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Il Dal Molin ad Asiago? Che sparata! - Giornale dell'Altopiano

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Grafica Altopiano<br />

QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI<br />

l’Altopiano<br />

ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO<br />

8<br />

La voce degli Comuni<br />

www.giornalealtopiano.it<br />

I SAPORI<br />

DELLA<br />

TRADIZIONE<br />

N. 276 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 6 SETTEMBRE 2008<br />

<strong>Il</strong> <strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong> <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>? <strong>Che</strong> <strong>sparata</strong>!<br />

<strong>Il</strong> sindaco di <strong>Asiago</strong>: “La proposta di Porto è irrealizzabile, forse non dovrei neanche commentarla”<br />

<strong>Asiago</strong> Con il concerto di<br />

Katia Ricciarelli si chiude<br />

una stagione ricca di eventi<br />

Gallio La<br />

grande festa<br />

dei campioni<br />

Ad Ugine per<br />

rinsaldare il<br />

legame con<br />

gli emigranti<br />

pag. 12 e 28<br />

Canove Un “Gratta e<br />

Vinci” da 10.000 euro<br />

Enego Gite in fuoristr<strong>ad</strong>a,<br />

ma nel rispetto della natura<br />

pag.9<br />

pag. 10<br />

Rotzo Solo case per resi- 9<br />

denti e aumenta la natalità pag.<br />

pag. 16<br />

Lusiana Uno stemma da 13<br />

far vedere e valere pag.<br />

Scuola<br />

Paiola nuovo<br />

dirigente<br />

dell’Istituto<br />

superiore<br />

Si inaugura il<br />

nuovo Liceo<br />

pag. 17<br />

Elisa sogna la corona<br />

Da Conco a Salsomaggiore per le finali del concorso<br />

Giochi<br />

pag. 16<br />

I patiti del Fantacalcio<br />

Ad <strong>Asiago</strong> una<br />

quarantina di squ<strong>ad</strong>re<br />

Hockey Ghiaccio<br />

Michele Strazzabosco a Cortina<br />

ma <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong> arriva Mika Lehtinen<br />

pag. 23<br />

pag. 15<br />

Le interviste di<br />

don Marco<br />

Elena Donazzan<br />

TURI- “Credo<br />

SMO<br />

nell’esempio e<br />

nell’educazione”<br />

pag. 17<br />

Trofeo<br />

l’Altopiano<br />

In campo per<br />

stringere pag. 27 un<br />

legame<br />

d’amicizia<br />

pag. 21


ATTUALITA’<br />

«La proposta di Porto di spostare<br />

il <strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong> <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>?<br />

Una simpatica provocazione».<br />

Risponde con il sorriso sulle<br />

labbra il sindaco di <strong>Asiago</strong><br />

Andrea Gios alla proposta del<br />

primo citt<strong>ad</strong>ino di Roana<br />

Mario Porto di trasferire la<br />

base americana <strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong> <strong>ad</strong><br />

<strong>Asiago</strong>.<br />

«E’ stata una mera provocazione<br />

– continua Gios – e<br />

sarebbe del tutto irrealizzabile,<br />

non solo per una questione<br />

di volontà ma anche per i problemi<br />

logistici che ne deriverebbero.<br />

Sono certo<br />

che i primi <strong>ad</strong> esserne<br />

contrari sarebbero gli<br />

americani stessi».<br />

Porto aveva proposto di<br />

trasferire la base americana<br />

all’aeroporto di<br />

<strong>Asiago</strong> dove lo spazio<br />

sarebbe stato<br />

L’ultima provocazione del sindaco<br />

di Roana, prof. Mario<br />

Porto, (cfr. “L’Altopiano” del<br />

23 agosto ’08: “Portiamo qui il<br />

<strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong>”) ha ottenuto due<br />

risultati considerevoli:<br />

1.ha riportato sotto gli occhi<br />

degli Altopianesi la penosa condizione<br />

dell’ex ospedale<br />

elioterapico di Mezzaselva,<br />

ora dismesso e inutilizzato, lanciando<br />

un appello estremo,<br />

affinchè quanto prima si possa<br />

giungere <strong>ad</strong> una sua<br />

valorizzazione.<br />

2.Ha esteso al nostro<br />

Altopiano il grande dibattito<br />

che, in maniera esemplare, la<br />

città di Vicenza sta portando<br />

avanti, ormai da due anni, in<br />

relazione al rifiuto o all’accettazione<br />

della nuova base militare<br />

americana <strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong>.<br />

Dibattito che la domenica 05<br />

ottobre ‘08 sfocerà in una consultazione<br />

popolare, in cui la<br />

popolazione di Vicenza esprimerà<br />

la sua volontà in merito<br />

alla destinazione dell’area interessata<br />

<strong>ad</strong> un uso sociale e comunitario<br />

(indicando il comune<br />

come legittimo proprietario) oppure<br />

<strong>ad</strong> un uso militare, cedendola<br />

agli Americani per la nuova<br />

base. Riconosciuto questo me-<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

sufficiente per creare strutture<br />

ed infrastrutture e per<br />

risollevare l’economia<br />

altopiansese appianando alcuni<br />

problemi come quello dell’ospedale<br />

di Mezzaselva e<br />

quello dell’aviazione da turismo.<br />

«Nonostante ritenga di non<br />

dover nemmeno discutere la<br />

proposta – prosegue Gios –<br />

sono d’accordo con Porto sul<br />

fatto che dobbiamo puntare su<br />

uno sviluppo sostenibile per incrementare<br />

la nostra economia.<br />

Ma le risorse<br />

su cui dobbiamo<br />

puntare sono<br />

l’agroalimentare,<br />

il turismo e<br />

l’ambiente».<br />

C o m e<br />

risollevare allora<br />

le sorti dell’aeroporto?<br />

«L’idea che<br />

abbiamo in mente è quella di<br />

creare un collegamento con il<br />

Trentino – spiega Gios – di<br />

concepire cioè l’aeroporto in<br />

chiave interregionale. Ho già<br />

parlato con alcuni sindaci<br />

trentini, tra cui quello di<br />

Folgaria, che ha accolto con<br />

entusiasmo la proposta. Una<br />

valorizzazione in quest’ottica<br />

sarebbe un’ottima opportunità<br />

sia per noi che per gli<br />

altopiani di Folgaria e<br />

Lavarone. Dobbiamo riportare<br />

<strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong> gli amatori del<br />

volo a vela ed i proprietari degli<br />

aerei da turismo che in Euro-<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Un collegamento aereo<br />

tra <strong>Asiago</strong> e il Trentino<br />

Gios sta lavorando a nuovi progetti «<strong>Il</strong> <strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong> <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>? Solo una provocazione»<br />

Una provocazione salutare<br />

rito al prof. Mario Porto, ritengo<br />

che la sua “salutare provocazione”<br />

chieda almeno un paio di<br />

precisazioni:<br />

1.A Vicenza non “si stanno facendo<br />

tante storie”, ma si sta<br />

portando avanti una grande azione<br />

civile e democratica , per dare<br />

un segnale forte di quanto sta avvenendo<br />

non solamente nella<br />

nostra città (con tutte le conseguenze<br />

negative derivanti dall’impatto<br />

di una simile operazione),<br />

ma anche a livello mondiale<br />

sul piano della corsa al riarmo e<br />

dello sfruttamento delle risorse<br />

del pianeta.<br />

Si potrà essere d’accordo o<br />

meno su questa scelta di campo<br />

per una r<strong>ad</strong>icale opzione di pace,<br />

ma non si può non riconoscere<br />

che questa aggregazione a<br />

Vicenza di donne e uomini di ogni<br />

estrazione sociale, politica e religiosa<br />

costituisca ormai un grande<br />

patrimonio di sensibilità attorno<br />

ai valori della pace, della giustizia,<br />

della solidarietà. Patrimonio<br />

prezioso da non minimizzare,<br />

ma da coltivare con cura,<br />

perché, qualunque potrà essere<br />

l’esito della base militare <strong>Dal</strong><br />

<strong>Molin</strong>, non mancherà di dare i<br />

suoi frutti.<br />

2.Mi sembra decisamente di<br />

L’OPINIONE<br />

pessimo gusto (anche nella sua<br />

valenza forzatamente provocatoria)<br />

la proposta di collocare la<br />

base militare all’aeroporto di<br />

<strong>Asiago</strong>. <strong>Che</strong> a poche centinaia di<br />

metri dal Sacrario militare si possa<br />

pensare di allestire un trampolino<br />

di lancio, da cui partiranno altri<br />

ordigni di devastazione e di<br />

morte per l’umanità mi sembra<br />

del tutto inaccettabile per la sensibilità<br />

e la memoria storica degli<br />

Altopianesi. 3.Su “l’impennata<br />

dell’economia altopianese”, definita<br />

colossale, molto ci sarebbe<br />

da dire, ma ci sarà tempo e modo,<br />

grazie anche al dibattito aperto<br />

dal prof. Mario Porto. Mi limito,<br />

per ora, semplicemente<br />

a dire che lo Stato<br />

italiano (quindi,<br />

ognuno di noi tramite<br />

le tasse) paga il<br />

41% delle spese di<br />

gestione delle basi<br />

militari americane<br />

presenti in Italia (cfr.<br />

Documenti e Studi<br />

tratti dalle relazioni<br />

del Congresso e del Senato<br />

degli Stati Uniti<br />

d’America).<br />

4.Segnalo,<br />

infine,<br />

come<br />

pa sono oltre 50 mila».<br />

«Valuteremo ora con il Cda<br />

dell’aeroporto le linee guida<br />

da seguire – conclude Gios –<br />

studiando le strategie di<br />

marketing che più si <strong>ad</strong>dicono<br />

al rilancio dell’aeroporto».<br />

Oltre a questo i progetti dell’amministrazione<br />

Gios prevedono<br />

di riportare nel capoluogo<br />

altopianese voli di linea<br />

settimanali charter che colleghino,<br />

con aerei di medie dimensioni<br />

come gli Atr, <strong>Asiago</strong><br />

con le grandi città.<br />

Luigi Frigo Bettin<strong>ad</strong>o<br />

contributo alla riflessione uno<br />

splendido documento dal titolo<br />

“Una resistenza nel segno dell’amore”,<br />

redatto dal Coordinamento<br />

dei gruppi cristiani per<br />

la pace di Vicenza. Documento<br />

che è stato distribuito in 75.000<br />

copie, soprattutto nelle parrocchie<br />

della città e della diocesi e<br />

che potrebbe essere positivamente<br />

ospitato anche da questo<br />

giornale.<br />

Antonio Santini<br />

www.giornalealtopiano.it<br />

AAA Altopiano offresi<br />

per base americana<br />

Sarà anche solo una provocazione, ma l’idea di Mario<br />

Porto di candidare <strong>Asiago</strong> come luogo per realizzare<br />

il nuovo <strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong> qualche discussione l’ha<br />

suscitata. Sembra comunque non si tratti di una proposta<br />

nuova: qualcuno in passato ci aveva già fatto<br />

qualche pensiero. Sempre di una provocazione si<br />

trattava, con lo scopo principale di attirare l’attenzione<br />

sul nostro magnifico territorio e diffonderne<br />

in via indiretta l’immagine turistica. <strong>Dal</strong>l’America<br />

Alberto Carli Muller ci fa pervenire questo sue righe.<br />

Rimaste nel cassetto per due anni, le aveva<br />

scritte ancora nel dicembre 2006 inviandole poi <strong>ad</strong><br />

un noto quotidiano locale, ma mai pubblicate.<br />

“AAA Altopiano di <strong>Asiago</strong> offresi per base Americana.<br />

Si assicurano aereoporto, caserme, svaghi e soprattutto<br />

lealtà per aver liberato l’Altopiano dalla<br />

schiavitù italiana. Direi che la vicenda del <strong>Dal</strong> <strong>Molin</strong> ha<br />

rotto i “coglioni” (parola da non censurare dopo il suo<br />

utilizzo da parte del Berlusca). Ogni giorno ci sono novità<br />

e proteste. Chi va a destra, chi a sinistra e chi sta in<br />

mezzo a guardare. Abbiamo capito che il governo Italiano<br />

(sia destra che sinistra) non farà mai nulla per mettersi<br />

contro gli americani. Ma non solo. Non farà mai nulla<br />

anche per difendere i nostri diritti di citt<strong>ad</strong>ini di montagna.<br />

E allora per protesta oltre chiaramente che per pubblicità<br />

occulta perchè non mettiamo un inserzione sui giornali:<br />

AAA Altopiano offresi agli Americani?<br />

Altro che Trentino, offriamoci come acc<strong>ad</strong>de nel 1400<br />

con la repubblica di Venezia agli americani e sogniamo.<br />

Non dico si starà meglio, ma sicuramente peggio di <strong>ad</strong>esso<br />

sara’ difficile. Ed ora sogniamo. Immaginate un<br />

Altopiano, i cimbri, vivere in armonia con il popolo americano,<br />

una zona franca. Altre 30.000 persone permanenti<br />

che affolleranno le giornate inutili di novembre. E non<br />

solo. Magari un giorno avremmo voli diretti per gli USA.<br />

<strong>Asiago</strong> – NYC, <strong>Asiago</strong> – Miami...<br />

Chiaramente le condizioni da porre saranno molte ma non<br />

sarà difficile. Green Card e americanizzazione di tutti i<br />

residenti altopianesi da almeno 2 generazioni come prima<br />

richiesta. Immaginiamo poi l’economia. Se va bene gli<br />

americani farebbero costriure l’autostr<strong>ad</strong>a che da Piovene<br />

Rocchette potrà arrivare fino <strong>ad</strong> Enego con uscite a Treschè<br />

Conca, Cesuna, Canove, <strong>Asiago</strong>, Gallio, Foza ed<br />

Enego appunto. Poi sarà il Trentino a voler passare sotto<br />

l’altopiano.<br />

E l’Italia? Scusate ma voi altopianesi vi sentite Italiani?”<br />

Una provocazione che forse un anno e mezzo fa<br />

avrebbe potuto sortire qualche effetto e che ora,<br />

grazie a Mario Porto, se non altro trova pubblicazione<br />

e fa comunque riflettere.<br />

l’Altopiano<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

L’Altopiano srl - Società unipersonale<br />

Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002<br />

presso il tribunale di Bassano del Grappa<br />

Telefono servizio lettori: 348 - 3138606<br />

Telefono servizio abbonati 349 - 6548872<br />

Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517<br />

E-mail: redazione.altopiano@tiscali.it<br />

info@giornalealtopiano.it<br />

Direttore responsabile: Stefania Longhini<br />

Segretaria di redazione: Silvana Bortoli<br />

In redazione:<br />

Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettin<strong>ad</strong>o, Egidio Zampese,<br />

Martina Rossi, Gerardo Rigoni, Stefano Angonese,<br />

Stefania Simi, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit<br />

Hanno collaborato:<br />

Virginia Gianello, Aurora Carli, don Marco Pozza,<br />

Antonio Santini, Paolo Volpato, Fabrizio Carnino,<br />

Ivan Rigoni, Alberto Carli<br />

Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro<br />

Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano<br />

Foto: Foto Verona - Archivio <strong>Giornale</strong><br />

Stampa: Centro Stampa delle Venezie<br />

Via Austria, 19/b - 35217 P<strong>ad</strong>ova<br />

2


ASIAGO<br />

Nel numero scorso abbiamo<br />

lanciato la proposta di Alberto<br />

Brazzale intesa <strong>ad</strong> unificare<br />

per certi versi la proposta<br />

turistica della montagna<br />

vicentina catalizzandola sotto<br />

il marchio “Alpi<br />

vicentine”; una proposta che<br />

Brazzale ha ampiamente<br />

motivato e che è vista dall’autore<br />

come una sorta di possibile<br />

soluzione per un rilancio<br />

ed un rafforzamento dell’offerta<br />

turistica.<br />

Ritenendo che essa debba<br />

essere valutata e sottoposta al<br />

giudizio ed all’analisi di chi fa<br />

del turismo la propria “missione”,<br />

abbiamo iniziato una<br />

carrellata di opinioni partendo<br />

dal presidente del Consorzio<br />

Turistico <strong>Asiago</strong> 7 Comuni,<br />

Domenico De Guio, e dall’Assessore<br />

al Turismo del Comune<br />

di <strong>Asiago</strong>, Roberto Rigoni.<br />

<strong>Il</strong> Presidente De Guio<br />

prende spunto dalla proposta<br />

di Brazzale per un’analisi<br />

<strong>ad</strong> ampio spettro del<br />

problema turismo<br />

sull’Altopiano, e non solo.<br />

.<br />

- Assessore Rigoni, come<br />

vede questa proposta, intesa<br />

come catalizzatore<br />

promozionale e pubblicitario;<br />

ha secondo lei una<br />

sua valenza, un senso “turistico”?<br />

.<br />

- Ritiene la cosa “fattibile”,<br />

anche tenendo conto<br />

dei noti e non<br />

ancora superati<br />

“campanilismi” esistenti?<br />

.<br />

- Pensa che un’operazione<br />

come questa<br />

faciliterebbe la promozione<br />

e darebbe risultati<br />

tangibili?<br />

.<br />

- E’ realizzabile una sorta<br />

di unità d’intenti e di<br />

cassa comune anche sul<br />

piano economico per creare<br />

i presupposti di<br />

fattibilità <strong>ad</strong> una promozione<br />

della nostra montagna<br />

a tutto tondo?<br />

.<br />

Cesare Pivotto<br />

LE TRINCEE DELL’ALTOPIANO<br />

ALL’ALTARE DELLA PATRIA<br />

Nell’anno in cui si celebra il 90° anniversario dalla fine<br />

della prima guerra mondiale, tra le molteplici iniziative vi è<br />

stata quella autorevole dell’Ufficio Storico dello Stato<br />

Maggiore dell’Esercito che, nell’ambito della mostra “Storia<br />

di Uomini e di Armi”, allestita all’Altare della Patria<br />

per le celebrazioni per il 147° Anniversario della costituzione<br />

dell’Esercito, ha dedicato ampio spazio all’ illustrazione<br />

di luoghi, reparti, uomini e armi protagonisti della grande<br />

guerra sul fronte italiano. E grazie alla disponibilità manifestata<br />

dal Col. Antonino Zarcone, Capo Ufficio Storico dell’Esercito,<br />

l’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi<br />

Vicentine ha potuto esporre alcuni pannelli illustrativi degli<br />

ambiti più significativi interessati dai lavori di ripristino delle<br />

trincee e dei manufatti di guerra previsti dal “Progetto di<br />

Tutela del Patrimonio storico della prima guerra mondiale<br />

– L 78/2001”: l’Ortigara, il Monte Cengio, il Pasubio e le<br />

fortezze dell’Altopiano di <strong>Asiago</strong> e delle Prealpi Vicentine.<br />

E così migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo – il<br />

Vittoriano trovandosi nel cuore di Roma è visitato ogni anno<br />

da milioni di turisti – hanno potuto conoscere la realtà storica<br />

dell’Altopiano e prendere contatto attraverso i pannelli<br />

e le brochure con un territorio che si appresta <strong>ad</strong><br />

accogliere, sempre più numerosi, i “viaggiatori nella storia”.<br />

Altamente significativo è il messaggio simbolico della<br />

presentazione, se si tiene presente che nell’ala in cui è allestita<br />

la mostra sono custodite le spoglie del Milite Ignoto,<br />

non più all’esterno dove originariamente erano state tumulate,<br />

ma nella cripta interna che è stata aperta per l’occasione. E<br />

altrettanto forte è il messaggio che la Montagna vicentina, ed<br />

in particolare l’Altopiano dei Sette Comuni, invia per rib<strong>ad</strong>ire<br />

che la storia si può conoscere e vivere sul campo, alla scoperta<br />

di un territorio che offre elementi storici e naturali unici al<br />

mondo. Paolo Volpato


ATTUALITA’<br />

Momento di molti cambiamenti<br />

ai “vertici” della scuola<br />

asiaghese, visto che dal 1° settembre<br />

sono cambiati tutti i<br />

Dirigenti Scolastici dei tre ordini<br />

di scuola presenti nel capoluogo<br />

altopianese, dalla<br />

scuola primaria a quella secondaria<br />

di primo e di secondo gr<strong>ad</strong>o.<br />

Alla guida del complesso ed<br />

articolato Istituto Superiore<br />

(nato 3 anni fa, nell’anno scolastico<br />

2005/06, dalla <br />

forzata fra l’ITC e Liceo<br />

“Pertile” e l’IPSIA “Lobbia”, e<br />

condotto con competenza e<br />

passione in quest’arco di tempo<br />

non facile dalla prof.ssa M.<br />

Giovanna Rettore) è arrivato il<br />

prof. Alfredo Paiola, nato a<br />

Castelguglielmo (RO) il 21<br />

marzo 1951 e residente a<br />

Lendinara, coniugato, già docente<br />

di diritto; negli ultimi 3<br />

anni ha intrapreso la carriera di<br />

dirigente in vari istituti del<br />

rodigino, ultimo dei quali l’I.I.S.<br />

“Colombo” di Adria, molto simile<br />

per tipologia scolastica all’istituto<br />

asiaghese.<br />

<strong>Il</strong> neo immesso in ruolo dirigente<br />

scolastico è al lavoro nella<br />

sua nuova sede solo da<br />

due giorni quando lo incontro<br />

nel suo ufficio.<br />

Prof. Paiola, come mai da<br />

Rovigo proprio <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>?<br />

“E’ stata una scelta<br />

di vita –<br />

esordisce<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

www.giornalealtopiano.it<br />

<strong>Il</strong> prof. Alfredo Paiola è il nuovo Dirigente dell’Istituto Superiore di <strong>Asiago</strong><br />

“Lavorare a stretto contatto col<br />

territorio con serietà ed impegno”<br />

- a me ed a mia moglie piace<br />

molto la montagna ed <strong>Asiago</strong><br />

è una località che conoscevo<br />

per esserci venuto varie volte<br />

in passato. Poi la sede e la<br />

tipologia dell’Istituto mi stimolava<br />

molto sotto il profilo della<br />

sfida professionale e sono<br />

molto contento di aver fatto<br />

questa scelta che, ho già avuto<br />

modo di constatare, mi consentirà<br />

di lavorare in un ambiente<br />

che definisco e ritengo privilegiato”.<br />

Quali sono le sue prime impressioni?<br />

Quali i suoi intendimenti?<br />

“Per prima cosa voglio sottolineare<br />

che mi sento un po’<br />

come uno che sale su di un treno<br />

in corsa, e che quindi intendo<br />

rispettare il lavoro fatto<br />

da chi mi ha preceduto cercando<br />

di dare il meglio di me stesso<br />

per con- tribuire <strong>ad</strong> obietti-<br />

vi comuni, in un gioco di squ<strong>ad</strong>ra<br />

che vede tutti i suoi protagonisti,<br />

da me a tutti i miei collaboratori,<br />

impegnati: se le<br />

cose andranno bene sarà merito<br />

di tutti, ciò che dovesse non<br />

funzionare sarà invece da <strong>ad</strong>debitare<br />

a me, visto che questo<br />

rientra nel ruolo che sono venuto<br />

a ricoprire. L’importante<br />

è non dimenticare che siamo al<br />

servizio dei ragazzi e che<br />

l’obiettivo e di farli crescere,<br />

dando loro la possibilità di crearsi<br />

competenze importanti per<br />

la loro vita futura. I ragazzi<br />

hanno bisogno di offerte didattiche<br />

qualificate. Sarà fondamentale<br />

lavorare a stretto contatto<br />

con il territorio, visto che<br />

la scuola ne è elemento fondamentale,<br />

collaborando con gli<br />

enti e con le realtà presenti per<br />

farla crescere nel rispetto delle<br />

aspettative del territorio e della<br />

gente; punteremo a sfruttare<br />

al massimo collaborazioni a<br />

margine, sfruttando gli spazi<br />

che l’autonomia concede, consentendo<br />

fasi operative utili a<br />

dare risposte giuste ed <strong>ad</strong>eguate”.<br />

Pof. Paiola, mi sembra di capire<br />

che guarda avanti con ottimismo!<br />

“La scuola è già ben organizzata<br />

ed in gr<strong>ad</strong>o di<br />

metabolizzare tutti i processi<br />

educativi che arrivano, ci sono<br />

le strutture, ho già avuto<br />

modo di verificare<br />

come esistano importanti<br />

risorse<br />

di personale di<br />

cui si può<br />

capitalizzare<br />

la grande disponibilità<br />

e<br />

l’attacca-<br />

<strong>Il</strong> mento prof. alla<br />

Alfredo<br />

Paiola<br />

scuola, evidentemente frutto di<br />

professionalità ma anche di<br />

qualcosa in più, che ho già riscontrato.<br />

Esistono insomma le<br />

condizioni per fare bene, tutti<br />

insieme; in questi tre anni (questo<br />

la durata del contratto, ndr)<br />

ci sono potenzialità da <br />

per puntare al miglioramento<br />

ed alla crescita della scuola,<br />

Olmi festeggiato a Venezia<br />

Presente il Consorzio Turistico con tutti i prodotti tipici<br />

<strong>Asiago</strong> e l’Altopiano sono scesi<br />

in laguna per rendere omaggio<br />

al regista Ermanno Olmi<br />

premiato con il Leone d’oro alla<br />

carriera dalla Biennale di Venezia.<br />

A vent’anni dal Leone d’oro<br />

vinto con il film “La leggenda<br />

del santo bevitore” Olmi è stato<br />

il protagonista assoluto nella<br />

serata di preapertura della 65^<br />

Mostra Internazionale d’Arte<br />

Cinematografica con la proiezione<br />

del film vincitore nel<br />

1988. L’Altopiano ha riservato<br />

al regista una grande festa<br />

alla fine della proiezione del film<br />

all’Arena di Campo San Polo<br />

con un buffet offerto a tutti gli<br />

spettatori con i prodotti tipici<br />

di <strong>Asiago</strong>, dal formaggio del<br />

Caseificio Pennar ai prodotti del<br />

salumificio San Domenico, alle<br />

marmellate dell’azienda Rigoni<br />

ed organizzato dal Consorzio<br />

Turistico in collaborazione con<br />

il Comune di <strong>Asiago</strong>, la cantina<br />

Astoria, il servizio catering<br />

Pall<strong>ad</strong>io e con l’Istituto alberghiero<br />

di <strong>Asiago</strong>.<br />

Momento più ufficiale invece<br />

a Palazzo Querini Dubois, sede<br />

della Biennale, con pietanze<br />

sempre preparate con prodotti<br />

altopianesi con interventi del<br />

maestro Manoel Oliveira, del<br />

presidente della Mostra Internazionale<br />

d’Arte Cinematografica<br />

Paolo Baratta del direttore<br />

Marco Müller, del sindaco di<br />

Uno slogan che unisce idealmente<br />

tutti i donatori “Chi<br />

dona regala il mondo” accompagnerà<br />

il “Week-end del<br />

Donatore” in programma <strong>ad</strong><br />

<strong>Asiago</strong> il 13 e 14 settembre,<br />

per festeggiare i 35 anni di<br />

fondazione dell’Aido e i 40<br />

anni dell’Avis. Due giornate<br />

con un programma particolarmente<br />

ricco, che saranno<br />

aperte da un importante incontro<br />

sul tema “La Donazione<br />

in Italia”, al quale parteciperanno<br />

esperti e ospiti<br />

prestigiosi. Alle ore 21 nella<br />

Sala della Reggenza della Comunità<br />

Montana, presentati<br />

da Giandomenico Cortese, si<br />

susseguiranno gli interventi di<br />

Valerio Alberti, direttore generale<br />

dell’Ulss n. 3,<br />

Armanda Diamatini del Centro<br />

Trasfusionale di Bassano,<br />

Leonardo Cinetto, dirigente<br />

medico di Primo Livello,<br />

Venezia Massimo Cacciari ed<br />

infine del sindaco di <strong>Asiago</strong><br />

Andrea Gios che ha sottolineato<br />

“l’appartenenza di Olmi<br />

all’Altopiano” nel donargli<br />

un’opera su legno dell’artista<br />

vicentina Marika Vicari raffigurante<br />

il sottobosco. “Ho la fortuna<br />

di vivere in un luogo dove<br />

ogni giorno posso osservare la<br />

Natura che, istante dopo istante,<br />

celebra la festa della vita. –<br />

ha dichiarato il regista - .E così<br />

deve essere ogni altra festa: una<br />

lieta occasione per vivere in<br />

pacifica confidenza, una tregua<br />

degli affanni quotidiani, una felice<br />

opportunità per renderci disponibili<br />

all’amicizia.” Una ottima<br />

riuscita quindi quella<br />

dell’altopiano in laguna tra l’altro<br />

l’unico ente territoriale che<br />

4<br />

al servizio dei ragazzi, delle famiglie,<br />

del territorio, tutti insieme,<br />

all’insegna di due cose che<br />

ritengo fondamentali: serietà ed<br />

impegno”. Cesare Pivotto<br />

sia mai stato associato alla Biennale<br />

grazie anche al fatto che<br />

Olmi, nelle sue opere, ha sempre<br />

descritto l’uomo comune,<br />

la terra, il territorio e riuscendo<br />

questa volta a far uscire dai<br />

palazzi anche la Biennale. Giusto<br />

riconoscere anche il merito<br />

della riuscita della serata alla<br />

professionalità degli organizzatori,<br />

Leonardo Longhi, Stefano<br />

Turrini e Giuliano<br />

<strong>Dal</strong>l’Oglio. Alla stampa italiana<br />

e estera presente, oltre 100 testate,<br />

è stata donata una cartella<br />

contenente una riproduzione<br />

dell’opera di Vicari, alcuni scritti<br />

di Olmi e Mario Rigoni Stern<br />

nonché il discorso ufficiale del<br />

sindaco di <strong>Asiago</strong>, oltre a<br />

depliant promozionali del territorio.<br />

Gerardo Rigoni<br />

Chi dona regala il mondo<br />

Massimo Pedrotti, primario di<br />

oculistica dell’ospedale di<br />

Vicenza, Bruno Zamberlan,<br />

presidente provinciale Aido,<br />

Enrico Iseppi, presidente provinciale<br />

Avis; presenzierà il<br />

sindaco di <strong>Asiago</strong> Andrea<br />

Gios, mentre ospite d’onore<br />

della serata sarà Ermanno<br />

Olmi, Leone d’Oro alla Carriera.<br />

<strong>Il</strong> giorno successivo,<br />

domenica 14 settembre, l’intenso<br />

programma prenderà il<br />

via al Piazzale dello St<strong>ad</strong>io del<br />

Ghiaccio con il r<strong>ad</strong>uno dei<br />

gruppi Aido e Avis con i rispettivi<br />

labari, che mezz’ora<br />

dopo sfileranno in corteo fino<br />

al Municipio di <strong>Asiago</strong> in Piazza<br />

II° Risorgimento. Alle ore<br />

10 il via alla “1^ Corsa del Donatore<br />

“Città di <strong>Asiago</strong>”, marcia<br />

non competitiva di 6 km<br />

(su un circuito di 2 km da<br />

percorrere 3 volte) attraverso<br />

il parco Brigata Regina e il<br />

centro di <strong>Asiago</strong>. Le<br />

premiazioni dei concorrenti,<br />

divisi nelle categorie uomini e<br />

donne, sono in programma<br />

alle 11, mentre a mezzogiorno<br />

in Duomo S. Matteo verrà<br />

celebrata la S. Messa. In conclusione,<br />

il pranzo dell’Anniversario,<br />

al palatenda presso il Centro Giovanile,<br />

ospiti il Presidente e l’Alfiere<br />

di ogni gruppo Aido e Avis.<br />

I presidenti Aido e Avis<br />

dell’Altopiano, Mario Rigoni e<br />

Lorenzo Forte, ricordano che<br />

per assistere all’incontro “La<br />

Donazione in Italia”, per iscriversi<br />

alla Corsa del Donatore<br />

e per partecipare al pranzo è<br />

necessario compilare il modulo<br />

di prenotazione stampato<br />

nel pieghevole del programma.<br />

Per informazioni è possibile<br />

chiamare uno dei seguenti numeri<br />

telefonici: 347 2935443<br />

(Mario) 348 3240319<br />

(Mattea). S.B.


ATTUALITA’<br />

Si avvicina a grandi passi<br />

l’inizio di un nuovo anno scolastico<br />

che, per gli studenti<br />

della sezione di Liceo Scientifico<br />

dell’Istituto Superiore di<br />

<strong>Asiago</strong>, vorrà anche dire entrare<br />

nella nuovissima sede<br />

realizzata sul lato sud della<br />

palestra; nei due piani del nuovo<br />

“corpo” trovano spazio le<br />

nove aule didattiche e l’aula<br />

da disegno (tutte interamente<br />

arredate a nuovo con banchi,<br />

sedie, cattedre, lavagne,<br />

mobiletti, ecc.), oltre alla biblioteca<br />

e <strong>ad</strong> alcuni vani tecnici.<br />

L’edificio, progettato da un<br />

pool coordinato dall’architetto<br />

portoghese Gonçalo Byrne,<br />

è stato realizzato nei tempi<br />

programmati (meno di due<br />

anni, visto la data d’inizio dei<br />

lavori è stata il 3 ottobre 2006)<br />

dalla ditta “Andreola Costruzioni<br />

Generali S.P.A.” di Loria<br />

- TV, appaltatrice dei lavori,<br />

ed è costata alla Provincia oltre<br />

2 milioni 100 mila euro.<br />

L’architettura è decisamente<br />

“particolare” e fuori dai canoni<br />

per la tipologia tipica della<br />

montagna, ritagliandosi così<br />

uno spazio tutto suo di originalità.<br />

Le fondazioni sono di<br />

tipo continuo a trave rovescia,<br />

con pali trivellati posizionati<br />

nella zona di terreno molle; la<br />

struttura portante dell’edificio<br />

(verificata anche rispetto agli<br />

eventi sismici) è stata realizzata<br />

con muri perimetrali e da<br />

pilastrature in cemento arma-<br />

Sono partiti lunedì 1° settembre<br />

alla volta di<br />

Liverpool tre studenti del<br />

settore turistico dell’Istituto<br />

superiore di <strong>Asiago</strong>; non per<br />

fare turismo, però, bensì per<br />

usufruire di una borsa di studio<br />

per merito nell’Ambito<br />

del “Progetto Leonardo”,<br />

fortemente voluto dall’ormai<br />

ex Dirigente dell’Istituto<br />

asiaghese prof.ssa M. Giovanna<br />

Rettore e seguito dal<br />

prof. Franco Sella.<br />

Sulla base della gr<strong>ad</strong>uatoria<br />

di merito conseguente alle<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 5<br />

Si unaugurera’ nei prossimi giorni<br />

la nuova sede del liceo scientifico<br />

L’opera è costata oltre 2 milioni 100 mila euro - In appalto i lavori per la ristrutturazione dell’ex Villa Zecchin<br />

to, rivestiti esternamente in<br />

marmo Rosso di <strong>Asiago</strong> e internamente<br />

da contropareti in<br />

laterizio o, in alcuni casi, in<br />

cartongesso; i solai sono in<br />

laterocemento, così come il<br />

tetto a falda inclinata ricoperto<br />

in lamiera di alluminio naturale<br />

con camera di ventilazione.<br />

Tutta la superficie interna della<br />

scuola vede la sistemazione<br />

di controsoffitti (realizzati con<br />

lastre microforate <strong>ad</strong> elevato<br />

assorbimento acustico nelle<br />

aule, con lastre di tipo<br />

idrorepellente per ambienti<br />

umidi nei bagni), sopra i quali<br />

sono state inserite tutte le<br />

canalizzazioni impiantistiche,<br />

elettriche e termomeccaniche,<br />

nonché i corpi illuminanti.<br />

Se tutto è stato fatto e completato<br />

sul piano tecnico, sulla<br />

funzionalità della struttura si<br />

dovranno attendere le verifiche<br />

dei fatti ma quel che è certo è<br />

che si è puntato a creare e realizzare<br />

spazi e luminosità moderni<br />

e confortevoli. Già da lunedì<br />

prossimo 15 settembre,<br />

primo giorno di scuola, studenti<br />

ed insegnanti di liceo entreranno<br />

nelle loro nuove aule e potranno<br />

così verificare di persona,<br />

per esprimere poi il loro<br />

giudizio.<br />

La cerimonia di inaugurazione<br />

si terrà nell’ultima settimana<br />

del mese di settembre (al momento<br />

in cui scrivo non è ancora<br />

stata fissata la data), in<br />

forma ufficiale e con la presenza<br />

di molte autorità politiche<br />

della Provincia, dei titolari<br />

e tecnici della ditta Andreola,<br />

dei progettisti, dei tecnici della<br />

Provincia (dall’arch. Sandra<br />

Brentan al geom. Luca Vellar,<br />

che ha seguito in prima persona<br />

l’esecuzione dei lavori), di<br />

autorità politiche ed amministrative<br />

locali e, naturalmente,<br />

di autorità scolastiche, dall’attuale<br />

(freschissimo di nomina)<br />

nuovo Dirigente dell’Istituto<br />

Superiore di <strong>Asiago</strong>, prof. Alfredo<br />

Paiola, al prof. Sergio<br />

Bonato, ex preside dell’Istituto<br />

per quasi un trentennio dal<br />

1978 al 2005, alla prof.ssa M.<br />

Giovanna Rettore, che ha lasciato<br />

la guida dell’Istituto proprio<br />

in questi giorni dopo 4 anni<br />

trascorsi sull’Altopiano.<br />

Ma a breve si apriranno, sempre<br />

nell’area di proprietà della<br />

Provincia, altri cantieri; probabilmente<br />

nella prossima primavera<br />

prenderanno infatti il via i<br />

lavori di ristrutturazione dell’ex<br />

Villa Zecchin (dove saranno<br />

ospitate, nei tre piani dell’attuale<br />

edificio, otto aule) e del<br />

suo ampliamento a “U” sul<br />

retro, con un piano terra che<br />

ospiterà tutti i servizi (cucine,<br />

pasticceria, lavanderia<br />

ecc.) ed un piano superiore<br />

dove verranno realizzati gli<br />

spazi per il bar e per la sala<br />

da pranzo, con un costo previsto<br />

di 1 milione 400 mila<br />

Tre settimane di stage in Galles<br />

Borsa di studio per tre studenti del settore turistico<br />

risultanze finali dell’appena<br />

concluso anno scolastico, i tre<br />

migliori studenti della classe<br />

quarta, vale a dire Valentina<br />

Ambrosini (di Cesuna), Sara<br />

Panozzo (di Canove) e Michele<br />

Pezzin (di <strong>Asiago</strong>), si<br />

sono aggiudicati il diritto di<br />

effettuare uno stage di perfezionamento<br />

di tre settimane<br />

all’estero in lingua inglese<br />

(assieme <strong>ad</strong> altri ragazzi di<br />

altre scuole della pianura) ed<br />

al loro ritorno inizieranno, pur<br />

se con qualche giorno di<br />

giustificatissimo ritardo, la<br />

classe 5^D (settore Turistico).<br />

Valentina e Sara faranno<br />

la loro esperienza presso<br />

la “Liverpool School of<br />

English”, mentre Michele<br />

imparerà a fare la guida al<br />

“Williamson Tunnel” sempre<br />

di Liverpool; un’occasione<br />

nuova ed in più per i nostri<br />

ragazzi che non devono più<br />

aspettare solo l’ambito universitario<br />

per riuscire a migliorare<br />

grazie a stages all’estero<br />

anche durante il corso<br />

di studi della scuola secondaria.<br />

Cesare Pivotto<br />

euro. E’ già stata avviata anche<br />

l’istruttoria per appaltare<br />

i lavori che prenderanno probabilmente<br />

il via in contemporanea<br />

e che porteranno<br />

alla realizzazione di un altro<br />

edificio che ospiterà un<br />

auditorium da circa 300 posti<br />

a sedere; l’opera verrà realizzata<br />

sul retro della nuova<br />

sede del Liceo e comporterà<br />

un investimento previsto di 1<br />

milione 300 mila euro. Per<br />

entrambe le opere di può ra-<br />

gionevolmente preventivare<br />

la possibile ultimazione dei<br />

lavori entro due anni, all’inizio<br />

dell’anno scolastico 2010/<br />

11.<br />

Cesare Pivotto


ASIAGO<br />

Uno strumento moderno ed<br />

autorevole per dare visibilità<br />

al prodotto e consentire agli<br />

operatori del settore di accorciare<br />

la filiera con una nuova<br />

modalità d’incontro tra<br />

domanda e offerta. E’ la Borsa<br />

Merci Telematica Italiana,<br />

il mercato telematico dei<br />

prodotti agricoli,<br />

agroalimentari ed ittici nel<br />

quale è entrato ieri anche<br />

l’<strong>Asiago</strong> Dop. L’operazione,<br />

promossa dalla Camera di<br />

Commercio di Vicenza, è stata<br />

presentata nei giorni scorsi<br />

nel Municipio di <strong>Asiago</strong>.<br />

Alla presentazione sono intervenuti<br />

il sindaco di <strong>Asiago</strong><br />

Andrea Gios, il Commissario<br />

Straordinario della Camera di<br />

Commercio di Vicenza Dino<br />

Menarin, il Presidente del<br />

Consorzio di Tutela<br />

dell’<strong>Asiago</strong> Dop Roberto<br />

Gasparini, il presidente della<br />

Borsa Merci Telematica Italiana<br />

Francesco Bettoni e il<br />

consigliere della BMTI Diego<br />

Meggiolaro.<br />

L’apertura del mercato<br />

telematico dell’<strong>Asiago</strong> consente<br />

agli operatori di allacciare<br />

nuovi canali commer-<br />

E’ di <strong>Asiago</strong> una delle<br />

più richieste porno star<br />

d’Europa. Nel sito<br />

internet “Facciamo tardi”,<br />

l’asiaghese Angela<br />

Gritti è seconda solo alla<br />

romana Roberta Missoni.<br />

E a lei piace cavalcare il<br />

treno della notorietà che<br />

le sta dando un sacco di<br />

soddisfazioni. “Sei tu<br />

Angela Gritti ? - racconta<br />

con una punta d’orgo-<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

www.giornalealtopiano.it<br />

La Borsa telematica dell’<strong>Asiago</strong> Dop<br />

Consente agli operatori di allacciare nuovi canali commerciali, con la possibilità di aumentare<br />

le proprie opportunità di business – Gios: “Una scommessa, ma serve attenzione”<br />

ciali, con la possibilità di aumentare<br />

le proprie opportunità<br />

di business e assicura<br />

maggiore efficienza e razionalità<br />

al mercato, determinando<br />

in tempi rapidi e in<br />

modo trasparente i prezzi realizzati<br />

e i quantitativi scambiati.<br />

“Con tre obiettivi fondamentali<br />

– ha sottolineato Francesco<br />

Bettoni – ovvero la difesa<br />

e la tutela delle produzioni<br />

tipiche dalla contraffazione,<br />

la trasparenza assoluta, dal<br />

momento che possono entrarvi<br />

solo gli operatori accreditati,<br />

e l’opportunità per il sistema<br />

agroalimentare italiano di<br />

uscire dall’anonimato entrando<br />

in un sistema estremamente<br />

virtuoso”. “Con l’augurio –<br />

ha detto Dino Menarin – che<br />

l’<strong>Asiago</strong> abbia lo stesso successo<br />

dei formaggi grana che<br />

grazie al mercato telematico<br />

stanno sviluppando volumi significativi”.<br />

Per l’apertura del<br />

mercato telematico<br />

dell’<strong>Asiago</strong> è stato costituito<br />

uno specifico Comitato di<br />

filiera, con sede presso la Camera<br />

di Commercio di<br />

Vicenza che ha redatto il regolamento<br />

speciale successi-<br />

vamente approvato dalla Deputazione<br />

Nazionale organismo<br />

superiore che regola l’andamento<br />

della borsa.<br />

“Va sottolineato – ha aggiunto<br />

Bettoni – che questo è il primo<br />

mercato telematico al<br />

mondo che garantisce la<br />

solvibilità del prezzo dove cioè<br />

si ha la certezza che il contratto<br />

stipulato per via telematica<br />

ha la stessa efficacia ed efficienza<br />

della vecchia stretta di<br />

mano. Ricordo, <strong>ad</strong> ulteriore<br />

garanzia di trasparenza e serietà,<br />

che l’intermediatore (ovvero<br />

la società di gestione della<br />

piattaforma telematica, ndr)<br />

non percepisce un centesimo<br />

di euro sulle transazioni”.<br />

<strong>Il</strong> mercato dell’<strong>Asiago</strong> va <strong>ad</strong><br />

aggiungersi ai 32 mercati<br />

telematici attivi sulla Borsa<br />

Merci Telematica Italiana sui<br />

quali dal 2002 <strong>ad</strong> oggi sono stati<br />

raggiunti risultati importanti:<br />

8.716 contratti, pari a 1.394.318<br />

tonnellate di prodotto transato,<br />

per un ammontare di circa 400<br />

milioni di euro di valore scambiato.<br />

“E’ sicuramente un’opportunità<br />

importante per la nostra<br />

economia – ha detto il sindaco<br />

Andrea Gios – al prodot-<br />

Angela Gritti, diva da autografi<br />

La pornostar asiaghese è una delle più richieste d’Europa<br />

glio la porno diva - mi<br />

hanno chiesto alla stazione<br />

Termini di Roma alcuni<br />

giovani. Ho risposto di<br />

sì e subito mi hanno chiesto<br />

fotografie e hanno<br />

voluto l’autografo”.<br />

“Ho cominciato con esibizioni<br />

nei club privèe e<br />

lap dance nove anni fa –<br />

dice Angela - Ma da tre<br />

anni interpreto anche<br />

film. Ne ho già girati 21”.<br />

<strong>Che</strong> tipo di pubblico assiste<br />

ai suoi spettacoli?<br />

“Un pubblico misto formato<br />

sia da giovani che<br />

da persone di mezza età<br />

che vengono a vedermi<br />

per svago, per passare<br />

qualche ora fuori dai<br />

problemi del lavoro e dalla<br />

famiglia”.<br />

Perché ha scelto il nome<br />

d’arte Angela Gritti?<br />

“Perché sono veneta. Ho<br />

deciso di cambiare nome<br />

dopo aver conosciuto il<br />

fiorentino Silvio<br />

Bendinelli di Show Time<br />

tre anni fa iniziando <strong>ad</strong><br />

interpretare film con<br />

Maurizio Tangeri”.<br />

Le piace la professione di<br />

porno star?<br />

“Mi appassiona molto. E<br />

mi dà tante soddisfazioni<br />

anche la parentesi televisiva”.<br />

In che senso?<br />

“Sono nota al pubblico televisivo<br />

per le trasmissioni<br />

di Corr<strong>ad</strong>o Fumagalli su<br />

Televenezia e Sky Tv”.<br />

I suoi paesani come la pensano?<br />

“Mi apprezzano. Ho moltissimi<br />

fans anche<br />

altopianesi”.<br />

Egidio Zampese<br />

Nella foto, Angela Gritti, la<br />

porno star asiaghese tra le<br />

più famose d’Europa.<br />

to di qualità si abbina la storia<br />

della nostra terra e questo a<br />

livello di marketing può dare<br />

risultati elevati. Un timore c’è:<br />

Ben 58 formaggi da<br />

quattro province,<br />

Udine, Trento,<br />

Vicenza e Verona,<br />

hanno partecipato<br />

al concorso<br />

interregionale dei<br />

formaggi di montagna<br />

a latte crudo<br />

“Formaggio sotto il<br />

cielo di <strong>Asiago</strong>”. La<br />

manifestazione, organizzata<br />

da<br />

Vicenza Qualità e<br />

dalla Coldiretti di<br />

Vicenza, arrivata<br />

alla sua ottava edizione,<br />

ha visto una<br />

ventina tra malghe e<br />

caseifici contendersi<br />

lo scettro del miglior formaggio<br />

prodotto in sei categorie;<br />

fresco, vecchio e stravecchio<br />

di malga e altrettanti<br />

prodotti in caseificio.<br />

Già durante tutta l’estate,<br />

con la manifestazione<br />

“Malghe aperte”, gli ospiti<br />

dell’Altopiano hanno potuto<br />

scoprire il mondo<br />

dell’alpeggio e come viene<br />

prodotto il formaggio <strong>Asiago</strong><br />

d’allevo attraverso visite gui-<br />

Nominato il nuovo primario<br />

di oculistica al San Bassiano<br />

Simonetta Morselli,<br />

vicentina, è il nuovo<br />

Direttore della Struttura<br />

Complessa di<br />

Oculistica dell’Ospedale<br />

San<br />

Bassiano.Poco più che<br />

quarantenne, il nuovo<br />

Primario arriva al San<br />

Bassiano dalla Struttura<br />

Complessa di<br />

Oculistica dell’Azienda<br />

Ospedaliera di Verona<br />

dove si è specializzata<br />

- “cum laude”, nel 1995 - in<br />

Oftalmologia. Nella stessa<br />

Verona si occupa principalmente<br />

di chirurgia del segmento<br />

anteriore dell’occhio,<br />

cioè di chirurgia della<br />

cornea (compresi i trapianti<br />

e la nuova tecnica di “cross<br />

linking” per il cheratocono,<br />

il trapianto di cellule<br />

endoteliali e la correzione<br />

dei difetti di vista con laser<br />

e con bisturi), del glaucoma,<br />

della cataratta, della<br />

cataratta congenita e<br />

che una borsa telematica possa<br />

annacquare un prodotto<br />

particolare e di nicchia come<br />

il formaggio che si produce<br />

<strong>Che</strong> buono il formaggio<br />

sotto il cielo di <strong>Asiago</strong><br />

date, laboratori didattici,<br />

degustazioni a tema e iniziative<br />

turistico-culturali molto<br />

apprezzate dal pubblico.<br />

Questa manifestazione è il<br />

culmine del percorso a cui è<br />

stata abbinata anche la mostra<br />

del formaggio Stravecchio<br />

di malga e la mostramercato<br />

dei prodotti tipici e<br />

certificati dal Consorzio “Sapori<br />

del Pall<strong>ad</strong>io”, che raggruppa<br />

le eccellenze<br />

delll’inserimento di lenti<br />

intraoculari per alta miopia.<br />

In questa specifica branca<br />

ha assunto – nel 2005, nell’Azienda<br />

di Verona – l’incarico<br />

di “alta<br />

specializzazione”, pur non<br />

trascurando la chirurgia del<br />

segmento posteriore dell’occhio<br />

(quella riguardante<br />

il vitreo e la retina).<br />

A Verona è oggi incaricata<br />

anche del Servizio di Day<br />

Surgery Oculistico (chirurgia<br />

in giornata).<br />

6<br />

sull’Altopiano. E’ comunque<br />

una scommessa da fare mettendoci<br />

la necessaria attenzione”.<br />

Stefania Longhini<br />

agroalimentari della<br />

provincia.<br />

I vincitori, decretati da<br />

una giuria di esperti,<br />

sono per i formaggi di<br />

malga nella categoria<br />

fresco, Malga Biancoia<br />

a Conco di Edoardo<br />

Martinello, per il vecchio<br />

Malga Valcoperto a<br />

Grigno di Patrizia<br />

Cengio Baggio e per lo<br />

stravecchio la Malga<br />

Zebio <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong> di Maria<br />

Luisa Pancrazio. Per<br />

i formaggi da caseificio<br />

il miglior fresco è stato<br />

giudicato quello del<br />

Caseificio Gugole di San<br />

Giovanni <strong>Il</strong>arione in provincia<br />

di Verona, per il vecchio<br />

quello di Sabbionara di Avio in<br />

provincia di Verona e per lo<br />

stravecchio l’azienda agricola<br />

Waister di Canove di Roana.<br />

Anche il pubblico ha avuto il<br />

suo ruolo assegnando il premio<br />

“Città di <strong>Asiago</strong>”, dedicato al<br />

miglior formaggio stravecchio<br />

prodotto nelle malghe di<br />

<strong>Asiago</strong>, alla Malga Porta<br />

Manazzo di Antonio<br />

Rodeghiero. G.R.<br />

Ha nel suo curriculum<br />

oltre 4.000 interventi<br />

chirurgici di cataratta e<br />

di cataratta e<br />

glaucoma, circa 600 interventi<br />

per la correzione<br />

della miopia,<br />

dell’astigmatismo e della<br />

ipermetropia, oltre 50<br />

trapianti di cornea, 120<br />

tra distacchi di retina e<br />

vitrectomie per<br />

patologie vitreo<br />

retiniche.<br />

Molto attiva nell’ambito<br />

scientifico nazionale ed europeo,<br />

Simonetta Morselli<br />

vede con entusiasmo e<br />

progettualità il Primariato al<br />

San Bassiano, dove il Direttore<br />

Generale – Valerio<br />

Alberti – la accoglie con la<br />

certezza di aver nominato<br />

un’ottima professionista, di<br />

rilevante spessore scientifico,<br />

ma anche di intensa<br />

umanità. <strong>Il</strong> nuovo Primario<br />

prenderà servizio il prossimo<br />

1° ottobre.


ASIAGO<br />

Nell’annuale Festa dell’Anziano,<br />

tenutasi a Villa Rosa <strong>ad</strong> inizio dello<br />

scorso agosto e che ha visto la<br />

presenza di oltre seicento persone,<br />

il programma della giornata<br />

ha riservato numerosi momenti<br />

intensi. L’evento, organizzato dall’Opera<br />

Immacolata Concezione<br />

in collaborazione con il Comune<br />

di <strong>Asiago</strong> e il Gruppo Alpini di<br />

<strong>Asiago</strong>, si è aperto con la messa<br />

delle 11, celebrata dal parroco di<br />

<strong>Asiago</strong> don Roberto Bonomo, assieme<br />

a don Romeo Martello,<br />

sacerdote di Villa Rosa, e a p<strong>ad</strong>re<br />

Galante dell’O.I.C. di P<strong>ad</strong>ova. La<br />

messa è stata animata, come<br />

sempre nelle occasioni importanti,<br />

dal Coro degli ospiti di Villa<br />

Rosa, diretti dalla coinvolgente<br />

maestra Andreja Ravnic. Nato circa<br />

due anni e mezzo fa su idea<br />

del direttore dell’O.I.C. di <strong>Asiago</strong><br />

Paolo Mantese, il coro si è confermato<br />

con il passare del tempo<br />

una realtà importante, centrando<br />

in pieno l’obiettivo del progetto<br />

“Cantiamo insieme”, ovvero<br />

quello di coinvolgere gli ospiti sia<br />

in modo attivo che d’ascolto. “<strong>Il</strong><br />

canto – commenta Jerta Tessari,<br />

educatrice a Villa Rosa – è uno<br />

strumento interessante, in gr<strong>ad</strong>o<br />

di aprire nuovi canali di relazione,<br />

risveglia i ricordi del passato,<br />

suscita emozioni, crea nuovi le-<br />

Partirà a fine settembre<br />

la prima iniziativa<br />

formativa programmata<br />

per l’autunno<br />

dal<br />

mandamento<br />

Confcommercio di<br />

<strong>Asiago</strong> rivolta agli<br />

operatori del terziario.<br />

Si tratta del corso di<br />

“somministrazione<br />

e vendita di prodotti<br />

alimentari”, della<br />

durata di 120 ore, che abilita<br />

all’esercizio dell’attività di<br />

somministrazione di alimenti e<br />

bevande (ristoranti, bar, pizzerie,<br />

ecc.) e a quella di commercio<br />

di prodotti alimentari.<br />

I corsi si terranno presso<br />

l’Istituto Superiore di <strong>Asiago</strong>,<br />

in Via Matteotti, 115 e il calendario<br />

prevede lezioni, in<br />

orario pomeridiano dalle ore<br />

14.30 alle 18.30, tutti i lunedì,<br />

mercoledì e giovedì dal 29<br />

settembre al 4 dicembre 2008.<br />

Per partecipare al corso è necessario<br />

essere in possesso del<br />

titolo di studio di licenza media<br />

inferiore o aver conseguito<br />

otto anni di frequenza alla<br />

scuola dell’obbligo. Al termine<br />

del percorso formativo,<br />

che ha frequenza obbligatoria,<br />

è previsto un esame scritto ed<br />

un colloquio orale.<br />

Quello abilitante per i pubblici<br />

esercizi non sarà però l’unico<br />

corso previsto in autunno<br />

nell’Altopiano. “Abbiamo ac-<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

SCENDE IN CAMPO LA FORMAZIONE<br />

Molti i corsi formativi in autunno proposti<br />

dalla Confcommercio per gli operatori del terziario<br />

colto le esigenze di aggiornamento<br />

professionale dei nostri<br />

associati- informa Corr<strong>ad</strong>o<br />

Finco, presidente del<br />

mandamento asiaghese della<br />

Confcommercio- e offerto la<br />

possibilità di frequentare i vari<br />

corsi nella nostra zona, senza<br />

spostarsi nel capoluogo provinciale<br />

e l’interesse è alto,<br />

non solo per quelli obbligatori<br />

ma anche per le iniziative di<br />

formazione legate al<br />

marketing o mirati alle esigenze<br />

di singole categorie”.<br />

Nell’area sicurezza saranno<br />

infatti programmati, sempre<br />

nel mandamento<br />

Confcommercio di <strong>Asiago</strong>,<br />

alcuni corsi specifici. <strong>Il</strong> primo,<br />

corso per <strong>ad</strong>detti al<br />

pronto soccorso, è rivolto ai<br />

lavoratori designati quali incaricati<br />

del primo soccorso<br />

aziendale, che sarà sviluppato<br />

secondo le modifiche<br />

normative, di cui al D.M. 388/<br />

03 ed avrà una durata com-<br />

plessiva di 12 ore,<br />

con obbligo di frequenza<br />

a tutte le lezioni.<br />

L’altro percorso<br />

formativo è<br />

rivolto agli <strong>ad</strong>detti<br />

alla prevenzione<br />

incendi – livello di<br />

rischio medio, corso<br />

obbligatorio per il<br />

lavoratori designati<br />

quali incaricati della<br />

prevenzione incendi<br />

in imprese dal livello di rischio<br />

medio, che sarà sviluppato secondo<br />

il Testo Unico 81/2008<br />

e il D.M. 10.03.98 con una<br />

durata complessiva di 8 ore e<br />

obbligo di frequenza.<br />

I corsi sulla sicurezza si terranno<br />

in autunno e verranno<br />

opportunamente pubblicizzati<br />

ma già fin d’ora per informazioni<br />

ed iscrizioni si possono<br />

contattare la segreteria<br />

mandamentale della<br />

Confcommercio di <strong>Asiago</strong><br />

(tel 0424 460150) o il Servizio<br />

Formazione della sede<br />

di Vicenza (tel. 0444<br />

964300). Per la fine dell’autunno<br />

inoltre è prevista la<br />

ripresa dei corsi riservati<br />

agli <strong>ad</strong>detti alla manipolazione<br />

delle sostanze alimentari<br />

( ex libretto sanitario ) che<br />

per le passate edizioni ha visto<br />

la partecipazione di oltre<br />

900 <strong>ad</strong>detti tra titolari di<br />

aziende commerciali, collaboratori<br />

e dipendenti.<br />

8<br />

l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 7<br />

L’emozione di cantare insieme,<br />

risvegliando i ricordi del passato<br />

gami, coinvolge emotivamente sia<br />

chi canta che chi ascolta, favorendo<br />

la partecipazione anche dei<br />

soggetti più isolati”. <strong>Dal</strong>lo scorso<br />

anno i componenti il coro, venticinque<br />

– trenta persone, hanno<br />

una loro divisa, contr<strong>ad</strong>distinta da<br />

un gilet rosso sul quale la signora<br />

Antonietta Rigoni (assistente di un<br />

ospite della struttura) ha ricamato<br />

una nota musicale e il nome<br />

del coro. Le prove si svolgono<br />

due volte la settimana, il lunedì e<br />

giovedì, e il gruppo, oltre <strong>ad</strong> animare<br />

le messe più importanti,<br />

canta anche in occasione di feste<br />

ricreative e compleanni. “Cantare<br />

– continua Jerta – è fra le atti-<br />

<strong>Il</strong> Coro di Villa Rosa anima feste religiose, ricreative e di compleanno<br />

vità che gli ospiti apprezzano maggiormente.<br />

Con la musica inoltre<br />

si riesce a coinvolgere altra gente,<br />

numerosi volontari, anche giovani,<br />

dando vita a bei momenti in<br />

compagnia. A volte il coro canta<br />

assieme alla Villa Rosa Band,<br />

gruppo musicale che accomuna<br />

persone dipendenti e non<br />

dell’O.I.C. di <strong>Asiago</strong>. <strong>Il</strong> repertorio<br />

va dai brani religiosi, alle canzoni<br />

popolari e folk, ma anche<br />

canti di montagna e degli alpini,<br />

imparati in occasione dell’<strong>ad</strong>unata<br />

di due anni fa. <strong>Il</strong> brano che riesce<br />

meglio è “Chitarra romana”,<br />

ma quello che piace loro di più è<br />

“La mula de Parenzo”, che can-<br />

tano a squarciagola”. A insegnare<br />

i brani, accompagnando i canti<br />

con la pianola, e cantando a sua<br />

volta, è la maestra Andreja<br />

Ravnic, che con impegno ha per<br />

prima studiato e imparato le<br />

canzoni del repertorio del coro.<br />

“Occuparmi del Coro di Villa<br />

Rosa – commenta con tono<br />

che lascia trasparire una grande<br />

passione – è per me una<br />

cosa stupenda. Vedo tanto entusiasmo,<br />

molto di più di quello<br />

che si può notare nei ragazzi<br />

e nei giovani che hanno grandi<br />

La Commemorazione a Granezza<br />

Si tiene domenica 7 settembre<br />

a Granezza-Monte Corno<br />

la tr<strong>ad</strong>izionale Commemorazione<br />

dei 250 c<strong>ad</strong>uti della Divisone<br />

Alpina “Monte Ortigara”, di tutte<br />

la formazioni Partigiane, del Corpo<br />

Italiano di liberazione e dei<br />

campi di internamento e prigionia.<br />

L’appuntamento è organizzato<br />

dal Comitato Permanente per<br />

le commemorazioni della Resistenza<br />

dell’Alto Vicentino ed i Comuni<br />

di <strong>Asiago</strong>, Lugo di Vicenza<br />

e Lusiana, con l’Associazione Volontari<br />

della Libertà e la Federazione<br />

Italiana Volontari della Libertà.<br />

Nella Resistenza e nella guerra di<br />

Liberazione si trovano le basi storiche<br />

ed i valori civili e patriottici<br />

che hanno dato all’Italia la Repub-<br />

capacità e velocità di apprendimento,<br />

ma non lo stesso trasporto<br />

e fervore. E’ straordinario<br />

l’impeto che ci mettono,<br />

anche persone che sono costrette<br />

in carrozzina, sono loro<br />

che danno la carica a me! All’inizio<br />

avevo dei dubbi, era difficile<br />

capire cosa potevo chiedere<br />

a loro, fin dove potevo<br />

spingermi, ma i risultati ottenuti<br />

sono superiori a qualsiasi aspettativa.<br />

Sono molto felice di occuparmi<br />

di questo coro, il contatto<br />

con queste persone mi ha<br />

blica e la Costituzione che ancor<br />

oggi regolano i rapporti di convivenza<br />

democratica e di solidarietà<br />

della società italiana.<br />

Questo il programma della cerimonia:<br />

alle 9,15, a Monte Corno<br />

in Comune di Lusiana, onori al<br />

Monumento al “C<strong>ad</strong>uto Ignoto<br />

aiutato anche <strong>ad</strong> affrontare meglio<br />

la lontananza dai miei genitori”.<br />

<strong>Il</strong> coro ha anche un suo<br />

referente per gli ospiti, Antonio<br />

Pertile, che con impegno si occupa<br />

di vari aspetti pratici e organizzativi.<br />

Un’attività <strong>ad</strong> ampio<br />

raggio, che tra protagonisti<br />

diretti e spettatori riesce a interessare<br />

tutti, sia gli ospiti più in<br />

gamba, che quelli con problemi,<br />

accomunandoli nel trascorrere<br />

insieme momenti piacevoli<br />

e spensierati.<br />

Silvana Bortoli<br />

per la Libertà”; alle 9,40, a<br />

Bocchetta Granezza, in Comune<br />

di Lugo di Vicenza, onori al Cippo<br />

ai c<strong>ad</strong>uti della “SPEER”; alle<br />

10,00, a Granezza, in Comune di<br />

<strong>Asiago</strong>, presso il Sacello Votivo,<br />

Onori ai c<strong>ad</strong>uti, discorso<br />

commemorativo e Santa Messa.<br />

La cerimonia sarà accompagna-


ATTUALITA’<br />

E’ partita un po’ in sordina,<br />

ma con tanto entusiasmo. Si<br />

è fatta conoscere durante<br />

l’estate attraverso alcune<br />

conferenze e con la distribuzione<br />

di pieghevoli e ora<br />

prosegue con sempre nuove<br />

proposte. E’ una nuova<br />

associazione di volontariato<br />

fondata con l’intento di portare<br />

aiuto e sollievo a chi è<br />

toccato da malattia.<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

Ai nostri capelli facciamo un po’ di tutto: li<br />

coloriamo, li lisciamo, li sottoponiamo a permanenti<br />

per arricciarli, usiamo phon e piastre<br />

caldissimi per asciugarli e dar loro forma.<br />

E spesso li trascuriamo, lasciando che<br />

d’estate sole, mare e salsedine li danneggino,<br />

mentre durante la stagione fredda sono<br />

soggetti agli sbalzi di temperatura, al riscaldamento<br />

che li secca, a un maggior uso del<br />

phon. Cosa possiamo fare per migliorare le<br />

nostre chiome, rendendole più sane e quindi<br />

più belle? Rivolgerci innanzitutto a un centro<br />

tricologico specializzato, che oltre <strong>ad</strong> offrire<br />

pettinature di tendenza, presti particolare<br />

interesse alla salute e alla cura del capello.<br />

<strong>Il</strong> Salone Anthony e Mara di <strong>Asiago</strong>, da<br />

sempre attento nel migliorare la qualità dei<br />

capelli, si tiene costantemente aggiornato su<br />

trattamenti e prodotti di bellezza che possono<br />

ridonare ai capelli la loro naturale lucentezza.<br />

Con c<strong>ad</strong>enza regolare, presso il salone<br />

funziona il servizio di tricologia con analisi<br />

utili a individuare problemi di c<strong>ad</strong>uta, grasso,<br />

sebo, anomalie della cute e del capello.<br />

<strong>Il</strong> prossimo appuntamento con la tricologa al<br />

Salone Anthony e Mara è in programma giovedì<br />

25 settembre, dalle ore 9 alle 18,<br />

NOVITA’<br />

Pizza del<br />

Pirata<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Fine settimana molto movimentato<br />

ne “<strong>Il</strong> negozio<br />

dietro l’angolo” <strong>ad</strong><br />

<strong>Asiago</strong>. L’ultimo weekend<br />

del mese di agosto infatti<br />

ha visto avvicendarsi nella<br />

libreria specializzata in<br />

letteratura (e non solo) per<br />

bambini e ragazzi, due<br />

personaggi molto carismatici.<br />

Sabato 30 più di qualche<br />

persona ha dovuto desistere<br />

dal farsi immortalare<br />

in uno dei tanti ritratti<br />

che Silvia Borgo ha regalato<br />

al numerosissimo<br />

pubblico di piccoli fan. La<br />

giovane insegnante di lettere,<br />

originaria del veneziano<br />

ma già da qualche<br />

anno residente<br />

sull’Altopiano, per più di<br />

tre ore ha potuto dare libero<br />

sfogo alla sua passione<br />

con fogli e colori,<br />

rendendo protagonisti curiosi<br />

quanto impassibili<br />

“modelli” in miniatura. Si è<br />

ripetuto il successo dello<br />

scorso 8 giugno quando, in<br />

occasione del primo compleanno<br />

della libreria, in tanti<br />

avevano voluto tornare a<br />

casa con un personalissimo<br />

ritratto sotto il braccio.<br />

Ma questa volta l’artista si<br />

www.giornalealtopiano.it<br />

Uniamo le mani per portare aiuto<br />

E’ nata una nuova associazione di volontariato con lo scopo di aiutare chi è toccato da malattia<br />

Emblematico il nome “Le<br />

mani” e il logo scelto per individuarla:<br />

otto mani stilizzate,<br />

a simboleggiare i Comuni<br />

dell’Altopiano. Le mani<br />

con la loro importanza nel<br />

saluto, le mani per ricordare<br />

il valore che ha una stretta<br />

di mano, l’importanza di<br />

prendere la mano dell’altro<br />

per aiutarlo, <strong>ad</strong> esempio in<br />

montagna, in un passaggio<br />

su di un sentiero difficile, il<br />

semplice e bel gesto di tenersi<br />

per mano. “Siamo per<br />

ora e speriamo per poco, -<br />

ha spiegato il dottor Maurizio<br />

Busa, uno dei fondatori,<br />

in occasione dell’incontro<br />

tenutosi recentemente nella<br />

chiesa di San Rocco - un<br />

piccolo gruppo di amici e<br />

vorremmo che “LE MANI”<br />

potessero essere di aiuto a<br />

Tricologia, trattamenti e prodotti<br />

di bellezza per migliorare i capelli<br />

su appuntamento, sarà possibile avere un<br />

check up gratuito del capello. Oltre alla<br />

nanotecnologia, che mediante il metodo<br />

professionale Nanomax ripara i danni del<br />

capello, irrobustendolo, ricostruendolo e<br />

dandogli lucentezza, da Anthony e Mara in<br />

piazzetta della Croce <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>, vengono<br />

eseguiti trattamenti di sigillo e ricostruzione<br />

americana, trattamenti<br />

personalizzati con la piastra GHD, riconosciuta<br />

per la sua particolarità di chiudere<br />

le squame del capello e dargli lucentezza<br />

mentre lo liscia. Concessionario dei prodotti<br />

Paul Mithchell, il salone Anthony e<br />

Mara è anche esclusivista di zona dell’ultima<br />

novità dell’estensione, con capelli<br />

veri applicati senza l’uso di cheratina: bellissimi!<br />

Una volta tolti, possono essere<br />

riutilizzati dopo un certo tempo,<br />

riposizionandoli. Siamo riusciti a incuriosirvi?<br />

Allora non esitate a contattarci al numero<br />

telefonico 0424 463319. Meglio ancora,<br />

venite a trovarci in piazzetta della<br />

Croce <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>! Vi informeremo anche<br />

sulle promozioni settembre – ottobre 2008.<br />

Servizio redazionale<br />

chi, toccato appunto dalla<br />

malattia, ne ha bisogno”.<br />

Ma portare aiuto in che<br />

modo?<br />

“Ci proponiamo – si legge<br />

sul pieghevole - di offrire un<br />

supporto attraverso esperti<br />

per capire la malattia, per<br />

affrontarla, per accettarla e<br />

per superarla. Promuoveremo<br />

occasioni di incontro e<br />

socializzazione. Disporremo<br />

di un servizio fisioterapico”.<br />

“Siamo partiti con l’offrire<br />

un aiuto di fisioterapia per il<br />

drenaggio linfatico alle pazienti<br />

operate al seno - sono<br />

ancora parole di Maurizio<br />

Busa - e, con il supporto del<br />

Comune di Roana, per degli<br />

incontri in piscina per una fisioterapia<br />

in acqua con pazienti<br />

con difficoltà alla<br />

mobilizzazione. Nei prossimi<br />

giorni dovremmo partire con<br />

un servizio di psicologia per<br />

incontri individuali e/o di<br />

gruppo. Poi saranno coloro<br />

che hanno dei bisogni a proporre,<br />

a chiedere. Quello che<br />

riusciremo <strong>ad</strong> offrire sarà in<br />

forma assolutamente gratuita.<br />

L’importante è che si ricordi<br />

che tutti, senza distinzione,<br />

possono fare parte di<br />

questa associazione per portare<br />

solidarietà, aiuto e idee”.<br />

La sede dell’Associazione è<br />

a Canove di Roana, Via dell’Artigianato,<br />

4. Questi i re-<br />

8<br />

capiti telefonici ai quali rivolgersi<br />

per cercare aiuto o<br />

per dare la propria disponibilità<br />

<strong>ad</strong> aiutare: 0424 692300<br />

– 3474825078. C’è ovviamente<br />

anche un indirizzo e-mail:<br />

lemaniunite@gmail.com<br />

<strong>Dal</strong> 20 settembre, con c<strong>ad</strong>enza<br />

settimanale, sempre<br />

alla 15, presso la sede dell’Associazione<br />

si terranno<br />

degli incontri di confronto e<br />

condivisione di esperienze<br />

guidati dallo psicologo<br />

Giampiero Moschini sul<br />

tema “Lo star male e lo star<br />

bene”. La partecipazione è<br />

gratuita e aperta a tutti.<br />

Stefania Longhini<br />

Un fine settimana un sacco bello<br />

è dovuta superare,<br />

trasferendo sul foglio<br />

il ritratto di due<br />

gemelle di pochi<br />

mesi, per la gioia di<br />

orgogliosissimi genitori.<br />

Un pubblico tutto al<br />

femminile ha accolto<br />

invece domenica<br />

31 la scrittrice p<strong>ad</strong>ovana<br />

Laura Walter<br />

all’esordio<br />

sull’Altopiano per<br />

presentare il suo libro<br />

“Agenzia<br />

Cammincammina”,<br />

dei quattro pubblicati,<br />

che hanno ottenuto<br />

premi e riconoscimenti<br />

oltre alla tr<strong>ad</strong>uzione<br />

in greco e<br />

olandese, quello rivolto<br />

ai più piccoli.<br />

Bambine in religioso<br />

silenzio hanno ascoltato<br />

come è nata<br />

quella curiosa Agenzia<br />

e per rendere più<br />

credibile e affascinante il racconto,<br />

prima comunque di<br />

leggerlo, sono spuntate anche<br />

scarpe e stivali. Ma non<br />

sono state le uniche sorprese<br />

del pomeriggio. Da un<br />

sacco inaspettatamente<br />

materializzatosi l’autrice ha<br />

invitato tutte le presenti <strong>ad</strong><br />

estrarre un oggetto; abbinata<br />

<strong>ad</strong> ogni estrazione l’occasione<br />

per una nuova storia<br />

tutta da inventare al momento.<br />

Un sacco bello.<br />

Giovanni Rattini


ASIAGO<br />

Un finale con i fiocchi quello<br />

della stagione turistica<br />

asiaghese.<br />

Nonostante il numero dei turisti<br />

presenti durante l’estate,<br />

a onor del vero, non abbia<br />

complessivamente toccato<br />

picchi altissimi, l’offerta<br />

culturale e d’intrattenimento<br />

è stata tra le più ricche mai<br />

proposte.<br />

Oltre ai consueti spettacoli<br />

allestiti presso il palco centrale<br />

di <strong>Asiago</strong>, quest’anno<br />

sono stati realizzati tre concerti<br />

di grande portata: quello<br />

di Francesco Renga, durante<br />

la Notte di Note, ha<br />

fatto sognare gli spettatori di<br />

tutte le età, giunti da più parti<br />

d’Italia, mentre quello di<br />

Gianluca Grignani si è<br />

contr<strong>ad</strong>distinto per singolarità<br />

ed esuberanza. Non dimentichiamo<br />

il concerto di<br />

Lola Ponce e Giò Di Tonno,<br />

che ha allietato residenti e<br />

turisti con la danza e il canto<br />

musical.<br />

Inoltre, al Museo “Le Carceri”,<br />

come ogni anno, è stata<br />

proposta una mostra pit-<br />

ROTZO<br />

Le discussioni e le polemiche<br />

sulle seconde case e sull’edificazione<br />

nei comuni più popolosi<br />

dell’Altopiano hanno impegnato<br />

i lettori della carta stampata in<br />

diverse occasioni e probabilmente,<br />

avvicinandosi le elezioni amministrative<br />

per il rinnovo delle<br />

cariche, torneranno a farsi sentire<br />

slogan e striscioni, troppe<br />

case, poche case, case per residenti,<br />

case vacanza, piani<br />

regolatori e piani di assetto del<br />

territorio, ambientalisti e<br />

palazzinari; certamente l’argomento<br />

è spinoso e facile spunto<br />

per animati confronti e per essere<br />

strumentalizzato a dovere a<br />

seconda delle necessità e del momento.<br />

I piccoli comuni<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 9<br />

Cascella Party, Notte Nera e Katia Ricciarelli<br />

Finale col botto per la<br />

stagione turistica asiaghese<br />

torica di arte contemporanea;<br />

anche nell’estate 2008, il<br />

nome di <strong>Asiago</strong> è stato accostato<br />

a quello di un grande<br />

artista: Michele Cascella.<br />

Questa ricca stagione turistica<br />

si è conclusa con dieci<br />

giorni di fuoco, ricchi di iniziative<br />

per tutti i gusti ed età,<br />

a partire proprio da un’iniziativa,<br />

ideata dall’Assessore<br />

alla Cultura e al Turismo Roberto<br />

Rigoni, proprio presso<br />

le vecchie carceri.<br />

Si è trattato di un primo esperimento<br />

di accostamento tra<br />

divertimento e cultura, per<br />

poter avvicinare anche i giovani<br />

al mondo dell’arte: il<br />

“Cascella Party”. Nella serata<br />

di mercoledì 20 agosto,<br />

l’Assessorato alla cultura di<br />

<strong>Asiago</strong>, in collaborazione con<br />

il locale asiaghese Le Petit<br />

Bistrot, ha organizzato una<br />

serata particolare: musica,<br />

cubiste/i e cocktail, ma anche<br />

la visita libera della struttura<br />

e della mostra, acquistando<br />

semplicemente una bibita.<br />

Edilizia, l’esempio virtuoso di Rotzo<br />

dell’Altopiano hanno un rapporto<br />

con l’edilizia molto diverso,<br />

anche se non deve trarre in inganno<br />

il fatto che non se ne parli<br />

sui media e che non ci si confronti<br />

a suon di carta bollate e<br />

tribunali; anche nei piccoli comuni<br />

esiste l’edilizia e lo sviluppo<br />

urbanistico è un momento di scelte<br />

politiche importanti per il paese.<br />

L’ottica però è tutta un’altra.<br />

Ci sono tante differenze tra due<br />

paesi come <strong>Asiago</strong> e come Rotzo,<br />

differenze che si vedono in tutti i<br />

settori ed anche nell’edilizia, che<br />

traggono origine dalla storia, dalle<br />

dimensioni, dalle aspirazioni,<br />

dalla politica, differenze che avvertono<br />

le persone che si svegliano<br />

la mattina a Rotzo e quelli<br />

che fanno del mattone il pane<br />

quotidiano. Rotzo dista da<br />

<strong>Asiago</strong> 10 km che con una macchina<br />

normale <strong>ad</strong> una andatura<br />

Tra le più ricche mai organizzate negli ultimi anni<br />

<strong>Il</strong> risultato di questa specie di<br />

piacevole ossimoro è stato<br />

positivo dato il numero di visite<br />

effettuate all’interno della<br />

mostra, un accesso cospicuo<br />

che ha incoraggiato gli<br />

organizzatori verso questo<br />

tipo di proposte indirizzate ai<br />

giovani.<br />

La Notte Nera, invece, è stata<br />

un appuntamento rivolto a<br />

turisti e residenti di ogni fascia<br />

d’età. L’evento si è posto<br />

come uno dei più interessanti,<br />

un vero lampo di genio,<br />

diremmo un’illuminazione se<br />

non si trattasse di una notte<br />

completamente e<br />

volutamente buia. La moda<br />

vigente delle notti bianche ha<br />

indotto il nostro Assessore a<br />

crearne una nera: la suggestione<br />

dell’illuminazione naturale<br />

a candele si unisce così<br />

alla sensibilizzazione verso il<br />

risparmio energetico, creando<br />

al contempo un’atmosfera<br />

magica, romantica ed<br />

evocativa.<br />

La serata è iniziata in manie-<br />

normale si coprono in circa dieci<br />

minuti, tempo e distanza che non<br />

sono sufficienti nel quotidiano <strong>ad</strong><br />

un vicentino per attraversare la<br />

città, eppure siamo distantissimi,<br />

siamo in un altro mondo, così<br />

per lo meno veniamo<br />

considerati.A Rotzo <strong>ad</strong> esempio<br />

non c’è neanche un agenzia immobiliare,<br />

vi sono un paio di imprenditori<br />

locali che si occupano<br />

di costruire e vendere fabbricati<br />

destinati al mercato delle seconde<br />

case, anche se gli stessi spesso<br />

e volentieri preferiscono investire<br />

in terreni di altri comuni,<br />

dove possono ottenere, a parità<br />

di sforzi, maggiori soddisfazioni<br />

dal punto di vista economico. Un<br />

primo dato che lancio da imput<br />

per la riflessione è che tranne<br />

qualche eccezione a Rotzo si costruiscono<br />

appartamenti o casette<br />

destinate a prima casa per residenti,<br />

famiglie che si insediano e<br />

decidono di vivere a Rotzo.<br />

Negli ultimi cinque anni non si è<br />

costruito nessun fabbricato con<br />

un numero di appartamenti superiore<br />

a 6, sicuramente in risposta<br />

al mercato ed alle richieste,<br />

ma anche e diamone atto, per la<br />

pervicace volontà degli amministratori<br />

che si sono succeduti nel<br />

tempo, che prevedendo cubature<br />

modeste e edificabilità mirate<br />

hanno permesso che a Rotzo prevalgano<br />

nettamente le abitazioni<br />

dei residenti rispetto alle<br />

famigerate seconde case.<br />

ra eccellente: le luci delle<br />

candele contornavano le<br />

str<strong>ad</strong>e gremite di gente, illuminando<br />

la nostra <strong>Asiago</strong><br />

con una luce nuova e autentica;<br />

in ogni angolo venivano<br />

proposti spettacoli per<br />

tutti i gusti, dalla musica all’osservazione<br />

guidata degli<br />

astri, dai giocolieri agli<br />

acrobati, sino <strong>ad</strong> arrivare<br />

allo scoppio dei fuochi artificiali,<br />

accompagnati purtroppo<br />

dalle prime e<br />

inclementi gocce di pioggia.<br />

L’evento, tra i più attesi della<br />

stagione, è stato parzialmente<br />

guastato dalla pioggia<br />

che ne ha impedito la<br />

conclusione. <strong>Il</strong> suggestivo<br />

spettacolo che si sarebbe<br />

dovuto tenere al Laghetto<br />

Lumera, come assicuratoci<br />

dall’Assessore Roberto<br />

Rigoni, sarà proposto a breve:<br />

si tratta di una vera e<br />

propria rievocazione dei<br />

100 anni del nostro turismo;<br />

i dettagli restano comunque<br />

una sorpresa che ci auguria-<br />

Va detto che per questa distanza<br />

apparentemente incolmabile rispetto<br />

<strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>, Rotzo non viene<br />

considerato territorio interessante<br />

per gli immobiliaristi e per<br />

la speculazione edilizia, ma non<br />

lo è anche perché la normativa<br />

comunale vigente e quella che<br />

l’ha preceduta non permettono<br />

edificazioni di dimensioni importanti,<br />

quelle che poi determinano<br />

i grossi gu<strong>ad</strong>agni e vi assicuro<br />

che farebbero tanto comodo al<br />

magro bilancio comunale gli oneri<br />

di urbanizzazione di qualche<br />

grosso ed inv<strong>ad</strong>ente condominio.<br />

Ci sono quindi tanti motivi<br />

che portano Rotzo a restare più<br />

o meno lo stesso paese che si<br />

vede nelle fotografie del dopo<br />

guerra o meglio a non risultare<br />

un paese completamente diverso<br />

rispetto alla sua storia ed al<br />

suo passato, ma tra i motivi c’è<br />

anche la volontà di chi nel tempo<br />

si è avvicendato sui banchi del<br />

consiglio comunale. Nei fiumi di<br />

parole che hanno invaso i giornali<br />

sul tema dell’edilizia, da qualche<br />

parte ho letto che edilizia significa<br />

sviluppo del territorio e<br />

che se non si costruiscono case<br />

per vacanzieri il paese è destinato<br />

a morire. E’ probabile che l’autore<br />

del di sopra pensiero non sia<br />

un residente di Rotzo, si sarebbe<br />

facilmente accorto passeggiando<br />

per il paese e salutando le mamme<br />

con le carrozzine, che i dati<br />

sullo sviluppo demografico del<br />

mo di ricevere al più presto.<br />

La stagione estiva si è di fatto<br />

conclusa domenica 24 agosto<br />

con il concerto di Katia<br />

Ricciarelli e dei suoi tre tenori.<br />

L’evento avrebbe dovuto<br />

tenersi nel palcoscenico<br />

attiguo al Sacrario Militare,<br />

ma, per motivi logistici, è stato<br />

proposto all’interno del<br />

Duomo di <strong>Asiago</strong> alle ore 21.<br />

L’affluenza è stata considerevole,<br />

così come la sensibilità<br />

del pubblico: si sono<br />

raccolte delle offerte libere<br />

per una cifra complessiva di<br />

3.300 euro circa, che sarà<br />

devoluta a favore dei bambini<br />

delle Scuole Materne di<br />

<strong>Asiago</strong>. E’ da sottolineare<br />

la semplicità della cantante<br />

che, oltre <strong>ad</strong> aver stupito i<br />

presenti con la sua riconosciuta<br />

bravura, si è esibita<br />

gratuitamente, a scopo puramente<br />

benefico.<br />

La soddisfazione dell’Assessore<br />

Roberto Rigoni è<br />

stata davvero grande: una<br />

conclusione col botto per una<br />

nostro paese dicono esattamente<br />

il contrario, giovani coppie si<br />

insediano e generano figli che<br />

restano poi sul territorio.<br />

Negli ultimi tre anni sono nati a<br />

Rotzo quasi trenta bambini che<br />

per noi sono davvero un bel segnale,<br />

anzi è il più bel segnale che<br />

possa esserci, il più chiaro e limpido<br />

della salute del paese. Concludo<br />

con un pensiero: dove il<br />

stagione turistica rivolta a turisti<br />

e residenti e indirizzata<br />

a tutte le fasce d’età, tra le<br />

più ricche che si possano ricordare<br />

e che ha qualificato<br />

il nostro paese dal punto di<br />

vista sia turistico che culturale.<br />

Martina Rossi<br />

Tranne qualche eccezione, qui le costruzioni sono destinate a prima casa per residenti<br />

Trenta bambini in tre anni nati in paese sono un buon segnale di salute per questo comune<br />

turismo chiama, dove il turismo è<br />

una fonte di ricchezza e di lavoro<br />

per la popolazione è giusto ed è<br />

doveroso cavalcare la tigre, investendo<br />

e dando spazio alle richieste,<br />

ma è altrettanto doveroso<br />

salvaguardare il territorio e la<br />

storia del territorio, perché quando<br />

la tigre non corre più, restano<br />

solo le cattedrali nel deserto.<br />

Fabrizio Carnino<br />

Sulle tracce dei nostri emigranti<br />

Proiettato a Rotzo il film “Eco das Montanhas<br />

( Eco dalle montagne) - <strong>Il</strong> Vaggio delle Parole<br />

Giovedì 28 agosto, nella sala consigliare del Municipio del Comune<br />

di Rotzo, è stato proiettato il film documentario “Eco das Montanhas<br />

( Eco dalle montagne) - <strong>Il</strong> Vaggio delle Parole”. <strong>Il</strong> film, che ha appena<br />

partecipato al Film Festival della Lessinia svoltosi a<br />

Boscochiesanuova, pone l’attenzione sugli emigranti partiti per il<br />

Brasile dal Veneto, con interviste, situazioni, problematiche, raccolte<br />

anche sull’Altopiano. Un lungo viaggio attraverso la parola<br />

parlata, il nostro antico idioma il cimbro, per ripercorrere a ritroso la<br />

str<strong>ad</strong>a dei nostri emigranti verso il Brasile dove hanno colonizzato<br />

terre fino a quel tempo costituite da bosco e praterie selvagge.<br />

Testimonianze raccolte da Andrè Costantin dell’Università di Caxias<br />

do Sul, nello Stato di Rio Grande do Sul in Brasile, in collaborazione<br />

con il Curatorium Cimbricum Veronese e l’Istituto di Cultura Cimbra<br />

di Roana. Nel documentario, particolare risalto è stato dato a Rosa<br />

Costa, nata in Brasile e discendente da genitori emigrati da Rotzo alla<br />

fine del 1800, da tutti chiamata nonna Rosa, l’ultima di una stirpe<br />

oramai scomparsa, fatta di gente che parlava il cimbro e che alla fine<br />

dell’800 ha varcato le nostre vallate spostandosi oltreoceano. Lei,<br />

Rosa Costa, deceduta pochi mesi fa, ha parlato fino alla fine dei suoi<br />

giorni l’antica lingua cimbra imparata dai genitori e, minoranza nella<br />

minoranza, come detto nel documentario, l’ha conservata con amore<br />

ed orgoglio quasi come monito a noi. Si può essere persone del mondo<br />

ma senza mai dimenticare le nostre r<strong>ad</strong>ici. G.R.


ROANA<br />

La Keese Fest, festa del formaggio,<br />

è nata a Roana 12<br />

anni or sono, in stretta collaborazione<br />

con la Comunità<br />

Montana, allo scopo di valorizzare<br />

quella risorsa tipica<br />

dell’Altopiano famosa in tutto<br />

il mondo come Formaggio<br />

<strong>Asiago</strong>. Appuntamento<br />

annuale, che trova il suo momento<br />

celebrativo nel mese<br />

di agosto e fa ormai parte<br />

viva della tr<strong>ad</strong>izione locale,<br />

la Keese Fest è occasione<br />

di incontro per tanta gente,<br />

di spettacolo, di folklore e di<br />

cultura, per far conoscere<br />

come viene prodotto il formaggio<br />

sull’Altopiano: il lavoro<br />

nei caseifici, nelle<br />

malghe con le loro caratteristiche<br />

legate al clima, al paesaggio<br />

naturale, alle secolari<br />

tecniche di allevamento<br />

e di lavorazione del latte.<br />

Una splendida giornata<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

www.giornalealtopiano.it<br />

A Roana la 12^ edizione della Keese Fest<br />

La festa del formaggio, occasione<br />

di incontro, folklore e cultura<br />

d’agosto ha consentito, domenica<br />

24 agosto, un gioioso<br />

svolgimento a Roana della<br />

dodicesima edizione. Fin dalle<br />

prime luci dell’alba Piazza<br />

S. Giustina è stata animata<br />

dagli standisti dell’Associazione<br />

Artigiani della Provincia<br />

di Vicenza, con un folto<br />

gruppo di imprese per Mestieri<br />

in str<strong>ad</strong>a; altri espositori<br />

con prodotti tipici locali sono<br />

andati via via <strong>ad</strong> aggiungersi,<br />

finché tutta la piazza è stata<br />

un pullulare di banchi e<br />

bancarelle, rendendo bene<br />

l’idea del mercato globale.<br />

Cinque produttori di formaggio<br />

hanno campeggiato la<br />

zona centrale della piazza<br />

davanti la locale Pro Loco:<br />

l’azienda agricola Waister di<br />

Riccardo Rela (Canove),<br />

l’azienda agrituristica e didattica<br />

El Tabaro di Andrea e<br />

Paolo <strong>Dal</strong>la Palma (Enego),<br />

l’azienda agricola Arcobaleno<br />

di Beltrame e Vl<strong>ad</strong>imiro<br />

(Nanto), il Gelso (Morlacco)<br />

di Pigato Roberto (Sandrigo)<br />

e Sapori di Sicilia-pecorino<br />

siciliano di Onofrio Russo<br />

(Ponzano Veneto – TV).<br />

Sempre dal centro della piazza<br />

un dolce motivetto ha rapito<br />

e diffuso melodie popolari<br />

della nostra storia e della<br />

nostra tr<strong>ad</strong>izione: il<br />

cantastorie veneto Gianni<br />

Buniolo, “Nane Stropa” ha<br />

tenuto banco per tutta la<br />

giornata con il suo organetto<br />

di barberia, diventando punto<br />

di attrazione anche per<br />

tanti bambini che immobili,<br />

curiosi e incantati hanno<br />

chiesto di toccare e di provare<br />

lo strumento, lasciandosi<br />

avvolgere nei giochi di<br />

un tempo che lo stesso<br />

giocoliere ha proposto: il<br />

pinocchio saltimbanco, le<br />

A Canove un “dodici” da diecimila euro<br />

Non è il risultato di una schedina, ma il numero che ha<br />

permesso una fortunata vincita con un “Gratta e Vinci”<br />

<strong>Il</strong> copione è più o meno sempre<br />

lo stesso: una vincita al<br />

gioco consistente, il titolare<br />

della ricevitoria che espone<br />

in vetrina la fotocopia del biglietto<br />

vincente, complimentandosi<br />

con il fortunato. E la<br />

gente che si chiede, e gli<br />

chiede, chi si sia accaparrato<br />

il favore della dea bendata.<br />

Stavolta è “La Tabaccheria”<br />

di Paolo Cappelletti che<br />

si trova a Canove in Via Milano<br />

16, indiretta protagonista<br />

di una vincita che, anche<br />

se non ha la consistenza di<br />

quelle (rarissime!) che possono<br />

cambiare la vita, è pur<br />

sempre fra quelle che tutti,<br />

una volta nella vita, vorremmo<br />

fare. A portare fortuna<br />

in questo caso non è stato il<br />

tr<strong>ad</strong>izionale 13, ma suo fratello<br />

minore, il 12, che tra i<br />

cinque numeri vincenti di un<br />

“Gratta e Vinci” da 5 euro<br />

ha regalato a chi lo ha scoperto,<br />

grattando il biglietto, la<br />

rispettabilissima somma di<br />

diecimila euro. Acquistato<br />

l’ultima settimana di agosto,<br />

il prezioso tagliando è stato<br />

presentato dal suo possessore<br />

per poter espletare le necessarie<br />

operazioni per l’incasso,<br />

il primo giorno di settembre.<br />

Bocche cucite, quelle<br />

di Paolo e Isabella della<br />

Tabaccheria, che prestano<br />

attenzione alle parole che<br />

pronunciano in risposta alle<br />

classiche domande che accompagnano<br />

questi lieti<br />

eventi, proprio per non venir<br />

meno alla promessa fatta di<br />

non rivelare il nome del vin-<br />

citore. “E’ in assoluto la vincita<br />

più consistente che si sia<br />

mai registrata da quando abbiamo<br />

rilevato noi il negozio<br />

– dicono – siamo felici per<br />

il fortunato vincitore, e soddisfatti<br />

che il biglietto sia<br />

stato acquistato da noi. Da<br />

quando abbiamo messo in<br />

vetrina la fotocopia del biglietto<br />

vincitore, tutti ci<br />

chiedono il nome del fortunato,<br />

e molti si invogliano <strong>ad</strong><br />

acquistare un tagliano<br />

“Gratta e Vinci” sperando<br />

in una sorte simile. Tra le<br />

varie possibilità di giocate,<br />

quella dei “Gratta e Vinci”<br />

è senz’altro la più in uso, i<br />

biglietti si vendono bene tutto<br />

l’anno, e anche in questa<br />

stagione estiva la richiesta<br />

è stata sempre consistente”.<br />

Chiedo almeno di sapere<br />

se il possessore del biglietto<br />

è un paesano, la risposta<br />

è una serie di parole ponderate,<br />

che alla fine tr<strong>ad</strong>uco in<br />

un “sì!”, anche se non ci posso<br />

giurare. Quel che è certo<br />

è che in questi giorni a<br />

Canove o dintorni c’è qualcuno<br />

che, magari tra le discrete<br />

pareti di casa, ha allegramente<br />

brindato, eleggendo<br />

d’ora in poi il 12 a suo<br />

numero fortunato.<br />

Silvana Bortoli<br />

I titolari de “La Tabaccheria”<br />

gallinelle che beccano il grano,<br />

la scatola magica, il bastoncino<br />

sonoro…<br />

Oltre al consueto assaggio di<br />

formaggi, tr<strong>ad</strong>izionalmente<br />

promosso dagli espositori,<br />

un’eccezionale degustazione<br />

di riso al bacalà, preparato sul<br />

campo dall’ “Antica trattoria<br />

Due Sp<strong>ad</strong>e” di Sandrigo è<br />

stato gentilmente offerto ai frequentatori<br />

della piazza che, divertiti,<br />

hanno accolto la gioiosa<br />

provocazione e<br />

ringraziato.Per tutta la giornata<br />

il piazzale antistante il<br />

Palatenda è stato festosamente<br />

animato dal gruppo della<br />

Pro Loco di Correzzola (Pa-<br />

Domenica 24 agosto, in<br />

Piazza Santa Giustina di<br />

Roana, si è svolta la sesta<br />

edizione di “Mestieri<br />

in Str<strong>ad</strong>a” organizzata<br />

dal Mandamento di<br />

<strong>Asiago</strong> dell’Associazione<br />

Artigiani della Provincia<br />

di Vicenza, ricompresa<br />

nella tr<strong>ad</strong>izionale Festa<br />

del Formaggio, denominata<br />

“Keese Fest 2008”,<br />

organizzata dalla Pro<br />

Loco di Roana.<br />

Per l’intera ed assolata<br />

giornata, hanno esposto<br />

i propri prodotti una ventina<br />

di imprese. Nella<br />

magica atmosfera creatasi<br />

all’interno della Piazza,<br />

la fantasia ci ha portato<br />

con facilità ai vecchi<br />

borghi, dove nelle botteghe<br />

artigiane, con estro<br />

creativo e capacità di realizzazione,<br />

gli artigiani<br />

davano forma e vita ai<br />

materiali più semplici<br />

quali il legno, il ferro, il<br />

vetro, il marmo ed altri.<br />

Così, anche a Roana, per<br />

tutta la giornata, artigiani<br />

locali e provenienti<br />

dalla provincia, hanno<br />

saputo intrattenere gli attenti<br />

ed interessati visitatori,<br />

durante la creazione<br />

dei loro prodotti.<br />

Un pubblico numeroso<br />

ha così potuto apprezzare<br />

il valore delle lavorazioni<br />

artistiche e tr<strong>ad</strong>izionali,<br />

eseguite sul posto<br />

da abili maestri artigiani<br />

e riscoprire antiche lavorazioni<br />

quali, l’intarsio<br />

del legno, le composizioni<br />

floreali essiccate, le<br />

sedie impagliate, le composizioni<br />

di ferro ed i tr<strong>ad</strong>izionali<br />

“cuchi”.<br />

Ivan Rigoni<br />

dova) che ha messo in atto una<br />

suggestiva riproposizione dei<br />

“mestieri di una volta”: el<br />

moleta, il calzolaio, la<br />

ricamatrice di merleti con il<br />

tombolo, il barbiere, l’antica<br />

cucina popolare. Sul praticello<br />

<strong>ad</strong>iacente il Palatenda, il Gruppo<br />

speleologico Settecomuni<br />

di <strong>Asiago</strong> ha costruito una<br />

grotta con emozionanti attrazioni<br />

per i bambini (“Khindar<br />

Kubala”) che, numerosi, hanno<br />

potuto divertirsi per tutto il<br />

pomeriggio. Alle ore 15, davanti<br />

al Museo della cultura<br />

cimbra, Riccardo Rela dell’azienda<br />

Agricola Waister ha<br />

dato una dimostrazione prati-<br />

Mestieri in str<strong>ad</strong>a a Roana<br />

il valore dell’artigianato<br />

10<br />

ca di produzione del formaggio,<br />

illustrando ai presenti le<br />

varie fasi della lavorazione.<br />

Non potevano mancare, a conclusione<br />

della giornata, “I<br />

Grützigar”, che ancora una<br />

volta hanno saputo riportare<br />

sulla piazza di Roana la suggestione<br />

di antiche melodie e<br />

danze popolari rievocatrici della<br />

tr<strong>ad</strong>izione cimbra. La serata<br />

ha, infine,offerto la possibilità<br />

di degustare al Palatenda<br />

uno stand gastronomico a base<br />

di pesce e ascoltare la musica<br />

della grande orchestra spettacolo<br />

di Yanos Trevaini.<br />

Antonio Santini<br />

Pro Loco Roana


ROANA<br />

Saranno I Polli(ci)ni, ovvero<br />

l’Orchestra Giovanile<br />

del Conservatorio Pollini di<br />

P<strong>ad</strong>ova a chiudere sabato<br />

6 settembre alle ore 16 nella<br />

chiesa parrocchiale di<br />

Roana la Stagione<br />

Concertistica organizzata<br />

da Artemusica.<br />

La manifestazione, arrivata<br />

alla quarta edizione, si è<br />

articolata su venti concerti<br />

più tre guide all’ascolto<br />

ospitati tra Roana, Canove,<br />

Cesuna, Camporovere e<br />

Mezzaselva, che hanno richiamato<br />

circa<br />

tremilacinquecento spettatori.<br />

Gli eventi musicali<br />

hanno allietato soprattutto<br />

le vacanze dei turisti, mentre<br />

anche quest’anno i residenti<br />

non hanno approfittato<br />

di un cartellone<br />

corposo quanto diversificato.<br />

Tra tanti spettatori Ezio<br />

Fabris rappresenta una<br />

mosca bianca, un po’ perché<br />

è nato e vive a Roana,<br />

un po’ perché di concerti<br />

quest’anno non ne ha perso<br />

uno. Due le grandi passioni<br />

della sua vita: i viaggi<br />

e la musica. Ha seguito la<br />

prima volando giovanissimo<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 11<br />

Ezio Fabris, i viaggi e la musica<br />

<strong>Dal</strong>l’Australia a Roana dove ha seguito tutti gli appuntamenti della Stagione Concertistica<br />

organizzata da Artemusica - “E’ un’ottima manifestazione sotto tutti i punti di vista”<br />

in Australia (per lavoro) e<br />

poi in India e in giro per<br />

l’Europa dove invece lo ha<br />

portato soprattutto la curiosità.<br />

E proprio in Australia è nata<br />

la passione per la musica.<br />

“Ho lavorato come cameriere<br />

per più di trent’anni -<br />

racconta - dal 1971 fino a<br />

quando sono andato in pensione,<br />

al Savini, lo storico,<br />

elegante e rinomato ristorante<br />

di Milano. Un lavoro<br />

che mi ha dato anche la<br />

possibilità di incontrare i più<br />

famosi personaggi del mondo,<br />

teste coronate e politici,<br />

imprenditori e star dello<br />

spettacolo. Sarà stato un<br />

po’ per il mio carattere<br />

espansivo, l’innata curiosità<br />

e la conoscenza di alcune<br />

lingue, mi è venuto naturale<br />

parlare con questi<br />

personaggi da copertina<br />

che, forse per il fatto di<br />

essere abituati a comunicare<br />

quasi esclusivamente tra<br />

loro, hanno accettato di<br />

buon gr<strong>ad</strong>o di confrontarsi<br />

anche con una persona<br />

semplice come me”.<br />

E i suoi beniamini?<br />

“Anche in questo caso tra<br />

i tanti incontri ricordo quelli<br />

con Maria Callas, Renata<br />

Tebaldi, Mario Del Monaco,<br />

Gianfranco Cecchele e<br />

poi Arthur Rubinstein e<br />

Riccardo Muti. Pur avendo<br />

iniziato giovanissimo in<br />

Australia a studiare da tenore,<br />

ho voluto continuare<br />

anche una volta sbarcato a<br />

Milano, prendendo lezioni e<br />

partecipando anche <strong>ad</strong> alcuni<br />

concorsi. Nata come<br />

“Un grazie di cuore a tutti”<br />

Attraverso il giornale, la famiglia di Moreno Frigo esprime riconoscenza a tutta la comunità altopianese, la cui<br />

vicinanza è stata determinante nella vicenda del giovane di Canove colpito un anno e mezzo fa da un grave malore.<br />

Come può cambiare in pochi<br />

istanti la vita di una persona,<br />

di una famiglia! Cambiano<br />

le piccole e grandi<br />

cose, le abitudini, le aspettative,<br />

il modo di guardare al<br />

futuro. Cambia anche il senso<br />

delle parole: camminare,<br />

parlare, andare a scuola,<br />

fare il tifo, attività normali,<br />

che in certi casi possono assumere<br />

un significato straordinario.<br />

<strong>Che</strong>, anche se<br />

svolte in modo limitato, hanno<br />

un valore immenso. E’<br />

un’emozione grande vedere<br />

Moreno camminare, pure se<br />

il suo sguardo, oltre alla soddisfazione,<br />

rivela la fatica di<br />

mettere insieme un passo<br />

dopo l’altro. E ascoltarlo<br />

mentre chiede, risponde,<br />

nonostante debba sforzarsi<br />

per farlo, con l’eccitazione<br />

che fa aumentare la difficoltà.<br />

Emoziona sapere che tornerà<br />

a scuola, che per farlo<br />

si dovrà impegnare in modo<br />

molto diverso rispetto a tempo<br />

fa, e allo stesso tempo<br />

capire come abbia ultimamente<br />

sviluppato una capacità<br />

di attenzione e una sensibilità<br />

maggiori. Fa piacere<br />

notare il suo sguardo che si<br />

illumina quando si parla di<br />

calcio, sua grande e<br />

immutata passione, sia<br />

quello giocato dalle grandi<br />

squ<strong>ad</strong>re, che quello locale,<br />

che lo hanno visto sempre<br />

protagonista. E come tanti<br />

famosi giocatori di pallone<br />

Moreno si è fatto crescere<br />

i capelli, li ha lunghi, tenuti<br />

all’indietro da un<br />

cerchietto. Anche lui è cresciuto,<br />

molto: lo si nota già<br />

da seduto, ma a vederlo in<br />

piedi la sua statura stupisce.<br />

E’ passato ormai un<br />

anno e mezzo da quel tremendo<br />

giovedì pomeriggio<br />

del 15 marzo 2007 quando<br />

un grave malore ha colpito<br />

Moreno Frigo, all’età di<br />

quattordici anni. Una vicenda<br />

che ha lasciato un<br />

segno profondo e doloroso<br />

in tutta la comunità, non<br />

solo a Canove, il suo paese,<br />

ma anche in quelli vicini.<br />

Gente di ogni età ha provato<br />

la stessa commozione,<br />

uguali sentimenti: apprensione<br />

e trepidazione, ma<br />

anche incredulità e rabbia.<br />

Dopo un anno e mezzo è<br />

giunto il momento di non<br />

guardare più indietro, di<br />

non porsi più domande, di<br />

riconoscere il presente e di<br />

gioire per ciò che offre, anche<br />

se il significato di certe<br />

parole assume un peso diverso.<br />

Moreno è in ripresa,<br />

lenta ma costante: dopo<br />

il ricovero all’ospedale di<br />

Bassano e successivamente<br />

ai lunghi periodi di cura e<br />

terapie nei centri specializzati<br />

di Negrar (Verona) e di<br />

Udine, per ovviare alle difficoltà<br />

di deambulazione e<br />

di parola seguite a quegli interminabili<br />

momenti in cui il<br />

suo cuore si è rifiutato di<br />

battere, è tornato<br />

definitivamente a casa e a<br />

far parte della comunità,<br />

passa il suo tempo uscendo<br />

con la mamma, incontrando<br />

gli amici, guardando i<br />

suoi programmi preferiti in<br />

tv, e continuando le terapie<br />

all’ospedale di <strong>Asiago</strong>. A<br />

metà settembre riprenderà<br />

la scuola, all’Istituto di<br />

Istruzione Superiore di<br />

<strong>Asiago</strong>, settore aziendale.<br />

“<strong>Il</strong> ritorno a scuola è un fatto<br />

importante – commenta<br />

papà Stefano – perché trascorrendo<br />

delle mattinate in<br />

classe con altri ragazzi potrà<br />

ricevere stimoli positivi<br />

per il proseguo del suo miglioramento<br />

nelle attività<br />

quotidiane. Ringrazio i docenti<br />

e responsabili della<br />

scuola unitamente agli operatori<br />

dell’Ulss che si sono<br />

<strong>ad</strong>operati per dargli questa<br />

possibilità, ma vorrei ringraziare<br />

di cuore anche tutti<br />

coloro che ci sono stati vicini,<br />

in particolare le prime<br />

persone che hanno soccorso<br />

Moreno, e gli amici di<br />

famiglia che si sono prodigati<br />

in tanti modi. Non faccio<br />

nomi per non scordare<br />

qualcuno, ma desidero rib<strong>ad</strong>ire<br />

come la nostra famiglia<br />

sia rimasta colpita dall’affetto,<br />

dall’interessamento e<br />

dall’aiuto di tanta, tantissima<br />

gente”. A trepidare per<br />

Moreno e per la sua famiglia,<br />

anche il parroco di<br />

Canove, don Giorgio<br />

Verzotto, fra i primi <strong>ad</strong> accorrere<br />

nel momento in cui<br />

Moreno si è accasciato al<br />

suolo, proprio nelle vicinanze<br />

della canonica: nelle sue<br />

esortazioni alla comunità<br />

parrocchiale non ha mai<br />

mancato di chiedere una<br />

preghiera, un pensiero sentito<br />

e condiviso per il suo<br />

giovane parrocchiano. Con<br />

il suo abituale<br />

coinvolgimento, nel bollet-<br />

semplice passione, la musica<br />

lirica è sempre rimasta<br />

tale, a margine della vita<br />

lavorativa, ma proprio grazie<br />

alla mia professione ho<br />

avuto la possibilità di tenerla<br />

sempre viva, incontrando<br />

quelle persone che<br />

mi regalavano grandi emozioni<br />

e assistendo spesso<br />

ai loro concerti alla Scala”.<br />

Ad un così “fortunato”<br />

intenditore non si può<br />

non chiedere una valutazione<br />

sulla Stagione<br />

Concertistica organizzata<br />

da Artemusica.<br />

“Un’ottima manifestazione<br />

sotto tutti i punti di vista.<br />

Sui palcoscenici sono<br />

sfilati concertisti di fama<br />

internazionale insieme a<br />

giovani promesse che hanno<br />

tutte le carte in regola<br />

per arrivare molto lontano.<br />

Un grande spettacolo<br />

sul palcoscenico ma anche<br />

un grande lavoro dietro le<br />

quinte, per programmare e<br />

allestire una Stagione<br />

Concertistica così articolata”.<br />

Eppure nonostante da<br />

più parti arrivino messaggi<br />

di apprezzamento per protagonisti<br />

ed organizzatori<br />

(se non ci credete chiedete<br />

tino parrocchiale di settembre,<br />

annuncia che a fine<br />

mese, nel pellegrinaggio dei<br />

150 anni di Lourdes, fra i<br />

partecipanti altopianesi, ci<br />

saranno anche Moreno ed<br />

Enza, la sua mamma, “per<br />

una grazia speciale da ottenere”.<br />

Un appuntamento<br />

che Moreno attende con<br />

trepidazione, anche perché<br />

per la prima volta salirà su<br />

un aereo. “Spero di migliorare<br />

ancora, per potermi<br />

gustare presto una buona<br />

birra ai Due Mori, assieme<br />

ai miei amici” – mi dice<br />

di leggere il registro delle<br />

firme), i suoi conterranei<br />

tendono a disertare questo<br />

tipo di eventi.<br />

Secondo lei perché?<br />

“Si muovono in massa<br />

quando canta Katia<br />

Ricciarelli, ma è un personaggio<br />

della musica lirica<br />

diventata famosa grazie<br />

soprattutto alla televisione.<br />

Bisogna abituare la<br />

gente a un certo tipo di<br />

musica. C’è da fare un<br />

lungo e paziente lavoro<br />

sul territorio, sperando<br />

che gr<strong>ad</strong>ualmente il pubblico<br />

si avvicini e si appassioni.<br />

Molti dei turisti<br />

con i quali ho avuto modo<br />

di parlare in occasione dei<br />

concerti di quest’anno,<br />

sono profondi conoscitori<br />

della musica, classica o<br />

lirica; una vicinanza che<br />

probabilmente nelle loro<br />

città di provenienza, ha<br />

avuto anche maggiori opportunità<br />

di crescita. Per<br />

il momento qui i giovani<br />

sono contenti quando possono<br />

ascoltare la musica<br />

rock che a me più che musica<br />

sembra solo rumore”.<br />

Giovanni Rattini<br />

infine, aiutato dal papà. Intanto,<br />

senza dubbio alcuno,<br />

sceglie la maglia da indossare<br />

nella foto da pubblicare<br />

sul giornale: del Milan,<br />

non poteva essere altrimenti!<br />

Una maglia speciale,<br />

autografata da Inzaghi e<br />

dono di un medico che lo ha<br />

avuto in cura a Bassano.<br />

Vestendo la maglia<br />

rossonera, Moreno torna a<br />

sfoderare la sua tipica grinta,<br />

che gli auguriamo di non<br />

perdere mai. Forza<br />

Moreno!<br />

S.B.


GALLIO<br />

Perché occuparsi degli animali<br />

quando ci sono tante persone<br />

che soffrono? E’ una domanda<br />

che viene spesso rivolta a<br />

chi opera come volontario<br />

dell’Enpa e che è stata tra le<br />

questioni affrontate nell’incontro<br />

“La Città per gli Animali”<br />

organizzato a Gallio dall’Enpa<br />

locale e dal Comune con la<br />

presenza di prestigiosi relatori<br />

tra cui il sottosegretario alla<br />

Salute Francesca Martini,<br />

Simone Cas<strong>ad</strong>ei dell’Enpa<br />

nazionale e l’etologo Giorgio<br />

Celli. Una risposta l’ha data<br />

proprio Celli che ha spiegato:<br />

“Io sono sicuro che chi<br />

pone questa domanda non fa<br />

alcunché né per gli animali,<br />

né per le persone. Sono fermamente<br />

convinto che il rispetto<br />

degli animali è segno<br />

di civiltà da cui deriva anche<br />

la solidarietà verso i nostri<br />

simili. Abbiamo molto da imparare<br />

dagli animali, dalla lealtà,<br />

all’affetto disinteressato;<br />

fossimo più simili agli<br />

amici a quattro zampe forse<br />

il mondo sarebbe un posto<br />

migliore”.<br />

Quindi il rispetto degli animali<br />

è un segno di civiltà, ma se<br />

si guardano i dati forniti dal<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

www.giornalealtopiano.it<br />

I Comuni dell’Altopiano hanno<br />

poca attenzione per gli animali<br />

All’incontro Enpa “La città degli animali” a Gallio presenti il sottosegretario alla Salute<br />

Francesca Martini, Simone Cas<strong>ad</strong>ei dell’Enpa nazionale e l’etologo Giorgio Celli”<br />

Ministero del Lavoro, della<br />

Salute e delle Politiche Sociali<br />

ci si trova davanti a numeri<br />

da emergenza; mezzo<br />

milione di cani e oltre 2 milioni<br />

e mezzo di gatti sono<br />

randagi in Italia, un segnale<br />

che forse la nostra civiltà<br />

deve farsi un esame di coscienza.<br />

E questo nonostante<br />

le leggi ci siano come ha<br />

ricordato il ministro Martini.<br />

“Sebbene la legge 281 del<br />

1991 regolamenti da ben 17<br />

anni la possessione degli animali<br />

domestici, la cippatura<br />

e il tatuaggio degli animali<br />

domestici rimane in fase<br />

embrionale come l’anagrafe ca-<br />

nina nazionale”.<br />

E nel nostro territorio come vanno<br />

le cose? Sicuramente meglio<br />

rispetto ai dati nazionali, come<br />

hanno spiegato Nicola<br />

Gasparinetti, presidente dell’Ordine<br />

dei Medici Veterinari di<br />

Vicenza, e Franco Bizzotto del<br />

Servizio Veterinario dell’Asl 3.<br />

“Nell’Asl 3 di Bassano nel 2007<br />

sono stati recuperati 493 animali<br />

da compagnia di cui 249 restituiti<br />

ai loro proprietari, inoltre il canile<br />

di Pove riesce far fronte alle<br />

necessità del territorio grazie alla<br />

convenzione finalmente raggiunta<br />

con i Comuni del territorio”.<br />

Una tiratina d’orecchie alle amministrazioni<br />

comunali<br />

dell’Altopiano però è arrivata<br />

comunque per la mancanza di<br />

un centro di prima accoglienza<br />

dove tenere gli animali fino all’arrivo<br />

del servizio raccolta. Un<br />

reclamo che rischia di c<strong>ad</strong>ere nel<br />

vuoto vista l’assenza degli amministratori<br />

locali tranne quelli di<br />

Conco e della Comunità Montana,<br />

oltre chiaramente ai p<strong>ad</strong>roni<br />

di casa di Gallio. Gallio da parte<br />

sua ha già messo a disposizione<br />

un’area per la raccolta degli animali,<br />

ma che è in<strong>ad</strong>eguata alle<br />

esigenze. Plauso anche a Conco<br />

che recentemente ha approvato<br />

un regolamento comunale sul<br />

possesso degli animali domestici.<br />

Forse le cose lentamente stanno<br />

cambiando. In ogni modo<br />

l’abbandono o il maltrattamento<br />

degli animali è un reato, come<br />

ricordato dal magistrato Davide<br />

Montini Trotti: “sono reati<br />

punibili anche con il carcere”.<br />

Ma nonostante ciò, nonostante<br />

una legislatura tra le migliori<br />

sul trattamento degli animali<br />

rimangono quei numeri da<br />

emergenza di randagismo.<br />

Gerardo Rigoni<br />

12<br />

Gallio <strong>ad</strong> Ugine ritrova<br />

i suoi emigranti<br />

<strong>Il</strong> viaggio in Francia si tiene dal 12 al 15 settembre<br />

<strong>Dal</strong> 12 al 15 settembre i citt<strong>ad</strong>ini di Gallio rinnoveranno il loro<br />

“patto d’amicizia” con Ugine in Francia. Ogni anno le due<br />

comunità si incontrano, un anno i francesi vengono ospitati<br />

dai loro amici galliesi e l’anno successivo viceversa. Nella<br />

città francese vive una grande comunità di emigranti partiti<br />

da Gallio nel secondo dopo guerra, un’emigrazione continuata<br />

fino agli anni sessanta. <strong>Il</strong> programma prevede la<br />

partenza da Gallio venerdì 12 alle ore 7 con arrivo in serata<br />

<strong>ad</strong> Ugine. Sabato e domenica saranno dedicati a visitare<br />

la zona e lunedì pomeriggio è previsto il rientro a<br />

Gallio. “E’ un momento di particolare suggestione e commozione<br />

– dice Wimer Baù, assessore al Sociale di Gallio<br />

– Credo sia importante mantenere questo patto di amicizia<br />

tra le nostre comunità, tra quella francese e quella<br />

italiana, non solo con i nostri emigranti che sono andati là<br />

a lavorare, ma con tutta la comunità francese che li ha<br />

accolti a braccia aperte. I francesi quando vengono a<br />

Gallio riconoscono il contributo dato dai nostri emigranti<br />

al benessere della loro comunità, arricchita non solo al<br />

livello economico, ma anche culturalmente.”<br />

Le iscrizioni sono raccolte all’ufficio Affari Generali del Comune<br />

versando la quota di partecipazione di 100 euro; tutte<br />

le altre spese saranno completamente a carico della comunità<br />

di Ugine. G.R.


LUSIANA<br />

Pagina a cura di<br />

Egidio Zampese<br />

Lo stemma del Comune di<br />

Lusiana non è mai stato inserito<br />

nei lobi posti nella facciata<br />

ovest del comune di<br />

<strong>Asiago</strong> che ricorda i Sette<br />

Comuni della Spettabile Reggenza.<br />

Lo fa notare l’appassionata<br />

di storia Rosa<br />

Boscardin che ha svolto una<br />

ricerca sull’origine degli<br />

stemmi dei comuni<br />

altopianesi. “Ai tempi in cui<br />

i sette comuni erano ‘fratelli<br />

cari’ – osserva- <strong>Asiago</strong>,<br />

Lusiana ed Enego erano<br />

considerati comuni maggiori<br />

e come tali erano ben rap-<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 13<br />

Ridiamo dignità al Lusiana e al suo stemma<br />

presentati dalle tre teste<br />

grandi raffigurate nella parte<br />

superiore dello stemma<br />

dell’antica Reggenza. Negli<br />

anni Venti, quando venne<br />

costruito il nuovo municipio<br />

di <strong>Asiago</strong>, si volle ricordare<br />

l’antica alleanza con la riproduzione<br />

degli stemmi di tutti i<br />

sette comuni ‘fratelli cari’.<br />

Lusiana, che ne era priva,<br />

venne rappresentata da uno<br />

scudo grigio con al centro<br />

l’iniziale ‘L’ in azzurro. Forse<br />

fu una soluzione provvisoria<br />

ma non è più stato cambiato<br />

il lobo. Benché, dal<br />

1933, Lusiana un proprio<br />

stemma l’ha avuto. Si tratta<br />

di un monte con tre abeti con<br />

la luna sacra a Diana. Si pen-<br />

sa che i tre abeti rappresentassero<br />

i tre colonnelli del territorio<br />

comunale: San Giacomo,<br />

San Donato del Covolo<br />

e Santa Caterina. Bisognerebbe<br />

– sostiene Rosa<br />

Boscardin – sostituire quella<br />

‘bruttura’ con lo stemma attuale<br />

del Comune per ridare<br />

dignità simbolica al Comune<br />

di Lusiana che tanto ha contribuito<br />

nello scrivere la storia<br />

del glorioso passato<br />

dell’Altopiano”.<br />

Nella foto, i sette lobi con gli<br />

stemmi dei sette comuni<br />

altopianesi posti nella facciata<br />

retrostante il municipio di<br />

<strong>Asiago</strong> che ancora non annovera<br />

lo stemma con i tre<br />

pini del comune di Lusiana.<br />

Corr<strong>ad</strong>in, un giardiniere speciale<br />

L’idea di Aurelio Corr<strong>ad</strong>in di<br />

abbellire la frazione Velo di<br />

Lusiana è stata apprezzata dai<br />

compaesani. Aurelio Corr<strong>ad</strong>in<br />

la primavera scorsa aveva<br />

notato che lungo la str<strong>ad</strong>a provinciale<br />

Lusianese che da<br />

Breganze porta a Lusiana e<br />

sull’Altopiano, nel tratto in facciata<br />

alla chiesa degli emigranti,<br />

nell’aiuola costruita per delimitare<br />

il parcheggio erano<br />

nate erbe infestanti. Si è preso<br />

la briga, da pensionato, di<br />

coltivare l’aiuola seminando<br />

dei girasoli che avrebbero abbellito<br />

l’area. Ma il Comune<br />

ha fatto seminare nelle stesse<br />

aiuole anche erba di trifoglio<br />

che non rappresentava una<br />

bella cornice. Per cui il pensionato,<br />

sempre di sua spontanea<br />

volontà, ha rivangato la<br />

E’ tornata la Cameraria<br />

terra delle aiuole e riseminato i<br />

girasoli intercalando anche la<br />

messa a dimora di pini che,<br />

una volta rinsecchiti i fiori, rimarranno<br />

come nota di colore<br />

sempreverde <strong>ad</strong> incorniciare la<br />

visione del tempietto degli emigranti.<br />

Ha fatto tutto a proprie<br />

spese per avere la soddisfazio-<br />

La cameraria ohridella, larva che si inserisce<br />

nelle foglie degli ippocastani facendole morire,<br />

è tornata a colpire anche quest’anno nel<br />

Lusianese. Interi filari di piante, in gran parte ai<br />

bordi della provinciale lusianese, in piena estate<br />

hanno presentato foglie di colore marrone che<br />

appena secche perché morte stanno scendendo<br />

verso il suolo. La cameraria ohridella attacca<br />

solo le foglie degli ippocastani ed infatti si<br />

assiste <strong>ad</strong> un contrasto evidente con una serie<br />

di alberi con foglie marrone e una serie di alberi<br />

ancora con le foglie verdi. Per debellare questo<br />

fenomeno bisognerebbe accumulare le foglie e<br />

bruciarle, ma il lavoro diventerebbe impotente<br />

perché è larghissima la fascia di piante colpite<br />

dal fenomeno.<br />

Nella foto, ippocastani con le foglie già diventate<br />

color marrone per l’attacco della cameraria.<br />

L’appassionata di storia Rosa Boscardin fa notare che sulla facciata del Municipio di <strong>Asiago</strong>,<br />

tra gli stemmi dei Comuni altopianesi, quello di Lusiana non è mai stato inserito<br />

ne di vedere abbellita la zona<br />

frequentata dai turisti che salgono<br />

fino in Altopiano. Un lavoro<br />

che merita un elogio.<br />

Nella foto, i girasoli lungo<br />

la provinciale che fanno da<br />

cornice alla chiesa degli<br />

emigranti a Velo di Lusiana.<br />

E’ autunno, i meli sono in fiore<br />

Singolare fioritura in questi giorni di settembre<br />

di un melo golden nel giardino di Giordano<br />

Tagliapietra a Mirabella di Breganze. La<br />

pianta che ha tre anni lo scorso anno aveva<br />

prodotto 25 mele e la primavera scorsa non<br />

aveva presentato i fiori.<br />

Sono sbocciati stranamente alla fine dell’estate<br />

con probabilità che i frutti possano<br />

essere raccolti <strong>ad</strong> autunno inoltrato.<br />

E’ uno scherzo della natura che nessuno riesce<br />

a spiegare perchè anche ai coltivatori<br />

trentini non è mai acc<strong>ad</strong>uto un caso simile.<br />

Nella foto Giordano Tagliapietra con il<br />

melo fiorito.<br />

Togliamo i rami dal sentiero<br />

I giovani, provenienti dai 5<br />

continenti, componenti del<br />

gruppo di volontariato di<br />

Legambiente Veneto, hanno<br />

ripreso durante l’estate la<br />

Perdita d’acqua in<br />

frazione Campana<br />

Su segnalazione di alcuni<br />

citt<strong>ad</strong>ini, gli operai di una<br />

ditta specializzata,<br />

co<strong>ad</strong>iuvati dai vigili del<br />

fuoco, hanno eliminato in<br />

frazione Campana una vistosa<br />

perdita d’acqua dell’acquedotto<br />

comunale.<br />

“Erano mesi, o forse di più<br />

– commenta Ranieri<br />

Ronzani, un abitante della<br />

zona – che la condotta perdeva<br />

causando anche danni<br />

agli orti e alle mura della<br />

frazione. E’ stato fatto<br />

un controllo della staticità<br />

del terreno ed è stato realizzato<br />

un by –pass eliminando<br />

così una perdita di<br />

50/60 metri cubi di acqua<br />

al giorno”. A causa dei lavori<br />

lungo la str<strong>ad</strong>a che da<br />

Campana porta a via Villaggio<br />

Bianco la circolazione<br />

str<strong>ad</strong>ale si è svolta a senso<br />

unico alternato la completati<br />

i lavori è tornata<br />

normale.<br />

Nella foto, i lavori di sistemazione<br />

della perdita d’acqua a<br />

Campana.<br />

pulizia degli antichi sentieri<br />

del Comune “aggiustando” i<br />

tratti in cui l’acqua piovana<br />

aveva anche danneggiato la<br />

str<strong>ad</strong>a negli ultimi mesi. <strong>Il</strong> loro<br />

impegno è proseguito quest’anno<br />

ripristinando l’antica<br />

str<strong>ad</strong>a che collega Santa<br />

Caterina di Lusiana al capoluogo.<br />

Solo che con la chiusura<br />

del campo di lavoro<br />

non è stata tolta la ramaglia<br />

accatastata in più punti della<br />

vecchia carrareggia. I<br />

cumuli di ramaglia rendono<br />

difficoltoso il transito ai pedoni<br />

che per percorrere il<br />

sentiero hanno dovuto spostare<br />

i rami secchi. Ma nessuno<br />

ha pensato di recuperare<br />

quella ramaglia che<br />

rappresenta un ostacolo.<br />

Dovrebbe farlo l’Amministrazione<br />

comunale incaricando<br />

una ditta apposita o<br />

gli operai del comune perché<br />

è un controsenso l’aver<br />

pulito i sentieri lasciando la<br />

ramaglia accumulata nei<br />

punti di passaggio pedonali.


Elisa Pilati, 23 anni, residente<br />

nel comune di Conco e cantante<br />

di una delle più note band<br />

altopianesi, i GPL, è la prima<br />

altopianese in assoluto <strong>ad</strong><br />

avere avuto accesso alle<br />

finali di Miss Italia e unica<br />

concorrente del<br />

vicentino.<br />

La vedremo in televisione<br />

il 9 settembre su Rai<br />

Uno, in occasione della<br />

prima puntata del<br />

prestigioso concorso<br />

dedicato alle bellezze<br />

nazionali.<br />

Eh, si! Oltre a essere<br />

una brillante<br />

studentessa, già<br />

laureata in<br />

Scienze Psicologiche<br />

e prossima<br />

al conseguimento<br />

della<br />

laurea specialistica<br />

in Psicologia<br />

Clinica Dinamica,<br />

Elisa fa parte<br />

delle 100 ragazze<br />

più belle<br />

d’Italia e questo<br />

è già un importantissimo<br />

traguardo rag-<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

www.giornalealtopiano.it<br />

Elisa Pilati alle finali di Miss Italia<br />

CONCORSI Sarà in onda con il numero 026 il 9 settembre nella prima e decisiva puntata del concorso<br />

Una breve intervista con la nostra candidata alla bellezza nazionale<br />

giunto. La speranza è quella<br />

di poterla vedere anche<br />

nell’arco delle tre puntate<br />

successive, previste<br />

per l’11-12-13<br />

settembre, alle quali<br />

avrà accesso soltanto<br />

dopo la<br />

scrematura<br />

della prima<br />

serata.<br />

Tra una prova<br />

e l’altra,<br />

nella frenesia<br />

della preparazione<br />

e accompagnata<br />

da un’emozione<br />

che si<br />

può solamenteim-<br />

maginare, Elisa Pilati, numero<br />

026 nel prestigioso concorso,<br />

si è prestata <strong>ad</strong> alcune domande.<br />

Riusciamo a contattarla<br />

soltanto nella tarda serata del 3<br />

settembre: la sua voce è stanca<br />

per le selezioni e per le prove,<br />

ma anche carica di entusiasmo<br />

e soddisfazione.<br />

Com’è nato questo tuo sogno<br />

di partecipare a Miss Italia?<br />

Non è il primo concorso di bellezza<br />

a cui partecipo: nel 2004,<br />

sono arrivata in finale nazionale<br />

di Miss Italia nel Mondo.<br />

Miss Italia è una prosecuzione<br />

dei miei sogni, ma, soprattutto,<br />

di un obiettivo che ho sempre<br />

voluto raggiungere, una<br />

sfida che ho sempre cercato di<br />

vincere: dimostrare che una<br />

Miss può rappresentare qualcosa<br />

di diverso dal luogo comune,<br />

che dietro un bel viso si<br />

può nascondere anche un grande<br />

talento. Basti pensare <strong>ad</strong><br />

Anna Valle, che dopo Miss Italia<br />

è diventata un’attrice bravissima:<br />

bella, delicata e in gamba.<br />

A proposito di talenti, tu ne<br />

hai moltissimi: la bellezza è<br />

il tuo dono più evidente, ma<br />

sappiamo che hai molte altre<br />

attitudini...<br />

Beh, mi piace molto cantare;<br />

infatti sono la cantante di un<br />

noto gruppo altopianese con cui<br />

mi esibisco nei locali del posto:<br />

i GPL, acronimo di “Giovani<br />

Pazzi Liberi”.<br />

Mi piacerebbe molto coniugare<br />

il lavoro di presentatrice con<br />

quello di cantante: stare sul palcoscenico<br />

mi emoziona e mi<br />

affascina.<br />

Se dovessi pensare a un’artista<br />

che si avvicina ai sogni che<br />

vorrei realizzare direi sicuramente<br />

Loretta Goggi per la sua<br />

completezza artistica.<br />

Ecco, forse dovrei prendere<br />

qualche lezione di ballo...<br />

(ride, ndr)<br />

Queste sono giornate molto<br />

stressanti per te... manca<br />

S’intitola “Ciao Mario”<br />

l’opera vincitrice assoluta<br />

del 26° concorso sculture<br />

in legno di <strong>Asiago</strong> realizzata<br />

dallo scultore Fabrizio<br />

Muraro di Roana. Si tratta<br />

di un omaggio allo scrittore<br />

Mario Rigoni Stern.<br />

A Muraro è andato il premio<br />

della giuria e anche<br />

quello in memoria dell’artista<br />

Joe <strong>Dal</strong>le Ave decretato<br />

dal pubblico che gli ha attribuito<br />

116 voti, contro i 60<br />

di Silvano Ferretti di<br />

Chatillon (Aosta) con<br />

“Spiati dalla Luna” e i 23<br />

voti di Angelo Bettoni di<br />

Perloz (Aosta) con “Stor-<br />

meno di una settimana alla<br />

prima serata in TV...<br />

Effettivamente stiamo lavorando<br />

molto sodo... Le selezioni<br />

sono partite a giugno: prima le<br />

provinciali in cui mi sono classificata<br />

prima, poi le regionali<br />

dove ho ottenuto la fascia di<br />

Miss Cinema Friuli Venezia<br />

Giulia e poi le varie selezioni fino<br />

alla finale.<br />

<strong>Dal</strong>la serata del 9 settembre dipenderà<br />

l’esito della mia esperienza:<br />

di 100 ragazze ne rimarranno<br />

soltanto 60, dunque il tele<br />

voto sarà fondamentale.<br />

Nelle puntate successive, le ragazze<br />

rimaste avranno modo di<br />

dimostrare le proprie attitudini<br />

con delle sfide a tre: sarebbe<br />

una buona occasione per raggiungere<br />

il mio scopo che, ripeto,<br />

è quello di dimostrare che<br />

si può essere carine e capaci<br />

allo stesso tempo, sfatando il<br />

luogo comune del “bella, ma<br />

oca”.<br />

Come hai reagito alla notizia<br />

di essere arrivata in finale?<br />

Con stupore. Non avrei mai<br />

creduto di poter arrivare così<br />

distante con le selezioni.<br />

E’ stato un momento molto<br />

emozionante, anche perché il<br />

mio fidanzato Simone e mio fratello<br />

erano inaspettatamente<br />

presenti: una gioia che ho istintivamente<br />

sfogato con il pianto.<br />

So che ci vorrebbe un po’ di<br />

scaramanzia, ma potresti<br />

fare un pronostico?<br />

E’ davvero difficile fare delle<br />

previsioni, anche perché le ragazze<br />

sono davvero tutte bellissime<br />

e simpaticissime.<br />

Credo sia difficile ottenere il titolo<br />

di Miss Italia. Tuttavia la<br />

mia aspirazione più grande sarebbe<br />

quella di poter dimostrare<br />

di avere delle capacità, cosa<br />

per cui non è necessariamente<br />

importante ottenere una fascia.<br />

Vorrei fare bella figura, ecco<br />

tutto: questa sarà stata un’esperienza<br />

stupenda a prescindere<br />

14<br />

dall’esito, proprio perché inaspettata.<br />

In campagna elettorale, di<br />

solito, si chiede cosa si farà<br />

per il proprio paese... Tu pensi<br />

di poter in qualche modo<br />

valorizzare la tua terra attraverso<br />

questa esperienza?<br />

Se avrò modo di passare alla<br />

seconda serata (questo sarà<br />

possibile soltanto se supererà<br />

la prima scrematura del 9 settembre,<br />

ndr), avrò la possibilità<br />

di presentarmi e sarei disposta<br />

anche a urlare da dove vengo,<br />

perché ne sono davvero fiera:<br />

un comune bellissimo<br />

(Conco, ndr), situato in uno<br />

splendido contesto, che è quello<br />

dell’Altopiano di <strong>Asiago</strong>.<br />

Hai qualche ringraziamento<br />

particolare da fare?<br />

In primis vorrei ringraziare mio<br />

fratello e il mio fidanzato<br />

Simone, che mi hanno accompagnato<br />

nelle varie selezioni,<br />

spronandomi e seguendomi con<br />

sopportazione.<br />

Poi la mia famiglia e anche il<br />

gruppo con cui suono per la<br />

carica emotiva che mi hanno<br />

sempre dato nei momenti di<br />

sconforto.<br />

Non posso dimenticare di ringraziare<br />

anche i miei paesani e<br />

tutto l’Altopiano.<br />

Un ultimo appello prima dell’inizio<br />

“dei giochi”?<br />

Vorrei tanto dimostrare che, a<br />

volte, oltre alla forma c’è anche<br />

la sostanza: mi basta questo.Elisa<br />

Pilati, con la sua bellezza, ma anche<br />

con il suo talento e la sua<br />

umiltà, è arrivata alla finale del più<br />

prestigioso concorso di bellezza<br />

nazionale, a dimostrazione che la<br />

bellezza non è soltanto un dono<br />

fisico, ma un insieme di qualità<br />

che rendono una ragazza unica:<br />

bell’aspetto, finezza, femminilità,<br />

eleganza, grazia, talento e<br />

semplicità.Dunque, telefoni<br />

dell’Altopiano all’orecchio e<br />

mano lesta per selezionare il numero<br />

della nostra candidata alla<br />

bellezza nazionale: 026!<br />

Martina Rossi<br />

“Ciao Mario” vince il 26°<br />

concorso sculture in legno<br />

mire”.<br />

L’opera vincitrice raffigura su<br />

un pannello in legno il volto di<br />

Rigoni Stern mentre nello<br />

sfondo viene evidenziata la<br />

natura con un urogallo, una<br />

volpe, una pernice e una le-<br />

pre.<br />

Nella sezione “immagini” del<br />

sito www.giornalealtopiano.it<br />

sono disponibili le foto (scattate<br />

da Davide Degiampietro)<br />

di tutte le opere realizzate per<br />

il concorso.


Sabato 6 settembre 2008<br />

Fantacalcio <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong><br />

Sabato 30 agosto, con i primi due<br />

anticipi, è iniziata la nuova stagione<br />

del calcio e puntuale, come da<br />

dodici anni a questa parte, parallelamente<br />

è iniziata anche la nuova<br />

stagione del fantacalcio.<br />

In Italia, si sa, vige da tempo il luogo<br />

comune che “ci siano ormai<br />

quasi 60 milioni di allenatori” e in<br />

fondo in fondo è proprio così. Chi,<br />

davanti alla tv, in tribuna allo st<strong>ad</strong>io<br />

o al campetto del patronato,<br />

non ha mai sbraitato, non si è mai<br />

animato, dispensando a gran voce<br />

commenti, consigli ed “apprezzamenti”<br />

sull’operato dello sventurato<br />

tecnico di turno? Siate, anzi<br />

siamo, onesti. Tutti, o quasi, almeno<br />

una volta.<br />

Ma erano solo parole al vento. Fino<br />

a quando il fantacalcio non è comparso<br />

nella vita degli italiani, dando<br />

così la possibilità di mostrare<br />

agli altri, e a se stessi, l’allenatore<br />

che ognuno ha dentro di sé, mostrando<br />

le capacità di gestione, le<br />

intuizioni in ottica mercato e le abilità<br />

nello schierare la propria formazione,<br />

calcolando, rischiando, leggendo<br />

le insidie della partita e studiando<br />

a fondo il proprio avversario.<br />

Già, perché se il calcio è una cosa<br />

seria (anche troppo), il fantacalcio<br />

non è da meno. Se non ci credete,<br />

entrate al Fruit Club di <strong>Asiago</strong> dove<br />

va in scena la Lega di fantacalcio<br />

più antica dell’Altopiano.<br />

>. Tuona, soddisfatto,<br />

Alessio Cogo, ideatore e<br />

presidente della Lega (che vanta<br />

pure un consiglio in piena regola).<br />

>.<br />

Tre campionati (14 squ<strong>ad</strong>re in Serie<br />

A, altrettante in B, 8 in serie C),<br />

Champions League, Supercoppa,<br />

Europei e Mondiali (quando sono<br />

in programma), 300 fanta milioni di<br />

euro a disposizione di ogni partecipante<br />

per allestire la propria rosa<br />

e per assicurarsi i pezzi pregiati, e<br />

non, del mercato.<br />

Qui si fa sul serio. Ci sono sc<strong>ad</strong>enze<br />

da rispettare, offerte da presentare<br />

in busta chiusa per le varie aste,<br />

il mercato “a chiamata” e quello di<br />

riparazione, a gennaio.<br />

Un campionato che si può seguire<br />

su internet, sul nuovo sito ufficiale:<br />

www.fruitclub.helloweb.eu.<br />

Fare pronostici non è semplice. >. Anche se va<br />

detto che è proprio Alessio a detenere<br />

il maggior numero di scudetti<br />

(4). Ma non è l’unico record della<br />

famiglia Cogo: lui, la sorella Daniela<br />

ed il fratello Enrico hanno preso<br />

parte a tutte le edizioni. Alessio e<br />

Daniela, inoltre, non hanno mai conosciuto<br />

l’amarezza di una retrocessione.<br />

>. E via con un sorriso in<br />

stile Moratti dopo il gol liberatorio<br />

di “Ibra” a Parma.<br />

Qui non si scherza su certe cose,<br />

ma su altre si scherza eccome. >. Come nella<br />

realtà, anche per gli allenatori. >.<br />

Impossibile raccontare tutti gli<br />

anedotti di dodici stagioni di<br />

fantacalcio, ma Roberto Forte, uno<br />

dei fedelissimi assieme a Renato<br />

Busa, Davide<br />

Degiampietro ed Emanuele<br />

Mosele, ce ne regala<br />

qualcuno.<br />

>.<br />

Tra le “vittime” di “Berto” c’è pure<br />

Alessio. >. E giù a ridere<br />

tutti insieme. Ma il vero incubo per<br />

il pres di Lega sono le osservazioni<br />

al regolamento. >. E<br />

Alessio annuisce, sorridendo.<br />

“Berto”, infine, racconta un aneddoto<br />

che suona come un avvertimento.<br />

Lui non si fida dei consigli<br />

della Gazzetta e così “studia” sui<br />

siti internet e manda la sua formazione<br />

via mail tra le 16.30 e le 17,<br />

poco prima del calcio d’inizio dell’anticipo.<br />

>.<br />

Dodici stagioni di fantacalcio al<br />

Fruit Club, un centinaio di giocatori<br />

passati da quelle parti, uomini e<br />

donne, con un’età che spazia dai<br />

10 ai 50 anni di età, operai, ristoratori,<br />

studenti, bancari, esercenti, impiegati<br />

e dottori, insomma un gruppo<br />

estremamente variegato, con le<br />

proprie manie e scaramanzie. >.<br />

Un “popolo”, quello del<br />

fantacalcio, che si diverte a giocare,<br />

anche nel ricercare i nomi<br />

più originali da dare alle proprie<br />

formazioni: Habemus<br />

Papa…Waigo, Polenta Edusei,<br />

Pato col Diavolo solo per citarne<br />

alcuni di quest’anno. Ma tra gli<br />

evergreen ci segnalano<br />

“Termofifoni”, “Ballack coi lupi”<br />

e “Nakatastrofe”.<br />

Un gruppo di amici, che circa un<br />

anno fa ha purtroppo perso<br />

Domenico Forte, per tutti<br />

“Mingo”. Uno dei protagonisti,<br />

come ricorda Alessio: >.<br />

Stefano Angonese


ENEGO<br />

Si è chiusa la stagione estiva<br />

e come ogni volta acc<strong>ad</strong>e, un<br />

po’ di malinconia è inevitabile,<br />

resta tuttavia la consolazione<br />

che è stata una bella stagione<br />

in tutti i sensi, vivacizzata da<br />

iniziative molto interessanti,<br />

che hanno spaziato in ogni<br />

campo, offrendo un menù per<br />

tutti i gusti.<br />

L’Associazione Commercianti<br />

di Enego ha vinto la sua sfida,<br />

programmando con la collaborazione<br />

della Pro Loco<br />

serate di storia e filosofia, un<br />

offerta apparentemente di nicchia<br />

che invece ha trovato<br />

ampia approvazione e ogni<br />

volta un interessato e soprattutto<br />

partecipe pubblico.<br />

<strong>Dal</strong>la storia alla preistoria,<br />

l’Associazione Culturale “<strong>Dal</strong>la<br />

Brenta all’Ortigara”, sempre<br />

con la Pro Enego, ha allestito<br />

una interessante mostra<br />

sulla pietra e l’uomo e proposto<br />

uscite <strong>ad</strong> uno dei siti<br />

archeologici più interessanti<br />

della zona, il Riparo <strong>Dal</strong>meri.<br />

Un’escursione al Riparo è stata<br />

organizzata anche in notturna,<br />

con una sosta alla vicina<br />

chiesetta di S. Lorenzo, dove<br />

in un atmosfera davvero coinvolgente<br />

sono state lette poesie<br />

e intonati canti a cura del<br />

coro femminile di Enego.<br />

Quindi con una suggestiva<br />

fiaccolata, il numeroso gruppo<br />

è sceso al sito archeologico.<br />

Una serata indimenticabile,<br />

malgr<strong>ad</strong>o una pioggia battente<br />

<strong>ad</strong> un certo punto abbia<br />

rischiato di rovinare tutto, terminata<br />

con un ricco spuntino<br />

di mezzanotte che ha offerto<br />

il meglio dei prodotti tipici.<br />

Come tuttavia si diceva il programma<br />

estivo ha cercato di<br />

dare una risposta <strong>ad</strong> ogni gu-<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

sto e così non solo storia cultura<br />

e tr<strong>ad</strong>izione, ma offerte<br />

anche molto più leggere, che<br />

hanno riscosso gran successo,<br />

come la seguitissima e piacevolissima<br />

serata di cabaret<br />

e musica a cura di Cesare<br />

C<strong>ad</strong>deo e Luca Virago, organizzata<br />

dal Comune.<br />

Sempre l’amministrazione comunale<br />

di Enego, in collaborazione<br />

con la Federazione Italiana<br />

Fuoristr<strong>ad</strong>a, il club<br />

eneghese Ghenebe 4 x 4 e<br />

Daihatsu Italia, ha inoltre dato<br />

l’opportunità a chiunque di scoprire<br />

angoli caratteristici del<br />

comprensorio eneghese; gite<br />

in fuoristr<strong>ad</strong>a guidati da istruttori<br />

federali che hanno offerto<br />

la massima sicurezza.<br />

Un’ iniziativa che ha animato<br />

tutti i mercoledì e venerdì di<br />

agosto; inizialmente rivolta ai<br />

turisti, poi in realtà si è dimostrata<br />

una proposta molto apprezzata<br />

anche da moltissimi<br />

residenti, una bella opportunità,<br />

una ghiotta occasione per<br />

conoscere i posti che i p<strong>ad</strong>ri<br />

percorrevano <strong>ad</strong> occhi chiusi<br />

e che oggi invece pochi hanno<br />

la fortuna di aver visitato e di<br />

conoscere!!<br />

Una giornata, assolutamente e<br />

squisitamente promozionale, il<br />

sindaco Rodeghiero l’ha inoltre<br />

voluta offrire ai suoi colleghi<br />

operanti nella provincia di<br />

Vicenza. Un invito che è stato<br />

raccolto con grande favore da<br />

oltre 30 amministratori, i quali<br />

hanno a loro volta scoperto un<br />

territorio ed una vastità che per<br />

lo più ignoravano.<br />

Per questa iniziativa denominata:<br />

“Tour delle fortezze e<br />

delle malghe”, il club Ghenebe<br />

4x4 ha proposto due itinerari,<br />

entrambi gettonatissimi, tant’è<br />

che molte richieste non hanno<br />

trovato riscontro perché ogni<br />

volta si raggiungeva facilmente<br />

il tutto esaurito .<br />

L’escursione della mattina prevedeva<br />

l’uscita fino a Cima<br />

Lisser, 1633 mt , passando<br />

naturalmente per la vecchia<br />

str<strong>ad</strong>a militare, quindi la visita<br />

all’interno del forte Lisser costruito<br />

poco prima della grande<br />

guerra. Non meno emozionante<br />

il ritorno in paese attraverso<br />

vecchie mulattiere.<br />

L’itinerario pomeridiano invece<br />

un po’ più lungo, 4 ore, proponeva<br />

la str<strong>ad</strong>a degli alpini,<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

vecchia str<strong>ad</strong>a costruita durante<br />

la prima guerra per permettere<br />

alle salmerie di raggiungere<br />

la prima linea, quindi<br />

malga Fossetta.<br />

<strong>Il</strong> tutto attraversando boschi<br />

incantati, passaggi ormai quasi<br />

sconosciuti e concessi solo<br />

per questa iniziativa.<br />

Naturalmente, in entrambe le<br />

proposte veniva riservata una<br />

parentesi non certo meno importante<br />

per comprendere la<br />

cultura e la tr<strong>ad</strong>izione, quella<br />

per l’assaggio dei formaggi<br />

prodotti in malga o dei semplici<br />

quanto deliziosi dolcetti, creati<br />

con ricotta freschissima e<br />

con particolare passione dalla<br />

ospitale malghese di Malga<br />

Scura.<br />

Un’iniziativa, questa dei tour<br />

in fuoristr<strong>ad</strong>a che di primo<br />

acchito può sembrare una violazione<br />

della serenità e della<br />

tranquillità dei boschi e di tanti<br />

luoghi montani.<br />

Ad essere sincera un pensiero<br />

di questo tipo era venuto<br />

anche alla sottoscritta, appassionata<br />

di montagna e trekking<br />

e soprattutto della pace che<br />

queste attività permettono di<br />

non turbare.<br />

Tuttavia, salendo nel<br />

fuoristr<strong>ad</strong>a guidato da Vanni<br />

Zarpellon, questi dubbi si sono<br />

dileguati in un attimo. Ho avuto<br />

modo di conoscere ed apprezzare<br />

il suo profondo rispetto<br />

per i luoghi, la sua abilità e<br />

prudenza nel percorrere anche<br />

i tratti più difficili ed impervi,<br />

la sua conoscenza dei posti più<br />

impensati e della<br />

toponomastica ormai quasi da<br />

tutti dimenticata e con tutto ciò<br />

diviene semplice condividere<br />

quello che è lo scopo che lo<br />

muove: ovvero far conoscere<br />

tanti posti incantati che il territorio<br />

di Val Maron e<br />

Marcèsina custodiscono.<br />

- Nessuna violenza viene perpetrata<br />

se i permessi vengono<br />

concessi per tempi limitati, e se il<br />

tutto viene regolamentato- tende<br />

a precisare il presidente di<br />

Ghenebe 4x4.<br />

Molti dei sentieri percorsi grazie<br />

a Vanni, stanno per essere<br />

fagocitati dalla vegetazione oltre<br />

che cancellati dalla memoria<br />

collettiva.<br />

Una perdita grave, che sarebbe<br />

salutare sia per il bosco stesso e<br />

naturalmente per il bene della<br />

comunità, salvare.<br />

Frequentare e far conoscere<br />

questi percorsi anche grazie ai<br />

fuoristr<strong>ad</strong>a, in questo caso gentili<br />

bestioni, senz’altro aiuta e stimola<br />

la curiosità, molti sono coloro<br />

che in futuro si sono detti<br />

www.giornalealtopiano.it<br />

Gite in fuori str<strong>ad</strong>a con il Club Ghenebe 4x4<br />

<strong>Il</strong> Tour delle malghe e delle fortezze<br />

Si è conclusa <strong>ad</strong> Enego una bella stagione, vivacizzata da iniziative molto interessanti,<br />

organizzate da Commercianti e Pro Loco, che hanno spaziato in ogni campo.<br />

16<br />

intenzionati a ripercorrere gli<br />

stessi sentieri a piedi o magari in<br />

mountain bike. Come si diceva<br />

sono sentieri, camminamenti<br />

quasi del tutto sconosciuti ormai,<br />

frequentati solo da qualche cacciatore<br />

o boscaiolo.<br />

Luoghi bellissimi, boschi che<br />

cambiano, a seconda della zona,<br />

colore, carattere, odore.<br />

Paesaggi da favola, dedali naturali<br />

dentro ai quali è piacevole<br />

girovagare in un contatto avvolgente<br />

e rassicurante con la natura.<br />

Un pomeriggio, 4 ore volate, ma<br />

che nello stesso tempo hanno<br />

offerto un’avventura interminabile,<br />

sempre coinvolti dai posti<br />

nuovi che si materializzavano <strong>ad</strong><br />

ogni curva e soprattutto curiosi<br />

di sapere, dopo esserci immersi<br />

nel fitto del bosco, dove saremo<br />

sbucati!<br />

Stefania Simi<br />

Chi sono Vanni Zarpellon<br />

ed il club Ghenebe 4x4<br />

Vanni Zarpellon di Romano d’Ezzelino, eneghese d’<strong>ad</strong>ozione,<br />

ha fondato Ghenebe 4x4 più di 20 anni fa, presidente della<br />

Ghenebe 4x4 da sempre, è il Segretario Generale della FIF e<br />

naturalmente istruttore federale.<br />

Da sempre l’attività della Ghenebe 4x4 è diversificata, ma tra le<br />

varie iniziative spiccano senza dubbio l’organizzazione di r<strong>ad</strong>uni<br />

per la Federazione Italiana Fuoristr<strong>ad</strong>a e soprattutto corsi per<br />

imparare a guidare i fuoristr<strong>ad</strong>a in sicurezza, e a questo proposito,<br />

l’attivissimo Vanni sta mettendo a punto un progetto proprio<br />

per creare, in uno dei tanti fantastici boschi del comprensorio<br />

eneghese, un “campo scuola” per chi voglia imparare o migliorarsi<br />

nella guida fuori str<strong>ad</strong>a.<br />

Tra le attività organizzate dall’associazione, anche iniziative benefiche<br />

come <strong>ad</strong> esempio quella che viene proposta ogni anno<br />

nel mese di maggio, di dare la grande opportunità a ragazzi ed<br />

<strong>ad</strong>ulti disabili di fare escursioni in mezzo alla natura, un gesto<br />

semplice che in realtà sbriciola barriere altrimenti insormontabili.


PERSONAGGI<br />

Pagina a cura di<br />

Marco Pozza<br />

Dietrich Bonhoeffer, teologo<br />

luterano, il 20 gennaio 1944<br />

scrisse nel campo di concentramento<br />

nazista: “Dio e<br />

la sua eternità devono essere<br />

amati da noi pienamente.<br />

Ma questo amore<br />

non deve nuocere <strong>ad</strong> un<br />

amore terrestre, né affievolirlo”.<br />

Un anno dopo, all’alba<br />

del 9 febbraio 1945,<br />

Bonhoeffer venne impiccato<br />

a Flossemburg. Nella sua<br />

cella trovarono la Bibbia e<br />

Goethe: il massimo dei libri<br />

sacri e il massimo dei libri<br />

profani. Due simboli. L’uno,<br />

della passione per il cielo.<br />

L’altro, della passione per la<br />

terra. Fedeltà a Dio e fedeltà<br />

all’uomo. Ma un fastidioso<br />

problema di interferenze –<br />

oltrechè di intercettazioni –<br />

sembra oggi deturpare il viso<br />

di quell’arte così nobile e<br />

bistrattata che un tempo andava<br />

sotto il nome di politica.<br />

Dove raccomandazioni<br />

e DDL, tax force dell’esercito<br />

e insulti di piazza, richiami<br />

a Robin Hood e<br />

spostamenti di processi, politica<br />

e antipolitica, Verità e<br />

Menzogna, insulto e rabbia<br />

convivono dentro i confini del<br />

medesimo Bel Paese. Qualcuno,<br />

forse, inizia a ritrovarsi<br />

nella frase secca di Boris<br />

Pasternak: “La politica<br />

non mi dice niente. Non<br />

amo le persone che sono<br />

insensibili alla verità”.<br />

E se all’origine stesse un problema<br />

d’educazione? Del<br />

cuore, prima di tutto. Ma<br />

anche del pensiero, dell’immaginazione,<br />

dell’anima.<br />

Parole che sembrano straniere,<br />

fuori moda, figlie di<br />

tempi antichi nelle “sale dei<br />

bottoni”. C’è una donna,<br />

però, che parla spesso di<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 17<br />

Elena Donazzan, Assessore Veneto all’Istruzione e alla Formazione<br />

Una donna, un’idea, un rischio da correre<br />

In “un clima da osteria”, una donna si discosta dal coro per invitare al buon senso<br />

Una ragazza semplice il cui motto è: “educazione è esempio, esempio è educazione”<br />

emergenza educativa. Lei è<br />

Elena Donazzan, Assessore<br />

della Regione Veneto all’Istruzione,<br />

alla Formazione<br />

e al Lavoro. Una donna giovane,<br />

appassionata, intraprendente<br />

che di fronte alla<br />

complessa difficoltà delle sfide<br />

odierne replica con<br />

l’ascolto, l’interpretazione<br />

attenta e il servizio alla comunità.<br />

Apprezzata e sfidata<br />

per quell’intransigenza<br />

morale che l’accompagna<br />

sin dalla sua nascita politica,<br />

è il volto di una destra giovane<br />

e ambiziosa nell’affermare<br />

la propria visione del<br />

mondo. Rimasta innamorata<br />

del profumo e della trasparenza<br />

delle proprie r<strong>ad</strong>ici.<br />

Donna che parla di identità:<br />

quella che respiri negli<br />

odori della terra, nell’atmosfera<br />

paesana, nella<br />

musicalità della lingua e dei<br />

dialetti, nella storia dei musei,<br />

nel silenzio delle chiese,<br />

nella letteratura dei nostri<br />

classici. Nell’unicità che<br />

ogni lembo di terra partorisce<br />

e nasconde gelosa.<br />

Ma davvero – come canta<br />

Francesco Guccini – la “politica<br />

è solo far carriera”?<br />

O c’è ancora chi la sera tiene<br />

sulla scrivania da una parte<br />

la Bibbia e dall’altra il giornale,<br />

come raccomandava il<br />

teologo protestante K.<br />

Barth?<br />

La politica custodisce storie<br />

di donne coraggiose,<br />

infaticabili, appassionate.<br />

Accanto a storie frivole,<br />

raccomandate, scoraggianti.<br />

Perché una donna<br />

sceglie di fare politica “con<br />

la schiena diritta”?<br />

“S’inizia perché – e riprendo<br />

Guccini – “c’è anche una<br />

generazione che è preparata<br />

<strong>ad</strong> un mondo nuovo e<br />

<strong>ad</strong> una speranza appena<br />

nata”. Scelsi la politica a 17<br />

anni: una scelta firmata con<br />

quell’idealità e sana generosità<br />

di chi non s’aspetta nulla<br />

in cambio. Quel giorno piov-<br />

vero uova e sassi e vidi per<br />

la prima volta l’odio e la cattiveria.<br />

Senza capirne la ragione.<br />

Lo stile che indossai<br />

in quei primi giorni è lo stile<br />

che voglio far abitare <strong>ad</strong>esso<br />

che rivesto una carica importante.<br />

Un onere e un onore!”<br />

La tua è la storia semplice<br />

di una ragazza cresciuta<br />

alla scuola di valori sani,<br />

genuini, nostrani. E il tuo<br />

outback tenti di farlo vivere<br />

nell’arte politica. Ma perché<br />

se un politico parla di<br />

Dio viene messo a tacere, se<br />

viene indagato fa carriera,<br />

se esibisce tendenze sessuali<br />

alternative crea tendenza?<br />

“A volte l’uomo è l’espressione<br />

matematica più ostica da<br />

risolvere. Sembra quasi che si<br />

sia scelto di vivere in una “società<br />

rovesciata” dove ti combattono<br />

se scegli di sposare<br />

principi, aneliti e aspirazioni<br />

che sono congeniti alla natura<br />

umana. <strong>Il</strong> rispetto per la famiglia,<br />

l’onore e la passione per<br />

l’identità, la cura dell’ambiente<br />

sono comandamenti eterni.<br />

Oggi tutto ciò sembra essersi<br />

rovesciato. Basterebbe tornare<br />

<strong>ad</strong> educarci alla semplicità:<br />

pubblico e privato diverrebbero<br />

provvidenziali incroci in cui<br />

raccogliere e appassionarsi<br />

alla vita della gente”.<br />

<strong>Il</strong> filosofo G<strong>ad</strong>amer ebbe a<br />

dire: ‘<strong>Il</strong> futuro è l’origine. Se<br />

non ci ricordiamo più della nostra<br />

origine, non avremo alcun<br />

futuro’. Presente, passato e<br />

futuro s’incrociano a scuola.<br />

Come sta la scuola, a proposito?<br />

“La diagnosi è riservata.<br />

Come anche la prognosi. Anche<br />

se terapie quali il rispetto,<br />

l’autorevolezza (non dice<br />

autorità, ndr) e la dignità dovrebbero<br />

avere più diritto di cit-<br />

t<strong>ad</strong>inanza tra le aule in cui<br />

s’<strong>ad</strong>destra al sapere.<br />

Quando la scuola diventa<br />

la baby-sitter dei nostri figli<br />

fallisce nel suo vero<br />

obiettivo, cioè l’integrazione<br />

tra sapere e vita attraverso<br />

la collaborazione di<br />

famiglie e insegnanti. Solo<br />

così, tra i banchi, s’apprende<br />

il fascino dei diritti ma<br />

anche la serie responsabilità<br />

dei doveri”.<br />

In questi mesi la politica<br />

sembra affetta da<br />

un “clima da osteria”<br />

(parole di Bonaiuti,<br />

portavoce del premier).<br />

Perché innamorarci di<br />

quella che per i greci<br />

era un’arte nobile e<br />

oggi è diventata un<br />

“gioco tra amici di<br />

amici”?<br />

“La ragione è presto detta:<br />

la vera politica è tutt’altro<br />

da questo clima da Grande<br />

Fratello! A gente incapace,<br />

esibizionista e disposta<br />

a tutto si deve rispondere<br />

con il senso del dovere,<br />

il rispetto della res<br />

publica, la responsabilità<br />

verso i citt<strong>ad</strong>ini. Se è vero<br />

che la politica è una cosa<br />

seria, lo dev’essere altrettanto<br />

l’atteggiamento di chi<br />

la sposa come scelta di vita.<br />

Elena Donazzan in<br />

primis”.<br />

Alexander Solzenicyn,<br />

dissidente e Premio<br />

Nobel, un giorno lanciò<br />

un invito: “Riportate Dio<br />

nella politica!” Ezra<br />

Pound scrisse: “se un<br />

uomo non è disposto a correre<br />

qualche rischio per le<br />

sue idee, o le sue idee non<br />

valgono nulla o non vale<br />

niente lui’.<br />

C’è gente che oggi merita<br />

veramente d’essere<br />

ascoltata?<br />

“Tu ne hai citati due d’immensa<br />

grandezza. Ognuno<br />

ha bisogno di qualcuno davanti<br />

che gli indichi la traccia<br />

da seguire. Come ognuno<br />

è guida – responsabile o<br />

meno - per chi nel cammino<br />

viene subito dietro.<br />

Marzio Tremaglia – un<br />

grande politico morto nel<br />

2000 a 33 anni – invitava<br />

a credere in una dimensione<br />

etica della vita che si<br />

potrebbe riassumere in tre<br />

nodi: rispetto e onore verso<br />

se stessi, rifiuto del<br />

compromesso sistematico,<br />

convinzione che oltre<br />

la vita e la libertà c’è<br />

qualcos’altro per il quale<br />

sacrificare pure vita e libertà.<br />

Penso non siano semplici<br />

parole inanellate su se stesse!”<br />

A “microfoni spenti” e<br />

dietro le quinte: chi è Elena<br />

Donazzan?<br />

“Un’idealista”.<br />

Ce lo insegnano sin da bambini:<br />

non basta una rondine<br />

a fare primavera. Come<br />

non basta lo stile di una donna<br />

a rovesciare l’abitudine.<br />

Ma consola che qualcuna<br />

dia ragione a E. Mounier<br />

quando scrisse: “la più<br />

grande virtù politica è<br />

non perdere il senso dell’insieme”.<br />

Accanto, magari, <strong>ad</strong> un<br />

cuore educato.<br />

Elena Donazzan nasce a Pove del Grappa (Vicenza) il 22 giugno<br />

1972. Sin dai tempi del liceo scientifico, a 17 anni, s’innamora<br />

con passione ed entusiasmo della vita politica attivamente.<br />

<strong>Il</strong> suo primo incarico fu come segretaria provinciale del Fronte<br />

della Gioventù. In seguito per cinque anni riveste il ruolo di consigliere<br />

di opposizione nel consiglio provinciale di Vicenza e per<br />

cinque anni in Consiglio Regionale Veneto in forza alla maggioranza.<br />

Attualmente è Assessore alla Formazione, all’Istruzione<br />

e al Lavoro della Regione Veneto. A lei competono numerose<br />

altre deleghe tra cui quella della caccia e degli alpini. Ha partecipato<br />

in prima persona all’organizzazione della Giornata degli<br />

Alpini di <strong>Asiago</strong> e di Bassano del Grappa. Ogni 25 aprile, in<br />

località Monte Corno, organizza una messa commemorativa in<br />

onore di tutti i c<strong>ad</strong>uti delle foibe. Nel curriculum campeggia<br />

una frase: “Vivi come se dovessi morire subito, pensa come<br />

se non dovessi morire mai” (G. Almirante)<br />

Nel sito internet www.donazzan.it il suo percorso umano e professionale.


MUSICA<br />

Ventitré anni, fascino e tanta<br />

passione per la musica: ecco<br />

le caratteristiche di Nicola<br />

Valente, già affermato talento<br />

nell’ambito della musica<br />

altopianese, che ha recentemente<br />

conseguito il diploma in<br />

chitarra elettrica Pop Rock/<br />

Jazz presso il prestigioso Centro<br />

Professione Musica<br />

(CPM) di Milano.<br />

<strong>Il</strong> suo talento e la sua velocità<br />

d’apprendimento sono stati<br />

notati da Roberto <strong>Dal</strong>la Vecchia,<br />

che, ancora nel 2005, lo<br />

ha indirizzato verso la sua str<strong>ad</strong>a<br />

musicale.<br />

Tra gli importanti nomi che<br />

Nicola può annoverare tra i<br />

suoi maestri, ci sono quelli di<br />

Luca Colombo, Pete La Pietra,<br />

Giorgio Cocilovo, Pietro<br />

Nobile, Fabio Nuzzolese e<br />

Paolo Jannacci; artisti-insegnanti<br />

che lo hanno accompagnato<br />

nello studio dei linguaggi<br />

Pop Rock Fusion e<br />

nell’apprendimento della teoria<br />

e dell’armonia musicali.<br />

Maurizio Filippi lo ha guidato<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Grafica Altopiano<br />

www.giornalealtopiano.it<br />

Nicola Valente: il nuovo “dottore”<br />

delle sei corde altopianesi<br />

Ventitrè anni, di Cesuna, ha recentemente conseguito il diploma in chitarra elettrica<br />

Pop Rock/Jazz presso il prestigioso Centro Professione Musica (CPM) di Milano<br />

nello sviluppo degli studi di finger<br />

style per chitarra acustica<br />

e Luca Biggio nell’ambito<br />

della musica d’insieme.<br />

<strong>Il</strong> giovane altopianese, residente<br />

a Cesuna, dopo l’importante<br />

traguardo raggiunto, ha<br />

accettato di ripercorrere la sua<br />

passione e la sua formazione<br />

musicale in una breve intervista<br />

per il nostro quindicinale,<br />

rivelandoci anche sue opinioni<br />

e i suoi progetti per il futuro.<br />

Com’è nata la tua passione<br />

per la musica e, in particolare,<br />

per la chitarra?<br />

In realtà, fino ai 18 anni, non<br />

avevo neppure il lettore cd!!!<br />

Mia mamma, in casa, aveva<br />

una vecchia chitarra e, senza<br />

farmelo sapere, ha chiamato<br />

Bruno Forte (il celeberrimo<br />

Brunetto degli storici Roversi,<br />

ndr). Brunetto mi ha chiamato<br />

a casa per chiedermi se mi<br />

andava di provare a fare una<br />

lezione e così è nato tutto: a<br />

tr<strong>ad</strong>imento!<br />

Da quella prima lezione è nata<br />

in me una passione tale da<br />

spingermi, due anni dopo, a<br />

mollare gli studi di ingegneria<br />

elettronica per dedicarmi<br />

completamente alla musica,<br />

prima con il maestro Roberto<br />

<strong>Dal</strong>la Vecchia e poi al<br />

CPM di Milano, dove mi sono<br />

trasferito per completare al<br />

meglio la mia formazione.<br />

Adesso ti vediamo sicuro<br />

sul palcoscenico dei locali<br />

dell’Altopiano, ma com’è<br />

stata la tua prima esibizione?<br />

La prima esperienza come<br />

chitarrista all’interno di una<br />

band è stata quella con il M<strong>ad</strong><br />

Milk: abbiamo suonato per<br />

Enrico Fabris e durante il Concerto<br />

per un amico a Roana.<br />

Ricordo che provavo molto ti-<br />

more nel rapportarmi al pubblico,<br />

ma che l’emozione mi ha<br />

spronato a dare il meglio di me.<br />

Secondo il mio parere, una<br />

volta che la paura di sbagliare<br />

viene meno, non si riesce a<br />

dare il 100%, né a livello tecnico,<br />

né sul piano<br />

interpretativo.<br />

Se dovessi dirmi una canzone<br />

che ti ha accompagnato<br />

da quella famosa lezione<br />

<strong>Il</strong> matrimonio è sempre un<br />

giorno speciale, di festa, di<br />

gioia, con gli sposi circondati<br />

dall’affetto di amici e parenti.<br />

Ma è anche un giorno solenne<br />

in cui ci si promette<br />

fedeltà eterna, amore incondizionato,<br />

assumendo le proprie<br />

responsabilità davanti<br />

alla comunità e davanti a Dio.<br />

L’importanza della giornata<br />

non deve certo far diminuire<br />

l’aspetto di festa contornato<br />

anche da una sana goliardia<br />

messa in piedi solitamente<br />

dagli amici degli sposi che li<br />

canzonano sul passo che<br />

stanno per intraprendere, un<br />

rituale che si ritrova anche<br />

in altre culture e religioni.<br />

Però…c’è un però che viene<br />

segnalato da varie parti,<br />

del nostro Brunetto al<br />

conseguimento del diploma<br />

al CPM, quale ti<br />

verrebbe in mente per<br />

prima?<br />

Domanda un po’ difficile...<br />

Le mie influenze musicali<br />

spaziano da Clapton ai<br />

Beatles, da Mark Knopfler<br />

a Miles Davis, passando<br />

per Django Reinhardt, Tuck<br />

Andress e Tommy<br />

Emmanuel.<br />

Credo comunque di poter<br />

dire “Little Wing” di<br />

Hendrix e, a pari merito,<br />

“Sweet Child o’Mine” dei<br />

Guns’n’Roses: ricordo che<br />

mi guardavo allo specchio<br />

mentre suonavo e mi chiedevo<br />

se sarei mai stato così<br />

bravo da poterle suonare. Una<br />

volta imparate, mi sono più<br />

volte chiesto se sarei stato in<br />

gr<strong>ad</strong>o di suonare altre tantissime<br />

canzoni: per me è stata<br />

una specie di sfida continuativa<br />

contro il me stesso riflesso<br />

allo specchio.<br />

A proposito di sfide, qual’è<br />

la prossima?<br />

Attualmente, oltre a esibirmi<br />

citt<strong>ad</strong>ini ed istituzioni. In alcuni<br />

casi sembra ci sia la<br />

gara a chi esagera di più.<br />

Sembra che si debba assolutamente<br />

superare quanto<br />

fatto dagli altri perché la<br />

giornata rimanga memorabile.<br />

Si passa da scritte sulla<br />

sede str<strong>ad</strong>ale a gonfaloni<br />

messi lungo il percorso degli<br />

sposi verso la chiesa, da palloncini<br />

che segnano la via <strong>ad</strong><br />

alberi e segnali str<strong>ad</strong>ali tappezzati<br />

con l’immagine felice<br />

dei due promessi. In alcuni<br />

casi si va dal cattivo<br />

gusto a veri e propri<br />

danneggiamenti, come segnalato<br />

da più polizie locali.<br />

Bisogna ricordare che tappezzare<br />

i segnali str<strong>ad</strong>ali è<br />

pericoloso oltre che un vero<br />

18<br />

nei locali del posto con le mie<br />

band (tra cui un nuovo progetto<br />

di duo acustico chiamato<br />

Living Soul), tengo lezioni di<br />

chitarra acustica e sono impegnato<br />

in studio con il cantautore<br />

vicentino Leonardo Longhi.<br />

Nel mio futuro imminente, c’è<br />

l’insegnamento a Vicenza e provincia<br />

e la prosecuzione della mia<br />

attività di chitarrista nelle band<br />

del posto.<br />

Come progetto a lungo termine,<br />

il mio sogno è quello di inserirmi<br />

nel giro di turnisti a livello nazionale.<br />

In Altopiano, ci sono tanti ragazzi<br />

che hanno i tuoi stessi<br />

sogni: cosa pensi della realtà<br />

musicale locale?<br />

La densità di musicisti, in<br />

Altopiano, è senz’altro superiore<br />

alla media. Tuttavia credo che<br />

la consapevolezza nasca dalla<br />

pratica più che dal negativo confronto<br />

reciproco. E’ l’unico modo<br />

di crescere, musicalmente parlando.<br />

Non stai pensando a comporre<br />

qualche brano tutto tuo?<br />

Certo! Da ottobre mi impegnerò<br />

anche su questo fronte, specialmente<br />

sotto l’influenza artistica<br />

di Steve Trovato per la<br />

musica Country, di Robben Ford<br />

per la musica Blues e di Miles<br />

Davis per il Jazz.<br />

Ringraziamenti?<br />

Prima di tutto la mia famiglia,<br />

specialmente mia mamma che<br />

mi ha indirizzato verso la mia<br />

passione più grande, e poi Maurizio<br />

Filippi, per me una guida che,<br />

insieme all’impegno individuale,<br />

ha contribuito a farmi raggiungere<br />

questo importante traguardo.<br />

Martina Rossi<br />

Matrimoni con “annunci speciali”:<br />

“Cartelli e striscioni sono un pericolo”<br />

e proprio reato: certi cartelli<br />

e certe insegne possono distrarre<br />

l’automobilista creando<br />

situazioni spiacevoli per<br />

chi circola sulle str<strong>ad</strong>e.<br />

“Per carità non vorremmo<br />

passare a multare gli sposi,<br />

ma non è nemmeno giusto<br />

accollare la spesa di pulizia<br />

o di sostituzione di tabelle<br />

str<strong>ad</strong>ali alla comunità – spiegano<br />

da vari comandi – Si<br />

chiede solo un po’ di buon<br />

senso; se si fa degli scherzi<br />

agli sposi poi si passi a ripulire,<br />

evitando di attaccare cose<br />

ai cartelli str<strong>ad</strong>ali e cercando<br />

di rimanere nel buon gusto.<br />

Sarà apprezzato dai vostri<br />

concitt<strong>ad</strong>ini e molto probabilmente<br />

anche dagli stessi<br />

sposi”. Gerardo Rigoni


In una lingua quasi ibrida tra<br />

l’italiano e l’americano,<br />

Vanessa Rebeschini, di ritorno<br />

da Frazee dove ha svolto<br />

con profitto un anno di High<br />

School corrispondente alla<br />

nostra quarta liceo, ci racconta<br />

della sua esperienza di vita<br />

negli States, tra studio e divertimento.<br />

Era partita l’8 agosto dello<br />

scorso anno ed è tornata il 2<br />

luglio, dopo undici mesi di distacco<br />

completo dalla sua<br />

casa, dal suo paese e dalla<br />

sua scuola, un periodo interminabile<br />

per noi, ma per lei<br />

trascorso in fretta.<br />

Dopo il nostro articolo di<br />

qualche mese fa che, attraverso<br />

gli occhi dei famigliari<br />

e degli amici, raccontava<br />

l’inizio di questa esperienza,<br />

abbiamo deciso di completare<br />

il reportage con una chiacchierata<br />

face to face; la prima<br />

cosa che Vanessa, da<br />

ragazza diligente com’è sempre<br />

stata, vuole raccontarci<br />

riguarda proprio la scuola:<br />

“Negli Stati Uniti c’è più<br />

Grafica Altopiano<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

Vanessa torna e racconta<br />

Una chiacchierata sul suo viaggio negli States, tra esperienza vissuta e progetti futuri<br />

spirito scolastico;<br />

i ritmi di vita sono<br />

più sostenuti: ci si<br />

alza alle sei e mezza<br />

per raggiungere<br />

la scuola per le<br />

otto meno un<br />

quarto, nonostante<br />

le lezioni inizino<br />

soltanto alle<br />

8:15 per poter stare<br />

insieme e<br />

socializzare” ci<br />

racconta infatti, una<br />

cosa fondamentale<br />

in un piccolo<br />

paesino come<br />

Frazee, che conta<br />

di 1200 abitanti residenti<br />

nei luoghi più<br />

disparati di una vasta<br />

campagna che,<br />

in inverno, raggiunge<br />

i – 40°C!!!<br />

Vanessa ha frequentato sette<br />

materie per semestre, cercando<br />

di scegliere quelle più<br />

affini al percorso che riprenderà<br />

al Liceo Scientifico di<br />

<strong>Asiago</strong>: chimica, matematica,<br />

fisica, anatomia, storia<br />

americana e inglese, ma anche<br />

child development (ovvero<br />

pedagogia), teatro e tanto<br />

tanto sport; al termine delle<br />

lezioni (alle ore 15:11 in punto),<br />

infatti, gli studenti si trattenevano<br />

a scuola fino alle<br />

8<br />

l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 19<br />

18 per seguire le lezioni<br />

di sport: dal<br />

basket al football,<br />

dalla pallavolo alla<br />

softball (baseball per<br />

ragazze), passando<br />

persino per il<br />

wrestling!!!<br />

Vanessa ha continuato<br />

a praticare lo<br />

sport che da più di<br />

dieci anni segue con<br />

passione anche <strong>ad</strong><br />

<strong>Asiago</strong>: la danza; a<br />

scuola, ha potuto<br />

frequentare corsi di<br />

ballo da competizione,<br />

high kick, jazz e<br />

hip-hop, mentre due<br />

sere la settimana ha<br />

coltivato la sua vera<br />

passione, la danza<br />

classica, seguita da<br />

una docente qualificata.<br />

I professori della High School<br />

(così si chiama l’istituto superiore<br />

onnicomprensivo statunitense)<br />

sono diventati per<br />

lei quasi degli amici: si pensi<br />

che sono loro stessi a curare<br />

l’offerta sportiva della scuola<br />

e le attività musicali (come<br />

per esempio quella della banda,<br />

che è stata chiamata a<br />

suonare al Disney Word in<br />

Florida).<br />

“Vivere un anno in America<br />

– ci ha raccontato la studentessa<br />

di Canove di Roana<br />

– è stato come entrare in<br />

un film: cheerle<strong>ad</strong>ers,<br />

gruppi d’arte e persino<br />

gruppi d’intelligenza. Negli<br />

Stati Uniti, – ha proseguito<br />

– le persone sono<br />

molto più aperte verso gli<br />

altri e più menefreghiste:<br />

pensate che c’era chi arrivava<br />

a scuola in ciabatte e<br />

pigiama!!!”. Ma Vanessa ha<br />

voluto spezzare una lancia<br />

anche in nostro favore, notando<br />

la superficialità dei rap-<br />

porti che, proprio perché costruiti<br />

con una velocità a cui<br />

non siamo abituati, sono più<br />

fragili e meno autentici.<br />

La conversazione si è poi<br />

spostata sulla famiglia che<br />

l’ha accolta: i Janke, una coppia<br />

con due figli che vivono<br />

distanti, a cui Vanessa si è<br />

talmente affezionata da sentirsi<br />

zia dei loro nipoti e di cui<br />

ha apprezzato ogni cosa, dall’accoglienza<br />

alle torte super<br />

colorate.<br />

Le chiediamo di tracciare un<br />

bilancio dell’esperienza: “E’<br />

stata molto positiva, – ci ha<br />

risposto – ma, in questo<br />

frangente, ricordo le parole<br />

che mi ha detto una ragazza<br />

altopianese che<br />

l’aveva intrapresa prima di<br />

me: nessuno ti apre le porte,<br />

ci si deve arrangiare.<br />

Non credo di dover essere<br />

io a dirlo, – ha proseguito<br />

Vanessa – ma credo di essere<br />

cambiata: ho <strong>ad</strong>otta-<br />

to punti di vista diversi.<br />

Sono comunque contenta<br />

di essere ritornata: non ho<br />

pianto partendo e non l’ho<br />

fatto certo al ritorno. – ride<br />

– Vorrei ringraziare la mia<br />

famiglia e i miei amici che,<br />

nonostante la distanza, ho<br />

sentito sempre vicini”.<br />

I progetti dopo questa<br />

irripetibile esperienza di vita<br />

che le è valsa ben due borse<br />

di studio per merito scolastico?<br />

Prima di tutto, stare con<br />

amici e famiglia, poi il quinto<br />

anno di liceo e, chissà, un bel<br />

corso universitario in Florida,<br />

dove vive il fratello Matteo,<br />

per una vita alla continua ricerca<br />

di qualcosa da apprendere<br />

e da osservare con occhi<br />

nuovi: un sogno che, come<br />

l’aria fa con i piccoli uccelli<br />

appena usciti da nido, ha cominciato<br />

<strong>ad</strong> accarezzare le<br />

sue giovani ali.<br />

Martina Rossi


CULTURA<br />

Antonio Brazzale<br />

torna a proporre<br />

«La contr<strong>ad</strong>a sotto<br />

l’Echar», il suo<br />

primo romanzo<br />

che tanti consensi<br />

ha riscosso dal<br />

1982, anno della<br />

sua pubblicazione;<br />

è dei giorni<br />

scorsi, infatti,<br />

l’arrivo il libreria<br />

di questa edizione<br />

nuova, con il suo<br />

restyling ed anche<br />

con una breve<br />

novità in chiusura.<br />

Un libro,<br />

questo, che nascedall’esperienza<br />

fatta dall’autore<br />

nel 1955 a<br />

Campomezzavia<br />

(da qui il titolo de<br />

«La contr<strong>ad</strong>a sotto<br />

l’Echar») come maestro<br />

di quella che oggi si definirebbe<br />

una pluriclasse “E’<br />

stata un’esperienza bellissima<br />

– racconta lo stesso<br />

Brazzale quando ci sediamo<br />

a tavolino per questa<br />

chiacchierata – uno<br />

degli anni più belli della<br />

mia vita, fra quella quindicina<br />

di ragazzini bravissimi<br />

e con famiglie<br />

amorevoli, un ricordo che<br />

mi commuove ancora<br />

<strong>ad</strong>esso, dopo tanti anni”.<br />

“<strong>Il</strong> romanzo, ambientato<br />

nel 1934 in piena epoca<br />

fascista, è per buona parte<br />

di fantasia – come precisa<br />

l’oggi 77enne scrittore<br />

originario di Velo di Lusiana<br />

– ma di vero e di autentico<br />

c’è lo spirito di questa<br />

gente e di quei luoghi. Sì,<br />

perché gli appunti e gli<br />

schizzi da cui poi è nata<br />

la narrazione li ho presi<br />

là, durante le lunghe passeggiate<br />

nei boschi con<br />

cui riempivo i miei pomeriggi<br />

di maestro”.<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

www.giornalealtopiano.it<br />

Torna “La contr<strong>ad</strong>a sotto l’Echar”<br />

Pubblicata nei giorni scorsi la nuova edizione del fortunato romanzo di Antonio Brazzale<br />

Antonio si compiace nel<br />

raccontarmi di quei giorni,<br />

di quelle persone, di quelle<br />

emozioni, di quei piccoli fatti<br />

di una quotidianità povera,<br />

ma fiera, umile, ma dignitosa;<br />

una sottolineatura<br />

per un episodio “un giorno<br />

l’allora maestro<br />

Dionigi Rizzolo mi portò<br />

un libricino, stampato su<br />

carta grossolana, e mi<br />

disse di leggerlo; era «<strong>Il</strong><br />

sergente nella neve» di<br />

Mario Rigoni Stern che<br />

allora non conoscevo. Lo<br />

lessi e mi piacque tanto<br />

che chiesi al postino di<br />

portare a Mario (che lui<br />

invece da asiaghese ben<br />

conosceva) una lettera<br />

con i miei complimenti e<br />

con l’auspicio di poterlo<br />

incontrare, cosa che<br />

avrei fatto poco tempo<br />

dopo a seguito della sua<br />

risposta. Ero quello che<br />

oggi si definisce un precario<br />

e l’anno dopo fui<br />

assegnato <strong>ad</strong> una scuola<br />

sulle colline di<br />

Montebello e<br />

là ho tirato<br />

fuori quel<br />

libricino e<br />

l’ho usato,<br />

centellinando<br />

la lettura di<br />

quelle pagine<br />

per farle durare<br />

per l’intero<br />

anno”.<br />

<strong>Il</strong> tempo passa<br />

veloce ma Antonio<br />

vuole<br />

rendermi partecipe<br />

di quella<br />

sua esperienza<br />

e di<br />

quello che l’ha<br />

portato <strong>ad</strong> iniziare<br />

la stesura<br />

di questo<br />

suo primo libro<br />

(farà poi diverse<br />

altre<br />

“cose”, fra cui voglio ricordare<br />

i racconti de «E una<br />

sera d’inverno qualcuno<br />

…» del 1999 ed il romanzo<br />

«Nella terra dei p<strong>ad</strong>ri» del<br />

2000).<br />

“La nostalgia dell’anno<br />

passato a<br />

Campomezzavia – continua<br />

- fu la molla e la motivazione<br />

per cogliere da<br />

quegli appunti che avevo<br />

scritto lo spunto per scrivere<br />

questo romanzo; ma<br />

quando l’ebbi scritto rimase<br />

per molto tempo là,<br />

nel cassetto. Lo feci leggere<br />

anche a Mario<br />

Rigoni Stern, che, fra le<br />

mille cose che doveva<br />

fare, ci mise un po’ di tempo<br />

a farlo, ma poi mi<br />

espresse il suo parere positivo;<br />

per il mio carattere<br />

pignolo quel testo subì<br />

nel tempo <br />

limature, sistemazioni, tagli<br />

ed aggiunte, fino a che<br />

venne il tempo di pubblicarlo<br />

e, per farlo, decisi<br />

di fondare una casa edi-<br />

trice tutta mia. Era il 1982<br />

e con la pubblicazione de<br />

«La contr<strong>ad</strong>a sotto<br />

l’Echar» nacque anche la<br />

casa editrice “La Serenissima”<br />

che da parecchi<br />

anni ormai gestisce mio<br />

figlio Alberto”.<br />

Un romanzo che “… sa<br />

dosare con bravura<br />

dialettalismi e folclore locale,<br />

dialettalismi e parlato,<br />

dando vita a figure<br />

e paesaggi di un Veneto<br />

realistico e insieme fantasioso<br />

…” è la motivazione<br />

che gli valse il primo premio<br />

al Premio Nazionale di<br />

Narrativa Italiana<br />

“Arcangela Todaro<br />

Faranda” di Bologna nel<br />

1997 e che fa riferimento<br />

<strong>ad</strong> una delle caratteristiche<br />

Per motivi miei, benché la<br />

presentazione scritta da un<br />

ottimo G<strong>ad</strong> Lerner mi assicuri<br />

che si tratta di un libro<br />

che si legge tutto d’un fiato,<br />

ho impiegato giorni per arrivare<br />

all’ultima pagina. E non<br />

mi dispiace di questa esasperante<br />

lentezza.<br />

Una lentezza, a dire la verità,<br />

che mi ha fatto godere più<br />

a lungo i 18 racconti di “Fogli<br />

di via”, autore Giampaolo<br />

Trevisi, vicequestore di Verona.<br />

Nessuno avrebbe scritto<br />

un libro come questo, se<br />

non fosse immerso 24 ore su<br />

24 nelle problematiche degli<br />

immigrati. Trevisi conosce e<br />

soffre la burocrazia, con cui<br />

si filtrano le sofferenze umane<br />

che entrano nel suo ufficio<br />

e tuttavia non trasforma<br />

i suoi buoni sentimenti in piagnisteo<br />

o in denuncia, ma li<br />

rende volatili come un sogno<br />

nelle forme del surreale, del<br />

grottesco e del piacere di<br />

raccontare storie venute da<br />

lontano.<br />

Ci sono racconti, quindi,<br />

dopo i quali è cosa buona<br />

fermarsi e pensare, completarli<br />

col nostro immaginario<br />

prima di andare oltre per<br />

portare la nostra attenzione<br />

su quelli che seguono.<br />

Così ogni volta si riparte nella<br />

lettura con la certezza di immergerci<br />

in forti suggestioni<br />

o per via dei contenuti forti,<br />

drammatici e anche curiosi<br />

o dello stile di scrittura, che<br />

è sempre efficace e <strong>ad</strong>atto<br />

alla storia che il vicequestore<br />

ci narra.<br />

E così, io che da tempo per<br />

piacere-dovere affogo nelle<br />

immagini cinematografiche,<br />

che formano un mare impetuoso<br />

di vibrazioni cariche di<br />

espressività e che sono nel<br />

di questo libro, “… un<br />

modo di scrivere nuovo,<br />

in cui le parole venete si<br />

mischiavano al’italiano<br />

per meglio esprimere sentimenti,<br />

emozioni, sensazioni<br />

…” come scrive nella<br />

prefazione il figlio<br />

Alberto.Dopo un paio d’ore<br />

volate fra ricordi e descrizioni<br />

di cose, fatti, persone,<br />

saluto Antonio che mi autografa<br />

con dedica la copia<br />

del suo libro; sulla sua quarta<br />

di copertina si legge “Da<br />

un paese sul lago di Garda<br />

a una sperduta contr<strong>ad</strong>a dei<br />

Sette Comuni Vicentini …<br />

Nicola, un giovane maestro<br />

veronese, è mandato a insegnare<br />

a Val di <strong>Che</strong>mplen<br />

nell’ottobre del 1934, alla<br />

vigilia della Guerra d’Afri-<br />

20<br />

ca. Lassù il “maestro<br />

foresto” conoscerà tante<br />

persone amiche. In loro<br />

compagnia la vita trascorrerà<br />

operosa, serena … felice;<br />

un improvvisamente in<br />

un giorno di primavera …<br />

La Contr<strong>ad</strong>a sotto<br />

l’Echar è soprattutto la<br />

storia della nostra gente:<br />

speranze e sconfitte, sogni<br />

d’amore e piccole gioie,<br />

superstizioni e usanze, tragedie,<br />

fatiche, fame. E<br />

un’antica rassegnazione …<br />

E’ un romanzo scritto da un<br />

montanaro per chi ama la<br />

montagna nel volgere delle<br />

stagioni e s apprezzare la<br />

vita semplice primitiva, gli<br />

animali, le camminate nei<br />

boschi …”.<br />

Cesare Pivotto<br />

Storie venute da lontano<br />

<strong>Il</strong> libro “Fogli di via” di Giampaolo Trevisi<br />

contempo uno strumento per<br />

penetrare con gli occhi e col<br />

cuore nelle culture lontane<br />

dalla mia, mi diverto a immaginare<br />

qualcuno di quei 18<br />

racconti che evolve in una<br />

sceneggiatura preparandosi<br />

poi a trasformarsi in film.<br />

Penso: come sarebbe ricco<br />

e “impegnato” e pure allegro,<br />

movimentato e avventuroso<br />

un film nato dalla 14a storia,<br />

“L’asilo di un Colombiano”;<br />

immagino sullo schermo: un<br />

ufficio in questura, una scrivania<br />

zeppa di incartamenti,<br />

il Colombiano che si racconta,<br />

una dattilografa testimone<br />

della sua densa storia di<br />

vita nel terrore, nel ricatto,<br />

nell’omertà e nell’ignavia, la<br />

fuga in Italia, il tenero ricordo<br />

dei figlioletti ritratti in foto<br />

assieme al p<strong>ad</strong>re… angoscia<br />

e realtà, che Trevisi,<br />

quasi sommerso negli incartamenti,<br />

ascolta con la<br />

mente impegnata a dare<br />

una svolta al dolore del<br />

Sudamericano, offrendogli<br />

la via di fuga nella fantasia<br />

che trasforma e salva. E<br />

naturalmente, il flashback,<br />

gli avvenimenti in<br />

Colombia.<br />

Un film impostato sul contenuto<br />

del 16° racconto, invece,<br />

si farebbe acre e greve<br />

come un’altra Gomorra,<br />

dove l’indifferenza uccide<br />

la speranza, crea condizioni<br />

di avvilimento e cancella<br />

il valore della responsabilità.<br />

<strong>Il</strong> capitolo si presenta<br />

con un titolo enigmatico,<br />

“Almeno 40”. E’ la desolante<br />

descrizione di persone<br />

e situazioni dove la dignità<br />

è sacrificata e ciò che<br />

conta è solo il tornaconto<br />

miserevole di chi non è forse<br />

mai stato toccato dalla<br />

grazia e dalla cultura e vive<br />

all’ombra di una desolante<br />

banalità quotidiana.<br />

L’intero libro è fatto di commosso<br />

realismo, alzato sopra<br />

le nuvole da voli surreali<br />

e il sogno, che dà forma agli<br />

intimi desideri nascosti nell’anima,<br />

è fuga e consolazione.<br />

Tutte sono pagine sui<br />

generis, dato il quasi improbabile<br />

connubio tra una<br />

professione che suona, all’udirla,<br />

come una fredda<br />

stilettata, e il cuore manifestato<br />

dalla creativa e sincera<br />

originalità nel commentare<br />

tante situazioni che<br />

si verificano in una questura<br />

delle più calde d’Italia.<br />

Gianpaolo Trevisi fa un mestiere<br />

grigio e grintoso; questa<br />

almeno è la percezione<br />

da parte dell’opinione pubblica,<br />

perché i connotati del<br />

classico poliziotto sono la<br />

grossolanità spirituale, un<br />

viso severo, parole dure e<br />

secche che intimidiscono.<br />

Anch’egli entra in questo<br />

profilo dell’antipatico, insensibile<br />

questurino? Per quanto<br />

scrive, direi proprio assolutamente<br />

no; in lui dominano<br />

il cuore e la fantasia, frutto<br />

di una pena sommessa che<br />

gli viene dai continui colloqui<br />

e azioni nei riguardi degli immigrati<br />

senza permesso di<br />

soggiorno.<br />

Quello che alla fine si apprezza<br />

di più in lui, è la sensazione<br />

che sa trasmettere; ci fa<br />

capire che egli ama il suo lavoro,<br />

nel quale sa trovare elementi<br />

di profonda vicinanza,<br />

solidarietà e identificazione<br />

con i problemi che gli vengono<br />

esposti o che deve risolvere.<br />

Michele Serra<br />

serra.michele1@alice.it


Ho cominciato <strong>ad</strong> usare il<br />

Trenino che ero ancora piccolo.<br />

Durante la seconda<br />

Guerra Mondiale, frequentavo<br />

le scuole medie in collegio,<br />

all’Istituto Vescovile di<br />

Thiene.<br />

Non ero ancora <strong>ad</strong>olescente,<br />

ma già pratico di viaggi che<br />

affrontavo con disinvoltura<br />

all’inizio e alla fine dell’anno<br />

scolastico, durante le vacanze<br />

natalizie e pasquali, qualche<br />

volta anche nei fine settimana.<br />

Più felice naturalmente quando<br />

salivo verso i miei monti,<br />

un po’ meno quando era il<br />

momento di tornare a scuola.<br />

In quegli anni gli inverni<br />

erano così rigidi e nevosi<br />

che, nonostante lo<br />

spazzaneve (ne esistevano<br />

di due grandezze) venisse<br />

applicato come un gigantesco<br />

baffo davanti alla locomotiva,<br />

il convoglio poteva<br />

ugualmente bloccarsi.<br />

Capitò, se la memoria non<br />

m’inganna, nel 1942 e in<br />

quella occasione il Trenino<br />

rimase fermo diversi giorni.<br />

Proprio la neve era e continua<br />

<strong>ad</strong> essere la mia più<br />

grande passione, il mio elemento<br />

naturale preferito.<br />

Non avevo ancora iniziato<br />

<strong>ad</strong> andare a scuola, che già<br />

indossavo gli scarponi e mi<br />

muovevo sugli sci con<br />

grande agilità.<br />

Domenico Frigo Smidar, falegname<br />

nella nostra azien-<br />

Perché il sapere e il sapore<br />

amano passeggiare in compagnia.<br />

Non solo per fortuita<br />

rima letteraria, ma per quella<br />

r<strong>ad</strong>ice latina che costringe<br />

il sapere a congiungersi<br />

strettamente con il sàpere,<br />

cioè col provare gusto. <strong>Il</strong><br />

sapere e il sapore, ossia l’arte<br />

del vivere. Quell’arte silenziosa,<br />

educata e nobile<br />

che le nostre nonne tessevano<br />

all’ombra del lume nelle<br />

silenziose sere in attesa di<br />

mariti lontani. A ricordarci<br />

che senza sapore non esiste<br />

vero sapere.<br />

Settembre, tempo di ri-partenze.<br />

Fra poco ce lo ricorderà<br />

la celebre transumanza,<br />

la liturgica festa del Matteo<br />

apostolo, quelle gocce di<br />

pioggia settembrina - cantate<br />

dallo Stern scrittore - che<br />

aromatizzano il bosco avvolgendolo<br />

nelle prime nebbie<br />

d’autunno. Ancora qualche<br />

giorno e la natura si sbizzarrirà<br />

per l’ennesima volta. Ripartirà<br />

pure l’uomo, questa<br />

vecchia anticaglia di Dio, arrugginita<br />

ma <strong>ad</strong>domesticabile<br />

col sapore della vita. Nei<br />

cruscotti delle macchine e<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 21<br />

CANOVE: VALENTINO FRIGO<br />

da, realizzò per la mia famiglia<br />

tavole in frassino,<br />

alle quali lavorava con<br />

grande cura. Le sciovie<br />

non erano ancora state costruite.<br />

Nonostante la qualità<br />

degli sci, per salire sulle<br />

cime si doveva ricorrere<br />

all’aiuto delle pelli di foca<br />

e naturalmente al sostegno<br />

di tutti i muscoli del corpo.<br />

L’unica pista praticabile<br />

sull’Altopiano era quella del<br />

Kaberlaba <strong>ad</strong> <strong>Asiago</strong>, dove<br />

esisteva anche una slittovia,<br />

uno dei primi impianti a<br />

fune in Italia. La passione<br />

per la neve mi spinse a costruire<br />

gli skilift di Tresché<br />

Conca e, in società con<br />

Alfonso Tortora, anche<br />

quelli di Cima Larici.<br />

Diventava così tutto più facile:<br />

più agile la salita, più<br />

riposata la discesa.<br />

Salite e discese alle quali in<br />

ugual modo sono abbinati<br />

anche i miei ricordi della<br />

ferrovia. Salendo <strong>ad</strong><br />

<strong>Asiago</strong>, nonostante la provvidenziale<br />

ed indispensabile<br />

presenza della<br />

c r e m a g l i e r a ,<br />

l’indescrivibile lentezza del<br />

viaggio, racconta anche la<br />

fatica del convoglio che, a<br />

Campiello, sostava a fare il<br />

pieno d’acqua dalla cisterna<br />

che ancora esiste. La<br />

prolungata permanenza in<br />

vettura dei passeggeri,<br />

li faceva<br />

arrivare a<br />

destinazione<br />

piuttosto affumicati.<br />

In discesa<br />

invece<br />

poteva capitare<br />

che, nel tratto<br />

tra Canove e<br />

Cesuna, i carboni<br />

ardenti<br />

che il camino<br />

della locomotiva<br />

sputava<br />

(privata anche<br />

della griglia per<br />

un migliore tiraggio),incendiassero<br />

l’erba<br />

e le piante lungo<br />

la ferrovia,<br />

cosicché spesso,<br />

nelle sere<br />

d’estate, noi<br />

ragazzi ci aggregavamo<br />

agli<br />

<strong>ad</strong>ulti, per aiutarli<br />

nello spegnimento degli<br />

immancabili focolai d’incendio.<br />

Negli ultimi mesi della seconda<br />

guerra mondiale, nel<br />

tratto da Tresché Conca a<br />

Campiello, i partigiani, che<br />

volevano proibire ai tedeschi<br />

della Todt di trasportare il legname<br />

verso la pianura, sabotarono<br />

il Trenino, lo lanciarono<br />

a tutta velocità senza<br />

controllo, facendolo deragliare.<br />

Negli anni ’50 si cominciò a<br />

capire che il Trenino difficilmente<br />

avrebbe potuto continuare<br />

il proprio esercizio.<br />

Troppo il personale occupato:<br />

bigliettai, capostazione,<br />

<strong>ad</strong>detti ai caselli, sovrintendenti;<br />

in tutto circa una cinquantina<br />

di persone, mentre<br />

il numero dei passegge-<br />

ri, anche per il<br />

contemporaneo<br />

utilizzo dei mezzi<br />

su gomma (auto<br />

e pullman), andava<br />

diminuendo.<br />

Per perorare la<br />

causa del<br />

Trenino e mantenerlo<br />

ancora in<br />

vita, verso la fine<br />

degli anni ’50,<br />

come assessore,<br />

sono stato più<br />

volte sia a<br />

Vicenza che a<br />

Roma, con il sindaco<br />

Bernar e il<br />

prof. Costa, presidente<br />

della Comunità<br />

Montana.<br />

Grazie all’interessamento<br />

dell’on. Mariano<br />

Rumor, abbiamo<br />

avuto anche colloqui<br />

con l’on.<br />

Giuseppe<br />

Spataro, dapprima Ministro<br />

delle Poste e Telecomunicazioni,<br />

in seguito dei Lavori<br />

Pubblici e Trasporti.<br />

Con il prezzo del gasolio ancora<br />

basso, la concorrenza<br />

della gomma ci dava poche<br />

possibilità di spuntarla. Stava<br />

prendendo piede anche<br />

una certa tendenza a scoprire<br />

ed utilizzare nuovi prodotti,<br />

lasciando dietro le<br />

‘Atleta vincente perchè uomo felice’<br />

sugli zaini degli<br />

studenti, nelle<br />

stoviglie delle<br />

massaie e nei<br />

trattori dei primi<br />

aratori, nei<br />

registri dei docenti<br />

e nelle<br />

borse dei politici,<br />

nei breviari<br />

dei prelati e<br />

nelle sacche<br />

d e g l i<br />

sportivi…c’incastonerei<br />

una foto. Un<br />

volto che, se ne<br />

vantassi l’onore,<br />

raffinerei<br />

del Premio Nobel per lo<br />

Sport. Una foto, un volto, una<br />

frase capace di custodire silenziosa<br />

la vera arte di vivere.<br />

Lui è Alex Schwartz da<br />

Vipiteno, baluardo estremo<br />

dell’Italia che s’approssima<br />

al confine. Muscoli affilati,<br />

resistenza nella testa e quella<br />

passione innata che ogni<br />

primo mattino lo butta giù dal<br />

letto e lo fa marciare. Per<br />

chilometri e chilometri, lun-<br />

go quel filo nascosto che<br />

lambisce vecchie fontane,<br />

dogane di Stato e vento di<br />

vallate. A Pechino ha strappato<br />

il bis dopo la storia di<br />

Atene: oro nella 50 km di<br />

marcia. Con il merito di aver<br />

vinto partendo da una situazione<br />

svantaggiata: era il favorito.<br />

Un faticatore silenzioso,<br />

una mente concentrata,<br />

un cuore ordinato. Un atleta<br />

che con eleganza nobile am-<br />

Sapor d’acqua natìa<br />

maestra il calcio domenicale<br />

<strong>ad</strong> uscire dal<br />

mondo viziato e puerile<br />

in cui s’è infossato.<br />

Dopo 50 km di<br />

massacrante<br />

<strong>ad</strong>escamento alla<br />

medaglia - quando <strong>ad</strong><br />

un calciatore sarebbe<br />

bastato un filo d’erba<br />

per farlo stramazzare<br />

a terra simulando fatiche<br />

inesistenti e<br />

rassomigliandolo più<br />

alle modelle di Piazza<br />

di Spagna che agli<br />

eroi dell’antica Grecia<br />

– trova il tempo e<br />

raccoglie la concentrazione<br />

per pubblicizzare la sua filosofia<br />

di vita, la sua tabella di<br />

marcia, il suo elisir per l’oro<br />

olimpico. Ai cronisti che gli<br />

chiedevano conto della sua<br />

felicità rispose: “Non sono<br />

felice perché ho vinto. Ma<br />

ho vinto perché sono felice”.<br />

Non è un gioco di parole,<br />

è un segreto modo di leggere<br />

la vita. Tutti vogliono<br />

vincere per essere felici.<br />

Correndo il rischio di non<br />

diventarlo. O di bruciarsi in<br />

compagnia di quel gatto e<br />

quella volpe che furono la<br />

sfortunata coincidenza del<br />

Pinocchio di Collodi. In pochi<br />

cercano la felicità come<br />

allenamento per la vittoria.<br />

Eppure oggi scopriamo che<br />

l’oro di Schwarz non è nato<br />

nei laboratori frequentati dagli<br />

sportivi coi tatuaggi e le<br />

veline come personal trainer,<br />

ma tra le mura di casa sua.<br />

Dove avrà appreso felicità<br />

nella dolcezza dei gesti, nell’amore<br />

affettuoso della sua<br />

Carolina pattinatrice, nell’ordine<br />

dato ai sentimenti. Nell’accogliere<br />

con stupore il<br />

quotidiano vivere fino a farlo<br />

diventare straordinario.<br />

Perché l’esistenza è<br />

un’equazione bellissima nella<br />

quale il sapere sta al sapore<br />

come lo straordinario<br />

sta all’ordinario: necessitano<br />

di una giusta posizione. Pure<br />

Maria di Nazareth, Cuore<br />

ordinato per eccellenza, intendeva<br />

questo segreto:<br />

spalle quelli ormai considerati<br />

obsoleti, come il<br />

Trenino con i suoi vagoni<br />

carichi di storia.<br />

Una volta smantellata la linea,<br />

durante la mia prima<br />

legislatura come sindaco di<br />

Roana (dal 1970 al 1975),<br />

mi interessai per acquistare<br />

tutti i sedimi (tracciato, caselli<br />

e stazioni) della ferrovia,<br />

dal confine di <strong>Asiago</strong> a quello<br />

di Cogollo del Cengio.<br />

Un’iniziativa per la quale,<br />

ancora grazie all’interessamento<br />

di Rumor, siamo tornati<br />

a Roma per ottenere un<br />

abbuono sul prezzo che la<br />

Società Veneta intendeva realizzare;<br />

costi che rispetto<br />

alla richiesta iniziale siamo<br />

riusciti quasi a dimezzare, acquistando<br />

il tutto per circa 95<br />

milioni di lire.<br />

<strong>Il</strong> Trenino era stato per quei<br />

tempi un mezzo di trasporto<br />

valido e sicuro. Anche la mia<br />

azienda se n’è abitualmente<br />

servita, per portare il legname<br />

in pianura verso P<strong>ad</strong>ova o<br />

Milano.<br />

Se avessimo avuto un temperamento<br />

svizzero, forse il<br />

Trenino sarebbe ancora al suo<br />

posto.<br />

Non mi piace comunque viaggiare<br />

in treno. Da quando non<br />

ho più avuto la necessità di<br />

utilizzarlo per andare a scuola<br />

a Thiene, credo di essere salito<br />

su un convoglio una sola<br />

volta, quando a Milano mi rubarono<br />

l’autovettura e fui costretto<br />

a servirmi delle ferrovie<br />

per tornare a Vicenza.<br />

“Maria custodiva tutte<br />

queste cose nel suo cuore<br />

meditandole in segreto”.<br />

Meditazione. Salvaguardia.<br />

Protezione.<br />

A Olimpi<strong>ad</strong>i serrate gli italiani<br />

se ne stanno imprigionati<br />

nelle palestre per emulare le<br />

gesta eroiche degli allori: sudati,<br />

nervosi e tristi. Partenza<br />

sbagliata. Prima costruiamo<br />

la felicità: l’oro nascerà<br />

spontaneo. Perché lo sport<br />

che merita ancora una citazione<br />

è quello che insegna <strong>ad</strong><br />

allenarsi alla felicità per <strong>ad</strong>dentrarsi<br />

nella vittoria.<br />

Senza doping. A testa alta.<br />

Con un sorriso invitante.<br />

don Marco Pozza<br />

www.sullastr<strong>ad</strong><strong>ad</strong>iemmaus.net


Sabato 6 settembre 2008<br />

LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA<br />

La natura degli sport estremi<br />

Riflessioni psicologiche a margine dell’incontro<br />

con Mario Vielmo organizzato dal CAI <strong>Asiago</strong> Altopiano<br />

Prendiamo un bimbo di due<br />

anni. Lo facciamo “volare”<br />

in aria e lo riprendiamo tra<br />

le nostre braccia<br />

ripetutamente. Piangerà?<br />

Riderà? Da cosa dipende la<br />

sua reazione? Provare per un<br />

istante l’ebbrezza del vuoto<br />

può essere un’esperienza<br />

angosciosa o molto piacevole.<br />

La stimolazione che deriva<br />

dai movimenti rotatori violenti<br />

o dalle vertigini (detti<br />

“ilinx”) induce il nostro sistema<br />

nervoso a liberare alcuni<br />

neurotrasmettitori che attivano<br />

la nostra modalità di allarme<br />

producendo delle sensazioni<br />

psicofisiche “da brivido”<br />

attraverso l’azione<br />

dell’<strong>ad</strong>renalina e della<br />

dopamina. Quando<br />

l‘iperattivazione termina, il<br />

cervello “ci premia” facendoci<br />

tornare all’equilibrio biochimico<br />

grazie alla liberazione<br />

di endorfine naturali (una<br />

specie di droga autoprodotta)<br />

che hanno il potere di farci<br />

percepire un senso di benessere<br />

e di rilassamento.<br />

La dinamica biochimica descritta<br />

è il miglior indice del<br />

fatto che il nostro sistema<br />

interno non è statico ma è<br />

costantemente attivo per<br />

garantire l’<strong>ad</strong>attamento all’ambiente.<br />

I nostri molteplici<br />

recettori (soprattutto relativi<br />

ai cinque sensi e alla sensazione<br />

propriocettiva della<br />

nostra posizione nello spazio<br />

circostante) ci aiutano <strong>ad</strong><br />

essere in contatto con<br />

l’esterno e mandano in continuazione<br />

segnali al sistema<br />

nervoso centrale che coordina<br />

il tutto e sintetizza<br />

l’esperienza percettiva.<br />

Fatta questa premessa, probabilmente<br />

ora è più facile<br />

da un punto di vista organico<br />

comprendere come mai<br />

alcune persone cercano in<br />

attività estreme di vivere il<br />

brivido del rischio e dell’estrema<br />

dinamicità fisica.<br />

Attraverso questi articoli,<br />

spero di essere riuscito a far<br />

comprendere ai lettori che<br />

ogni fenomeno dev’essere<br />

studiato da molteplici punti di<br />

vista per essere correttamente<br />

interpretato. Parlando<br />

spesso di comportamenti,<br />

abbiamo visto come le<br />

spiegazioni degli atti umani<br />

sono da ricercarsi a vari livelli,<br />

senza alcuna esclusione<br />

di sorta.<br />

La passione per gli sport<br />

estremi non costituisce<br />

un’eccezione: i motivi vanno<br />

scovati tenendo in considerazione<br />

il livello biochimico,<br />

psicologico e sociale. <strong>Dal</strong><br />

punto di vista “bio-psichico”<br />

gli studiosi hanno da tempo<br />

scoperto che alcune persone<br />

si caratterizzano per un<br />

tratto di personalità denominato<br />

“sensation seeking” (ricerca<br />

di emozioni estreme).<br />

In parole povere questi soggetti<br />

hanno una soglia di attivazione<br />

per la liberazione dei<br />

neurotrasmettitori “del brivido”<br />

più alta rispetto alla norma.<br />

Ciò comporta una marcata<br />

avversione alla noia, una<br />

ricerca costante di attività<br />

stimolanti e bisogno di sentirsi<br />

eccitati. Nello specifico,<br />

i “sensation seekers” vanno<br />

alla ricerca del brivido e dell’avventura,<br />

ovvero di attività<br />

contornate dal rischio dell’imprevisto<br />

che faccia accendere<br />

i recettori<br />

<strong>ad</strong>renergici; inoltre, le attività<br />

preferite sono estremamente<br />

dinamiche e connotate<br />

dal senso di novità, in opposizione<br />

alle situazioni<br />

ripetitive e routinarie che sopportano<br />

a fatica.<br />

Se da un lato questa necessità<br />

“endemica” di essere alimentati<br />

da “benzina super”<br />

rispetto agli altri giustificherebbe<br />

una spiegazione di tipo<br />

organico, dall’altro è necessario<br />

appellarsi alle tr<strong>ad</strong>izionali<br />

teorie comportamentiste<br />

per avere una visione più<br />

completa del fenomeno. Senza<br />

peraltro essere in contr<strong>ad</strong>dizione<br />

con le ipotesi biologiche,<br />

l’ipotesi del<br />

condizionamento operante afferma<br />

che chi privilegia gli<br />

sport estremi ha imparato nel<br />

corso della vita a trovare certe<br />

sensazioni di piacere solamente<br />

nelle attività dinamiche<br />

in cui è presente il fattore “rischio”.<br />

Sembra infatti che il<br />

valore aggiunto sia proprio<br />

quell’elemento di pericolo per<br />

l’incolumità del soggetto (in<br />

proporzione molto elastiche a<br />

seconda della disciplina) in gr<strong>ad</strong>o<br />

di mantenere altissimo il livello<br />

di tensione e di sfida con<br />

se stessi. Sport quali l’alpinismo,<br />

il parac<strong>ad</strong>utismo, le discese<br />

estreme, contengono<br />

tutti gli ingredienti di gratificazione<br />

che queste persone hanno<br />

imparato <strong>ad</strong> apprezzare nel<br />

corso della loro vita.<br />

Da un punto di vista psicologico,<br />

la costante sembra consistere<br />

nel rapporto tra l’elemento<br />

base (aria, acqua, terra o<br />

fuoco) e la capacità dell’uomo<br />

di controllare la natura, di<br />

dominare (quale istinto più primordiale?).<br />

Ciò che coinvolge<br />

è proprio l’incremento gr<strong>ad</strong>uale<br />

della sfida che continuamente<br />

sorpassa i limiti precedenti,<br />

garantendo, al termine dell’impresa,<br />

una scarica di<br />

<strong>ad</strong>renalina e di appagamento<br />

conseguente. Verrebbe da<br />

pensare che sia una dipendenza<br />

da sport. In effetti è così,<br />

ma non dobbiamo tanto scandalizzarci.<br />

Tutti noi “funzionia-<br />

mo” proprio grazie a questi<br />

equilibri che ci mantengono<br />

vivi. Lo sport estremo può diventare<br />

in alcuni casi un vero<br />

e proprio motivo di vita, integrandosi<br />

completamente nel<br />

sistema identitario dell’individuo,<br />

estromettendo altre aree<br />

fondamentali quali la famiglia<br />

o gli amici. D’altro canto, a mio<br />

parere queste persone sono<br />

“sistemi umani” al limite della<br />

norma.<br />

Mi è capitato recentemente di<br />

ascoltare la testimonianza di<br />

un alpinista estremo. Mi ha<br />

colpito ed emozionato, nelle<br />

parole di questo scalatore, il<br />

senso della passione assoluta,<br />

la tensione irrefrenabile per<br />

l’incontro con la vetta (quando<br />

possibile), l’incosciente ricerca<br />

del controllo della natura<br />

e lo spirito libero. Ritengo<br />

che in questi “sistemi umani<br />

estremi”, molti parametri psicologici<br />

siano ben oltre la norma:<br />

la percezione del pericolo,<br />

la fame di sensazioni, la resistenza<br />

alla fatica, la determinazione<br />

a raggiungere un risultato,<br />

la soglia della paura. Ma<br />

per comprendere davvero queste<br />

persone, oltre a quanto già<br />

detto, è necessario aggiungere<br />

un’ulteriore ultima riflessione.<br />

Nelle attività che statisticamente<br />

sono altamente rischiose<br />

per la vita, subentra un<br />

sistema di significati che per<br />

definizione è psicologicamente<br />

estremo; <strong>ad</strong> essere “folle”,<br />

credo sia soprattutto il significato<br />

della morte, che viene<br />

percepita in un modo diverso.<br />

Per accedere a certe esperienze,<br />

il valore della perdita non<br />

può essere presente secondo i<br />

canoni tr<strong>ad</strong>izionali, perché non<br />

può essere considerato dolore.<br />

<strong>Il</strong> dolore ci blocca, ci annienta.<br />

La dimensione della morte<br />

per questi alpinisti non è di per<br />

sé un pericolo da cui fuggire ma<br />

uno stato naturale con cui convivere<br />

durante tutta la scalata.<br />

Solamente così, e ne sono consapevoli,<br />

si può anelare di raggiungere,<br />

magari per un attimo,<br />

quel “momento perfetto”, l’acme<br />

assoluto in cui l’equilibrio mente-corpo-creato<br />

contempla la vita<br />

e la morte contemporaneamente,<br />

su quella vetta infranta.<br />

Stefano Rigoni,<br />

Psicologo Psicoterapeuta<br />

Cognitivo<br />

Comportamentale –<br />

Tel. 338.2919597 – E-mail:<br />

stefanorigoni@hotmail.com<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Amore a prima vista: è successo<br />

a Francesca Rigoni<br />

dopo aver visto per la prima<br />

volta i Rispaar. Un colpo di<br />

fulmine che ha fatto nascere<br />

un’idea ferma, decisa: “questo<br />

genere di spettacolo lo<br />

sento mio, voglio farne parte!”<br />

Con lei c’era anche Laura<br />

Benetti, insieme le due<br />

amiche non hanno perso tempo,<br />

informandosi immediatamente<br />

sulla possibilità di entrare<br />

nel gruppo. Detto, fatto!<br />

Gli occhi di Francesca,<br />

che incontro nel suo negozio<br />

di abbigliamento per bambini<br />

e ragazzi in un momento di<br />

tranquillità, si illuminano mentre<br />

racconta il suo percorso<br />

nei Rispaar, ricordando particolarmente<br />

i primi anni,<br />

quando il tempo da dedicare<br />

a incontri, riunioni, prove era<br />

maggiore rispetto <strong>ad</strong> oggi,<br />

visto che attualmente tra i<br />

suoi vari ruoli predomina<br />

quello di mamma. “Avendo<br />

fatto danza fin da piccola –<br />

racconta – l’idea iniziale era<br />

quella di ballare, l’importante<br />

era entrare a far parte del<br />

gruppo, da qualche anno avevo<br />

smesso i saggi di danza, il<br />

palcoscenico mi mancava e<br />

quello dei Rispaar mi ha subito<br />

affascinato. Andò a finire<br />

che mi fecero fare un po’<br />

di tutto: ballare, cantare, dare<br />

una mano in diversi ruoli fra<br />

cui quello di aiutare nelle coreografie<br />

Piero Brazzale e<br />

Gianluca Rodeghiero. Ricordo<br />

benissimo il numero<br />

d’esordio, insieme a Laura,<br />

Franco e Paolo facemmo i<br />

Beatles. I primi 2 – 3 anni,<br />

quando non avevo ancora<br />

l’impegno di mamma e moglie,<br />

dedicai ai Rispaar ogni<br />

momento libero, ricordo in<br />

particolare le prove del bellissimo<br />

“Balletto dell’amore”,<br />

non vedevo l’ora di andare<br />

a provare e ogni volta<br />

ci si divertiva moltissimo”.<br />

Nel tempo poi Francesca diventò<br />

la coreografa “ufficiale”,<br />

ma oltre a danzare e a<br />

mettere a punto i balletti, non<br />

www.giornalealtopiano.it<br />

Francesca, folgorata dai Rispaar!<br />

ha rinunciato a nuovi ruoli,<br />

compreso quello di presentatrice.<br />

“Piero mi propose di affiancarlo<br />

nella presentazione<br />

poco prima dello spettacolo,<br />

accettai e ci completammo a<br />

vicenda, mettendo a punto<br />

passi di danza e momenti di<br />

ballo da fare insieme, come<br />

nella sigletta introduttiva e in<br />

altri momenti dello show, impostato<br />

allo stesso modo dei<br />

varietà di un tempo, con tanto<br />

di numerosi cambi d’abito!”.<br />

Nel penultimo spettacolo<br />

“<strong>Il</strong> locale dei locali”, Francesca,<br />

da poco mamma, ha<br />

dovuto rinunciare <strong>ad</strong> esserne<br />

parte attiva. “Essere solo<br />

spettatore – confida – è stato<br />

bello, mi sono divertita, ma<br />

allo stesso tempo ho sentito<br />

più di un colpo al cuore per<br />

non poter essere lì, sul palcoscenico,<br />

per il quale ho una<br />

grande passione”. Ma parliamo<br />

di come nasce un balletto,<br />

di quanto tempo occorre<br />

per metterlo a punto.<br />

“Nell’ultimo spettacolo –<br />

continua Francesca – mi è<br />

stata data carta bianca. Ho<br />

deciso di fare il flamenco, mi<br />

sono studiata i passi guardando<br />

dei video, mentre un’amica<br />

spagnola mi ha procurato<br />

le musiche. I balletti richiedono<br />

molto tempo, chi vede<br />

lo spettacolo non può render-<br />

Francesca con la<br />

figlia Valentina<br />

22<br />

si conto del grande impegno<br />

necessario per mettere a<br />

punto quattro minuti di ballo.<br />

Soprattutto quando, come nel<br />

flamenco che ha coinvolto<br />

una quindicina di persone, a<br />

ballare è un gruppo numeroso,<br />

anche i passi più semplici<br />

devono essere coordinati. Si<br />

comincia a provare circa sei<br />

mesi prima, ricordo che nessuno<br />

è professionista e che i<br />

risultati raggiunti sono per<br />

questo ancor più apprezzabili.<br />

Nei balletti poi molto importanti<br />

sono i costumi, di cui<br />

si occupano, impeccabilmente,<br />

Anna e Marisa. Gli abiti<br />

vengono decisi insieme, io<br />

propongo uno spunto e loro,<br />

che se ne intendono di più<br />

di tessuti, vedono come elaborarlo,<br />

fino alla confezione<br />

finale”. In conclusione<br />

Francesca ci fa partecipi di<br />

un suo desiderio. “Mi piacerebbe<br />

molto in futuro poter<br />

far qualcosa ancora con<br />

la mia amicona Laura<br />

Benetti, con la quale sono<br />

entrata a far parte del gruppo<br />

e che dopo il primo spettacolo,<br />

essendo sempre lontana<br />

per lavoro, non ha più<br />

fatto parte attiva dei<br />

Rispaar. Ma io spero sempre<br />

che un giorno il mio desiderio<br />

si possa avverare!”<br />

Silvana Bortoli


HOCKEY<br />

Pagina a cura di<br />

Cesare Pivotto<br />

Sembra si sia finalmente<br />

conclusa la telenovela che<br />

ha visto come protagonista<br />

Michele Strazzabosco;<br />

dopo la “chiusura” di Milano,<br />

dopo la paventata possibilità<br />

di una seconda avventura<br />

in terra<br />

nordamericana fra i ,<br />

dopo che sembrava vicinissimo<br />

un ritorno in<br />

giallorosso come le<strong>ad</strong>er e<br />

come uomo-immagine<br />

dell’<strong>Asiago</strong> 2008/09, dopo<br />

le svariate e proposte<br />

venute da varie altre<br />

formazioni (Valpusteria,<br />

Pontebba e Cortina), Michele<br />

avrebbe alla fine accettato<br />

il (si dice ricco)<br />

contratto offerto della società<br />

ampezzana. Rammaricato,<br />

a dir poco, il presidente<br />

Mantovani, che nei<br />

giorni scorsi aveva così<br />

commentato il del<br />

suo ex capitano dopo<br />

l’estenuante e prolungata<br />

fase interlocutoria “Dopo<br />

un lunga attesa eravamo<br />

ormai se non convinti<br />

quantomeno fiduciosi:<br />

poter rivedere Michele in<br />

giallorosso sembrava<br />

cosa se non fatta<br />

quantomeno fattibile,<br />

possibile; contavamo sul<br />

suo ritorno che sarebbe<br />

stato importante non solo<br />

sotto il profilo squisitamente<br />

tecnico ma anche<br />

sul piano dell’entusiasmo,dell’immagine<br />

e<br />

d e l l a<br />

scuola<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 23<br />

Strazzabosco va a Cortina e, dopo i forfait di Testa e Basso<br />

In difesa l’ultimo botto col finlandese Lehtinen<br />

Sabato 6 settembre alle 18 in Piazza II° Risorgimento la presentazione della squ<strong>ad</strong>ra<br />

Mika Lehtinen, lo scorso anno in forza al Milano<br />

per i giovani. Volevamo<br />

che entrasse alla grande<br />

nel nostro progetto e diventasse<br />

il le<strong>ad</strong>er della<br />

squ<strong>ad</strong>ra ed invece …”.<br />

Società alle prese dunque<br />

con una difesa che pensava<br />

sistemata e che invece<br />

deve ridisegnare.<br />

Camazzola non solo non potrà<br />

contare sulle qualità e<br />

sull’esperienza di<br />

Strazzabosco ma nemmeno<br />

potrà disporre dei due giovani<br />

e più che promettenti<br />

difensori frutto del vivaio<br />

asiaghese; Vittorio Basso,<br />

che si sta godendo qualche<br />

meritato giorno di<br />

vacanza al mare, nei<br />

giorni scorsi ha infatti<br />

confermato le voci di quest’ultimo<br />

periodo: lunedì 8<br />

settembre partirà<br />

alla volta<br />

della ca-<br />

Mercato<br />

<strong>Il</strong> Cortina, che dovrebbe (condizionale d’obbligo, anche<br />

se la cosa viene data per certa) aver sottoscritto<br />

il contratto con Michele Strazzabosco, ha ingaggiato<br />

anche il 26enne attaccante can<strong>ad</strong>ese Louis Robitaille<br />

e fa un pensiero all’ex giallorosso Pat Iannone.<br />

A Pontebba per un asiaghese che va, un asiaghese<br />

(forse) arriva; se Jean Baptiste “Titta” Dell’Olio ha<br />

lasciato le Aquile attirato da un ingaggio nell’hockey<br />

inline spagnolo (rimpiazzato nel ruolo di backup dal<br />

19enne goalie del Valpusteria Hannes Hopfgartner),<br />

per contro in Friuli sta provando il 28enne difensore<br />

altopianese Mauro Ferro, lo scorso anno nella formazione<br />

asiaghese del campionato C26.<br />

<strong>Il</strong> Bolzano ha riportato in Italia il promettente attaccante<br />

altoatesino Anton Bernard, prelevandolo dagli<br />

Star Bulls Rosenheim.<br />

Intanto ha trovato sistemazione l’ex bomber giallorosso<br />

Chris Stanley, ingaggiato dalla formazione austriaca<br />

dell’EC Dornbirn Bulldogs<br />

serma di Montorio Veronese<br />

per intraprendere la carriera<br />

militare “E’ stata una<br />

decisione difficile e sofferta<br />

–ha commentato –<br />

ma a volte ci si trova di<br />

fronte <strong>ad</strong> un bivio e bisogna<br />

fare delle scelte. Certo<br />

mi dispiace mollare<br />

l’hockey proprio <strong>ad</strong>esso<br />

che stavo raccogliendo i<br />

frutti di anni di duro lavoro<br />

ma è così: sono entrambe<br />

due mie grandi<br />

passioni ed ho dovuto<br />

scegliere,visto che le due<br />

cose non erano<br />

conciliabili,<br />

ed ho optato<br />

per<br />

quella<br />

in cui<br />

vedevo<br />

maggior futuro”. Sembra<br />

definitiva (anche senza<br />

aver ancora i carismi<br />

dell’ufficializzazione) anche<br />

la decisione con cui Fabio<br />

Testa, sorprendendo un po’<br />

tutti, ha optato per chiudere<br />

a vent’anni la sua carriera di<br />

promettente difensore dell’hockey<br />

su ghiaccio<br />

per dedicarsi<br />

all’inline con<br />

la Caoduro<br />

Vicenza.<br />

Ecco quindi<br />

che la società<br />

ha dovuto<br />

gioco forza<br />

andare a pescare<br />

nel mercato<br />

dei difensori;<br />

smentite infine<br />

le voci di un possibile<br />

ritorno in giallorosso del<br />

difensore asiaghese Fabio<br />

Rigoni (“Cioka”),<br />

la notizia è che <strong>ad</strong><br />

<strong>Asiago</strong> arriverà<br />

come quarto difensore<br />

di ruolo<br />

M i k a<br />

Lehtinen, lo<br />

scorso anno in<br />

forza al Milano, il<br />

nome nuovo, l’ultimo acquisto<br />

stagionale del presidente<br />

Mantovani (mossa data per<br />

certa anche se, al momento<br />

in cui scrivo, non ancora avvalorata<br />

dall’ufficialità).<br />

Lehtinen, 33enne finlandese<br />

di Turku (dove è nato il 23<br />

maggio 1975), giocatore<br />

dotato non di<br />

grande fisico<br />

(176 cm per 83<br />

Kg) ma di provate<br />

qualità ed<br />

esperienza,<br />

cresciuto<br />

hockeisticamente<br />

nella storica<br />

formazione<br />

del-<br />

<strong>Il</strong> presidente Mantovani<br />

la sua città, maglia con cui<br />

ha giocato dal 1991/92 (anche<br />

se il suo esordio d professionista<br />

è datato 1993/94)<br />

fino al 2006/07, con una parentesi<br />

di due stagioni (2002/<br />

03 e 2003/04) nella Elitserien<br />

svedese con la maglia del<br />

Modo di Örnsköldsvik. Nelle<br />

due prestigiose piazze<br />

scandinave matura numeri<br />

importanti: 691 gare, 69 reti<br />

e 123 assist, 664’ di penalità.<br />

Lo scorso anno l’approdo al<br />

campionato italiano con il Milano;<br />

con la maglia rossoblu<br />

ha disputato 47 partite con 2<br />

reti, 9 assist e 30’ di penalità.<br />

<strong>Il</strong> giocatore finlandese<br />

dovrebbe giungere <strong>ad</strong><br />

<strong>Asiago</strong> venerdì, in tempo<br />

per la presentazione ufficiale<br />

della sua nuova<br />

squ<strong>ad</strong>ra, programmata<br />

come noto<br />

per le ore 18 di<br />

sabato 6 settembre<br />

nella centrale<br />

Piazza II° Risorgimento,<br />

con<br />

una <br />

che ricalcherà<br />

un ormai consolidato<br />

cliché.


Calcio - “1° Trofeo l’Altopiano”<br />

Sleghe-Lusérn contatto!<br />

L’asse cimbro <strong>Asiago</strong>-<br />

Luserna in ambito calcistico<br />

sembra essere partito con il<br />

piede giusto. >.<br />

Una serata piacevole, allestita<br />

in breve tempo dal nostro<br />

giornale con l’indispensabile<br />

aiuto delle società calcistiche<br />

altopianesi: <strong>Asiago</strong> e Canove<br />

in prima linea; peccato, invece,<br />

che Gallio e Lusiana<br />

Conco alla fine non abbiano<br />

preso parte alla manifestazione.<br />

Sarà per la prossima volta.<br />

Sul campo del centro giovanile<br />

di <strong>Asiago</strong> ci si è divertiti,<br />

senza, però, tralasciare<br />

l’aspetto agonistico.<br />

La giovane rappresentativa<br />

dell’Altopiano, diretta in panchina<br />

da Rudy Baù (allenatore<br />

dell’<strong>Asiago</strong>), ha preso subito<br />

il comando delle operazioni,<br />

mettendo in difficoltà la nazionale<br />

cimbra, non al top della<br />

condizione e senza due tra<br />

gli elementi di maggior tasso<br />

tecnico.<br />

Cimbri un po’ in sofferenza e<br />

salvati, all’8’, dalla traversa.<br />

Gli altopianesi esercitano un<br />

evidente predominio territoria-<br />

Grafica Altopiano<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

www.giornalealtopiano.it<br />

Una bella serata tra sport e amicizia<br />

La Rappresentativa Altopiano vince la partita contro la Nazionale Cimbra per 4-1<br />

le, ma non riescono a finalizzare.<br />

Al 18’, per la prima volta,<br />

cimbri pericolosi con<br />

Moreno Nicolussi Paolaz, tra<br />

i migliori. Al 19’ altopianesi vicinissimi<br />

al vantaggio. Sull’azione<br />

seguente N<strong>ad</strong>ir<br />

Giagheddu raccoglie la sfera<br />

e la indirizza sul primo palo,<br />

dove il portiere non arriva (1-<br />

0). I ragazzi di Rudy Baù insistono<br />

e prima dell’intervallo<br />

r<strong>ad</strong>doppiano con merito sugli<br />

sviluppi di un calcio piazzato<br />

su cui Ariel Bernardi ha il giusto<br />

“timing” nell’inserimento<br />

(2-0). Si riparte, si effettuano<br />

i cambi a disposizione per consentire<br />

a tutti un po’ di divertimento<br />

e la selezione locale rallenta<br />

un po’. I cimbri ne approfittano<br />

per spostare in<br />

avanti il baricentro e colpire<br />

con il giovane Moreno<br />

Nicolussi Paolaz, davvero bravo<br />

nell’anticipare l’intervento<br />

in uscita di Fabio Rigoni (2-1)<br />

dopo uno splendido assist in<br />

profondità di un compagno. La<br />

rete dà carica ai cimbri, che<br />

insistono, anche se in maniera<br />

poco lucida, specie a ridosso<br />

dell’area. Ma, dopo una protesta,<br />

neppure troppo convinta,<br />

per un presunto rigore non<br />

concesso, la nazionale<br />

biancoazzurra fa harakiri: rinvio<br />

sbagliato del portiere (unico<br />

errore) e N<strong>ad</strong>ir Giagheddu<br />

non si fa pregare, chiudendo di<br />

fatto l’incontro (3-1). Poco dopo,<br />

è Riccardo Frigo a firmare il definitivo<br />

4-1. Poi spazio alle<br />

premiazioni, con Stefania<br />

Longhini, direttore del nostro giornale,<br />

a consegnare il “1° Trofeo<br />

l’Altopiano” nelle mani del capitano<br />

altopianese Fabio Rigoni. >. Soddisfazione<br />

anche tra gli Tzimbar,<br />

come afferma Lorenzo Baratter,<br />

difensore in campo, fulcro<br />

organizzativo fuori. .<br />

Stefano Angonese<br />

Domenica scatta la nuova stagione<br />

<strong>Asiago</strong>, Canove e Lusiana Conco in campo nel “Trofeo Regione Veneto”<br />

Leguzzano.<br />

In seconda categoria<br />

l’<strong>Asiago</strong>, nel girone 18, se<br />

la vedrà con Alto Astico<br />

Posina, Careciupan ed<br />

Orsiana; mentre il Lusiana<br />

Conco, nel girone 19, affronterà<br />

Cosfara, Lugo<br />

Calvene e S. Giorgio<br />

Perlena. <strong>Il</strong> calendario: domenica<br />

7 settembre ore 16<br />

<strong>Asiago</strong>-Alto Astico Posina<br />

e Cosfara-Lusiana Conco;<br />

mercoledì 10 settembre ore<br />

20.30 Orsiana-<strong>Asiago</strong> e<br />

Lusiana Conco-Lugo<br />

Calvene; domenica 14 settembre<br />

ore 16 <strong>Asiago</strong>-<br />

Careciupan e Lusiana<br />

Conco-S. Giorgio Perlena.<br />

Guardando più in là, al campionato<br />

che scatterà il 21<br />

settembre, nei giorni scorsi<br />

sono stati resi noti i calendari<br />

ufficiali e le nostre formazioni<br />

debutteranno tutte<br />

sul terreno di casa.<br />

In prima categoria, nel girone<br />

“C”, il Canove ospiterà<br />

il Breganze; mentre in<br />

seconda categoria<br />

l’<strong>Asiago</strong>, neopromosso ed<br />

inserito nel girone “E”, se<br />

la vedrà con il Cosfara. Infine,<br />

nel girone “F”, il<br />

Lusiana Conco riceverà la<br />

matricola G.S.R.L.<br />

Vallonara.


V<br />

O<br />

L<br />

L<br />

E<br />

Y<br />

Palazzetto dello Sport di<br />

Roana protagonista nel<br />

weekend di fine agosto con<br />

l’attesa “Notturna di<br />

Volley” organizzata dalla<br />

P.G.S. Pallavolo Cesuna.<br />

La manifestazione, prima<br />

del genere in Altopiano, ha<br />

visto impegnate le 10 squ<strong>ad</strong>re<br />

iscritte dalle 20 di sabato<br />

30 agosto a circa le 13<br />

della domenica successiva<br />

in una continua sfida accompagnata<br />

da un’interminabile<br />

veglia. Ad avere la<br />

meglio, rispettando così i<br />

favori del pronostico, una<br />

rappresentativa di Lugo<br />

Vicentino che, oltre <strong>ad</strong> essere<br />

abituata a partecipare<br />

<strong>ad</strong> eventi simili, vanta un<br />

organico di tutto rispetto<br />

potendo attingere atleti dalle<br />

limitrofe società di federazione.<br />

La formula che prevedeva<br />

Marta Fabris vince la prima<br />

edizione della<br />

Pedescalandorotzo, gara di<br />

corsa in montagna con partenza<br />

dal fondovalle<br />

dell’Astico con arrivo a<br />

Rotzo. La longilinea atleta<br />

di casa, fondista d’inverno<br />

con lo Sci Club 2A, ha affrontato<br />

il percorso col piglio<br />

giusto. Senza mai mollare<br />

il comando delle operazioni<br />

è riuscita a vincere<br />

in solitudine staccando di<br />

35" una tenace Paola Fedeli<br />

atleta molto esperta in<br />

questo tipo di competizioni.<br />

Sul “sentiero delle<br />

Banchette”, prende il via da<br />

Pedescala ed è un tracciato<br />

storico, fa prevalere la<br />

sua attuale buona condizione<br />

e la freschezza atletica<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

CORSA IN MONTAGNA<br />

Fabris regina alla Pedescalandorotzo<br />

di cui dispone e già messa<br />

in mostra, con gli sci a rotelle,<br />

lo scorso luglio durante<br />

la BostelRoll. A completare<br />

il podio è Sandra De<br />

Luca. In campo maschile,<br />

il “crono” finale lo conferma,<br />

a darsi battaglia sono<br />

due fra i maggiori protagonisti<br />

berici nell’ambito della<br />

corsa in montagna: Dens<br />

Grasselli (Gsa Vicenza) e<br />

Stefano Masetto (Running<br />

Team Zanè). Alla resa dei<br />

conti è l’agile podista di<br />

Santorso a firmare per primo<br />

l’albo d’oro mentre un<br />

altro “noto” della specialità,<br />

Lucio Spanevello (Gsa<br />

Vicenza), il migliore fra gli<br />

“over 40”, si sistema con<br />

loro sul podio più alto.<br />

Roberto Poletto (Gsa<br />

Vicenza) tiene invece a<br />

b<strong>ad</strong>a il fondista asiaghese<br />

Sergio Rigoni primo quindi<br />

fra gli altopianesi in gara.<br />

<strong>Il</strong> temporale notturno ha regalato<br />

ai partenti una giornata-doc<br />

per impegnarsi a<br />

fondo lungo l’antica via di<br />

commerci fra la valle<br />

dell’Astico e la parte occidentale<br />

dell’Altopiano, percorso<br />

ripristinato in occasione<br />

della gara, ma con<br />

l’obiettivo di renderlo permanente<br />

per chi vorrà apprezzarne<br />

le sue molteplici<br />

caratteristiche ben superiori<br />

al pur importante aspetto<br />

agonistico potendosi considerare<br />

un terreno di allenamento<br />

ed, al tempo stesso,<br />

<strong>ad</strong>atto a piacevoli passeggiate<br />

dove, grazie alla nuo-<br />

8<br />

l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 25<br />

PALLAVOLO ALL NIGHT LONG<br />

A Roana la prima notturna di pallavolo con la partecipazione di 10 squ<strong>ad</strong>re<br />

Successo meritato della manifestazione per la soddisfazione degli organizzatori<br />

la partecipazione di squ<strong>ad</strong>re<br />

miste, femmine/maschi,<br />

con preliminare girone all’italiana<br />

prima degli scontri<br />

<strong>ad</strong> eliminazione diretta<br />

dai quarti di finale e lo svolgimento<br />

di un unico set a<br />

tempo determinato, ha fatto<br />

affluire al palazzetto più<br />

di 100 atleti.<br />

Successo meritato della<br />

manifestazione che rende<br />

sollievo all’impegno degli<br />

organizzatori, Annalisa<br />

Scapin e Fabio Munari in<br />

testa, che hanno colto con<br />

entusiasmo la sfida lanciata<br />

da Cristian Canesso, a<br />

cui va dato il merito di<br />

aver saputo<br />

magistralmente coordinare<br />

l’evento.<br />

L’organizzazione impeccabile<br />

trova il pieno consenso<br />

anche dal Presidente<br />

della società, Maurizio<br />

Magnabosco, che sottolinea:<br />

“È anche grazie al<br />

significativo ruolo dei<br />

volontari che la<br />

Pallavolo Cesuna riesce<br />

a dare quelle risposte<br />

che atleti ed appassionati<br />

del settore richiedono<br />

continuamente.<br />

Ovviamente è necessario<br />

l’impegno di tutti per<br />

poter esprimere al meglio<br />

la vivacità che il movimento<br />

pallavolistico dimostra<br />

di avere in<br />

Altopiano.<br />

La grande partecipazione<br />

alla manifestazione<br />

va tabellazione, chi transita<br />

può apprendere importanti<br />

informazioni di carattere<br />

storico-ambientalistico e<br />

culturale. “Non ci aspettavamo<br />

certo una partecipazione<br />

così elevata - commenta<br />

Massimo Pretto<br />

componente dello staff<br />

organizzativo – per quest’esordio<br />

si puntava, al limite,<br />

sulle centocinquanta<br />

presenze invece al via erano<br />

in duecento ed oltre più<br />

una settantina di appassionati<br />

del nordic – walking<br />

ammessi pure loro alla manifestazione.<br />

Per noi un<br />

successo del quale far tesoro<br />

anche per migliorarci<br />

negli anni a venire. Molti<br />

inoltre i complimenti ricevuti<br />

dal percorso”. R.A.<br />

non solo è beneaugurante<br />

per l’imminente inizio della<br />

stagione sportiva ma ci<br />

offre lo stimolo per<br />

ripresentare ciclicamente<br />

l’evento.”<br />

La società esterna un ringraziamento<br />

particolare agli<br />

sponsor che hanno contri-<br />

buito alla buona riuscita<br />

della manifestazione:<br />

Caseificio Pennar, Scapin<br />

Funghi, La Baitina-<br />

Roana, Pasticceria Carli,<br />

Salumificio San<br />

Domenico, Rifugio<br />

Kubelek e Rigoni di<br />

<strong>Asiago</strong>.<br />

Marta Fabris<br />

Classifica maschile assoluta:<br />

km 8,4 - dislivello mt 600 - 1°Denis Grasselli (Gsa<br />

Vicenza) in 39’23", 2° Stefano Masetto (Running Team<br />

Zané) a 22", 3°Lucio Spanevello (Gsa Vicenza) a<br />

1’11", 4° Roberto Poletto (Gsa Vicenza) a 1’20", 5°<br />

Sergio Rigoni (Us <strong>Asiago</strong> Sci) a 2’01".<br />

Classifica assoluta femminile:<br />

km 8,4 - dislivello mt 600- 1° Marta Fabris (Gsa<br />

<strong>Asiago</strong>) in 47’05", 2° Paola Fedeli (Atletica Malo) a<br />

35", 3° Sandra De Luca a 3’43".


Sabato 6 settembre 2008<br />

GRAZIE CONTADINI…<br />

Immagini come queste evocano<br />

nella mente di ogni<br />

persona pensieri di bellezza<br />

e soddisfazione interiore.<br />

Salendo dal costo, appena<br />

passato Canove, ti<br />

senti invaso da un senso di<br />

benessere, ti senti abbracciato<br />

dalla natura che in un<br />

solo istante nel farsi contemplare<br />

riesce a farti dimenticare<br />

stress e monotonia<br />

e ti restituisce il sorriso.<br />

Forse la prima cosa che<br />

si fa in riva <strong>ad</strong> un prato che<br />

offre questa vista è spalancare<br />

le braccia e respirare<br />

a pieni polmoni l’aria pulita<br />

che odora di erba, di fieno<br />

che secca al sole, di mille<br />

fiori che rinfrescano le nostre<br />

narici e nutrono la nostra<br />

mente di armonia, di<br />

equilibrio, di sensazioni che<br />

ci rievocano la giovinezza.<br />

Ci riportano al tempo in cui<br />

vedere i colori di mille fiori<br />

e le affascinanti geometrie<br />

del fieno in raela pronto<br />

per essere portato in tesa<br />

non era una rara esclusiva<br />

di quei pochi che ancora<br />

oggi persistono nel vivere<br />

secondo questo poetico ciclo<br />

naturale di vita, bensì<br />

era cosa comune a tutti. era<br />

il pane che in Lì, nel prato,<br />

in un’altra forma, da tagliare<br />

o tagliato dai colpi di una<br />

falce o più tardi di una moderna<br />

“BCS”, c’era il pane<br />

quotidiano. <strong>Il</strong> fieno era una<br />

cosa che trascendeva il sacro,<br />

senza la quale non si<br />

poteva, mangiare, o avere<br />

latte per la famiglia, for-<br />

Egregio Direttore,<br />

se lo ricordate, l’anno scorso,<br />

di questi tempi, feci al<br />

vostro quindicinale delle osservazioni<br />

su come viene tenuto<br />

l’ambiente turistico di<br />

<strong>Asiago</strong>, essendo io stesso un<br />

turista in loco. Dicevo 4<br />

cose in buona sostanza: che<br />

c’era bisogno di illuminazione<br />

notturna in quel vasto parcheggio<br />

a ridosso del corso<br />

4 Novembre; che era necessario<br />

asfaltare tutta la<br />

str<strong>ad</strong>a che percorre la<br />

Barental, e Granezza fino al<br />

monte Corno, per evitare<br />

aria malsana e silicosi ai numerosi<br />

vacanzieri della zona;<br />

che era necessario mettere<br />

in zona qualche cartello in<br />

più per dirigere la gente senza<br />

alcun dubbio verso certi<br />

posti; che sarebbe stata una<br />

buona idea sistemare, come<br />

era un tempo, delle fontanelle<br />

…e se non tagliassero più l’erba?<br />

maggio, burro e vitelli nelle<br />

stalle da allevare e nutrire<br />

d’inverno. <strong>Il</strong> cibo usciva<br />

dalle stalle che contenevano<br />

in se l’armonia del filò,<br />

tempo per socializzare, ma<br />

pure per produrre manufatti<br />

di paglia (cordela), dai cappelli<br />

alle borse, che alimentavano<br />

un economia di sussistenza,<br />

ma di vita vera,<br />

sana, sincera, di armonica<br />

dipendenza da una natura<br />

che poteva essere tanto generosa<br />

in un anno quanto<br />

crudele da farti “tribolare”<br />

un anno dopo per il troppo<br />

secco che non faceva crescere<br />

el fen o l’arsiva…<br />

Quante corse per un temporale<br />

improvviso e quante<br />

preghiere nei prati per cercare<br />

di salvare almeno in<br />

marele quel fieno che, se<br />

bagnato, poi avrebbe fatto<br />

la muffa e le vacche non lo<br />

avrebbero mangiato…e se<br />

non mangia la vacca non fa<br />

latte e se la vacca non fa<br />

latte…bhè lo abbiamo già<br />

detto, non si mangiava…<br />

Cos’è rimasto oggi di tutto<br />

questo? Quali significati si<br />

celano dietro <strong>ad</strong> un filo<br />

d’erba tagliato che non<br />

vede più i denti di legno del<br />

rastelo, ma solo gli uncini<br />

d’acciaio di rapidi<br />

voltafieno e di potenti<br />

rotopresse? Le vacche oggi<br />

mangiano ancora il fieno?<br />

O quelle enormi supposte,<br />

detti silos, fuori da stalle<br />

con centinaia di vacche stipate<br />

all’interno, riescono da<br />

soli a nutrire le mandrie e<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

I turisti chiedono fontane per bere e…wc!<br />

in certi paesi perché i villeggianti<br />

e vacanzieri potessero<br />

dissetarsi senza essere costretti<br />

a entrare in un bar!<br />

Delle 4 cose ho visto che<br />

solo una è stata realizzata, ma<br />

anche se solo questa, il piacere<br />

che ho provato è grande:<br />

cioè l’illuminazione del<br />

grande parcheggio sul retro<br />

di via 4 Novembre! E ora,<br />

sempre nella speranza che<br />

l’<strong>Il</strong>luminata e Spettabile Reggenza<br />

dei 7 Comuni si decida<br />

a fare le cose che ho dette<br />

ci sono altre cose che voglio<br />

farvi notare e che altri<br />

ambienti turistici hanno già<br />

fatto ( come in Friuli o Alto-<br />

Adige), perché fanno parte<br />

della mentalità turistica. Passeggiando<br />

nel grande parco<br />

sul retro della vecchia stazione<br />

ho notato che qui non c’è<br />

una fontanella ove dissetarsi.<br />

Eppure qui i villeggianti<br />

quindi a farci avere il latte,<br />

il formaggio, il burro<br />

ecc…?<br />

Viene da chiederselo perché<br />

oggi le cose che un tempo<br />

trascendevano il sacro,<br />

sono considerate quasi un<br />

optional, e visti gli ettari di<br />

terra che ogni anno rimangono<br />

incolti, mi chiedo dove<br />

andremo a finire… in questi<br />

tempi moderni, forse il<br />

prato è stato sostituito dal<br />

banco frigo di un enorme<br />

centro commerciale? Può<br />

essere, visto che spesso e<br />

volentieri questi mostri di<br />

cemento sorgono dove prima<br />

c’erano i prati. O forse<br />

ci siamo talmente tanto<br />

evoluti che abbiamo smesso<br />

di fare il faticoso lavoro<br />

del cont<strong>ad</strong>ino per comprare<br />

al negozio quello che potevamo<br />

farci da soli? Èh<br />

gia, è vero, forse parlo troppo<br />

da malinconico, e forse<br />

non mi rendo conto che<br />

oggi essere cont<strong>ad</strong>ini non<br />

significa più una stalla con<br />

2, massimo 3 vacche, che<br />

ti danno da mangiare e nulla<br />

più…oggi per fare il cont<strong>ad</strong>ino<br />

bisogna essere dottori<br />

in economia… e non<br />

sto scherzando! Pensate<br />

solamente a cosa costa un<br />

trattore o costruire una stalla<br />

a norme UE…per non<br />

parlare dei contributi europei:<br />

oggi per fare ciò che<br />

l’uomo per millenni ha fatto<br />

gratuitamente bisogna<br />

passare per fiumi di inchiostro<br />

e mille scrivanie di uffici<br />

di ogni genere.<br />

sono molti, ci vengono volentieri,<br />

ci sono molte panchine,<br />

l’aria è ottima. Ma perché<br />

per bere dobbiamo essere<br />

costretti <strong>ad</strong> andare al bar?<br />

Manca qui forse l’acqua<br />

come in certi posti del Sud?<br />

Inoltre mancano i WC. Cioè<br />

ci sono, ma sono chiusi a sola<br />

disposizione degli avventurosi<br />

che vogliono cimentarsi<br />

nell’acro-park. Ho visto che<br />

in centro, in Municipio, l’unico<br />

WC disponibile…. non è<br />

più disponibile perché rotte le<br />

scale e sbarrato l’accesso.<br />

Ma, dico, anche qui, se uno<br />

ha bisogno, deve andare per<br />

forza al bar? O far la pipì per<br />

str<strong>ad</strong>a se i bar sono chiusi?<br />

Ma come si fa a lasciare un<br />

grosso centro turistico come<br />

<strong>Asiago</strong> in queste condizioni?<br />

Passando <strong>ad</strong> altro, sento dal<br />

giornale che si intende riportare<br />

a nuova attività l’ex cen-<br />

Direte che o sono un matto<br />

o un nostalgico, per la serie<br />

si stava meglio quando si<br />

stava peggio…so anch’io<br />

che il mondo è moderno,<br />

che le cose si evolvono apparentemente<br />

in meglio,<br />

che la globalizzazione…la<br />

cultura…lo status economico…<br />

e tutti i bla bla bla che<br />

volete, ma vedete, non riesco<br />

a non chiedermi una<br />

cosa: e se i cont<strong>ad</strong>ini non<br />

tagliassero più l’erba? O<br />

forse meglio, se non tagliassimo<br />

più l’erba…?<br />

Immaginate un prato che<br />

arriva al 20 di giugno pieno<br />

di fieno… una volta sarebbe<br />

stato un dono di Dio.<br />

Immaginate se oggi non servisse<br />

più per mangiare e<br />

venisse lasciato li; già ai<br />

primi di luglio sarebbe semplicemente<br />

brutto da<br />

vedere…e verso la fine di<br />

luglio, primi di agosto quando<br />

inizia <strong>ad</strong> essere alto il<br />

secondo taglio, che succe-<br />

tro elioterapico di<br />

Mezzaselva. Secondo me<br />

sarebbe ottima cosa se fosse<br />

trasformato in centro studi<br />

e terapia delle malattie<br />

dell’apparato respiratorio.<br />

Mia moglie che soffre di<br />

broncopatia ostruttiva quassù<br />

si trova bene, non usa tutte<br />

le medicine per l’asma e<br />

anche si sente bene per i<br />

reumi e dolori articolari. Io mi<br />

sento anche bene e credo<br />

perciò che valga la pena di<br />

usare quella imponente struttura<br />

per tale fine. Perché i<br />

malanni respiratori sono in<br />

aumento, le medicine relative<br />

sono dei palliativi e i sanatori<br />

servono sempre. Per<br />

quest’anno mi fermo qui.<br />

Arrivederci al prossimo<br />

anno!<br />

Sergio Callegari - Trieste<br />

sercallit@yahoo.it<br />

derebbe? Credo non abbiate<br />

difficoltà <strong>ad</strong> immaginarlo.<br />

Ora immaginatevi tutto<br />

l ’ A l t o p i a n o<br />

così…immaginate di vedere<br />

la foto sopra come ve l’ho<br />

appena descritta, vi fermereste<br />

ancora a spalancare le<br />

braccia e respirare a pieni<br />

polmoni? E pensate a tutti i<br />

bei turisti che sostanzialmente<br />

raggiungono i nostri monti<br />

per il verde, se invece di trovare<br />

verde trovassero fieno<br />

secco non tagliato… riuscite<br />

<strong>ad</strong> immaginarlo? Minimo<br />

minimo ci dovrebbe essere<br />

un battaglione di “cont<strong>ad</strong>ini<br />

mercenari” pagati dai comuni<br />

per tagliare l’erba altrimenti<br />

credo che le bellezze<br />

architettoniche altopianesi da<br />

sole difficilmente richiamerebbero<br />

tanti turisti, non credo<br />

che un pic-nic sotto un<br />

monumento sarebbe allettante<br />

quanto uno in un bellissimo<br />

prato tagliato e verde di<br />

erba nuova. Non credete?<br />

Forse vi sarò parso drastico,<br />

forse fantascientifico, forse<br />

d’altri tempi, ma io preferisco<br />

definirmi un romantico<br />

realista, consapevole che le<br />

nostre più grandi ricchezze<br />

sono le cose semplici che ci<br />

sono state tramandate dai<br />

nostri veci e che rischiano di<br />

www.giornalealtopiano.it<br />

26<br />

estinguersi a vantaggio di un<br />

modo di vivere che non tiene<br />

conto di noi e dei nostri<br />

monti. Sono convinto che il<br />

lavoro che oggi purtroppo<br />

troppo pochi ancora fanno<br />

con amore devozione e sacrificio,<br />

il dignitoso e splendido<br />

lavoro del CONTADI-<br />

NO, sia troppo bistrattato e<br />

visto troppo come un’occupazione<br />

di serie B e non parlo<br />

solo a livello politico, dove<br />

la categoria è molto frequentemente<br />

dimenticata, ma specialmente<br />

a livello sociale e<br />

morale dove mai e poi mai<br />

un cont<strong>ad</strong>ino verrà più considerato<br />

di un perito, di un tecnico<br />

o un ingegnere. Forse<br />

tutti tendiamo a dimenticare<br />

che essere qui oggi e poter<br />

contemplare le bellezze del<br />

nostro Altipiano, non è frutto<br />

del caso ma è, oltre che primariamente<br />

un dono di Dio,<br />

anche il frutto del sudore dei<br />

“ nostri “ cont<strong>ad</strong>ini che lavorano<br />

i campi e li fanno<br />

rigenerare per lasciar godere<br />

tutti di quel verde che la<br />

nostra stupenda terra sa<br />

dare.<br />

Permettetemi di dir loro un<br />

immenso grazie a braccia<br />

spalancate, un grazie con<br />

quell’aria che profuma di fieno<br />

e mille fiori... C.M.<br />

FATEVI GLI AUGURI CON IL GIORNALE<br />

Nonostante più di mezzo secolo lontano dalla sua terra natia<br />

Firmino Rigoni di Camporovere ha voluto salutare il suo<br />

altopiano con una foto del 50° di matrimonio con Mary<br />

Goigan sposata a Weribee vicino a Melbourne, in Australia.<br />

Anche nel giorno festoso trascorsa con amici e famiglia<br />

il ricordo di “casa” è stato sempre presente.


Sabato 6 settembre 2008<br />

Da sabato 6 a venerdì 19 settembre<br />

<strong>Il</strong> Sole ai primi di settembre sorge alle 5.45 e tramonta alle 18.35<br />

Sabato 6 settembre. S. Zaccaria. <strong>Il</strong> 6 settembre è il 250° giorno<br />

dell’anno, mancano 116 giorni alla fine del 2008<br />

Domenica 7. S. Regina. Primo quarto di Luna alle ore 15.06<br />

Lunedì 8. S. Natività B.V.M.<br />

Martedì 9 . SS. Severiano e Gorgonio<br />

Mercoledì 10. S. Nicola da T.<br />

Giovedì 11. SS. Proto e Giacinto.<br />

Venerdì 12. S. Silvino – ss. Nome di Maria<br />

Sabato 13. SS. Giovanni C. e Maurilio<br />

Domenica 14. Esaltazione S. Croce<br />

Lunedì 15. B.V.M. Addolorata. Luna piena alle ore 10.15<br />

Martedì 16. SS. Cornelio e Cipriano<br />

Mercoledì 17. SS. Roberto e Stimmate di S. Francesco.<br />

Giovedì 18. SS. Giuseppe da C. e Sofia<br />

Venerdì 19. S. Gennaro vescovo<br />

Eventi di questo periodo:<br />

domenica 7 settembre si festeggia la giornata europea dedicata<br />

alla cultura ebraica. Anche quest’anno (il 7 Elul nel calendario ebraico)<br />

la Giornata Europea della Cultura Ebraica sarà celebrata in 27<br />

Paesi europei, essa vuole offrire al grande pubblico l’opportunità<br />

di scoprire o riscoprire il patrimonio storico e culturale ebraico,<br />

aprendo sinagoghe e musei, offrendo degustazioni gastronomiche,<br />

organizzando mostre, convegni, dibattiti, e sopratutto eventi<br />

musicali. “Musica e Parole” – il fil rouge della Giornata - sarà l’occasione<br />

per ascoltare le melodie e i canti, approfondire le tr<strong>ad</strong>izioni,<br />

conoscere gli eventi che hanno caratterizzato la storia ebraica e gli<br />

stili musicali che hanno accompagnato il popolo ebraico nella sua<br />

storia.<br />

Attraversando l’Europa e il Mediterraneo, la cultura ebraica si è<br />

confrontata con popoli e tr<strong>ad</strong>izioni diverse, creando così tra gli<br />

altri, quei generi musicali conosciuti oggi come musica klezmer,<br />

sefardita, sinagogale, yiddish e chassidica.<br />

La manifestazione, accolta nelle precedenti edizioni con crescente<br />

consenso - circa 50mila le presenze registrate lo scorso anno in<br />

Italia - è promossa dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.<br />

Milano e Mantova faranno da capofila alle manifestazioni.<br />

58 le località che partecipano in Italia: da Casale Monferrato a Santa<br />

Maria del Cedro, da Verona a Vicenza, da Firenze a Livorno, da<br />

Trani a Venezia, ogni sito con le sue caratteristiche, le sue storie da<br />

raccontare, le sue melodie. Mostre, convegni, spettacoli, conferen-<br />

<strong>Dal</strong>le ore 8.45 di sabato 6 alle ore 8.45 di<br />

sabato 13 settembre<br />

ASIAGO- Farmacia Zuccato del dr.<br />

Adelchi Zuccato, Viale Matteotti<br />

<strong>Dal</strong>le ore 8.45 di sabato 13 alle ore 8.45 di<br />

sabato 20 settembre<br />

CANOVE – Farmacia del dr. Leonardo<br />

Bosio, Via Roma, 33/a<br />

CONCO – Farmacia della dr.ssa Monica<br />

Federici, Piazza S. Marco, 23<br />

Domenica 7 settembre<br />

ASIAGO: IP, Via Rendola, 54<br />

Domenica 14 settembre<br />

GALLIO: OMV, Via Camona, 1/b<br />

<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> pubblica le Vostre lettere!<br />

Inviatele a: <strong>Giornale</strong> dell’Altopiano<br />

e-mail: redazione.altopiano@tiscali.it<br />

Per favorire il lavoro della redazione sarebbe<br />

preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque<br />

possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle<br />

Poste n.3 36012 <strong>Asiago</strong><br />

Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere<br />

devono riportare sempre firma e indirizzo e numero<br />

di telefono del mittente. La redazione si<br />

riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o<br />

non accettare eventuali testi di cattivo gusto.<br />

8<br />

l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 27<br />

ze, assaggi di sapori ebraici, ma soprattutto concerti nei programmi<br />

delle località che partecipano all’avventura a porte aperte.<br />

<strong>Il</strong> 7 settembre 1998 è la data ufficiale della nascita di “Google”.<br />

Compie 10 anni il più famoso motore di ricerca per Internet che non<br />

si limita a catalogare il World Wide Web, ma si occupa anche di<br />

immagini, foto, newsgroup, notizie, mappe, video, oltre a mantenere<br />

una copia cache di tutte le pagine che conosce. Con un indice<br />

che comprende più di otto miliardi di pagine Web, è riconosciuto<br />

come il più grande e affidabile tra i motori mondiali, occupandosi<br />

attraverso il suo sito di oltre il 70% di tutte le ricerche effettuate<br />

sulla rete. Larry Page e Sergey Brin, allora studenti dell’Università<br />

di Stanford, dopo aver sviluppato la teoria secondo cui un motore<br />

di ricerca basato sull’analisi matematica delle relazioni tra siti web<br />

avrebbe prodotto risultati migliori rispetto alle tecniche empiriche<br />

usate precedentemente, fondarono l’azienda il 7 settembre 1998.<br />

Convinti che le pagine citate con un maggior numero di link fossero<br />

le più importanti e meritevoli (Teoria delle Reti), decisero di approfondire<br />

la loro teoria all’interno dei loro studi e posero le basi<br />

per il loro Google. Non si sbagliavano!<br />

Un Santo per volta: 19 settembre, San Gennaro. Negli Atti Vaticani<br />

si narrano molti episodi mitici legati al vescovo. I più conosciuti<br />

narrano di lui e dei suoi compagni che si sarebbero recati a Nola<br />

dove avrebbero incontrato il perfido giudice Timoteo il quale, avendo<br />

sorpreso Gennaro mentre faceva proselitismo, lo avrebbe imprigionato<br />

e torturato. Ma poiché le tremende torture inflittegli non<br />

sortivano effetto, lo avrebbe infine gettato in una fornace ardente;<br />

una volta riaperta la fornace, non solo il santo vi uscì illeso e senza<br />

che neppure le sue vesti fossero state minimamente intaccate dal<br />

fuoco, ma le fiamme investirono i pagani venuti <strong>ad</strong> assistere al<br />

supplizio. C<strong>ad</strong>uto malato e nonostante che fosse guarito da Gennaro,<br />

Timoteo non mostrò alcuna gratitudine ma lo fece condurre all’anfiteatro<br />

di Pozzuoli affinché fosse sbranato dalle fiere. Secondo la<br />

leggenda, il sangue di San Gennaro si sarebbe liquefatto per la<br />

prima volta ai tempi di Costantino, quando il vescovo San Severo<br />

(secondo altri fu il vescovo Cosimo) trasferì le spoglie del Santo<br />

dall’Agro Marciano, dove era stato sepolto, a Napoli. Durante il<br />

tragitto avrebbe incontrato la nutrice Eusebia con le ampolline del<br />

sangue: alla presenza della testa, il sangue nelle ampolle si sarebbe<br />

sciolto. Oggi le due ampolle, fissate all’interno di una piccola teca<br />

ARIETE<br />

Urano è nel vostro segno, provocando situazioni impreviste, soprattutto<br />

in amore. Dagli incontri fatali, agli sviluppi inattesi, nel<br />

lavoro sarà meglio esaminare i fatti con la massima disponibilità,<br />

senza prendere impegni immediati. La vita di relazione attraversa un<br />

periodo difficile e non sono esclusi momenti di tensione.<br />

TORO<br />

Con Nettuno nel segno, la porta delle illusioni è spalancata, quindi<br />

evitate di varcare la soglia con troppo entusiasmo. Gli amori collaudati<br />

acquisteranno maggiore spessore. Se invece parliamo di un<br />

incontro recente, c’è il rischio che finisca per rivelarsi meno affascinante<br />

di quel che può sembrare a prima vista. Ma anche le relazioni<br />

effimere hanno il loro lato bello, sappiate coglierlo.<br />

GEMELLI<br />

Siete sostenuti da Giove che è opposto a Mercurio, vuol dire che<br />

sarete in gr<strong>ad</strong>o di sostenere con successo un confronto con chi vi<br />

contr<strong>ad</strong>dice senza avere reali argomenti contro di voi. In amore non<br />

prendete sul serio i capricci del partner che, specie se Cancro, è un<br />

po’ lunatico. Se è il caso, prendete le distanze da un rapporto difficile.<br />

CANCRO<br />

L’ottimismo è la carta vincente su cui puntare per una vacanza non<br />

solo divertente, ma anche costruttiva, specie sul piano fisico, che<br />

va curato con maggiore attenzione del solito, soprattutto se siete<br />

affaticati dal ritmo frenetico del lavoro. L’amore farà la parte del<br />

leone se nel rapporto saprete dimostrare più affetto.<br />

LEONE<br />

<strong>Il</strong> periodo è bollente, e non sul piano climatico: non vi mancheranno<br />

le occasioni per misurarvi con le vostre capacità di accendere il<br />

desiderio in chi vi interessa. Amore e sesso trasformeranno le vostre<br />

settimane in un indimenticabile periodo all’insegna della passione.<br />

Sta a voi vivere con signorile misura le occasioni eccitanti<br />

rotonda realizzata con una larga cornice in argento e provvista di<br />

un manico, sono conservate nel Duomo di Napoli. Una è riempita di<br />

3/4, mentre l’altra più alta è semivuota poiché parte del suo contenuto<br />

fu sottratto da re Carlo III di Borbone che lo portò con sé in<br />

Spagna.<br />

Tre volte l’anno i fedeli accorrono per assistere al “miracolo della<br />

liquefazione del sangue. La teoria di alcuni ricercatori italiani avanza<br />

l’ipotesi secondo cui all’origine del cosiddetto “miracolo di san<br />

Gennaro” vi sia il fenomeno noto come tissotropia, la proprietà di<br />

alcuni materiali (detti appunto tissotropici) di diventare più fluidi<br />

se sottoposti a una sollecitazione meccanica, come piccole scosse<br />

o vibrazioni, e di tornare allo stato precedente se lasciati indisturbati<br />

(un esempio di questa proprietà è la salsa ketchup, che si può<br />

mostrare in uno stato quasi solido fino a quando delle scosse non<br />

la fanno diventare d’un tratto molto più liquida). È sensato formulare<br />

l’ipotesi tissotropica poiché, durante la cerimonia che precede<br />

lo scioglimento del sangue di San Gennaro, il sacerdote agita e<br />

muove l’ampolla tenendola con le mani.<br />

Due proverbi due<br />

A tallele un an ekele machent an ebenle (tr<strong>ad</strong>: una vallicella e un<br />

poggio fanno una pianura). Der trage esel itzet net mule piarn.<br />

(tr<strong>ad</strong>: <strong>Il</strong> pigro asino non mangia pere vizze).<br />

San Gennaro<br />

offerte dalle stelle.<br />

VERGINE<br />

Vi aspetta un periodo sereno e ricco di gr<strong>ad</strong>evoli sorprese. Non<br />

dovrete neppure fare lo sforzo di organizzarlo, perché il destino<br />

ve lo offrirà su un piatto d’argento. In amore potrebbe esserci<br />

un matrimonio in vista, o la comparsa della persona giusta. Se<br />

invece vi sta a cuore il lavoro, non avete che da scegliere, tra le<br />

tante opportunità, quella più sicura.<br />

BILANCIA<br />

L’atmosfera intorno a voi sta cambiando, e i mutamenti impongono<br />

un nuovo e più realistico approccio a lavoro, affetti e<br />

denaro. Fate particolare attenzione ai sentimenti: stanno risentendo<br />

della severità che da tempo influenza il vostro giudizio,<br />

solitamente così equilibrato. Dite invece di no a una proposta<br />

che proprio non vi convince.<br />

SCORPIONE<br />

Potete contare su Venere, che vi rende più simpatici e affabili,<br />

offrendovi quel successo che meritate e che inseguite da tempo.<br />

Nell’amore siete avvantaggiati da una perfetta forma fisica,<br />

che vi fa sentire più sicuri e quindi più generosi. Progettate una<br />

gita costosa tenendo conto dei desideri e dei gusti del vostro<br />

partner.<br />

SAGITTARIO<br />

Sole e Mercurio nel vostro segno migliorano le vostre capacità<br />

di comunicare e la vostra abilità nella gestione finanziaria, dove<br />

potrete permettervi un lusso insolito, quello di fare di testa<br />

vostra, anche in contrasto con le opinioni di un partner che,<br />

specie se Capricorno, è un po’ autoritario. Ascoltatelo quindi,<br />

ma senza esagerare.<br />

CAPRICORNO<br />

Finalmente potrete godervi una ben meritata vacanza, tornando<br />

a quella leggerezza cui Saturno e Marte vi avevano costretti<br />

a rinunciare. Come se non bastasse, riuscirete anche a cogliere<br />

i frutti di ciò che, con la vostra vivace intelligenza, avete seminato<br />

negli ultimi tre anni. Sarà meglio però non sollecitare il<br />

destino che ne sa più di voi.<br />

ACQUARIO<br />

Siete tra Scilla e Cariddi, cioè tormentati da Saturno (la rinuncia)<br />

e Marte (la battaglia): I nuovi compiti che vi hanno investito,<br />

comunque, vi stimoleranno a fare un deciso passo avanti,<br />

anche se a un prezzo non irrilevante. Non potete più tirarvi<br />

indietro, dunque convincetevi del fatto che sarete in gr<strong>ad</strong>o di<br />

far fronte al destino, con disinvolta abilità.<br />

PESCI<br />

Periodo molto sereno: vi aspettano momenti felici, anche se<br />

non del tutto tranquilli. Le giornate saranno infatti ricche di<br />

novità inaspettate, sia in amore che in divertimenti. Sono inoltre<br />

possibili miglioramenti nel lavoro, che potrebbero realizzarsi<br />

anche in vostra assenza. Non avete che da attendere le novità,<br />

confidando nel futuro.


Gianesini Giulia<br />

Un sentito riconoscimento a<br />

tutti i paesani che, in vari<br />

anni e in varie discipline,<br />

sono riusciti a raggiungere<br />

dei meriti sportivi, ottenendo<br />

titoli prestigiosi che hanno<br />

portato a parlare di Gallio<br />

in Italia, in Europa e nel<br />

Mondo. Questo il significato<br />

della Festa dello Sport<br />

svoltasi a Gallio sabato 23<br />

agosto e organizzata dalla<br />

locale Pro Loco. Un evento<br />

un po’ sfortunato visto<br />

che l’inclemenza del tempo<br />

non ha consentito lo svolgersi<br />

dell’intero programma,<br />

ma sicuramente carico<br />

di sentimenti ed emozioni.<br />

La festa si è aperta con alcune<br />

prove dimostrative di<br />

ski roll, pattinaggio e calcio<br />

alle quali hanno partecipato<br />

Sabato 6 settembre 2008<br />

8<br />

l’Altopiano<br />

Inchino dell'avvocato<br />

Pascqualin www.giornalealtopiano.it<br />

alla<br />

premiazione di Lucio<br />

Topatigh<br />

Una grande festa per i campioni di Gallio<br />

molti giovani atleti<br />

altopianesi. Dopo l’interruzione<br />

momentanea, dovuta<br />

alla pioggia, sul palco<br />

in Piazza Italia, si è proceduto<br />

con la premiazione.<br />

Gli atleti, chi a piedi, chi trasportato<br />

sulla troika guidata<br />

dal Buscari – Nereo<br />

Gianesini, sono arrivati<br />

fino ai piedi del palco, e <strong>ad</strong><br />

uno <strong>ad</strong> uno sono stati premiati<br />

mentre per ciascuno<br />

venivano letti la motivazione<br />

del premio e il<br />

curriculum vitae.<br />

Sul palco a premiare gli<br />

sportivi c’erano il delegato<br />

FISI e vice presidente<br />

della scuola sci Gallio Aronne<br />

Schivo, Gianni Rossi assessore<br />

allo Sport del comune di<br />

Gallio e l’avvocato Claudio<br />

Carlo Schivo<br />

Pasqualin procuratore sportivo.<br />

Grande l’emozione nel vedere<br />

tutti questi atleti sul palco.<br />

“Le loro espressioni di<br />

commozione (qualche<br />

lacrima c’è stata) per<br />

un semplice gesto di<br />

riconoscimento – dice<br />

Carlo Schivo - ci hanno<br />

dato una grossa<br />

carica e motivazione<br />

nel proseguire nel nostro<br />

impegno”.<br />

Non poteva mancare<br />

la serie di foto di rito<br />

e, per finire, i fratelli<br />

Sambugaro hanno voluto<br />

donare allo Sci<br />

Club Gallio una scultura<br />

realizzata, ovviamente,<br />

con la<br />

motosega, che rappresenta<br />

perfettamente il<br />

trampolino con la<br />

contropendenza d’atterraggio.<br />

<strong>Il</strong> premio fuori pro-<br />

Tutti gli atleti<br />

gramma è stato ritirato dai<br />

vice presidenti Mario Schivo,<br />

Domenico Munari e<br />

Roberto Lunardi.<br />

Per concludere non poteva<br />

mancare il discorso del presidente<br />

Schivo Carlo “<strong>Il</strong>o”.<br />

28<br />

E per suggellare in bellezza<br />

una serata che sembrava<br />

non volersi concludere<br />

mai tutti gli sportivi si spostati<br />

dal palco al bar “Commercio”<br />

per un brindisi in<br />

compagnia.<br />

Gli atleti premiati:<br />

Meinhart “J.D.” Urbani (ippica); Giorgio e Michele<br />

Sambugaro (penthatlon del boscaiolo); Eder Baù (calcio);<br />

Alberto Pertile (ski roll); Attilio Antonio Baù (sci nordico);<br />

Gianesini Giulia (sci alpino); per il salto speciale e combinata<br />

nordica, Massimo Frison “Puma”, Roberto Frison “Boby”,<br />

Michele Sambugaro, Fabio Sambugaro, Stefano Lunardi,<br />

Morgan Finco, Nicola Rossi, Giuliano Frison “Giogi”, Enrico<br />

Fattori, Sandro Munari “Ciandri”, Fabio Munari “Bevi”,<br />

Massimiliano Baù, Andrew Lunardi “10 mt”, Michael<br />

Lunardi, Daniele Munari “Strachela”, Sandro Sambugaro,<br />

Virginio Lunardi, Ivan Lunardi; Elvio Finco “Scampitt”, Lucio<br />

Plebs e Giancarlo Gloder (pattinaggio velocità); Matteo<br />

Segafredo, Luigi Finco “Gigi Tele” e Lucio Topatigh “Falco”<br />

(Hockey su ghiaccio).

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