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ANDROLOGICAL SCIENCES - Jas - Journal of ANDROLOGICAL ...

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XXVII Congresso Nazionale SIA - Fiuggi 2011<br />

graduale hanno notevolmente diminuito il tasso di infezioni<br />

postoperatorie. Descriviamo una tecnica innovativa, introdotta<br />

da Eid e da noi modificata, che consente il posizionamento<br />

di una protesi tri-componente evitando completamente qualsiasi<br />

contatto tra protesi e cute.<br />

Materiali e metodi<br />

Dopo un’accurata preparazione del pz, si collocano i teli<br />

chirurgici ed un telo adesivo dal quale fuoriesce il pene e lo<br />

scroto. Si pratica quindi un’incisione mediana sul rafe penoscrotale<br />

e si esegue una dissezione attraverso i tessuti sottocutanei.<br />

Viene posizionato il divaricatore di Scott e tramite<br />

gancini spuntati viene esposto il campo operatorio.<br />

In seguito la procedura viene interrotta e tutti gli strumenti chirurgici<br />

e i guanti “contaminati” vengono sostituiti. Si utilizza un<br />

telo trasparente per coprire in maniera non aderente il campo<br />

operatorio. A livello della sottostante finestra operatoria si<br />

pratica una lieve incisura e tramite altri gancini spuntati si fissa<br />

il telo sul margine dell’incisione cutanea. Questa procedura<br />

permette di evitare il contatto tra la protesi e gli strumenti<br />

chirurgici con la cute del paziente. L’impianto del dispositivo<br />

procede secondo la tecnica classica di posizionamento di<br />

12<br />

protesi tri-componente con accesso peno scrotale. Solo dopo<br />

che le incisioni nei corpi cavernosi sono state suturate e le<br />

restanti parti della protesi sono state coperte con uno strato<br />

di fascia di Buck, si rimuove il telo e si termina con la chiusura<br />

del sottocute e della cute a punti staccati.<br />

Risultati<br />

Nei 5 casi eseguiti con tecnica no-touch non vi sono state<br />

complicanze nel decorso postoperatorio. A 6 mesi dall’intervento<br />

i pazienti riferiscono un soddisfacente funzionamento<br />

protesico.<br />

Conclusioni<br />

Nella nostra esperienza, l’applicazione di un telo sterile non<br />

aderente ha consentito il completo isolamento del campo<br />

operatorio, degli strumenti e della protesi dalla cute: in<br />

questo si limitano le possibilità di contaminazione durante<br />

le procedure chirurgiche. Il vantaggio del posizionamento di<br />

un telo non aderente è quello di permettere all’operatore di<br />

manipolare sia la protesi che la cute dei genitali senza che<br />

guanti e protesi vengano mai a contatto diretto con la cute<br />

e tra di loro.<br />

Lo studio ha avuto finanziamenti: No

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