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Storia, teatro, metafora: il ritratto di Catilina - Liceo magistrale

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nuovo da questo sguardo allargato. Come chiarisce bene Syme, «<strong>il</strong> <strong>ritratto</strong> morale <strong>di</strong><br />

Cat<strong>il</strong>ina… introduce un lungo excursus sulla storia del popolo romano, fin dai suoi inizi.<br />

Prosegue poi col tracciare un panorama della pubblica corruzione… L’autore riprende, quin<strong>di</strong>,<br />

<strong>il</strong> <strong>di</strong>scorso su Cat<strong>il</strong>ina» 29 . Si compie quin<strong>di</strong> un movimento circolare, con <strong>il</strong> quale si arriva a<br />

<strong>di</strong>mostrare che, quando non funziona <strong>il</strong> sistema, allora fallisce anche la formazione del<br />

singolo.<br />

Emerge in questi termini, pertanto, <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o pedagogico del passo. È interessante peraltro<br />

che <strong>il</strong> <strong>ritratto</strong> sallustiano prenda le mosse proprio dall’adulescentia <strong>di</strong> Cat<strong>il</strong>ina, ovvero da quel<br />

periodo, biologico e culturale, nel quale si compie <strong>il</strong> delicato passaggio alla maturità: <strong>il</strong><br />

tirocinio dell’adolescenza a Roma rappresenta un momento <strong>di</strong> primo piano per la formazione<br />

dell’in<strong>di</strong>viduo, quale uomo assennato e politicamente integrato 30 . In Sallustio, anzi, l’unico<br />

riferimento ‘cronologico’ a Cat<strong>il</strong>ina è proprio quello de<strong>di</strong>cato alla sua adulescentia (…ab<br />

adulescentia…) 31 , dopo<strong>di</strong>ché egli <strong>di</strong>venta personaggio senza tempo. Osserva opportunamente<br />

Olivieri Sangiacomo che i tratti del congiurato sono delineati «in una fissità quasi fuori del<br />

tempo» 32 .<br />

Mentre in Sallustio <strong>il</strong> quadro biografico <strong>di</strong> Cat<strong>il</strong>ina si chiude con <strong>il</strong> riferimento ai mores<br />

della civitas, ovvero si allarga verso coor<strong>di</strong>nate più ampie volte ad indagare le ragioni non <strong>di</strong><br />

una crisi personale ma <strong>di</strong> una crisi <strong>di</strong> sistema, nella pro Caelio <strong>di</strong> Cicerone la prospettiva è<br />

<strong>di</strong>fferente. L’Arpinate sembra concentrato ad indagare le ragioni particolari <strong>di</strong> una devianza:<br />

l’analisi della capacità <strong>di</strong> affascinare da parte <strong>di</strong> Cat<strong>il</strong>ina sembra collocarsi come peculiarità<br />

dell’in<strong>di</strong>viduo. In realtà anche <strong>il</strong> <strong>ritratto</strong> ciceroniano <strong>di</strong> Cat<strong>il</strong>ina rientra in un quadro più<br />

esteso, fino a sfiorare le osservazioni macro-scopiche, sulle quali si concentra più<br />

compiutamente la pagina sallustiana. La pro Caelio infatti pone in primo piano proprio le<br />

ragioni <strong>di</strong> una flessib<strong>il</strong>ità del sistema pedagogico romano. Cicerone, sebbene guidato nelle sue<br />

opinioni dalle ragioni della <strong>di</strong>fesa, mostra un punto <strong>di</strong> vista interessante, esplorando una<br />

prospettiva nuova con cui guardare ai <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i processi <strong>di</strong> formazione dei giovani. Questo<br />

rovello critico è esplicitato in più punti dell’orazione ed è reso lampante da una lunga sezione<br />

‘scenica’, dove l’Arpinate simula i <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> con cui un padre può guardare le<br />

intemperanze del figlio 33 . Non è un caso che vengono riattivati, sotto forma <strong>di</strong> citazione,<br />

proprio gli Adelphoe <strong>di</strong> Terenzio (al par. 38), che forse per primi nella cultura romana<br />

avevano affrontato scopertamente i no<strong>di</strong> complicati dell’educazione.<br />

Ovviamente Sallustio e <strong>il</strong> Cicerone della Pro Caelio non guardano esattamente con gli<br />

stessi occhi al problema. Il primo appare più orientato a mettere in primo piano le ragioni e la<br />

necessità <strong>di</strong> rigorismo pedagogico, mentre l’Arpinate mira a r<strong>il</strong>evare i rischi <strong>di</strong> un’eccessiva<br />

intransigenza pedagogica, un’intransigenza che non sia capace <strong>di</strong> modellarsi con le nuove<br />

generazioni e che non tenga conto delle necessarie specificità delle varie tappe biologiche.<br />

29 R. SYME, Sallustio, Brescia 1968, p. 83.<br />

30 Affronto questo argomento, a partire dagli stimoli del <strong>teatro</strong> comico, in M.M. BIANCO, Il tirocinium<br />

adulescentiae, in T. BAIER (Hrsg.), Generationenkonflikte auf der Bühne. Perspektiven im antiken und<br />

mittelalterlichen Drama, Tübingen 2007, pp. 113-126.<br />

31 Sempre all’adulescentia <strong>di</strong> Cat<strong>il</strong>ina si fa riferimento in Sall. Cat. 15, 1; 31, 7.<br />

32 L. OLIVIERI Sangiacomo, Sallustio, Firenze 1954, p. 92. Anche MARIOTTI, Gaio Sallustio Crispo… cit., p. 212<br />

sottolinea come prevalga «dopo <strong>il</strong> cenno all’età giovan<strong>il</strong>e, un’immagine ‘statica’ dell’uomo, visto come fuori del<br />

tempo nelle due componenti essenziali della persona».<br />

33 Sulle tinte comiche della pro Caelio cfr. K.A. GEFFCKEN, Comedy in the «Pro Caelio», with an Appen<strong>di</strong>x on<br />

the «In Clo<strong>di</strong>um et Curionem», Leiden 1973. Analizzo alcuni termini della questione in BIANCO, Il tirocinium…<br />

cit.<br />

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