cui va dato il merito di<br />
aver saputo<br />
magistralmente coordinare<br />
l’evento.<br />
L’organizzazione impeccabile<br />
trova il pieno consenso<br />
anche dal Presidente<br />
della società, Maurizio<br />
Magnabosco, che sottolinea:<br />
“È anche grazie al<br />
significativo ruolo dei<br />
volontari che la<br />
Pallavolo Cesuna riesce<br />
a dare quelle risposte<br />
che atleti ed appassionati<br />
del settore richiedono<br />
continuamente.<br />
Ovviamente è necessario<br />
l’impegno di tutti per<br />
poter esprimere al meglio<br />
la vivacità che il movimento<br />
pallavolistico dimostra<br />
di avere in<br />
Altopiano.<br />
La grande partecipazione<br />
alla manifestazione<br />
va tabellazione, chi transita<br />
può apprendere importanti<br />
informazioni di carattere<br />
storico-ambientalistico e<br />
culturale. “Non ci aspettavamo<br />
certo una partecipazione<br />
così elevata - commenta<br />
Massimo Pretto<br />
componente dello staff<br />
organizzativo – per quest’esordio<br />
si puntava, al limite,<br />
sulle centocinquanta<br />
presenze invece al via erano<br />
in duecento ed oltre più<br />
una settantina di appassionati<br />
del nordic – walking<br />
ammessi pure loro alla manifestazione.<br />
Per noi un<br />
successo del quale far tesoro<br />
anche per migliorarci<br />
negli anni a venire. Molti<br />
inoltre i complimenti ricevuti<br />
dal percorso”. R.A.<br />
non solo è beneaugurante<br />
per l’imminente inizio della<br />
stagione sportiva ma ci<br />
offre lo stimolo per<br />
ripresentare ciclicamente<br />
l’evento.”<br />
La società esterna un ringraziamento<br />
particolare agli<br />
sponsor che hanno contri-<br />
buito alla buona riuscita<br />
della manifestazione:<br />
Caseificio Pennar, Scapin<br />
Funghi, La Baitina-<br />
Roana, Pasticceria Carli,<br />
Salumificio San<br />
Domenico, Rifugio<br />
Kubelek e Rigoni di<br />
<strong>Asiago</strong>.<br />
Marta Fabris<br />
Classifica maschile assoluta:<br />
km 8,4 - dislivello mt 600 - 1°Denis Grasselli (Gsa<br />
Vicenza) in 39’23", 2° Stefano Masetto (Running Team<br />
Zané) a 22", 3°Lucio Spanevello (Gsa Vicenza) a<br />
1’11", 4° Roberto Poletto (Gsa Vicenza) a 1’20", 5°<br />
Sergio Rigoni (Us <strong>Asiago</strong> Sci) a 2’01".<br />
Classifica assoluta femminile:<br />
km 8,4 - dislivello mt 600- 1° Marta Fabris (Gsa<br />
<strong>Asiago</strong>) in 47’05", 2° Paola Fedeli (Atletica Malo) a<br />
35", 3° Sandra De Luca a 3’43".
Sabato 6 settembre 2008<br />
GRAZIE CONTADINI…<br />
Immagini come queste evocano<br />
nella mente di ogni<br />
persona pensieri di bellezza<br />
e soddisfazione interiore.<br />
Salendo dal costo, appena<br />
passato Canove, ti<br />
senti invaso da un senso di<br />
benessere, ti senti abbracciato<br />
dalla natura che in un<br />
solo istante nel farsi contemplare<br />
riesce a farti dimenticare<br />
stress e monotonia<br />
e ti restituisce il sorriso.<br />
Forse la prima cosa che<br />
si fa in riva <strong>ad</strong> un prato che<br />
offre questa vista è spalancare<br />
le braccia e respirare<br />
a pieni polmoni l’aria pulita<br />
che odora di erba, di fieno<br />
che secca al sole, di mille<br />
fiori che rinfrescano le nostre<br />
narici e nutrono la nostra<br />
mente di armonia, di<br />
equilibrio, di sensazioni che<br />
ci rievocano la giovinezza.<br />
Ci riportano al tempo in cui<br />
vedere i colori di mille fiori<br />
e le affascinanti geometrie<br />
del fieno in raela pronto<br />
per essere portato in tesa<br />
non era una rara esclusiva<br />
di quei pochi che ancora<br />
oggi persistono nel vivere<br />
secondo questo poetico ciclo<br />
naturale di vita, bensì<br />
era cosa comune a tutti. era<br />
il pane che in Lì, nel prato,<br />
in un’altra forma, da tagliare<br />
o tagliato dai colpi di una<br />
falce o più tardi di una moderna<br />
“BCS”, c’era il pane<br />
quotidiano. <strong>Il</strong> fieno era una<br />
cosa che trascendeva il sacro,<br />
senza la quale non si<br />
poteva, mangiare, o avere<br />
latte per la famiglia, for-<br />
Egregio Direttore,<br />
se lo ricordate, l’anno scorso,<br />
di questi tempi, feci al<br />
vostro quindicinale delle osservazioni<br />
su come viene tenuto<br />
l’ambiente turistico di<br />
<strong>Asiago</strong>, essendo io stesso un<br />
turista in loco. Dicevo 4<br />
cose in buona sostanza: che<br />
c’era bisogno di illuminazione<br />
notturna in quel vasto parcheggio<br />
a ridosso del corso<br />
4 Novembre; che era necessario<br />
asfaltare tutta la<br />
str<strong>ad</strong>a che percorre la<br />
Barental, e Granezza fino al<br />
monte Corno, per evitare<br />
aria malsana e silicosi ai numerosi<br />
vacanzieri della zona;<br />
che era necessario mettere<br />
in zona qualche cartello in<br />
più per dirigere la gente senza<br />
alcun dubbio verso certi<br />
posti; che sarebbe stata una<br />
buona idea sistemare, come<br />
era un tempo, delle fontanelle<br />
…e se non tagliassero più l’erba?<br />
maggio, burro e vitelli nelle<br />
stalle da allevare e nutrire<br />
d’inverno. <strong>Il</strong> cibo usciva<br />
dalle stalle che contenevano<br />
in se l’armonia del filò,<br />
tempo per socializzare, ma<br />
pure per produrre manufatti<br />
di paglia (cordela), dai cappelli<br />
alle borse, che alimentavano<br />
un economia di sussistenza,<br />
ma di vita vera,<br />
sana, sincera, di armonica<br />
dipendenza da una natura<br />
che poteva essere tanto generosa<br />
in un anno quanto<br />
crudele da farti “tribolare”<br />
un anno dopo per il troppo<br />
secco che non faceva crescere<br />
el fen o l’arsiva…<br />
Quante corse per un temporale<br />
improvviso e quante<br />
preghiere nei prati per cercare<br />
di salvare almeno in<br />
marele quel fieno che, se<br />
bagnato, poi avrebbe fatto<br />
la muffa e le vacche non lo<br />
avrebbero mangiato…e se<br />
non mangia la vacca non fa<br />
latte e se la vacca non fa<br />
latte…bhè lo abbiamo già<br />
detto, non si mangiava…<br />
Cos’è rimasto oggi di tutto<br />
questo? Quali significati si<br />
celano dietro <strong>ad</strong> un filo<br />
d’erba tagliato che non<br />
vede più i denti di legno del<br />
rastelo, ma solo gli uncini<br />
d’acciaio di rapidi<br />
voltafieno e di potenti<br />
rotopresse? Le vacche oggi<br />
mangiano ancora il fieno?<br />
O quelle enormi supposte,<br />
detti silos, fuori da stalle<br />
con centinaia di vacche stipate<br />
all’interno, riescono da<br />
soli a nutrire le mandrie e<br />
8<br />
l’Altopiano<br />
I turisti chiedono fontane per bere e…wc!<br />
in certi paesi perché i villeggianti<br />
e vacanzieri potessero<br />
dissetarsi senza essere costretti<br />
a entrare in un bar!<br />
Delle 4 cose ho visto che<br />
solo una è stata realizzata, ma<br />
anche se solo questa, il piacere<br />
che ho provato è grande:<br />
cioè l’illuminazione del<br />
grande parcheggio sul retro<br />
di via 4 Novembre! E ora,<br />
sempre nella speranza che<br />
l’<strong>Il</strong>luminata e Spettabile Reggenza<br />
dei 7 Comuni si decida<br />
a fare le cose che ho dette<br />
ci sono altre cose che voglio<br />
farvi notare e che altri<br />
ambienti turistici hanno già<br />
fatto ( come in Friuli o Alto-<br />
Adige), perché fanno parte<br />
della mentalità turistica. Passeggiando<br />
nel grande parco<br />
sul retro della vecchia stazione<br />
ho notato che qui non c’è<br />
una fontanella ove dissetarsi.<br />
Eppure qui i villeggianti<br />
quindi a farci avere il latte,<br />
il formaggio, il burro<br />
ecc…?<br />
Viene da chiederselo perché<br />
oggi le cose che un tempo<br />
trascendevano il sacro,<br />
sono considerate quasi un<br />
optional, e visti gli ettari di<br />
terra che ogni anno rimangono<br />
incolti, mi chiedo dove<br />
andremo a finire… in questi<br />
tempi moderni, forse il<br />
prato è stato sostituito dal<br />
banco frigo di un enorme<br />
centro commerciale? Può<br />
essere, visto che spesso e<br />
volentieri questi mostri di<br />
cemento sorgono dove prima<br />
c’erano i prati. O forse<br />
ci siamo talmente tanto<br />
evoluti che abbiamo smesso<br />
di fare il faticoso lavoro<br />
del cont<strong>ad</strong>ino per comprare<br />
al negozio quello che potevamo<br />
farci da soli? Èh<br />
gia, è vero, forse parlo troppo<br />
da malinconico, e forse<br />
non mi rendo conto che<br />
oggi essere cont<strong>ad</strong>ini non<br />
significa più una stalla con<br />
2, massimo 3 vacche, che<br />
ti danno da mangiare e nulla<br />
più…oggi per fare il cont<strong>ad</strong>ino<br />
bisogna essere dottori<br />
in economia… e non<br />
sto scherzando! Pensate<br />
solamente a cosa costa un<br />
trattore o costruire una stalla<br />
a norme UE…per non<br />
parlare dei contributi europei:<br />
oggi per fare ciò che<br />
l’uomo per millenni ha fatto<br />
gratuitamente bisogna<br />
passare per fiumi di inchiostro<br />
e mille scrivanie di uffici<br />
di ogni genere.<br />
sono molti, ci vengono volentieri,<br />
ci sono molte panchine,<br />
l’aria è ottima. Ma perché<br />
per bere dobbiamo essere<br />
costretti <strong>ad</strong> andare al bar?<br />
Manca qui forse l’acqua<br />
come in certi posti del Sud?<br />
Inoltre mancano i WC. Cioè<br />
ci sono, ma sono chiusi a sola<br />
disposizione degli avventurosi<br />
che vogliono cimentarsi<br />
nell’acro-park. Ho visto che<br />
in centro, in Municipio, l’unico<br />
WC disponibile…. non è<br />
più disponibile perché rotte le<br />
scale e sbarrato l’accesso.<br />
Ma, dico, anche qui, se uno<br />
ha bisogno, deve andare per<br />
forza al bar? O far la pipì per<br />
str<strong>ad</strong>a se i bar sono chiusi?<br />
Ma come si fa a lasciare un<br />
grosso centro turistico come<br />
<strong>Asiago</strong> in queste condizioni?<br />
Passando <strong>ad</strong> altro, sento dal<br />
giornale che si intende riportare<br />
a nuova attività l’ex cen-<br />
Direte che o sono un matto<br />
o un nostalgico, per la serie<br />
si stava meglio quando si<br />
stava peggio…so anch’io<br />
che il mondo è moderno,<br />
che le cose si evolvono apparentemente<br />
in meglio,<br />
che la globalizzazione…la<br />
cultura…lo status economico…<br />
e tutti i bla bla bla che<br />
volete, ma vedete, non riesco<br />
a non chiedermi una<br />
cosa: e se i cont<strong>ad</strong>ini non<br />
tagliassero più l’erba? O<br />
forse meglio, se non tagliassimo<br />
più l’erba…?<br />
Immaginate un prato che<br />
arriva al 20 di giugno pieno<br />
di fieno… una volta sarebbe<br />
stato un dono di Dio.<br />
Immaginate se oggi non servisse<br />
più per mangiare e<br />
venisse lasciato li; già ai<br />
primi di luglio sarebbe semplicemente<br />
brutto da<br />
vedere…e verso la fine di<br />
luglio, primi di agosto quando<br />
inizia <strong>ad</strong> essere alto il<br />
secondo taglio, che succe-<br />
tro elioterapico di<br />
Mezzaselva. Secondo me<br />
sarebbe ottima cosa se fosse<br />
trasformato in centro studi<br />
e terapia delle malattie<br />
dell’apparato respiratorio.<br />
Mia moglie che soffre di<br />
broncopatia ostruttiva quassù<br />
si trova bene, non usa tutte<br />
le medicine per l’asma e<br />
anche si sente bene per i<br />
reumi e dolori articolari. Io mi<br />
sento anche bene e credo<br />
perciò che valga la pena di<br />
usare quella imponente struttura<br />
per tale fine. Perché i<br />
malanni respiratori sono in<br />
aumento, le medicine relative<br />
sono dei palliativi e i sanatori<br />
servono sempre. Per<br />
quest’anno mi fermo qui.<br />
Arrivederci al prossimo<br />
anno!<br />
Sergio Callegari - Trieste<br />
sercallit@yahoo.it<br />
derebbe? Credo non abbiate<br />
difficoltà <strong>ad</strong> immaginarlo.<br />
Ora immaginatevi tutto<br />
l ’ A l t o p i a n o<br />
così…immaginate di vedere<br />
la foto sopra come ve l’ho<br />
appena descritta, vi fermereste<br />
ancora a spalancare le<br />
braccia e respirare a pieni<br />
polmoni? E pensate a tutti i<br />
bei turisti che sostanzialmente<br />
raggiungono i nostri monti<br />
per il verde, se invece di trovare<br />
verde trovassero fieno<br />
secco non tagliato… riuscite<br />
<strong>ad</strong> immaginarlo? Minimo<br />
minimo ci dovrebbe essere<br />
un battaglione di “cont<strong>ad</strong>ini<br />
mercenari” pagati dai comuni<br />
per tagliare l’erba altrimenti<br />
credo che le bellezze<br />
architettoniche altopianesi da<br />
sole difficilmente richiamerebbero<br />
tanti turisti, non credo<br />
che un pic-nic sotto un<br />
monumento sarebbe allettante<br />
quanto uno in un bellissimo<br />
prato tagliato e verde di<br />
erba nuova. Non credete?<br />
Forse vi sarò parso drastico,<br />
forse fantascientifico, forse<br />
d’altri tempi, ma io preferisco<br />
definirmi un romantico<br />
realista, consapevole che le<br />
nostre più grandi ricchezze<br />
sono le cose semplici che ci<br />
sono state tramandate dai<br />
nostri veci e che rischiano di<br />
www.giornalealtopiano.it<br />
26<br />
estinguersi a vantaggio di un<br />
modo di vivere che non tiene<br />
conto di noi e dei nostri<br />
monti. Sono convinto che il<br />
lavoro che oggi purtroppo<br />
troppo pochi ancora fanno<br />
con amore devozione e sacrificio,<br />
il dignitoso e splendido<br />
lavoro del CONTADI-<br />
NO, sia troppo bistrattato e<br />
visto troppo come un’occupazione<br />
di serie B e non parlo<br />
solo a livello politico, dove<br />
la categoria è molto frequentemente<br />
dimenticata, ma specialmente<br />
a livello sociale e<br />
morale dove mai e poi mai<br />
un cont<strong>ad</strong>ino verrà più considerato<br />
di un perito, di un tecnico<br />
o un ingegnere. Forse<br />
tutti tendiamo a dimenticare<br />
che essere qui oggi e poter<br />
contemplare le bellezze del<br />
nostro Altipiano, non è frutto<br />
del caso ma è, oltre che primariamente<br />
un dono di Dio,<br />
anche il frutto del sudore dei<br />
“ nostri “ cont<strong>ad</strong>ini che lavorano<br />
i campi e li fanno<br />
rigenerare per lasciar godere<br />
tutti di quel verde che la<br />
nostra stupenda terra sa<br />
dare.<br />
Permettetemi di dir loro un<br />
immenso grazie a braccia<br />
spalancate, un grazie con<br />
quell’aria che profuma di fieno<br />
e mille fiori... C.M.<br />
FATEVI GLI AUGURI CON IL GIORNALE<br />
Nonostante più di mezzo secolo lontano dalla sua terra natia<br />
Firmino Rigoni di Camporovere ha voluto salutare il suo<br />
altopiano con una foto del 50° di matrimonio con Mary<br />
Goigan sposata a Weribee vicino a Melbourne, in Australia.<br />
Anche nel giorno festoso trascorsa con amici e famiglia<br />
il ricordo di “casa” è stato sempre presente.
Sabato 6 settembre 2008<br />
Da sabato 6 a venerdì 19 settembre<br />
<strong>Il</strong> Sole ai primi di settembre sorge alle 5.45 e tramonta alle 18.35<br />
Sabato 6 settembre. S. Zaccaria. <strong>Il</strong> 6 settembre è il 250° giorno<br />
dell’anno, mancano 116 giorni alla fine del 2008<br />
Domenica 7. S. Regina. Primo quarto di Luna alle ore 15.06<br />
Lunedì 8. S. Natività B.V.M.<br />
Martedì 9 . SS. Severiano e Gorgonio<br />
Mercoledì 10. S. Nicola da T.<br />
Giovedì 11. SS. Proto e Giacinto.<br />
Venerdì 12. S. Silvino – ss. Nome di Maria<br />
Sabato 13. SS. Giovanni C. e Maurilio<br />
Domenica 14. Esaltazione S. Croce<br />
Lunedì 15. B.V.M. Addolorata. Luna piena alle ore 10.15<br />
Martedì 16. SS. Cornelio e Cipriano<br />
Mercoledì 17. SS. Roberto e Stimmate di S. Francesco.<br />
Giovedì 18. SS. Giuseppe da C. e Sofia<br />
Venerdì 19. S. Gennaro vescovo<br />
Eventi di questo periodo:<br />
domenica 7 settembre si festeggia la giornata europea dedicata<br />
alla cultura ebraica. Anche quest’anno (il 7 Elul nel calendario ebraico)<br />
la Giornata Europea della Cultura Ebraica sarà celebrata in 27<br />
Paesi europei, essa vuole offrire al grande pubblico l’opportunità<br />
di scoprire o riscoprire il patrimonio storico e culturale ebraico,<br />
aprendo sinagoghe e musei, offrendo degustazioni gastronomiche,<br />
organizzando mostre, convegni, dibattiti, e sopratutto eventi<br />
musicali. “Musica e Parole” – il fil rouge della Giornata - sarà l’occasione<br />
per ascoltare le melodie e i canti, approfondire le tr<strong>ad</strong>izioni,<br />
conoscere gli eventi che hanno caratterizzato la storia ebraica e gli<br />
stili musicali che hanno accompagnato il popolo ebraico nella sua<br />
storia.<br />
Attraversando l’Europa e il Mediterraneo, la cultura ebraica si è<br />
confrontata con popoli e tr<strong>ad</strong>izioni diverse, creando così tra gli<br />
altri, quei generi musicali conosciuti oggi come musica klezmer,<br />
sefardita, sinagogale, yiddish e chassidica.<br />
La manifestazione, accolta nelle precedenti edizioni con crescente<br />
consenso - circa 50mila le presenze registrate lo scorso anno in<br />
Italia - è promossa dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.<br />
Milano e Mantova faranno da capofila alle manifestazioni.<br />
58 le località che partecipano in Italia: da Casale Monferrato a Santa<br />
Maria del Cedro, da Verona a Vicenza, da Firenze a Livorno, da<br />
Trani a Venezia, ogni sito con le sue caratteristiche, le sue storie da<br />
raccontare, le sue melodie. Mostre, convegni, spettacoli, conferen-<br />
<strong>Dal</strong>le ore 8.45 di sabato 6 alle ore 8.45 di<br />
sabato 13 settembre<br />
ASIAGO- Farmacia Zuccato del dr.<br />
Adelchi Zuccato, Viale Matteotti<br />
<strong>Dal</strong>le ore 8.45 di sabato 13 alle ore 8.45 di<br />
sabato 20 settembre<br />
CANOVE – Farmacia del dr. Leonardo<br />
Bosio, Via Roma, 33/a<br />
CONCO – Farmacia della dr.ssa Monica<br />
Federici, Piazza S. Marco, 23<br />
Domenica 7 settembre<br />
ASIAGO: IP, Via Rendola, 54<br />
Domenica 14 settembre<br />
GALLIO: OMV, Via Camona, 1/b<br />
<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> pubblica le Vostre lettere!<br />
Inviatele a: <strong>Giornale</strong> dell’Altopiano<br />
e-mail: redazione.altopiano@tiscali.it<br />
Per favorire il lavoro della redazione sarebbe<br />
preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque<br />
possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle<br />
Poste n.3 36012 <strong>Asiago</strong><br />
Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere<br />
devono riportare sempre firma e indirizzo e numero<br />
di telefono del mittente. La redazione si<br />
riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o<br />
non accettare eventuali testi di cattivo gusto.<br />
8<br />
l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 27<br />
ze, assaggi di sapori ebraici, ma soprattutto concerti nei programmi<br />
delle località che partecipano all’avventura a porte aperte.<br />
<strong>Il</strong> 7 settembre 1998 è la data ufficiale della nascita di “Google”.<br />
Compie 10 anni il più famoso motore di ricerca per Internet che non<br />
si limita a catalogare il World Wide Web, ma si occupa anche di<br />
immagini, foto, newsgroup, notizie, mappe, video, oltre a mantenere<br />
una copia cache di tutte le pagine che conosce. Con un indice<br />
che comprende più di otto miliardi di pagine Web, è riconosciuto<br />
come il più grande e affidabile tra i motori mondiali, occupandosi<br />
attraverso il suo sito di oltre il 70% di tutte le ricerche effettuate<br />
sulla rete. Larry Page e Sergey Brin, allora studenti dell’Università<br />
di Stanford, dopo aver sviluppato la teoria secondo cui un motore<br />
di ricerca basato sull’analisi matematica delle relazioni tra siti web<br />
avrebbe prodotto risultati migliori rispetto alle tecniche empiriche<br />
usate precedentemente, fondarono l’azienda il 7 settembre 1998.<br />
Convinti che le pagine citate con un maggior numero di link fossero<br />
le più importanti e meritevoli (Teoria delle Reti), decisero di approfondire<br />
la loro teoria all’interno dei loro studi e posero le basi<br />
per il loro Google. Non si sbagliavano!<br />
Un Santo per volta: 19 settembre, San Gennaro. Negli Atti Vaticani<br />
si narrano molti episodi mitici legati al vescovo. I più conosciuti<br />
narrano di lui e dei suoi compagni che si sarebbero recati a Nola<br />
dove avrebbero incontrato il perfido giudice Timoteo il quale, avendo<br />
sorpreso Gennaro mentre faceva proselitismo, lo avrebbe imprigionato<br />
e torturato. Ma poiché le tremende torture inflittegli non<br />
sortivano effetto, lo avrebbe infine gettato in una fornace ardente;<br />
una volta riaperta la fornace, non solo il santo vi uscì illeso e senza<br />
che neppure le sue vesti fossero state minimamente intaccate dal<br />
fuoco, ma le fiamme investirono i pagani venuti <strong>ad</strong> assistere al<br />
supplizio. C<strong>ad</strong>uto malato e nonostante che fosse guarito da Gennaro,<br />
Timoteo non mostrò alcuna gratitudine ma lo fece condurre all’anfiteatro<br />
di Pozzuoli affinché fosse sbranato dalle fiere. Secondo la<br />
leggenda, il sangue di San Gennaro si sarebbe liquefatto per la<br />
prima volta ai tempi di Costantino, quando il vescovo San Severo<br />
(secondo altri fu il vescovo Cosimo) trasferì le spoglie del Santo<br />
dall’Agro Marciano, dove era stato sepolto, a Napoli. Durante il<br />
tragitto avrebbe incontrato la nutrice Eusebia con le ampolline del<br />
sangue: alla presenza della testa, il sangue nelle ampolle si sarebbe<br />
sciolto. Oggi le due ampolle, fissate all’interno di una piccola teca<br />
ARIETE<br />
Urano è nel vostro segno, provocando situazioni impreviste, soprattutto<br />
in amore. Dagli incontri fatali, agli sviluppi inattesi, nel<br />
lavoro sarà meglio esaminare i fatti con la massima disponibilità,<br />
senza prendere impegni immediati. La vita di relazione attraversa un<br />
periodo difficile e non sono esclusi momenti di tensione.<br />
TORO<br />
Con Nettuno nel segno, la porta delle illusioni è spalancata, quindi<br />
evitate di varcare la soglia con troppo entusiasmo. Gli amori collaudati<br />
acquisteranno maggiore spessore. Se invece parliamo di un<br />
incontro recente, c’è il rischio che finisca per rivelarsi meno affascinante<br />
di quel che può sembrare a prima vista. Ma anche le relazioni<br />
effimere hanno il loro lato bello, sappiate coglierlo.<br />
GEMELLI<br />
Siete sostenuti da Giove che è opposto a Mercurio, vuol dire che<br />
sarete in gr<strong>ad</strong>o di sostenere con successo un confronto con chi vi<br />
contr<strong>ad</strong>dice senza avere reali argomenti contro di voi. In amore non<br />
prendete sul serio i capricci del partner che, specie se Cancro, è un<br />
po’ lunatico. Se è il caso, prendete le distanze da un rapporto difficile.<br />
CANCRO<br />
L’ottimismo è la carta vincente su cui puntare per una vacanza non<br />
solo divertente, ma anche costruttiva, specie sul piano fisico, che<br />
va curato con maggiore attenzione del solito, soprattutto se siete<br />
affaticati dal ritmo frenetico del lavoro. L’amore farà la parte del<br />
leone se nel rapporto saprete dimostrare più affetto.<br />
LEONE<br />
<strong>Il</strong> periodo è bollente, e non sul piano climatico: non vi mancheranno<br />
le occasioni per misurarvi con le vostre capacità di accendere il<br />
desiderio in chi vi interessa. Amore e sesso trasformeranno le vostre<br />
settimane in un indimenticabile periodo all’insegna della passione.<br />
Sta a voi vivere con signorile misura le occasioni eccitanti<br />
rotonda realizzata con una larga cornice in argento e provvista di<br />
un manico, sono conservate nel Duomo di Napoli. Una è riempita di<br />
3/4, mentre l’altra più alta è semivuota poiché parte del suo contenuto<br />
fu sottratto da re Carlo III di Borbone che lo portò con sé in<br />
Spagna.<br />
Tre volte l’anno i fedeli accorrono per assistere al “miracolo della<br />
liquefazione del sangue. La teoria di alcuni ricercatori italiani avanza<br />
l’ipotesi secondo cui all’origine del cosiddetto “miracolo di san<br />
Gennaro” vi sia il fenomeno noto come tissotropia, la proprietà di<br />
alcuni materiali (detti appunto tissotropici) di diventare più fluidi<br />
se sottoposti a una sollecitazione meccanica, come piccole scosse<br />
o vibrazioni, e di tornare allo stato precedente se lasciati indisturbati<br />
(un esempio di questa proprietà è la salsa ketchup, che si può<br />
mostrare in uno stato quasi solido fino a quando delle scosse non<br />
la fanno diventare d’un tratto molto più liquida). È sensato formulare<br />
l’ipotesi tissotropica poiché, durante la cerimonia che precede<br />
lo scioglimento del sangue di San Gennaro, il sacerdote agita e<br />
muove l’ampolla tenendola con le mani.<br />
Due proverbi due<br />
A tallele un an ekele machent an ebenle (tr<strong>ad</strong>: una vallicella e un<br />
poggio fanno una pianura). Der trage esel itzet net mule piarn.<br />
(tr<strong>ad</strong>: <strong>Il</strong> pigro asino non mangia pere vizze).<br />
San Gennaro<br />
offerte dalle stelle.<br />
VERGINE<br />
Vi aspetta un periodo sereno e ricco di gr<strong>ad</strong>evoli sorprese. Non<br />
dovrete neppure fare lo sforzo di organizzarlo, perché il destino<br />
ve lo offrirà su un piatto d’argento. In amore potrebbe esserci<br />
un matrimonio in vista, o la comparsa della persona giusta. Se<br />
invece vi sta a cuore il lavoro, non avete che da scegliere, tra le<br />
tante opportunità, quella più sicura.<br />
BILANCIA<br />
L’atmosfera intorno a voi sta cambiando, e i mutamenti impongono<br />
un nuovo e più realistico approccio a lavoro, affetti e<br />
denaro. Fate particolare attenzione ai sentimenti: stanno risentendo<br />
della severità che da tempo influenza il vostro giudizio,<br />
solitamente così equilibrato. Dite invece di no a una proposta<br />
che proprio non vi convince.<br />
SCORPIONE<br />
Potete contare su Venere, che vi rende più simpatici e affabili,<br />
offrendovi quel successo che meritate e che inseguite da tempo.<br />
Nell’amore siete avvantaggiati da una perfetta forma fisica,<br />
che vi fa sentire più sicuri e quindi più generosi. Progettate una<br />
gita costosa tenendo conto dei desideri e dei gusti del vostro<br />
partner.<br />
SAGITTARIO<br />
Sole e Mercurio nel vostro segno migliorano le vostre capacità<br />
di comunicare e la vostra abilità nella gestione finanziaria, dove<br />
potrete permettervi un lusso insolito, quello di fare di testa<br />
vostra, anche in contrasto con le opinioni di un partner che,<br />
specie se Capricorno, è un po’ autoritario. Ascoltatelo quindi,<br />
ma senza esagerare.<br />
CAPRICORNO<br />
Finalmente potrete godervi una ben meritata vacanza, tornando<br />
a quella leggerezza cui Saturno e Marte vi avevano costretti<br />
a rinunciare. Come se non bastasse, riuscirete anche a cogliere<br />
i frutti di ciò che, con la vostra vivace intelligenza, avete seminato<br />
negli ultimi tre anni. Sarà meglio però non sollecitare il<br />
destino che ne sa più di voi.<br />
ACQUARIO<br />
Siete tra Scilla e Cariddi, cioè tormentati da Saturno (la rinuncia)<br />
e Marte (la battaglia): I nuovi compiti che vi hanno investito,<br />
comunque, vi stimoleranno a fare un deciso passo avanti,<br />
anche se a un prezzo non irrilevante. Non potete più tirarvi<br />
indietro, dunque convincetevi del fatto che sarete in gr<strong>ad</strong>o di<br />
far fronte al destino, con disinvolta abilità.<br />
PESCI<br />
Periodo molto sereno: vi aspettano momenti felici, anche se<br />
non del tutto tranquilli. Le giornate saranno infatti ricche di<br />
novità inaspettate, sia in amore che in divertimenti. Sono inoltre<br />
possibili miglioramenti nel lavoro, che potrebbero realizzarsi<br />
anche in vostra assenza. Non avete che da attendere le novità,<br />
confidando nel futuro.
Gianesini Giulia<br />
Un sentito riconoscimento a<br />
tutti i paesani che, in vari<br />
anni e in varie discipline,<br />
sono riusciti a raggiungere<br />
dei meriti sportivi, ottenendo<br />
titoli prestigiosi che hanno<br />
portato a parlare di Gallio<br />
in Italia, in Europa e nel<br />
Mondo. Questo il significato<br />
della Festa dello Sport<br />
svoltasi a Gallio sabato 23<br />
agosto e organizzata dalla<br />
locale Pro Loco. Un evento<br />
un po’ sfortunato visto<br />
che l’inclemenza del tempo<br />
non ha consentito lo svolgersi<br />
dell’intero programma,<br />
ma sicuramente carico<br />
di sentimenti ed emozioni.<br />
La festa si è aperta con alcune<br />
prove dimostrative di<br />
ski roll, pattinaggio e calcio<br />
alle quali hanno partecipato<br />
Sabato 6 settembre 2008<br />
8<br />
l’Altopiano<br />
Inchino dell'avvocato<br />
Pascqualin www.giornalealtopiano.it<br />
alla<br />
premiazione di Lucio<br />
Topatigh<br />
Una grande festa per i campioni di Gallio<br />
molti giovani atleti<br />
altopianesi. Dopo l’interruzione<br />
momentanea, dovuta<br />
alla pioggia, sul palco<br />
in Piazza Italia, si è proceduto<br />
con la premiazione.<br />
Gli atleti, chi a piedi, chi trasportato<br />
sulla troika guidata<br />
dal Buscari – Nereo<br />
Gianesini, sono arrivati<br />
fino ai piedi del palco, e <strong>ad</strong><br />
uno <strong>ad</strong> uno sono stati premiati<br />
mentre per ciascuno<br />
venivano letti la motivazione<br />
del premio e il<br />
curriculum vitae.<br />
Sul palco a premiare gli<br />
sportivi c’erano il delegato<br />
FISI e vice presidente<br />
della scuola sci Gallio Aronne<br />
Schivo, Gianni Rossi assessore<br />
allo Sport del comune di<br />
Gallio e l’avvocato Claudio<br />
Carlo Schivo<br />
Pasqualin procuratore sportivo.<br />
Grande l’emozione nel vedere<br />
tutti questi atleti sul palco.<br />
“Le loro espressioni di<br />
commozione (qualche<br />
lacrima c’è stata) per<br />
un semplice gesto di<br />
riconoscimento – dice<br />
Carlo Schivo - ci hanno<br />
dato una grossa<br />
carica e motivazione<br />
nel proseguire nel nostro<br />
impegno”.<br />
Non poteva mancare<br />
la serie di foto di rito<br />
e, per finire, i fratelli<br />
Sambugaro hanno voluto<br />
donare allo Sci<br />
Club Gallio una scultura<br />
realizzata, ovviamente,<br />
con la<br />
motosega, che rappresenta<br />
perfettamente il<br />
trampolino con la<br />
contropendenza d’atterraggio.<br />
<strong>Il</strong> premio fuori pro-<br />
Tutti gli atleti<br />
gramma è stato ritirato dai<br />
vice presidenti Mario Schivo,<br />
Domenico Munari e<br />
Roberto Lunardi.<br />
Per concludere non poteva<br />
mancare il discorso del presidente<br />
Schivo Carlo “<strong>Il</strong>o”.<br />
28<br />
E per suggellare in bellezza<br />
una serata che sembrava<br />
non volersi concludere<br />
mai tutti gli sportivi si spostati<br />
dal palco al bar “Commercio”<br />
per un brindisi in<br />
compagnia.<br />
Gli atleti premiati:<br />
Meinhart “J.D.” Urbani (ippica); Giorgio e Michele<br />
Sambugaro (penthatlon del boscaiolo); Eder Baù (calcio);<br />
Alberto Pertile (ski roll); Attilio Antonio Baù (sci nordico);<br />
Gianesini Giulia (sci alpino); per il salto speciale e combinata<br />
nordica, Massimo Frison “Puma”, Roberto Frison “Boby”,<br />
Michele Sambugaro, Fabio Sambugaro, Stefano Lunardi,<br />
Morgan Finco, Nicola Rossi, Giuliano Frison “Giogi”, Enrico<br />
Fattori, Sandro Munari “Ciandri”, Fabio Munari “Bevi”,<br />
Massimiliano Baù, Andrew Lunardi “10 mt”, Michael<br />
Lunardi, Daniele Munari “Strachela”, Sandro Sambugaro,<br />
Virginio Lunardi, Ivan Lunardi; Elvio Finco “Scampitt”, Lucio<br />
Plebs e Giancarlo Gloder (pattinaggio velocità); Matteo<br />
Segafredo, Luigi Finco “Gigi Tele” e Lucio Topatigh “Falco”<br />
(Hockey su ghiaccio).