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Storia, teatro, metafora: il ritratto di Catilina - Liceo magistrale

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«Lucio Cat<strong>il</strong>ina, <strong>di</strong> nob<strong>il</strong>e stirpe, fu d’ingegno vivace e <strong>di</strong> corpo vigoroso, ma d’animo<br />

perverso e depravato. Sin da giovane era portato ai <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni, alle violenze, alle rapine, alla<br />

<strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a civ<strong>il</strong>e, in tali esercizi trascorse i suoi giovani anni. Aveva un fisico incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>mente<br />

resistente ai <strong>di</strong>giuni, al freddo, alle veglie, uno spirito intrepido, subdolo, incostante, ab<strong>il</strong>e a<br />

simulare e a <strong>di</strong>ssimulare. Avido dell’altrui, pro<strong>di</strong>go del suo; ardente nelle passioni, non privo<br />

<strong>di</strong> eloquenza, ma <strong>di</strong> poco giu<strong>di</strong>zio; un animo sfrenato, sempre teso a cose smisurate,<br />

incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i, estreme. Finito <strong>il</strong> <strong>di</strong>spotismo <strong>di</strong> S<strong>il</strong>la, fu preso dalla smania <strong>di</strong> impadronirsi del<br />

potere; pur <strong>di</strong> raggiungerlo, non aveva scrupoli; quell’animo impavido era turbato ogni<br />

giorno <strong>di</strong> più dalla penuria <strong>di</strong> denaro e da cattiva coscienza, rese più gravi dalle male<br />

abitu<strong>di</strong>ni cui ho accennato. Lo spingeva inoltre su quella china la corruzione della città, nella<br />

quale imperavano due vizi <strong>di</strong>versi ma parimenti funesti, lusso e cupi<strong>di</strong>gia. E poiché son<br />

venuto a parlare dei costumi <strong>di</strong> Roma, si <strong>di</strong>rebbe che l’argomento stesso m’induca a riandare<br />

in<strong>di</strong>etro ed esporre in breve le istituzioni civiche e m<strong>il</strong>itari degli avi nostri, in che modo<br />

abbiano governato la repubblica, quanto grande ce l’abbiano trasmessa e come poco a poco<br />

sia <strong>di</strong>ventata, da splen<strong>di</strong>da e insigne che era, corrotta e turbolenta» (trad. Mazzolani).<br />

Opportunamente La Penna ha coniato la fortunata definizione <strong>di</strong> ‘<strong>ritratto</strong> paradossale’,<br />

riferita tanto a Cat<strong>il</strong>ina quanto agli altri ritratti contenuti nelle due monografie 8 . Partendo dalla<br />

famosa rappresentazione offerta da Tacito <strong>di</strong> Petronio, in cui all’uomo de<strong>di</strong>to ai vizi ed ai<br />

piaceri si aggiunge una serie <strong>di</strong> qualità positive legate, all’occorrenza, alla capacità <strong>di</strong> agire,<br />

La Penna va in<strong>di</strong>etro identificando una linea che tocca anche Mecenate e che ha capof<strong>il</strong>a<br />

proprio S<strong>il</strong>la, <strong>di</strong> cui si elencano i piaceri e la luxuria da una parte ma anche <strong>il</strong> fine intuito<br />

politico. Si chiarisce, inoltre, come <strong>di</strong> <strong>ritratto</strong> paradossale si possa parlare solo a partire da una<br />

trasformazione della società che rende possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> convergere in una sola persona <strong>di</strong> due<br />

atteggiamenti <strong>di</strong>fferenti. È, questa, la tecnica sallustiana per descrivere personalità combattute<br />

da gran<strong>di</strong> passioni, nelle quali a gravi vizi si affiancano e si contrappongono virtù eccezionali.<br />

Tralasciamo per la nostra analisi la lunga querelle sulla tendenziosità sallustiana: è ormai<br />

chiaro, d’altra parte, che appare riduttivo parlare sia <strong>di</strong> ‘reticenze’ e ‘falsità’ a proposito <strong>di</strong><br />

quanto viene detto su Cicerone, sia <strong>di</strong> parzialità per le parole usate a vantaggio <strong>di</strong> Cesare. Si<br />

tratta <strong>di</strong> un problema <strong>di</strong> ampia portata che ha già ricevuto comunque risposte adeguate da<br />

parte degli stu<strong>di</strong>osi 9 . D’altro canto, oltre a questioni generali sul valore dell’intera monografia,<br />

non pochi sarebbero gli stimoli d’indagine che <strong>il</strong> par. 5 della Coniuratio consentirebbe <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>re: non ultima l’immagine <strong>di</strong> Cat<strong>il</strong>ina come anti-Sallustio, che sembra prospettata<br />

volutamente nel testo, «dato che Sallustio, pur muovendosi (come <strong>il</strong> lettore sa) nello stesso<br />

ambito democratico ed essendo dotato (come s’immagina) <strong>di</strong> ottime qualità naturali, non si è<br />

lasciato trascinare dalla corruzione d<strong>il</strong>agante fino allo scelus» 10 .<br />

Uno sguardo anche imme<strong>di</strong>ato, del resto, lascia scorgere delle evidenti analogie con <strong>il</strong><br />

quadro ciceroniano 11 . Di Cat<strong>il</strong>ina si traccia un prof<strong>il</strong>o ‘esagerato’ 12 , dove trova posto una<br />

straor<strong>di</strong>naria energia fisica e morale. C’è innanzitutto un’attenzione forte al corpo <strong>di</strong> Cat<strong>il</strong>ina<br />

e alla sua capacità <strong>di</strong> sopportare ogni fatica e ogni privazione. Cicerone nella Pro Caelio<br />

afferma con una interrogativa retorica: quis in laboribus patientior? E ancora in Cat<strong>il</strong>. 2, 9<br />

8<br />

A. LA PENNA, Il <strong>ritratto</strong> ‘paradossale’ da S<strong>il</strong>la a Petronio, in «RIFC» 104, 1976, pp. 270-293, poi in ID.,<br />

Aspetti del pensiero storico latino, Torino 1978.<br />

9<br />

Una br<strong>il</strong>lante sintesi della querelle e delle <strong>di</strong>verse posizioni si trova in LA PENNA, Sallustio e la<br />

“rivoluzione”… cit., pp. 68 ss.<br />

10<br />

I. MARIOTTI, Gaio Sallustio Crispo. Coniuratio Cat<strong>il</strong>inae, Bologna 2007, p. 208. Al ricco commento del<br />

Mariotti ricorro più volte nel corso della presente analisi.<br />

11<br />

Analogie tra <strong>il</strong> testo sallustiano e alcuni passaggi ciceroniani sono anche rubricate nel sintetico commento <strong>di</strong><br />

V. PALADINI, Sallustius rerum romano rum florentissimus auctor, Napoli 1968, p. 510 ss.<br />

12<br />

C. MARCHESI, Voci <strong>di</strong> antichi, Roma 1946, p. 45 afferma a tal proposito: «<strong>il</strong> <strong>ritratto</strong> sallustiano <strong>di</strong> Cat<strong>il</strong>ina<br />

supera ogni limite, non solo <strong>di</strong> narratore ma <strong>di</strong> accusatore».<br />

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