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San Leonardo degli Slavi - Dott. Faustino Nazzi

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delle trenta messe di legato della famiglia de Frumentinis" 160 . Citiamo questo prete per la<br />

suggestione del suo cognome. Non è indicato il luogo d’origine, anche se è un clericus del<br />

capitolo. Nell’eccezione per le 30 messe si palesa il prevalere del carattere giuridico della<br />

colpa più che morale. Le messe di legato saldano il "conto" arretrato di penitenza più che un<br />

complesso di colpa. Aggiungiamo il carattere "magico" del numero che non patisce<br />

interruzione pena la loro inefficacia.<br />

Ancora: "*Per pre Giovanni Sclavutiç, bandito per un certo periodo da questa chiesa.<br />

Supplica umilmente di essere riammesso a celebrare, perché altrimenti non ce la fa a vivere e<br />

promette di emendarsi. Gli si concede di riprendere a celebrare, ma a condizione che non<br />

ricada nei soliti errori, imposture e frodi a diverse persone, altrimenti verrà di nuovo bandito<br />

e questa volta in modo definitivo. Pre Giovanni si dice d’accordo". Si ha l’impressione d’aver<br />

a che fare con una persona disturbata, affetta da cleptomania. "*Per ser Luca Ospite contro<br />

pre Giovanni Sclavutiç, ammonito, perché si faccia presente per oggi". Deve pagare un<br />

debito. Continua la trafila di imbrogli e contestazioni 161 .<br />

Il capitolo intende controllare le "Bullae" di ordinazione e le licenze per la cura d’anime di<br />

tutti i suoi preti: il pressappochismo al riguardo era grave ed il nuovo indirizzo di severità,<br />

inaugurato dai vicari patriarcali Luca Bisanti e Giacomo Maracco, non lasciava spazio ad<br />

ulteriori tergiversazioni. Anche pre Giovanni Sclavutiç è invitato a presentare le sue carte,<br />

"*come è doveroso, perché ogni sacerdote deve presentare ai rispettivi superiori le proprie<br />

licenze ed il predetto pre Giovanni, come risulta, non le ha ancora presentate". Il decano<br />

"*osservò che a tale situazione scandalosa è necessario porre rimedio e riconosce che il<br />

rev.do vicario patriarcale, per venire a capo di tale situazione, possa derogare alla<br />

giurisdizione del capitolo stesso" 162 .<br />

Il decano del capitolo è Matteo Riccio, persona anziana, che nel 1560 dà le dimissioni dalla<br />

carica a favore del nipote Nicolò Riccio, con tanto di lettere apostoliche. Su questo nuovo<br />

decano, chierico di appena 15 anni, farà calcolo il vic. patr. Luca Bisanti per addomesticare il<br />

capitolo di Cividale. Verrà "comperato" con una seconda prebenda, detta "prebenda unionis",<br />

legittimata ancora da lettere apostoliche, nonostante la resistenza eroica e del tutto inefficace<br />

dell'intero capitolo per oltre un ventennio.<br />

Ultima tappa di pre Giovanni Sclavutiç è appunto quella di cappellano di <strong>San</strong> <strong>Leonardo</strong>.<br />

"*Sentita la deposizione di pre Giovanni Sclavutiç, officiante nella chiesa di <strong>San</strong>ta Maria del<br />

Monte, che supplicava in questa sua avanzata età di essere tirato giù da detto luogo dal<br />

momento che fu precedentemente elevato fin lassù, dov’era provvisto di beneficio; perciò<br />

chiese nel modo più umile possibile di essere provvisto di qualche sostegno per non vedersi<br />

costretto a vagare qua e là ecc. Valutata la supplica e accertata con attenzione la sua<br />

inabilità, visto che non ha licenza di cura d’anime, decisero di toglierlo da lassù e di<br />

concedergli da parte del tesoriere capitolare 8 ducati, tenuto conto che può sistemarsi quale<br />

160 AMC Def n. 27, 20-3-1549, p. 151. "Contra presbiterum Iohannem Sclavutiç, quotidie accusatum propter<br />

diversa crimina et imposturas quae assidue facit et furta contra honorem et dignitatem sacerdotii et cum dedecore<br />

huius reverendi capituli, diffinitum fuit quod, pro primo, privetur facultate celebrandi missas in tota jurisdictione<br />

spirituali reverendi capituli; nihilominus quod possit terminare missas XXX quas incepit pro nobilibus de<br />

Frumentinis".<br />

161 AMC Def n. 27, 11-7-1549, p. 159v e n. 14. "Pro presbitero Iohanne Sclavutiç, bandito per certum tempus ab<br />

hac ecclesia, ipso supplicante de gratia se restitui ad frequentationem ecclesiae quod possit celebrare et ita<br />

paupertatem suam sustentare, promittens emendare vitam suam. Quo audito per ipsos reverendos dominos et<br />

capitulum fuit diffinitus, propter eius paupertatem quod de gratia restituatur ad celebrandum cum hac conditione quod<br />

si amplius incurrerit in errores consuetos faciendi imposturas et fraudes diversis personis, illico intelligatur bannitus<br />

perpetualiter a tota jurisdictione reverendi capituli, absque restitutione vel gratia; ita contentante ipso presbitero<br />

Iohanne et accipiente sententiam voluntarie". AMC Def n. 28, 27-6-1558, p. 123v. "Pro ser Luca Hospiti suprascripto<br />

cum venerabili presbitero Johanne Sclavutiç admonito quod hodie compareat".<br />

162 AMC Def n. 28, 6-8-1558, p. 136v. "ut condecens est, ut unusquisque sacerdos debet ostendere superioribus<br />

suis suas bullas quas quidem presbiter Johannes, ut videtur, non produxit dictas bullas... dixit conveniens esse ut simili<br />

rei tam scandalosae provideatur et reverendus vicarius, super hoc faciendo provisione, deroget jurisdictioni reverendi<br />

capituli".<br />

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