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San Leonardo degli Slavi - Dott. Faustino Nazzi

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parti, bisognava fornire le prove oggettive. Si diceva "clandestino" quel matrimonio contratto<br />

con "juvenes mulieres sine consensu et voluntate parentum" o tutori 3 .<br />

Il quartese di <strong>San</strong> <strong>Leonardo</strong> ♣ L'argomento "decisivo" del capitolo cividalese è l’appalto<br />

annuale del quartese con le cifre proposte e quelle effettivamente spuntate sulla piazza.<br />

All’inizio il quartese comprende una pluralità di voci: plebs, nascentium (primizie),<br />

arcidiaconato, quartese, decime, lino ecc. Dal 1364 la voce plebs riassume l’intero appalto.<br />

Fino al 1450 le Definitiones del capitolo sono saltuarie, poi hanno una discreta sistematicità.<br />

Nella seconda metà del 1300 la cifra del quartese oscilla tra le 45 e le 70 marche annuali con<br />

una punta di 80 marche per gli anni 1373-1375. Il culmine di 100 marche è raggiunto<br />

nell’anno 1387. Nel 1400 l’andamento è costante, compreso tra un minimo di marche 32 ed<br />

un massimo di marche 53. Le cifre subiscono un’accelerazione alle soglie del ’500, quando le<br />

agitazioni sociali e le vicende belliche spingono in alto i valori: marche 40/70 fino al 1513. In<br />

seguito si rientra nei valori medi di 31/50 marche. Riprendono a salire dalle 56 marche del<br />

1535 alle 110 marche del 1600, con un vertice di 130 marche per il 1597. È l’effetto delle<br />

ricorrenti carestie, pestilenze, il tutto destabilizzato dall'inflazione indotta dall’importazione<br />

massiccia di metalli preziosi dall’America e dalle dispendiose guerre nei Paesi Bassi di<br />

Filippo II 4 .<br />

Il can. Giacomo e il signor Bratussio di Dolegna, titolari del quartese di <strong>San</strong> <strong>Leonardo</strong> per<br />

l’anno 1422, sono obbligati a pagare mezza marca a pre Wolricho, cappellano di <strong>San</strong> Pietro,<br />

"pro missis celebratis in Aruoda (Rodda), Mersino et Monte Maiori" e si possono trattenere<br />

36 soldi "per il periodo in cui gestivano il quartese di <strong>San</strong> <strong>Leonardo</strong> in consorzio per le spese<br />

sostenute nel raccogliere il contributo dell’Arcidiaconato" 5 . La tassa dell’arcidiaconato<br />

copriva le spese per la visita arcidiaconale annuale nelle due vicarie, una comitiva di 5/6<br />

persone da spesare ed alloggiare, compresa la stabulazione dei cavalli con fieno ed avena. Si<br />

trattava di redditi su terreni riservati per la bisogna. Le chiesette dei villaggi citati sono servite<br />

secondo un calendario preciso e per tanto servizio s’impegna il capitolo, defalcando dal<br />

quartese. Il servizio qui indicato costituiva un’emergenza per la mancanza del vicario titolare,<br />

perché d'ordinario la paga dei vicari e dei cappellani gravava sui vicini.<br />

Nel 1502 Venezia, in difficoltà economiche per la guerra con l’Austria e l’Impero, impone<br />

tasse su tutti i benefici capitolari, per cui "*il reverendo capitolo subisce spese e danni e ciò<br />

sotto molti punti di vista". Ricorre al "falso in bilancio": appalta quartesi e decime ad un<br />

valore proclamato smaccatamente ridotto: Tolmino ducati 30, invece di 220 marche, Fagagna<br />

ducati 25 invece delle 135 marche e <strong>San</strong> <strong>Leonardo</strong> ducati 15, invece di marche 41: una<br />

differenza enorme. Ma il dominio veneto non era così sprovveduto. Vi è un accenno alla<br />

decima su una prebenda "*di poco valore e gravata da una pensione e dalla decima… sia<br />

imposte che da imporsi tanto dalla curia romana quanto dal dominio veneto". Le tasse<br />

vengono dichiarate dal potere civile e religioso, locale e nazionale. Il capitolo, richiamato dal<br />

luogotenente, dichiara: "*Riguardo alla decima, ora imposta, si riscuotano dai quartesari i<br />

soldi che sono tenuti a sborsare secondo i patti dell’appalto e devono versarli gli stessi<br />

debitori entro il sei di settembre, sotto pena della residenza" 6 .<br />

Si paga, volenti o nolenti. Gli ecclesiastici avanzano privilegi, esenzioni ed in ogni caso<br />

riduzioni pro honore Dei. Ma quando spettava loro di riscuoterle non andavano per il sottile;<br />

si ricorre "con estrema leggerezza" a scomuniche, interdetti, rimozioni, multe, caballari per<br />

pignoramenti, sequestri, procedure giudiziarie, tutta una serie di malversazioni spirituali (al<br />

netto da ogni costo) e giuridiche con qualche disagio finanziario.<br />

3 AMC AC F02 n. 02, aa. 1451-1489, 23-5-1478, p. 15.<br />

4 WHEATCROFT 2002, p. 137.<br />

5 AMC Def n. 14, marzo 1422, p. 10.<br />

6 AMC Def n. 24, 9-2-1502, p. 27v e 13-2-1502, p. 28. "reverendum capitulum patitur expensas et detrimenta et<br />

hoc multis modis et cetera". AMC Def n. 24, 23-4-1502, p. 31. "parvi valoris et onerata pensione et decima... tam<br />

impositas quam imponendas et tam papales quam illustrissimi dominii Venetiarum". AMC Def n. 24, 27-8-1506, p.<br />

121v. "Super decima, nunc imposita, exigantur a quartesariis pecuniae quas tenentur exbursari, juxta tenorem<br />

venditionis suae et tenentur exbursari ipsi debitores, usque in diem sextum septembris, sub poena residentiae".<br />

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