258 GIOVANNA RASARIO: LE OPERE DI GIORGIO DE CHIRICO NELLA COLLEZIONE CASTELFRANCO bili (fig. 42-43).” Dal<strong>le</strong> <strong>le</strong>ttere, dagli inizi <strong>de</strong>l 1939 al 1941, uno stretto giro <strong>di</strong> posta ci chiarisce i movimenti <strong>de</strong>lla col<strong>le</strong>zione. Contemporaneamente al Milione, Castelfranco tratta con il conte Carlo Vittorio Emanue<strong>le</strong> Barbaroux 137 la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> altri <strong>di</strong>pinti <strong>de</strong>lla sua col<strong>le</strong>zione ed esattamente: Eco, Diana (fig. 44), Casella, Lepre, Orvieto, Ritratto femmini<strong>le</strong>, Donna con <strong>le</strong> vio<strong>le</strong>tte, Veduta d’Arno, Guerrieri 138 (fig. 45). Opere che si trovano più volte nel<strong>le</strong> foto <strong>de</strong>ll’archivio Castelfranco. Nella <strong>le</strong>ttera <strong>de</strong>ll’8 apri<strong>le</strong> 1939 Barbaroux scrive a Castelfranco <strong>di</strong>cendo <strong>di</strong> essere spiacente per non potergli mandare il saldo residuo <strong>de</strong>i <strong>di</strong>pinti venduti in blocco per 25.000 lire 139 : ha <strong>de</strong>i prob<strong>le</strong>mi con i <strong>de</strong>bitori, poiché i <strong>de</strong> Chirico venduti non gli sono ancora stati pagati. Gli comunica anche che, essendo <strong>de</strong>lla classe 1901, da un giorno all’altro dovrà presentarsi a fare il sergente d’artiglieria. “In queste con<strong>di</strong>zioni – aggiunge – i pochi risparmi <strong>de</strong>vono servire per quelli che restano a casa durante il mio richiamo.” Barbaroux ha venduto Eco, Lepre, Ritratto <strong>di</strong> fanciulla, Donna con <strong>le</strong> vio<strong>le</strong>tte, Veduta d’Arno e dalla <strong>le</strong>ttera <strong>de</strong>l 19/4/39 si evince che rimangono in <strong>de</strong>posito presso Barbaroux i <strong>di</strong>pinti: Diana, Orvieto, Guerrieri e Ritratto <strong>di</strong> Casella. Il 2 maggio 1939 Barbaroux comunica <strong>di</strong> avere venduto il piccolo <strong>di</strong>pinto Guerrieri, per il qua<strong>le</strong> 137 Il conte Vittorio Emanue<strong>le</strong> Barbaroux aveva sposato (cfr. Documenti. Il carteggio Belli-Ferol<strong>di</strong>, cit., <strong>le</strong>ttera n. 85, p. 345) la figlia <strong>de</strong>ll’industria<strong>le</strong> tessi<strong>le</strong> Fe<strong>de</strong>rico Gussoni, titolare <strong>de</strong>ll’omonima gal<strong>le</strong>ria, poi Gal<strong>le</strong>ria “Milano”, con se<strong>de</strong> a Milano in via Croce Rossa 6. Nella Gal<strong>le</strong>ria Milano fu fatta nel 1930 “la prima mostra <strong>di</strong> pittori italiani resi<strong>de</strong>nti a Parigi” (Campigli, De Pisis, <strong>de</strong> Chirico) e nel 1932 una mostra persona<strong>le</strong> <strong>di</strong> <strong>de</strong> Chirico. Ferol<strong>di</strong> <strong>de</strong>finisce Barbaroux “insincero intrigante ma conclusivo” (Ibid., p. 59) e lo cerca per ven<strong>de</strong>re alcuni quadri. La sua impressione è confermata da Belli che scrive (Ibid., p. 63): “D’accordo sul conto <strong>di</strong> Barbaroux in genere: ciò non toglie che egli conferma, con qualche eccezione, la regola. Moralissimi i Ghiringhelli, né ho mai sospettato <strong>di</strong> qualsiasi scorrettezza; ma che <strong>le</strong>ntezza, Santa Madonna.” 138 Cfr. da una nota <strong>de</strong>l 4/2/1939 <strong>di</strong> Barbaroux a Castelfranco che riceve in <strong>de</strong>posito i sopracitati <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong> <strong>de</strong> Chirico, accanto ai cui titoli aggiunge i prezzi (fig. 45). 139 Lettera <strong>di</strong> Barbaroux a Castelfranco <strong>de</strong>ll’8/4/1939 (Archivio Castelfranco, cont. 27). METAFISICA 2006|N° 5-6 fig. 41
fig.42 fig. 43 GIOVANNA RASARIO: LE OPERE DI GIORGIO DE CHIRICO NELLA COLLEZIONE CASTELFRANCO METAFISICA 2006|N° 5-6 259